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Albero genealogico


Matteo91

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Buongiorno a tutti,

E' un po' che manco dal Forum :)

Era da tempo che volevo costruire un albero genealogico della mia famiglia.

In particolare risalire agli avi di mia nonna materna. nativi della Corsica da parte di padre e nativi di Ameglia (piccolo paesino al confine tra Liguria e Toscana, vicino a Lerici per intenderci) da parte di madre (Quest'ultimi erano piuttosto benestanti e mi piacerebbe sapere se avessero anche uno stemma di famiglia).

Con mia nonna sono riuscito a risalire, grazie alla sua memoria, fino ai nomi dei genitori di mio trisnonno.

Qualcuno si è mai cimentato in un'impresa simile e ha qualche consiglio su come continuare le ricerche?

Pensavo di consultare gli archivi della Chiesa di Ameglia (dove mi reco tutte le estati per le vacanze) per le date di nascita, matrimonio..e magari risalire anche a qualche generazione più lontana.

Anticipatamente ringrazio,

Matteo

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ciao , dovresti avere accesso allo Stato Civile dei vari comuni per consultare i vari volumi (devi andare a ritroso) di nascita matrimonio e morte questo si ferma al 1860- 1870 circa .

inizia con i tuoi parenti , se hai i dati completi .... un esempio:- tuo nonno ... devi trovare lo stato di famiglia originario e cioè quello dove tuo nonno era il componente della famiglia (figlio) di suo padre , il tuo bisnonno con quest'ultimo fai la stessa cosa .... ti fermi al 1860 allo Stato Civile , puoi continuare con le chiese - parrocchie della zona , hanno volumi con le annotazioni di battesimo , matrimonio e morte.... sempre se ti fanno accedere , la vedo "dura".

Modificato da Panormos
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Con i registri parrocchiali si può risalire anche fino al 1600, ma ci vuole fortuna e, soprattutto, trovare persone disponibili a darti retta ;)

petronius :)

Di darti retta non se ne parla ma è già tantissimo che ti mettano a disposizione i registri parrocchiali.Una volta ottenuti,se non hai una qualche idea su chi,quale data e legata a quale evento (matrimonio,battesimo ecc) devi spulciare decine e decine di annotazioni.E non ti dico le grafie dall'800 ad andare a ritroso!!E' una cosa difficile,devi trovare le persone giuste ma di grande soddisfazione se riesci nell'impresa :)

Modificato da perceval
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Grazie delle risposte :)

Mia nonna ha 85 anni, è del '24. Con la sua memoria sono riuscito a risalire al 1852 come data di nascita di suo nonno paterno.

Con i nomi sono arrivato a conoscere i bisnonni materni di mia nonna. Quindi è già un bel risultato :)

Le date di nascita e di morte dei suoi nonni e di qualche suo parente le posso trovare facilmente nel cimitero di Ameglia.

Quindi visto che arrivo già al 1852, per andare indietro, diventa necessario consultare gli archivi della parrocchia.

Persone disponibili ne dovrei trovare, perchè i preti sono persone del paese che conoscono la mia famiglia da generazioni appunto.

Speriamo.. :rolleyes:

Vi metto un'immagine: http://imageshack.us/photo/my-images/26/alberogenealogico.jpg/

Secondo voi è un buon lavoro?

Ho messo tutti i famigliari "attuali" che conosco anche io e sto lavorando nella direzione del ramo materno di mia nonna (poichè il ramo paterno è originario della Corsica )

Mia nonna è la signora Corsi Albina (1926) e Domenico Corradeghini è suo bisnonno materno!

Considerando che il nonno paterno è del 1852 (Corsi Giovanni), potrei essere arrivato anche agli inizi dell'800.

Modificato da Matteo91
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Anchio ho provato più volte questa impresa...

Con la memoria familiare sono arrivato al nonno del mio bisnonno paterno... Del quale ho una foto, quelle foto formato extra mega fatte dopo il funerale.

Dalla parte di mia madre invece ancora sono indietro.... Devo ancora chiedere.

Comunque spesso ho pensato di guardare i registri comunali dei paesi originari dei miei familiari e credo che prima o poi lo farò!

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Sono sempre stato molto attratto dagli alberi genealogici. Nella mia famiglia ve ne sono conservati di antichissimi su carta pergamena con sigilli e robe varie, da parte materna. Addirittura nell'attuale casa dei miei zii vi è una intera pareta (settecentesca penso) adibita ad albero genealogico, con un grosso stemma.

Da parte paterna invece ho cercato di lavorarci un po' io, visto che erano originari di un paesino a 20km da Bologna, e mi sono recato negli archivi parrocchiali, dove però sono riuscito a risalire solo fino al bisnonno di mio bisnonno.

