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IGNORED

Alessandro VIII


picchio

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Tra le piastre del 600 una delle mie preferite è quella battuta da Alessandro VIII che celebra linvio di sette galere Pontificie e 2000 fanti, in difesa delle milizie cristiane veneziane nel Negroponte, contro la lenta ma inesorabile avanzate degli ottomani. Ne acquistai un primo esemplare a novembre dello scorso anno. La moneta proveniva da unasta abbastanza recente e durante la trattativa, forse per la pessima luce, forse per la stanchezza la comprai sulla fiducia per poi rendermi conto, al mattino, che la moneta aveva ben altri problemi oltre a quelli dichiarati. Pace ed amen, mi misi prontamente in cerca di un altro esemplare. Mi ricordai con loccasione che nella vendita NAC 30 ne fu esitato uno di eccellente conservazione, a Milano. Recuperato il catalogo, era fortunatamente segnato il nome dellacquirente; per fortuna lo conoscevo bene e purtroppo per me un collezionista con la C maiuscola, uno di quelli che quando hanno comprato una moneta non se ne separano per alcuna ragione. Quindi ero rassegnato alloccasione perduta (ero in sala nel 2005 nella stessa asta, ma ai tempi nutrivo poco interesse per le papali), ma un colpo di fortuna ogni tanto arriva e dopo una brevissima trattativa di scambio eccomi in possesso della piastra !

Vi confesso la mia soddisfazione nellaverla tra le mani, ed in più di essermi liberato di un ricordo antipatico.

Stato Pontificio Alessandro VIII (Pietro Ottoboni di Venezia) 1689-1691

Piastra 1690 Anno I, Roma, Argento gr. 32,023 diametro mm 43,81

Dr: ALEXANDRER ' VIII ' PONT ' MAX ' A ' I ' , busto a destra con camauro, mozzetta e piviale, sotto al troncato della spalla HAMERANVS. F. (Giovanni Hamerani, incisore).

Rv: LEGIONE AD BELLVM SACRVM INSTRVCTA (PER LA LEGIONE ALLA GUERRA SANTA), la Santa Chiesa in figura di donna con triregno e ricco paludamento, volta a sinistra. Nella destra sostiene un tempio e nella sinistra uninsegna puntata a terra con stemma ad aquila bicipite coronata (Ottoboni), ritratto del Papa e corona dalloro, allesergo CIƆ D - CXC, armetta sinistrorsa Monsignor Patrizi. T/ liscio ↑

Muntoni 11, Spaziani Testa 111, CNI 26, Serafini 10, Davenport 4100

Ex NAC 30, 4/6/2005 n. 586 € 1.200+18%

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Tra le piastre "abbordabili" è senz'altro una tra le più belle e significative anche dal punto di vista storico, testimonianza dei tanti intrecci tra politica, religione ed interessi personali di questo pontefice veneziano... le guerre sante non erano tanto sante nemmeno all'epoca :rolleyes:

Acquisto senza dubbio ottimo, un esemplare splendido, non credo avrai necessità di sostituirlo di nuovo :P

Ciao, RCAMIL.

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Un pezzo magnifico, con rilievi freschi sormontati da una bellissima patina: complimenti !

Nella prossima asta Artemide (XXXII) al lotto 432 ne viene proposto un esemplare molto bello, non quanto il Suo, ma comunque ottimo...

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Spero proprio di no, non ho proprio intenzione di cambiarla più ... sull'abbordabile ... bhe mi è costata il doppio :)

Suvvia Picchio, spesi bene lo hai detto anche tu ... averla in mano è una grande soddisfazione.

Esemplare di eccelsa qualità, patina molto pesante ma bella, un acquisto come sempre di pregio per la tua collezione.

Saluti

Marco

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domanda da ignorante... ma il taglio è liscio o presenta scritte motivi in rilievo ?

I tagli sono sempre lisci per le piastre.

Le prime monete con il contorno lavorato risalgono a Clemente XII (1730-1740), le prime con motti sul contorno sono gli scudi di Pio VII A.XVI-1815, con "IN TERRA PAX" in rilievo.

Ciao, RCAMIL.

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Spero proprio di no, non ho proprio intenzione di cambiarla più ... sull'abbordabile ... bhe mi è costata il doppio :)

Suvvia Picchio, spesi bene lo hai detto anche tu ... averla in mano è una grande soddisfazione.

Esemplare di eccelsa qualità, patina molto pesante ma bella, un acquisto come sempre di pregio per la tua collezione.

Saluti

Marco

Mai pentito dei soldi spesi in monete, anche quando mi è sembrato di aver sfatto una follia alla fine si è sempre rivelato tutto tranne che un azzardo.

Costata il doppio, perchè su questa ho caricato entrambi i costi delle due piastre; la prima sostituita (che ho via a parametro zero) e questa, quindi ha un prezzo di carico "sostenuto".

La patina è pesante, ma non è fastidiosa.

