Vai al contenuto
IGNORED

I ritratti di Augusto


gpittini

Risposte migliori

DE GREGE EPICURI

Sulla ritrattistica di Augusto si è scritto molto. L'articolo più recente che ho letto (e direi anche il più esauriente e il più bello, anche per l'abbondantissima iconografia) è quello di Antonio Morello, sul numero 52 di Monete Antiche (luglio 2010). E' impossibile riassumerlo, ma ve ne cito pochi spunti: se partiamo dai ritratti "repubblicani" di Ottaviano, considerati piuttosto realistici, si assiste ad una progressiva e crescente idealizzazione; negli ultimi anni il volto, che non invecchia mai e sembra essere senza età, presenta forse qualche elemento un po' incorporeo, evanescente; tutto questo è testimoniato soprattutto dagli aurei e dai denari. Io oggi vorrei cominciare però da un paio di bronzi, sperando che qualche amico lamonetiano continui il discorso. Il primo è un asse del 16 a.C. del monetiere Cassius Celer (g. 10,2 e 28 mm); al D: TRIBUNIC POTEST CAESAR AUGUSTUS Al R. una larga SC, e AAA FF C CASSIUS CELER III VIR. Il ritratto, pur scontando una discreta usura della moneta, non è particolarmente aggraziato, presenta tratti abbastanza netti, se non duri, e un naso molto pronunciato.

post-4948-0-08099300-1318187043_thumb.jp

Link al commento
Condividi su altri siti


Il secondo bronzo è stato prodotto a circa 25-26 anni di distanza, cioè nel 9 o 19 d.C. a Lugdunum. E' per l'appunto il "primo asse di Lugdunum", con legenda al diritto: CAESAR-PONT MAX. Al R c'è il famoso "altare di Lugdunum", che non sto ora a descrivere, e la legenda ROMETAUG. Il volto di Augusto ( che morirà circa 4 anni dopo) è assai curato, regolare, sicuramente carico di idealità e di grande serenità. Questo è espresso anzitutto dalla mimica facciale, ma anche da dettagli vari (guardate il trattamento dei capelli, rispetto alla moneta precedente).

post-4948-0-79375100-1318187548_thumb.jp

Link al commento
Condividi su altri siti


Salve Gianfranco.

Da un punto di vista artistico quando si parla di ritrattistica si pensa a Roma e ai suoi artigiani. I romani sono stati i veri e propri inventori del ritratto e sotto Augusto, visto che questo è il periodo che ci interessa adesso, ci fu un particolare fenomeno di sincretismo artistico. Fino ad allora anche a Roma erano giunti i modelli ellenistici che prevedevano figure fortemente idealizzate e in molti casi persino ieratiche che sottolineavano più la psicologia e i valori del soggetto che la veridicità fisionomica. Nell'Urbe, invece, le cose andavano diversamente: era imperante, infatti, la cosiddetta "individualità" italica. Era proprio di quest'arte, italica appunto, il ritrarre in modo fedele i personaggi senza tenere conto della loro funzione o della loro bellezza e/o repellenza. Le due tendenze normalmente non potrebbero andare d'accordo, ma sotto il principato di Augusto si verifica questo sincretismo che mette in accordo gli ideali ellenistici, da un lato, e quelli italici dall'altro. Ne è un esempio questa statua marmorea del Princeps (I sec. d.C.) rinvenuta durante gli scavi della Basilica della moderna Otricoli (Umbria) e custodita nell'Antiquarium dello stesso paese. Augusto è raffigurato in ciò che si chiama "nudità eroica" in quanto il soggetto rappresentato non aveva di certo questo fisico scolpito ed atletico che è proprio di una divinità o, appunto, di un eroe classico. Ma sopra un corpo dalla perfetta armonia come questo troviamo il ritratto di un Augusto giovane, nonstante l'età avanzata, ancora fedele ai canoni di quello che non è più ritratto italico, ma ritratto romano, un misto di idealità e fedeltà al reale che sotto Augusto si fusero in modo perfetto. E i risultati li possiamo ammirare ancora noi oggi.

