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C A Certamen Actiacum


snam

Risposte migliori

Il 6 giugno 1952 moriva Ludovico Laffranchi e tra le sue carte fu trovato l'ultimo suo articolo:

"CERTAMEN ACTIACUM"-RIN 1952-53

Volevo aprire con voi una nuova discussione sul significato delle lettere CA che compaiono su alcune emissioni della zecca di Beritus.

Secondo il Laffranchi: "...l'abbreviazione C A evidentemente introdotta da Agrippa e da interpretarsi C(ertamen) A(ctium), sulla quale i vari autori, non avendo tenuto conto della indiscutibile parentela colla corona rostrale che la racchiude, si sbizzarrirono nelle piu' stravaganti interpretazioni. Dei vecchi autori, Menestrier lesse C(caesar) A(grippa); altri C(onsensus) A(ugusti); laddove Pellirin e de Sauley vi ravvisarono riferimenti alla citta' Caesarea Paneas e Caesarea Arca, entrambe in Siria. Completamente negativa si rileva pure la lettera C(ommune) A(siae) che il Froehner, in base ai cristofori di tutt'altro stile, con COM ASIAE, ritenne esatta e fu adottata da Mattingly, che attribuendo gli esemplari in causa alla zecca di Pergamo, ritenne di poter corroborare questa collocazione col fatto che negli scavi di questa famosa citta' vennero rinvenuti due semplari in bronzo di Augusto con CA ed altri con AUGUSTUS entro corona. E' pero' facile obbiettare che questi ritrovamenti sono troppo esigui per costituire prova, tenendo conto che Pergamo, colla sua famosa facolta di medicina, annessa al tempio di Esculapio attraeva in gran numero visitatori......la zecca in oggetto deve ricercarsi lontano da Pergamo........Boutkovsky il quale asserisce che gli esemplari in questione, rarissimi nel commercio numismatico europeo, sono invece comunissimi a Beriut ed a Gerusalemme: anche il Cohen ne attribuisce qualcuno alla Siria."

Anche il Banti riporta diverse ipotesi ma purtroppo non sono riuscito a trovarle mi sono perso nei meandri dei volumi (a proposito sfogliandoli mi rendo sempre piu conto che sono prorprio dei bei testi)

Purtroppo non sono capace a postare le foto ma vi riporto i riferimento del RIC :

I 502 (Pergamum) con corona rostrata

http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=121961

I 501 (Pergamum) con corono di alloro

http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=140345

Modificato da snam
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Salve.

L'idea che queste emissioni abbiano a che fare colla battaglia di Azio, secondo me, è altamente probabile. La datazione, sicuramente posteriore alla battaglia, ma non così lontana da essa, farebbe pensare al perpetuarsi del ricordo dell'evento bellico che segnò la fine di un'epoca e l'inizio di un nuovo periodo di prosperità e sicurezza sia politica e civile che economica. E, secondo me, le zecche dei Paesi più vicini al luogo in cui si svolse la battaglia risentirono maggiormente gli echi del suo ricordo. Una prova starebbe in questo denario di Augusto, coniato in una zecca nel nord del Peloponneso, intorno al 20 a.C. Al D/ abbiamo la testa di Augusto nuda rivolta a destra e la dicitura AVGVSTVS dietro. Al R/ una corona di lauro intervallata da una corona navalis al cui centro convergono i nastri della terminazione che uniscono le due corone. Rif.: BMC 669; RIC 473; C -.

post-24898-0-58697700-1320398334_thumb.j

Si sa che la battaglia di Azio fu vinta per conto di Augusto dall'ammiraglio e suo fedele amico Agrippa. Gli influssi della sua vittoria durarono talmente a lungo anche dopo la scomparsa del Princeps che troviamo il ritratto monetale di Agrippa indossante il suo donativo simbolico (la corona navalis) addirittura ai tempi di Caligola. Ne è un esempio questo esemplare:

Asse della zecca di Roma battuto tra il 37 e il 41 d.C. a nome di Vipsanio Agrippa, morto nel 12 a.C.

D/ M. AGRIPPA L. F. COS. III. Testa di Agrippa a sinistra con corona navalis.

R/ Nettuno stante a sinistra regge un tridente e un piccolo delfino. Sulle spalle un mantello. Ai lati S-C.

