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5 Centesimi 1861 Bologna e la phyllossera


Risposte migliori

Salve a tutti!

Vi presento oggi una moneta che ritengo particolarmente interessante. Interessante non solo per la sua rarita' (R 2), ma anche per le battaglie che sembra abbia fatto e di cui sono testimonianza le sue ossidazioni.

Mi e' stato detto che monete come queste in rame vennero usate tramite immersione per la produzione casalinga di liquidi anticrittogamici per il trattamento delle viti nella battaglia contro la Phyllossera che, nella meta' del secolo scorso, distrusse 2/3 della produzione vinicola europea. Non essendo un chimico non saprei dire quali fossero gli elementi usati oltre l'acqua e le monete. Il liquido ottenuto veniva spruzzato sulla pianta per proteggerla dagli insetti e dai funghi come si fa oggi con il solfato di rame ed i moderni prodotti per la protezione delle vigne.

Non so se questa storia sia vera o sia leggenda, ma mi piacerebbe saperne di piu' su questo particolare ed insolito uso della moneta.

Ogni commento e' ben gradito.

Lamberto

5Centesimi1861BolognaObverse.jpg

5Centesimi1861BolognaReverse.jpg

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Si tratta di storia vera , i palanconi del Regno D'Italia e in generale le monete in rame venivano utilizzati per la produzione del verderame

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Ciao,

le monete di rame vennero, in gran quantità distrutte per ottenere, il solfato di rame.

Sono originario delle Langhe, terra di eccellenti vini, e fin da bambino, quando mi piacevano di già le monete...... mi raccontavano che tra le due guerre, e soprattutto in periodo di autarchia e poi quello della II guerra mondiale, causa la scarsità di rame (importazioni), per ottenere il solfato furono distrutte grandi quantità di monete, ( oramai fuori corso, e con il valore intrinseco, più alto del nominale), e non solo, c'era chi per ottenere la miscela, che avrebbe salvato le viti dai funghi, utilizzò il pentolame di rame.

La reazione del rame, si ottiene con l'acido solforico, ( l'acqua non c'entra) si ottiene il solfato di rame pentaidrato, ( un bel cristallo azzurro/blu), con aggiunta di idrossido di calcio, si ottiene la poltiglia bordolese, che disciolta, in acqua ( ecco dove c'entra l'acqua), viene irrorata sulle viti.

saluti

TIBERIVS

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Grazie Piergi e grazie Tiberius per l'esauriente spiegazione. Molto interessante. Non sapevo di questo uso insolito di queste monete.

Anche se avrei preferito la moneta senza ossidazione sono contento di averla a testimonianza dell'uso svolto in periodo critico per la storia vinicola italiana. La moneta in mano e' bella. E' difficile pero' fotografarla e metterla a fuoco nel contenitore della perizia.

A presto!

Lamberto

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