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LA MONETAZIONE DI SUESSA


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LA MONETAZIONE DI SUESSA

Uno dei maggiori compiti del Forum sarebbe anche quello di segnalare importanti articoli, magari confinati in riviste o libri di non facile accesso se non in ambienti accademici e quindi praticamente sconosciuti a collezionisti e anche a semplici cultori privati.

Quindi colgo l’occasione della pubblicazione di un interessante studio della professoressa Rosa Vitale, della Seconda Università degli Studi di Napoli, sulla monetazione di Suessa, in Campania. Questo studio fa parte di un più vasto programma di ricerca universitaria sulle monete della Campania settentrionale ed interna. L’articolo è presente nella rivista “Orizzonte. Rassegna di Numismatica”, X, 2009, p. 51-89. E’ uno studio preliminare a un vero e proprio Corpus e si occupa essenzialmente sulla struttura interna della monetazione, tralasciando al momento alcuni aspetti, come quelli tipologici, e pure manca l’analisi dei conii, che può permettere una migliore valutazione della quantità di emissione e una possibile sequenza relativa (non si sa ancora l’esatto ordine dei vari simboli). Ci sono pochissime immagini mentre sono riportati soprattutto istogrammi ponderali sulla base di dati forniti da esemplari noti, citati in una separata appendice. Alla fine esiste un ottimo ed esaustivo corredo bibliografico, utile per ulteriori approfondimenti.

Comunque dai suoi dati è possibile ricostruire l’intera monetazione di Suessa, integrando dove possibile con dati e immagini ricavate da internet o da testi. In tale maniera si rende possibile un valido aggiornamento del Sambon, nell’ormai lontano 1903, nonché una parziale rettifica delle emissioni descritte dalla prof.ssa Vitale, che aveva censito esemplari fino a gennaio 2010.

EMISSIONI IN ARGENTO

Le monete in argento sono costituite esclusivamente da didrammi di piede campano di circa 7,20 g (diametro 22-23 mm), ampiamente attestato in Campania e nelle vicine Lucania e Apulia.

Ci sono due gruppi, distinti dal diverso orientamento della testa di Apollo, ognuno dei quali viene suddiviso in sottogruppi caratterizzati da diversi simboli dietro la testa. L’ordine è basato sulla classificazione del Sambon, con aggiunte di eventuali varianti inedite.

I° GRUPPO

D/: Testa laureata di Apollo a destra; dietro, simbolo variabile.

R/: Cavaliere con pilos a sinistra, conduce con la mano sinistra un secondo cavallo e tiene nella destra un ramo di palma ornato di lemniskos; all’esergo, SVESANO.

(Historia Numorum n. 447)

Sottogruppo Simbolo Sambon (N. esemplari noti oggi)

1 Lira 852 (24)

2 Triscele 853 (14)

3 Crescente 854 (10)

4 Tridente 855 (5)

5 Spiga 856 (10)

6 Pentagramma 857 (3)

7 Scudo (ovale o circolare) 858 (3+1)

8 Elmo (macedone o frigio) 859 (4+3)

9 Civetta 860 (2)

10 Testa di leone 861 (1 ,da verificare)

11 Tripode 862 (1 ,da verificare)

12 Punta di lancia 863 (3)

13 Trofeo 864 (10)

14 Fulmine 865 (6)

15 Stella a 8 raggi 866 (2)

16 Ala 867 (5)

17 Conchiglia pecten 867 bis (4)

18 Diana con arco - (1)

19 Arco - (2)

II° GRUPPO

D/: Testa laureata di Apollo a sinistra; dietro, simbolo variabile.

R/: Come sopra.

