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IGNORED

Sesterzio di Domiziano


daniloantonia

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Sfogliando l'ultimo catalogo KUNKER ho notato un bellissimo sesterzio di Domiziano di cui allego una foto.

Si nota qualche lieve ritocco, soprattutto al rovescio ma la moneta è veramente splendida.

La cosa strana è che ricordavo di averla già vista ed infatti, sfogliando i vecchi cataloghi in mio possesso l'ho trovata nell'asta XXVIII del 10 e 11 aprile 2010 di ARTEMIDEASTE.

Cosa ancor più strana è che nel 2010 risulta venduta a 5.000 euro da ARTEMIDEASTE mentre ora è in vendita nell'asta di Kunker a 750 euro di base d'asta.

continuandoli a sfogliare ho poi notato anche altre monete in vendita su entrambi i cataloghi e con gli stessi rapporti di prezzo, sempre molto più vantaggiosi nell'asta KUNKER.

A questo punto non riesco a spiegarmi come Kunker possa vendere una moneta che ha acquistato a 5.000 euro a soli 750!

Ovviamente sperano di realizzare molto di più ma la cosa NON MI CONVINCE e mi viene spontaneo pormi le seguenti domande:

Ci sono accordi tra le case d'asta?

I prezzi così vantaggiosi di kunker sono solo uno specchietto per le allodole?

Artemideaste non ha venduto a 5.000 euro la moneta ma a un prezzo molto più basso?

Forse ancora non comprendo i meccanismi che ci sono dietro le aste internazionali?

un caro saluto a tutti i lamonetiani, Antonia

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Modificato da daniloantonia
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Si Kunker usa la strategia dei prezzi bassi, spesso le monete finiscono a 5/10 volte la base. Il dritto di questa moneta è impressionante ma il rovescio lascia a desiderare, però questa volta è vero che è quotata veramente bassa. Kunker onestamente ne dichiara i campi ripassati e qualche ritocco nella descrizione però dubito che il proprietario se davvero l'ha pagata 5000 euro nel 2010 accetti di metterla ora in asta a 750 euro, potrebbe darsi che nel 2010 se la sia ricomprata la casa d'aste, magari d'accordo con il conferente come dicono che a volte succede in caso di offerte troppo basse (una sorta di prezzo di riserva nascosto).

Modificato da cliff
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forse è come dice Caius. ma perchè non indicarla come "invenduta"?

Perché se la indichi come " invenduta" oltre a darle una soglia di valutazione ("... se è andata invenduta a 5000 allora vuol dire che vale di meno e anche se per me magari li valeva, vuol dire che mi sbagliavo e la devo pagare di meno anche se la voglio" questo è il ragionamento che si innnesca) crei anche un precedente che la penalizzerà nelle vendite seguenti ( "...se nessuno la ha voluta, allora c'è qualcosa che non va e anche se non capisco cosa, nel dubbio mi astengo dal comperarla...") Purtroppo la maggior parte degli acquirenti, invece di studiarsi la moneta che gli interessa per benino facendo anche un pò di analisi comparativa, preferisce basarsi su quello che scrivono sul catalogo e sulle risultanze di vendita pregresse. Il che non è sbagliato a prescindere, ma non va neanche preso come vangelo, perché troppe sono le variabili che influenzano un risultato d'asta per poterlo usare come base affidabile.

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