Un discorso simile l'hai già fatto tu sui ritratti monetali nei precedenti post. :)

post-24898-0-41340000-1318189964_thumb.j

Modificato da Caio Ottavio
  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Il discorso si può approfondire inserendo anche qualche emissione provinciale recante il ritratto di Augusto. Sincretismo artistico su tondello: curioso, per esempio, questo esemplare emesso in un periodo compreso tra il 10 a.C. e il 10 d.C. dalla zecca di Cos, una delle più importanti città isolane della Caria. Il magistrato emittente è Sofocle Timoxeno. Al D/ la testa del Princeps laureata verso destra con la scritta in greco SEBASTOS. Al R/ sempre in greco KWIWN / SOPHOKLES, serpente che si attorciglia intorno ad un bastone e una clava. Rif.: RPC 2739; SNG Copenhagen 699.

post-24898-0-77130800-1318190928_thumb.j

Di solito sulle monete provinciali la situazione stilistica tende a peggiorare, ma credo che questo sia solamente un luogo comune. Osservando questo conio si può vedere come il collo, spesso e reso in modo nerboruto, tipico dei caratteri ellenistici, è assimilabile in modo evidente al ritratto dell'asse di Lugdunum. I capelli sono resi a piccoli e fitti tratti che assomigliano molto allo stile del primo asse del monetiere Cassius Celer. La mascella nè troppo dolce nè troppo squadrata riassume in pieno le peculiarità ideologiche del mondo greco-ellenistico che si installarono su quelle del mondo latino. Infatti, bisognava trovare la via di mezzo per raggiungere l'equilibrio e non cadere nell'eccesso nè dall'una nè dall'altra parte. Il naso puntuto e le labbra accennate da due tratti sono tipiche dell'esemplare provinciale.

Particolare del ritratto di Augusto:

post-24898-0-64726300-1318190962_thumb.j

Modificato da Caio Ottavio
Link al commento
Condividi su altri siti


Questo era il mio "sesterzio" di Augusto.

Moneta coniata in Asia (Cohen 791) misurava 32 millimetri per un peso di 25,70 grammi.

Purtroppo la qualità dell'immagine, fatta con uno scanner, lascia molto a desiderare.

post-22231-0-40711000-1318193343_thumb.j

Link al commento
Condividi su altri siti


Visto che stiamo a parlare di lui, anche se mi discosto dal punto di vista della ritrattistica, volevo scrivervi una sintesi di quello che mi è capitato di leggere sulla "Gazzetta del Sud".

"Molto violento, accecato dalla brama di potere e desideroso di vendetta, incapace di provare sentimenti, ma ossessionato dal sesso (...) questo è il ritratto di Augusto del libro di Luca Canali sottotitolato Il braccio violento della storia. (...) L'autore vuole smontare i luoghi comuni sulla grandezza di Augusto che aveva, a differenza di Nerone, una "buona stampa" da parte dei letterati dell'epoca, grazie al suo mecenatismo (...). L'autore vuole restituirci un Augusto meno "costruito" (...) . "

Volevo chiedervi se questa descrizione di Augusto si avvicina o meno alla realtà, perché, in questo caso sarebbe il crollo di un mito, almeno per me. A leggere questo ci sono rimasto di sasso... :unsure:

Sò che non bisogna credere a tutto ciò che si sente (e legge, aggiungerei) in giro, per questo volevo chiedere a voi.

Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Ottaviano si è avvalso del suo ritratto in modo molto accorto e queste sue modalità non erano prive di intenti propagandistici a favore della sua ambizione al potere. Dopo l'uccisione di Giulio Cesare, notiamo che Ottaviano, proprio mediante l'iconografia delle monete e delle statue, fa passare a livello sociale l'immagine di sè stesso inteso come il "divi filius". Tale affermazione conteneva il messaggio implicito che la sua stessa persona non solo fosse l'erede di Cesare, ma degna della stessa divinità.