(Historia Numorum n. 447)

20 Vaso con 2 manici 868 (1)

21 Elmo 869 (6)

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Emissione n. 1 = Lira (Sambon 852)

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1) Berlino 1 g. 7,31

2) Campobasso, Sopr. Arch. 45673/61 g. 7,26

3) Campobasso, Sopr. Arch. 45717/71 g. 7,22

4) Campobasso, Sopr. Arch. 45712/66 g. 7,22

5) Numismatica Ars Classica 10/1997, 12 g. 7,21 *

6) Parigi, SNG Paris 1148 g. 7,17

7) ex coll. Montagu 12 g. 7,12

8) Campobasso, Sopr. Arch. 45711/65 g. 7,11

9) Bari, Museo Arch. 53770 g. 7,09

10) Oxford, SNG Fitzwilliam 211 g. 6,93

11) Budapest, SNG Hungary 501 g. 6,93

12) ex coll. Pozzi 244 g. 6,93

13) Parigi, SNG Paris 1149 g. 6,92 (suberato)

14) New York, SNG ANS 594 g. 6,89

15) Parigi, SNG Paris 1150 g. 6,82

16) Artemide XXI/2009, 61 g. 6,70

17) Londra, BMC 2 g. 6,33

18) Monaco, SNG Munchen 410 g. 6,14

19) Carelli tav. LXI, 6 g. 5,74

20) Oxford, SNG Ashmolean XXXX g. 5,27

21) Ritter, VCoins x.2009, 29226 g. ?

22) Napoli, Fiorelli 1300 g. ?

23) Napoli, Santangelo 1372 g. ?

24) Napoli, Santangelo 1373 g. ?

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Emissione n. 2 = Triscele (Sambon 853)

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1 Carelli tav. LXI, 7 g. 7,23

2) Busso Peus 395/2008, 14 = Busso Peus 392/2007, 4524 = Numismatica Genevensis 4/2006, 6 = Ratto 1929, 20 g. 7,15 *

3) Parigi, SNG Paris 1147 = De Luynes 203 g. 7,15

4) Bruxelles, De Hirsch 73 g. 7,14

5) Parigi, SNG Paris 1146 g. 7,13

6) Oxford, SNG Ashmolean XXXX g. 7,08

7) Napoli, Mus. Arch. 132225 (da Canosa) g. 7,01

8) Milano, SNG Milano 278 g. 6,96

9) Berlino 2 g. 6,82

10) Londra, BMC 1 g. 6,82

11) New York, coll. Dewing 115 g. 6,77

12) Campobasso, Sopr. Arch. 45714/68 g. 6,28

13) ex. Coll. Strozzi 799 g. ?

14) ex coll. Maddalena g. ?

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Emissione n. 3 = Crescente (Sambon 854)

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1) ex coll. Jameson 70 g. 7,20

2) Lisbona, coll. Gulbenkian 12 g. 7,19

3) Classical Numismatic Group e.a. 104/2009, 9 g. 6,85 *

4) Berlino 3 g. 6,78

5) New York, SNG ANS 595 g. 6,74

6) Stoccolma, SNG Stockholm 114 g. 6,74

7) Kuenker 168/2010, 7056 g. 6,60

8) New York, coll. Dewing 116 g. 6,42

9) Napoli, Santangelo 1369 g. ?

10) Carelli tav. LXIV, 2 g. ?

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Emissione n. 4 = Tridente (Sambon 855)

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1) Berlino 4 g. 7,19

2) Oxford, SNG Fitzwilliam 212 g. 7,11

3) MünzZentrum 73/1992, 743 g. 6,82

4) Hirsch 255/2008, 1317 g. 6,79

5) Classical Numismatic Group e.a. 116/2009, 10 g. 6,74 *

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Emissione n. 5 = Spiga (Sambon 856)

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1) Londra, BMC 8 g. 7,32

2) Campobasso, Sopr. Arch. 45716/70 g. 7,29

3) Campobasso, Sopr. Arch. 45675/63 g. 7,27

4) Numismatica Ars Classica 33/2006, 11 = Vinchon 1959, 330 = Münzhandl. Basel 1935, 80 g. 7,26 *

5) Campobasso, Sopr. Arch. 45683/64 g. 7,24

6) Berlino 5 g. 7,21

7) Bari. Museo Arch. 53771 g. 7,19

8) Parigi, SNG Paris 1153 g. 7,15

9) Bari, Museo Arch. 52772 g. 7,12

10) ex coll. Weber 404 g. 6,51

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Emissione n. 6 = Pentagramma (Sambon 857)