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@Fracrasellame

Lo avevo messo nella descrizione della moneta:

T/ liscio ↑

Taglio liscio ed orientamento dei conii a 0°, sarebbe pleonasctico per la monetazione pontificia sino a Clemente XII, in quanto credo siano tutte con contorno liscio e non lavorato, ne con legenda al bordo. Lo faccio per abitudine dato che altre monetazioni di zecche italiane, al contrario, hanno il taglio lavorato.

Sul taglio nella descrizione solitamente riporto la descrizione della legenda, l'orientamento della legenda e l'asse di rotazione dei conii

Es: T/ ✮ IN TERRA PAX in rilievo su sette filetti circolari (A) ↑

(A) la legenda ha il verso di lettura al diritto, (B) se capovolto.

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@Fracrasellame

Lo avevo messo nella descrizione della moneta:

T/ liscio ↑

Taglio liscio ed orientamento dei conii a 0°, sarebbe pleonasctico per la monetazione pontificia sino a Clemente XII, in quanto credo siano tutte con contorno liscio e non lavorato, ne con legenda al bordo. Lo faccio per abitudine dato che altre monetazioni di zecche italiane, al contrario, hanno il taglio lavorato.

Sul taglio nella descrizione solitamente riporto la descrizione della legenda, l'orientamento della legenda e l'asse di rotazione dei conii

Es: T/ ✮ IN TERRA PAX in rilievo su sette filetti circolari (A) ↑

(A) la legenda ha il verso di lettura al diritto, (B) se capovolto.

Eh ma gli occhi non hanno indugiato il dovuto sulla descrizione ma sulla foto :rolleyes:

In effetti alla fine del '600 credo fosse comune il taglio liscio, non so esattamente quando inzia la lavorazione, ma di sicuro nel '700.

E devo dire che mi fa impazzire, molto più di quella incusa. Nei pochi scudi di Luigi XVI che ho è la cosa che mi piace di più :D

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Awards

Come disse Alberto Sordi in "Un Americano a Roma": Maccarone, tu m'hai provocato e mo' te magno!"

:D

Ovviamente scherzo! Le monete di Picchio sono scelte oculatamente e veramente eccezionali.

Trovo anch'io stupenda la piastra di Alessandro VIII.

Posto la più bella a mia conoscenza: esitata in asta Nomisma 33 (definita FDC), proveniente da asta Stack's, Alfred R. Globus collection, verosimilmente da Leu 36, Munzen spezialsammlung Papste - Collezione Cappelli, 1985 (e rappresentata nel Berman al n. 2173).

I particolari sono nitidissimi, i fondi e il bordo non toccati. La patina è uniformemente scura ma non pesante.

Nella stessa asta al lotto 1502 (Clemente X, VT ABVNDETIS MAGIS) e 1531 (Innocenzo XII, COGITOCOGITATIONES PACIS) c'erano altre piastre eccezionali provenienti dalla coll. AR Globus. Si trattò nel complesso di un'asta con monete veramente belle: come non ricordare l'eccezionale doppio giulio di Clemente VII (che se non sbaglio è entrato proprio nella collezione di Picchio)!

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Modificato da Giov60
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Taglio liscio ed orientamento dei conii a 0°, sarebbe pleonasctico per la monetazione pontificia sino a Clemente XII, in quanto credo siano tutte con contorno liscio e non lavorato, ne con legenda al bordo.

Eh ma gli occhi non hanno indugiato il dovuto sulla descrizione ma sulla foto :rolleyes:

In effetti alla fine del '600 credo fosse comune il taglio liscio, non so esattamente quando inzia la lavorazione, ma di sicuro nel '700.

Autocitazione :rolleyes:

Ciao, RCAMIL.

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Taglio liscio ed orientamento dei conii a 0°, sarebbe pleonasctico per la monetazione pontificia sino a Clemente XII, in quanto credo siano tutte con contorno liscio e non lavorato, ne con legenda al bordo.

Eh ma gli occhi non hanno indugiato il dovuto sulla descrizione ma sulla foto :rolleyes:

In effetti alla fine del '600 credo fosse comune il taglio liscio, non so esattamente quando inzia la lavorazione, ma di sicuro nel '700.

Autocitazione :rolleyes:

Ciao, RCAMIL.

Hai ragione... mi è pure sfuggita la tua risposta... faccio ammenda :D

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Awards

Qualche moneta della collezione Cappelli in "casa" mi è finita nel corso degli anni, le monete sono rotonde e rotolano, di qua e di la.

La Bank Leu fece due vendite memorabili per le monete italiane, la vendita della Collezione Cappelli e la vendita della collezione Longhini, oggi farebbero cosa da pazzi !

Questa piastra viene da una collezione di Torino formata tra i primi anni '60 e la fine degli anni '90 comprata da Mario Ratto nel 1966 per 40.000 lire e classificata come q. fior di conio.

Mario Ratto la pagò 21.000 lire ma non so dove, ma spero settimana prossima di avere questa informazione.

Ogni moneta ha storia e deve essere ricostruita, così ho ricomposto sia i passaggi sia i cartellini, tutto ciò che è inerente alla moneta.