La giovane età di Ottaviano si prestava magnificamente al gioco e lo troviamo raffigurato, ora con tratti spiccatamente adolescenziali:

post-3690-0-77696600-1318253889_thumb.jp

ed ora come un giovane eroe che rientrava negli standard iconografici del giovane Alessandro Magno che contribuì a diffondere sul giovane erede di Cesare un'aura di eccezionalità.

post-3690-0-78696700-1318253930_thumb.jp

La carriera politica e le prove di efficacia militare aprivano le strade degli onori e dei riconoscimenti al giovane erede di Cesare. Roma gli tributava monumenti come la "columna rostrata" che il Senato gli dedicò per celebrare la vittoria di Ottaviano su Sesto Pompeo. Come onoreficenza ottenne anche il diritto di indossare sempre la corona d'alloro che ritroviamo nel seguente denario che ci fa notare quanto il ritratto di Ottaviano sia maturato e contenga già quegli elementi che rimarranno immutati nel corso del tempo.

post-3690-0-38282300-1318254289_thumb.jp

Le immagini provengono da Coinarchives.

Enrico :)

Modificato da minerva
  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Visto che stiamo a parlare di lui, anche se mi discosto dal punto di vista della ritrattistica, volevo scrivervi una sintesi di quello che mi è capitato di leggere sulla "Gazzetta del Sud".

"Molto violento, accecato dalla brama di potere e desideroso di vendetta, incapace di provare sentimenti, ma ossessionato dal sesso (...) questo è il ritratto di Augusto del libro di Luca Canali sottotitolato Il braccio violento della storia. (...) L'autore vuole smontare i luoghi comuni sulla grandezza di Augusto che aveva, a differenza di Nerone, una "buona stampa" da parte dei letterati dell'epoca, grazie al suo mecenatismo (...). L'autore vuole restituirci un Augusto meno "costruito" (...) . "

Volevo chiedervi se questa descrizione di Augusto si avvicina o meno alla realtà, perché, in questo caso sarebbe il crollo di un mito, almeno per me. A leggere questo ci sono rimasto di sasso... :unsure:

Sò che non bisogna credere a tutto ciò che si sente (e legge, aggiungerei) in giro, per questo volevo chiedere a voi.

Ciao GGPP :)

Indubbiamente quella dell'imperatore Augusto non può essere considerata una figura umile. Egli era giovanissimo quando è riuscito a farsi strada nella politica di Roma dopo l'uccisione di Giulio Cesare e sappiamo che quello fu per Roma un periodo estremamente turbolento. Era una persona di grandissima intelligenza, furbizia ed aveva tanto acume politico. Seppe essere severo, spietato ed anche molto desideroso di potere, ma c'è da dire che all'epoca era necessario, per i personaggi dell'alta società, essere molto accorti. Basta guardare alle figure di Silla, Pompeo e Cesare stesso per avere un pò la misura di quelli che sono i parametri con cui si possono misurare gli uomini di potere dell'antica Roma. L'ossessione per il sesso, invece, mi risulta nuova e non so quanto poter credere all'affermazione dell'autore che citi e che è molto interessante. Augusto si definiva molto "apollineo", razionale, cioè, se vogliamo cerebrale più che sensuale. Colui che rientrava di più nelle definizioni della lussuria era Antonio che si definiva "dionisiaco".

Grazie dell'interessante citazione, Enrico :)

Link al commento
Condividi su altri siti


Ciao GGPP :)

Indubbiamente quella dell'imperatore Augusto non può essere considerata una figura umile. Egli era giovanissimo quando è riuscito a farsi strada nella politica di Roma dopo l'uccisione di Giulio Cesare e sappiamo che quello fu per Roma un periodo estremamente turbolento. Era una persona di grandissima intelligenza, furbizia ed aveva tanto acume politico. Seppe essere severo, spietato ed anche molto desideroso di potere, ma c'è da dire che all'epoca era necessario, per i personaggi dell'alta società, essere molto accorti. Basta guardare alle figure di Silla, Pompeo e Cesare stesso per avere un pò la misura di quelli che sono i parametri con cui si possono misurare gli uomini di potere dell'antica Roma. L'ossessione per il sesso, invece, mi risulta nuova e non so quanto poter credere all'affermazione dell'autore che citi e che è molto interessante. Augusto si definiva molto "apollineo", razionale, cioè, se vogliamo cerebrale più che sensuale. Colui che rientrava di più nelle definizioni della lussuria era Antonio che si definiva "dionisiaco".

Grazie dell'interessante citazione, Enrico :)

Ciao a te, Minerva :)

Quindi... secondo te non è la persona di cui parla poiché era il periodo a forzarne il comportamento?

