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Napoleone con foro


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Ciao Costi, è un piacere rileggerti :)

E' molto rara, R3 o forse più?

L'hai acquistata tu? ...io non saprei..250 euro più eventuali dazi doganali sono già una bella cifra per una moneta così danneggiata...ma è pur vero che difronte a certe rarità non bisogna fare tanto gli schizzinosi :)

Questa esitata recentemente l'avevi vista? http://www.mcsearch.info/record.html?id=798242 la stima di 100 € è stata ampiamente superata :) ma a mio parere vale anche qualcosina in più....ha un verso eccezionale...che non credo sia tanto facile migliorare :)

Saluti,

Luca

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Ciao caro Luca, non l'ho comprata io, benché sia una delle non moltissime monete che mi mancano della zecca bolognese per il Regno d'Italia insieme alle "mitiche" 2 lire del 1808. Avevo visto quella da te citata: davvero eccezionale (per quanto ne so la migliore conosciuta)!

Modificato da Costi92
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Costi92, nella tua collezione manca anche il 10 Soldi 1813 Venezia?

volevo avere conferme sull'effettiva rarita'

grazie

Marchet il 10 soldi del 1813 è, a dispetto delle indicazioni dei cataloghi, sicuramente quello di più difficile reperibilità fra quelli coniati dalla zecca veneziana. Credo che considerarlo R2 sia corretto. Io ne ho due esemplari entrambi solo in condizione BB.

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Il 10 soldi di Venezia 1813 è relativamente raro, R2 portebbe essere la classificazione corretta, riportano le varianti con il segno di zecca riprodotto. I conii delle monete venivano approntati a Milano anche per le sedi di Bologna e Venezia, ed è stato un conio esistente per Milano reimprimendo una V sulla M obliterata.

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Anche la Lira del 10 per Bologna con stellette in incuso è molto rara? Ne ho viste poche anche di quelle.

Sì è rara, ma un po' meno (direi R3) del corrispondente 5 lire. Evidentemente nel 1810 i coni del II tipo giunsero a Bologna molto tardi e la quasi totalità della coniazione della lira e del 5 lire avvenne ancora utilizzando i coni del I tipo. Per il 5 lire il conio del I tipo venne ancora utilizzato nel 1811 e il suo utilizzo sopravanzò ancora quello del conio del II tipo (che si trova con minore frequenza).

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Sono io l'aggiudicatario del 5 lire 1810 B tipo 2 col foro.

Premessa: sui 10 soldi di Venezia, penso che tutti i VERI esperti di Napoleone Re d'Italia non diano troppo retta a certi cataloghi (pur meritevoli di stima per la maggioranza delle valutazioni) e concordino sul fatto che i 10 soldi 1813 sono molto più rari di quelli del 1811 e del 1812.

Il pezzo del 1813 mi manca tuttora ma il fatto che su EBay ogni tanto compaia come in questo caso - conservazione sotto i miei standard, l'ho lasciata perdere - http://cgi.ebay.fr/ws/eBayISAPI.dll?ViewItem&item=130755717722&ssPageName=STRK:MEWAX:IT&_trksid=p3984.m1423.l2649#ht_1494wt_934 testimonia che al massimo può essere considerata un R2.

La foto postata prima da Picchio mostra la più bella che mi sia mai capitato di vedere.

Va detto che per l'argento di Napoleone la zecca V non è mai comune: anche il 5 soldi 1812 è tostissimo, l'unico coniato lì per quel valore. Manca a me e gran parte dei collezionisti di Napoleone.

Sulla lira 1810 B in incuso, italpen ha suggerito che è molto rara, io anzi dico che sono maturi i tempi per considerarla R3. Ho un BB pieno comprato fortunosamente dal noto sito, venditore USA con scatola certificata che non faceva capire se avesse bordo in rilievo (rara) o in incuso (molto di più).

Dal conio, tratti distintivi mi facevano propendere per la seconda, ho puntato e sono stato premiato.

Tornando allo scudone, da parte mia ho partecipato all'asta di giugno di quell'esemplare dal dritto così così ma dal gran bel rovescio; il mio rimpianto è che l'ho perso davvero per un pelo.

Quindi ho ripiegato su quello forato e me lo sono aggiudicato. Per me si tratta di un pezzo R4 come indica il Gigante ed ho a piano di fargli una riparazione, come si fa con le monete papali di largo modulo che sono sottoposte cronicamente allo sfregio del buco, per motivi devozionali (collane, fermagli, ecc.).