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1) Berlino 6 g. 7,05

2) New York, ANS 597 g. 6,97

3) Copenhagen, SNG Cop. 580 g. 6,78

4) Napoli, Santangelo 1371 g. 6,77 *

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Emissione n. 7 = Scudo (Sambon 858)

Variante a: Scudo ovale

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1) Londra, BMC 5 g. 7,23 *

2) Kuenker 136/2008, 430 = Kuenker 111/2006, 6028 = Gorny & Mosch 151/2006, 48 = Gorny & Mosch 133/2004, 13 g. 7,15

3) Carelli tav. LXI, 3 g. 6,92

Variante b: Scudo circolare

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1) New York, SNG ANS 597 g. 6,97 *

Nota: Il simbolo presente in SNG ANS 597 risulta nettamente diverso da quello noto al Sambon e non è riconosciuto dalla prof.ssa Valente e pertanto deve essere considerato inedito.

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Emissione n. 8 = Elmo (Sambon 859)

Variante a: Elmo macedone

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1) Numismatica Ars Classica 13/XXXX, 53 = Basel, ex coll. Moretti 53 g. 7,26 *

2) Campobasso, Sopr. Arch. 45715/69 g. 7,21

3) Carelli 8 (da Sambon) g. 7,18

4) Londra, BMC 6 g. 7,12

Variante b: Elmo frigio

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1) Copenhagen, SNG Cop. 579 g. 7,02

2) Milano, SNG Milano 279 g. 6,59

3) Winterthur 178 g. 7,04 *

Nota: Il Sambon cita solo il simbolo elmo macedone, ma esiste anche un elmo di foggia differente, quasi certamente un elmo frigio.

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Emissione n. 10 = Testa di leone (Sambon 861)

Manca illustrazione (simbolo da confermare)

1) Carelli tav. XXIV, 8 g. ?

Nota: Sarebbe utile disporre dell’opera di Francesco Carelli, nella riedizione con le tavole curata da Cavedoni, che è molto rara e della quale non è disponibile una ristampa anastatica e neppure una versione online; Francisci Carellii Nvmorvm Italiae Veteris Tabvlas CCII. Lipsiae 1850. E’ un’opera molto datata, ma che conserva una sua validità. Chi ne possiede può procurare una copia scannerizzata con i disegni su Suessa?

Emissione n. 11 = Tripode (Sambon 862)

Manca illustrazione (simbolo da confermare)

1) ex coll. Sambon (da Sambon 1903) g. ?

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Emissione n. 12 = Punta di lancia (Sambon 863)

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1) Classical Numismatic Group 82/2009, 139 = Nomos 1/2009, 4 = Numismatica Genevensis 4/2006, 7 = Leu 42/1987, 137 g. 7,24 *

2) Parigi, SNG Paris 1154 = De Luynes 204 g. 7,21

3) ex coll. Strozzi 798 g. ?

Nota: Il Sambon era incerto sulla identificazione esatta del simbolo: se punta di lancia o foglia. Gli esemplari 1 e 2 provengono dagli stessi conii e soprattutto dal particolare di SNG Paris 1154 sembra confermata l’identificazione con punta di lancia.

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Emissione n. 13 = Trofeo (Sambon 864)

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1) Sydney, SNG Gale 137 = Triton I/1997, 26 g. 7,39 *

2) Campobasso, Sopr. Arch. 45718/72 g. 7,28

3) Carelli tav. LXIV, 1 g. 7,18

4) Klagenfurt, SNG Dreer 93 g. 6,67

5) Parigi, SNG Paris 1152 g. 6,57 (suberato)

6) Carelli 2 g. 6,56

7) Napoli, Fiorelli 1297 g. ?

8) Napoli, Fiorelli 1298 g. ?

9) Napoli, Fiorelli 1299 g. ?

10) Napoli, Santangelo 1370 g. ?

Nota: davanti alla punta del collo si osserva apparentemente un serpente (che pare comparire verso la fine della serie)

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Emissione n. 14 = Fulmine (Sambon 865)

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1) Londra, BMC 3 g. 7,28 *

2) Carelli tav. LXI, 4 g. 7,18

3) Napoli, ex rip. Canosa 132224 g. 7,09

4) Londra, BMC 4 g. 6,32 (suberata)

5) ritrovamento Ordona 70 OR38 g. 5,58

6) Napoli, Santangelo 1368 g. ?

