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IGNORED

POSSESSO E CONOSCENZA


dabbene

Risposte migliori

La risposta sembrerà banale ma dipende tutto dal fine e dagli interessi del collezionista. Il numismatico, lo storico l.economista studieranno la moneta il periodo ecc ma un collezionista può anche basarsi esclusivamente sul piacere estetico o della classificazione e del possesso in sé

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E' indubbio che il possesso debba strettamente correlato alla conoscenza .Non concepisco il possesso di una moneta senza sapere: dove,quando, perchè e da chi, e poi il "chi" che cosa ha fatto,chi era ,come è vissuto.

Certo dipende molto dal tipo di collezione che ci siamo scelti. Se decido di raccogliere tutti i marenghi di VE II, date e zecche,non c'è molto da conoscere: La storia d'Italia e la vita del Re.

Se vengo in possesso di un testone di un pontefice non posso accontentarmi della vita del papa, ma, per esempio,la scritta in latino al rovescio? Di dove è tratta,che cosa significa esattamente, e se possibile perchè il papa l'ha scelta?

Su un Testone di Alessandro VII al rovescio c'è una bilancia e la scritta "NEC CITRA NEC VLTRA".

"Est modus in rebus,sunt certi denique fines/quos ultra citraque nequit consistere rectum"

C'è una giusta misura nelle cose,ci sono giusti confini/ al di quà e al di là dei quali non può sussistere la cosa giusta" (Orazio, Primo libro delle Satire)

Poi Alessandro VII , scelto perchè contrario al nepotismo, affidò a tutta la sua parentela incarichi e prebende a non finire.

Ho visto un giorno una splendida moneta. Scritta in arabo ma con la croce. Quando l'ho avuta in mio possesso ne è venuta la discussione sull' Alfonsino-Morabetino.

Questo intendo io su "Possesso e Conoscenza".

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Quoto "Possesso e Conoscenza" per me sono due variabili che nel campo collezionistico e non solo di monete, non sono parole scelte a caso mà,

marciano di pari passo anzi si rincorrono e si intrecciano.

Più si possiede e più si ha desiderio di conoscenza e viceversa, la curiosità intesa come conoscenza è il motore dell'individuo che lo porta a

sempre a nuovi traguardi.

Poi giustamente come dice Luke, dipende anche molto dagli interessi personali di ogni individuo, inteso come collezionista.

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Secondo me la cosa va vista sotto un altro punto di vista. Mettiamo caso che noi invece di collezionare monete collezionassimo automobili, Vi sono persone che collezionano auto d'epoca, da corsa, cult ( anni 70 per esempio ) ,moderne etc modi diversi di vedere la propria passione per un oggetto con 4 ruote spinto da un motore, sicuramente tra loro ci sara chi saprà la funzione di ogni singola vite, altri che sapranno raccontare ogni minimo dettaglio sulla vita della propria automobile, altri ancora che sanno solo dove vá messa la benzina, ma sicuramente tutte queste persone sono accomunate dal piacere di prendere la propria automobile e farsi un bel giro magari mostrando con orgoglio ciò di cui sono in possesso .

Ora onestamente ditemi chi di voi quando ha ospiti non prende qualche moneta ( magari una delle belle ) e prova ad accennare della storia di quella moneta sperando ,magari, di accendere interesse nel interlocutore, potendo cosi intavolare una discussione interessante?

Bene li in quel momento noi stiamo in giro con la nostra fuori serie ostentando ció di cui siamo in possesso.

Spesso per la cosa finisce con la sola descrizione del valore intrinseco del pezzo ma ci convinciamo che non é colpa nostra se l' interlocutore non vede la bellezza della moneta, probabilmente mostrando un auto,che bene o male tutti guidano e possiedono, si ha piú successo, ma questo fá di noi una classe di collezionisti di "elite" perché la numismatica é probabilmente il collezionare più antico che esisterà fino ad un attimo prima che la razza terrestre smetterà di esistere.

Concludendo dico che oltre allo studio (quando se ne ha il tempo ma anche la capacita ) il possesso (quando si hanno i "picciuli" e la moglie no c'é) il piacere di mostrare agli altri ciò che si ha ,quindi il vanto é un aggettivo che va inserito tra le tue variabili che tutti hanno.

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Io credo che possesso e conoscenza siano due punti fondamentali per il collezionismo.

