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Esperimenti di patinatura, quale lo scopo?


Risposte migliori

Parliamo della monetazione di Vittorio Emanuele III, vi sono diversi esempi di monete patinate/satinate....la più conosciuta è forse la "vetta"

2lbl6za.jpg

...o il "fascione"... per i motivi che conosciamo: nascondere le imperfezioni di conio....

Recentemente ad una asta sammarinese è comparso un esperimento di patinatura di un 2 lire 1914 "quadriga briosa"...o mi viene in mente il 20 centesimi "librata" 1907...progetto johnson...o un altro esperimento di patinatura....la liretta 1908....che forse riesco a mettere in collezione prossimamente.. :rolleyes: ....se nel primo caso la satinatura/patinatura aveva un preciso scopo e cioè quello di "mimetizzare" una serie di imperfezioni, negli altri casi, come le monete da me ricordate, qual'era lo scopo?

Mi viene un dubbio ma il processo di satinatura è lo stesso della patinatura? sono la stessa cosa o sono due cose completamente diverse? .. :unsure: :unsure: ...scusate la mia poca conoscenza....

renato

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Difficile dirlo a distanza di 100 anni, e verosimilmente troppo semplicistico parlare solo di "speculazioni di zecca" (pur non potendo escluderlo).

Trovo particolarmente belli alcuni esemplari, come la prova Johnson del 20 centesimi 1907 (presente anche nella collezione Piper - Varesi 1997) e mi sembra interessante l'esperimento di patinatura in questione.

In asta sono apparsi esperimenti di patinatura (ritengo = sabbiatura) delle 5 lire prova di stampa 1914 (su questo sito era apparso anche un 5 lire prova 1914) e quelli da te accennati (in asta Varesi-D'Incerti, ad esempio era presente un 2 lire 1915 prova patinata). Nell'asta D'Incerti era anche presente un progetto "Toro" patinato (1927). Interessante che, a mia conoscenza, questi "esperimenti" si riferiscano solo ad un determinato periodo, dal 1907 (Johnson) al 1927.

Segnalo uno strano ulteriore esperimento di patinatura: le 5 lire 1911 (no prova) apparse in asta Nomisma e riapparse nell'ultima Nomisma 43 (FDC, invendute). La moneta in questione mi è apparsa strana e la patina "scura e pesante".

Un'ulteriore interessante patinatura riguarda le prove delle 4, 2 e 1 besa 1909, che possono apparire in una varietà di bronzo con patina di zecca dorata.

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Già... difficile secondo me stabilire i motivi di questi ricorsi alla patinatura coeva alla moneta.

Secondo me principalmente per nasconderne i difetti di conio, poi come varietà... un po' come ai tempi attuali con il FDC e il Fondo Specchio.

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Guest utente3487

In questa materia diciamo che bisogna tenere in debita considerazione quanto scritto dal Lanfranco, direttore della zecca dal 1910 al 1929. Se lui parla di esperimenti è ragionevole pensare che siano autentici, ma quando non ne fa cenno la cosa mi pone molti dubbi sul fatto che parecchi ci hanno marciato. Postume? Può essere. Il fatto che spesso e volentieri questi pezzi rimangano poi invenduti la dice lunga sul pensiero dei collezionisti in proposito.

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Guest utente3487

Certo è che uno non può improvvisarsi collezionista di prove dall'oggi al domani, altrimenti le fregature sarebbero dietro l'angolo, e molto dolorose in termini economici anche. Occorre procedere con lo studio del funzionamento di una zecca, tutte le procedure dalla realizzazione dei tondelli al prodotto finale. Solo allora si può cominciare secondo me a parlare di prove e/o progetti. Fermo restando poi che le prove repubblicane non sono vere e proprie prove ma solo una alterazione di quella procedura che ai tempi del Regno faceva coniare pochi esemplari di PROVA. Non si può parlare a mio avviso una prova con una tiratura di 2.500 esemplari. E' evidente che si tratta di ben altro. Purtroppo si tratta di specchietti per le allodole che allettano il collezionista.