Per inserire tutte le informazione ho usato il comodo sito: MyHeritage ;)

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Con la memoria familiare sono arrivato al nonno del mio bisnonno paterno..

Beh credo sia già un bel risultato. Anche io ho raggiunto questo grado di perentela. Più o meno a che anno risale il nonno di tuo bisnonno? :)

sono riuscito a risalire solo fino al bisnonno di mio bisnonno.

Sei andato oltre me e coins :) Fino a che anni sei riuscito a risalire negli alberi genealogici antichi?

Se posso chiederti, vieni da una famiglia nobile?

Ciao Matteo,secondo me si.Ma sono i dati che contano,una volta ottenuti,puoi sbizzarrirti come meglio credi sotto l'aspetto grafico :)

Grazie perceval, credo anche io sia la cosa più importante ;)

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sono riuscito a risalire solo fino al bisnonno di mio bisnonno.

Sei andato oltre me e coins :) Fino a che anni sei riuscito a risalire negli alberi genealogici antichi?

Se posso chiederti, vieni da una famiglia nobile?

Se non sbaglio sono arrivato ad inizio 1800 da parte materna. Si, sono discendente di alcuni nobili romagnoli.

Se ne trovo una copia cartacea che non si rovina se manovrata la scannerizzo e te la mando ;)

Modificato da Ghera
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Considerando che il mio bisnonno è morto nel '61 ed è nato nel 1898... Penso che suo padre sia del '70...

Diciamo che sono arrivato alla seconda metà dell' 800!

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Salve a tutti,

voglio dire la mia: anch'io dopo la mia uscita dal mondo del lavoro ho voluto cercare gli antenati e, sapendo che il Comune non andava oltre il 1861 mi sono rivolto all'archivio della parrocchia. Nel frattempo gli archivi considerati d'interesse storico riguardanti l'anagrafe della popolazione considerata con la definizione di "storico" è presa in prestito da una recente legge dello Stato Italiano; per quanto riguarda le parrocchie, il D.P.R. n°189 art.1 del 16/05/2000 considera di interesse storico gli archivi appartenenti a enti e istituzioni ecclesiastiche in cui siano conservati documenti di data anteriore agli ultimi settanta anni, nonché gli archivi appartenenti ai medesimi enti e istituzioni dichiarati di notevole interesse storico ai sensi della normativa civile vigente. Per mia fortuna l'archivio è stato reso disponibile su supporto informatico perché gli originali sono intoccabili per i secoli trascorsi e bisogna aprire le pagine dei registri con apposite apparecchiature essendo le stesse fragilissime. Mi ritengo fortunato ad essere uno che ha potuto consultare i Quinque Libri che il concilio di Trento (1545-1563) nella sessione XXIV (11/11/1563, De ref. Matr. cc. 1-2) con un decreto stabilisce di tenere, non obbligatoriamente, in ogni chiesa battesimale un libro dei battesimi, uno dei matrimoni e in seguito il libro dei decessi. Sono riuscito a individuare qualcosa come 1100 antenati per ben 450 anni (dal 1666) considerando che sono partito a ritroso dai miei genitori fino a quella data e, per ogni nucleo familiare ho riportato i loro figli e i nipoti e infine i pronipoti (si tenga presente che dal 6° grado in poi la legge non riconosce il vincolo di parentela (art. 77 e 572 cc). Negli archivi parrocchiali naturalmente ho trovato una mole d'informazioni per ogni persona: nascita, i genitori, i due padrini – il suo eventuale matrimonio – la sua dipartita con sacramentis munitus o meno, spese accessorie per la salvezza dell'anima defunctorum e in molti casi la causa di morte violenta o naturale, ho imparato anche le abbreviazioni (in latinorum, in lingua sarda del sei/settecento, in castigliano) impossibili effettuate dai curati dell'epoca che solamente con una seduta spiritica si potevano sciogliere perché ogni curato scriveva in forma diversa o grammaticale dall'altro e, in molti casi erano semianalfabeti e pasticcioni dove univano due/tre lingue insieme. Poi bisogna anche tenere presente molte lacune dovute a mancanza di curati per redigere i documenti – nella seconda metà del seicento nella Sardegna spagnola imperversava la peste di manzoniana memoria e carestie che portavano povertà nella povertà da indurre molte persone (senza soldi) a non registrare la prole. Per cui non si avevano notizie fino alla morte quando bisognava per forza pagare il censo per il seppellimento soprattutto avere un posto in campo sancto. Il clero poi, annotava con approssimazione l'età di una persona quando trapassava e, nel 90% dei casi l'età è errata e questo perché non verificava la data di nascita quando era avvenuta oppure era una mancata registrazione per povertà e allora bisognava chiedere ai parenti l'età del defunto. Mentre verificando altri registri di amministrazione, ho trovato che nel redigere le entrate e le uscite dei soldi della Chiesa (avevano un patrimonio immobiliare enorme e mandrie di bestiame grande e piccolo dovuto a lasciti di persone facoltose o meno per assicurarsi l'aldilà a cui il clero dedicava tantissime messe nella cura animarum fino ad estinguere il lascito) erano meticolosi e spaccavano le lire i soldi i danari che usavano come riferimento. E, infine dopo due anni e mezzo non ho ancora finito nello stendere gli appunti e la mia ricerca è diventato un faldone di oltre 300 pagine.

