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Il Denaro Minuto Massano


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Buongiorno a tutti! Come promesso, per gli appassionati di rarita' e monete medioevali voglio coindividere una piccola reliquia numismatica. Non e' bella a vedersi e le sue condizioni sono scadenti ma la sua testimonianza storica ed il suo messaggio sono di tutto riguardo.

Sto parlando del Denaro Minuto Massano. Pure detto Denaro Picciolo di Massa di Maremma.

Massa Marittima ,(nome odierno), e'per chi non lo sapesse una piccola cittadina medioevale a circa un ora di auto da Siena , ricca di tesori artistici e carica di un passato illustre e burrascoso. Situata su colline metallifere ed in prossimita' del mare Massa Marittima ha avuto sempre un posto di rilievo nella storia del suo territorio. La ricchezza delle sue miniere crearono prosperita' per suoi abitanti e la resero ricca ed indipendente.

La potenza della repubblica Massetana, il cui dominio si estendeva fin sotto Grosseto, fu dovuta nel XIII secolo anche all'alleanza con la vicina Siena, come testimonia la partecipazione alla vittoriosa battaglia di Monteaperti, e ancora all'assalto di Montemassi, condotto da Guidoriccio da Fogliano, così come al ricupero di Grosseto, che a Siena si era ribellato.

Sono gli anni in cui comincia a documentarsi lo splendore del Comune Massetano, attraverso la costruzione del Duomo, del Palazzo Comunale, del Palazzo del Podesta', della fortezza dei Massetani, e della Chiesa di S. Agostino.

A finanziare tali meraviglie provvedeva il floridissimo commercio legato alle miniere: il rame grezzo massetano era senza dubbio il più ricercato in Europa, e tale era l'importanza di tale settore, che oltre al rame comprendeva anche l'allume e l'argento, che il Vescovo Alberto, verso il 1225, elaborò uno statuto, un vero e proprio codice minerario, che è stato il primo esempio di legislazione mineraria.

Una conseguenza della propria fama commerciale e della sua Ricchezza di minerali pregiati fu la decisione di battere moneta propria, cosa che avvenne l'11 aprile 1317, proprio sul finire della vita repubblicana quando nel 1337 Massa cadde sotto la dominazione senese ed inizio' la sua decadenza.

La zecca Fu aperta per autorita' dello stesso libero Comune all'apice della sua Potenza con il proposito di coniare tre tipologie monetali, il grosso da venti denari, il grossetto da sei denari, ed il denaro piccolo. Per il grosso ci si attenne alla tipologia del grosso senese avente un diametro di 18 mm ed un peso di 1,2 grammi.

Oggi le monete dell'antica zecca Massana sono una vera rarita' e solo pochi musei ne posseggono almeno un esemplare. Al momento si conoscono : un solo tipo di denaro grosso che presenta due varianti di conio, un solo tipo di denaro piccolo, di cui per ora sono note tre varianti e nessun grossetto.

Se il Grosso Massano e' molto raro il picciolo lo e' ancor di piu'. Infatti i denari minuti rinvenuti sono inferiori a quello dei grossi . Cio' e' dovuto sia alla maggior usura della loro soffice mistura sia al fatto che i grossi venivano tesaurizzati al contrario dei piccioli.

Riguardo al denaro minuto battuto dalla zecca di Massa se ne conoscevano come dice il Sozzi due varianti riportate nel volume XI del CNI. A queste si e' aggiunta sempre secondo il Sozzi una terza, mai studiata sin'ora. Riporto verbalmente le parole del Sozzi:

…E' altrettanto evidente che la terza variante del picciolo con la M gotica , che non compare nel CNI , sia da associarsi alla variante del grosso con la stella a 5 punte nella leggenda del dritto , cioe' la variante B. L'estrema rarita' di questo picciolo e del grosso corrispondente , unita ad altre considerazioni che vengono riportate di seguito, porta a supporre che queste due monete siano state coniate in una eventuale prima emission avvenuta nel 1317, durante la quale dovrebbe essere battuto anche il grossetto, moneta di cui non si conosce al momento alcun esemplare….

La moneta che vi presento e' un Denaro Picciolo Terza variante. Una delle tre conosciute esistenti al momento. Ecco le descrizioni del Sozzi sul Dritto e Rovescio della moneta come potete vedere anche dall'immagini che vi allego.

