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IGNORED

identificazione medioevale argento


Risposte migliori

Con la monetazione napoletana sono fuori dal mio campo ma mi sembra il 1/2 carlino per FIlippo III.

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIII/19

o qualcosa di simile.

Per una classificazione definitiva attendi il parere dei più esperti

Mario

Modificato da mariov60
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Ti confermo che si tratta di un mezzo carlino (popolarmente denominato zanetta o addirittura squama di pesce) coniato a Napoli a nome di Filippo III (1598-1621).

Purtroppo la tosatura non permette la lettura completa della legenda al D/ che dovrebbe essere + PHILIPP III DG REX VTR S, con il busto radiato del re volto a dx, dietro sigla GF, davanti GI. Al R/ troviamo il toson d'oro volto a sx in corona d'alloro.

Moneta comune.

Rif. P/R n° 30a - MIR 216/1 - D'Andrea/Andreani/Perfetto n°57

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scusate la domanda:

FINO A CHE PUNTO una moneta TOSTATA veniva accettata come forma di pagamento?

e poi: nel momento in cui la moneta non veniva piu' accettata: COSA si poteva fare per conservarne e riutilizzarne almeno parte del valore?

S.B.

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scusate la domanda:

FINO A CHE PUNTO una moneta TOSTATA veniva accettata come forma di pagamento?

e poi: nel momento in cui la moneta non veniva piu' accettata: COSA si poteva fare per conservarne e riutilizzarne almeno parte del valore?

S.B.

Una moneta TOSTATA non saprei :P , ma TOSATA dipendeva sicuramente dalla tosatura...

Nonostante le pene severe era prassi comune tosare le monete, in particolare nel regno di Napoli. Sicuramente una tosatura eccessiva portava a non accettare più la moneta se non a peso.

Qui puoi trovare una vecchia discussione in merito.

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ci sono anche monete napoletane di filippo IV che avevano il bordo anti tosatura con il valore impresso

la tosatura era anche un problema sulle monete inglesi del 1500-1600 che venivano regolarmente tagliate, c era una legge che imponeva che la moneta doveva essere accettata al facciale finche si vedeva il volto del sovrano

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Grazie per le risposte!

Scusate ma oggi ho un PC con una tastiera francese, con la quale faccio una immensa difficiolta' a scrivere! (non é il solito PC haimé...)

chiedo un'ultima informazione:

nel medioevo: UNA COSA ERA BATTERE MONETA (per cui i signori godevano dei diritti di signoraggio) un'altra era AVERE LA MATERIA PRIMA per battere la moneta:

in pratica, come funzionava? chi andava alla zecca a portare la materia prima per coniare poi le monete (lasciando ovviamente al Signore la sua parte ed alla zecca l'altra parte?)

S.B.

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Pochissime Signorie in epoca medioevale disponevano di miniere d'argento! In realtà per lo più si trattava di argento riciclato da altre monete od oggetti in argento.

La zecca normalmente era sotto il diretto controllo del Signore che disponeva del personale per la fusione ed il conio.

La % in argento era relativamente bassa per cui non è infrequente che monetine in Argento abbiano una colorazione verdina dovuta alla carbonatazione del rame della lega d'argento.

L'argento e le altre monete arrivavano dagli scambi commerciali della Signoria su cui il Signore prelevava la gabella . Naturalmente in più vi erano una miriade di altre tasse , sul bestiame, sull'olio, sul vino, sul sale ed in più il denaro per l'utilizzo dei terreni ed immobili di proprietà della Signoria.

Spesso il pagamento avveniva in merci o generi alimentari che un funzionario del Signore si curava di vendere presso altri mercati per ricavarne moneta con cui pagare le truppe ed il mantenimento delle spese di gestione del Castello.

Una piccola nota: Molte delle miniere che venivano sfruttate in epoca Romana vennero abbandonate essenzialmente per due motivi:

Con le invasioni barbariche e l'avvento di popolazioni prive della necessaria tecnologia per lo sfruttamento le miniere vennero abbandonate.

Molte miniere furono abbandonate anche perché la parte più ricca e facilmente accessibile era già stata cavata in epoca Romana e non si conosceva la tecnologia metallurgica per l'utilizzo di materiale greggio in bassi tenori.

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