Il possesso lo potremmo definire il primo gradino di chi inizia a collezionare, magari da giovane, raccogliendo monete senza stare a porsi troppe domande, ma per il puro e semplice piacere di tenerle in mano e di possederle.

Inizialmente questo da delle soddisfazioni, ma di certo pone nella testa del collezionista dei quesiti sul come e sul perchè certe monete sono state coniate ed ecco che scatta la voglia di approfondire e saperne di più (la conoscenza), probabilmente approfondendo anche il periodo storico.

E' mia opinione quindi che le due cose siano strettamente collegate fra di loro e non può essere altrimenti.

Anche al collezionista più integralista (passatemi il termine) che raccoglie solo per il piacere del possesso, se gli si pone una domanda su una sua moneta di certo saprà rispondere, magari semplicemente per il vanto di cui sopra e in maniera non del tutto esaustiva, ma comunque qualche cosa saprà dire e questo implica di sicuro un minimo di conoscenza.

La dimostrazione pratica la possiamo avere osservando le nostre librerie. Credo che in tutte sia presente almeno un catalogo/prezziario.

L'acquisto di uno di essi credo sia il primo passo verso la conoscenza.

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  • 2 anni dopo...

Ho ripescato questa vecchia discussione di tre anni fa, non partecipò quasi nessuno ....però a volte è giusto magari riproporre, forse il post iniziale oggi lo rifarei in modo un po' diverso, ma su possesso e conoscenza, credo @@Arka ne parlò, si basa molto del nostro collezionare, conoscere, studiare....anche di divulgare....

In pratica meglio avere che conoscere o viceversa ? o tutti e due insieme ? e c'è stata una evoluzione ultimamente nel mondo collezionistico....?

Non scinderei però neanche in tutto questo, il fatto divulgativo e di conoscenza, se assente, anche da parte di Collezioni pubbliche....se non si conoscono, se non si possono vedere....è come se non ci fossero....possesso privato, possesso pubblico, divulgazione e conoscenza privata, divulgazione pubblica....io la butto lì.....non si sa mai.... :blum:

Modificato da dabbene
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E' un tema molto complesso e credo che tutta la Cultura dovrà prenderlo in considerazione. Io ho parecchie idee in merito. E queste idee sono in continua evoluzione. Ne lancio qui una, poi vediamo come evolve la discussione...

Sicuramente è vera una questione. Nel caso dei collezionisti non c'è conoscenza senza possesso. O meglio il possesso è il motorino di avviamento della conoscenza.

 

Arka

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Quando ebbi da mia madre il cofanetto di nonno Armando, la prima moneta che tirai fuori fu' un 4 quattrini 1791 per i reali presidii di toscana,ricordo che mi colpi' molto e in un certo senso me ne innamorai,ma la riposi là dove l' avevo presa e li rimase per una ventina di anni,anche se ogni tanto tornavo a sbirciare,qualcosa di virulento era in incubazione dentro di me.All'epoca non sapevo neanche cosa fossero i reali presidii ne tanto meno che porto longone(porto azzurro)ne facesse parte,per quanto la passione per la storia fosse latente,la conoscenza di questa arrivo' a piccoli passi sotto forma di allegato ad ogni nuova moneta che acquistavo o scambiavo.il possesso di una moneta scatena la naturale curiosità per la storia che racconta,e quindi genera conoscenza.ho seguito con ammirazione la rapidissima crescita di alcuni utenti,io purtroppo non ho moltissimo tempo quindi saro' un po tardivo nella maturazione ma spero di arrivarci,anche se piu mi addentro e piu capisco quanto sia vasta la materia e quando credo di essere a buon punto in realtà mi accorgo di essere ancora al "tomo primo,paragrafo 1, prefazione"buona notte.

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Argomento vasto che meriterebbe tanti interventi, certamente il possesso può portare alla conoscenza, a volte magari invece no, ci sono anche collezionisti chiamiamoli raccoglitori, che magari guardano più il mordi e fuggi, la plusvalenza, a volte il collezionismo è anche compulsivo, accumulare, accumulare, senza poi pensarci molto a quello che hai....

Direi che oggi però , e il forum è un po' lo specchio di tutto questo, il collezionismo è portato verso l'approfondimento, la ricerca, la storia, i collegamenti, le fonti bibliografiche, va oltre....e questa è una crescita culturale importante per la società, si passa di massima dalla collezione ostentazione alla collezione conoscenza.