Un'altra domanda volevo porti (e porre agli esperti), volevo chiedervi se oltre che a dire che bisognava seguire delle tali norme , sia leggi che della buona educazione ( si può definire galateo anche se il libro da cui prende il nome [Galateo, overo dei costumi] è del 1558?), dava il buon esempio esempio.

Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Ciao :)

Quanto scrivi è proprio giusto. Gli ideali dell'epoca non erano come quelli nostri di oggi che viviamo in una società che è stata modificata dalla morale cristiana che si è opposta in un certo senso a quanto per gli antichi non era disdicevole. Augusto è stato molto scaltro e determinato, se fosse vissuto oggi, probabilmente, sarebbe stato incriminato per crimini contro l'umanità :D e così per quasi tutti gli altri potenti di Roma, ma per l'epoca era la norma e rispetto a molti suoi altri successori ed anche predecessori si è rivelato moderato, accorto ed anche pacifico. Certo è, comunque, che lui è riuscito a riportare a Roma il potere assoluto e questa era una cosa che già Cesare aveva tentato ed era stato ucciso proprio per questo motivo. Era, quindi, molto capace e la sua intelligenza e le sue strategie sono risultate estremamente efficaci a condurlo dove voleva arrivare.

Quella del Galateo è una formulazione successiva, rinascimentale come giustamente scrivi, anche se gli stessi antichi avevano un loro "protocollo" e questo non solo a Roma, ma era ben definito anche alla corte dei faraoni in Egitto o anche presso i Sumeri. Pensiamo ad esempio a tutta la ritualità che si svolgeva nei santuari o nei templi dove l'imperatore o il sovrano poteva entrare solo in determinate circostanze o tutta la ritualità legata al culto di Vesta ed alla figura delle Vestali alle quali Augusto era molto devoto.

Enrico :)

Modificato da minerva
  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


COmunque... se quanto detto da Canali è vero, la prof ha sbagliato un bel pò di cose nella spiegazione di Venerdì...

Grazie Minerva per i tuoi preziosi contributi. :)

ggpp The Top, non sono molto propenso a credere a ciò che afferma Canali sia per i motivi che condivido già detti da MInerva, sia perchè le fonti, manipolate ad arte o no, affermano tutt'altro. Lasciamo perdere la scuola, poi: quello è un discorso a parte. Alcuni prof non sanno neanche sotto quale imperatore Roma raggiunse la sua massima espansione. :ph34r: :o

Comunque, è vero che il ritratto di Augusto cambia anche in base alla politica: un lato che mi piace molto, ad esempio, è quello di Augusto "militare". Le opere, in questo caso, rappresentano ciò che il Princeps non riuscì mai ad essere da solo, ovvero un genio dell'esercito. Le sue vittorie militari sono dovute a grandi personalità che lo hanno sempre appoggiato in questo campo: Agrippa, Druso, lo stesso Tiberio, solo per citarne i più famosi. E quando la scelta cadeva sulla persona sbagliata (vedi Varo in Germania) si incorreva spesso in una disfatta. A livello artistico, invece, ci viene presentato anche in veste militare. La statua di Augusto di Prima Porta, ad esempio, è diventato ormai un classico. In questa scultura (originariamente dipinta) sono presenti i canoni policletei, la figura è composta, nè statica nè tenta movimenti o pose ardue. La sua psicologia si basa su un orgoglio tutto personale che traspare anche dallo sguardo sicuro e dalla mano alzata che par chiedere silenzio ed attenzione. La cosa più interessante è la lorica, l'armatura, che indossa il Princeps: la parte centrale è occupata dalla scena della restituzione delle insegne di Crasso da parte di Fraate IV Re dei Parti ad un generale romano probabilmente identificabile con Tiberio, dato che ai lati sono presenti le Personificazioni dei territori sottomessi proprio da quest'ultimo: la Pannonia e la Germania.

post-24898-0-96034200-1318260020_thumb.j

L'Augusto di Prima Porta: prototipo della rirattistica loricata romana.

post-24898-0-81274300-1318260058_thumb.j

La statua come doveva apparire all'epoca.

post-24898-0-07263900-1318260090_thumb.j

Particolare dell'armatura con la scena della consegna delle insegne.