Secondo me si potrebbe fare un mercato delle prove di zecca.Questa potrebbe mettere in vendita gli esemplari in esubero, pubblicamente e senza sottobanchi vari. ma se si parla di centinaia di pezzi per ogni tipologia si ritorna al gadget.

Questo è almeno quello che penso io.

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Parliamo della monetazione di Vittorio Emanuele III, vi sono diversi esempi di monete patinate/satinate....la più conosciuta è forse la "vetta"

2lbl6za.jpg

...o il "fascione"... per i motivi che conosciamo: nascondere le imperfezioni di conio....

Recentemente ad una asta sammarinese è comparso un esperimento di patinatura di un 2 lire 1914 "quadriga briosa"...o mi viene in mente il 20 centesimi "librata" 1907...progetto johnson...o un altro esperimento di patinatura....la liretta 1908....che forse riesco a mettere in collezione prossimamente.. :rolleyes: ....se nel primo caso la satinatura/patinatura aveva un preciso scopo e cioè quello di "mimetizzare" una serie di imperfezioni, negli altri casi, come le monete da me ricordate, qual'era lo scopo?

Mi viene un dubbio ma il processo di satinatura è lo stesso della patinatura? sono la stessa cosa o sono due cose completamente diverse? .. :unsure: :unsure: ...scusate la mia poca conoscenza....

renato

Ciao

Per quanto ne so la patinatura artificiale e la sabbiatura sono due cose diverse.

La satinatura, se non erro, è un procedimento chimico, da escludere per le monete ....ma mi rimane la curiosità ed indagherò in questo senso.

La patinatura viene creata depositando dell'ossido ricavato artificialmente senza intaccare il metallo della moneta.

La sabbiatura, nel contesto monete, non dovrebbe esistere in quanto una moneta sabbiata perderebbe quasi completamente il suo valore solo per il fatto che i particolari verrebbero tolti lasciando solo "pretuberanze" non ben definite.

Quindi la sabbiatura esclusa!.

Quando si restaura una moneta si tolgono tutte quelle inperfezioni che abbassano il valore di mercato.

Dopo lungo lavoro di manualità la moneta viene ripatinata, per nascondere vari interventi, acquistando il valore che non aveva.

Buoni maestri in questo campo sono i modellisti orafi.

Ciao

renato.ber

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anche se non parlo direttamente direttamente di monete del regno mi è capitato di notare che al contatto con il cuoio le moente patinano che è un piacere...tengo in una taschina del mio portafoglio una moneta da 1cent americano (serie nuova fdc), dopo circa un anno ho notato che si e scurita dando riflessi violacei...veramente apprezzabile come patina....volevo chiedere puo accadere lo stesso con monete d'argento???? ho un 5 lire aquilino nella mia collezzione del regno che ingenuamente ho pulito (inesperienza all'inizio della mia passione) secondo voi può dare uno stesso risultato???

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Ciao

Per quanto ne so la patinatura artificiale e la sabbiatura sono due cose diverse.

La satinatura, se non erro, è un procedimento chimico, da escludere per le monete ....ma mi rimane la curiosità ed indagherò in questo senso.

La patinatura viene creata depositando dell'ossido ricavato artificialmente senza intaccare il metallo della moneta.

La sabbiatura, nel contesto monete, non dovrebbe esistere in quanto una moneta sabbiata perderebbe quasi completamente il suo valore solo per il fatto che i particolari verrebbero tolti lasciando solo "pretuberanze" non ben definite.

[...]

Il termine "patinatura" in numismatica è un termine generico che ovviamente, se riferito alle monete in collezione, indica una "ossidazione " del metallo che può risultare esteticamente gradevole.