Rif.: C. 3; RIC 58.

post-24898-0-92814400-1320399068_thumb.j

Come si evince, in tutti i casi monetali, postati sia da me che da te, la corona navalis non manca mai e, a volte, viene affiancata da quella di lauro. Analizziamone il significato:

- la corona di lauro era simbolo di vittoria (in questo caso la vittoria su Antonio e Cleopatra ad Azio) e veniva donata ai condottieri o agli imperatori che l'avevano riportata. Veniva indossata soprattutto durante la cerimonia del trionfo.

- la corona navalis era assegnata a colui che per primo avesse arrembato una nave nemica (e non è il nostro caso) oppure all'ammiraglio che avesse distrutto l'intera flotta nemica. E' questo il nostro caso, in cui Agrippa, ammiraglio di Augusto, sconfisse ad Azio le forze marittime alleate di Antonio e Cleopatra. In oro, essa era decorata con dei rostri, simboleggianti le navi nemiche distrutte nel corso del combattimento.

Modificato da Caio Ottavio
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La storia continua anche dal punto di vista architettonico. Il primo Pantheon fu fatto costruire nel 27-25 a.C. da Marco Vipsanio Agrippa, amico e genero di Augusto, nel quadro della monumentalizzazione del Campo Marzio, affidandone la realizzazione a Lucio Cocceio Aucto. Esso sorgeva infatti fra i Saepta Iulia e la basilica di Nettuno, fatti erigere a spese dello stesso Agrippa. L'iscrizione originale di dedica dell'edificio, riportata sulla successiva ricostruzione di epoca adrianea, recita: M.AGRIPPA.L.F.COS.TERTIVM.FECIT ("Marco Agrippa, figlio di Lucio, console per la terza volta, edificò", CIL VI, 896=ILS 129); il terzo consolato di Agrippa risale appunto all'anno 27 a.C. Tuttavia Cassio Dione Cocceiano lo elenca con la basilica di Nettuno e il Gymnasium Laconiano tra le opere di Agrippa terminate nel 25 a.C. Notare bene le date di questa costruzione e metterle in relazione con quelle delle monete. L'edificio, distrutto dagli incendi dell' 80 e del 110 d.C., fu ricostruito nuovamente da Adriano tra il 118 e il 128 d.C., il quale mantenne la stessa dedica fatta apporre a nome di Agrippa. Ciò ci fa capire che anche sotto il regno di questo imperatore, dopo tanto tempo, il ricordo della battaglia di Azio non si era ancora spento e, anzi, era mantenuto vivo dal perpetuarsi di atti concreti come questo.

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Complimenti, Snam, per l'argomento interessante e dibattutto che proponi arricchendolo con la chiara panoramica degli autori che si sono cimentati nel teorizzare delle soluzioni al quesito che si pone e che ancora oggi rimane incerto.

Molto chiaro e condivisibile è l'ottimo contributo di Caio Ottavio che guida la comprensione del quesito in un contesto storico che celebra, per mezzo delle emissioni monetarie, sia la personalità di Agrippa che le sue eroiche gesta belliche.

Come già scritto da Snam, la distribuzione dei ritrovamenti delle monete in argomento avalla la teoria di una loro produzione in ambito orientale: Asia, Siria, Cipro, etc.

L'iconografia specifica ed il luogo dei ritrovamenti, significativi per concentrazione e completezza, permette agli studiosi di ritenere che siano state delle emissioni originate da un diretto intervento di Marco Agrippa nelle zone di produzione. L'emissione di bronzi asiatici con sigla C A può essere definita "ufficiale ed imperiale" perchè non riconducibile ad un'autorità emittente cittadina che avrebbe previsto la presenza di evidenze iconografiche e stilistiche differenti, più attinenti alle coniazioni tradizionali locali. L'intento di tali coniazioni doveva quindi, a livello intuitivo, avere una portata più ampia ed una destinazione differente rispetto alle solite emissioni locali; tali intenti ce li suggerisce proprio la corona rostrata che ben si abbina al soggiorno orientale di Agrippa in Oriente, avvenuto tra il 23 ed il 22 a. C. E' in virtù di tali considerazioni che quindi si può teorizzare che tali monete furono coniate per essere destinate al mantenimento di una forza militare di pressione nei confronti dell'Armenia e della Parthia.

