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La Dacia


gpittini

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DE GREGE EPICURI

Lo spunto per questa discussione mi è dato dal corso intensivo (una settimana) tenuto alla Statale di Milano dal Prof. Ardevan, dell'Università di Cluji, su "Economia e numismatica della Dacia": una vera full immersion, interessantissima.

La Dacia non coincide esattamente con la Romania odierna, anche se la comprendeva in massima parte. Successivamente al disfacimento dell'Impero, la storia medievale e dell'età moderna (fino al Regno di Romania, 1859, ed oltre) avrebbe visto la Transilvania gravitare verso il settore ungherese ed imperiale; mentre Moldavia, Valacchia e Dobrugia sarebbero state maggiormente influenzate dall'Impero Ottomano e la Bessarabia (attuale Moldova) sarebbe finita sotto l'influenza russa. La Romania attuale riunisce quasi tutti gli antichi territori, escluse appunto la Bessarabia (oggi Moldova) e parte della Dobrugia, che è passata alla Bulgaria.

In epoca pre-romana, la scarsa circolazione monetaria risultava in parte greca (colonie del Mar Nero: Olbia, Istria, Tomis, Callatis), in parte traco-macedone, ed era costituita sia da numerario originale che da imitazioni celtiche; queste ultime provenivano inizialmente dalla Pannonia, ma poi furono prodotte anche in Transivania, dopo l'arrivo di gruppi celtici in questo territorio.

Eccovi un'imitazione celtica di Alessandro Magno, prodotta probabilmente in Pannonia.

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Modificato da gpittini
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I rapporti con Roma erano già conflittuali nel 1° secolo a.C., tanto che Cesare, poco prima di essere ucciso, progettava un intervento militare in questa regione. La capitale era Sarnizegetusa, alle falde dei Carpazi Meridionali: città isolata, non facilmente accessibile e sede del culto religioso. Sembra che l'oro (abbondante sia nelle miniere che come pagliuzze e pepite nei fiumi) fosse "monopolio del tempio" e non avesse libera circolazione. Vi era inoltre un rapporto strettissimo fra il re e la casta sacerdotale, del tutto funzionale al potere del monarca. L'antagonista di Cesare, re Burevista (o Burebista) venne assassinato quasi in contemporanea, nel 44 a.C. A seguito di vari scontri fra romani e daci, Domiziano stipulò un trattato piuttosto favorevole ai daci, che ebbero il permesso di creare fortificazioni anche con l'aiuto e la consulenza tecnica di artigiani romani.

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Traiano rovesciò questo atteggiamento permissivo per diversi motivi: i daci erano dei vicini troppo forti e bellicosi, l'impero aveva bisogno di nuove terre, e inoltre l'oro dei daci...poteva tornare utile! La campagna contro Decebalo durò dal 101 al 107, divisa in due fasi principali (Traiano è DACICUS già dal 102 d.C.) La guerra fu disastrosa per la popolazione dacica: oltre a molti morti fra i combattenti, la deportazione di schiavi fu rilevante, seguirono arruolamenti forzati, e la regione venne capillarmente ripopolata con coloni romani, anche italici. Anche da ciò derivò un utilizzo diffuso del latino, dal quale nacque poi come lingua neolatina il romeno.

Vi mostro ora un paio di bronzi relativi alla conquista; il primo è un dupondio con la "Dacia in lamento": è seduta a terra, alla sinistra vi è un trofeo grande e complesso, ai piedi vari scudi. Pesa 11,3 g. ed è un po' malconcio.

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Questo invece è il noto sesterzio con la raffigurazione allegorica della "lotta fra il Tevere e il Danubio" (che sembra però quasi un abbaccio). Altri hanno pensato a "Tevere e Nilo", ma con Traiano non avrebbe molto a che vedere.

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Sembra che Traiano abbia portato a Roma un bottino considerevole, specie in oro (raffigurazioni nel Foro di Traiano e sulla Colonna); i dati quantitativi sono controversi, come accade sempre per l'antichità. Nel secolo XX Lo Cascio, anche su considerazioni di Carcopino, ipotizzò che vi fosse stato come conseguenza un ri-allineamento nel rapporto valoriale fra oro e argento, rispetto al precedente 1:12 (cioè, che l'oro fosse divenuto meno caro), mentre Crawford contestò queste affermazioni. Sta di fatto che, dopo la conquista, Traiano coniò oro in gran quantità, e inoltre realizzò una quantità e qualità di opere pubbliche in tutto l'impero(da importantissime "manutenzioni" a rifacimenti, a costruzione di nuovi edifici, strade e templi) quale probabilmente mai si vide nè prima nè dopo di lui. Dove aveva preso i soldi??

Vi mostro un dupondio (con egida, anche se non è bella come quelle di Flavius), che al R presenta l'imperatore vincitore, e un daco inginocchiato ai suoi piedi.

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Ora ve la faccio breve (qualche amico avrà da dire la sua, spero), anche se ci sarebbero tantissime altre notizie: resti romani, fortificazioni, miniere, economia...E poi ci sono i famosi pezzi d'oro KOSON, di cui conosco la storia, ma non ho (ovviamente) mie monete da mostrare. Ulteriori campagne in Dacia dovette sostenerle Traiano Decio (nato in Bassa Pannonia), che emise varie monete "Dacia" e questo sesterzio DACIA FELIX, prima di morire combattendo contro i Goti.

