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Costantino I da Cesare ad Augusto


Illyricum65

Risposte migliori

Ciao,

questa discussione rappresenta la continuazione ideale di quella su Costantino giovane e quindi Cesare, già postata il 15 febbraio:

http://www.lamoneta....logo-allimpero/

La prima parte si era conclusa con l’ascesa di Costantino a Cesare e con un’intervento di Nikko che riprendo ed amplio:

Continuo brevemente la storia così da evidenziare la fase come FILIUS AUGUSTORUM per poi arrivare alla proclamazione da Augusto.

Severo II si insidiò come Augusto a Roma nell'estate del 306. Come già scritto, Costantino I era il "suo" Cesare.

Galerio, però, non aveva fatto i conti con Massimiano Erculio e col di lui figlio Massenzio; quest'ultimo si risentì del non essere stato preso in considerazione per la successione a Costanzo I. Quando Galerio decise di imporre le proprie tasse anche in Italia, Massenzio colse al volo l'occasione e il 28 ottobre del 306 si autoproclamò Augusto a Roma riuscendo poi a resistere alle offensive di Severo II (fatto giustiziare) e di Galerio. Costantino I appoggiò Massenzio e ne sposò la sorella Fausta.

Nel novembre del 308 Diocleziano (autopensionatosi) fu costretto, per evitare una nuova guerra civile, a convocare una conferenza imperiale presso Camuntum (vicino Vienna).

Fu ripristinato il sistema tetrarchico: Massenzio fu dichiarato nemico pubblico, Massimiano Erculio fu costretto a ritirarsi a vita privata, Licinio I fu proclamato nuovo Augusto in Occidente (al posto di Severo II) mentre Massimino Daia e Costantino I furono elevati al rango di "FILIUS AUGUSTORUM". Il nuovo titolo, fortemente voluto da Galerio, fu applicato solo nell'est dell'Impero (le uniche zecche a coniare monete con titolatura CONSTANTINVS FIL AVGG furono quelle orientali). Costantino e Massimino non furono per nulla soddisfatti; continuarono a esercitare forti pressioni su Galerio che fu costretto, all'inizio del 309, a riconoscere entrambi come pieni Augusti.

Quindi abbiamo un Costantino Cesare a pieno titolo in ascesa verso il titolo di Augusto. A ben guardare, il territorio da lui controllato avallava le sue aspirazioni: comandava su Hispania, Gallia, Britannia, ovvero sulla maggior parte dell'Europa Occidentale.

Nel 306 Costantino procede ad un’emissione monetale di argenteus da Treveri, sempre con il titolo di Cesare:

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RIC 636 (VI, Treveri), C 706c Argenteus Obv: CONSTANTINVSNOBC - Laureate head right.

Rev: VIRTVSMILITVM Exe: TR - Camp gate with four turrets.

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RIC 638 (VI, Treveri), C 706a Argenteus Obv: CONSTANTINVSNOBC - Laureate head right.

Rev: VIRTVSMILITVM Exe: TR - Camp gate with four turrets.

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Sviluppo quindi di seguito il resoconto fatto da Nikko:

Nel 306 Galerio impose tasse a Roma e all’Italia, cosa cui erano praticamente esentate fino a quel momento. I mezzi utilizzati per imporle furono molto coercitivi, arrivando fino alla tortura.

Arbeio, il vicarius in urbe Roma non badò al malcontento del popolo pur di applicare il rispetto del pagamento delle imposte, attuando una vera e propria spoliazione dei beni di Roma.

La situazione peggiorò ulteriormente quanto a Ostia non arrivarono dall’Egitto, per 4-5 giorni, le navi con il grano dell’Annona. Già messosi contro il popolo, Arbeio minacciò una riduzione o addirittura lo scioglimento delle Coorti Pretoriane: il Vicarius fu ucciso e il suo palazzo saccheggiato.

Massenzio fu eletto (o si autoproclamò) Imperatore (28 ottobre 306). Per Roma era anche la speranza di riprendere quel posto di Caput Mundi, di preminente importanza che ultimamente stava perdendo: molti imperatori addirittura non vi avevano mai soggiornato, preferendo altre sedi (in Occidente, ad esempio, Mediolanum e Treveri, all’Oriente Nicomedia, Antiochia o ancora Serdica).

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Busto di Massenzio e ritratto monetale

Marco Aurelio Valerio Massenzio (latino: Marcus Aurelius Valerius Maxentius; 278 – 28 ottobre 312) autoproclamatosi imperatore romano (ma mai riconosciuto ufficialmente come tale) governò l'Italia e l'Africa tra il 306 e il 312. Figlio di Massimiano e di Eutropia, nacque nel 278 e si sposò nel 293, a soli quindici anni con Valeria Massimilla, figlia del cesare Galerio.

Il profilo caratteriale di Massenzio verrà descritto più avanti ma quello tramandato dai panegiristi cristiani è alquanto pesante (per quanto probabilmente i difetti siano stati accentuati per risaltare per contro la figura di Costantino "l'Imperatore Cristiano"... ;)). Si trattava comunque di una personalità eccentrica, per niente avezza ai costumi militari e più consona ad un ambiente decadente di corte e comunque poco adatto ai sottili giochi della politica e del potere. Lo stesso Galerio viene dipinto come lussurioso e dai costumi corrotti; quest'ultimo però era un buon militare e un discreto politico che per un periodo, complice anche la conoscenza personale di Diocleziano, riuscì a gestire l'Impero.

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Galerio busto e ritratto monetale

Gaio Galerio Valerio Massimiano (latino: Gaius Galerius Valerius Maximianus; Felix Romuliana, 250 circa – Serdica, 5 maggio 311) fu un imperatore romano durante la Tetrarchia dal 305 fino alla sua morte.

Proveniente da una modesta famiglia illirica, Galerio salì rapidamente la gerarchia nell'esercito romano, fino ad essere notato dall'imperatore Diocleziano, di cui sposò la figlia Valeria e di cui divenne Cesare (1º marzo 293), ricevendo il controllo delle province orientali dell'Impero romano.

Il 1º maggio 305 Diocleziano e il suo collega Massimiano abdicarono in favore dei rispettivi cesari. Galerio divenne l'Augusto d'Oriente, con Costanzo come collega d'Occidente; la sua influenza fu ancora più vasta in considerazione del fatto che il Cesare d'Oriente fu suo nipote Massimino Daia, mentre in Occidente fu nominato Flavio Severo, che aveva combattuto sotto di lui. In pratica controllava 3/4 dell'Impero. La situazione, però, peggiorò rapidamente, quando l'anno successivo Costanzo morì: suo figlio Costantino fu proclamato Imperatore dalle truppe britanniche. Costantino era conosciuto a Galerio, in quanto avevano avuto modo di incontrarsi durante le guerre condotte sotto Diocleziano; quest’ultimo temeva questo giovane, corggioso, benvoluto dalle truppe e stimato dallo stesso Diocleziano. Con occhio lungo, vide nel giovane figlio di Costanzo I un futuro valido condottiero e un avversario temibile.

