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IGNORED

Cinque piccoli indiani


petronius arbiter

Risposte migliori

In origine erano dieci, e non erano indiani, ma niggers, negretti.

Ten little niggers, forse il libro più famoso di Agatha Christie (sicuramente il più venduto), fu pubblicato per la prima volta in Inghilterra nel 1939; in allegato, una foto della prima edizione.

Il titolo richiama il primo verso della filastrocca a cui si fa più volte riferimento nella storia. Questa è in realtà una canzone americana, scritta nel 1868 da Septimus Winner, anch'essa pubblicata inizialmente come Ten Little Niggers e successivamente trasformata in Ten Little Indians.

L'anno seguente il libro fu pubblicato negli Stati Uniti, e per non offendere la popolazione di colore (nigger negli USA è usato in senso dispregiativo) venne scelto come nuovo titolo l'ultimo verso della filastrocca, And Then There Were None. Con lo stesso titolo, E poi non rimase nessuno, fu pubblicato per la prima volta in Italia nel 1946.

Tale rimase fino al 1977, quando venne definitivamente cambiato in Dieci piccoli indiani, titolo dato anche a un paio di film ispirati al romanzo. Negli Stati Uniti, invece, il titolo rimane tuttora And Then There Were None.

"Dieci poveri negretti

Se ne andarono a mangiar:

uno fece indigestione,

solo nove ne restar."

petronius oo)

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A noi, che non abbiamo certo l’ambizione di competere con la vecchia Agatha (110 milioni di copie vendute, decimo posto tra i libri più letti di tutti i tempi), per raccontare la nostra storia, anch'essa come quelle della Christie con la sua parte di mistero, di indiani ne bastano cinque :rolleyes:

Un Seneca, della Nazione Irochese. Un Blackfoot. Un Cheyenne. Un Sioux. Un Kiowa.

Cinque piccoli indiani, per cinque piccoli cents ;)

petronius :)

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Capolavoro assoluto "Dieci Piccoli Indiani"......anche se della Christie il mio preferito rimane "L'Assassinio di Roger Ackroyd"....:D

Ciò premesso, complimenti per lo spunto iniziale.......sono certo che sarà una discussione bellissima e di grande interesse......;)

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Il 11/1/2012 at 19:47, petronius arbiter dice:

A noi....di indiani ne bastano cinque :rolleyes:

Ma se a qualcuno cinque indiani dovessero sembrar pochi, per accontentare tutti e per buona misura, aggiungeremo anche un paio di bisonti :D

Ma andiamo con ordine.

La nostra storia inizia nel 1911, quando lo scultore James Earle Fraser (lo vediamo in una foto del 1920) risponde affermativamente al Segretario al Tesoro, Franklin MacVeagh, che gli aveva chiesto un bozzetto per la nuova moneta da 5 cents, destinata a sostituire il V-nickel ormai in circolazione da quasi 30 anni.

Fraser aveva già guadagnato fama internazionale per la sua End of the trail, una statua che voleva rappresentare gli Indiani oppressi, giunti ormai, come dice il nome assegnato all'opera, alla fine della pista :( Era entrato anche nelle grazie del Presidente Roosevelt (Teddy) per aver scolpito un busto presidenziale che era piaciuto molto al diretto interessato.

La nuova moneta, che raffigurava molto realisticamente un Indiano Americano al dritto, e un bisonte al rovescio, entrò in circolazione nel 1913. In breve tempo, il Dipartimento del Tesoro fu inondato di lettere che chiedevano di conoscere l'identità dell'Indiano raffigurato sul nuovo nickel.

Sfortunatamente, Fraser aveva qualche difficoltà a ricordare i nomi dei suoi modelli :P

La questione sarà affrontata a lungo, e molte delle risposte di Fraser, ciascuna articolata in modo leggermente diverso dalle altre, piuttosto che rappresentare un serio tentativo di chiarire le cose, sembrano riflettere il suo crescente disinteresse e il suo distacco dalla questione :rolleyes:

petronius :)

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In una lettera non datata (ma all'incirca del 1913) inviata al Direttore della Zecca, George E. Roberts, Fraser fa capire che il disegno vuole rappresentare un Indiano idealizzato, piuttosto che essere il ritratto di qualcuno in particolare. La questione dei modelli è apparentemente di secondaria importanza per l'artista.