A volte però il possesso materiale della moneta non è indispensabile per i soli studi, quanti magari partono con monete e poi proseguono con le fonti bibliografiche, i contributi digitali, i pezzi disponibili e visionabili nei musei, in questi casi la conoscenza è il fine ultimo....

Quello che poi conterebbe e sarebbe importante è se poi possesso privato, conoscenze private sfociassero nella divulgazione pubblica, il forum rappresenta uno dei modi di farlo....ma sono tanti gli studiosi ora che digitalizzano per tutti i loro contributi....

Ho parlato finora di possesso privato, conoscenza privata, divulgazione invece per tutti..... l'altro aspetto che dovrebbe concorrere a formare cultura e conoscenza è quello del pubblico, quando il possesso è pubblico, anche se la proprietà è poi di tutti e le conoscenze e la divulgazione non sempre sono comunicate e non sono disponibili alla comunità per tanti motivi....

Se sale la conoscenza e la fame di sapere, ma anche di divulgare del collezionismo privato, sarebbe indispensabile che anche il pubblico seguisse questa tendenza ed esigenza, e anche se qualche esempio virtuoso c'è stato e c'è, credo che molto si debba fare ancora per una numismatica aperta a tutti e non solo a una nicchia di addetti ai lavori....

Vediamo se si apre il dibattito e qualche riflessione....la tematica è talmente ampia che può portare a riflessioni veramente diverse e differenziate....ma appunto è da un forum che questo può forse partire.....

 

 

 

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Questa a suo tempo mi è scappata. Sono d'accordo che la conoscenza e il possesso, in certi ambiti, sono concatenate: non ci può essere una se non c'è l'altra. Non m'interessa conoscere se non ho qualcosa di cui voglio sapere. Il campo dell'arte è fatto di queste due parole. Nel nostro caso avere una moneta e non conoscerne niente, è come avere aria fritta. Conoscere una moneta fin nei suoi infinitesimi particolari, e non averla mai vista dal vivo e non averla mai presa in mano, è solo conoscenza che non si concretizza. La mia esperienza personale? Devo dire che ho imparato più storia seguendo la monetazione, sia cartacea che metallica, che non sui libri di scuola. Ho scoperto periodi storici, anedotti e vicende che MAI avrei pensato fossero accadute. Lo studio della numismatica è lo studio del nostro essere, del nostro passato. La numismatica fa parte del nostro quotidiano, faccio un esempio banale: se non conosciamo l'euro, non possiamo accorgerci se ci rifilano denaro falso. Possedere tanti euro e poi non accorgersi che sono falsi, a cosa serve?

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Per me la "conoscenza" è stata una scelta obbligata per non far morire una passione che stava affievolendosi, una "terza fase" intrapresa per ...necessità.

 

La prima fase fu la scoperta delle monete di Genova, acquisto compulsivo di tutte le monete comuni e stracomuni che trovavo.

La seconda fase la ricerca e studio della storia genovese, ahimè, fino ad allora totalmente sconosciuta.

La terza fase, attuale, approfondimento delle singole monete all'interno della storia genovese (con la soddisfazione di far rivivere le cose buone o cattive dei primi acquisti).

 

Perchè "necessità"?

Ovvio, perchè, arrivato a questo punto della collezione, le monete che "mi piacerebbe" possedere ....sono quelle particolarmente rare, inarrivabili e troppe volte "impossibili". 

Quindi che fare?

Semplice ed economico: andare alla ricerca di fotografie di quelle monete e così cercare di completare "la collezione" e, visto che la fotografia non è la stessa cosa dell'originale, cercare di colmare questo gap con l'anedottica, le curiosità, il contesto, le particolarità di ogni singolo pezzo.

Così mi sento appagato e non sono frustrato dalla ricerca ad ogni costo il "pezzo che mi manca".

 

Inoltre il portafoglio ringrazia.

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Condivido con coloro che vedono l'esistenza di una evoluzione dal collezionista che inizialmente è più che altro interessato al possesso, a colui che, infine, attribuisce crescente importanza alla conoscenza. Come in tutti i processi evolutivi, c'è chi evolve e chi, invece, rsta al palo.

Chi resta al palo si penalizza enormemente con le sue stesse mai. Infatti il divertimento - perché il collezionismo dovrebbe sempre essere un divertimento e anche, perché no?, un gioco - per chi solo bada al possesso, termina con la catalogazione e, occasionalmente, si rinnova con l'ostensione quando mostra a un amico una monetina del cui possesso si sente orgoglioso.