Se riferita alla Zecca, può indicare procedimenti diversi:

1) la satinatura è effettivamente un procedimento chimico con acidi che rende "opaco" il metallo. Non mi risulta sia stato applicato in Zecca nel periodo del Regno

2) la sabbiatura è un processo meccanico che "picchietta" le facce della moneta e sembra essere stato utilizzato per alcune tipologie di grandi moduli del '900 (100 lire Fascio e Vetta d'Italia). Ovviamente le strumentazioni erano ... di precisione (e, immagino, la sabbia fine)

3) altre patinature non mi sono chiare: in particolare per gli argenti di cui stiamo discutendo (sabbiatura?) e per altre patine (es. le bese prova con patina "dorata")

Sarebbe interessante conoscere effettivamente le modalità con cui sono state ottenute, ma non ho mai visto documenti al riguardo.

;)

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Riporto quanto scritto dal Lanfranco in merito alla 100 lire del 1925.

A causa dei forti rilievi contrapposti nelle due facciate della moneta che si volle stampare sotto le presse monetarie rapidee non con i bilancieri, le impronte non sono arrivate completamente perfette e per renderne meno visibili le deficenze quasi tutte le monete furono patinate, come se fossero medaglie, ricorrendo a bagni acidi ed a sabbiatura.

A questo punto direi che la patinatura veniva ottenuta dall'unione dei due processi chimico e meccanico.

Se trovo qualcosa che da una più dettagliata descrizione del procedimento vi farò sapere...

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Riporto quanto scritto dal Lanfranco in merito alla 100 lire del 1925.

A causa dei forti rilievi contrapposti nelle due facciate della moneta che si volle stampare sotto le presse monetarie rapidee non con i bilancieri, le impronte non sono arrivate completamente perfette e per renderne meno visibili le deficenze quasi tutte le monete furono patinate, come se fossero medaglie, ricorrendo a bagni acidi ed a sabbiatura.

A questo punto direi che la patinatura veniva ottenuta dall'unione dei due processi chimico e meccanico.

Se trovo qualcosa che da una più dettagliata descrizione del procedimento vi farò sapere...

Caro rongom,

confidavo tu intervenissi, dato l'elevato numero di documenti relativi alla Zecca da te esaminati e recentemente postati.

Attendiamo eventuali "novità".

:)

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Ciao

Infatti sono procedimenti che sono adattati alle monete.

In tecnologie Produttive ( trattamento per coloritura ed invecchiamento ) ho fatto una carrellata di metodi chimici per ottenere patinature artificiali, pulizia e qualcos'altro.

Preciso che i dati non sono farina del mio sacco, sono stati presi e messi a disposizione per soddisfare curiosità.

http://www.lamoneta.it/topic/67830-trattamento-metalli-per-coloritura-ed-invecchiamento/

Modificato da renato.ber
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In realtà non si tratta di conoscere le possibili reazioni chimiche dei metalli, quanto quello che effettivamente E' STATO FATTO in ZECCA in un determinato periodo.

Rongom ha citato una frase del Lanfranco (direttore della Zecca negli anni '20) che equipara le monete a medaglie. Ma come si ottiene (otteneva) la patinatura nelle medaglie? Sabbiatura, e poi?

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16iy6tj.jpg

...questa è entrata a far parte della mia collezione qualche giorno fa....è riportata come "esperimento di patinatura" dal montenegro...

come sia stata ottenuta e quando...mi piacerebbe saperlo... :rolleyes: :rolleyes: :unsure: :unsure:

renato

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...anche questo saggio, mai emesso, risulta essere "patinato/sabbiato".....

renato

Si tratta certamente del Saggio di moneta d'argento da Lire 20, del 1927. Molto interessante.

Non è mai apparso in asta un'esemplare "sabbiato" nè figura censito: si tratterebbe di un inedito.

Sei sicuro non si tratti di una bella ma normale "patina di collezione"?

Ricordo solo 3 esemplari recenti (ultimi 10 anni): Rocca, D'Incerti e un 3° in possesso di Bazzoni. E' uno di questi?

Puoi riferire l'eventuale provenienza (asta?), il peso e il tipo di bordo (rigato o no)?

Modificato da Giov60
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