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Inviato

Da come è consunto, i napoletani non badavano più di tanto alle monete di rame. Che ne dite?

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Inviato

WOW!davvero fantastica,ne ho già vista una in passato,ti faccio i miei più sinceri complimenti...


Inviato (modificato)

Molto interessante, mi sembra di aver già visto qualcosa del genere, se non proprio questa comunque un tipo napoletano simile (ma esistono cose del genere anche di altre zecche).

Immagino che in una delle facce testa e scritte siano in rilievo e nell'altra in incuso; in genere questi pezzi sono atttribuiti alla battitura di un tondello nuovo sovrapposto ad uno già coniato rimasto nella sede di coniazione.

Quello che mi incuriosisce nella tua è anche il fatto che apparentemente alcune lettere siano distanziate in modo diverso, vedi in particolare le distanze alla base delle lettere di FERDINAN (ma forse è solo un effetto dovuto all'immagine, solo tu potresti confermarlo); in tal caso la faccenda è ancor più "intrigante".

Se poi entrambe le facce sono in rilevo... beh, come non detto; avrei però in tal caso il dubbio di come hanno fatto a montare due D/ sulla macchina dato che in genere le sedi di inserzione dei coni nelle presse erano diversi fra D/ e R/ (ma è una mia idea, da verificare sul tipo e periodo in questione).

Tondello veramente interessante !

Modificato da Giuseppe

Inviato

Salve,

ma l'errore, se così lo si può chiamare, era frequente, cioè poteva capitare spesso, oppure solo quando il coniatore era "distratto" o non effettuava la verifica su quello che aveva appena coniato ?

E come mai sono comunque uscite dalla zecca ?

Ma accadeva solo per il Rame ? credo proprio di sì anche perchè (credo) che su quelle in oro e argento i controlli erano molto più rigorosi.

Grazie


Inviato (modificato)

Immagino che in una delle facce testa e scritte siano in rilievo e nell'altra in incuso; in genere questi pezzi sono atttribuiti alla battitura di un tondello nuovo sovrapposto ad uno già coniato rimasto nella sede di coniazione.

E' proprio così.

Vi invito a leggere questo articolo per una maggiore conoscenza del fenomeno. Molte delle domande poste,saranno ampiamente soddisfatte.

http://www.roth37.it/COINS/Incusi/capolavori.html

Modificato da dareios it

Inviato

Dev'essere lo stesso macchinista addetto ai bilancieri che commise quest'altro errore....... :P

Le incuse allora non erano soltanto tipiche della monetazione magnogreca! :D http://www.ilportaledelsud.org/incuse.htm

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Inviato

Non trovate un pò strano che una sia con la doppia impronta di un D/ ed una di un R/ ?

Se un tondello veniva inserito per errore sopra la moneta precedente a questo punto o si ammette che il conio posto in alto a volte aveva l'impronta del D/ ed a volte del R/ o le cose non mi quadrano :blink:


Inviato (modificato)

Non trovate un pò strano che una sia con la doppia impronta di un D/ ed una di un R/ ?

Se un tondello veniva inserito per errore sopra la moneta precedente a questo punto o si ammette che il conio posto in alto a volte aveva l'impronta del D/ ed a volte del R/ o le cose non mi quadrano :blink:

Infatti Giuseppe, sono daccordo con te, dalla lettura del link che ha postato dareios, ciò non doveva mai accadere.

Sentiamo pareri.

Modificato da peter1

Inviato (modificato)

Questo succedeva quando una moneta precedentemente coniata rimaneva nel conio. In pratica se rimaneva nella parte alta (per capirci nel conio di martello considerando che il D/ da coniare si trova sul conio di incudine) la sua parte inferiore (quindi l'effige del sovrano) andava a "coniare" (naturalmente in incuso) il tondello successivo che veniva inserito, nella parte dove si sarebbe dovuta imprimere l'impronta del R/ avendo così un tondello con il D/ regolare mentre con il R/ che riporta l'impronta incusa del D/ della moneta rimasta sul conio.

Se invece la moneta fosse rimasta nell'altra parte del conio (per intenderci nel conio di incudine), sarebbe successo il contrario, cioè sarebbe stato il R/ di quest'ultima ad andare a coniare, sempre in incuso, il nuovo tondello, ottenendo una moneta con l'impronta regolare del R/ ed al D/ invece l'impronta in incuso della moneta rimasta sul conio.

