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3 cavalli Carlo II - Napoli


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Salve, dovrebbe trattarsi del triplo cavallo di Filippo IV, PR 124- 124a. Solo che sopra la testa del re si vede una S che non dovrebbe esserci. Presenta un foro coevo che non so spiegarmi. Vorrei una conferma. Grazie sempre :)

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Ciao Avo è un 3 cavalli di Carlo II, la S che leggi èquella di CAROLVS.

E' coniata "al martello" quindi databile 1677/80 (le ultime 2 cifre della data si trovano sotto la testa)

Rif. P/R 71/74 - MIR 309

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Inviato (modificato)

Ciao Avo è un 3 cavalli di Carlo II, la S che leggi èquella di CAROLVS.

E' coniata "al martello" quindi databile 1677/80 (le ultime 2 cifre della data si trovano sotto la testa)

Rif. P/R 71/74 - MIR 309

Ciao fedafa, dietro la testa non vedo tracce di sigla......chissà, potrebbe essere stata coniata nel 1677, ma forse è troppo consumata per poterlo dire con certezza.

Per il foro hai qualche idea?

Modificato da avo
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Troppo usurata per poter fare ipotesi.

Il motivo del foro... vallo a sapere... :P .

Nell'antichità c'era chi forava le monete prima di lasciarla in una tomba. Chi inchiodava una moneta ad una porta come rito propiziatorio o portafortuna e chi la forava per utilizzarla come pendente.

A voler fare o azzardare ipotesi sulla tua moneta, in considerazione del suo nominale e della posizione del foro, potrebbe essere stata "inchiodata" da qualche parte.

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considerando che il foro sulla moneta è quadrato invece che tondo e che all'epoca i chiodi non erano di base cilindrica come adesso presumo che fedafa abbia ragione...

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Una moneta usuratissima che mantiene tutto il fascino degli usi anticonvenzionali che si faceva un tempo di questi oggetti. L'ipotesi di Fedafa è validissima ed estremamente interessante, tanto più che il foro di "entrata" del chiodo appare al rovescio, mentre l'uscita è al diritto. Segno che la monetina doveva essere stata apposta in qualche luogo allo scopo di mostrarne il lato con la croce fiammeggiante e il motto costantiniano IN HOC SIGNO VINCES, il che avvalora certamente la possibilità di una funzione apotropaica.

Le ultime 2 cifre del millesimo, come ti hanno detto, sono sotto il taglio della testa. Dietro la testa, trovi le iniziali del Maestro di Zecca e di quello di Prova (AG/A). Mentre è sotto al mento che si apponevano i tanti segni di zecca, di solito una lettera dell'alfabeto, più di rado un simbolo, come il fiordaliso di questo 3 cavalli 1678 (con il 7 quasi fuori dal giro):

3cavalli1678.jpg

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Mi confermi che la data è 78 e non 79?

La cosa strana è che la seconda cifra sembra un 9 capovolto.L'anello inferiore è chiuso, è quello di sopra ad apparire aperto per un breve tratto... :huh:

Altra cosa, mi pare di vedere un errore nella legenda... mi pare di leggere SIGNNO :)

Lo sai che non ci avevo fatto caso??? Hai ragione! E non si tratta nemmeno di una doppia battitura, sembra proprio un errore di punzonatura per lettera in eccesso! Che occhio! :o

Gesù...ma capitano tutti a me i "SIGNI" sbagliati!!! :lol:

IMG_0001.jpgIMG_0002.jpg

Posso cominciare una sotto-collezione... :lol:

Modificato da JunoMoneta
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Mi confermi che la data è 78 e non 79?

La cosa strana è che la seconda cifra sembra un 9 capovolto.L'anello inferiore è chiuso, è quello di sopra ad apparire aperto per un breve tratto... :huh:

Altra cosa, mi pare di vedere un errore nella legenda... mi pare di leggere SIGNNO :)

Lo sai che non ci avevo fatto caso??? Hai ragione! E non si tratta nemmeno di una doppia battitura, sembra proprio un errore di punzonatura per lettera in eccesso! Che occhio! :o

Gesù...ma capitano tutti a me i "SIGNI" sbagliati!!! :lol:

IMG_0001.jpgIMG_0002.jpg

Posso cominciare una sotto-collezione... :lol:

Ciao Giuseppe molto interessante questo tuo carlino, ma dovresti verificare se è già presente nel CNI vol. XX, se così non fosse allora sarebbe inedito, non dimentichiamo che il Re Numismatico aveva un occhio fine e molti errori di punzonatura sulle napoletane del periodo vicereale li aveva già adocchiati (cfr. tarì 1669 anzichè 1696). Se qualche lamonetiano di buona volontà può verificare sul CNI gli saremo grati, in caso contrario provvederò io stesso a dare domattina un'occhiata.