Marcus Didius

Modificato da Marcus Didius
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Grazie di averci riportato la tua esperienza Marcus Didius.

Davvero impressionante il lavoro che sei riuscito a svolgere.

Se non ho capito male, mi sarà difficile consultare i documenti conservati nella parrocchia per via della legge che li riguarda.

La Chiesa in cui farei la ricerca è una piccola chiesa di un paese piccolissimo. DUbito abbiano copie informatiche degli stessi..

Questo è un bel problema..

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Ciao Matteo,

dovresti chiedere al sacerdote se i documenti come riportato nella legge (antecedenti i 70 anni) e considerati documentazione storica sono stati consegnati alla Diocesi di appartenenza per essere scannerizzati e resi disponibili su CD. Se questo è stato fatto i CD sono resi fruibili dalla parrocchia o biblioteca comunale della località di appartenenza, non arrenderti anche il mio paese è piccolo ma, i quinque libri o registri parrocchiali ci sono e come da accordi sono fonte di studio per tutti.

Marcus Didius

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Il mio consiglio è per chi vuole cimentarsi in tal ricerca, di tralasciare gli archivi civili, in quanto molto recenti, ( dal 1860 per noi in Piemonte e un decennio più tardi per il resto d'Italia).

Una fonte con dati più antichi potranno essere gli archivi parrocchiali.

Bisogna armarsi di tanta pazienza, avere la collaborazione del parroco, avere un minimo di capacità d'interpretazione ( calligrafie, lingue ecc...) ma anche soprattutto avere fortuna, infatti nei secoli passati non sono stati infrequenti incendi, o altri eventi che hanno portato alla parziale o completa distruzione di un archivio.

Porto ad esempio il mio caso, in verità il merito di tutto è di mio fratello, che al termine degli studi universitari ha passato un'intera estate in due archivi parrocchiali.

La mia famiglia è originaria di una cittadina in provincia di Asti, con origini più remone ancora ( XVI secolo) in un piccolo borgo sempre nell'astigiano.

La fortuna di mio fratello è stata, di avere la collaborazione del parroco della parrocchia, dove i mie avi risiedevano dalla metà del '600, di avere a disposizione un archivio perfettamente custodito e conservato; ha potuto consultare i registri di nascite, matrimoni e morti.

Questa minuziosa ricerca gli ha permesso di risalire alla metà del 1600 (8 generazioni oltre la mia), con dati di morte, nascita e matrimonio.

Ha continuato la ricerca nel piccolo borgo d'origine, Roccaverano sempre in provincia di Asti;

mi permetto un inciso da Wikipedia, poichè in questo sperduto borgo sulle colline astigiane, è presente un piccolo gioiello di architettura la chiesa di Santa Maria Annunziata:

"L'edificio rappresenta una tappa importante nella ricerca architettonica rinascimentale del primo Cinquecento. Il progetto, almeno per quel che riguarda la facciata, è attribuito a Bramante[1]. L'impegno dell'anziano architetto del papa, per la chiesa parrocchiale di questo piccolo centro dell'astigiano, sembra doversi al vescovo Enrico Bruno, funzionario di spicco nella corte papale di Giulio II, nativo di Roccaverano ed amico del Bramante[2].

Tornando alla questione in oggetto, mio fratello potè consultare anche gli archivi di Roccaverano, per il periodo antecedente, è risalì ancora di tre generazioni fino al 1573.

