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Adriano


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Questa la so, questa la so, questa la so :D

Denario di Adriano.

Publio Elio Traiano Adriano, noto semplicemente come Adriano stato un imperatore romano della dinastia degli imperatori adottivi che regnò dal 117 alla sua morte (138).

Traiano, non avendo avuto figli, divenne di fatto il tutore del giovane dopo la morte dei suoi genitori. Anche la moglie di Traiano, Plotina, lo aiutò notevolmente nel cursus honorum. Inoltre sembra sia stata lei a spingerlo a sposare Vibia Sabina, anche lei parente di Traiano. Il matrimonio avvicinò ulteriormente il futuro imperatore alle stanze del potere, grazie anche agli ottimi rapporti intrattenuti con la suocera Matidia. Per il resto il matrimonio fu un fallimento.

Dopo che l'imperatore Nerva ebbe nominato Traiano suo successore, presentandolo in senato nel 97, la carriera di Adriano fu notevolmente agevolata. Le cariche accumulate nel cursus honorum del futuro imperatore furono numerosissime. Per tre volte ricoprì la carica di tribuno militare presso una legione, rispettivamente la II in Pannonia, la XII in Mesia e la XXII in Germania. Fu anche questore, tribuno della plebe e pretore.

Il senato, ricevuto un messaggio dal neo eletto, nel quale quest'ultimo riferiva di non essersi potuto sottrarre alla volontà dell'esercito, si allineò a sua volta. Sia i militari che i senatori trassero notevoli benefici dalla loro acquiescenza: i primi ricevettero il tradizionale donativo in misura più cospicua che in passato ed anche i membri del senato ebbero dei vantaggi.

La fulmineità dell'ascesa al potere, accompagnata dall'eliminazione fisica dei principali potenziali dissidenti o concorrenti, portò ad un insediamento rapido, seguito da un continuo rafforzamento che durò per tutto il ventennio in cui Adriano rimase al potere. Fu uno degli imperatori morti naturalmente e non eliminati violentemente in una congiura. Anche la designazione del successore e il suo insediamento, dopo la morte di Adriano, non furono ostacolati.

Il regno di Adriano fu caratterizzato da una generale pausa nelle operazioni militari. Egli abbandonò le conquiste di Traiano in Mesopotamia, considerandole giustamente indifendibili, a causa dell'immane sforzo logistico necessario per far giungere rifornimenti a quelle latitudini. La politica di Adriano fu tesa a tracciare confini controllabili a costi sostenibili.

Le frontiere più turbolente furono rinforzate con opere di fortificazione permanenti, la più famosa delle quali è il possente Vallo di Adriano in Gran Bretagna. Qui Adriano, dopo aver terminato la conquista del Nord dell'isola, fece costruire una lunga fortificazione per arginare i popoli della Caledonia. Anche la frontiera del Danubio fu rinforzata munendola di strutture di varia natura.

Adriano protesse notevolmente l'arte essendo egli stesso un fine intellettuale, amante delle arti figurative, della poesia e della letteratura. Anche l'architettura lo appassionava molto e durante il suo principato si adoperò per dare un'impronta stilistica personale agli edifici via via edificati.

Sulla nascita di Adriano le fonti non concordano: alcune (come Elio Sparziano) sostengono che nacque a Roma dove il padre stava svolgendo importanti funzioni pubbliche, altre (come Dione Cassio) che Adriano nacque a Italica, a 7 km da Siviglia, in Hispania Baetica; la sua famiglia era originaria della città picena di Hatria, l'attuale Atri, ma si insediò ad Italica subito dopo la sua fondazione ad opera di Scipione l'africano. Il padre, Publio Elio Adriano Afro, era imparentato con Traiano. La madre, Domizia Paolina, era originaria di Cadice. Adriano aveva una sorella maggiore (Elia Domizia Paolina), una nipote (Giulia Serviana Paolina) e un pronipote (Gneo Pedanio Fusco Salinatore). I suoi genitori morirono nel 85/86 quando Adriano aveva solo nove anni.

Malgrado avesse seguito personalmente più di una campagna militare, la più impegnativa quella dacica al seguito di Traiano, Adriano si dimostrò, oltre che esperto di cose militari, il che era prevedibile, anche un grande riformatore della pubblica amministrazione. Il suo intervento sulle strutture amministrative dell'impero fu molto approfondito e dimostra che era parte di un piano globale che l'imperatore andava applicando, mano a mano, alla struttura dell'esercito, alla difesa dei confini, alla politica estera, alla politica economica. Adriano aveva una sua visione dell'impero e cercava di uniformare le singole parti al suo disegno. La sua filosofia risulta evidente dai suoi atti: il ritiro da territori indifendibili, il controllo dei confini basato su difese stanziali, la politica degli accordi con gli stati cuscinetto che non facevano da interposizione fra il territorio dell'impero e quello dei popoli confinanti.