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Emissione n. 16 = Ala (Sambon 867)

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1) Campobasso, Sopr. Arch. 45674/62 g. 7,26

2) Campobasso, Sopr. Arch. 45713/67 g. 7,26

3) Bari, Museo Arch. 53773 g. 7,14

4) Bari, Museo Arch. 53774 g. 7,13 *

5) Parigi, SNG Paris 1151 g. 6,94 (al rovescio, conio diritto in incuso)**

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Emissione n. 17 = Conchiglia pecten (Sambon 867bis)

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1) Bari, Museo Arch. 53775 g. 7,21 *

2) Monaco, SNG München 409 g. 6,85

3) Napoli, Santangelo 1374

4) Napoli, Santangelo 1375

Nota: la conchiglia è un pecten, rivolto in basso e verso sinistra. Si riconosce anche per la presenza della caratteristica base orizzontale, che è parallela alla nuca di Apollo.

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Emissione n. 18 = Diana con arco (Sambon - mancante)

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1) Numismatica Ars Classica 27/2004, 10 g. 7,17 *

Emissione n. 19 = Arco (Sambon - mancante)

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1) Gemini VI/2010, 2 g. 6,65 *

2) Münzen und Medaillen 61/1982, 10 g. 7,11

Nota: davanti alla punta del collo si osserva apparentemente un serpente (che pare comparire verso la fine della serie)

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Emissione n. 20 = Vaso con 2 manici (Sambon 868)

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1) Parigi, SNG Paris 1155 g. 7,10 *

Emissione n. 21 = Elmo (Sambon 869)

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1) New York, SNG ANS 598 g. 7,12

2) Parigi, SNG Paris 1155 g. 7,10

3) Stack’s 18.xii.2007, 19 = Stack’s 21.ii.2007, 6 g. 6,82 *

4) Carelli tav. LXIV, 5 g. 6,67

5) Copenhagen, SNG Cop. 581 g. 6,57

6) Napoli, Fiorelli 1296

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Quindi per l’argento ci sono in tutto 21 emissioni. Quelle più rare sono tutte ricavate da una sola coppia di conii. Per quelle più comuni, in particolare col simbolo lira, è stato impiegato più di un conio, forse almeno due o tre. La Valente accenna a un incrocio di conio tra Sambon 856 e 859 (e, come già detto all’inizio, auspico che venga effettuata un’analisi dei conii, che però è possibile solo se si rendono disponibili immagini dei numerosi esemplari presenti nel Museo Archeologico di Napoli, ancora molto “inaccessibile”….).

Il peso presenta un ampio intervallo, anche per la presenza di esemplari male conservati o suberati. La Valente ha evidenziato che la fascia di addensamento è compresa tra 7,29 e 7,10, confermando che il piede ponderale è quello cosiddetto campano, che è di circa 7,20 g e che deriva dal sistema foceo. Conformi a tale sistema cono anche serie di Neapolis, Cales, Teanum, le campano-tarentine, Teate Apulum, Arpi e le più antiche serie in argento di Roma (le prime romano-campane).

La Valente poi si sofferma i rinvenimenti noti di didrammi di Suessa, che purtroppo sono al solito pochi (per la bibliografia si rimanda al suo articolo).

1) tesoretto di S. Martino in Pensilis (poco a sud di larino e in provincia di Campobasso, e infatti gli esemplari stanno alla Soprintendenza Archeologica di Campobasso), che comprende 163 didrammi e le zecche sono: Locri (2), Thurium (1), Velia (17), Tarentum (26), Romano-campane (8), Teanum (6), Suessa (12), Cales (12), Hyria (2), Neapolis (77).

2) tesoretto di Minervino Murge (poco a nord di Canosa di Puglia, in provincia di Barletta), che comprende 16 didrammi: Suessa (6), Teanum (3), Nuceria Alfaterna (5), Arpi (1), Corinto (1), tutti in ottimo stato di conservazione meno gli ultimi due.