Galerio dovette fronteggiare la minaccia costituita dal genero (Massenzio era sposato con la di lui figlia Valeria Massimilla). Sperò che Severo II sbrogliasse la situazione; ma questi subì l’abbandono del suo esercito (che avevano militato sotto suo padre Massimiano) mentre si trovava sotto le mura aureliane e dovette riparare a Ravenna. Tra l’altro, suo padre Massimiano si schierò con il figlio e andò a Ravenna a negoziare con Severo; convinto quest’ultimo a recarsi a Roma per cercare un accordo, viene ucciso nei pressi di Spoleto o Terni.

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A questo punto Massimiano diede per scontata la calata di Galerio in Italia con un forte esercito, assolutamente più grande di quello di Massenzio; decise quindi di tentare di allearsi con Costantino. L’incontro tra i due avvenne a Treveri (Augusta Trevenorum): Costantino accettò l’alleanza e come suggello al trattato il 31 marzo 307 sposò a Treveri la figlia di Massimiano (e quindi sorella di Massenzio), Fausta, e fu proclamato Augusto dallo stesso suocero.

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Fausta Maxima Flavia

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La "Porta Nigra" di Treveri

Va ricordato che Costantino per sposare Fausta si separò da Minervina, sposata nel 303 d.C. e dalla quale ebbe il figlio Crispus.

Galerio a questo punto decise di scendere in Italia con l’esercito dell’Oriente ed arrivò fino a Narni, a circa sessanta chilometri da Roma, senza trovare grossi intoppi nella sua avanzata.

Ma lo scontro campale con le truppe di Massimiano e Massenzio non avvenne mai: anche in questo caso, come per Severo II, le truppe furono decimate da diserzioni e da abbandoni causati dalla corruzione condotta dai primi due.

Sembra infatti che i cittadini romani, memori dell’avidità dimostrata dai funzionari di Galerio, dettero a Massimiano e Massenzio i loro residui averi pur di evitare il ritorno dell’Augusto d’Oriente.

Resosi conto della decimazione subita dai ranghi del suo esercito, Galerio cominciò una rabbiosa e frustrante ritirata, permettendo razzie, incendi delle campagne e distruzione dei borghi incontrati sul cammino.

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Massenzio seguì a distanza il movimento a ritroso delle truppe orientali e nel contempo Massimiano andò da Costantino per chiedere un suo intervento militare (ufficialmente per vendicare le distruzioni ma più realisticamente per eliminare uno scomodo nemico…).

Il giovane Augusto non si fece irretire dalle lusinghe del più anziano suocero: si rese ben conto che questi voleva eliminare Galerio, che risultava comunque meno scaltro nell’arte della politica ed era più facile da prevedere nelle mosse. Inoltre gli era ben noto che le truppe migliori dell’Augusto d’Oriente si trovavano sul Danubio e avrebbero dato man forte in caso di attacco all’esercito in ritirata, spostando l'ago della bilancia in uno scontro campale.

Inoltre conosceva la valenza militare del generale che le comandava: si trattava di Licinio, che a breve avrebbe indossato la porpora imperiale.

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Flavius Galerius Valerius Licinianus Licinius

Licinio nacque in Dacia da una famiglia di origini contadine, probabilmente attorno al 265. Fu commilitone e amico di vecchia data di Galerio, sotto il quale servì durante la campagna partica del 298. Nel 307 fu inviato come ambasciatore di Galerio, assieme a Pompeo Probo, presso Massenzio...

Galerio rientrò in Oriente e nominò il summenzionato Licinio Augusto in sostituzione di Severo II, affidandogli la reggenza di Rezia, Pannonia ed Illirico, in pratica creando una zona-cuscinetto tra la zona occidentale e quella orientale dell’Impero.

Massimiano rientrò a Roma dalla Gallia, confidando di riuscire a gestire o manovrare il figlio (che probabilmente giudicava assolutamente inadatto alla guida dell’Impero, per indole personale e per l’assoluta inadeguatezza nella politica e nella strategia militare). Ma questo non ammisse intromissioni nella guida imperiale, dal momento che il governo dell’Italia era stato legittimato dal popolo romano e dal Senato.

Come ci insegna Pirandello, la verità è soggettiva e dal suo punto di vista aveva perfettamente ragione…

Sembra che il padre non la prese bene, arrivando per screditarlo a mettere in giro voci su una presunta illegittimità del suo concepimento. Ma non ottenne alcun risultato.

Davanti ad un’assemblea di militari al Castro Pretorio, arrivò a lamentarsi della debolezza del governo e strappò le vesti imperiali al figlio.

Ma anziché provocare la delegittimazione di Massenzio, questi trovò l’appoggio dei Pretoriani.

Massimiano fu costretto a lasciare l’Italia e partì per Salona, in Illiria, per chiedere aiuto all’unico che poteva darglielo e che aveva conservato una certa influenza su tutti: Diocleziano stesso. E’il 308 d.C.

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Il tempo scorre e, annotata la secessione africana di Lucio Domizio Alessandro...

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Domitius Alexander. 308-311 AD. Æ Follis (6.53 g). Carthage mint. IMP ALEXANDER P F AVG, laureate head right / [iNVICT]A ROMA FELIX KARTHAGO, Carthage standing facing in long robe, head left, holding fruit in both hands; PK. RIC VI 68.

Lucio Domizio Alessandro (latino: Lucius Domitius Alexander; ... – 309/311) era il vicario del prefetto del pretorio in Africa e controllava anche la Sardegna. Quando l'imperatore romano Massenzio gli ordinò di inviare a Roma il proprio figlio come ostaggio, Alessandro si rifiutò e i suoi soldati lo proclamarono imperatore (308), malgrado fosse già in età avanzata. Fu sconfitto e ucciso probabilmente nel 311, quando aveva stipulato verosimilmente un’alleanza con Costantino I contro Massenzio.

... si assistette nel novembre dello stesso anno all’incontro di Carnuntum, una città sul Danubio della Pannonia, tra i membri della Tetrarchia, esclusi Costantino e Massenzio, alla presenza di Diocleziano e Massimiano.