Spero di essere stato chiaro.

Modificato da fedafa

Inviato (modificato)

fedafa per essere stato chiaro lo sei stato, mi sembra, ma il tuo discorso si basa sul fatto che la moneta possa rimanere "incastrata" in uno dei due coni; nel caso poi del conio "in alto" addirittura in modo tale che nemmeno il suo peso alla risalita del conio la facesse distaccare....

Può essere, ma a me personalmente mi convince poco, cosi come convince poco che successivamente quei pezzi possano essere entrati in circolazione (...azz... quando la pressa tornava giù coniando due tondelli assieme lo "schiocco" non deve essere stato indifferente, ammesso non potesse pure rompersi qualche pezzo della macchina... dormivano tutti ?).

Permettimi quindi di poter sospettare a questo punto che le cose possano essersi svolte in modo assai diverso :ph34r: ovviamente senza la pretesa di convincerti :)

Modificato da Giuseppe

Inviato

Se vogliamo pensare a male è più che lecito farlo. Certo il creare curiosità numismatiche è sempre in auge.

Ma in questo caso io non sarei così drastico. Di esempi simili se ne trovano in tutte le monetazioni, quindi l'errore in fase di coniatura lo credo più che plausibile. Certo poco frequente (il che ne giustifica la rarità), ma possibile.


Inviato (modificato)

Salve

una cosa non riesco ancora a capire, ma come faceva il coniatore a non accorgersi che nel conio dell'incudine c'era già un'altra moneta ? :o

Per caso dormiva.

Modificato da peter1

Inviato

Tecnicamente è come scritto da Fedafa.......... ma come quel tondello uniface si sia fatto "ingroppare" da un tondello che stava per sopraggiungere da sopra, questo non lo sapremo mai, il fatto è che per incudere quell'effigie dall'altra parte c'era sicuramente bisogno di una moneta già coniata e con l'effigie in rilievo. Probabilmente si tratta di un errore umano o di uno scherzo, chissà!


Inviato

Questi curiosi e affascinanti tondelli sono aparsi nell'asta utriusque siciliae edita da Varesi nel 2000 (io possiedo il catalogo :D ) ......

Anche se sono solamente degli errori abastanza grossolani di conio,sono davvero belli!!!!

Conplimenti per chì ha l'opportunità di possederli....


Inviato

Buon giorno a tutti volevo chiedere a qualche esperto:

ciò è mai accaduto per le monete d'argento ?

se no (a quanto presumo) come mai ? c'è stato qualche motivo in particolare?

Grazie


Guest utente3487
Inviato

Salve

una cosa non riesco ancora a capire, ma come faceva il coniatore a non accorgersi che nel conio dell'incudine c'era già un'altra moneta ? :o

Per caso dormiva.

Non dormiva ma per la paga che prendeva faceva pure troppo, povero cristo....

Inviato (modificato)

Buon giorno a tutti volevo chiedere a qualche esperto:

ciò è mai accaduto per le monete d'argento ?

se no (a quanto presumo) come mai ? c'è stato qualche motivo in particolare?

Grazie

Nel frattempo che attendevo una risposta alla mia domanda, mi sono messo a leggere un pò e i un articolo di Giuseppe Ruotolo apparso su CN 160 del febbraio 2004 sulle Prove, Errori e Falsi nella monetazione borbonica ho letto quanto segue:

Nella zecca di Napoli all'epoca dei Borbone esisteva un'organizzazione che era perfetta sotto ogni aspetto, tanto esemplare che addirittura per la fabbrica delle monete era tenuto distinto l'appaltatore delle monete d'oro da quello dell'argento e da quello del rame (e forse ecco la spigazione).

Sin dai tempi più antichi le officine di produzione delle monete d'oro, d'argento e di rame erano tenute ben divise e a Napoli gli ambienti erano diversi:

Talvolta gli introiti previsti per la coniazione del rame erano riservati alla regia Corte, ma in ogni caso, e per ogni "liberata", come allora si usava dire quando erano poste in distribuzione le monete appena battute, si redigevano meticolosi verbali alla cui compilazione ed alla cui sorveglianza erano preposti funzionari capaci, dotati di senso dello Stato, di attaccamento alla Istituzione e di dovere civile e morale che li ponevano al di sopra di ogni sospetto.

Modificato da peter1

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