3) tesoretto di Canosa, che comprendeva 128 pezzi: Suessa (4 didrammi), Nuceria (4 didrammi), Campano-tarentine (1 didramma), Roma (2 quadrigati e 117 vittoriati)

4) un esemplare sporadico trovato ad Ordona

5) un esemplare sporadico trovato nel santuario di Rossano di Vaglio

La monetazione argentea di Suessa è datata in H.N. di Rutter al 265-240 a.C.

Esistono perplessità su tale datazione, anche sulla base dei ripostigli noti, la cui analisi rimanda a un orizzonte monetario della prima metà del III secolo a.C., anche considerando il complesso problema della svalutazione del didramma da 7,20 a 6,60 g, che ha interessato varie comunità come Neapolis, ma anche Tarentum, Heraclea, ecc. e Roma stessa.

Chiaramente il problema della datazione dei didrammi di Suessa si intreccia notevolmente con quello delle emissioni romano-campane (in particolare della seconda serie: quella con testa di Apollo/Cavallo, che il Burnett, conformemente alla teoria della “Middle Chronology”, data al 260 a.C.).

La Valente non si pronuncia chiaramente sulla cronologia dell’argento di Suessa, ma evidenzia alcune contraddizioni e problemi ancora aperti e accenna alla possibilità di collocare tali emissioni al tempo della guerra pirrica (se la svalutazione del didramma a 6,6 g sia avvenuta alla fine della guerra pirrica).

Successivamente, tra alcuni giorni (devo prendere fiato....), prenderò in considerazione anche le emissioni in bronzo, più numerose.

(continua)

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Adesso alcuni cenni sui tipi adottati sui didrammi di Suessa.

Al diritto c’è l’effige di Apollo laureato con lunghi capelli. Secondo la vecchia opinione del Sambon, tale tipo sarebbe derivato dagli stateri di Kroton (ca. 350-340 a.C., del peso intorno a 7,7 g), come il seguente:

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Attualmente invece prevale l’ipotesi che l’effige di Apollo sia stato ispirata da Roma, con la sua seconda serie romano-campana (Cr. 15/1, con ROMANO, dello stesso peso degli stateri di Suessa e risalente al 276-270 a.C.):

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mentre la nota serie con ROMA, Cr. 26/1, è più tardiva ed era già allineata al peso ridotto di 6,6 g e inoltre presenta uno stile più “elaborato”:

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Tale tipo di Apollo è ritenuto essere emblematico della supremazia della civiltà sulla barbarie per i richiami impliciti alla difesa del santuario di Delfi dalle aggressioni dei Galli nel 279/278 a.C. (per i vari confronti tipologici ed iconografici, si rimanda al Crawford, pagina 31). In ogni caso ebbe grande fortuna nell’ambiente campano ed apulo (più, eccezionalmente, a Thurium), ove assunse un forte connotato filo-romano.

Al rovescio il cavaliere è stato generalmente interpretato come “desultor” (in greco, “apobates”), ossia “saltatore di cavalli”. Esso era un acrobata, abile a saltare da un cavallo all’altro, e fu citato nell’Iliade ed era presente in numerose culture antiche, come i Numidi, Sciiti, Armeni e Indiani, ma anche presso i Campani. Successivamente divenne una figura ricorrente nei giochi circensi romani, ricordato anche su alcuni denari repubblicani di Roma (come quello di C. Marcio Censorino, Cr. 346/1). Il desultor romano si caratterizza per eseguire le sue acrobazie su due cavalli ed è riconoscibile per il cappello conico di feltro che indossava. Una ipotesi alternativa, della prof.ssa Cantilena, è che possa trattarsi invece di uno dei due Dioscuri, che talvolta sono raffigurati anche con palma e scettro o con la destra sollevata, ad evocare il riferimento a una situazione pacifica of agonistica e non strettamente militare.

Secondo Sambon il tipo del desultor sarebbe stato ispirato da alcuni stateri di Tarentum (ca. 340-325 a.C.), come il seguente:

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La leggenda SVESANO è considerata come genitivo contratto da Suesanorum oppure, in alternativa, come ablativo riconducibile all’espressione “a populo Suesano”.

