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IGNORED

Esistono ancora monete greche autentiche ?


caiuspliniussecundus

Risposte migliori

Dopo lo sconforto per avere letto questa notizia, riportata in piazzetta :

sorge spontanea una domanda: ma esistono ancora sul mercato delle monete greche autentiche ? o veramente il mercato è stato infiltrato così in profondità dai falsi?? quale credibilità hanno le case d'asta se accade uno scandalo simile (il titolare ammette che tre pezzi da novanta erano falsi)??? che cosa deve fare un povero collezionista che voglia continuare la collezione di monete greche??? ma soprattutto c'è ancora qualcuno in grado di distinguere un tetradrammo falso da uno vero???

:nea:

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a me risultava che il mercato delle greche fosse stato corrotto oltremisura dai falsi siciliani, giù una ventina e più anni fa......vederlo rinascere come è rinato in questi ultimi 5/7 anni ad opera di pochi operatori che vendevano più per fama che per effettiva certezza dell'autenticità del materiale, era chiaramente solo una fiammata che si sarebbe spenta non appena fossero venute a mancare le condizioni per sostenere la speculazione, ovvero : l'uscita dal gioco di qualche nome di peso che faceva da garante con la sua fama,oppure un'inciampo come quello di Weiss ( e della CNG tutta, non dimentichiamolo che ci sono anche loro).

Purtroppo, quella di un rinato mercato delle greche e , soprattutto, magno greche, alla luce di quanto era già accaduto, è stata solo una illusione che è stata sostenuta dai venditori, quanto dai compratori smaniosi di rimettersi a collezionare certi pezzi e , pertanto, prontissimi a credere alle fole.....un mercato così profondamente inquinato non rinasce in pochi anni e non senza una azione di pulizia energica e totale che , in questo caso, non c'è stata mai...

è stato un brusco risveglio e , secondo me, altri ne arriveranno per altre categorie di monete...

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Monete greche, e di influenza italiana, ne sono state coniate, ed anche in quantità; i cataloghi d'asta e listini tra la fine dell'800 sino allo scoppio del secondo conflitto mondiale e si vedrà una mole tutt'altro che irrilevante di offerta. Da qualche parte queste monete sono finite.

Con i realizzi che recentemente sostenuti, direi ultimi tre anni, eredi e non sono passati all'incasso.

Più che sull'autorità di certi commercianti (illazione che mal si concilia con i fatti) che, con la loro figura avrebbero garantito materiale senza preoccuparsi della reale autenticità, cosa che non credo affatto, il problema è la pochezza culturale del collezinismo degli anni più recenti; quando ai grandi collezionisti si è sostituita una nuova e ricchissima generazione di compratori, e di venditori estemporanei.

Per decenni i grandi collezionisti sono stati gli italiani, con un retaggio storico culturale che rientrava nel DNA da generazioni. Vivendo in Italia si allena l'occhio al classico ed al bello, sono piccoli frammenti che ogni giorno ci accrescono; chi commerciava queste monete erano i "grandi" commercianti con anni di storia e stock sulle spalle. Le leggi in vigore, la crisi economico finanziaria, norme valutarie, e nuove ricchezze ci hanno relegato ad un ruolo assolutametne marginale, lasciando il campo ad arabi, russi, ungheresi, e via dicendo. Cambia il mercato e nuove schiere di venditori compaiono, con i loro rapporti più o meno chiari, senza storia e con nessun futuro. Una botta e via, ed in questo humus i falsari, tombaroli e loschi figuri ci sguazzano; per collocare il prodotto c'è solo l'imbarazzo della scelta con il considerevole numero di case d'asta in attività.

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Purtroppo è l'effetto della globalizzazione,certamente anche la crisi economica non aiuta,le leggi italiane creano problemi ulteriori e molti si chiedono ma chi me lo fa fare a collezionare monete ; certamente nelle aste importanti si sentono telefonate che provengono da paesi esteri, Stati Uniti, Svizzera, paesi dell'Est che si contendono e portano fuori dell'Italia pezzi importanti della nostra storia numismatica.

Ricorderò sempre quando in un'asta importante un pezzo di Milano era conteso tra due collezionisti milanesi tra cui il sottoscritto,schermaglie tra noi, conclusione arrivò il terzo incomodo, ovviamente al telefono e il pezzo finì negli States.

Rimasi male, avrei accettato volentieri che l'altro milanese se lo fosse accapparrato ,almeno rimaneva in città, l'espatrio lontano era una sconfitta , era come perdere un pezzo della nostra identità.

Si parla tanto di collezionismo.....il collezionista italiano, oggi è sempre più difficile collezionare in Italia per tanti motivi, sul collezionista italiano virtuoso ho parlato anche troppo su questo forum ,ma sul fatto che l'italiano collezionando preserva e mantiene in loco le nostre monete, i nostri piccoli tesori e li tiene con cura e amore, preservandoli nel tempo spesso nel luogo di origine, ecco di questo non si parla mai e invece bisognerebbe ogni tanto parlarne, perchè tutti gli aspetti del collezionismo devono essere ricordati e messi sul tappeto giustamente.

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Ricorderò sempre quando in un'asta importante un pezzo di Milano era conteso tra due collezionisti milanesi tra cui il sottoscritto,schermaglie tra noi, conclusione arrivò il terzo incomodo, ovviamente al telefono e il pezzo finì negli States.

Rimasi male, avrei accettato volentieri che l'altro milanese se lo fosse accapparrato ,almeno rimaneva in città, l'espatrio lontano era una sconfitta , era come perdere un pezzo della nostra identità.

Ciao dabbene,

posso chiederti di che moneta si trattava? Anche se non sono lombardo (vivo nell'ex Regno di Napoli) ho sempre apprezzato le monete di Milano, in particolare dei periodi sforzesco e spagnolo.

