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Pubblica 1648 Repubblica Napoletana


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Durante il Regno di Filippo IV ci fu un un periodo in cui il regnate fu destituito a caua di una rivolta nata per un tassa posta sulla frutta, che colpì le classi meno abbienti,tutto ciò sfociò nella famosa "Rivolta di Masaniello" e alla proclamazione della Prima Repubblica Napoletana, durate questo breve periodo 1647 - 1648 furono battute alcuni tondelli, a nome di Enrico di Lorena, ( Tre Carlini, di cui non si conoscono esemplari, e un Quindici Grana ambedue in argento, invece in rame, la Pubblica, il Grano, e il Tornese), le coniazioni ancora a martello, e il loro coni non particolarmente curati, rendono questa monetazione di difficile reperibilità, in uno stato di conservazione accettabile.

Ovviamente ho fatto un breve e succinto racconto sul periodo, per lasciare spazio, ad altri commenti integrativi sempre ben accetti.

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Bravo eracle, ottima idea, anche se i tipi monetali di questo periodo, data la sua brevità, furono battuti tutti con la data 1648.

Ma chie era Enrico di Lorena >

Nella prima metà del XVII secolo il Vicereame di Napoli si trovava in una fortissima crisi economica, comune a tutta Europa ma aggravata a Napoli da un governo lontano dagli interessi locali e teso in quel momento solo a finanziare le guerre sempre più dispendiose in corso sul teatro europeo.

Dopo la cacciata delle truppe spagnole in seguito alla rivolta popolare animata da Masaniello e Giulio Genoino contro il regime Vicereale Spagnolo e la dichiarazione della Repubblica, (22 ottobre 1647) i napoletani cercarono di mettersi sotto la protezione della Francia contattando Enrico II di Lorena, Duca di Guisa, un discendente di Renato d’Angiò, per affidargli la guida della città di Napoli.

Allettato dalla promessa di una corona e dalla prospettiva di far ritornare il Regno di Napoli dopo due secoli nell'orbita francese, accettò l’incarico e il 15 novembre sbarcò a Napoli per prendere la guida della repubblica;

in realtà la situazione della repubblica era praticamente disperata e senza vie d'uscita; infatti gli spagnoli occupavano tutti i castelli attorno alla città mentre i nobili fuoriusciti, da Aversa, controllavano la provincia e quindi gli approvvigionamenti della città.

tennero una tattica molto prudente e attendista; tutti i poteri furono concentrati nelle mani di Don Giovanni d'Austria, mentre le maggiori attività si concentrarono per tutto il periodo nel reclutamento e l'inserimento nel campo repubblicano di spie e agitatori nonché di agenti che cercavano di comprare la fedeltà del ceto nobiliare.

Il 5 aprile, Enrico di Lorena, ingannato da alcuni suoi stessi consiglieri ormai al soldo degli spagnoli, fu indotto a tentare una sortita, così che la città fu rioccupata, secondo un piano già prestabilito, praticamente senza colpo ferire; il Duca di Guisa fu catturato e inviato in carcere a Madrid.

Due mesi dopo, il 4 giugno, una flotta francese di circa 40 navi tentò di riprendere la città, ma questa volta non ci fu nessuna sollevazione del popolo, ormai stanco dopo più di un anno di "rivoluzione" continua; la flotta francese tentò lo sbarco a Procida ma, sconfitta, dovette ritirarsi.

Il Regno di Napoli sarebbe rimasto sotto il dominio spagnolo per ancora oltre mezzo secolo, fino alla guerra di successione spagnola.

Ciao e a presto.

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Dato che ci siamo procedo con una descrizione delle monete di questo periodo:

Tutte le monete vennero coniate nella zecca dell’arsenale; portano il nome di Enrico di Lorena con il titolo di Duce della Repubblica Napoletana ed hanno al rovescio l’impronta dello stemma della nuova repubblica con la sigla SPQN (Senatum popolusque Neapolis ) e dux reip. Neap..