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L’idea dell'incontro fu di Galerio, ufficialmente per consacrare ad Augusto Licinio, ma il suo fine era quello di ristabilire e riequilibrare la Tetrarchia stessa.

Lo stesso Diocleziano fu spinto a partecipare dagli appelli pressanti di Massimiano e dalla figlia Valeria: la presenza di Diocleziano e di Massimiano in realtà servì a dare lustro e solennità all’incontro ma entrambi, che non disponevano di una forza militare ma esclusivamente del loro prestigio, non incisero nelle decisioni.

Infine, Galerio e Massimino Daia furono indicati Augusto e Cesare dell’Oriente, Licinio e Costantino rispettivamente quelli dell’Occidente. I due Cesari rifiutarono la carica bensì affermarono di essere legittimi Augusti e tali furono proclamati nel 309.

Quindi la situazione politica alla fine del 308-inizio 309 d.C. vedeva la presenza di ben cinque Augusti:

• Galerio

• Massimino Daia

• Licinio nell’Illirico

• Costantino in Gallia, Spagna, Britannia

• Massenzio su Italia ed Africa (quest’ultimo in realtà non riconosciuto ufficialmente e considerato una sorta di nemico dell'Impero e a sua volta con il problema dell’usurpazione dell’Africa)

Come ha scritto Nikko:

…Fu ripristinato il sistema tetrarchico: Massenzio fu dichiarato nemico pubblico, Massimiano Erculio fu costretto a ritirarsi a vita privata, Licinio I fu proclamato nuovo Augusto in Occidente (al posto di Severo II) mentre Massimino Daia e Costantino I furono elevati al rango di "FILIUS AUGUSTORUM". Il nuovo titolo, fortemente voluto da Galerio, fu applicato solo nell'est dell'Impero (le uniche zecche a coniare monete con titolatura CONSTANTINVS FIL AVGG furono quelle orientali). Costantino e Massimino non furono per nulla soddisfatti; continuarono a esercitare forti pressioni su Galerio che fu costretto, all'inizio del 309, a riconoscere entrambi come pieni Augusti…

A tal tema aggiungo alcune monete "FILIVS AVGVSTORVM" da aggiungere a quella già postata nella discussione precedente.

IV. Carnuntum e le emissioni "filivs avgvstorum"

Constantine I Filius Augustorum, 308 – 309

Aureus, Thessalonica circa 308-early 309, 5.13 g. CONSTANTI – NVS FIL AVGG Laureate head r. Rev. CONSVL – DD NN Constantine standing l., holding globe and sceptre; in field r., S. In exergue, •SM•TS•. RIC 28. C 113. Depeyrot 4/2. Vagi 3087. Calicó 5158. d=20 mm

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CONSTANTINVS FIL AVGG, laur. bust r./GENIO AVGVSTI Genius stg. l., modius on hd., naked but for chlamys over l. shoulder, r. holing. patera l. cornucopia. U | , SIS = Siscia RIC200b(S)

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Constantinus I - als Filius Augustorum 309-310. Follis (6,25 g), Thessalonika . Offizin 4. Av.: CONSTANTINVS FIL AVGG, belorbeerte Büste rechts. Rv.: GENIO CAESARIS, Genius steht links, hält Patera und Füllhorn. RIC:92b.

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Constantine I fil aug—struck by Galerius

Nicomedia, 308-309

obv.- FL VAL CONSTANTINVS FIL AVG; rev.- GENIO CAESARIS CMH (lig); Genius standing left, holding patera and cornucopia; SMNB in exergue

RIC VI Nic 56; Fail 194a 26mm; 6.2g; nummus

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Constantine I fil aug —struck by Licinius I

Siscia, 309-310

obv.- CONSTANTINVS FIL AVGG; Laureate head right rev.- GENIO AVGVSTI; Genius standing left, holding patera and cornucopiae; (crescent) | A in field, SIS in ex

RIC VI Sis 200b 24mm; 7.4g; nummus

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Constantine I fil aug —struck by Maximinus II

Antioch, 309

obv.- FL VAL CONSTANTINVS FIL AVG; laureate bust right rev.- GENIO FIL AVGG; Genius standing left, modius on head, holding patera and cornucopiae; o E in right field; ANT• in ex

RIC VI Ant 111 23mm; 7.0g; nummus

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Constantine I fil aug —struck by Maximinus II

Alexandria, 308-310

obv.- FL VAL CONSTANTINVS FIL AVG; laureate bust right; divergent ties (α) rev.- GENIO CAESARIS; Genius standing left, modius on head, naked except for chlamys over left shoulder, holding patera and cornucopiae, K in left field, A-P in right field, ALE in ex

RIC VI Ale 99b 24mm; 6.0 g; nummus

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Agli inizi del 309 d.C. Massimiano tornò alla corte di Costantino in Gallia, l'unica dove fosse ancora ben accetto. Sembra che il suo vecchio amico Diocleziano cercò di indicargli la via del ritiro a vita privata, spiegando la sua reticenza ad occuparsi di politica: «Se tu vedessi quali cavoli - precisò - mi crescono negli orti di Spalato, nemmeno mi chiederesti di tornare ad occuparmi dell'Impero».

Nello stesso tempo a Roma muore il figlio di Massenzio, Valerio Romolo, bloccando la possibilità di una successione dinastica.

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Valerio Romolo (294 – 309) è stato il figlio primogenito di Massenzio, cesare e poi usurpatore, e di Valeria Massimilla, figlia dell'imperatore romano Galerio. Nato nel 294 quando Massenzio aveva solo sedici anni, non ebbe mai alcuna rilevanza politica anche per la giovane età in cui morì. Valerio fu insignito del titolo di clarissimus puer da bambino, e in seguito di quello di nobilissimus vir. Tenne il consolato con il padre nel 308 e nel 309; il fatto che Massenzio sia stato console da solo per l'anno 310 suggerisce che Valerio sia morto nel corso del 309.

Nel contempo i Franchi sfondarono ai confini e Costantino partì da Treveri per combatterli: presto si diffuse la voce che Costantino fosse morto in battaglia per mano franca e questa raggiunse anche Massimiano ad Arles. Questi si impadronì del tesoro imperiale ivi custodito e lo elargì ai soldati di stanza nella città, cercando di assicurarsi il loro appoggio (aveva ben imparato dai Pretoriani di Massenzio... ;)).

Lo stesso Costantino, avuta notizia di quanto stava facendo il suocero ad Arles, stipulò una tregua con i Franchi a patto del loro ritiro oltre il Reno e utilizzando vie fluviali arrivò rapidamente ad Arles.