In effetti il tuo esemplare sembrerebbe un errore di punzonatura ma causato sicuramente da un ripensamento dell'incisore che dopo aver preso male le misure della leggenda al rovescio avrebbe fatto un pasticcio sovrapponendo altre lettere, basta vedere le tracce di ribattitura della leggenda sottostante alla parola SINGNO.

Per quanto concerne il titolo di questa discussione penso sia più opportuno cambiargli il nome per la parte riguardante il nome del sovrano da Filippo IV a Carlo II. Francesco

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Il CNI riporta varianti per questo carlino dal n°302 al 325, ma in nessuna è presente quest'errore. Mentre troviamo al n°313 la sigla del coniatore M che mi pare di vedere nelle tua moneta.

Interessante davvero :) .

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Il CNI riporta varianti per questo carlino dal n°302 al 325, ma in nessuna è presente quest'errore. Mentre troviamo al n°313 la sigla del coniatore M che mi pare di vedere nelle tua moneta.

Interessante davvero :) .

Grazie per il rapidissimo "check over" sul Corpus Fedafa. Sì, avevo già verificato anni fa, e risulta inedita.

Ho anche un ducato 1582 con HIERVSSA al posto di HIERVSA, anche se il Corpus attesta per lo stesso tipo un errore analogo: HIERSSA. Le monete del periodo spagnolo pre-bilanciere sono davvero una miniera di strafalcioni simili.

Modificato da JunoMoneta
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Anche qui si nota lo stesso "ripensamento" sottolineato da Francesco per il carlino 1620. Sotto la seconda S, infatti, si percepisce l'ombra di una A. Anche la I di HIERVSSA è piuttosto pasticciata, sembra quasi una V...

ducato1582.jpg

Francesco dovrebbe farmi un corso di "punzonatura comparata" per capire come venissero allestiti i conii tra 500 e 600. ;)

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Francesco dovrebbe farmi un corso di "punzonatura comparata" per capire come venissero allestiti i conii tra 500 e 600.

Francesco sicuramente ti sarà più di aiuto di quanto possa farlo io, che oltretutto non mi occupo di quel periodo, tuttavia a suo tempo ho avuto modo di leggere, più per curiosità che altro, il trattato di Benvenuto Cellini (1500-1571) sull'incisione dei coni e l'arte delle medaglie.

Penso che tu lo conosca ma nel caso tu non lo avessi mai letto credo sia interessante; riporta dettagliatamente i metodi di preparazione dei coni ed i sistemi di preparazione di monete e medaglie nel suo tempo anche con riferimento ai metodi precedenti.

Ricordo che Cellini ha prodotto alcune delle più belle monete del tempo, sia a Firenze che a Roma.

Lo trovi sia su PN 73/1994 in un'articolo di Luca Gianazza con note interessanti dell'autore sia in rete come testo libero (od almeno tempo fa mi è capitato di vederlo); se poi non lo trovi mandami un MP :lol:

PS: scusate l'intromissione; Junomoneta mi sta facendo davvero venire la voglia di prendere qualche monete anche di quel periodo :lol: :lol:

Modificato da Giuseppe
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PS: scusate l'intromissione; Junomoneta mi sta facendo davvero venire la voglia di prendere qualche monete anche di quel periodo :lol: :lol:

Altro che "intromissione"! Il tuo riferimento mi è utilissimo, tanto più che del Cellini so ben poco eppure mi affascina moltissimo. Grazie davvero!

Felice di aver sparso un pochino il contagio per le "vicereali" su questo forum. Anch'io brancolo nel buio, e gli interventi su questa monetazione, come questo di Avo che ha aperto un thread interessantissimo, mi fanno sempre desiderare ulteriori approfondimenti...

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PS: scusate l'intromissione; Junomoneta mi sta facendo davvero venire la voglia di prendere qualche monete anche di quel periodo :lol: :lol:

Altro che "intromissione"! Il tuo riferimento mi è utilissimo, tanto più che del Cellini so ben poco eppure mi affascina moltissimo. Grazie davvero!

Felice di aver sparso un pochino il contagio per le "vicereali" su questo forum. Anch'io brancolo nel buio, e gli interventi su questa monetazione, come questo di Avo che ha aperto un thread interessantissimo, mi fanno sempre desiderare ulteriori approfondimenti...

Cari Giuseppe e Giuseppe, il trattato del Cellini è di fondamentale importanza per comprendere le varie tecniche di incisione e cesellatura. Sarebbe interessante pubblicare qualche pagina in questa sezione, magari aprendo una nuova discussioni con un titolo a tema. Per quanto concerne la costruzione di un conio in epoca rinascimentale e barocca basta seguire la linea che segue la base dei caratteri delle leggende e relativo punto al centro del tondello. Nella monetazione moderna invece, come già accennato in un precedente post, la punzonatura dei caratteri delle leggnde era misurata ed allineata dall'esterno dei bordi dei conii con appositi strumenti e non dal centro.

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