15 Grana sigla GAC/M > (Rif. P.R. 1; Andreani 1; lamoneta IRN 1/1)

Descrizione > diametro millimetri da 26 a 27 > grammi 4,72 > Ag. Rarità: R

D/ HEN DELORENDVXREIP NEAP ;

in un circolo liscio scudo coronato contenente in una fascia la scritta SPQN; bordo perlinato;

R/ SI REGEETPROT NOS;

in un circolo liscio busto mitrato di San Gennaro sulle nubi che benedice con la destra e tiene

con la sinistra il pastorale ed un libro sul quale poggiano due ampolle di diversa misura;

a sinistra lettere/simboli del coniatore e a destra la sigla GAC/M su due righe; sotto 1648; bordo perlinato;

 Giovanni Andrea Cavo, maestro di zecca;

 Giuseppe Maffei, maestro di prova;

15 Grana sigla GAC/S > (Rif. P.R. 2; Andreani 2; lamoneta IRN 1/2)

Descrizione > diametro millimetri da 26 a 27 > grammi 4,72 > Ag. Rarità: R3

D/ HEN DELORENDVXREI NEAP ;

come la precedente;

R/ SI REGEETPROTE NOS;

come la precedente ad eccezione delle sigle GAC/S

su due righe; sotto 1648;

Nota : in questo tipo di monete al R/ a sinistra del busto del santo come simbolo del coniatore, possiamo trovare le lettere A, D, G, H, M, N, O, P, T, X, Y, 4, un pisside, una corona, mezza luna o un giglio araldico.

La dizione al D/ HEN DE LOR DVX REI NEAP si traduce in: Enrico di Lorena condottiero della Repubblica Napoletana e al R/ S I REGE ET PROT NOS si traduce in: San Gennaro guidaci e proteggici..

Pubblica sigla GA/C > (Rif. P.R. 3; Andreani 3; lamoneta IRN 2/1)

Descrizione > diametro millimetri 28 > grammi 7,72 > Cu; Rarità: C

D/ HEN DELORDVXREIPN ;

scudo coronato contenente in una fascia la scritta SPQN;

bordo perlinato;

R/ PAXETVBERTAS 1648;

tre spighe legate ad un ramo di ulivo, in alto GA/C,

sotto lettere/simboli del coniatore; bordo perlinato;

Nota : in questo tipo di monete al R/ come simbolo del coniatore, possiamo trovare le lettere A, B, C, C coricata, D, E, F, G, I, K, L, M, O, R, S, T, V, X, Z, 2, 3, 4, 6, 7, 8, 9, fiore, testina, quadrupede, serpente, volatile, una croce, torretta o un giglio araldico.

La dizione al D/ HEN DE LOR DVX REIP N si traduce in: Enrico di Lorena condottiero della Repubblica Napoletana e al R/ PAX ET VBERTAS si traduce in: Pace e Prosperità.

Grano sigla GA/C > (Rif. P.R. 4; Andreani 4; lamoneta IRN 3/1)

Descrizione > diametro millimetri da 26 a 29 > grammi 4,97 > Cu; Rarità: R

D/ HENDELORDVXREIPN ;

scudo coronato contenente in una fascia la scritta SPQN;

bordo perlinato;

R/HINC LIBERTAS 1648;

canestro con frutta e spiga, in basso a sinistra GA/ a destra C;

bordo perlinato;

Nota : al R/ come simbolo del coniatore, possiamo trovare le lettere A, B, C, F, H, I, K, L, M, N, P, Q, R, S, T, X, 2, 4, 6, 8, 9, un leoncino, una corona, mezza luna, un punto, asterisco, un cane, una croce o un giglio araldico.

La dizione al D/ HEN DE LOR DVX REIP N si traduce in: Enrico di Lorena condottiero della Repubblica Napoletana e al R/ HINC LIBERTAS si traduce in: Da qui la Libertà.

Tornese sigla GA/C > (Rif. P.R. 5; Andreani 5; lamoneta IRN 4/1)

Descrizione > diametro millimetri 25 > grammi 2,35 > Cu. Rarità: R2

D/ HENDELORDVXREIN ;

scudo coronato contenente in una fascia la scrtta SPQN;

bordo perlinato;

R/ LETIF ICAT 16 48;

grappolo d’uva con a sinistra le sigle GA/C;

bordo perlinato;

Nota : al R/ come simbolo del coniatore, possiamo trovare le lettere B, C, G, K, Q, R, S, T, X, 5, 7, un leoncino, una corona, asterisco, una croce o un giglio araldico.

La dizione al D/ HEN DE LOR DVX REI N si traduce in: Enrico di Lorena condottiero della Repubblica Napoletana e al R/ LETIFICAT si traduce in: Allieta.

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Ciao Eracle, bello ed affascinante tondello. Ricco di storia.

Si direbbe probabilmente ribattuto su una precedente moneta, tipico in quel periodo, infatti ribattendo una moneta dal valore inferiore di un precedente regnante (un grano ad esempio) con le impronte della pubblica, si aveva l'immediato guadagno di un tornese, che non è poco se si considera la quantità delle monete coniate.

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Ciao Eracle, bello ed affascinante tondello. Ricco di storia.