Alla fine, riuscirà a ricordarsi di essersi ispirato a Two Moons, un Cheyenne, e Iron Tail, un Sioux, oltre, probabilmente, "a uno o due altri". Negli ultimi anni ridusse il numero dei possibili altri modelli a uno solo, ma a volte si sottraeva alle domande, indirizzando il malcapitato interlocutore dalla sua segretaria, la quale non poteva far altro che manifestare la sua ignoranza in merito :whome:

Anche la copertura iniziale che la stampa diede alla nuova moneta risultò poco chiara. Uno dei primi articoli, pubblicato sull' Herald-Dispatch di Utica, N.Y., poi ripreso anche dalla rivista specializzata The Numismatist nel maggio 1913, afferma erroneamente che il disegno mostra "la testa, artisticamente molto ben riuscita, di un indiano Comanche".

The Numismatist correggerà poi il tiro, riconoscendo correttamente che il ritratto era basato su un Cheyenne che aveva fatto visita a Fraser a New York.

petronius :)

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Il 11/1/2012 at 22:33, petronius arbiter dice:

Alla fine, riuscirà a ricordarsi di essersi ispirato a Two Moons, un Cheyenne...

Two Moons, che vediamo nella foto, servì da modello per i capelli e l'acconciatura.

petronius :)

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Il 11/1/2012 at 22:33, petronius arbiter dice:

....e Iron Tail, un Sioux

Sulle cui fattezze modellò la guancia e il mento dell'indiano della moneta.

A questo punto abbiamo già identificato con certezza due dei nostri cinque piccoli indiani. La partecipazione di Two Moons e Iron Tail al ritratto non è mai stata messa in discussione, i problemi sono invece tutti con il terzo indiano, quello a cui Fraser si ispirò per il naso e la fronte.

A contendersi l'onore, nel corso dei decenni, sono stati in tre, il che porta il totale a cinque, come da titolo ;)

Anche se negli ultimi anni il mistero sembra essere stato sciolto, ci si basa comunque soltanto su ipotesi e in mancanza di una documentazione certa, considerando che le testimonianze dei protagonisti sono state spesso contraddittorie, e che ormai tutti loro sono venuti a mancare e non è dunque possibile aggiungere nulla a quanto già si conosce, c'è da pensare che forse la verità vera di questa storia, come già di quella delle 1933 Double Eagles uscite in qualche modo dalla Zecca, non la sapremo mai :rolleyes:

Ma di questo parleremo a lungo a partire da domani, per stasera vi lascio, con la foto di Iron Tail.

petronius :)

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Il primo Indiano a cui dedicheremo la nostra attenzione come possibile modello per la moneta, ha un nome lungo e complicato, Two Guns White Calf, un Blackfoot. O meglio Chief Two Guns, ecc., poichè egli era il capo della tribù dei Piedi Neri del National Glacier Park, nel Montana.

In breve tempo riuscì a convincere se stesso e gli altri di essere stato uno dei modelli utilizzati da Fraser.

Come questo sia avvenuto lo racconta, a giochi ormai fatti, ossia nel 1938 quando il Capo era morto da quattro anni e il Buffalo nickel stava per essere soppiantato dal Jefferson, Elmo Scott Watson, che pubblicò questo articolo su diversi giornali:

"Questa storia mi è stata raccontata da Hoke Smith, agente per l'Ovest della Great Northern Railroad. Smith mi ha detto di aver consultato i saggi della tribù, e che la sua è la vera storia del volto dell'Indiano, per quanto è stato possibile tradurla dalla lingua dei Blackfoot e dal linguaggio dei segni.

Molte lune fa, quando era sulla trentina, Two Guns White Calf, capo della tribù dei Blackfoot del National Glacier Park, ha ottenuto il suo nickel per la prima volta da uno dei primi turisti spendaccioni che andarono a visitarlo nel suo tepee e a fotografarlo. Era un nickel della serie del bufalo.

Two Guns era felice nel vedere l'immagine del bufalo, che la moneta era per caso caduta da quel lato quando il turista generoso gliela aveva messa nel palmo della mano. Un attimo dopo, quando ha girato la moneta, è stato per lui come vedersi in uno specchio....Sono io! ha esclamato. Il Grande Capo Bianco (il presidente degli Stati Uniti) ha messo un guerriero sul penny (un cent Indian Head) ma quando si tratta di un nickel, solo un Capo è abbastanza grande!"