La fortuna è stata dala sua parte, ma altri fattori come la possibilità di consultare gli archivi, la buona conservazione degli stessi, e non ultimo il fatto che la mia famiglia da 400 anni non si è praticamente mai mossa dal territorio d'origine, gli hanno permesso una ricostruzione dell'albero genealogico di più di quattro secoli.

saluti

TIBERIVS

Modificato da TIBERIVS
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"La fortuna è stata dalla sua parte, ma altri fattori come la possibilità di consultare gli archivi, la buona conservazione degli stessi, e non ultimo il fatto che la mia famiglia da 400 anni non si è praticamente mai mossa dal territorio d'origine, gli hanno permesso una ricostruzione dell'albero genealogico di più di quattro secoli".

Concordo con quanto detto da Tiberivs, e integro che quando un figlio/a si trasferiva in altra località per lavoro o sposarsi comportava la mancanza assoluta di ulteriori informazioni nel luogo d'origine (informazioni che conoscevano solo i familiari dell'epoca e di cui non è pervenuta traccia). Nei registri parrocchiali - parlo per quelli che ho consultato 21 registri dalla metà del '600 e purtroppo dalle registrazioni risultano persi quelli antecedenti e sono presenti lacune (queste già rilevate in passato perchè ogni 5 anni avveniva l'ispezione vescovile o del segretario vescovile - Acta de Sancta Visita - che visionava i registri e riepilogava il numero delle nascite - questo dato è importante se sono state perse delle registrazioni, venivano fatti degli elenchi con i dati dei genitori e del primo padrino per cui possiamo ricostruire sempre il nucleo familiare di un nostro avo. La mancanza di dati e incuria dei registri era una nota dolente che veniva rilevata sin dalla fine del Concilio di Trento e fatta presente nelle ispezioni. A distanza di oltre due anni riesco a dare una diversa lettura dei documenti e attualmente riesco a leggere una registrazione in poco tempo (si tenga presente che la formula era più o meno la stessa con qualche sfumatura diversa se chi effettuava la registrazione era un cura/sacerdos o un fray di uno dei conventi dei tantissimi ordini di origine spagnola diffusi nella mia regione (compreso il mio paese), se poi la registrazione era effettuata dal Rector o Vicarius allora dava sfoggio a tutta la sua cultura del latino ipercorretto e se il censo dovuto era di suo gradimento (in questo caso trattasi di nobile locale) allora la registrazione avveniva in castigliano (la lingua dei documenti dei dominatori dell'epoca) e le parole erano scritte per esteso e con tanti ghirigori che ricordano i nostri monaci amanuensi di qualche secolo prima. Adesso la mia attenzione è rivolta alla lettura dei testamenti, quando si arrivava alla fine del cammino e bisognava liberarsi del peso dei beni materiali (su suggerimento del decano del convento o del Rector del momento sempre onnipresenti nei trapassi) perchè bisognava presentarsi nudi pardon vestiti del saio dei monaci davanti al Creatore. Naturalmente il rappresentante dell'ordine religioso era sempre pronto a prendere atto delle disposizioni finali del futuro trapassato e redigeva regolare atto di donazione, naturalmente in favore della Chiesa. Ecco i famosi beni patrimoniali, con terreni e bestiame di ogni tipo al pascolo, servi e, perpetue in canonica. Mi scuso per tanti orrori ma, scrivo di getto e mi viene spontaneo, Grazie.

Marcus Didius

Modificato da Marcus Didius
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Grazie della preziosa partecipazione alla discussione.

In effetti la fortuna spero mi sia vicina in queste ricerche. Il paese è piccolo, speriamo che abbiano tenuto tutto come si deve.

Credo che un ramo della mia famiglia sia cresciuto in quel paese per diverse generazione.

Sempre da parte di mia nonna, ma da parte di suo padre, un ramo della famiglia è nativo della Corsica. Quindi rinuncio già in partenza alla loro ricerca.

La famiglia materna di mia nonna invece era una famiglia nobile. Spero di trovare molti dati e sarebbe bellissimo ritrovare i testamenti, in quanto il patrimonio è andato disperdendosi per la morte prematura dei genitori di due bambini minorenni, che non hanno potuto trattenere e gestire il patrimonio di famiglia.

Non mi resta che aspettare le vacanze per recarmi nella Chiesa ed avere tanta fortuna :)

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  • 2 settimane dopo...

Salve a tutti, anche io vorrei ricostruire l'albero genealogico della mia famiglia. Il problema è che sia dalla parte di mia madre (è thailandese), sia dalla parte di mia nonna (suo padre era triestino) le fonti per iniziare a cercare sono lontane. L'unica vicina è quella di mio nonno che è brindisino. Io sinceramente non so da dove partire se dal comune o dai registri parrocchiali. Avevo pensato di rivolgermi ad un genealogista. Ma ho paura che mi chieda decine di migliaia di euro per fare una ricerca approfondita. Voi cosa mi consigliate di fare? :)

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