Enrico :)

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Un altro forte segnale dell'importanza della vittoria di Azio possiamo riscontrarla nella monetazione di Vespasiano. Quando nel 70 d.C. Vespasiano divenne imperatore erano trascorsi 100 anni dalla famosa battaglia. Vespasiano come Augusto ottenne il potere dopo un periodo di guerre civili piu o meno sanguinose, associando la sua storia a quella di Augusto e ricorrendo inoltre il centenario della battaglia di Azio cerco di risollevare il prestigio del potere imperiale, agli occhi del popolo, rievocando la grande battaglia e la benemerenze di Augusto. L'unico strumento efficace per far cio' era la moneta. Questa restituzione avvenne in un arco di 10 anni dal 71 al 80 d.C.

Vi riporto il Cohen per confrontare le monete di restituzione con gli archetipi:

1)

http://www.acsearch.info/search.html?search=nep+red&view_mode=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ol=1&sort=&c=&a=&l=#1

http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=68801

Augusto Coh 9

2)

Vespasiano Coh 50

Augusto http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=196892

3)

Vespasiano Coh 97

Augusto Coh 12-15

4)

Vespasiano Coh 16

Augusto Coh 55

e molti altri ancora.....

Ciao!

Modificato da snam
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Ciao Snam :)

E' molto interessante la tua osservazione circa la commemorazione che l'imperatore Vespasiano ha posto in essere delle figure di Augusto ed Agrippa. Utili e significativi sono le evidenze numismatiche che segnali.

Come giustamente scrivi, il più grande dono di Vespasiano all'Impero fu di aver posto fine alle guerre civili, cosa che ci richiama subito alla memoria Augusto, e l'evento venne ricordato dallo splendido Tempio della Pace fatto erigere nel nuovo foro ed inaugurato dallo stesso Imperatore. Plinio il Vecchio pone tale opera tra le sette meraviglie del mondo. Vespasiano anche in campo architettonico, quindi, fa edificare un tempio della pace così come Augusto aveva fatto consacrare l'ara pacis.

Nelle sue coniazioni, Vespasiano insiste sul ristabilimento della pace dal momento che, per ovviare alle proprie origini meno gloriose di quelle dei suoi predecessori, doveva fare di tutto per mobilitare in proprio favore l'opinione pubblica ed in questo i richiami alla figura di Augusto gli giovavano davvero tanto.

Il cardine principale della struttura del potere continuava ad essere, comunque, l'esercito e le commemorazioni ed i continui richiami alla figura di Agrippa, da sempre ricordato per il suo eroismo, non potevano che procurargli dei benefici.

Enrico :)

Modificato da minerva
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Ciao Enrico,

purtroppo non sono riuscito ha trovare i link delle monete che ho richiamato ora ci riprovo. Il Laffranchi aveva scritto un articolo sul centenario della battaglia di Azio e aveva riportato la anologie tra le due diverse monetazioni. Ti posso assicurare che sono veramente uguali, prima di allora non me ne era mai accorto ti linko l'articolo:

http://incuso.altervista.org/docs/singoli/RIN1911-LAFFRANCHI_Lodovico__Un_centenario_Numismatico_nell_antichit__-23.pdf

http://i40.tinypic.com/a17fcz.jpg

Modificato da snam
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Articolo molto interessante quello sui bronzi CA del Laffranchi. Snam hai la possibilita' di postare qualche scansione del testo? Ho cercato online ma non sembra sia reperibile.

Non mi e' chiaro pero' come faccia ad attribuire questi bronzi a Beritus (Beirut) e quali motivazioni apporti, solo che erano comuni sul mercato antiquario di Beirut? Ci sono ritrovamenti archeologici documentati? Altrimenti mi sembra un po' poco... Inoltre se non ricordo male gli ultimi studi tendono ad assegnare a Cipro la paternita' della serie con il CA al rovescio.

Anche l'attribuzione delle lettere Certamen Actium all'acronimo CA non mi convince del tutto, credo sia in parte condivisibile per le monete con corona navalis ma molto meno su quelle (piu' numerose) con corona d'alloro. Inoltre la lontananza del luogo della battaglia (in Grecia sulla costa Ionica) dalla zona di diffusione di queste monete (area Siriana) non giustifica l'utilizzo del toponimo Actium dato che al tempo Azio doveva apparire lontanissimo e pressoche' sconosciuto alle popolazioni siriane. Dato il periodo storico e l'affermarsi del primo principato di Augusto dopo un periodo turbolento, unito alla presenza al dritto di queste monete di bellissimi ritratti di Augusto, mi fanno pensare che il fine di queste monete sia stato soprattutto propagandistico della recente affermazione di Augusto in province lontane.