Caso volle che il turista non fosse un semplice turista, ma un fotoreporter, uno dei primi ad esercitare una professione allora strana e misteriosa, che non appena lasciato il Glacier Park, diede ampia circolazione e risonanza alla storia che aveva ascoltato.

Two Guns White Calf divenne ben presto "l'Indiano del nickel", e lui stesso ne era, in buona fede, convinto. Finchè visse (circa 20 anni dopo i fatti narrati, fino al 1934) girò per gli Stati Uniti e venne salutato dai bambini di tutte le scuole del paese come l'indiano il cui volto era apparso sul Buffalo nickel.

Ma non senza ricorrenti polemiche, soprattutto dopo che Fraser, finalmente, nel 1931, tre anni prima della morte del Gran Capo, si ricordò....di non averlo mai conosciuto :rolleyes:

petronius oo)

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La foto del post precedente, è una vera rarità....una foto autografata :)

Quei segni che vedete sulla manica del Gran Capo sono la sua firma: due fucili (Two Guns) e un vitello (White Calf), così si firmava abitualmente....doveva essere un personaggio straordinario :D

petronius oo)

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Il 12/1/2012 at 22:31, petronius arbiter dice:

.....Fraser, finalmente, nel 1931, tre anni prima della morte del Gran Capo, si ricordò....di non averlo mai conosciuto :rolleyes:

Lettera del 10 giugno 1931 inviata da James E. Fraser alla Commissione per gli Affari Indiani del Dipartimento dell'Interno degli Stati Uniti:

"La testa d'Indiano sul Buffalo nickel non è il ritratto diretto di un qualche particolare Indiano, ma è stata ricavata da diversi busti di Indiani che avevo fatto. Difatti, ho usato tre differenti teste; ricordo due di questi uomini. Uno era Iron Tail, la miglior testa d'Indiano che posso ricordare; un altro era Two Moons, e il terzo non riesco a ricordarlo.

Io non ho mai visto Two Guns White Calf, nè lo ho usato in qualche modo, anche se egli ha una magnifica testa.

Posso facilmente capire come si sia sbagliato a pensare di aver posato per me. Lo ha fatto, in effetti, per molti altri artisti, che lo hanno scolpito o dipinto, ed è stato naturale per lui credere che uno di questi fosse il disegnatore del nickel. Penso che egli sia indubbiamente in buona fede nel credere che il ritratto sul nickel sia il suo."

petronius :)

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Apparentemente, la lettera di Fraser avrebbe dovuto fugare ogni dubbio, invece, ancora a metà degli anni '50, c'era chi sosteneva che Two Guns White Calf (ormai morto da più di 20 anni) fosse stato il famoso terzo modello. E' il caso di Marianne F. Miller, che in un articolo pubblicato nell'ottobre del 1956 sul Numismatic Scrapbook Magazine, continuava a insistere su questa tesi.

La sua idea, era che la Zecca degli Stati Uniti non avrebbe mai permesso che Fraser ritraesse sulla moneta una persona vivente, il che implicava che la sua affermazione sull'utilizzo di un ritratto composito poteva essere volutamente finalizzata a mascherare il ruolo di Two Guns nella progettazione. Questo avrebbe anche giustificato la pretesa dell'artista di non aver mai usato l'Indiano come modello.

Il suo articolo era largamente dedicato a citazioni di persone che avevano conosciuto Two Guns, molti dei quali erano convinti che egli fosse stato il modello.

Forrest R. Stone, sovrintendente della Flathead Indian Agency di Dixon, Montana, che era con Two Guns quando morì, disse di credere alla storia del capo indiano. Frank Sherburne, che aveva vissuto nella riserva dei Blackfoot fin dal 1896, ed era molto amico di Two Guns, espresse la sua convinzione che egli fosse il modello...ma quando lo stesso Sherburne chiese a Two Guns se era lui il modello oppure no, dice la Miller, il Capo ammise di non saperlo.

Comunque a richiesta (e a pagamento ;)) Two Guns era sempre pronto a marcare la testa d'indiano sul nickel con la sua firma, i due fucili e il vitello che abbiamo visto un paio di messaggi fa.