Modificato da BiondoFlavio82
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Ricorderò sempre quando in un'asta importante un pezzo di Milano era conteso tra due collezionisti milanesi tra cui il sottoscritto,schermaglie tra noi, conclusione arrivò il terzo incomodo, ovviamente al telefono e il pezzo finì negli States.

Rimasi male, avrei accettato volentieri che l'altro milanese se lo fosse accapparrato ,almeno rimaneva in città, l'espatrio lontano era una sconfitta , era come perdere un pezzo della nostra identità.

Ciao dabbene,

posso chiederti di che moneta si trattava? Anche se non sono lombardo (vivo nell'ex Regno di Napoli) ho sempre apprezzato le monete di Milano, in particolare dei periodi sforzesco e spagnolo.

Era una moneta della Milano classica, Odoacre, tremisse a nome di Zeno,della zecca Mediolanum, ogni tanto ritornano, ma non spesso, quella era bella,molto bella.....

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Ricorderò sempre quando in un'asta importante un pezzo di Milano era conteso tra due collezionisti milanesi tra cui il sottoscritto,schermaglie tra noi, conclusione arrivò il terzo incomodo, ovviamente al telefono e il pezzo finì negli States.

Rimasi male, avrei accettato volentieri che l'altro milanese se lo fosse accapparrato ,almeno rimaneva in città, l'espatrio lontano era una sconfitta , era come perdere un pezzo della nostra identità.

Ciao dabbene,

posso chiederti di che moneta si trattava? Anche se non sono lombardo (vivo nell'ex Regno di Napoli) ho sempre apprezzato le monete di Milano, in particolare dei periodi sforzesco e spagnolo.

Era una moneta della Milano classica, Odoacre, tremisse a nome di Zeno,della zecca Mediolanum, ogni tanto ritornano, ma non spesso, quella era bella,molto bella.....

Ti ringrazio della risposta.

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E' vero che la moneta greca è sempre stata falsiìficata e che a partire dagli anni 70-80 del XX secolo c'è stata una vera impennata specialmente per le greche della Sicilia, provocando veri sconquassi ne mercato. Non finirò mai di deprecare l'insana attività dei falsari che, per poter incamerare un momentaneo guadagno, inquinano irrimediabilmente il mercato.

Però è anche vero che la loro attività è di molto facilitata dall'ignoranza del collezionista, che si butta a capofitto nelle cosiddette occasioni e non studia a fondo prima di acquistare.

Una cosa grave è che stanno diminuendo i veri collezionisti italiani, a scapito di gente priva di cultura, ma con portafoglio assai pieno e parlo di russi, americani e perfino cinesi. Possedere una bella moneta greca è diventato una sorta di status symbol e questi raccoglitori sono particolarmente sensibili a monete provvite di buon pedigree, che infatti vanno ancora bene.

Cosa fare?

In realtà esistono ancora monete autentiche, che però vanno capite e custodite. Ci vuole grande passione e costanza, investire anche in libri e guardare molto in giro.

Anche il forum può aiutare e in qualche misura assistere chi desidera impegnarsi. La moneta greca non è come un moderno euro e l'approccio deve essere molto più culturale e direi quasi scientifico. Senza vera passione e solo per fare qualche affaruccio non si va avanti. Naturalmente la passione, per essere mantenuta viva, abbisogna sia di buon materiale sia di continui spunti per approfondire gli aspetti storici. Chi ha questa costanza troverà sicure soddisfazioni e, muovendosi nei giusti ambienti e col rispetto delle regole legali, può arrivare a mettere una bella raccolta sufficientemente immune da falsi.

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Più che sull'autorità di certi commercianti (illazione che mal si concilia con i fatti) che, con la loro figura avrebbero garantito materiale senza preoccuparsi della reale autenticità, cosa che non credo affatto, il problema è la pochezza culturale del collezinismo degli anni più recenti; quando ai grandi collezionisti si è sostituita una nuova e ricchissima generazione di compratori, e di venditori estemporanei.

Attenzione,...... anche i "grandi collezionisti" del passato hanno preso le loro " grandi sòle" quando è stato il loro momento, dai "grandi" falsari dell'epoca...non è che ne fossero immuni.....diciamo che erano " sicuramente" più accorti del "magnate" russo o cinese o altra nazione a scelta, che compra per investimento o esibizione le monete , così come potrebbe comprare quadri o orologi...per cui ci volevano falsi e falsari con gli attributi sfaccettati, per fregarli...ma li hanno fregati lo stesso....sono "secoli" che i falsari fregano la committenza, in un modo o nell'altro...molto spesso con l'aiuto delle stesse "vittime", accecate nel giudizio da smania di possesso e/o presunzione o sopravvalutazione dei propri limiti....è una gara senza fine....si fa un falso nuovo e lo si vende finché il mercato non impara e riconoscerlo, dopo di ché se ne fa un'altro riveduto e corretto e si va avanti finché anche questo non viene riconosciuto, e così via in un gioco senza fine, almeno a tutt'oggi....si spera nelle nuove tecnologie per poter uscire da questo stallo, ma prima che le tecnologie, bisogna trovare il sistema di cambiare la testa ai tanti, troppi, " esperti" che confidano nelle loro umanissime( e pertanto fallaci) capacità personali, di solito sopravvalutate abbondantemente.....e convincerli che non c'è nulla di umiliante ad essere sorpassati da una macchina o da un protocollo di analisi...finché non si cambia questo approccio intrinsecamente approssimativo e non si sposta la questione su binari più " scientifici" nel senso di " ripetibili nelle conclusioni" ad libitum, questa è e sarà la situazione della circolazione dei falsi.

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