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Inviato

Ecco a voi tutti la moneta rara di oggi, un raro carlino napoletano in argento con l'effigie a sinistra di Carlo V d'Asburgo, maestro di zecca Luigi Ram. A voi i commenti :)

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Inviato (modificato)

A me sembra falso

Non mi piace il volto del sovrano <_<

--odjob

Modificato da odjob

Inviato

Io non mi esprimo sull'autenticità della moneta, ho dato un'occhiata veloce, magari poi la studio meglio;

ma volevo chiederti, Francesco, al volo: cosa sono qui due puntini piccoli sulla lettera M di ROMANOR e quello più grande in evidenza nel campo sul busto del sovrano?

E' solo curiosità personale ? Grazie. ;)


Inviato

peso 3,57 grammi, moneta autentica e patina di vecchio medagliere, ha solo una leggera debolezza di conio sul viso.


Inviato

Io non mi esprimo sull'autenticità della moneta, ho dato un'occhiata veloce, magari poi la studio meglio;

ma volevo chiederti, Francesco, al volo: cosa sono qui due puntini piccoli sulla lettera M di ROMANOR e quello più grande in evidenza nel campo sul busto del sovrano?

E' solo curiosità personale ? Grazie. ;)

Quello sulla M non mi pare sia un punto, forse è una micromacchiolina della patina, quello sull'effigie (all'altezza dell'orecchio) è il baricentro dell'impronta del dritto.


Inviato

Io non mi esprimo sull'autenticità della moneta, ho dato un'occhiata veloce, magari poi la studio meglio;

ma volevo chiederti, Francesco, al volo: cosa sono qui due puntini piccoli sulla lettera M di ROMANOR e quello più grande in evidenza nel campo sul busto del sovrano?

E' solo curiosità personale ? Grazie. ;)

Quello sulla M non mi pare sia un punto, forse è una micromacchiolina della patina, quello sull'effigie (all'altezza dell'orecchio) è il baricentro dell'impronta del dritto.

Scusami :sorry::sorry: di nuovo Francesco, nella fretta prima ho dimenticato di scrivere puntini "bianchi"; quello sul busto del sovrano è più evidente, intendevo quelli; :sorry:

Grazie


Inviato

Perbaccoooooo!!!!!! :o

Rara tipologia del carlino di Carlo V, la classificherei Cagiati n°6; PR. n° 28 ; DANDREA - ANDREANI n° 33

Mi pare manchi anche nella grandissima "Civitas Neapolis".

Questa tipologia differisce dalle altre anche per il volto del sovrano che viene rappresentato con sembianze meno aggraziate e volto verso sinistra, con lettera R al posto della C.

Complimenti una vera chicca, difficile da vedere, e da reperire...... ;)


Inviato

Credo che la moneta sia stata usata come gioiello questo per l'usura tipica di "struscio" su pelle o vestiti.Togliendolo hanno scaldato troppo il metallo cosi i vari puntini ,il blu e il nero e lo scioglimento su quasi tutto il bordo.

Credo!


Inviato

Credo che la moneta sia stata usata come gioiello questo per l'usura tipica di "struscio" su pelle o vestiti.Togliendolo hanno scaldato troppo il metallo cosi i vari puntini ,il blu e il nero e lo scioglimento su quasi tutto il bordo.

Credo!

Ciao Fabio, da quel che vedo la moneta non presenta limature, in effetti il tondello è leggermente irregolare, ho appena notato che anche gli esemplari riportati sul Pannuti Riccio presentano le stesse caratteristiche.


Inviato

Credo che la moneta sia stata usata come gioiello questo per l'usura tipica di "struscio" su pelle o vestiti.Togliendolo hanno scaldato troppo il metallo cosi i vari puntini ,il blu e il nero e lo scioglimento su quasi tutto il bordo.

Credo!

Ciao Fabio, da quel che vedo la moneta non presenta limature, in effetti il tondello è leggermente irregolare, ho appena notato che anche gli esemplari riportati sul Pannuti Riccio presentano le stesse caratteristiche.

