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Monetazione d'emergenza - Biglietti fiduciari


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Buonasera,

sono venuto in possesso di un certo numero di biglietti (cartamoneta??) di piccolo formato da 25, 50 cent., 1 lira, di area biellese.

sono riportate sui biglietti scritte: società di mutuo soccorso degli operai, società commerciale, società degli operai, ecc. dei relativi comuni biellesi.

chi mi può dare informazione su questi biglietti, se ci sono libri che trattano questo argomento?

Grazie

franco

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questo interessante argomento viene trattato nell'opera del Gavello, del Crapanzano, e in maniera approfondita nei volumi del Gamberini di Scarfea(quest'ultima pubblicazione difficile da trovare); non so pero' se sui volumi citati sono presenti le tue interessanti banconote

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Il 19/3/2011 alle 14:00, luke_idk dice:

Quali differenze ci sono, rispetto ai notgeld?

Dal punto di vista pratico, nessuna.

Anche in questo caso siamo in presenza di biglietti emessi dai soggetti più svariati, Comuni, Province, Camere di Commercio, società commerciali, banche, assicurazioni, associazioni operaie, albergatori, negozianti e perfino privati. L'unica differenza, semmai, sta nel fatto che in Italia tutti questi soggetti hanno emesso solamente buoni cartacei, e non anche metallici o nei più svariati materiali, come per i notgeld austro-tedeschi.

Lo scopo, come per i notgeld, era quello di sopperire alla mancanza di moneta spicciola che si era venuta a creare pochi anni dopo l'Unità d'Italia, in particolare a partire dagli ultimi mesi del 1866. La moneta metallica veniva tesaurizzata, soprattutto quella in argento, ma anche in metalli poveri, e a causa della crescente sfiducia nella cartamoneta emessa dallo Stato (cioè dalle Banche autorizzate) si era arrivati ad applicare un aggio del 12%, a volte anche superiore, nel cambio con le banconote.

A questo si aggiungeva l'incapacità tecnica delle banche di stampare biglietti di piccolo taglio con caratteristiche tali da renderli difficilmente falsificabili.

All'epoca non esistevano in Italia aziende specializzate nella produzione di banconote, quelle in circolazione venivano stampate all'estero, ma farlo per biglietti di piccolo taglio sarebbe stato antieconomico.

Così, sopperirono alla bisogna organizzazioni locali, che la popolazione conosceva e delle quali si fidava ben più che delle banconote emesse dall'autorità centrale....questo non li salvò dall'essere, molte volte, truffati :rolleyes:

Dopo un'iniziale tolleranza da parte del Governo, la circolazione fiduciaria assunse dimensioni imponenti, e lo Stato cercò di correre ai ripari con vari mezzi.

Furono comunque necessari una decina d'anni, fino al 1876, perchè il fenomeno si easurisse, salvo ripresentarsi in forma minore nel 1893/94 e, in fondo, anche con i miniassegni degli anni '70 del secolo scorso.

petronius oo)

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Il 20/3/2011 alle 22:41, petronius arbiter dice:

Così, sopperirono alla bisogna organizzazioni locali, che la popolazione conosceva e delle quali si fidava ben più che delle banconote emesse dall'autorità centrale....questo non li salvò dall'essere, molte volte, truffati :rolleyes:

A speculare con intenti truffaldini su queste emissioni, furono soprattutto privati commercianti, che mettevano in circolazione ingenti quantità di biglietti con la speranza che in buona parte non sarebbero stati presentati al rimborso (questo avveniva anche in Austria e Germania, dove molti addirittura scrivevano sui notgeld che erano sì disposti a rimborsarli, ma sarebbe stato meglio se non glielo avessero chiesto :D).

A volte, i commercianti sparivano dopo aver emesso grosse somme, o si "dimenticavano" di indicare sui biglietti la loro sede, o addirittura la città. Teniamo presente che gran parte della popolazione era analfabeta, erano in grado di riconoscere un numero stampato sui biglietti a indicarne il valore, ma poco altro, probabilmente non facevano caso (non erano capaci di farlo) alla mancanza di indicazioni precise per il rimborso.