Si direbbe probabilmente ribattuto su una precedente moneta, tipico in quel periodo, infatti ribattendo una moneta dal valore inferiore di un precedente regnante (un grano ad esempio) con le impronte della pubblica, si aveva l'immediato guadagno di un tornese, che non è poco se si considera la quantità delle monete coniate.

Grazie Fedafa, infatti attendevo qualche opinione sulla ribattitura, il tuo buon occhio allenato sui Cavalli, non ha tradito le aspettative....

La precarietà dei tondelli favoriva sicuramente questo tipo di "frode" l'arte di arrangiarsi della popololazione Napoletana, non aveva e non ha eguali.....

Grandissimo popolo, poliedrico, arguto, estroverso, colto, affascinante, con un estro fuori dal comune, ma in primis un cuore unico.........

Più studio questo meraviglioso Regno e maggiormente apprendo nozioni impensabili, sarò ripetitivo ma in molti anni di ricerca, in diversi campi oltre che in quello Numismatico, non ho appagato il mio sapere come in questo ambito.

Caro Peter1 complimenti per il tuo apporto, si evince una spiccato desiderio di conoscere, esprimere e comunicare!

Ciao Eros

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Durante il Regno di Filippo IV ci fu un un periodo in cui il regnate fu destituito a caua di una rivolta nata per un tassa posta sulla frutta, che colpì le classi meno abbienti,tutto ciò sfociò nella famosa "Rivolta di Masaniello" e alla proclamazione della Prima Repubblica Napoletana, durate questo breve periodo 1647 - 1648 furono battute alcuni tondelli, a nome di Enrico di Lorena, ( Tre Carlini, di cui non si conoscono esemplari, e un Quindici Grana ambedue in argento, invece in rame, la Pubblica, il Grano, e il Tornese), le coniazioni ancora a martello, e il loro coni non particolarmente curati, rendono questa monetazione di difficile reperibilità, in uno stato di conservazione accettabile.

Ovviamente ho fatto un breve e succinto racconto sul periodo, per lasciare spazio, ad altri commenti integrativi sempre ben accetti.

...

Caro ercole62, il tuo grano repubblicano ha una bella patina chiara e pulita, se ci comunichi il peso ci aiuti ad identificare la primitiva autorità emittente che fa capolino sotto lo stemma. Sotto l'impronta repubblicana si legge chiaramente il nome di un Filippo. In un mio vecchio studio feci notare il fatto che nel '600, a Napoli, si usava ribattere con conii freschi alcuni vecchi nominali in rame di valore intrinseco superiore al valore nominale post-svalutazione. Il gioco per i coniatori rendeva quotidianamente, non sappiamo se questi intrallazzi erano commissionati dagli ufficiali di zecca o dai coniatori stessi.

Esempio: intorno al 1622 un coniatore entrava la mattina in officina con un sacchetto pieno di vecchi tornesi di rame di Filippo II (gr. 6,90 circa) ed usciva la sera con sacchetti pieni di grani in rame di Filippo IV (del peso ufficiale di gr. 7,75 circa ma del peso di 6,90 circa. Nel trambusto monetario dell'epoca chi vuoi che se ne accorgesse!) http://www.ilportaledelsud.org/reimpresse.htm . Il giochetto continuò ovviamente per tutto il periodo vicereale, fino a tutto il 1680 (anno in cui a Napoli entrò a pieno ritmo il bilanciere). Con quel mio studio sulle reimpresse ho cercato di mettere in rilievo alcune di queste curiosissime curiosità numismatiche non certo inedite, nel CNI sono elencate tantissime di queste monete in rame ribattute e sono sicuro che tra noi lamonetiani ci sono alcuni di questi tondelli ribattuti molto interessanti.

La tua publica è testimone di una truffa monetaria dell'epoca, pensa che durante questi tragici ed anarchici mesi una publica da tre tornesi arrivò a pesare quasi come un tornese di Filippo II o un grano di Filippo IV 1621/1623 (a quei tempi ancora in circolazione), il guadagno per i coniatori triplicava quindi se il tornese veniva ribattuto con l'impronta della publica, chi se ne sarebbe accorto? Il peso coincideva quasi. Se sfogli il Pannuti Riccio e dai uno sgaurdo ai pesi dei tondelli ti renderai conto.

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Caro Francesco molto interessante sia il tuo studio, che ciò che hai raccontato, a questo punto non rimane che dirvi il peso di questa anomala Pubblica, Gr. 3,2 :blink: :blink:

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Osservando attentamente la moneta (almeno attraverso la foto), mi pare di intravedere sia al D/ (all'interno della corona) che al R/ (prima e sotto la data) parte della legenda della moneta precedente PHILIP.