Massimiano fuggì verso Marsiglia. Questa fu posta sotto assedio e in breve tempo gli abitanti aprirono le porte urbiche alle truppe costantiniane...

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Dopo la caduta della città Massimiano comparve in catene davanti al genero. Non è nota con certezza cosa che fine abbia fatto, se non che morì.

Secondo le fonti dei panegiristi cristiani (Eusebio e Lattanzio) Costantino concesse la grazia al suocero a patto della rinuncia ad ogni forma di potere; successivamente a Treveri lo stesso Massimiano cercò di ordire l’assassinio del genero cercando di avere l'appoggio della figlia Fausta. Lei però informò il marito e fece fallire il progetto omicida.

Non è noto con certezza se Massimiano sia stato giustiziato (per strangolamento) o se gli sia stata data l’opportunità di morire da Romano, suicidandosi con la spada.

Massenzio giurò di vendicarne la morte ed emise monete in onore del padre divinizzato.

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RIC 25 (VI, Ostia) Follis Obv: DIVOMAXIMIANOPATRIMAXENTIVSAVG - Veiled head right.

Rev: AETERNAMEMORIA Exe: MOSTP - Temple with six columns, eagle atop.

Emissioni analoghe furono emesse da altri Augusti

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Bronze follis, RIC 48 var (unlisted officina), gVF, Thessalonica mint, 4.87g, 23.6mm, 180o, postumous under Licinius, 311 A.D.; obverse DIVO MAXIMIANO, veiled head right; reverse MEM DIVI MAXIMIANI, domed shrine, closed doors, surmounted by eagle, G right SMTS in exergue

Insomma… dopo morti, son tutti buoni, come recita l'adagio popolare.

Il figlio, dopo esser stato in rotta con lui e averlo cacciato da Roma, lo commemora e grida vendetta al cielo, il “collega” ma anche “rivale” lo omaggia.

Solo uno non dimenticò gli screzi, nonostante vi fosse imparentato: Costantino decretò per Massimiano la damnatio memoriae, facendo cancellare il suo nome da tutte le iscrizioni e distruggendo tutte le opere pubbliche che recavano la sua effigie. Più o meno la sorte che toccò al figlio Crispus qualche anno dopo…

In realtà anche Costantino lo rappresenterà ma su monete del 318 d.C., quando forse la rabbia è stata stemperata dal tempo… (scusate la descrizione in tedesco...)

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DIVUS MAXIMIANUS unter CONSTANTINUS I.

Halbfollis, 317-318, Siscia. DIVO MAXIMIANO SEN FORT IMP. Verschleierter Kopf des Divus Maximianus mit Lorbeerkranz rechts. Rs: REQVIES OPTIMOR - VM MERI TORVM / SIS. Maximianus mit erhobener Rechter und Szepter auf Sella curulis nach links sitzend. RIC VII, S. 429, 41 var. 1,54g. d=16 mm

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E arriviamo all’estate 310.

Galerio si trova in Moesia a Serdica (una delle città che con Nicomedia si poteva vantare di essere la residenza imperiale). Viene colpito da un morbo, descritto da Lattanzio nel suo De mortibus persecutorum (48, 2-13) - tralascio la cruda descrizione dei panegiristi che parla di cancrene, di vermi, di “odori che si diffondono dal palazzo imperiale a tutta la città”- e attribuito alla maledizione divina per la repressione verso i Cristiani.

A nulla valse il “riparatore” Editto di Galerio (forse consigliato dalla moglie Valeria e la suocera Prisca, che si dice fossero loro stesse cristiane o almeno simpatizzanti) dell’aprile 311 che ritrattava le persecuzioni e promulgava la tolleranza verso il culto. E nemmeno i medici cristiani fatti accorrere al capezzale dalla moglie.

Morì a Serdica il 3 o 4 maggio dello stesso anno.

Erano presenti la moglie e Licinio I, accorso da Sirmium; a lui, prima di morire, raccomandò la moglie e il figlio Candidiano. Invano, perché quest’ultimo in seguito li uccise entrambi.

...Galerio ebbe Candidiano (Gaius Valerius Candidianus; 297 circa – 313) da una concubina; la moglie legittima, Valeria Galeria, lo adottò. Il progetto di Galerio era quello di far abdicare Costanzo Cloro, divenire augusto assieme a Licinio, regnare per venti anni, poi abdicare in favore di Candidiano; all'interno di questo progetto va vista l'elezione di Candidiano a cesare dal 310 al 311, anno in cui il progetto fallì per la sopravvenuta morte di Galerio. Valeria chiese ospitalità a Massimino Daia (figlio di una sorella di Galerio), e Candidiano la seguì assieme alla nonna Prisca dall'augusto, come pure la seguì nell'esilio nei villaggi dei deserti siriani, quando Valeria rifiutò di sposare Massimino. Alla morte di Massimino, fu il nuovo augusto Licinio ad accogliere benevolmente Candidiano e la madre. Fu poi lo stesso Licinio, però, a promuovere una purga dei famigliari dei Tetrarchi che coinvolse Candidiano, come pure la figlia di Massimino, di soli sette anni, che gli era stata promessa in sposa.

Il caso di Candidiano è emblematico per descrivere la situazione di incertezza dei familiari degli Augusti e dei Cesari dell’epoca. Ma ancora più emblematica è quella di Valeria Galeria:

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Aureo di Galeria Valeria e stampo di un rovescio analogo a quello dell'aureo proposto, in ceramica.

Aureus, Nicomedia 308-310, 5.34 g. GAL VAL – ERIA AVG Diademed and draped bust r. Rev. VENERI V – I – CTRICI Venus standing facing, head l., holding apple in upraised r. hand and raising drapery over l. shoulder; in exergue, SMN. RIC 53. C 1. Jameson 334. Depeyrot 13/1. Vagi 2837. Calicó 4964. d=21 mm

Galeria era nata in Illiria (località imprecisata) da Diocleziano e Prisca, sposò Galerio nel 293, quando suo padre lo elesse cesare per l'Oriente. Questo matrimonio, chiaramente organizzato per rafforzare i rapporti tra i due imperatori, richiese che Galerio divorziasse dalla sua prima moglie, Valeria Massimilla. Valeria simpatizzava con i cristiani, mentre suo marito li perseguitava e fu innalzata al titolo di Augusta e mater castrorum nel novembre 308. Poiché non diede figli a Galerio, adottò come proprio il figlio illegittimo di suo marito, Candidiano. Quando Galerio morì, nel 311, Licinio divenne imperatore, e gli furono affidate Valeria e sua madre Prisca. Le due donne, comunque, fuggirono da Licinio per mettersi sotto la protezione di Massimino Daia, la cui figlia aveva sposato Candidano. Poco tempo dopo Valeria rifiutò le proposte di matrimonio di Massimino, che la fece arrestare e confinare in Siria, confiscando le sue proprietà. Alla morte di Massimino, Licinio ordinò la pena capitale per Valeria, che fuggì, nascondendosi per un anno, finché non fu trovata a Tessalonica; fu catturata dalla folla, decapitata nella pubblica piazza ed il suo corpo fu gettato in mare. Era il 315 d.C.