Invece per colui che evolve e che finalmente attribuisce alla conoscenza della moneta l'importanza che merita, il "gioco" non terminerà mai, perché ogni elemento conoscitivo que acquisiamo su una moneta ce ne suggerisce altri, e altri ancora.

 

Nella conoscenza vedrei anche due fasi: la prima soprattutto descrittiva, ovvero volta a una conoscenza completa della moneta nel suo contetso storico; la seconda interpretativa, ovvero volta a comprendere le motivazioni poolitiche, sociali, artistiche all'origine di una scelta iconografica ed epigrafica e, più in generali, a rispondere alla domanda: "perché proprio quella moneta e non un'altra?".

 

Credo che quando ormai prevale nel collezionista l'attenzione all'aspetto interpretativo, ormai sia anche molto venuto a meno il desiderio del possesso della moneta: ovvero da collezionista si sia convertito in numismatico.

Questo tenendo presente che non credo che uno sia mai 100% solamente collezionista o 100% solamente numismatico, ma sempre vi sia un mix di entrambi.

 

 

Antvwala

 

 

PS. Non c'entra nulla con la discussione e se credono gli Amministratori potranno editare questo PS e non me ne adombrerò, ma vi invito a guardare il video che aggiungo, poiché questi sono i progetti che fanno credere che ci sono anche tante persone buone e generose: purtroppo quelli che fanno notizia sono i più marci e corrotti mentre coloro che davvero dovrebbero essere messi in luce, sono invece ignorati.
Il Teatro Regio di Torino è stato davvero coerente realizzando ieri sera un concerto solidaristico per raccogliere fondi per ricostruire una scuola in Nepal. Coerente, perché lo ha fatto coinvolgendo il gruppo Pequeñas Huellas - International orchestra, costituita da bimbi e ragazzini tra i quali vi sono tanti che sono diversamente abili. Al podio si sono alternati un ragazzino di colore e una bimbetta di 8-9 anni. Delle due soliste, una è una ragazzina nepalese adottata da un artista del Teatro Regio.

Un Bravissimo! al Teatro Regio Torino e un bravissimi! a tutti coloro che hanno voluto questa iniziativa e si sono impegnati per realizzarla. La piccola solista è una bimba nepalese adottata da un artista del Teatro Regio; a dirigere l'orchestra una "maestra" di soli 8-9 anni!

 

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Collezionare è possedere, capire, studiare, conoscere e imparare, ricercare quel pezzo che in una conservazione più bassa ci si può permettere, e sperare (non nel senso di attendere che arrivi, ma nel senso che impegnandosi) un giorno si possa sostituire con un pezzo migliore o per meglio dire che vada ad affiancarlo e tutto ciò ci porta a crescere e crescendo cresce la Collezione, la Cultura e un giorno (permettetemi la battuta e l'augurio quando la collezione supererà o eguaglierà la collezione di Sua Maestà ...) si passerà il testimone 

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Per me non è cambiato nulla dal post n. 3 che scrissi quasi tre anni fa.

Il mio più grande piacere è quello di vedere il nipotino grande (9 anni) che non si limita più a guardare solo le monete sulle schede ma legge anche in qualche caso la storia che ho scritto.

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... ricercare quel pezzo che in una conservazione più bassa ci si può permettere, e sperare (non nel senso di attendere che arrivi, ma nel senso che impegnandosi) un giorno si possa sostituire con un pezzo migliore o per meglio dire che vada ad affiancarlo .....

Qui mi pare che appaia una differenza quando l'interessa della conoscenza prevalga sul sentire proprio del collezionista. Infatti quando quell'evoluzione cui prima accennavo si è compiuta, e quindi in una moneta cerchiamo di ricavarne conoscenza, il fatto che il pezzo sia in bassa o alta conservazione diventa marginale, purché anche in bassa conservazione non "neghi" conoscenza (ovvero non sia mutilato di aspetti iconografici significativvi) e anche la riccerca di altre monete non è più indirizzata alla ricerca di quel pezzo che ci manca (per completare una serie, una tipologia, un nominativo, ...) ma verso quelle monete che forniranno una conoscenza diversa: la variante o la moneta inedita.