Altro caposaldo della politica adrianea fu l'idea di ampliare, quando possibile, i livelli di tolleranza. Si fece promotore di una riforma legislativa per alleggerire la posizione degli schiavi i quali si trovavano in situazioni disumane allorché si verificasse un crimine ai danni del dominus. Anche nei confronti dei cristiani mostrò maggiore tolleranza dei suoi predecessori. Di quest'ultima questione rimane testimonianza, intorno all'anno 122, in un rescritto indirizzato a Gaio Minucio Fundano, proconsole della provincia d'Asia. In esso l'imperatore, a cui era stato richiesto come comportarsi nei confronti dei cristiani e delle accuse a loro rivolte, rispose di procedere nei loro confronti solo in ordine ad eventi circostanziati emergenti da un procedimento giudiziario e non sulla base di accuse generiche.

Un'altra riforma operata da Adriano fu quella dell'editto pretorio. Questo strumento normativo consisteva in una esposizione di principi giuridici generali che il magistrato comunicava al momento dell'insediamento. Con l'andar del tempo, questi principi costituirono un nucleo di norme consolidato (edictum vetus o tralaticium) al quale ogni pretore aggiungeva le fattispecie che intendeva tutelare. Tecnicamente la finalità dell'editto era quella di concedere tutela processuale anche a rapporti non previsti dallo ius civile. Con la riforma adrianea, che l'imperatore affidò al giurista romano Salvio Giuliano negli anni dal 130 al 134, l'editto venne codificato, approvato da un senatoconsulto e divenne perpetuo (edictum perpetuum). Sempre in campo giuridico Adriano pose fine al sistema ideato da Augusto che, concedendo ad alcuni giuristi lo ius respondendi ex auctoritate principis, aveva consentito che il diritto si espandesse progressivamente attraverso l'opera creatrice di alcuni esperti scelti dall'imperatore stesso. Adriano sostituì al gruppo di giuristi isolati frutto dello schema augusteo un consilium principis che contribuì alla progressiva burocratizzazione di questa figura, togliendole l'indipendenza residuata.

Adriano protesse notevolmente l'arte essendo egli stesso un fine intellettuale, amante delle arti figurative, della poesia e della letteratura. Anche l'architettura lo appassionava molto e durante il suo principato si adoperò per dare un'impronta stilistica personale agli edifici via via edificati.

Villa Adriana a Tivoli fu l'esempio più notevole di una dimora immensa costruita con passione, intesa come luogo della memoria, intessuto di citazioni architettoniche e paesaggistiche, di riproduzioni, su varia scala, di luoghi come il Pecile ateniese o Canopo in Egitto.

Anche a Roma il Pantheon, costruito da Agrippa, fu re-instaurato, edificato nuovamente, sotto Adriano e con la forma definitiva che tuttora conserva (non fu semplicemente restaurato). La città fu inoltre ulteriormente arricchita di templi, come il tempio di Venere e Roma e di edifici pubblici.

Sembra che spesso l'imperatore in persona mettesse mano ai progetti il che, secondo Cassio Dione Cocceiano, portò ad un conflitto con Apollodoro di Damasco, architetto di corte ufficialmente investito dell'incarico progettuale. Sempre secondo lo storico, Adriano, infastidito dalla disistima dell'architetto che lo riteneva poco più di un dilettante, sarebbe arrivato al punto da esiliarlo e poi farlo eliminare. Anche in questo caso, come già con Tacito nei confronti di Tiberio, è difficile capire quanto lo storico riferisca fatti reali e non illazioni dettate da animosità nei confronti dell'imperatore.

Adriano, benché sempre secondo Cassio Dione disconoscesse Omero, fu un umanista profondamente ellenofilo nei gusti. Molto noto è il legame sentimentale con un giovane greco: Antinoo. Nel 130, durante un viaggio in Egitto, Antinoo misteriosamente cadde nel Nilo e morì. Sulla sua morte furono sollevati molti dubbi ma la questione rimarrà per sempre oscura e non si può escludere che si sia trattato di suicidio o omicidio.

Travolto dal dolore, Adriano, in onore del defunto, fondò la città egiziana di Antinopoli, nella quale fece edificare un tempio dedicato al culto di Antinoo divinizzato, assimilato al dio egizio Osiride. Per il resto della vita Adriano commissionò centinaia (se non migliaia) di statue di Antinoo. La passione e la profondità dell'amore di Adriano furono mostrate in busti e statue rinvenuti ovunque in Europa, che rappresentano un ragazzo dal fascino malinconico, caratterizzato da un volto tondo con guance piene prive di qualsiasi peluria, labbra sensuali, e folta capigliatura a grosse ciocche mosse che ricoprono le orecchie.

Chiedo Venia, spero di non avervi annoiato, ecco che arriva la moneta.

D/ HADRIANVS AVGVSTVS volto di Adriano

R/ COS III oggetti funerari(?)

Chiedo conferme, anche sulla rarità (su acsaerch ho faticato a trovarla... :unknw: ) e una possibile valutazione (riferito anche al fatto che l'ho trovata a fatica)

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Ho trovato questa catalogazione che riporta anche il valore che ha raggiunto in una vendita del 2004.

RIC 198, BMC 453, C 454 Denarius Obv: HADRIANVSAVGVSTVS - Laureate head right, draped left shoulder.

Rev: COSIII - Simpulum, aspergillum, jug and lituus. 125-128 (Rome). $221 3/20/04.