Ma sorte migliore non toccò ad altre Auguste: Fausta, figlia di Massimiano e sorella di Massenzio, vede il marito Costantino portare alla morte entrambi. Essa stessa fu probabilmente uccisa dallo stesso consorte, nell’ “affare Crispus” (al riguardo rimando alla precedente discussione

)

e che, sulla base di quanto sopra, potrebbe trovare chiave di lettura nella vendetta dell’Imperatrice per le morti dei suoi congiunti ordinate da Costantino.

Il quale, tra l’altro, diede la sorellastra Costanza in moglie a Licinio per poi, dinanzi alla prospettiva di unificare l’Impero, uccidere lo stesso cognato e suo figlio (cioè suo nipote) e chiunque in futuro potesse accampare diritti al trono.

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RIC 15 (VII, Constantinople), LRBC 977 AE3 Obv: CONSTANTIANF - Braided head right, wearing mantle and necklace.

Rev: SORORCONSTANTINIAVG Exe: CONS - Wreath, legend within reading PIET/ASPVB/LICA. 326-327 (Constantinopolis).

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Ma torniamo alla Storia Imperiale.

Sono usciti di scena quindi tre grandi Tetrarchi: Diocleziano, Massimiano e Galerio.

Per cause diverse (abdicazione, uccisione/suicidio, malattia) ma il potere si restringe a Costantino, Licinio, Massimino Daia, con Massenzio in Italia.

E tra Licinio e Massimino Daia si aprì il contenzioso per subentrare nel governo delle terre prima amministrate da Galerio: parte dell’Illirico, Grecia, Macedonia, Moesia superiore e Inferiore, Asia Minore.

Massimino non presenziò alla morte di Galerio, del quale era tra l'altro nipote e debitore dell’elezione a Cesare (avversata da Diocleziano) e subito mise in marcia l’esercito, prendendo possesso di Nicomedia ad arrivando al Bosforo. Dall’altra parte dello stretto arrivò l’esercito di Licinio, che dopo un’iniziale smarrimento aveva comandato l’avanzata dell’esercito verso sud a tutela dei territori che si affacciavano sulla costa meridionale.

Questo fu il nuovo confine tra l’Occidente e l’Oriente, almeno al momento.

Quindi alla fine del 311 gli Augusti, ufficiali o meno, erano tornati 4:

• Massimino Daia per l’Oriente

• Licinio per l’Oriente “europeo”

• Costantino in Gallia, Spagna, Britannia

• Massenzio su Italia ed Africa

Un quadro politico instabile che ben presto cambiò ancora…

Ancora per completezza storica Diocleziano, il padre della Tetrarchia, muore il 3 dicembre 311 nel suo “buen ritiro” presso Spalato.

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Per la parte storica son giunto, per il momento, al capolinea.

Ciao

Illyricum

:)

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LE PRIME MONETE DA AUGUSTO DI COSTANTINO

Di seguito ho cercato di raccogliere alcune delle prime monete emesse da Costantino (o da altri Imperatori) in ordine cronologico. Il fine è quello di presentare le tipologie più comuni delm periodo e di creare una sorta di "guida" che consenta una generica collocazione storica al fruitore, qualora si imbattesse in uno di questi tipi.

Nel caso vi fosse qualche inesattezza, vi prego di scusarmi ed eventualmente segnalarmela, ma conto nella comprensione altrui. Dopo una marea di date, RIC, etc... sono un po' "groggy"... :wacko:

V. Le emissioni con il Sol Invictus

Costantino propone varie tipologie di monete a partite dal 307 (e qui presentate) ma nel 310 inizia l'importante serie “Sol”, in seguito alla visione di Apollo reggente una Vittoria ed offerente una corona d’alloro, subito translato nella divinità solare del Sole Invitto, per l’appunto. Questa iconografia diventa il tratto più comune delle sue emissioni, in quanto preso a nume tutelare. Marte e il Genio continuano ed essere presenti nel periodo, ma la presenza di Sol diventerà nel tempo dominante.

307

Constantine I augustus—struck by Constantine I

Lugdunum, 307

obv.- IMP C CONSTANTINVS P F AVG; cuirassed bust right. rev.- PRINCIPI IVVENTVTIS; emperor standing facing, in military dress, laureate head left, vexillum in each hand; N in field; PLG in ex

RIC VI Lug 244 [var]. 26mm; 5.7g; nummus

From first issue from Constantine as augustus. This type only catalogued with laureate draped cuirassed bust (244), and not with cuirassed-only bust. #244 is rated S in RIC.

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Constantine I augustus —struck by Constantine I

Lugdunum, 307

obv.- IMP C CONSTANTINVS P F AVG; laureate cuirassed bust right. rev.- GENIO POP ROM; Genius stg left, modius on head, loins draped, right hand holding patera, altar to left; N in field; PLC in ex

RIC VI Lug 238. 25mm; 6.8g; nummus

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Constantine I augustus—struck by Maxentius

Rome, 307

obv.- CONSTANTINVS P F AVG; laur bust right. rev.- CONSERVATORES VRB SVAE; Roma seated facing, head left, in hexastyle temple, globe in right hand, scepter in left, wreath in pediment, knobs as acroteria R*Q in exergue

RIC VI Rom 201. 27mm; 6.1g; nummus

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307-308

Constantine I augustus—struck by Constantine I

Treveri, 307-308

obv.- IMP CONSTANTINVS P F AVG; Laureate, cuirassed bust right; seen from front in 3/4 view. rev.- VIRTVS MILITVM; Camp gate with no door; 7 rows of bricks; 4 turrets; TR in ex. RIC VI Tr 758; RSC 707e 16.5mm; 1.5g; half-argenteus

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RIC VI 770 - Constantine I . Æ nummus. (24mm, 7.20 gm). Treveri (Trier) mint. Struck autumn 307-end of 308. IMP CONSTANTINVS P F AVG, laur. cuir. bust r./ GENIO POP ROM, Genius stg. l., head towered, loins draped, r. holding patera, l. cornucopiae. S-A//PTR. RIC VI 770.