(continua)

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EMISSIONI IN BRONZO

Le monete di bronzo di Suessa vanno distribuite in almeno tre distinti gruppi, dal punto di vista tipologico:

I° Gruppo: testa di Mercurio/Eracle in lotta col leone nemeo;

II° Gruppo: testa elmata di Atena/Gallo;

III° Gruppo: testa di Apollo laureato/Toro incoronato da Vittoria.

I° GRUPPO

D/: Testa di Mercurio a destra, con petaso alato; davanti, PROBOM (in varie rese grafiche).

R/: Eracle stante frontalmente, in lotta con il leone nemeo; tra le gambe, clava; a sinistra, SVESANO.

(Historia Numorum n. 448)

Sottogruppo Grafia leggenda D Sambon (N. esemplari noti oggi)

1 PROBOM 871 (30)

2 PRBOVM o PROBVM 870 (29)

3 PRBOM 872 (5)

Di seguito saranno riportati solo esemplari con lettura sicura delle leggende. La Valente ha considerato anche altri esemplari, con leggenda illeggibile, ai fini ponderali.

Emissione n. 1 = PROBOM (Sambon 871)

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1) Sydney, SNG Gale 138 = Berk 78/1983, 500 g. 9,08

2) ex coll. Weber 405 g. 8,36

3) Londra, BMC 20 g. 8,14

4) Berlino 12 g. 8,04

5) Münzen und Medaillen listino 540/1991, 2 g. 8,00

6) Parigi, SNG Paris 1158 g. 7,79

7) Monaco, SNG München 411 g. 7,78

8) Torino 696 g. 7,74

9) Parigi, SNG Paris 1156 g. 7,67

10) Winterthur 179 g. 7,52

11) Parigi, SNG Paris 1159 g. 7,42

12) Busso Peus 369/2001, 46 g. 7,34

13) Londra, BM = SNG Lloyd 90 g. 7,28

14) Lanz 106/2001, 22 = Münzen und Medaillen 76/1991, 19 (coll. Laffaille) g. 7,27 *

15) Atene, SNG Evelpidis 76 g. 7,25

16) Parigi, SNG Paris 1157 g. 7,18

17) Londra, BMC 21 g. 7,13

18) Londra, BMC 19 g. 7,05

19) New York, SNG ANS 7,01 g. 7,01

20) Copenhagen, CNG Cop. 582 g. 6,90

21) Klagenfurt, SNG Dreer 94 g. 6,70

22) Torino 697 g. 6,65

23) Londra, SNG Morcom 183 g. 6,45

24) Berlino 11 g. 6,31

25) Münzen und Medaillen 76/1991, 20 (coll. Laffaille) g. 6,26

26) Londra, BMC 18 g. 6,12

27) Copenhagen, CNG Cop. 583 g. 5,97

28) Atene, SNG Evelpidis 77 g. 5,43

29) Napoli, Santangelo 1383 g. ?

30) Carelli tav. LXV, 20 g. ?

Modificato da acraf
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Emissione n. 2 = PRBOVM o PROBVM (Sambon 870)

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post-7204-0-69294300-1316265579_thumb.jp post-7204-0-65587900-1316265604_thumb.jp **

1) Parigi, SNG Paris 1162 g. 9,20 (con PROBVM) **

2) Berlino 8 g. 8,42

3) Londra, BMC 22 g. 8,38

4) Numismatica Ars Classica P/2005, 1014 g. 7,86 (con PRBOVM)

5) Künker 133/2007, 7021 = Münzen und Medaillen 79/1994, 10 (con PRBOVM) g. 7,85 *

6) Parigi, SNG Paris 1161 g. 7,80

7) Berlino 9 g. 7,73

8) Napoli, ripostiglio Pietrabbondante g. 7,46

9) Busso Peus 369/2001, 46 g. 7,34

10) Triton VIII/2005, 22 = Triton V/2002, 32 (coll. Freedman) g. 7,19

11) Berlino 10 g. 7,06

12) New York, SNG ANS 599 g. 6,99

13) Klagenfurt, SNG Dreer 95 g. 6,61

14) Münz Zentrum Auktion 73/1992, 744 g. 6,38

15) Milano, SNG Milano 282 g. 6,36

16) New York, SNG ANS 600 g. 5,89

17) Monaco, SNG München 412 g. 5,25

18) Berlino 7 g. 5,17

19) Napoli, Fiorelli 1301 g. ?