D/ +. DE . MASSA (stella a cinque punte a corpo cerchiato cavo; grande M gotica ; corona rigata

R/ +. S. CERBON (C chiusa N rovesciata; busto del santo nimbato e mitrato, di fronte, benedicente con la destra e con pastorale nella sinistra corona rigata

Spero che troviate questa moneta interessante e che possa essere una buona scusa per approfondire la conoscenza di questa zecca Toscana illustre e dimenticata.

Buon divertimento!!

:)

CCI10062009_00004.jpg

Obverse.jpg

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LAgontanodiMassadiMaremma.jpg

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Reverse

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Obverse

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Lettura Reverse

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Lettura Obverse

Modificato da lgmoris
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Buongiorno Igmoris

Ti ringraziamo per averci mostrato questa moneta di rarità estrema . Emozionante veramente ! Accompagnata anche da splendide spiegazioni in merito.

Complimenti davvero . Una chicca per la nostra sezione :)

Grazie e a presto

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Buon Giorno,

un ringraziamento per il privilegio accordato.

il Suo fervore mi porta a pensare ad un legame affettivo con questa zona della Toscana..

continui pure a stupirci.

cordialità

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Buongiorno Igmoris

Ti ringraziamo per averci mostrato questa moneta di rarità estrema . Emozionante veramente ! Accompagnata anche da splendide spiegazioni in merito.

Complimenti davvero . Una chicca per la nostra sezione :)

Grazie e a presto

Grazie Adolfos e' piacere mio contribuire e condividere quello che ho. Fammi sapere se ti interessasse postarla nel Catalog of Coins and Numismatics. In tal caso dovresti aggiungere alle varie Zecche Italiane gia' presenti nel catalogo quella di Massa Marittima e fare posto per il Grosso ed il Picciolo.....

:)

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Buon Giorno,

un ringraziamento per il privilegio accordato.

il Suo fervore mi porta a pensare ad un legame affettivo con questa zona della Toscana..

continui pure a stupirci.

cordialità

Ciao ghezzi60 :) Hai pensato giusto! Io sono nato a Siena ma con forti legami alla Maremma dove la nostra famiglia produce degli ottimi vini....(l'Avvoltore per esempio..)

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Buongiorno Igmoris

Ti ringraziamo per averci mostrato questa moneta di rarità estrema . Emozionante veramente ! Accompagnata anche da splendide spiegazioni in merito.

Complimenti davvero . Una chicca per la nostra sezione :)

Grazie e a presto

Grazie Adolfos e' piacere mio contribuire e condividere quello che ho. Fammi sapere se ti interessasse postarla nel Catalog of Coins and Numismatics. In tal caso dovresti aggiungere alle varie Zecche Italiane gia' presenti nel catalogo quella di Massa Marittima e fare posto per il Grosso ed il Picciolo.....

:)

Ti ringrazio molto della tua preziosa collaborazione :) . Ho chiesto al Vice Amministratore di aprire la nuova categoria e non appena avrò risposta ti faccio sapere.

Cari saluti

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L'unica cosa che mi chiedo è perchè Montagano nel MIR conferisce un grado di rarità 3 alla terza variante. Se istrice dovesse leggerci sarebbe interessante un suo intervento nella discussione ;) .

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Inviato (modificato)

L'unica cosa che mi chiedo è perchè Montagano nel MIR conferisce un grado di rarità 3 alla terza variante. Se istrice dovesse leggerci sarebbe interessante un suo intervento nella discussione ;) .

Adolfo, In questo caso rarita' 3 vuol dire che vi sono solo 3 persone ad averlo!!!!:D Scherzo, naturalmente. Ve ne saranno certo qualcuna in piu,' ma non credo da giustificare un R3.

Modificato da lgmoris
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L'unica cosa che mi chiedo è perchè Montagano nel MIR conferisce un grado di rarità 3 alla terza variante. Se istrice dovesse leggerci sarebbe interessante un suo intervento nella discussione ;) .