E quando ormai la conoscenza è diventata il fattore primario, ecco che allora ai nostri occhi perde tantissimo interesse una moneta, anche se ben conservata e rara, quando è decontestualizzata: al contrario, una moneta bruttina e comune ma contestualizzata diventa interessante comunque. Se poi il contesto dal quale proviene è inatteso (per esempio, un centennionale costantiniano comunissimo trovato in un antico ripostiglio monetario in Irlanda, oppure in un deposito monetario costituito da monete del XIII-XIV secolo) ecco alloora che quella monetina ai nostri occhi diventa una testimonianza straordinariamente interessante e diventa cosa ambita poterla studiare.

Ma in tale fase dell'evoluzione individuale da collezionista a numismatico, sarà anche avvenuto che la moneta fisica non sarà più indispensabile per il nostro piacere, ma lo sarà sempre e comunque la conoscenza che quella moneta fisica proporziona: allora cominceremo a diventare grandi collezionisti di dati e immagini, compilatori di data-base. Numismatici, insomma! :)

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Si @@antvwaIa hai centrato al massimo il mio pensiero io ormai mi limito a monete della Zecca di Salerno e spesso per avere la leggenda completa è necessario leggere più monete dello stessa e poi cercare di capire le ribattiture fatte per riuso dovute al passaggio di Principe o per razzia.

 

aggiunto poi  

Magari capire se un nuovo esemplare è ascrivibile a quel principe e qui più che l'iconografia un ritrovamento di un gruzzolo non decontestualizzato permetterebbe di averne la certezza; ma spesso al collezionista giunge il pezzo proveniente da una collezione precedente ed è giusto così, ma a volte non condivido il fatto che gli studi sui gruzzoli arrivino al pubblico dopo anni e magari anche monchi perchè prima è necessario condurre approfondimenti di parte o per sentito dire.

Modificato da angel
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parlando del mio caso posso dire che:

 

essendo uno scorpione di segno, sono molto possessivo e anche geloso di quel che possiedo e cerco di tenermelo ben stretto.

 

per quanto riguarda conoscenza e possesso posso dire che il legame quando fatto a livelli alti ci deve essere e deve essere molto stretto e chiaro.

 

nel mio caso la conoscenza è venuta in seguito, prima collezionavo monete come le 500 lire,200 lire ecc..poi il regno in maniera molto amatoriale senza passione, poi ho dato via tutto per scoprire quello che mi appassiona e mi appaga il 500/600/700 Toscano e sto curando molto la mia collezione con informazioni, libri, attenzioni sul web appunti ecc..

 

diffido molto da chi parte in 5 marcia dicendo a 18 anni io da grande voglio fare questo...non credo che si abbia l'esperienza giusta sia nel mondo che nei propri rapporti con gli altri che soprattutto con se stesso per capire ancora bene cosa gli piace fare e cosa vorremmo fare.

 

quindi credo che il legame tra conoscenza e possesso se fatta con la giusta passione e accortezza avvenga in una fase matura e con buona disponibilità anche economica , culturale per poter avere e vedere tra le mani molte monete che fanno molto di più tante volte di tanti libri..

 

saluti

Fofo

Modificato da fofo
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Mi fa piacere che ci siano più risposte ora che tre anni fa.....vuol dire che forse c'è più consapevolezza sull'argomento e che molti probabilmente sono passati o stanno passando dalla fase del collezionista a quella del numismatico.....

Merito anche di un forum così ? forse si, se pensiamo al numero di bravi utenti presenti in continua evoluzione.....

I giovani.....personalmente preferisco non averli mai vicini ai convegni perché riescono a cogliere varianti o rarità con la precisione e l'occhio di un cecchino e spesso si tratta di monete di basso costo....oltretutto....

A volte proprio le monete povere, svilite, dove la parola conservazione non viene usata sono spesso quelle che ti offrono motivi di studio e di ricerca appassionanti.....tra l'altro alla portata di tutti...., ma se uno vuole non spendere, basta in fondo che legga il forum, anche i post degli anni scorsi, qui e' stato divulgato di tutto e per tutti, e' la numismatica che può accendere la scintilla fatale....della storia e della conoscenza....poi come sempre uno studio e' un unicum, una collezione pure come l'uomo stesso d'altronde.....

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......sono molto possessivo e anche geloso di quel che possiedo e cerco di tenermelo ben stretto....

 

A me questo non succede. Per esempio, avevo in collezione un bell'esemplare di Valentiniano III dalla legenda inconsueta e, pur essendo questa una delle monetazioni che maggiormente m'interessa, la donai volentieri a Pippo poiché sapeva che gli faceva molto piacere. Due anni più tardi, gli chiesi una foto di un nummo di Gelamir.... e lui invece della foto m'inviò il nummo in regalo.