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RIC VI 772a - Constantine I . Æ nummus (24mm, 5.91 g, 4h). Treveri (Trier) mint. Struck AD 307-308. Laureate and cuirassed bust right / Mars standing right, holding inverted spear and resting hand on grounded shield; S-A//PTR. RIC VI 772a.

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RIC VI 774 - Constantine I . Æ nummus (26mm, 6.72 g, 5h). Treveri (Trier) mint. Struck circa 307-308 AD. IMP CONSTANTINVS P F AVG, laureate, draped and cuirassed bust right, seen from rear / MARTI PATRI CONSERVATORI, Mars standing right, holding reversed spear and shield set on ground; S A/PTR. RIC VI 774. (cuirassed bust).

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RIC VI 776 - Constantine I . Æ nummus. (6.07 gm). Treveri (Trier), autumn 307-end 308. IMP CONSTANTINVS P F AVG, laureate and cuirassed bust of Constantine right / MARTI PATRI PROPVGNATORI, nude, helmeted Mars advancing right, carrying spear and shield, S—A in fields, PTR in exergue. RIC VI 776.

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RIC VI 781 - Constantine I . Æ nummus. (6.58 gm). Treveri (Trier) mint. Struck autumn 307-end of 308. IMP CONSTANTINVS P F AVG, laur. cuir. bust r./ PRINCIPI-IVVE-NTVTIS stg. facing, hd. l., in military dress, hldg. standard in each hand. S|A, PTR. RIC VI 781.

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Constantine I augustus—struck by Constantine I

Lugdunum, 307-308

obv.- IMP C CONSTANTINVS P F AVG; laureate draped bust right, seen from rear rev.- CONSTANTINO P AVG B R P NAT; Constantine stg facing, head l., in military dress, r. holding globe, l. leaning on sceptre; PLC in ex

RIC VI Lug 252. 28mm; 5.9g; nummus

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Rated R in RIC. The reverse legend CONSTANTINO P AVG B(ono) R(ei) P(ublicae) NAT(o), means "To Constantine, prince, Emperor, born for the welfare of the state." This likely commemorates Constantine's birthday on 27 February 308. Constantine would have 27 or 28 for this birthday.

Constantine I augustus—struck by Constantine I

Lugdunum, 307-308

obv.- IMP C CONSTANTINVS P F AVG; laureate draped bust right. rev.- MARTI PATRI CONSERVATORI; Mars standing right, holding spear pointing down and leaning on shield; PLC in ex

RIC VI Lug 260 [var]. 27mm; 7.6g; nummus

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This reverse type is completely uncatalogued for this issue, although it ought to be expected since it is present in both the "N" and CI-HS issues that bracket this PLC issue in RIC. In both of those other issues, it is present as part of a set with the other Mars reverse types that are also present in this issue.

Constantine I augustus—struck by Constantine I

Lugdunum, 307-308

obv.- IMP C CONSTANTINVS P F AVG; laureate cuirassed bust right rev.- MARTI PATR SEMP VICTORI; Mars standing right, head left, holding transverse spear and trophy over shoulder; PLC in ex

RIC VI Lug 263 [var]. 25mm; 6.3g; nummus

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For Constantine, this is only catalogued for laureate/cuirassed bust, seen from rear; not listed for an ordinary cuirassed bust, seen from front. Catalogued by Bastien as note to Lyon 502 — this specific coin, cited and illustrated. Extremely rare, and the only example cited in Lyon.

Constantine I augustus—struck by Constantine I

Lugdunum, 307-308

obv.- IMP C CONSTANTINVS P F AVG; laureate draped bust right, seen from rear. rev.- SECVRIT PERPET DD NN; Securitas stg. l., leaning l., with transverse sceptre on column, r. raised to head; PLC in ex

RIC VI Lug 278. 27mm; 6.3g; nummus

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Constantine I augustus—struck by Constantine I

Ticinum, 307-308

obv.- CONSTANTINVS P F AVG; laureate bust right. rev.- VIRTVS PERPETVA AVG; Hercules strangling the Nemean Lion; club to lower right; ST

RIC VI Tic 99; Fail 166. 25mm; 6.13g; nummus

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307-308 (serie commemorativa)

RIC VI 789 - Constantius I . Died 306 AD. Struck by Constantine I. Æ nummus (26 mm, 6.44 gm). Treveri (Trier) mint. Struck AD 307-308. Laureate, veiled and cuirassed bust right / Lighted and garlanded altar, flanked by two eagles; PTR. RIC VI 789.

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RIC VI 268 - Constantius I (died AD 306). Billon nummus (7.07 gm). Lugdunum (Lyon), autumn AD 307–summer AD 308. DIVO CONSTANTIO PIO, laureate, veiled and cuirassed bust of Divus Constantius right / MEMORIAE FELIX, large flaming altar flanked by two eagles, PLC in exergue. RIC 268.

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RIC VI 110 - Constantius I. Æ nummus (23mm, 6.76 g, 6h). Commemorative issue. Londinium (London) mint. Struck under Constantine I, circa fall AD 307-early 310. Laureate, veiled, draped, and cuirassed bust right / Altar; to left and right, eagle standing facing, with heads turned inward; //PLN. RIC VI 110.

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308

Constantine I augustus—struck by Constantine I

Lugdunum, 308

obv.- IMP C CONSTANTINVS P F AVG; laureate draped bust right. rev.- GENIO POP ROM; Genius holding patera over altar; CI - HS in fields, PLC in ex

RIC VI Lug 287; Fail 073. 27mm; 6.2g; 308-309

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An historical bronze dating to marriage of Constantine to Fausta. The CI in the left field stands for Constantine Imperator and declares his new title along with his new father in law. The horizontal HS stands for Heraclius Senior giving honor to his new father in law. The coin is a clear commemoration of Constantines new position in the tetrarchy and his new wife and her family. Rated S in RIC.