Per tale motivo reputo piu' probabile che la A di CA si riferisca proprio ad Augusto e la C si presti a piu' interpretazioni possibili (Consensus Augusti, Caesar Augustus...). Inoltre, se venisse confermata Cipro come la zecca di queste emissioni, cio' avrebbe ancora piu' ragion d'essere in quanto l'isola e' stata proprieta' personale di Augusto dal 30 al 22 AC, quindi non sotto il controllo senatorio che normalmente si occupava della monetazione bronzea.

L'interpretazione piu' probabile secondo me resta Caesar Augustus oppure Caisar Augustus,

dato che ci sono monete col CA al rovescio e CAISAR al dritto:

RIC_0498.jpg

Altre con Augustus e CA:

RIC_0501.9.jpg

Altre con Caesar al dritto e Augustus al rovescio:

RPC_2235.jpg

RIC_0538.jpg

L'ultimo e' un aureo orientale di finissimo stile conosciuto in soli due esemplari, il ritratto e' simile a quello presente su alcuni sesterzi con il CA al rovescio.

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Ciao,

Cliff interessante anche il tuo punto di vista......purtroppo la numismatica, pur essendo una scienza, spesso si muove tra molte ipotesi e opinioni, le vere certezza sono "poche", l'articolo come ti dicevo lo trovi sul RIN del 52-53, percio' non credo che lo possa trovare in rete per motivi di copy write, cmq appena mi e' possibile lo fotografo (non ho possibilita' di fare una scansione) e te lo invio magari sulla posta privata. Per quanto concerne le tuo domande appena posso lo rileggo piu attentamente per poterti rispondere. Ti volevo suggerire di vedere anche l'articolo che ho linkato sopra, anche quello secondo me e' molto interessante (magari gia' lo conosci) e un piccolo aiuto se riuscivi a trovare sul Banti 18 volumi la parte riguardante il CA io non l'ho piu ritrovata.

Ciao a Presto

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I quesiti posti da Cliff sono molto interessanti e colgono nel segno del dibattitto ancora aperto sulle coniazioni che riportano le lettere CA.

La letteratura su tale argomento, da quanto ne so, è poca e tesi definitive non ce ne sono anche perchè mancano fonti certe che ne suffraghino una piuttosto che un'altra.

I punti saldi che possiamo prendere in considerazione sono quelli che ci offre la storia o altre evidenze numismatiche.

Sappiamo che la vittoria di Azio è stata propagandata in modo molto sistematico da Ottaviano tanto che ritroviamo inciso Nettuno, nelle sue serie numismatiche, che passava in un certo senso da Sesto Pompeo ad Ottaviano stesso; da lì in poi poi vedremo colonne rostrate e raffigurazioni che richiamano, punto per punto, i "topoi" utilizzati da Ottaviano nel suo discorso prima della battaglia di Azio: il ricordo delle vecchie imprese, la protezione degli dei e la benedizione della pace come frutto della vittoria (Dione Cassio 50, 24 sgg).

Questo non ci dice con certezza che CA richiami Azio, ma conferma che la propaganda di quella vittoria è stata molto presente, ricordata e propagandata sia con le monete che con monumenti pubblici.

Sappiamo che la vittoria di Azio è stata resa possibile dall'indiscusso valore militare e strategico di Agrippa e che la corona rostrata è un simbolo che allude senza ombra di dubbio a lui. Le imprese navali di Ottaviano non sono state delle migliori e non è mai stato decorato con una corona rostrata.

Sappiamo che Agrippa è stato per due volte governatore della Siria (l'ultima a partire dal 17 a. C.) e ricopriva tale compito da Lesbo, tramite un legato. La sua amministrazione giusta e prudente gli aveva fatto guadagnare il rispetto e la benevolenza di tutte le popolazioni ed in particolare di quelle di cultura Ebraica.

Sappiamo che Ottaviano si è potuto fregiare del titolo di Augusto a partire dal 27 a. C.

