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Moneta Greca?


ElisaLaschi

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Non ho ancora effettuato una ricerca, ma a prima vista non sembra una moneta greca magnogreca o siciliana (non è di Siracusa, anche se alcune lettere sembrano propendere).

Spero che a qualcuno s'illumini una lampadina.......

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Sicuramente lei sarà un addetto ai lavori, di conseguenza non le devo ricordare cosa recita la normativa in merito, ma non ha comunque specificato il luogo del ritrovamento, o quantomeno una posizione geografica.

Probabilmente è voluto, per non influenzare l'identificazione, ma se si tratta dell'emissione monetale a cui penso, con buona probabilità potrebbe provenire da una area “adriatica” o per lo meno strettamente connessa ai commerci del II secolo a.C. facilitati dalle rotte adriatiche.

Dico questo perchè con buona probabilità, potrebbe trattarsi di un bronzo emesso in Illiria sotto il regno del Re Ballaios.

Queste monete recano generalmente al dritto il busto del Re rivolto a sinistra o a destra, mentre sul rovescio Artemis (che avanza in piedi) verso sinistra, con o senza torcia (a volte con una o due lance) , circondata da legenda lunga o breve.

E' un'emissione ancora molto discussa e studiata, come discussa è la datazione del regno al quale è attribuita e apparentemente l'unica prova dell'esistenza di Ballaios sarebbero proprio le monete emesse sotto il suo regno.

Alcuni studiosi (tra i quali Arthur J. Evans) ritengono che Ballaios possa aver regnato dopo il 168 a.C. succedendo al trono di Re Genzio, fino al 135 a.C.

Quest'ultimo è citato da Livio nel racconto della IIIa guerra illirica, dove proprio il re Genthius (Genzio), attaccato dall'esercito Romano, inviò tre leader di spicco delle tribù illiriche a negoziare con il comandante romano Lucio Anicio. I tre nomi citati da Livio, erano Teuticus, Bellus, e Hasan Ceka.

Gli stessi studiosi, ipotizzano che il nome di Bellus, potrebbe essere una trascrizione errata di Balleus.

Un'altra teoria, caldamente sostenuta dal Prof. Giovanni Gorini, vede improbabile che dopo la caduta di Genzio ad opera dell'esercito romano, con successiva suddivisione dell'Illiria in tre regioni, possa aver regnato un altro Re illirico.

Il Gorini, ritiene quindi che le monete emesse dal Re Ballaios, debbano ritenersi antecedenti al 175 a.C. e da inserire appunto tra il 195 e il 175 a.C., dividendo le emissioni in due categorie, una da attribuire alla città di Rhizon (con la legenda in alfabeto greco lunga BASILEOS BALLAIOU) e una da attribuire alla città di Pharos (con la legenda corta BALLAIOU).

Altri invece ritengono le emissioni, interamente attribuibili alla zecca di Pharos (attuale Lesina in Croazia), ma sembrerebbero essere smentiti dagli ultimi ritrovamenti presso Risano in Montenegro (135 esemplari ritrovati nel 1988 nell'antico sito di Rhizon).

La notevole importanza di queste emissioni è comunque testimoniata dalla presenza di imitazioni “indigene” e la notevole frequenza nei ritrovamenti di tutta l'area adriatica o limitrofa.

Oltre che negli odierni territori di Pharos e Rhizon, sono stati trovati esemplari di Ballaios a Phoenice (Finik) in Epiro, San Domino (isole Tremiti), a Leuca a Locri ad Aquileia, in tutta l'odierna Puglia e in Croazia indicando la florida attività commerciale di questa dinastia.

Questo testimonia che le monete di Ballaios circolavano su entrambe le sponde dell'Adriatico e probabilmente erano accettate nelle transazioni commerciali.

Secondo il Gorini, Rhizon (attuale Risano in Montenegro), doveva essere la capitale del regno di Ballaios, avendo assegnato a questa zecca l'emissione a legenda lunga con il titolo regale di “Basileos”.

Sempre Gorini ha pubblicato qualche anno fa, un gruzzolo di monete trovate nei pressi di Canosa (ora nel Museo Archeologico di Bari), in cui sono presenti undici monete di bronzo di varie zecche greche e magno greche.