Non è esattamente la mia monetazione pero certi segni o meglio usure le ho viste sempre su monete asportate da gioielli. Queste "monetine" insieme ai Luigini erano le più ambite per creare bracciali e collane sopratutto dalle donne del'EST orientale. Se poi anche in conservazioni alte sono così.........non parlo più!

:)


Inviato

La monetazione di Carlo V d'Asburgo durante la direzione di Luigi Ram è considerata di grande livello artistico e rientrante in pieno nell'epoca rinascimentale. Su quasi tutti gli esemplari dell'epoca si notano lievi e numerose differenze di stile riguardante la corona e l'espressione del sovrano, sfogliando il Pannuti Riccio ci si rende conto dell'incredibile catalogazione degli autori, notevoli differenze di stile della corona si riscontrano sulle monete napoletane di Ferdinando I d'Aragona, Carlo V e Filippo II principe e re di Spagna, su questo potremmo approfondire tantissimo, gli appassionati del settore possono sbizzarrirsi quanto vogliono. Qui di seguito posto alcuni ingrandimenti della corona di Carlo V, uno riguarda il carlino (Pannuti Riccio 28), l'altro è tratto dal carlino riferito al Pannuti Riccio 31, dall'effigie certamente più adulta e matura. Di seguito un'immagine del carlino completo tratta dall'archivio Nomisma. Se ho sbagliato mi correggerete, attendo commenti. Forza ......

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Inviato (modificato)

Invito a riflettere sull'importanza delle varie tipologie di corona presenti nella monetazione. Non dimentichiamo che il Pannuti Riccio fu il primo a classificare quanto più possibile la notevole quantità di varianti presenti nelle monete di Carlo V. E' in questa direzione che dobbiamo guardare.

Un altro periodo che mi affascina tanto è quello brevissimo a cavallo tra 1554 e 1556, è incredibile come in un triennio vi siano state così tante tipologie di tarì. Ma di questo ne parleremo in un'altra discussione, ora concentriamoci su Carlo V.

Modificato da centurioneamico

Inviato (modificato)

Ho scoperto una miriade di informazioni in questo testo, una storica mostra degli anni '70 curata da Pannuti in persona.

E guardate nella mostra qual'è l'ultimo anno del periodo preso in esame?

1556 ........... proprio l'anno in cui Carlo V lasciò il trono imperiale, coincidente con il biennio di regno di Filippo II su Napoli (1154-1556).

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Modificato da centurioneamico

Inviato (modificato)

Io non mi esprimo sull'autenticità della moneta, ho dato un'occhiata veloce, magari poi la studio meglio;

ma volevo chiederti, Francesco, al volo: cosa sono qui due puntini piccoli sulla lettera M di ROMANOR e quello più grande in evidenza nel campo sul busto del sovrano?

E' solo curiosità personale ? Grazie. ;)

Quello sulla M non mi pare sia un punto, forse è una micromacchiolina della patina, quello sull'effigie (all'altezza dell'orecchio) è il baricentro dell'impronta del dritto.

Scusami :sorry::sorry: di nuovo Francesco, nella fretta prima ho dimenticato di scrivere puntini "bianchi"; quello sul busto del sovrano è più evidente, intendevo quelli; :sorry:

Grazie

Cercherò di riportare la discussione dove l'avevo lasciata ieri sera alle ore 20: 11 (che come ho detto prima, poi, non ho potuto seguire x motivi personali).

Ok Francè ......visto che sei stato molto impegnato e non hai avuto tempo o ti è sfuggita la mia precisazione sul colore "bianco" attendo un tuo parere. Grazie

Chà io maigg' impàrà ;) ;)

Modificato da centurioneamico

Inviato

Questa tipologia differisce dalle altre anche per il volto del sovrano che viene rappresentato con sembianze meno aggraziate e volto verso sinistra, con lettera R al posto della C.