Se ho visto giusto e te ne chiedo conferma, potrebbe essere stata ribattuta su un precedente tornese di Filippo IV, tipologia con testa/cornucopia (per intenderci P/R 90-93 - MIR 267) nel quale, in entrambi i lati della moneta troviamo il nome del re.

Anche nel peso troviamo riscontro, infatti anche se quel tipo di tornese doveva avere un peso teorico di 3,8 g, gli esemplari presenti nella mia collezione pesano rispettivamente 3,8, 3,6 e 3,1 g.

Se la mia teoria è esatta si è avuto un guadagno di ben 2 tornesi nel ribattere il tondello...

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Direi che la tua tesi trova fondamento sia sul peso, confrontato con il Tornese di Filippo IV con cornucopia, 3,80 gr. sia per la leggenda.

Una bella ribattitura, e un buon guadagno.....

Geniali come al solito..........

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Caro Francesco molto interessante sia il tuo studio, che ciò che hai raccontato, a questo punto non rimane che dirvi il peso di questa anomala Pubblica, Gr. 3,2 :blink: :blink:

Caro agatocle62, certo che questi coniatori ci sono andati pesantucci con la mano, 3,2 grammi! :o :ph34r:

Per il peso direi che è una publica davvero inusuale, a questo punto potrebbe esser stata ribattuta su un tornese di Filippo IV con nome del sovrano sia al dritto che al rovescio e precisamente tra i tipi compresi tra i nn. 85 e 93 del Pannuti Riccio (88 e 89 esclusi). Aggiungo che il tornese doveva pesare 3,80 e non 3,2 e quindi, a conti fatti, la perdita per i possessori che l'avessero conteggiata per publica (3 tornesi) fu superiore ai 2 tornesi e la differenza di valore intrinseco tra una publica repubblicana di 7,72 grammi e i 3,2 grammi di metallo contenuti nel tondello fu del 58,42 %.

Ora sai che dovresti fare se vuoi una risposta ancor più precisa? Fai analizzare il tondello e comunicami il fino di rame contenuto in esso. ;) A presto.

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  • 2 anni dopo...

Buona Giornata.

Sono un “giovane” collezionista e mi permetto questa breve puntualizzazione.

Sia nella pubblica che nel grano della Repubblica napoletana come simbolo del coniatore si può trovare anche un trattino molto marcato . La prima è una pubblica della mia collezione (Vedi l’immagine allegata); la seconda è un grano apparso nell’asta N. 2 (lotto 101) delle Piccole aste veloci della Numismatica Filetti s.r.l., svoltasi il 15 giugno 2013, di cui non so se posso inserire l’immagine.

Le immagine sono posizionate in tal modo perché il dritto e il rovescio sono a 45°, come nelle immagini.

Già nel XX volume del Corpus Nummorum Italicorum, dedicato all’Italia meridionale continentale (Napoli, Parte II - da Filippo II alla chiusura della zecca) era segnalata tale variante, trattasi delle pubbliche della Repubblica napoletana identificate dai numeri 235 e 236 e del grano della Repubblica napoletana identificato dai numero 353.

Grazie per la disponibilità e Buon Prosieguo.

post-19012-0-96989600-1372779802_thumb.j

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  • 6 mesi dopo...

A questo punto non rimane altro che postare i tipi monetali sopradescritti;

(per chi li possiede); buon lavoro a tutti.

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1532tjm.jpg

visto che nessuno più li ha postati... ecco tutte le tipologie della Repubblica

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  • 3 anni dopo...
Il 21/4/2011 at 20:34, eracle62 dice:

Durante il Regno di Filippo IV ci fu un un periodo in cui il regnate fu destituito a caua di una rivolta nata per un tassa posta sulla frutta, che colpì le classi meno abbienti,tutto ciò sfociò nella famosa "Rivolta di Masaniello" e alla proclamazione della Prima Repubblica Napoletana, durate questo breve periodo 1647 - 1648 furono battute alcuni tondelli, a nome di Enrico di Lorena, ( Tre Carlini, di cui non si conoscono esemplari, e un Quindici Grana ambedue in argento, invece in rame, la Pubblica, il Grano, e il Tornese), le coniazioni ancora a martello, e il loro coni non particolarmente curati, rendono questa monetazione di difficile reperibilità, in uno stato di conservazione accettabile.

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Eracle la prossima volta che salgo, me la fai vedere dal vivo? Ne ho trovata anche io una ribattuta su un tornese, però è di Filippo III ?

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