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IGNORED

Le Tetradracme Siro - Fenicie


FlaviusDomitianus

Risposte migliori

Per le popolazioni di quella vasta area che va dall’Asia Minore alla Siria, una delle zone più ricche dell'Impero romano,la tetradracma era la denominazione preferita, in virtù di una lunga tradizione.

Nel primo secolo, pertanto, gli imperatori romani consentirono alle principali zecche locali di continuare a coniare tetradracme in argento e loro frazionali.

Questi nominali coesistevano localmente con i denari di conio romano, con i quali si trovano spesso mischiate nei ripostigli.

Rispetto alle coeve emissioni della zecca di Alessandria d’Egitto queste tetra si caratterizzavano per una molto più elevata percentuale di fino (in alcuni casi comparabile con quelle dei denari) e anche - a mio parere - per una superiore qualità stilistica del conio.

Su queste monete esiste un’ottima monografia “The Syro-Phoenician tetradrachms and their fractions” pubblicata nel 2000 a cura di C.N.G. e scritta da Michel Prieur, uno dei soci della francese C.G.B..

Le monete che seguono rappresentano tre esempi di zecche diverse, una per ogni imperatore della dinastia Flavia.

La prima è una tetra di Vespasiano, fondatore della dinastia, assurto al soglio imperiale anche e soprattutto in virtù dell'appoggio dei governatori di queste provincie.

La moneta è classificabile come RPC II 1953 - Prieur 120, dal caratteristico tondello ovale (anche la plate coin del Prieur è esattamente così) ed è stata coniata ad Antiochia ad Orontem nel 69 d.C., proprio a ridosso della conquista del potere.

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La seconda è una tetra di Tito, coniata secondo le più recenti attribuzioni dalla zecca di Caesarea Maritima in Giudea, nei tipi di Antiochia.

La moneta è stata coniata nel 70-71 nel mentre Tito guidava l'esercito romano alla conquista di Gerusalemme.

Per qualche ragione Tito è di gran lunga l'imperatore più ricercato e collezionato della dinastia Flavia; recentemente sono state disperse due maggiori collezioni dei Flavii la Sierra e la Harry Sneh, entrambe prevalentemente incentrate su monete di Tito e solo in misura minore su Vespasiano e Domiziano.

La moneta è classificabile come RPC II 1967 e Prieur 142A e proviene dalla penultima asta CNG.

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Concludo con una tetra di Domiziano, coniata a Tarso in Cilicia sul finire del suo regno (95-96).

Il rovescio rappresenta Tyche con il dio fiume Kydnos che nuota ai suoi piedi.

La moneta è classificabile come RPC II 1728 - Prieur 751. RPC scrive che queste monete erano estremamente rare fino al 1986, quando fu trovato un tesoretto contenente anche tetra di Traiano.

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