Di fronte ad un pezzo R4, dal mio punto di vista, non c'è foro che tenga e la penso come lucadesign85. Meglio ancora, a quel prezzo.

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Buongiorno Superfini66,

vista la Sua passione le posto anche l'altro esemplare del 10 soldi 1813, nell'insieme lo preferisco al precedente.

il 5 soldi 1812 Venezia, la penso esattamente come Lei, è una moneta davvero difficile dei due esemplari che ho uno è un bello splendido ed il secondo MB, ed aggiungerei per il 1812 anche il Soldo ed il centesimo.

Lira Bologna 1810 ... ne ho una molto particolare e quella in incuso non gli ho mai dato un particolare grado di rarità, purtroppo qundo le monete entrano in collezione finisce che mi disinteresso della rarità.

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Lira Bologna 1810 ... ne ho una molto particolare e quella in incuso non gli ho mai dato un particolare grado di rarità, purtroppo qundo le monete entrano in collezione finisce che mi disinteresso della rarità.

Picchio colgo la raffinata allusione alla lira coniata con il dritto del 3 centesimi. Si tratta di una delle grandi rarità della monetazione napoleonica del Regno d'Italia. Però anche la "normale" lira del 1810 del secondo tipo per Bologna è piuttosto rara (confermo a mio avviso R3).

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Va detto che per l'argento di Napoleone la zecca V non è mai comune: anche il 5 soldi 1812 è tostissimo, l'unico coniato lì per quel valore. Manca a me e gran parte dei collezionisti di Napoleone.

Mentre condivido l'opinione per quanto riguarda il 5 soldi del 1812 che è almeno R4 soprattutto nella versione senza segno di zecca ribattuto (anch'io, come Picchio, mi trovo per un caso fortunato ad averne due, di cui uno q.FDC), non sono altrettanto convinto dell'affermazione riguardo all'argento napoleonico per Venezia. E' infatti una communis opinio che tale monetazione sia di difficile reperimento.

Tranne monete del tutto particolari (i 5 lire del 1807 e del 1808) possono dirsi davvero rari, oltre al 5 soldi, solo il 5 lire del 1812 (puntali sagomati) e quello del 1813 (che era considerato un tempo una grande rarità, ma che appare oggi con una certa frequenza tale da considerarlo al massimo R3).

Tutte le altre monete argentee per Venezia si trovano con una certa facilità e oscillano tutte fra il comune (ad esempio il 10 soldi del 1812) e al massimo il grado di R2.

Modificato da Costi92
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Esimio Costi quale intuito !

Per la rarità della lira a bordo incuso mi annoto l'R3. Non l'ho mai considerata tale, ma come detto; una volta in collezione smetto quasi sistematicamente di seguirne i passaggi. Ricordo essere una bella moneta, con dei bei fondi e non patinata, dovrei controllarne la provenienza.

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Va detto che per l'argento di Napoleone la zecca V non è mai comune: anche il 5 soldi 1812 è tostissimo, l'unico coniato lì per quel valore. Manca a me e gran parte dei collezionisti di Napoleone.

Mentre condivido l'opinione per quanto riguarda il 5 soldi del 1812 che è almeno R4 soprattutto nella versione senza segno di zecca ribattuto (anch'io, come Picchio, mi trovo per un caso fortunato ad averne due, di cui uno q.FDC), non sono altrettanto convinto dell'affermazione riguardo all'argento napoleonico per Venezia. E' infatti una communis opinio che tale monetazione sia di difficile reperimento.

Tranne monete del tutto particolari (i 5 lire del 1807 e del 1808) possono dirsi davvero rari, oltre al 5 soldi, solo il 5 lire del 1812 (puntali sagomati) e quello del 1813 (che era considerato un tempo una grande rarità, ma che appare oggi con una certa frequenza tale da considerarlo al massimo R3).

Tutte le altre monete argentee per Venezia si trovano con una certa facilità e oscillano tutte fra il comune (ad esempio il 10 soldi del 1812) e al massimo il grado di R2.

Sono rare a trovarsi in bella conservazione certamente, sia l'argento sia e soprattutto il rame.

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Sono rare a trovarsi in bella conservazione certamente, sia l'argento sia e soprattutto il rame.

Picchio condivido, ma quelle d'argento non sono in bella conservazione più rare delle bolognesi e financo delle milanesi (penso in questo caso a lire e due lire del 1813 e del 1814)

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Le monete d'argento di Napoleone Re D'Italia in bella conservazione sono rare comunque.