Constantine I augustus—struck by Maxentius

Ticinum, 308

obv.- CONSTANTINVS P F AVG; laur bust right

rev.- CONSERV VRB SVAE; Roma seated facing, head left, in hexastyle temple, right hand holding globe, left hand holding a scepter; PT in ex

RIC VI Tic 93. 27mm; 6.8g; nummus

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Emessa nel periodo in cui Costantino e il cognato Massenzio erano in buoni rapporti…

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308-309

Constantine I augustus—struck by Constantine I

Lugdunum, 308-309

obv.- IMP C CONSTANTINVS P F AVG; laureate draped bust right (seen from rear). rev.- PRINCIPI IVVENTVTIS; emperor standing facing, in military dress, laureate head left, vexillum in each hand; C I H S across fields; PLG in ex

RIC VI Lug 299. 27mm; 6.1g; nummus

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309-310

Constantine I augustus—struck by Constantine I

Lugdunum, 309-310

obv.- IMP CONSTANTINVS P F AVG; Laureate bust right, cuirassed, draped, seen from rear rev.- SOLI INVIC-TO COMITI; Sol radiate, stg. l., chlamys draped over l. shoulder, r. raised, l. holding up globe. F-T in fields, PLC in ex

RIC VI Lug 310 24mm; 4.2g; nummus

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310

RIC 769v, C 413 1-1/2 Scripulum Obv: IMPCONSTANTINVSPFAVG - Laureate, cuirassed bust right.

Rev: PRINCIPIIVVENTVTIS Exe: TR - Constantine I standing right, holding spear and globe. [RIC lists for bust left]. c.310 (Treveri)

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RIC 802 Constantine I AV Medallion of 1 1/2 Solidi. Summer AD 310. IMP CONSTANTINVS P F AVG, radiate, draped and cuirassed bust right, seen from behind / PRINCIPI IVVENTVTIS, Constantine in military dress, standing right, holding transverse spear and globe, PTR in ex. Cohen 409. Treveri.

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Constantine I augustus—struck by Constantine I

Londinium, 310

obv.- IMPCONSTANTINVS P F AVG; Laur Cuir Right rev.- SOLI INVICTO COMITI; Sol radiate standing left, holding globe in left hand, raised right hand; PLN in ex; T F in fields

RIC VI Lon 121a; Fail 208 24mm; 5.1g; nummus

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Follis, 310, Trier. IMP CONSTANTINVS P F AVG. Busto con corona d'alloro e corazzato rivolto a destra. Rs: MARTI CONSERVATORI. Busto di Marte elmato e rivolto a destra, PTR. RIC -. d=23 mm

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310-311

Follis, 310-311, Trier. IMP CONSTANTINVS P F AVG. Busto con corona d'alloro e corazzato rivolto a destra. Rs: MARTI CONSERVATO - RI. Busto di Marte (su ritratto di Costantino) elmato, corazzato, reggente scudo e alncia, rivolto a sinistra. RIC VI, S. 227, - . C. 331 . Gerin S. 392, 71. 4,75g. d=24 mm

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Constantine I augustus—struck by Constantine I

Londinium, 310-312

obv.- IMP CONSTANTINVS P AVG; laur cuir bust right rev.- ADVENTVS AVG; Constantine riding left, on horseback pawing captive, holding spear; * in field, PLN in ex

RIC VI Lon 137 [var] 23mm; 3.9g; nummus

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310-312

Constantine I augustus—struck by Constantine I

Londinium, 310-312

obv.- CONSTANTINVS P F AVG; Laur., draped and cuirassed bust right rev.- COMITI AVGG NN; Sol standing left, holding globe and whip. * in field, PLN in ex

RIC VI Lon 153; Fail 186 24mm; 4.2g; nummus

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Constantine I augustus—struck by Constantine I

Londinium, 310-312

obv.- CONSTANTINVS P F AVG; Cuir with spear over right shoulder, shield on left arm, bust facing left rev.- COMITI AVGG NN; Sol radiate standing left, holding globe and whip

RIC VI Lon 166; Fail 186 23mm; 3.7g; nummus

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RIC VI 186 - Constantine I. Æ nummus (25mm, 4.39 gm). Londinium (London) mint. Struck circa 310-312 AD. CONSTANTINVS AV-G, laureate, helmeted, and cuirassed bust left, holding spear over shoulder and shield / COMITI AVGG NN, Sol standing left, holding globe and whip; -*/PLN. RIC VI 186.

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Constantine I augustus—struck by Constantine I

Londinium, 310-312

obv.- CONSTANTINVS P F AVG; Laureate cuirassed bust right rev.- CONCORDIA MILIT; Concordia stg. l. holding two standards; * in field; PLN in ex

RIC VI Lon 195 24mm; 4.2g; nummus

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RIC VI 203 - Constantine I. Æ nummus (24mm, 4.58 gm). Londinium (London) mint. Struck circa 310-312 AD. CONSTANTINVS P AV-G, laureate, helmeted, and cuirassed bust left, holding spear over shoulder and shield / CONCOR-D MILIT, Concordia standing left, holding standards; */PLN. RIC VI 203.

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RIC VI 212 - Constantine I. Æ nummus (22mm, 4.09 g, 6h). Londinium (London) mint. Struck mid AD 310-late 312. Laureate and cuirassed bust right / Genius standing facing, head left, holding cornucopia in left hand and patera in right hand; star to right; //PLN. RIC VI 212.

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Constantine I augustus—struck by Constantine I

Londinium, 310-312

obv.- CONSTANTINVS P F AVG; helmeted, cuirassed bust left; spear over right shoulder; shield on left arm rev.- PRINCIPI IVVENTITVS; Prince stg facing, head left, in military dress, holding standard in each hand; * in field, PLN in ex

RIC VI Lon 217 [var] 23mm; 4.4g; nummus

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Constantine I augustus—struck by Constantinus I

Londinium 310-312 obv.- CONSTANTINVS P F AVG; laur cuirassed bust right rev.- PRINCIPI IVVENTVTVTIS; Prince standing right, in military dress, holding spear and globe, star on right, PLN in ex RIC VI Lon 222 23mm; 4.5g; nummus

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Constantine I augustus—struck by Constantine I

Londinium, 310-312

obv.- CONSTANTINVS P F AVG; laur cuir bust right rev.- SPES REIPVBL; Emperor on horse prancing left, captive on ground

RIC VI Lon 241; Fail 209

22mm; 4.35g; nummus

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310-313

La serie seguente copre questo arco temporale. Dovrebbero esser state emesse prima di una pietra miliare nell'ascesa di Costantino all'Impero: la battaglia di Ponte Milvio (28 ottobre 312, n.d.r.)

RIC VI 810 - Constantine I . AV Solidus (4.53 gm). Struck c. 310-313. Trier mint. CONSTANTI-NVS P F AVG, Laureate head r. / FELICITAS REI-PVBLICAE, Constantine, in military dress, seated left on a curule chair between two officers, all on a platform adorned with garlands; below left, three suppliant figures, kneeling to right; //PTR. Biaggi 1968. C. 148. Depeyrot 17/1. Foss 25. RIC 810.