Al rovescio ci sono strumenti sacrificali presenti su rovesci imperiali vari; di seguito posto qualche esempio. ;)

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La moneta è gradevole, ricorda un denario di Vespasiano con al rovescio gli strumenti sacrificali; non so dirti della rarità perché non ho la bibliografia del periodo.

Alcune noticine:

1) Non è del tutto esatto che Adriano sia stato il primo imperatore con la barba; prima di lui l'ha sfoggiata anche Nerone (anche se non in maniera continuativa) come pure Domiziano (però solo da Cesare).

2) Se non l'hai già fatto ti consiglio vivamente la lettura del libro "Le Memorie di Adriano" di Marguerite Yourcenar, che si è inventata una sorta di autobiografia del grande imperatore molto ben fatta..

3) Non è male neanche il film Centurion ambientato in Britannia all'epoca appunto di Adriano (ci sono peraltro licenze cinematografiche tipo la presenza come governatore di Agricola, che visse un centinaio d'anni prima...).

Ciao

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Su un sesterzio.

RIC 1234a (Antoninus Pius), C 454 Sestertius Obv: MAVRELIVSCAESARAVGPIIFCOS - Bare head right.

Rev: PIETASAVG Exe: SC - Sacrificial implements: lituus, cruet, simpulum. 140-144 (Rome).

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E su un asse, sempre per M. Aurelio cesare, con ritratto giovanile.

RIC 1240a (Antoninus Pius), S 4834, C 455 As Obv: AVRELIVSCAESARAVGPIIFCOS - Bare head right.

Rev: PIETASAVG Exe: SC - Sacrificial implements. 142 (Rome).

post-14811-0-02298500-1325599137_thumb.j

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Grazie a tutti. Si, mi scuso per il fattore della barba. Devo averlo messo inavvertitamente perché ricordo una puntata di "Ulisse" in cui diceva ciò, cosa che, ho notato sul libro di storia qualche mese fa, non era vera visto che anche Nerone l'aveva. Non sapevo di domiziano, grazie dell'informazione. TI ringrazio anche per il suggerimento del libro, lo leggerò sens'altro! :good: Cometronio bella la moneta di Nerva (come le altre d'altronde), mi piace la raffigurazione degli strumenti sacrificali.

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E infine per Massimo.

RIC 1, S 2372, C 1 Denarius Obv: IVLVERVSMAXIMVSCAES - Bare-headed, draped bust right.

Rev: PIETASAVG - Sacrificial implements. November 235 - February 236 (Rome).

post-14811-0-59437600-1325599557_thumb.j

RIC 6, C 5 Sestertius Obv: CIVLVERVSMAXIMVSCAES - Bare-headed, draped bust right.

Rev: PIETASAVG Exe: SC - Lituus, knife, patera, jug, simpulum, and sprinkler. $750 5/21/03.

post-14811-0-95946700-1325599626_thumb.j

RIC 11, C 7 Sestertius Obv: MAXIMVSCAESGERM - Bare-headed, draped bust right.

Rev: PIETASAVG - Lituus, knife, paera, vase, simpulum and sprinkler. 236-238 (Rome). $330 9/24/03.

post-14811-0-36144100-1325599658_thumb.j

RIC 7, C 8 Sestertius Obv: MAXIMVSCAESGERM - Draped, Bare-headed bust of Maximus right.

Rev: PIETASAVG - Pontifical implements (lituus, patera, jug, simpulum, and sprinkler). 236-238 (Rome).

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Salve Exergus :lol:

Ti ringrazio del link interessante. Aggiungerò la mia moneta a quelle già presenti (lo volevo fare da tempo perché era un pezzo che seguivo questa moneta, ma solo oggi è stata lei a seguire me :P )

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Nonostante l'usura non è tanto male... gradevole nell'insieme.

P.S.: La sigla SC in esergo sta per il Senato Consulto vero? La zecca sulle monete all'epoca non era riportata... o sbaglio?

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...era un pezzo che seguivo questa moneta, ma solo oggi è stata lei a seguire me :P

Mamma, questa moneta mi ha seguito fino a casa, posso tenerla? :lol:

A me non succede mai...

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La zecca sulle monete all'epoca non era riportata... o sbaglio?

Non sbagli, a meno che non mi sfugga qualche eccezione, ma di regola no, hanno cominciato nel III secolo.

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Mamma, questa moneta mi ha seguito fino a casa, posso tenerla? :lol:

A me non succede mai...

Voglio proprio vedere... una volta pagata la moneta non credo che resti dove sia... :D

Non sbagli, a meno che non mi sfugga qualche eccezione, ma di regola no, hanno cominciato nel III secolo.

Ricordavo bene! :good:

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  • 3 mesi dopo...

Tiro su la discussione per chiedervi il parere su quest'asse.

Tenete conto che le immagini peggiorano DI MOLTO, purtroppo.

Per rendervi conto è decisamente migliore di questa http://www.acsearch....0&view_mode=1#0 in mano. Spero che dalle foto si noti, i remi sono ben distinguibili.

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EHm... tra la 702 e la 706 del RIC qual'è?

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