Il tesoro contiene una moneta della Confederazione Tessalica, due monete della Lega di Aetolia, uno di Arpi (Apulia), due di Caelia (Apulia), due di Herakleia (Lucania), due monete di Ballaios del tipo di Rhizon e un'altra moneta in bronzo, apparentemente non identificabile, forse di Brundisium.

L'emissione di Herakleia è datata (278-250 aC), quelle Apule sono databili al penultimo decennio del III secolo a.C., quelle della Confederazione Tessalica e della Lega di Aetolia sono più tarde e sono datate intorno alla prima metà del II secolo a.C.

Sulla base di questi dati, Gorini data la deposizione del tesoro, che può essere stata un'offerta votiva, al 125 a.C. circa e il contesto nel suo insieme conferma la cronologia precedente delle monete di Ballaios.

Diverse decine di esemplari, sono stati studiati dal Prof. dell'Università di Padova, sia all'Ashmolean Museum di Oxford che all'Hermitage di San Pietroburgo, con le diverse varianti e le emissioni “barbariche”.

Questo gli ha permesso di formulare un'ipotesi (appoggiata da altri studiosi) che permetterebbe di inserire la produzione monetale di Ballaios all'interno di questo arco di tempo (195-175 a.C.), nonostante le testimonianze storiche della presenza di altri regnanti in Illiria.

Egli sostiene infatti, che diverse dinastie illiricche più o meno importanti o economicamente indipendenti l'una dall'altra, possano aver battuto le proprie monete contemporaneamente.

Il peso citato per l'esemplare in questione è in linea con i pesi riscontrati nei vari riferimenti, che vanno da un minimo di 1,4 grammi a un massimo di 4,5 grammi, ma normalmente attestati intorno ai 2 grammi.

Allego alcuni esemplari apparsi in case d'aste internazionali:

http://www.acsearch....d.html?id=76545

http://www.acsearch....d.html?id=64385

http://www.acsearch.....html?id=377344

http://www.acsearch....d.html?id=48340

Per chiunque fosse interessato all'argomento, allego di seguito alcuni riferimenti bibliografici:

-Pierre Cabanes; "Les Illyriens de Bardylis a Genthios (IV-II siècles a.C.)"; Paris 1988;

-Giovanni Gorini; "Re Ballaios: una proposta conologica", in: Il crinale d'Europa. L'area illiricodanubiana nei suoi rapporti con il mondo classico, Roma, 1984;

-Giovanni Gorini; "Nuova documentazione su Ballaios" , in: Pierre Cabanes (ed.), L'Illyrie méridionale et l'Epire dans l'antiquité; (Actes du IIIe colloque intern. de Chantilly, 16-19 octrobre 1996) Paris 1999;

-Giovanni Gorini; "The Ballaeus Hoard from Rizan in the Ashmolean Museum, Oxford", Schweizer Munzblatter, 41/162, 1991, p.25-30.

-Giovanni Gorini; "Ancora monete di Ballaios dalla Puglia". RIN 92, 1990, p. 319-323

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Modificato da miglio81
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Ringrazio sentitamente miglio81 per la dotta disamina su una possibile attribuzione a Ballaios, con corredo bibliografico, ancora più indispensabile tenendo presente che stiamo parlando di una moneta trovata in regolare scavo archeologico e quindi contestualizzata e soggetta, almeno mi auguro, a una pubblicazione.

Anche a me sembra molto verosimile tale attribuzione e al diritto pare di intravvedere parte del contorno della testa virile. Le lettere al rovescio sembrano essere le centrali della legenda ALLA[iOU].

La sua presenza in una villa romana a Cortona confermerebbe una più vasta area di circolazione di tale emissione, resa possibile dalla progressiva romanizzazione del territorio. Il notevole grado di usura rende verosimile che la moneta abbia compiuto un lungo viaggio dall'Illiria, per approdare infine in Italia, forse a partire dalla costa adriatica, finendo con l'essere interrata non prima del I secolo a.C. (anche dopo).