Ciao Eracle, scusami una precisazione Carlino con la "C" ?? (ma è un errore di battitura ??)

Grazie


Inviato

Questa tipologia differisce dalle altre anche per il volto del sovrano che viene rappresentato con sembianze meno aggraziate e volto verso sinistra, con lettera R al posto della C.

Ciao Eracle, scusami una precisazione Carlino con la "C" ?? (ma è un errore di battitura ??)

Grazie

Tempo che Eracle si sia confuso, o al massimo si riferisce ad altro, in effetti al posto della R non doveva esserci alcuna C.

La R è l'iniziale del maestro di zecca Luigi Ram, in carica dal 1528 al 1546, in effetti un periodo molto lungo per un maestro di zecca. Sotto la sua direzione lavorarono valenti artisti e vennero prodotti conii di elevato valore artistico.

Un mio amico studioso e pubblicista della storia dell'arte, nonchè mio maestro di vita, mi dice sempre che in alcune epoche della storia la perfezione è monotonia e banalità, un'opera d'arte è frutto dell'ingegno e della fantasia umana, non un prodotto seriale. Quello che contraddistingue un vero artista è la fantasia e l'originalità, il tutto proporzionato e in sintonia con la forma e i volumi. Quando in una moneta o medaglia notiamo alcuni errori o parti dell'effigie non perfettamente allineate non dobbiamo declassare la paternità, al contrario.

Faccio un esempio sull'attenta osservazione di Odjob: il carlino in questione presenta il mento del giovane imperatore leggermente goffo, non è un errore o pacchianata dell'incisore ma una mossa d'ingegno, ecco perchè nel catalogo della mostra gli esperti curatori considerarono la monetazione di Carlo V pienamente rientrante nell'arte rinascimentale. Farò di seguito altri esempi.


Inviato

Questa tipologia differisce dalle altre anche per il volto del sovrano che viene rappresentato con sembianze meno aggraziate e volto verso sinistra, con lettera R al posto della C.

Ciao Eracle, scusami una precisazione Carlino con la "C" ?? (ma è un errore di battitura ??)

Grazie

Tempo che Eracle si sia confuso, o al massimo si riferisce ad altro, in effetti al posto della R non doveva esserci alcuna C.

La R è l'iniziale del maestro di zecca Luigi Ram, in carica dal 1528 al 1546, in effetti un periodo molto lungo per un maestro di zecca. Sotto la sua direzione lavorarono valenti artisti e vennero prodotti conii di elevato valore artistico.

Un mio amico studioso e pubblicista della storia dell'arte, nonchè mio maestro di vita, mi dice sempre che in alcune epoche della storia la perfezione è monotonia e banalità, un'opera d'arte è frutto dell'ingegno e della fantasia umana, non un prodotto seriale. Quello che contraddistingue un vero artista è la fantasia e l'originalità, il tutto proporzionato e in sintonia con la forma e i volumi. Quando in una moneta o medaglia notiamo alcuni errori o parti dell'effigie non perfettamente allineate non dobbiamo declassare la paternità, al contrario.

Faccio un esempio sull'attenta osservazione di Odjob: il carlino in questione presenta il mento del giovane imperatore leggermente goffo, non è un errore o pacchianata dell'incisore ma una mossa d'ingegno, ecco perchè nel catalogo della mostra gli esperti curatori considerarono la monetazione di Carlo V pienamente rientrante nell'arte rinascimentale. Farò di seguito altri esempi.

Scusate mi riferivo alla G, come sui carlini; Cagiati n°3 ; PR n°26 e Cagiati n°5 ; PR 27/a

Francesco il tuo caro amico a pienamente ragione l'estro non si misura.......................

I grandi artisti hanno lascaito traccie indelebili del loro eccletismo, non sempre riconosciuti dalla critica, lavorando all'ombra dei grandi e di nascosto per non oscurare l'immagine del maestro, come successe inizialmente per Caravaggio, o come succede oggi per tutti gli artisti fuori dalle grazie dei galleristi e della critica perche non mondani e anticonformisti...........