Ma anche enti istituzionali adottarono vari stratagemmi per evitare il rimborso. Il Comune di Broni, per esempio, a fronte di emissioni da 50 centesimi e 1 lira, rimborsava solo somme non inferiori alle 100 lire, una cifra importante per l'epoca, non facile per molti da mettere insieme con biglietti di piccolo taglio. La maggioranza delle banche rimborsava somme non inferiori alle 10 o 20 lire.

Ma il danno maggiore per i possessori di biglietti fiduciari venne dal fallimento di numerosi emittenti, che avevano trovato nell'emissione fiduciaria un modo per autofinanziarsi, reperendo quei capitali che ben difficilmente avrebbero ottenuto senza garanzie e, perdipiù, senza il pagamento di interessi :rolleyes:

petronius oo)

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Grazie a tutti per il vostro interessamento e le vostre risposte.

Cercavo qualche libro che parlasse di questo argomento. Qualche catalogo per conoscere le rarità ma nulla.

Chi è a conoscenza di libri o cataloghi sarebbe così gentile di darmi gli estremi per poterlo acquistare?

Grazie

Franco

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Grazie a tutti per il vostro interessamento e le vostre risposte.

Cercavo qualche libro che parlasse di questo argomento. Qualche catalogo per conoscere le rarità ma nulla.

Chi è a conoscenza di libri o cataloghi sarebbe così gentile di darmi gli estremi per poterlo acquistare?

Grazie

Franco

Ti è stato indicato nel post nr 3 |:)

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Grazie delle spiegazioni. All'interno di queste emissioni, quindi distinguerei fra quelle ufficiali e non (se emesse, garantite, od autorizzate da un'autorità comunemente riconosciuta li riterrei ufficiali, a tutti gli effetti). Da considerarsi moneta, in ogni caso.

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Il 21/3/2011 alle 18:04, luke_idk dice:

Da considerarsi moneta, in ogni caso.

Su questo non ci piove, hanno supplito il ruolo della moneta "vera", quella metallica, per ben 10 anni ;)

petronius :)

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Così, sopperirono alla bisogna organizzazioni locali, che la popolazione conosceva e delle quali si fidava ben più che delle banconote emesse dall'autorità centrale....questo non li salvò dall'essere, molte volte, truffati :rolleyes:

Truffe analoghe si verificarono anche durante le emissioni dei miniassegni, con gente che creò assegni di banche completamente inventate :rolleyes:

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Interessanti e rari :)

Gavello li considera tutti R2, e nel suo catalogo del 1996 assegnava una valutazione di 20.000 lire per una conservazione B e 70.000 lire per un BB.

I tuoi a dire a vero sono nel mezzo, MB, qualcuno forse qualcosa in più ma senza arrivare a BB. Facendo una media dovremmo essere sulle 50.000 lire dell'epoca, oggi forse 50-60 euro, ma è una cifra un pò buttata là, non seguo in modo particolare queste emissioni.

petronius :)

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Interessanti e rari :)

Gavello li considera tutti R2, e nel suo catalogo del 1996 assegnava una valutazione di 20.000 lire per una conservazione B e 70.000 lire per un BB.

I tuoi a dire a vero sono nel mezzo, MB, qualcuno forse qualcosa in più ma senza arrivare a BB. Facendo una media dovremmo essere sulle 50.000 lire dell'epoca, oggi forse 50-60 euro, ma è una cifra un pò buttata là, non seguo in modo particolare queste emissioni.

petronius :)

Grazie sei molto gentile per le informazioni che mi hai dato. grazie ancora.

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  • 4 anni dopo...

@petronius arbiter Salve anch'io possiedo diversi biglietti fiduciari da 1 lira e 50 cent. zona Pavese (lombardia) e anche in serie ancora attaccati mai circolati. Sarei interessato a sapere data e valore. Saluti

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