Diverse, inoltre, furono le statue equestri che furono erette in tutto l'Impero e la cui iconografia è testimoniata anche sulle monete. Ad esempio, su questo raro ed interessante denario emesso a Roma intorno al 17 a.C. dal monetiere P. Licinius Stolo.

Al D/ AVGVSTVS – TR POT, Augusto laureato a cavallo avanza a destra e regge un patera.

Al R/ P STOLO / III VIR, apex flaminis tra due ancilia.

Rif.: RIC 344; BMC 76; C. 439.

post-24898-0-02782600-1318260151_thumb.j

Modificato da Caio Ottavio
  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


D'accordissimo con quanto scrive Minerva: non potevano esserci parole più appropriate a riguardo dell'esempio dato da Ottaviano. :good:

Secondo me, Augusto diede prova di lealtà alle leggi che fece emettere e diede anche l'esempio. Giulia, sua figlia, fu esiliata sull'isola di Pandateria (oggi Ventotene) nel 2 a.C. per volere dello stesso Augusto sia perchè ella stava complottando a discapito del padre, sia perchè aveva avuto una relazione (l'unica certa) con Iullo Antonio, figlio di M. Antonio. Ciò andava anche contro la lex de adulteriis coercendis, voluta da Augusto e secondo la quale tutti gli adulteri e i loro complici dovevano essere esiliati a vita e i loro beni confiscati a beneficio dello Stato. Quando il Princeps venne a conoscenza dei piani e dei misfatti di sua figlia non esitò a punirla secondo la legge che lui stesso aveva creato e approvato. Ciò mi sembra una buona prova della sua coerenza e della sua buona volontà di dare l'esempio nel seguire gli indirizzi che stava dando alla Respublica ormai pacificata.

Modificato da Caio Ottavio
Link al commento
Condividi su altri siti


La penso anch'io come te e Minerva...

ggpp The Top, non sono molto propenso a credere a ciò che afferma Canali sia per i motivi che condivido già detti da MInerva, sia perchè le fonti, manipolate ad arte o no, affermano tutt'altro. Lasciamo perdere la scuola, poi: quello è un discorso a parte. Alcuni prof non sanno neanche sotto quale imperatore Roma raggiunse la sua massima espansione.

Ma io lo sò! Traiano (confesso che ho controllato su Wikipedia :P)

Neanch'io sono tanto propenso a credere alle sue parole... più che altro non riesco a farmene una ragione :D

Secondo me, Augusto diede prova di lealtà alle leggi che fece emettere e diede anche l'esempio. Giulia, sua figlia, fu esiliata sull'isola di Pandateria (oggi Ventotene) nel 2 a.C. per volere dello stesso Augusto sia perchè ella stava complottando a discapito del padre, sia perchè aveva avuto una relazione (l'unica certa) con Iullo Antonio, figlio di M. Antonio. Ciò andava anche contro la lex de adulteriis coercendis, voluta da Augusto e secondo la quale tutti gli adulteri e i loro complici dovevano essere esiliati a vita e i loro beni confiscati a beneficio dello Stato. Quando il Princeps venne a conoscenza dei piani e dei misfatti di sua figlia non esitò a punirla secondo la legge che lui stesso aveva creato e approvato. Ciò mi sembra una buona prova della sua coerenza e della sua buona volontà di dare l'esempio nel seguire gli indirizzi che stava dando alla Respublica ormai pacificata.

Sì, insomma... si potrebbe definire come una persona tutta d'un pezzo... una persona integra... che, per quanto possibile (stando ai suoi criteri morali e a quelli dell'epoca) proseguiva sulle vie della rettitudine...

Modificato da ggpp The Top
Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Sì, insomma... si potrebbe definire come una persona tutta d'un pezzo... una persona integra... che, per quanto possibile (stando ai suoi criteri morali e a quelli dell'epoca) proseguiva sulle vie della rettitudine...