Oggi, dopo ulteriori studi, sembra che Two Guns White Calf sia stato definitivamente escluso dal novero dei possibili modelli, ma chissà. Noi, per adesso, lo depenniamo dalla lista dei cinque piccoli indiani, non senza avergli dedicato un'altra foto, più giovanile, e una strofa della filastrocca :rolleyes:

Cinque poveri negretti

un giudizio han da sbrigar:

un lo ferma il tribunale

quattro soli ne restar

petronius oo)

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La foto del post precedente, è una vera rarità....una foto autografata :)

Quei segni che vedete sulla manica del Gran Capo sono la sua firma: due fucili (Two Guns) e un vitello (White Calf), così si firmava abitualmente....doveva essere un personaggio straordinario :D

petronius oo)

petronius ma quella foto con autografo è in tuo possesso?

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Il 13/1/2012 at 20:54, PerUnaLira dice:

petronius ma quella foto con autografo è in tuo possesso?

Nooo....l'unica cosa in mio possesso di questa discussione è il nickel del post #2 :rolleyes:

O meglio, dovrei avere da qualche parte anche una copia di 10 piccoli indiani, ma non certo la prima edizione del 1939 :D

petronius :)

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Giunti a questo punto concediamoci un intermezzo più strettamente numismatico, per conoscere meglio la moneta di cui stiamo parlando, prima di passare a conoscere gli altri Indiani.

Il Buffalo nickel, conosciuto anche come Indian Head, è stato coniato a partire dal 1913 e fino al 1938, con l'eccezione degli anni 1922 - 1932 - 1933, nelle zecche di Philadelphia, Denver (D) e San Francisco (S): in totale sono stati prodotti più di 1 miliardo 180 milioni di pezzi.

La produzione record è quella di Philadelphia del 1936, con 118.997.000 monete; la più bassa, quella di San Francisco nel 1926, solamente 970.000 pezzi coniati.

La moneta ha un diametro di 21,2 mm., un peso di 5 grammi, ed è composta per il 75% di rame e il 25% di nickel.

Al dritto, testa d'indiano a destra, con scritta Liberty dalla fronte al naso, e la data alla base del collo, dietro la treccia. Sotto la data una F, iniziale di James E. Fraser, disegnatore della moneta.

Al rovescio, bisonte a sinistra, contornato in alto dalla scritta United States of America: tra questa e la parte posteriore della groppa, il motto E pluribus unum. In basso, sotto le zampe del bisonte, il valore, Five cents, e sotto di esso, se presente, il segno di Zecca (D o S).

Per quasi tutte le annate, la moneta è comune o comunissima se circolata, e anche in FDC sono molte le date il cui prezzo è alla portata di tutte le tasche.

Continua.... :rolleyes:

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Il 15/1/2012 at 18:36, petronius arbiter dice:

Per quasi tutte le annate, la moneta è comune o comunissima se circolata, e anche in FDC sono molte le date il cui prezzo è alla portata di tutte le tasche.

Le rarità vanno dunque cercate tra le varianti e gli errori di conio.

Tra questi ultimi, uno dei più conosciuti (anche perchè il più facilmente falsificabile ;)) è il 1937-D 3 Legged, ovvero la moneta coniata a Denver nel 1937 con un bisonte a tre zampe. Nata da un tentativo sbagliato di riparare un conio, entrò in circolazione prima che gli ispettori della Zecca di Denver si accorgessero dell'errore.

Come è ben chiaro dal suo nome, la moneta presenta il bisonte mancante di una zampa anteriore: sono presenti il moncone e lo zoccolo, ma la zampa è completamente sparita....come accennato, facile per i falsari rimuoverla da una comunissima (17.826.000 pezzi) 1937-D, creando così una rarità il cui valore va da 500 a 5.000 dollari, a seconda della conservazione.

petronius oo)

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Ci sono almeno un altro paio di varianti da segnalare per il Buffalo nickel (mooolto più rare del 3 Legged), ma lo faremo più avanti, in un altro intermezzo.

Ora è il momento di introdurre il più famoso degli Indiani che, nel corso dei decenni, sono stati a vario titolo indicati come modelli per il Buffalo: Chief John Big Tree, un Seneca della Nazione Irochese.

Una fama dovuta sia alla sua straordinaria longevità (quando morì, nel 1967, si credeva avesse ben 104 anni, cifra poi ridimensionata a 90) sia, soprattutto, al fatto di aver recitato in ben 59 film western, dal 1915 al 1950, interpretando quasi sempre se stesso, un Indiano delle Pianure. Dal più famoso di questi, Ombre rosse (Stagecoach - 1939), è tratta la foto in allegato che lo ritrae.