Posti questi punti che sono le uniche certezze, notiamo che le letture della legenda rimangono ambigue perchè tutte più o meno verosimili. Agrippa, come avevo scritto nell'intervento precedente, aveva necessità di denaro sia per l'esercito che per l'amministrazione dei territori a lui sottoposti e per fare ciò doveva sottoporsi al permesso del Senato e di Ottaviano che di certo considerava prioritaria la propaganda sulla sua persona. In alcune monete, tra le quali anche una postata da Cliff, vediamo al dritto la legenda AVGVSTVS con il ritratto, ora non so se il CA potesse riprendere in modo ridondante lo stesso concetto, ma indubbiamente non è escluso e per questo è bello ed interessante interrogarsi puntando alla soluzione del quesito.

Enrico :)

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Salve a tutti. In effetti la questione è ancora dibattuta, ma io farei notare a Cliff un paio di cose, giusto per schiarire un po' le idee :) :

1) Egli afferma: <<...l'attribuzione delle lettere Certamen Actium all'acronimo CA non mi convince del tutto, credo sia in parte condivisibile per le monete con corona navalis ma molto meno su quelle (piu' numerose) con corona d'alloro.>>

E qui mi viene il dubbio che il mio post non l'abbia proprio letto, dato che ho già dato lì una spiegazione supportandola colle monete. Reinvio, quindi, alla lettura del mio post, il numero #2, per trovare la soluzione al quesito.

2) <<...reputo piu' probabile che la A di CA si riferisca proprio ad Augusto e la C si presti a piu' interpretazioni possibili...>>

Mi chiedo, quindi: se al D/ c'è già scritto CAESAR / CAISAR oppure AVGVSTVS, perchè riscrivere la stessa cosa al R/ sotto forma di sigla? Non solo sarebbe meno esplicito, quindi meno favorevole alla propaganda augustea, ma anche meno diretto. Vedere, cioè, il nome accanto al ritratto è di più immediata comprensione. Se scritto per esteso, poi, ancora meglio...

Modificato da Caio Ottavio
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Salve a tutti. In effetti la questione è ancora dibattuta, ma io farei notare a Cliff un paio di cose, giusto per schiarire un po' le idee :) :

1) Egli afferma: <<...l'attribuzione delle lettere Certamen Actium all'acronimo CA non mi convince del tutto, credo sia in parte condivisibile per le monete con corona navalis ma molto meno su quelle (piu' numerose) con corona d'alloro.>>

E qui mi viene il dubbio che il mio post non l'abbia proprio letto, dato che ho già dato lì una spiegazione supportandola colle monete. Reinvio, quindi, alla lettura del mio post, il numero #2, per trovare la soluzione al quesito.

2) <<...reputo piu' probabile che la A di CA si riferisca proprio ad Augusto e la C si presti a piu' interpretazioni possibili...>>

Mi chiedo, quindi: se al D/ c'è già scritto CAESAR / CAISAR oppure AVGVSTVS, perchè riscrivere la stessa cosa al R/ sotto forma di sigla? Non solo sarebbe meno esplicito, quindi meno favorevole alla propaganda augustea, ma anche meno diretto. Vedere, cioè, il nome accanto al ritratto è di più immediata comprensione. Se scritto per esteso, poi, ancora meglio...

Ciao Caio Ottavio.

Si avevo letto il tuo post ma ritengo che le tue motivazioni non siano risolutorie per la questione, che rimane comunque insoluta e si presta a piu' scuole di pensiero. La mia comunque e' solo un' opinione, mi sembra pero' che i piu' recenti studi vadano in questa direzione (M.Kreuzer 2004, K. Butcher, Coinage in Roman Syria,2004, avallano appunto la tesi di Caesar Augustus).

Piu' in particolare:

1) La corona di alloro e' simbolo del trionfo ma di un trionfo generico. Non e' quindi direttamente collegabile alla battaglia di Azio se non per una doppia associazione di idee. Diverso il caso della corona navalis.

2) Le monete di bronzo sono quelle che piu' circolavano tra le classi povere, un acronimo che significasse Certamen Actium chi l'avrebbe compreso nella Siria del 30 AC? Oltretutto credo che pochissimi parlassero latino in quelle province in quel periodo. Non ci trovo poi niente di male a riprendere in modo ridondante lo stesso concetto su dritto e rovescio, era appunto una monetazione di propaganda e celebrazione indirizzata a popolazioni che dovevano essere istruite su chi fosse il loro nuovo dominatore.

Considerato l'ambito, il periodo e lo scopo di questi bronzi continuo quindi a considerare la lettura Caesar Augustus la piu' probabile.

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  • 1 mese dopo...