20) Napoli, Fiorelli 1302 g. ?

21) Napoli, Santangelo 1377 g. ?

22) Napoli, Santangelo 1378 g. ?

23) Napoli, Santangelo 1379 g. ?

24) Napoli, Santangelo 1380 g. ?

25) Napoli, Santangelo 1381 g. ?

26) Napoli, Santangelo 1382 g. ?

27) Carelli tav. LXV, 17 g. ?

28) Carelli tav. LXV, 18 g. ?

29) Carelli tav. LXV, 21 g. ?

Nota: la leggenda PRBOVM è più comune di PROBVM.

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Emissione n. 3 = PRBOM (Sambon 872)

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1) Numismatica Ars Classica P/2005, 1318 g. 8,51 *

2) New York, SNG ANS 601 g. 7,62

3) Parigi, SNG Paris 1160 = De Luynes 205 g. 7,35

4) Budapest, SNG Hungary 502 g. 6,96

5) Napoli, Fiorelli 1303 g. ?

Nota: nell’esemplare ANS 601 al rovescio si nota una lettera M alla fine dell’etnico.

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La testa di Mercurio, che tra i suoi attributi aveva anche quello di proteggere patti e alleanze, rimanda a comunità legate da rapporti istituzionali con Roma, sanciti in antica data (una testa simile si ritrova anche a Signia, Alba Fucens, Teanum Sidicinum e Frentani, oltre che su alcune serie di aes grave e quindi in ambienti del Lazio meridionale e della Campania settentrionale).

La leggenda PROBOM resta di interpretazione incerta e richiama il PROPOM che compare su monete di Beneventum con Apollo/Cavallo e pentagramma. Le varianti che si osservano sulle monete di Suessa potrebbero o essere errori di interpretazione da parte degli incisori oppure indicare la transizione da proborum a proboum, con sincope della vibrante e contrazione successiva, e quindi risalire a un genitivo da riferire all’etnico. Il termine proborum costituirebbe l’attestazione della qualità del metallo (aes probum). Da rigettare è l’interpretazione proposta dal Mattingly, il quale riteneva che il PROPOM beneventano significherebbe “pro populo maleventano” e che l’epigrafe simile su Suessa possa essere ritenuta celebrativa dei Maleventani. Inoltre resta arduo definire la relazione cronologica tra questa emissione di Suessa e quella di Beventum, ossia se sono contemporanee o se una precede l’altra. La stessa datazione per Beneventum è incerta: secondo Sambon le sue monete devono essere collocate dopo la deduzione della colonia latina nel 268 a.C., mentre secondo Pedroni sono da attribuire a dopo la battaglia di Maleventum del 275 a.C.

Il rovescio, con la nota scena di Ercole che strangola il leone nemeo, riconduce a numerose emissioni della Magna Grecia e delle comunità indigene dell’Italia meridionale interessate da fenomeni di ellenizzazione.

Dal punto di vista ponderale, si nota un addensamento compreso tra 7,49-6,95 g, con peso medio di 7,14 g, che risulta più elevato rispetto agli altri due gruppi di bronzi di Suessa e quindi le emissioni con Mercurio/Ercole dovrebbero essere le prime.

I pochi dati di rinvenimento suggeriscono un’area di circolazione in ambito latino, verso il Lazio (Latium vetus e Latium adiectum).

La prof.ssa Valente suggerisce per questo gruppo una datazione compresa tra il 275/270 a.C. e il 265/260 a.C., quindi poco prima della datazione proposta su H.N. che è 265-240 a.C.

Naturalmente il problema cronologico di Suessa, come d’altronde anche di Roma, è ben lungi dall’essere risolto, anche se ormai circoscritto al periodo compreso tra la Guerra Pirrica e la I Guerra Punica.

(continua)

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