Mi fa piacere che il forum possa offrire un valido aiuto agli archeologi che debbono identificare e inventariare le monete rinvenute durante gli scavi.

Non c'è nulla di male né tanto meno illegale che si posti una decente foto a colori della moneta e chiedere aiuto, come ha fatto Elisa Laschi.

L'ideale sarebbe che si apra una specifica sezione dove inserire preferibilmente monete rinvenute o isolatamente o in gruppi contestualizzati. Non solo si darebbe un valido e gratuito aiuto, ma si arricchirebbe molto anche la propria cultura e sensibilità verso materiali di valore archeologico.

Sarebbe una utilissima forma di collaborazione, simile a quella che ha unito il forum LaMoneta al medagliere di Firenze, appunto allo scopo di rendere fruibile l'immenso patrimonio numismatico.

Gli stessi studenti e giovani ricercatori numismatici delle varie soprintendenze potrebbero anche confrontarsi con varie e diverse competenze. Diversi di noi avrebbero parecchio da insegnare anche a loro (e anche viceversa!).

Magari vengano altri giovani come Elisa Laschi.......

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Anche io sento di dover ringraziare Miglio81 per la risposta precisa ed esauriente. Il fine settimana appena passato sono riuscita ad interpellare il numismatico della mia facoltà e l'interpretazione della moneta è la stessa.

Volevo solo ricordare che la moneta proviene da un regolare scavo archeologico e che si prevede la pubblicazione del materiale entro la fine dell'anno. Per quanto mi riguarda siete riusciti a fornirmi un valido e prontissimo aiuto e non posso che ringraziarvi e apprezzare la collaborazione seria e a puntuale che mi avete fornito. Nel mio piccolo, quando la pubblicazione sarà edita, potrò ringraziarvi aprendo una discussione nella sezione relativa le monete romane riguardante la monete di Cortona da me studiate.

Grazie mille

Elisa

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La risposta di Miglio81 è stata molto eloquente e credo abbia fornito una corretta interpretazione dell'esemplare postato, corredata peraltro da opportune osservazioni di carattere storico-archeologico.

Vorrei tuttavia consigliare - e non per essere pedante - estrema prudenza nella pubblicazione di foto inerenti esemplari che, pur provenedo da scavi regolari, sono tuttavia ancora inediti.

Saluti

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Infatti qui subentra un altro grosso problema, che in qualche maniera ostacola un proficuo scambio di informazioni specialmente fra accademici e non accademici.

Lasciamo stare il caso di monete regolarmente pubblicate e quindi rese note in maniera ufficiale. Credo si possa citare tranquillamente tale moneta, con l'avvertenza di riportare correttamente la fonte.

Il problema sorge quando si diffonde l'immagine di una moneta ancora inedita e proveniente da scavi archeologici e quindi di proprietà dello Stato.

Cosa esattamente può impedire la diffusione di una simile immagine?

Credo che ci siano anche problemi di diritti di immagine, ma gradirei qui sapere quali sono i precisi problemi e impedimenti che possono rendere problematica, non dico l'utilizzo per scopi personali, ma almeno la visione della foto.

In altre parole la Laschi, pur avendo avuto qualche autorizzazione, può avere problemi ad avere diffuso immagini di monete ancora inedite? Come, viceversa, può il Forum avere qualche problema a permettere la postazione dell'immagine di una moneta di proprietà statale ancora inedita?

Credo che dobbiamo bene chiarire la questione.

Se poi non esistono reali impedimenti legali, diventa possibile il discorso di prima di una maggiore collaborazione fra soprintendenze e privati.......

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Acraf ha perfettamente ragione e credo anch'io che la questione "legale" vada puntualizzata al fine di evitare spiacevoli conseguenze. Non voglio addentrarmi in un campo - quello giurisprudenziale - che non è di mia competenza, tuttavia quando si desidera pubblicare o anche solo visionare monete inedite, è prassi richiedere le dovute autorizzazioni alle autorità competenti (ad es. musei, soprintendenze, ecc.). Il rischio infatti, oltre ai diritti di immagine, è anche un eventuale uso improprio ad opera di terzi. Invito pertanto curatori e moderatori del forum ad intervenire in proposito e mi chiedo se non sia il caso di eliminare l'immagine postata.