Si vantava di essere il migliore di Hollywood a cavalcare senza sella, e anche quando l'età non gli permise più di lavorare nel cinema (e di cavalcare a pelo :rolleyes:) continuò a girare l'America partecipando a spettacoli teatrali e programmi televisivi, e rilasciando interviste ai giornali (la rivista Esquire gli dedicò nel 1964 una famosa copertina).

Ogni volta, raccontava la storia di come avesse fatto da modello per il nickel, arricchendola, da quel consumato attore che era, di sempre nuovi particolari, per la gioia dei suoi ascoltatori :D

Un racconto affascinante, che vede intrecciarsi il romanticismo del vecchio West, la situazione disperata degli Indiani, l'apparentemente inestinguibile sete di tutta una nazione per storie fantastiche di un passato selvaggio, e il lavoro di un artista che ha cercato di catturare su una tela, o in in sculture spesso toccanti, l'immagine e lo spirito degli Indiani d'America.

petronius oo)

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John Big Tree, il cui nome "americano" era Isaac Johnny John (ma noi, come tutti, lo chiameremo sempre col nome indiano) sosteneva di essere nato nel 1862. Era solito mostrare 1 penny Indian Head di quell'anno (come quello in foto) che, diceva, gli era stato regalato da suo nonno come prova della sua data di nascita.

Dopo la sua morte però, avvenuta il 6 luglio 1967, la documentazione trovata presso la Onondaga Historical Association (associazione della riserva indiana degli Onondaga, o Seneca, dove viveva) dimostrò che la sua nascita andava postdatata di ben 15 anni, al 1877.

Questo significa che nel 1911-1912, quando avrebbe dovuto posare per Fraser, aveva solo 35 anni, mentre gli altri due modelli, Iron Tail e Two Moons, erano molto più vecchi, rispettivamente 61 e 64 anni...un'incongruenza difficile da spiegare, poichè sembra logico che dovendo comporre un volto a partire da più modelli, Fraser li avesse scelti più o meno della stessa età ;)

Di sicuro c'è che era figlio di un timoniere di un piroscafo dei Grandi Laghi, e che a 14 anni venne colto dal demone della recitazione :lol: Iniziò a viaggiare spostandosi di città in città, lavorando in compagnie di attori e saltimbanchi girovaghi, e finendo per approdare a Hollywood, dove come già detto partecipò a numerosi film, alcuni molto importanti e famosi, ma sempre in parti minori, che non era ancora tempo per Indiani protagonisti.

Quanto alla partecipazione al disegno della moneta, iniziamo con l'incontro che E.A. Bates, un esperto di tradizioni indiane, raccontò di aver avuto con John Big Tree. Bates non indica la data dell'incontro, ma dovrebbe essere avvenuto qualche tempo prima dell'entrata in circolazione della moneta:

"Quella notte ho visto John Big Tree nella riserva Seneca e gli ho detto: 'Bene John, ho sentito dire che stai per finire su una moneta'. Egli rispose di no, che l'artista voleva soltanto il suo naso. Sua moglie Cynthia disse che avrei dovuto tagliarglielo quel naso, così avrebbe smesso di ficcarlo sempre negli affari degli altri.

Qualche tempo dopo, un uomo diede a John un dollaro per una foto, e John commentò: 'Questo è più di quanto ho ricevuto per il nickel'. :D

petronius oo)

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Il 16/1/2012 at 21:09, vathek1984 dice:

Curiosa la storia di Two Guns.......per caso hai delle foto di nichelini con il suo "autografo"?

No, non ne ho trovate, però parlando di autografi, uno di essi, rilasciato da Two Guns su un disegno che lo ritrae insieme all'immancabile nickel, è stato venduto nel 2005, in asta Heritage, per 1.265 dollari....niente male ;)

petronius :)

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Il 16/1/2012 at 18:52, petronius arbiter dice:

"Quella notte ho visto John Big Tree nella riserva Seneca e gli ho detto: 'Bene John, ho sentito dire che stai per finire su una moneta'. Egli rispose di no, che l'artista voleva soltanto il suo naso. Sua moglie Cynthia disse che avrei dovuto tagliarglielo quel naso, così avrebbe smesso di ficcarlo sempre negli affari degli altri.