Inviato

Potremmo citare diversi casi sugli errori presenti nelle opere dei grandi artisti, come ad esempio quello dell'Annunciazione di Leonardo da Vinci dove il braccio della Vergine risulta essere stato dipinto in malo modo, ma siamo sicuri che un artista di quel calibro sia incappato in un errore così pacchiano?

Siamo certi che alcuni errori presenti anche nelle monete e nelle medaglie non siano voluti?

Su alcune monete e medaglie napoletane ne ho individuati alcuni, e considerando la maestria degli incisori partenopei non penso siano casuali.


Inviato (modificato)

I messaggi subliminali sono sempre stati all'ordine del giorno partendo dal primo linguaggio espressivo attraverso le incisioni rupestri e i geroglifici, per arrivare alle committenze imposte nel periodo feudale, dove l'artista per sopravvivere esprimeva ciò che "sentivano" e non quello che sentiva..........

Un po’ come i giorni nostri...

Nel mentre scorrevan i secoli, i mastri incisori dovettero in qualche modo esprimersi, e come se non attraverso errori dovuti e varianti chissà come.......

Francesco sa benissimo a cosa mi riferisco, questa scienza potrebbe rivelare ciò che in tanti anni di studi, attraverso le varie forme d'arte non si è potuto decifrare........

La monetazione di Carlo V rappresenta per tipologie e maestria incisoria una dei momenti più alti di tecnica e rappresentazione artistica mai espressa, infatti, coincide con l'età moderna ma sopratutto con il momento più magico per l'arte, il Rinascimento in concomitanza del grande impero di Carlo V........

Modificato da eracle62

Inviato (modificato)

Io non mi esprimo sull'autenticità della moneta, ho dato un'occhiata veloce, magari poi la studio meglio;

ma volevo chiederti, Francesco, al volo: cosa sono qui due puntini piccoli sulla lettera M di ROMANOR e quello più grande in evidenza nel campo sul busto del sovrano?

E' solo curiosità personale ? Grazie. ;)

Quello sulla M non mi pare sia un punto, forse è una micromacchiolina della patina, quello sull'effigie (all'altezza dell'orecchio) è il baricentro dell'impronta del dritto.

Scusami :sorry::sorry: di nuovo Francesco, nella fretta prima ho dimenticato di scrivere puntini "bianchi"; quello sul busto del sovrano è più evidente, intendevo quelli; :sorry:

Grazie

Cercherò di riportare la discussione dove l'avevo lasciata ieri sera alle ore 20: 11 (che come ho detto prima, poi, non ho potuto seguire x motivi personali)

Ok Francè ......visto che sei stato molto impegnato e non hai avuto tempo o ti è sfuggita la mia precisazione sul colore "bianco" attendo un tuo parere. Grazie

Chà io maigg' impàrà ;) ;)

Ciao Francesco, riprendo questo mio intervento in quanto non ho ricevuto ancora una tua risposta; ci tengo per il semplice motivo che ho evidenziato in grassetto; Se ricordi bene o se rileggi dall'inizio la discussione (prima di tutto in "tram tram") l'ho fatto dopo che odjob ha detto: il volto del sovrano non mi piace !! forse e dico forse (dal mio punto di vista) non ha detto una cavolata. ;) ;)

Modificato da centurioneamico

Inviato

Io non mi esprimo sull'autenticità della moneta, ho dato un'occhiata veloce, magari poi la studio meglio;

ma volevo chiederti, Francesco, al volo: cosa sono qui due puntini piccoli sulla lettera M di ROMANOR e quello più grande in evidenza nel campo sul busto del sovrano?

E' solo curiosità personale ? Grazie. ;)

Quello sulla M non mi pare sia un punto, forse è una micromacchiolina della patina, quello sull'effigie (all'altezza dell'orecchio) è il baricentro dell'impronta del dritto.