Mi sento piacevolmente chiamato in causa :-)

Il denaro piccolo in questione, che presenta la dizione MASSANA CIVITAS nella legenda del dritto, è l'ultimo, in ordine cronologico, delle tre serie. La sua emissione è databile, molto presumibilmente, tra il 1318 e il 1319, cioè un anno dopo l'inizio della coniazione delle altre monete di questa zecca (cfr. I semestre 1317). La scelta di attribuirgli quel grado di rarità nel catalogo MIR è nata dopo un confronto personale con il dott. Massimo Sozzi, le cui opere sulla zecca di Massa di Maremma sono ormai note al pubblico numismatico. In particolare abbiamo convenuto che, sulla base dei pezzi individuati sino a quel momento nelle collezioni pubbliche e private, si trattava di una moneta di indubbia rarità, quantificabile in un grado più elevato di quello scelto per le altre varietà (cfr. R2). E' stato proprio lo studioso massetano a definire, negli Atti sull'Agontano in ricordo di Angelo Finetti (che consiglio a tutti di leggere), una gerarchia di rarità dei grossi e piccioli di questa zecca. Per una trattazione più esaustiva di quanto esposto, vi rimando alla bibbliografia del dott. Sozzi.

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Egregio

ti ringraziamo per il tuo puntuale intervento e per le delucidazioni che ci hai fornito . Avremmo individuato nella moneta postata da Igmoris un tipo appartenente alla 3° variante Sozzi-Montagano . Convengo che il grado di rarità alla fine non sia così basilare. Si tratta evidentemente di esemplari estremamente difficili da trovare nel mercato numismatico. Spero tu abbia capito che ti ho chiamato in causa senza alcuna vena polemica ma solamente per capire meglio. Il tuo testo rimane per noi un punto di riferimento importante.

Cordiali saluti

Adolfo

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Buon pomeriggio,

visto che sono stato tirato in ballo mi trovo costretto a intervenire. Dopo aver parlato telefonicamente con Istrice99, con il quale ho collaborato per molti lavori, mi sono reso conto che, per la non buona conservazione del picciolo massano mostrato da Lgmoris in questo forum, il mio amico ha pensato si trattasse della variante con la legenda MASSANA CIVITAS nel dritto, ovvero la seconda variante da me presentata nel lavoro "L'Agontano di Massa di Maremma", che al momento ha una rarità R4. In realtà il picciolo mostrato da Lgmoris è effettivamente, come afferma lui stesso, la terza variante, ovvero quella recante come simbolo di zecca una stella a 5 punte e il DE MASSA nella legenda del dritto, che al momento è un R5: è assente nel CNI ed è stata presentata per la prima volta dal sottoscritto in Sozzi 2003. La prima variante, con le due rosette pentafille e la legenda DE MASSA nel dritto, è la più comune (al momento R2-R3).

La terza variante del picciolo (stella a 5 punte nella legenda del dritto) è da associarsi a mio parere alla variante B del grosso da 20 denari che riporto nel lavoro citato (es. n. 1 di Sozzi 2003 e n. 1 del CNI) perché reca la stessa armetta e, vista la rarità di entrambe le monete (R5 per entrambe) e per altre considerazioni che riporto nello stesso lavoro, dovrebbe essere stata coniata per un periodo brevissimo, proprio all'inizio dell'apertura della Zecca Massana, dal 1° maggio 1317.

La prima variante del picciolo (2 rosette pentafille nella legenda del dritto) è da associarsi alla variante A del grosso da 20 (es. nn. 2-13 di Sozzi 2003 e n. 2 CNI): entrambe le monete compaiono più frequentemente nelle collezioni numismatiche pubbliche e private (R3 per entrambe) e, in base a documenti di archivio, si presume siano state coniate per quasi un anno.

La seconda variante, il MASSANA CIVITAS, è stata coniata per ultima, probabilmente nel II sem. 1318, senza essere accompagnata da emissione di grossi.

Si tratta di monete molto rare perché coniate per un periodo breve o brevissimo dall'effimera Zecca massana che, in base a documenti di archivio, risulta aver coniato monete "a kalendis maij [1317] proximi venturi ad unum annum proximum subsequentem", ovvero dal primo maggio 1317 a tutto l'anno 1318 (Archivio di Stato di Siena, Diplomatico Riformagioni Massa, 1317, aprile 11). La circolazione delle sue monete, sempre su base documentaria, è attestata fino ai primi mesi del 1319.

Dopo la conversazione telefonica, Istrice99 ha convenuto con le valutazioni di rarità delle monete massane da me proposte che vanno quindi a integrare quanto riportato sul MIR per la Zecca di Massa di Maremma.