Il 1691 è molto più raro, non si discute. L'eccezionalità della moneta postata da Giove60 è li da vedersi, io preferisco sempre guardare in quel che ho a disposizione più che ad esemplari favolosi ma inarrivabili perchè già in collezioni o non reperibili sul mercato, non ritenevo questo esemplare come il più bello mai apparso, ho solo preso spunto per parlare di monete, la nostra passione comune.

Rcamil avevo letto la tua affermazione ed infatti la confermavo anche se ho un dubbio per alcune monete di Clemente XI, ma certamente avrai ragione tu.

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[...] io preferisco sempre guardare in quel che ho a disposizione più che ad esemplari favolosi ma inarrivabili perchè già in collezioni o non reperibili sul mercato, non ritenevo questo esemplare come il più bello mai apparso, ho solo preso spunto per parlare di monete, la nostra passione comune.

[...]

... ma anch'io! ;)

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Ringrazio picchio per aver iniziato questa discussione e tutti quanti sono intervenuti.

Mi soffermavo sulla figura della Chiesa e mi piacerebbe approfondire alcuni aspetti iconografici.

Innanzitutto il tempio: penso valga la pena notare la porta, non a caso aperta, elemento di tutta evidenza dell'insieme. Un richiamo esplicito alla classicità e al Tempio di Giano, le cui porte, sappiamo, rimanevano aperte in tempo di guerra.

Secondo elemento importante è l'insegna legionaria (come la definisce il Muntoni), con l'aquila, altro esplicito riferimento alla gloria militare della Roma antica ed insieme parte sopra dello stemma papale. La parte sotto dello stemma è rappresentata nel tondo in alto, subito sotto l'aquila, ed è trinciata alla banda.

Scendendo incontriamo un secondo tondo con una effigie.

Osservandolo devo dire che detta effigie non mi pare quella del Papa Ottoboni. L'acconciatura della barba ed il piviale mi fanno pensare ad un Papa del secolo XVI: in particolare potrebbe trattarsi di Pio V, Antonio Michele Ghisleri, promotore della Lega Santa che a Lepanto vinse la flotta ottomana.

Tuttavia né il Muntoni né il Traina nel suo testo "Il Linguaggio delle Monete" danno una descrizione completa dell'insegna e dunque non fanno menzione del ritratto.

Mi farà piacere leggere la vostra opinione di cui vi ringrazio in anticipo. :)

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Certo il riferimento a San Pio V sarebbe più che calzante; dato il delicato momento storico, la spinta dell'Islam verso la cristianità ed i timori da veneziano di perdere i dominii in Dalmazia e lo scudo difensivo verso la laguna, farebbero si che la figura invocata nelle insegne portasse l'effige del promotore di Lepanto. Inoltre Lepanto fu una battaglia incompiuta, di fatto arrestò solo temporaneamente l'avanzata ottomana e forse nei piani di Alessandro VIII la guerra in Negroponte avrebbe dovuto chiudere il "cerchio". Un altro elemento a favore di quanto detto da Orlando10 è l'impropria autocelebrazione, non avrebbe molto senso, il richiamo al Papa ed alla famiglia Ottoboni che è già nell'aquila bicefala, inoltre Pio V è certamente il papa che combattè più duramente i turchi ed anche questo potrebbe avere un richiamonell'evocarlo.

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Il ritratto pare proprio radiato e Pio V all'epoca di papa Ottoboni era già beato (dal 1672 per la precisione) e in probabile odore di santità (fu canonizzato nel 1712).

Forse a questo punto possiamo dire di averlo identificato, ma se ci sono altre ipotesi ben vengano.

Di nuovo grazie a picchio, anche per il bel particolare della piastra.

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Ci mancherebbe Orlando, anche perchè il particolare è della piastra che ho dato via per nulla.

Se mai grazie a Lei ed alla Sua perspicacia che ha aggiunto un nuovo piccolo tassello alla numismatica pontificia, ben più importante di aver postato una moneta. Cambio la descizione nei miei cartellini, mi ero sempre limitato ad un poco specifico "papa" ed ora utilizzerò Papa Pio V !.

Buona serata.

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Le sue belle parole mi fanno molto piacere.

La moneta è apprezzabile per la sue forme e composizione, ma penetrandone il contenuto, assume un vigore espressivo davvero non comune.

Considerando i vari elementi emersi anche in questa discussione, si vede come la figura della Chiesa, pure e giustamente tanto equilbrata nel suo disegno perché serena e sicurissima nelle proprie aspirazioni, sia oltre ad immagine di ispirata fernezza, un manifesto di guerriero fervore che cardinali, vescovi e nobili, erano in grado di leggere come tale immediatamente, forse ancora prima di assaporare la moneta per il virtosismo dell'esecuzione.

Al contrario gli eventi della guerra di Morea sono per noi lontani e forse neppure troppo noti ed è molto più facile e naturale rimanere abbagliati dall'aspetto della moneta piuttosto che dal contenuto. Ma dà grande soddisfazione riuscire in qualche modo ad avere una idea più precisa del variegato e potente valore comunicativo che poteva avere all'epoca.

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