Soprattutto per i moduli più grandi, i rovesci avevano un bordo rialzato rispetto alle immagini nel campo e così han protetto maggiormente dall'usura le figure in esso presenti. I dritti invece, con la testa dell'imperatore molto più sporgente rispetto al bordo, sono stati vittima di un'epidemia di calvizie precoce, per fare una battuta :lol:

Confermo la mia opinione personale sulle monete d'argento della zecca di Venezia, ad esempio il 10 soldi 1812 non è comune come molte date di Milano. In questo caso sono d'accordo coi cataloghi.

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Milano e' oggettivamente comune per la quasi totalita' dei nominali e degli anni di emissione. Chiarisco, se dovessi oggi collezionare Napoleone per Milano e limitassi la mia attenzione alle varianti sui bordi in rilievo oppure in incuso ed alle forme delle alabarde, credo che con disponibilità economica in massimo 18 mesi porterei a termie in progetto. A parte il 1807 con data ravvicinata per il 40 lire non ricordo rarità tali che non siano comparse sul mercato negli ultimi due anni, tra mercato nazionale, convegni e aste internazionali.

Bologna ha parecchie rarità ed anche Venezia a parte il mitico 5 lire 1808, (cui ho ricostruito i passaggi e la provenienza dell'unico esemplare noto in collezione privata), altre moneta che appare raramente è il 5 lire 1813 (già precedentemente menzionata). Ci sono dei 5 soldi difficili e pure dei 10 soldi. Diciamo che per portare a termine Bologna e Venezia il tempo necessario varia dai 2 ai 4 anni, senza una eccessiva attenzione per le conservazioni.

Quindi Napoleone, a mio giudizio, sia per i costi sia per la frequenza è una delle monetazoni che consiglierei a chiunque muovesse i primi passi nella numismatica/collezionismo dell'800. Raccoglie una perfetta sintesi della monetazione decimale che poi viene riprsa dal Regno di Sardegna. Offre monete in oro acquistabili a peso (basta vedere il catalogo di Nomisma dove i 40 lire hanno un intrinseco di 480 euro offerti a 400, idem per Varesi). E' una monetazione internazionale, collezionata in tutta Europa, in America e Giappone. Raccoglie un quadro storico che ha fotemente condizionato la Storia Patria, è stato il periodo cui l'Italia si è più avvicinata all'unità nazionale dalla caduta dell'Impero Romano.

Certo Napoleone puo' non essere simpatico, anzi aveva atteggiamenti con il resto dell'umanità poco concilianti ed andava facilmente in antipatia come modo di fare, resta innegabile che per 20 anni abbia governato l'Europa e che quegli anni hanno segnato la nostra storia.

Modificato da picchio
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Confermo la mia opinione personale sulle monete d'argento della zecca di Venezia, ad esempio il 10 soldi 1812 non è comune come molte date di Milano. In questo caso sono d'accordo coi cataloghi.

Credo che il 10 soldi veneziano del 1812 sia solo meno comune di alcune (non tutte) date milanesi. Per il resto, e per fare solo un esempio, le due lire milanesi del 1812, del 1813 e del 1814 sono più difficili da reperire delle due lire veneziane del 1812 e del 1813.

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Diciamo che per portare a termine Bologna e Venezia il tempo necessario varia dai 2 ai 4 anni, senza una eccessiva attenzione per le conservazioni.

Caro Picchio stavolta la vedo un po' troppo ottimista. Anche con un budget significativo credo che in quattro anni la monetazione del Regno d'Italia non possa essere completata. Ci sono, per limitarmi alle monete tipo menzionate nei cataloghi, alcuni pezzi che richiedono una dedizione che può andare avanti anche per lustri.

Lei sa che mi riferisco ad almeno un esempio della monetazione per Bologna che a me manca e credo tuttora anche a lei.

Bene se mettiamo insieme i tempi di ricerca sommiamo parecchi lustri infruttuosi!

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Lei sa che mi riferisco ad almeno un esempio della monetazione per Bologna che a me manca e credo tuttora anche a lei.

Bene se mettiamo insieme i tempi di ricerca sommiamo parecchi lustri infruttuosi!

...2 lire del 1808?

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Limitandoci alle varianti principali credo che non si sia tanto lontani da 4 anni per concludere il Regno d'Italia, sto portando avanti un lavoro abbastanza significativo sui passagi in asta e disponibilità di materiale e quasi tutto e' passato negli ultimi anni in asta pubblica, se poi nell'immediato futuro vennisse venduta una collezione, questo faciliterebbe l'acquisizione di qualche moneta significativa.

Raccoliere l'80% in 3 o 4 anni e' fattibile.

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