Per chi fosse interessato può approfondire questi argomenti in "L'Agontano di Massa di Maremma" che ho presentato al convegno "L'Agontano. Una moneta d'argento per l'Italia medievale", tenutosi a Trevi (PG) l'11-12 ottobre 2001 e pubblicato nel 2003 negli atti del detto convegno, nonché ripubblicato come estratto nel 2004 dal Centro Studi Storici "A. Gabrielli" di Massa Marittima (se ne veda la copertina tra le figure qui pubblicate da Lgmoris). Il Centro Studi Storici, che è facilmente rintracciabile su internet, ne ha ancora alcune copie.

Vi ringrazio per la pazienza di avermi letto.

Un saluto a tutti,

M.S.

Modificato da Aries
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Mi associo a quanto detto da fedafa . La ringraziamo sinceramente per il suo intervento .

E speriamo in altri ancora in futuro . Per la sezione medievale e per tutto il forum sarebbe un grande privilegio.

Cordiali saluti

Modificato da adolfos
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Egregio

ti ringraziamo per il tuo puntuale intervento e per le delucidazioni che ci hai fornito . Avremmo individuato nella moneta postata da Igmoris un tipo appartenente alla 3° variante Sozzi-Montagano . Convengo che il grado di rarità alla fine non sia così basilare. Si tratta evidentemente di esemplari estremamente difficili da trovare nel mercato numismatico. Spero tu abbia capito che ti ho chiamato in causa senza alcuna vena polemica ma solamente per capire meglio. Il tuo testo rimane per noi un punto di riferimento importante.

Cordiali saluti

Adolfo

Adolfo, è un piacere scambiare opinioni con te, lo sai! ;-)

Buon pomeriggio,

visto che sono stato tirato in ballo mi trovo costretto a intervenire. Dopo aver parlato telefonicamente con Istrice99, con il quale ho collaborato per molti lavori, mi sono reso conto che, per la non buona conservazione del picciolo massano mostrato da Lgmoris in questo forum, il mio amico ha pensato si trattasse della variante con la legenda MASSANA CIVITAS nel dritto, ovvero la seconda variante da me presentata nel lavoro "L'Agontano di Massa di Maremma", che al momento ha una rarità R4. In realtà il picciolo mostrato da Lgmoris è effettivamente, come afferma lui stesso, la terza variante, ovvero quella recante come simbolo di zecca una stella a 5 punte e il DE MASSA nella legenda del dritto, che al momento è un R5: è assente nel CNI ed è stata presentata per la prima volta dal sottoscritto in Sozzi 2003. La prima variante, con le due rosette pentafille e la legenda DE MASSA nel dritto, è la più comune (al momento R2-R3).

La terza variante del picciolo (stella a 5 punte nella legenda del dritto) è da associarsi a mio parere alla variante B del grosso da 20 denari che riporto nel lavoro citato (es. n. 1 di Sozzi 2003 e n. 1 del CNI) perché reca la stessa armetta e, vista la rarità di entrambe le monete (R5 per entrambe) e per altre considerazioni che riporto nello stesso lavoro, dovrebbe essere stata coniata per un periodo brevissimo, proprio all'inizio dell'apertura della Zecca Massana, dal 1° maggio 1317.

La prima variante del picciolo (2 rosette pentafille nella legenda del dritto) è da associarsi alla variante A del grosso da 20 (es. nn. 2-13 di Sozzi 2003 e n. 2 CNI): entrambe le monete compaiono più frequentemente nelle collezioni numismatiche pubbliche e private (R3 per entrambe) e, in base a documenti di archivio, si presume siano state coniate per quasi un anno.

La seconda variante, il MASSANA CIVITAS, è stata coniata per ultima, probabilmente nel II sem. 1318, senza essere accompagnata da emissione di grossi.

Si tratta di monete molto rare perché coniate per un periodo breve o brevissimo dall'effimera Zecca massana che, in base a documenti di archivio, risulta aver coniato monete "a kalendis maij [1317] proximi venturi ad unum annum proximum subsequentem", ovvero dal primo maggio 1317 a tutto l'anno 1318 (Archivio di Stato di Siena, Diplomatico Riformagioni Massa, 1317, aprile 11). La circolazione delle sue monete, sempre su base documentaria, è attestata fino ai primi mesi del 1319.

Dopo la conversazione telefonica, Istrice99 ha convenuto con le valutazioni di rarità delle monete massane da me proposte che vanno quindi a integrare quanto riportato sul MIR per la Zecca di Massa di Maremma.