Scusami :sorry::sorry: di nuovo Francesco, nella fretta prima ho dimenticato di scrivere puntini "bianchi"; quello sul busto del sovrano è più evidente, intendevo quelli; :sorry:

Grazie

Cercherò di riportare la discussione dove l'avevo lasciata ieri sera alle ore 20: 11 (che come ho detto prima, poi, non ho potuto seguire x motivi personali) .

Ok Francè ......visto che sei stato molto impegnato e non hai avuto tempo o ti è sfuggita la mia precisazione sul colore "bianco" attendo un tuo parere. Grazie

Chà io maigg' impàrà ;) ;)

Ciao Francesco, riprendo questo mio intervento in quanto non ho ricevuto ancora una tua risposta; ci tengo per il semplice motivo che ho evidenziato in grassetto; Se ricordi bene o se rileggi dall'inizio la discussione (prima di tutto in "tram tram") l'ho fatto dopo che odjob ha detto: il volto del sovrano non mi piace !! forse e dico forse (dal mio punto di vista) non ha detto una cavolata. ;) ;)

Ti ringrazio per la segnalazione e la tua opinione, ti confermo che sono andato a vedere meglio la moneta, vediamo se colgo il problema: tu e odjob avete notato all'altezza dell'occhio una leggera deformazione che fa apparire l'occhio gonfio, giusto?

In effetti all'altezza del viso c'è una debolezza di conio che coincide con lo stesso punto al rovescio, e una patina non troppo omogenea diffusa su tutto il tondello. Forse è questo che inganna, chissà.


Inviato

Chiedo scusa ai lettori di questa discussione per questa mia temporanea interruzione dell'argomento ma trovo giusto e necessario tornare per un attimo sulle incomprensioni maturate in questo stesso tread.

Quanto è accaduto non è in linea con il nostro abituale concetto di moderazione e chiaramente non può essere in alcun modo favorito dallo staff che ha preso atto degli errori commessi nella moderazione di quei post; azioni analoghe non dovranno ripetersi in futuro e sarà lo stesso staff a farsi da garante analizzando costantemente le situazioni che si verranno a creare supervisionando allo stesso tempo l'operato dei suoi singoli componenti.

In questa sede lo Staff tutto ed il curatore Francesco77 si scusano per l'accaduto che, ci teniamo a puntualizzare, è stato procurato dall'utilizzo inesperto e, per questa stessa ragione, sproporzionato delle funzioni di moderazione da parte dello stesso curatore.

Lo Staff e Francesco77


Inviato

Avevo iniziato con l'editare alcuni punti ma poi, per non danneggiare la leggibilità dei post, ho preferito oscurare tutti quelli off-topic.


Inviato

Avevo iniziato con l'editare alcuni punti ma poi, per non danneggiare la leggibilità dei post, ho preferito oscurare tutti quelli off-topic.

Perfetto, grazie centuroneamico, così facendo hai dato l'opportunità agli amcici che intendono approfondire questa monetazione rarissima di farlo senza distrazione. Rammento a tutti che la moneta protagonista della discussione rientra in quelle tipologie di carlini napoletani giovanili dell'imperatore Carlo V. Ultimo periodo della vera arte rinascimentale?


Inviato

Invito a riflettere sull'importanza delle varie tipologie di corona presenti nella monetazione. Non dimentichiamo che il Pannuti Riccio fu il primo a classificare quanto più possibile la notevole quantità di varianti presenti nelle monete di Carlo V. E' in questa direzione che dobbiamo guardare.

Un altro periodo che mi affascina tanto è quello brevissimo a cavallo tra 1554 e 1556, è incredibile come in un triennio vi siano state così tante tipologie di tarì. Ma di questo ne parleremo in un'altra discussione, ora concentriamoci su Carlo V.

questo è un tesro eccezionale Francesco, l'ho preso da poco ma ne vale sicuramente la pena comprarlo


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