Qualche tempo dopo, un uomo diede a John un dollaro per una foto, e John commentò: 'Questo è più di quanto ho ricevuto per il nickel'. :D

Il racconto di Bates, raccolto da Leonard J. Ratzman, venne pubblicato in un lungo articolo in due parti sui numeri di maggio e giugno 1964 del Whitman Coin Journal. L'articolo, dal titolo "The Buffalo Nickel, a 50 Year-Old Mistery" intendeva dimostrare in maniera definitiva che Chief John Big Tree era stato il famoso terzo modello. Questo articolo, e l'intervista, con copertina dedicata, pubblicata un paio di mesi prima dalla rivista Esquire, proiettarono John Big Tree all'attenzione della pubblica opinione, non solo nel piccolo mondo numismatico, ma in tutta la nazione.

Ma non era la prima volta che il Capo Indiano e la sua storia trovavano spazio sulle riviste specializzate, c'era stato un precedente qualche anno prima, e non si può dire che fosse stato molto onorevole :unsure:

In un breve articolo apparso sul numero di settembre 1955 del Numismatic Scrapbook Magazine, si parlava infatti dell'arresto di John Big Tree, 79 anni, a Syracuse, N.Y, per guida in stato di ubriachezza :drinks:

La notizia, era che l'Indiano aveva dichiarato alla polizia di essere stato uno dei modelli per l'Indian Head nickel :rolleyes:

petronius oo)

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Don Taxay, nel suo libro del 1966, The U.S. Mint and Coinage: An illustrated history from 1776 to the present, venne coinvolto nella convinzione che Chief John Big Tree avesse posato per la moneta, e citò l'articolo di Ratzman come fonte.

Non fu il solo.

Altri scrittori si riferirono al Capo chiamandolo con vari nomi, "Chief John Tree", "Big Tree", "Chief John Big Tree" o, a volte "Big Tree, Kiowa" :ph34r: ma il riferimento era sempre all'Indiano Seneca/Irochese, non a Indiani di altre tribù.

La convinzione che egli avesse lavorato per Fraser venne amplificata dagli sforzi dell'Indiano stesso e dalla disponibilità del pubblico ad abbracciarlo come simbolo vivente dell'America. Il vecchio Indiano veniva regolarmente ritratto in un nostalgico "Old West fashion", vicino a un tepee, in piedi con un bisonte, con un gran copricapo di piume.

Nel 1964 fu invitato a Waupun, Wisconsin, per le celebrazioni del 125° anniversario della fondazione della città. A Waupun si trova la famosa statua in bronzo di Fraser End of the trail, alla quale, ancora una volta, il Gran Capo si vantava di aver fatto da modello (anche questo tutto da dimostrare :rolleyes:).

Naturalmente non si fece pregare quando gli chiesero di mettersi in posa davanti alla statua per farsi fotografare :D

Nello stesso periodo, partecipò con successo alla popolare trasmissione televisiva What's My Line: la sua linea, naturalmente, era di essere stato il modello per il naso e la fronte della famosa moneta :rolleyes:

petronius oo)

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Il 17/1/2012 at 22:49, petronius arbiter dice:

A Waupun si trova la famosa statua in bronzo di Fraser End of the trail

Il modello originale venne creato da Fraser nel 1894, quando aveva 17 anni. Era alto appena 18 cm., e soltanto nel 1914 gli venne chiesto di replicarlo in gesso, in grandi dimensioni, per la Panama Pacific International Exposition di San Francisco. La statua avrebbe poi dovuto essere fusa in bronzo, ma la scarsità del metallo, dovuta alla Prima Guerra Mondiale, per il momento lo impedì.

Fu soltanto nel 1927 che Clarence Shaler, un inventore, commissionò a Fraser una copia in bronzo, da donare alla sua città, Waupun. Ci vollero due anni e una spesa di 50.000 dollari, ma il 23 giugno 1929 la statua venne eretta dove si trova tuttora.

L'immagine di questo bronzo, e la sua silhouette, sono diventate nel tempo un'icona rappresentativa della condizione dei Nativi Americani, cacciati a forza dalle loro terre <_<

Nel 1975 la statua è stata iscritta nel National Register of Historic Sites.

petronius :)

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Si è accennato in un paio di occasioni all'intervista, e relativa copertina, dedicate dalla rivista Esquire a John Big Tree nel numero di marzo 1964....entriamo nel dettaglio.

