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IGNORED

Medaglione Antonio Pio


skubydu

Risposte migliori

Ciao,

stavo guardando cataloghi di aste passate e mi è caduto l'occhio sul medaglione lotto 607 presente nel catalogo Inasta 41.

La moneta riporta un peso di 32,40 grammi conservazione BB e stimato in 170 €, viene poi indicato che è una fusione ottocentesca.

Guardando la recente asta 43, lotto 792, mi sembra che la moneta sia la stessa e periziata da Moruzzi come MB e stimata in 400 €.

Secondo voi, premesso che da un immagine non si puo avere nessuna certezza ...che ne pensate?

Puo essere il caso del falso, che falso non è?? oppure del falso che per svista è stato periziato buono?

ciao

sku

p.s. posto le scansioni dei cataloghi in 2 messaggi per problemi di dimensioni

post-7579-0-53205100-1330444161_thumb.jp

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e' la stessa.....adesso come la mettiamo?.....mi piacerebbe avere una risposta da INASTA e l'altra da Moruzzi.....chiedo troppo??

Modificato da franco obetto
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e' la stessa.....adesso come la mettiamo?.....mi piacerebbe avere una risposta da INASTA e l'altra da Moruzzi.....chiedo troppo??

Direi proprio di no............

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Complimenti Sku per l'occhio! E' lui e anche per me e' autentico.

Paradossalmente chi l'aveva adocchiato comprandolo come falso per poi rivenderlo come autentico è andato in perdita! Incredibile!

Asta 41, presentato come falso (fusione ottocentesca) a 170 euro; viene venduto a 400 euro + diritti (15.5%) 62 euro + spedizione 8 +assicurata (1%) 4 = 474 euro. Vanno aggiunti poi almeno 20 euro per la perizia di Moruzzi, per un totale speso di 494 euro.

Asta 43, presentato come autentico periziato Moruzzi a 400 euro; viene venduto a 470 euro - diritti conferente (15%)= 399 euro incassati dal conferente.

Ossia alla fine ci hanno perso quasi 100 euro....Ed avevano sgamato un medaglione autentico comprandolo come falso....E proprio vero che la cultura non paga! ;) Invece Inasta ci ha guadagnato in entrambe le occasioni...:)

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A me sembra comunque una moneta fusa, dai rilievi troppo incerti e confusi per essere coniata. Io francamente non avrei speso quei soldi (buona o cattiva che fosse)

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A me sembra comunque una moneta fusa, dai rilievi troppo incerti e confusi per essere coniata. Io francamente non avrei speso quei soldi (buona o cattiva che fosse)

quoto in pieno......

Stavolta non sono d'accordo. E' in bassa conservazione e obbiettivamente non e' molto bella esteticamente (difatti ha perso quasi 10gr dal peso dell'altro esemplare conosciuto e riportato da Gnecchi) ma non ravviso anche sotto la spessa patina elementi per considerarla una fusione rinascimentale. Moruzzi poi non e' uno sprovveduto.

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Se si rivelasse invece autentico (difficile pero'...) il medaglione di Settimio Severo presente nell'ultima Inasta 43 invece li' si che il compratore potrebbe aver fatto tombola....

L'ho postato nella sezione falsi, cosa ne pensate:

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ciao, posto la scansione del medaglione. L'immagine proviene dal Banti "I grandi Bronzi Imperiali", ma è l'esemplare riportato dal gnecchi.

ciao

sku

post-7579-0-92645900-1330623495_thumb.jp

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Quindi dovrebbero esistere due esemplari del medaglione.

Infatti l'esemplare Inasta e poi certificato dal Moruzzi è diverso da quello riportato dal Banti (ex Gnecchi).

Interessante il fatto che l'esemplare Gnecchi abbia avuto la legenda ritoccata col bulino (specie su AEL), mentre nel secondo esemplare non si notano evidenti ritocchi.

Resta da stabilire se è possibile una creazione ottocentesca. Credo che Moruzzi abbia competenza per stabilire se è una fusione o meno (bisognerebbe leggere integralmente il cartellino sigillato).

Non ricordo se nel caso specifico dei medaglioni (che ho studiato poco) esistano casi di fusioni per così dire d'epoca, ossia se i Romani possono avere fatto ricorso anche alla fusione e non solo alla coniazione per questa particolare categoria (mentre i normali sesterzi sono sempre stati solo coniati!).

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Quindi dovrebbero esistere due esemplari del medaglione.

Infatti l'esemplare Inasta e poi certificato dal Moruzzi è diverso da quello riportato dal Banti (ex Gnecchi).

Interessante il fatto che l'esemplare Gnecchi abbia avuto la legenda ritoccata col bulino (specie su AEL), mentre nel secondo esemplare non si notano evidenti ritocchi.

Resta da stabilire se è possibile una creazione ottocentesca. Credo che Moruzzi abbia competenza per stabilire se è una fusione o meno (bisognerebbe leggere integralmente il cartellino sigillato).

Non ricordo se nel caso specifico dei medaglioni (che ho studiato poco) esistano casi di fusioni per così dire d'epoca, ossia se i Romani possono avere fatto ricorso anche alla fusione e non solo alla coniazione per questa particolare categoria (mentre i normali sesterzi sono sempre stati solo coniati!).

da quanto riportato da sku anche il medaglione di inasta è stata ritoccato, infatti nella descrizione della prima asta, che lo riteneva un fuso, si riporta "ritocchi".

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