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Inviato (modificato)

Chiudo con la notizia che nel 271 Aureliano decise di abbandonare la Dacia, non più difendibile. La storia dei rapporti con Roma ovviamente prosegue, ed anche i commerci (sono stati trovati molti bronzi di Costantino). E per salutarvi, ecco il denario di Traiano DANUVIUS (C 136, RIC 100).

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Modificato da gpittini
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Domiziano condusse la sua campagna contro i Daci nell'anno 89, conclusasi con il trattato ricordato da Gianfranco.

Per i successi militari conseguiti ottenne due acclamazioni: la XXa e la XXIa, menzionate nella titolatura delle emissioni in oro e argento.

Non furono invece emessi bronzi commemorativi di questa campagna.

Questo denario è stato coniato appunto nell'anno 89 e presenta al rovescio la dea Minerva in una delle sue tipiche posture (RIC2 688 C2).

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P.S. La tua egida non è male considerato che si tratta di un medio bronzo.

Modificato da FlaviusDomitianus
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gianfranco come sempre sei stato esaustivo,aggiungo un sesterzio di traiano sulla conquista della dacia,e per quanto riguarda la parte storico/architettonica permettetemi di accennare il ponte di traiano o apollodoro sul Danubio,era un ponte romano fortificato, costruito negli anni dal 103 al 105, il primo mai posto in opera sul basso corso del Danubio. Per più di mille anni fu il più lungo ponte ad arcate mai costruito al mondo, sia in termini di lunghezza totale che di larghezza delle sue campate.scusate se e' poco!ciao

traiano in tenuta militare a cavallo che incalza con la lancia un guerriero dace, caduto ai suoi piedi

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  • 2 settimane dopo...

DACIA...i romani sapevano dove andare, visto che Dacia aveva il più puro oro bianco e tanti altri metalli preziosi....poi i famosi koson d'oro, certo non ci sono piu...gran parte sarrano in russia,turchia...etc..

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  • 6 anni dopo...

Leggo solo ora questo vecchio post .

A proposito del Prof. Radu Ardevan , citato da @gpittini, dell'Università di Cluji Napoca dove insegna Storia Antica , l' antico Castro Clus romano o Napoca , nel 2007 e' stato pubblicato un bel libro dalla Casa Editrice Rubbettino , dal titolo : La Dacia Romana , a cura di Radu Ardevan e Livio Zerbini , Prof. che insegna Storia Romana all' Universita' di Ferrara . Chi fosse interessato ad approfondire l' argomento Dacia , consiglio senz' altro la lettura di questo libro .

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Il 21/3/2011 alle 00:30, teiosanu_raul dice:

DACIA...i romani sapevano dove andare, visto che Dacia aveva il più puro oro bianco e tanti altri metalli preziosi....poi i famosi koson d'oro, certo non ci sono piu...gran parte sarrano in russia,turchia...etc..

Scusate la mia ignoranza totale in materia...qualcuno mi sa spiegare cosa sono questi koson d oro?

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6 minuti fa, O'trebla dice:

Scusate la mia ignoranza totale in materia...qualcuno mi sa spiegare cosa sono questi koson d oro?

Ciao , domanda giusta , non tutti conoscono i Koson .

I Koson d' oro sono un tipo di Stateri e sono le prime emissioni di monete dei Daci ; nel Rinascimento si pensava erroneamente che fossero monete emesse , per attinenza di nome , dalla citta' etrusca di Cosa , finche' nei primi anni del 1900 , furono attribuiti ai Daci , in particolare al Re Koson che le emise nel 50 a. C. circa ; comunque ancora si discute su queste monete .

Due esempi di Koson 

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9 minuti fa, Legio II Italica dice:

Ciao , domanda giusta , non tutti conoscono i Koson .

I Koson d' oro sono un tipo di Stateri e sono le prime emissioni di monete dei Daci ; nel Rinascimento si pensava erroneamente che fossero monete emesse , per attinenza di nome , dalla citta' etrusca di Cosa , finche' nei primi anni del 1900 , furono attribuiti ai Daci , in particolare al Re Koson che le emise nel 50 a. C. circa ; comunque ancora si discute su queste monete .

Due esempi di Koson 

DSCN2061.JPG

Grazie, gentilissimo, mai sentiti nominare, immagino rarissimi...

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11 minuti fa, adelchi dice:

Relativamente...

Screenshot_2018-01-24-18-18-21.jpeg

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Immagino che il povero bicilis sia stato convinto con le buone a rivelare dove era stato nascosto l oro.

Questa del fiume deviato era una pratica parecchio in uso per nascondere le cose in antichità.. 

Comunque non rarissimi a quanto pare.

Modificato da O'trebla
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Inserisco un asse che dovrebbe essere il fratello del tuo dupondio. il Cohen lo  illustra cosi'

" La Dacia affranta seduta a sinistra su degli scudi davanti a un trofeo alla base del quale vi 

sono  due scudi e qualche volta due aste e due falci.

saluti

romanus

traj- DACIA.jpg

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