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RIC VI 815 - Constantine I . AV Solidus (4.46 gm). Trier mint. Struck 310-313 AD. CONSTAN–TINVS P F AVG, Laureate head r. / S P Q R OPTIMO PRINCIPI, Aquila between two standards; //PTR. C 556. RIC VI 815. Alföldi 507. Depeyrot 17/9.

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RIC VI 819 - Constantine I . AV Solidus (4.46 gm). Struck 310-313. Trier mint. CONSTAN–TINVS P F AVG Head, laureate, to r. / VICTORIA CONSTANTINI AVG, Victory advancing to l. holding wreath and palm-branch. //PTR. RIC VI 819. C. 600

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RIC VI 824 - Constantine I – . AV Solidus (4.55 gm, 6h). Struck c. 310-313. Trier mint. CONSTANTINVS P F AVG, Laureate head of Constantine I to right. / GAVDIVM ROMANORVM, Francia, mourning, seated left on the ground, resting her head on her right hand and touching bow with her extended left; behind, trophy. //FRANCIA. Biaggi 1972. C. 168. Depeyrot 18/3. G. Lacam, Civilisation et Monnaies Byzantines (Paris, 1974), p. 13, frontispiece A (this coin, illustrated in a 5x enlargement). RIC VI 824 (RIC VII, Appendix, p. 225, note 240 d).

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RIC VI 874 - Constantine I . Æ nummus (23mm, 4.36 gm, 6h). Treveri (Trier) mint. Struck 310-313 AD. CONSTANTINVS PF AVG, laureate, draped, and cuirassed bust right / SOLI INVIC-TO COMITI, Sol standing front, head left, chlamys over left shoulder, raising right hand, holding globe in left; T-F/PTR. RIC VI 874.

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Constantine I augustus—struck by Constantine I

Treveri, 310-313

obv.- IMP CONSTANTINVS AVG; laur cuir dr bust right rev.- MARTI CONSERVATORI; Helmeted Mars, leaning on reversed spear and shield; T|F in fields, PTR in ex

RIC VI Tr 860; Fail 204 23mm; 4.5g; nummus

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Constantine I augustus—struck by Constantine I

Treveri, 310-313

obv.- CONSTANTINVS P F AVG; Laureate, cuirassed bust right rev.- MARTI CONSERVATORI; Mars, helmeted, in military dress, standing facing, head right, reversed spear in right hand, left hand resting on shield ; T | F across fields; PTR in ex

RIC VI Tr 862 24mm; 4.7g; nummus

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Constantine I augustus —struck by Constantine I

Treveri, 310-313

obv.- IMP CONSTANTINVS AVG; rev.- SOLI INVICTO COMITI; Sol standing left holding globe, PTR in ex, T F in fields

RIC VI Tr 870; Fail 208 23mm; 4.5g; nummus

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Emissioni orientali come Augusto antecedenti alla fine del 312

Come descritto nel 310 Massiminus (II) Daia rigetta il titolo di “FILIVS AVGVSTORVM” e conia monete con il titolo di Augusto; lo fa anche Costantino. Entrambi emettono conii intitolati all’altro come Augusto (AVG). Galerio deve prenderne atto e anche nelle sue emissioni i due presentano tale titolo.

Quindi si assiste nelle zecche orientali l’emissione di monete costantiniane con legenda AVG.

Constantine I augustus—struck by Maximinus II

Alexandria, 308-310

obv.- FL VAL CONSTANTINVS AVG; Laureate bust right rev.- GENIO IMPERATORIS; K-A-P in fields, ALE in ex

RIC VI Ale 108 26.5mm; 6.0g; nummus

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Constantine I augustus—struck by Maximinus II

Cyzicus, 311

obv.- IMP C FL VAL CONSTANTINVS P F AVG; laureate bust right rev.- GENIO AVGVSTI CMH; Genius standing left, holding patera and cornucopia; MKV in ex

RIC VI Cyz 77b 23mm; 7.9g; nummus

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Constantine I augustus—struck by Maximinus II

Nicomedia, 312

obv.- IMP C FL VAL CONSTANTINVS P F AVG; Laureate bust right rev.- GENIO AVGVSTI; Genius standing left, holding patera and cornucopiae; SMN in ex, Γ in field

RIC VI Nic 71c 22mm; 5.3g; nummus

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Constantine I augustus—struck by Maximinus II

Nicomedia, 311

obv.- IMP C FL VAL CONSTANTINVS P F AVG; laureate / draped bust right rev.- VIRTVTI EXERCITVS; Mars advancing right, holding spear, shield, and trophy; B in field; SMN in ex

RIC VI Nic 70c [sic]; Fail 212 22mm; 4.5g; nummus

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Constantine I augustus—struck by Maximinus II

Nicomedia, 312

obv.- IMP C FL VAL CONSTANTINVS P F AVG; laur bust right rev.- HERCVLI VICTORI; Hercules standing right, resting hand on hip and holding club with lion skin; * Δ in field; SMN in ex

RIC VI Nic [75c]; Fail 201 21mm; 4.9g; nummus

post-3754-0-27966100-1329670970_thumb.jp

Constantine I augustus—struck by Licinius I

Siscia, 311

obv.- IMP CONSTANTINVS P F AVG; laureate bust right rev.- GENIO AVGVSTI; Genius stg left, modius on head, holding patera and cornucopia; crescent-Γ in fields, SIS in ex

RIC VI Sis 209 25mm; 7.3g; nummus

post-3754-0-85888900-1329670984_thumb.jp

Constantine I augustus—struck by Maximinus II

Antioch, 312

obv.- IMP C FL VAL CONSTANTINVS P F AVG; laur bust right rev.- SOLI INVICTO; Sol, radiate, in long robe, r hand raised, left hand holding head of Serapis; epsilon-I in left field, * in right; ANT in ex

RIC VI Ant 167c; Fail 208d 21mm; 4.2g; nummus

post-3754-0-25675600-1329671005_thumb.jp

Constantine I augustus—struck by Maximinus II

Alexandria, 312

obv.- FL VALER CONSTANTINVS P F AVG; laureate bust right rev.- GENIO AVGVSTI; Genius standing left, holding head of Serapis and cornucopiae; *-N-A in fields, ALE • in ex

RIC VI Ale 161 21mm; 4.9g; nummus

post-3754-0-50977100-1329671020_thumb.jp

Detto ciò, avrei concluso la parte numismatica "pre-Milviana", se mi concedete il neologismo ;).

Spero di aver mantenuto desta la vostra attenzione.

Ciao

Illyricum

:)

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