John disse all'autrice dell'intervista, Alice Glaser, che egli aveva posato per la moneta nel 1917, e che aveva ricevuto il suo primo nickel l'anno seguente. La Glaser corresse queste date, affermando che Fraser aveva visto il Capo lavorare in un Wild West Show a Coney Island nell'estate del 1912, e gli aveva chiesto di posare per il nickel. L'Indiano, ella disse, aveva preso tempo, volendo prima ultimare la tournée dello spettacolo.

Aveva quindi iniziato a posare nel novembre di quell'anno, e aveva poi continuato per sei mesi, fino all'aprile dell'anno seguente (1913). Arrivava nello studio di Fraser al mattino, scrisse la Glaser, e posava per il nickel, nel pomeriggio posava invece per il dipinto (è una scultura!!! :blink:) End of trail.

Sfortunatamente per l'aspirante modello, i primi esemplari della nuova moneta entrarono in circolazione nel febbraio 1913, due mesi prima della fine del suo presunto periodo di lavoro, e molto dopo che i primi modelli in gesso erano stati preparati. Inoltre, è da dubitare che un artista esperto come Fraser abbia avuto bisogno di sei mesi solo per modellare un naso e una fronte.

Per spiegare le incongruenze di questa intervista, forse è bene ricordare che John Big Tree aveva lavorato a lungo a Hollywood, e che per lui l'apparizione su Esquire non era altro che un nuovo lavoro da attore ;)

petronius :)

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E d'altra parte, la foto di copertina della rivista lo ritrae in modo non diverso da come era apparso in tanti film western.

John Big Tree si era presentato nello studio del fotografo indossando un abito scuro, cravatta, e un cappotto di buon taglio. Aveva i capelli tagliati a spazzola, come voleva la moda del tempo, e lo si sarebbe tranquillamente potuto scambiare per un facoltoso businessman in pensione. Naturalmente non lo si poteva fotografare così, altrimenti addio al Mito :rolleyes:

Con un pò di pazienza, un'ora dopo emerse da un camerino con in testa una bella parrucca nera, indossando pantaloni in pelle di daino e avvolto in una coperta colorata. Un truccatore poi gli applicò un pò di colore alle guancie, spiegando che "la gente si aspetta che i Pellerossa abbiano un colore rosso", e gli riempì di batuffoli di ovatta la bocca, per colmare il vuoto dei denti mancanti. Con un Indian Head nickel come modello, due penne furono infilate nella parrucca del Capo nella stessa posizione in cui sono sulla moneta, e una bandana rossa avvolse le sue nuove trecce....l'illusione era completa ;)

Il risultato finale giudicatelo voi, a me sembra bellissimo :D

petronius :)

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Nella foto di copertina di Esquire, John Big Tree era stato acconciato in maniera tanto simile al ritratto sulla moneta, che Laura Gardin Fraser (foto) moglie dell'artista e anch'essa scultrice, dopo averla vista disse di riconoscerlo come uno dei modelli per la moneta di suo marito.

In una lettera inviata dalla Fraser al direttore della Zecca il 17 aprile 1964, e citata da Annette R. Cohen e Ray M. Druley in "The Buffalo Nickel", la signora dice di aver sempre avuto in mente il nome di Big Tree come terzo modello per il nickel, ma di non esserne stata certa fino a quando non aveva visto la foto di Esquire. Aggiunse che trovava sorprendente come il Capo fosse cambiato così poco nel corso degli anni.

Precisò poi di non aver mai visto Iron Tail o Two Moons, gli altri due modelli, perché non era spesso in studio nel periodo in cui la moneta veniva modellata. I Fraser si erano sposati nel 1913, dopo che i nickels erano entrati in circolazione.

Francamente non è possibile pensare che l'Indiano, a 87 anni, non fosse cambiato molto rispetto al 1913. Confrontando le ultime foto con quella postata in precedenza dal film Ombre rosse, del 1939, se non lo si sa si stenta a credere che si tratti della stessa persona, figuriamoci come doveva essere 25 anni prima ancora :rolleyes:

E' probabile che a cambiare fosse stata la signora Fraser, che all'epoca della lettera aveva 75 anni (morirà due anni più tardi) e forse incominciava a sentire il peso dell'età ;)

In effetti, messa alle strette, la Fraser precisò che ricordava solo un Indiano di nome Big Tree, e qualcuno fece notare che sette anni prima, in un'altra intervista, aveva raccontato una storia simile di un altro Big Tree, identificato dall'auore di quell'articolo in Adoeette, un Kiowa :ph34r:, il cui nome anglicizzato era Big Tree.

petronius :)

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