Concordo in pieno ;)

Link al commento
Condividi su altri siti


DE GREGE EPICURI

Pesanti malignità sessuali su Augusto le avevo lette in Papini (forse nel "Giudizio Universale", o altrove), ma ovviamente le fonti non erano citate, e mi era parsa una posizione molto preconcetta e volutamente ostile. Credo che tutto l'essenziale lo abbiano detto Caio Ottavio e Minerva: tutti i dati che possediamo portano ad un Augusto di grande intelligenza, di grande abilità manovriera, ma anche di notevoli capacità strategiche a lungo termine. Certo non un impulsivo o un violento come sostiene Canali. Questo non impedisce naturalmente che per ottenere i suoi fini si sia comportato in modo del tutto spregiudicato, come un "principe" di tipo assolutamente machiavellico.

D'altra parte, la Repubblica aveva mostrato già da un secolo di non poter reggere: dai Gracchi a Mario e Silla a Cesare e Pompeo, era stato un continuo bagno di sangue, senza possibilità di veri mutamenti e di una indispensabile evoluzione: il principato dunque era da lungo tempo preparato, come superamento di una aristocrazia sfinita e scoppiata. Augusto per di più riuscì ad operare la trasformazione rispettando, nella forma, quasi tutte le istituzioni repubblicane. Certo, la sua "normalizzazione" ed il ritorno a certi rigidi costumi antichi (leggi contro gli adulteri, ecc.), specie in età avanzata, suonano un pochino anacronistici, forse anche ipocriti.

Link al commento
Condividi su altri siti


Questo era il mio "sesterzio" di Augusto.

Moneta coniata in Asia (Cohen 791) misurava 32 millimetri per un peso di 25,70 grammi.

Purtroppo la qualità dell'immagine, fatta con uno scanner, lascia molto a desiderare.

post-22231-0-40711000-1318193343_thumb.j

Bella moneta Flavius, mi piacerebbe metterne una in collezione ma non sono proprio regalati..questi "sesterzi" asiatici. E' uno dei migliori ritratti su bronzo per Augusto secondo me.

Grazie per tutte le belle monete tue (o ex tue) che condividi sempre con noi.

Link al commento
Condividi su altri siti


Questo era il mio "sesterzio" di Augusto.

Moneta coniata in Asia (Cohen 791) misurava 32 millimetri per un peso di 25,70 grammi.

Purtroppo la qualità dell'immagine, fatta con uno scanner, lascia molto a desiderare.

post-22231-0-40711000-1318193343_thumb.j

Bella moneta Flavius, mi piacerebbe metterne una in collezione ma non sono proprio regalati..questi "sesterzi" asiatici. E' uno dei migliori ritratti su bronzo per Augusto secondo me.

Grazie per tutte le belle monete tue (o ex tue) che condividi sempre con noi.

Hai ragione era una bella moneta ed anche una di quelle che mi erano costate di più, ai tempi.

Ciao

Link al commento
Condividi su altri siti


aggiungo questo ritratto,che nonostante la porosita' e' dotato,a mio parere,di grande espressivita'.il lotto e' presente in asta meister e sonntag,il particolare interessante visto il nasone messo in evidenza nei precenti coni,qui e' una gobbetta nella parte alta di esso.per quel che si dica uno dei piu' grandi imperatori,e cosa piu' importante grande emissivo di moneta.ciao

post-11271-0-73169100-1318767334_thumb.j

Link al commento
Condividi su altri siti


  • 2 settimane dopo...

Questo era il mio "sesterzio" di Augusto.

Moneta coniata in Asia (Cohen 791) misurava 32 millimetri per un peso di 25,70 grammi.

Purtroppo la qualità dell'immagine, fatta con uno scanner, lascia molto a desiderare.

post-22231-0-40711000-1318193343_thumb.j

Bella moneta Flavius, mi piacerebbe metterne una in collezione ma non sono proprio regalati..questi "sesterzi" asiatici. E' uno dei migliori ritratti su bronzo per Augusto secondo me.

Grazie per tutte le belle monete tue (o ex tue) che condividi sempre con noi.

Hai ragione era una bella moneta ed anche una di quelle che mi erano costate di più, ai tempi.

Alla fine ho ceduto anch'io al fascino del sesterzio asiatico di Augusto, non ho resistito all'enorme tondello di questo esemplare (42 mm!) e me lo sono regalato. Eccolo qua:

post-2689-0-27522200-1319561295_thumb.jp

Link al commento
Condividi su altri siti


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.