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Prima di eliminare l'immagine, converrebbe chiedere ad Elisa se aveva avvertito i suoi responsabili, i quali potrebbero averla autorizzata a postare l'immagine. Se fosse, credo non ci siano problemi.

ciao

sku

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Scusate l'intromissione, però, mi sento in obbligo di specificare che è proibito postare esemplari inediti, senza la necessaria autorizzazione della Soprintendenza locale o del direttore di scavo a cui è affidato.

La legge in questo è molto restrittiva.

Saluti.

Vincenzo.

P.S. Credo che convenga eliminare l'immagine, per poi ripostarla in caso di risposta affermativa alla domanda di Sku.

Modificato da Vincenzo
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Anche se questa non è forse la sede più adatta, ma chiedo ai legali (affacendati nella loro sezione) se è sufficiente la semplice autorizzazione del Direttore dello scavo (che credo sia responsabile di tutto quello che viene rinvenuto) o altro, ad esempio una autorizzazione con tanto di protocollo e specifica che è stata richiesta una sorta di consulenza del Forum.... (cosa che credo sia impossibile....).

Non vorrei che la dolce Elisa (ma anche il Forum stesso) possa avere dei guai....

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Caro Acraf,

ti rispondo per prassi e logica, più che ex lege.

Il responsabile di scavo(universitario) o il soprintendente può disporre lo studio del materiale, affidandolo a un soggetto terzo o a un dipendente o a un collaboratore esterno.

Costui, Teoricamente, non è eletto a sorte o a simpatia, ma dovrebbe avere dei requisiti tali da poter capire e inventariare l'oggetto che ha in mano, senza una consulenza "pubblica".(e sottolineo pubblica perchè il dialogo fra colleghi esiste!).

Perchè di fatto, se postiamo una moneta inedita su una vetrina pubblica come un forum, la editiamo, facendo perdere i "diritti" a coloro che ne sono proprietari(lo Stato, tramite le Soprintendenze).

Questa credo che sia la ragione per la quale non si può postare materiale inedito su un forum pubblico.

Ma attendiamo delucidazioni legislative, che spesso con la logica e la prassi, sono in contrasto...

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In attesa che la questione venga sistemata, volevo tornare a parlare di questa emissione che in passato è stata indirettamente oggetto di un mio interesse per lo meno dal punto di vista storico.

E' curiosa la presenza di un esemplare di questo tipo a Cortona e sarebbe interessante conoscere il contesto di tale ritrovamento ed eventualmente se in qualche modo era già stato datato lo strato.

Temo che queste curiosità però non possano essere svelate per lo stesso motivo di cui sopra. :sorry:

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In attesa di sapere se le immagini di questa moneta sono postabili senza problemi per elisa e/o per il forum oscuro i messaggi dove ne compare una foto.

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Anch'io resto in attesa di maggiori ragguagli legislativi.

Al limite mi chiedevo se non è sufficiente che nella foto di una moneta inedita e proveniente da regolare scavo archeologico venga riportata una didascalia con la specifica che è una moneta con divieto di riproduzione a scopo personale e che è di pertinenza dello Stato italiano e la cui postazione nel forum è autorizzata dal responsabile dello scavo.....

Un conto è aiutare semplicemente a identificare, un altro è compliare una completa scheda con tutti i dati, comprese le esatte circostanze e i contesti dello scavo, che devono essere ovviamente riservate e rimandate all'opportuna sede di pubblicazione scientifica.

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Se gli utenti con competenza legale o comunque specifica vogliono esprimere un parere su questa questione, saranno assolutamente benvenuti. Mi sembra importante nell'ottica di rafforzare l'interazione tra Lamoneta e chi si occupa professionalmente di storia, archeologia e numismatica (il fatto che dei professionisti o futuri tali, evidentemente non specialisti di monete, si rivolgano al forum per una identificazione rapida e presumibilmente affidabile, non può che farci piacere e incoraggiarci in quello che stiamo facendo), oltre a dimostrare che in questa materia sicuramente delicata Lamoneta opera con la necessaria cautela e in totale buona fede.

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