Per chi fosse interessato può approfondire questi argomenti in "L'Agontano di Massa di Maremma" che ho presentato al convegno "L'Agontano. Una moneta d'argento per l'Italia medievale", tenutosi a Trevi (PG) l'11-12 ottobre 2001 e pubblicato nel 2003 negli atti del detto convegno, nonché ripubblicato come estratto nel 2004 dal Centro Studi Storici "A. Gabrielli" di Massa Marittima (se ne veda la copertina tra le figure qui pubblicate da Lgmoris). Il Centro Studi Storici, che è facilmente rintracciabile su internet, ne ha ancora alcune copie.

Vi ringrazio per la pazienza di avermi letto.

Un saluto a tutti,

M.S.

Massimo, grazie per la precisazione. Sei come sempre puntuale e competente!

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Inviato (modificato)

Grazie a tutti per gli interessanti interventi e contributi. In particolare ringrazio Massimo Sozzi per la sua gentile ed esauriente chiarificazione.

Vorrei inoltre condividere con voi queste sue ulteriori precisazioni che mi ha dato a parte.

Massimo precisa che:

" ..non fu il vescovo Alberto nel 1225 a stendere il "Codice Minerario", infatti esso corrisponde alla IV distinzione degli Statuti del libero Comune massetano, per cui fu redatto quando Massa era Repubblica; Da tener presente che l'ultima stesura degli Statuti comunali, il Constitutum Communis et populi civitatis Masse, il cosiddetto "Statuto grosso", conservato presso l'Archivio di Stato di Firenze (Statuti delle Comunità autonome e soggette, n. 434), risale al 1310 con aggiunte del 1311 e correzioni marginali del 1327.

chiarifica inoltre che:

"Massa nel 1335 firmò un patto di accomandigia con cui si metteva sotto la protezione senese ma nel 1336 Siena chiese ai Massetani di pagare i tributi per cui di fatto passò sotto il dominio senese nel 1336 e non nel 1337 " come da me erroneamente riportato..

Grazie ancora Massimo per I tuoi contributi. Speriamo di rivederti presto su questo Forum.

:)

Modificato da lgmoris
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Voglio ringraziare a nome di tutto il forum Aries e il Museo Archeologico di Massa Marittima che ci hanno autorizzato ad inserire nel catalogo online di Massa di Maremma alcune immagini già presenti nel testo L'Agontano 2003 nella parte curata magistralmente da Massimo Sozzi.

Splendido esempio di collaborazione. Un grazie anche a lgmoris , chiaramente.

Cordiali saluti

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  • 3 mesi dopo...

ho ritrovato adesso questa vecchia conversazione, proprio l' altra settimana pensavo a questo e toh.... lupus in fabula .. (in fabula c'è arrivato dopo una settimana ma comunque...) volevo dire... lo stesso Sozzi, negli atti del convegno sull' agontano, ha descritto il picciolo come moneta di estrema rarità, molto più rara (e in questo concordo) del grosso massetano ... infatti, vuoi per la tesaurizzazione dell' argento (che ha permesso una maggiore trasmissione del grosso), vuoi per la deperibilità dei materiali con cui è fatto il picciolo, proprio quest' ultimo ci è giunto in un numero minore di pezzi, allora perchè, preso atto anche delle osservazioni venute prima in questa discussione, il picciolo riporta una rarità inferiore rispetto a quella del grosso?

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Ciao IGMORIS, innanzitutto complimenti per la ricerca. Visto che mi sto appassionando di zecche medioevali, hai creato un file (in pdf) con tutta questa documentazione? Se si, è possibile averlo?

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Ciao IGMORIS, innanzitutto complimenti per la ricerca. Visto che mi sto appassionando di zecche medioevali, hai creato un file (in pdf) con tutta questa documentazione? Se si, è possibile averlo?

Ciao Gaff977,

scusa se ti rispondo in ritardo ma ho visto solo oggi la tua domanda. Sono infatti in vacanza in Italia. Sfortunatamente non ho ancora un file con documentazione elettronica in pdf della Zecca medioevale in questione (Massa di Maremma). Non credo che esista nulla a tale riguardo in forma elettronica. La documentazione piu' autorevole e' lo studio fatto da Massimo Sozzi (L'Agontano di Massa di Maremma) di cui ne ho postato la copertina. Ma mi hai dato un idea. Sarebbe interessante scansirlo ed averlo in forma di pdf per facile referenza e lettura. Se trovero' il tempo di farlo lo faro; e ti faro' avere una copia, ma non posso prometterti una data.....

Un saluto ed a presto!

:(

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