E' in vendita su VCoins questa provinciale di Gallieno con l'acronimo CA.

E' logico ipotizzare che a distanza di tre secoli si celebrasse ancora la battaglia di Azio?

post-22231-0-57204000-1324382020_thumb.j

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E' in vendita su VCoins questa provinciale di Gallieno con l'acronimo CA.

E' logico ipotizzare che a distanza di tre secoli si celebrasse ancora la battaglia di Azio?

post-22231-0-57204000-1324382020_thumb.j

Bella domanda....:)

Direi che anche Caesar Augustus a questo punto e' in bilico, a meno che ci si riferisse al titolo attribuito in modo onorifico a Gallieno. O ancora un riferimento ai fasti passati o ancora una sorta di monetazione di restituzione con riferimento a quella augustea. Su Vcoins dove attribuiscono la zecca di questo bronzo?

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E' in vendita su VCoins questa provinciale di Gallieno con l'acronimo CA.

E' logico ipotizzare che a distanza di tre secoli si celebrasse ancora la battaglia di Azio?

post-22231-0-57204000-1324382020_thumb.j

Bella domanda.... :)

Direi che anche Caesar Augustus a questo punto e' in bilico, a meno che ci si riferisse al titolo attribuito in modo onorifico a Gallieno. O ancora un riferimento ai fasti passati o ancora una sorta di monetazione di restituzione con riferimento a quella augustea. Su Vcoins dove attribuiscono la zecca di questo bronzo?

In effetti il venditore - Gerhard Rohde - ipotizza che sia della zecca di Sagallasus (o Sagalassos vicino ad Antalia in Turchia), ma chiede aiuto per l'identificazione: http://www.vcoins.com/ancient/rohde/store/viewItem.asp?idProduct=14947

Non faccio commenti sul prezzo richiesto. :mega_shok:

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  • 2 settimane dopo...

Approfittando dell'asta Gemini vi aggiungo alcuni nuovi link per verificare quanto analizzato dal Laffranchi...in seguito aggiungero' altri link ancora.

Ciao

Un altro forte segnale dell'importanza della vittoria di Azio possiamo riscontrarla nella monetazione di Vespasiano. Quando nel 70 d.C. Vespasiano divenne imperatore erano trascorsi 100 anni dalla famosa battaglia. Vespasiano come Augusto ottenne il potere dopo un periodo di guerre civili piu o meno sanguinose, associando la sua storia a quella di Augusto e ricorrendo inoltre il centenario della battaglia di Azio cerco di risollevare il prestigio del potere imperiale, agli occhi del popolo, rievocando la grande battaglia e la benemerenze di Augusto. L'unico strumento efficace per far cio' era la moneta. Questa restituzione avvenne in un arco di 10 anni dal 71 al 80 d.C.

Vi riporto il Cohen per confrontare le monete di restituzione con gli archetipi:

1)

http://www.acsearch....ort=&c=&a=&l=#1

http://www.cngcoins....px?CoinID=68801

http://www.acsearch....rt=&c=&a=&l=#27

2)

Augusto http://www.cngcoins....x?CoinID=196892

Tito http://www.geminiauc...0Empire&search=

4)

Tito http://www.geminiauction.com/details.asp?inventorygroup=cc&inventorynumber=16110&category=Roman%20Empire&search=

Augusto http://www.cngcoins....x?CoinID=122200

Ciao!

Modificato da snam
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  • 2 anni dopo...

DE GREGE EPICURI

Riprendo questa vecchia ma splendida discussione per mostrarvi un bronzo CA che ho recentemente acquistato. Purtroppo non ha niente a che fare con quelli delle aste linkate, ma anche il costo è stato piuttosto diverso. Il D in particolare sembra trattato, più che con l'acido, con una raspa (=lima da ferro). Pesa 19,6 g. e misura 32,5 mm.

Quanto alla discussione, noto soltanto che, nel confronto fra le due ipotesi principali (Certamen Actiacum e Caesar Augustus) è rimasto poco spazio per la terza (Commune Asiae), che però mi pare fosse stata affrontata in altri dibattiti sul tema. La moneta esiste infatti anche in modulo inferiore, più comune, ma nella tipologia con AUGUSTUS al rovescio, e non con CA:

http://www.lamoneta.it/topic/81231-asse-di-augusto-pergamo-efeso-siria/

post-4948-0-86163700-1395602746_thumb.jp

Modificato da gpittini
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