Tra noi, componenti del Gruppo di Studio per la monetazione vandala, non ci sono gelosie ma quando appare una moneta che merita averla in mano per poterla studiare bene in quanto poco conosciuta e presentata con foto insoddisfacenti, ci chiediamo vicendevolmente "quanto" interessa a ciascuno di noi e gliela lasciamo a colui chedice di averne maggiore interesse.

Alcuni mesi fa, per esempio, apparve in un'asta una moneta di Valentiniano III della zecca di Aquileia, esemplare molto raro ma che non fu capito e fu mal catalogato. I dissi che m'interessava molto studiare quella moneta, ma che non ero disposto a spendere più di 30 euro: uno del Gruppo disse che lui non avrebbe esitato a spenderne anche un centinaio, poiché li valeva abbondantemente: allora per non rischiare che la moneta ci sfuggisse dalle mani, egli fece un'offerta congrua al suo valore, ma poiché la moneta restò al palo, pur essendosela aggiudicata lui me la fece avere al prezzo di aggiudicazione, ben inferiore anche a solo quei 30 eurini....

Quello che davvero interessa a tutti noi è che qualcuno del Gruppo si assicuri di poter avere in mano monete di particolare interesse di studio perché poco conosciute e per le quali non si dispone di documentazione fotografica e ponderale adeguata: ma ci sembra del tutto marginale "chi" del Gruppo resti in possesso della moneta: la conoscenza che quella moneta ci darà sarà comunque patrimonio del Gruppo e questo è ciò che vogliamo.

E' con questo spirito che sui temi di nostro interesse riusciamo a costruire dei data-base di dati che molti numismatici anche provetti e assai noti c'invidiano e spesso, ormai, ci richiedono volentieri (e noi gleli passiamo altrettanto volentieri).

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Mi fa piacere che ci siano più risposte ora che tre anni fa.....vuol dire che forse c'è più consapevolezza sull'argomento e che molti probabilmente sono passati o stanno passando dalla fase del collezionista a quella del numismatico.....

Merito anche di un forum così ? forse si, se pensiamo al numero di bravi utenti presenti in continua evoluzione.....

....

 

Mi auguro che sia davvero così, ma a volte il fatto che un avvio di discussione riceva risposte o ne resti priva, mi pare che risponda quasi a casualità.

La possibilità di accedere a quella straordinaria biblioteca che è il web certamente stimola tantissimo il collezionista a dare via via maggiore importanza  alla conoscenza piuttosto che al possesso.

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parlavo del tipo di carattere che ho, chiaro che se c'è una vera condivisione e gruppo questo è molto bello e importante.

se vi è rispetto vi è anche amicizia.

cosa ben rara oggi..

 

tra amici si ragiona in maniera diversa anche se certe volte sono proprio loro a fregarti!  :rofl:

 

su catalogazione e pareri fa sicuramente comodo un circolo numismatico o un forum..

 

a me ad esempio capita purtroppo di sentirmi più per telefono che per presenza..

 

ritornando al discorso preferisco più il possesso del libro, il libro è comunque venuto dopo, prima dovevo avere per le mani una moneta è quello che mi appaga di più.

 

credo poi che un buon collezionista senza aver visto molte monete in mano anche se ha letto molti libri non sia completo.

quindi bene che ci siano entrambi per una buona conoscenza.

 

saluti

fofo

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ritornando al discorso preferisco più il possesso del libro, il libro è comunque venuto dopo, prima dovevo avere per le mani una moneta è quello che mi appaga di più.

 

Eppure il libro è indispensabile se si vuol crescere anche solo come collezionisti.

 

 

 

credo poi che un buon collezionista senza aver visto molte monete in mano anche se ha letto molti libri non sia completo. quindi bene che ci siano entrambi per una buona conoscenza.

 

Certamente. Per conoscere davvero la moneta antica è indispensabile vedersene passare centinaia, migliaia tra le mani. Palparle, osservarle a fondo, ma insieme a qualcuno che le conosca davvero e che ci insegni a guardarle, perché non è cosa facile guardare davvero una moneta antica!

Per fare ciò, ci sono commercianti numismatici che sono davvero appassionati, e soprattutto ci sono i musei dove, per poter avere il piacere di osservare a fondo delle monete, bisogna adattarsi a rispettare regole a volte anche molto rigide, ma assolutamente necessarie.

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