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Alaisa Etnea


aureliano69

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Salve a tutti oggi vi volevo parlare di questa rarissima moneta di Alaisa Etnea, tratta da Artemide Aste XXVI di Ottobre 2009, ho trovato molte informazioni storiche e monete sul sito ben fatto che mi hai consigliato ACRAF.

L' ubicazione del sito è meno chiara rispetto ad Alaisa Arconidea, forse l' ubicazione resti archeologici trovati (anche monete), sulle pendici occidentali dell' Etna.

Nella Sicilia antica esistevano diversi siti preceduti da Alaisa che come riferiscono nel commento gli autori si riferiva vagamente al termine piuttosto negativo di fuggitivi da una guerra, da una città presa dal nemico, origine più verosimile per Alaisa Etnea, mentre per l' Arconidea da Arconide II che fondò la città probabilmente con i mercenari campani dopo la pace con Siracusa come avamposto contro i cartaginesi.

La moneta in questione si riferisce al Tetras moneta numero 2 o unica !! della città, perchè la litra la 1 è stata trovata in unico esemplare di difficile studio perchè rovinata, la nostra presenta testa del dio fluviale con davanti la leggenda, al rovescio ruota con otto raggi media 5 !!! esemplari.

Saluti a tutti Andrea.

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106 Mondo Greco. Sicilia. Alaisa Etnea. AE 20 mm. (tetras), 343-339 a.C. D/ Testa di dio fluviale a destra. Davanti, tracce di etnico AΛAIΣINΩN. R/ Ruota a otto raggi. Bordo lineare. Calciati III, p. 337,105. Campana 2. gr. 7.45 RR. AE. BB. In Sicilia erano note diverse città di nome Alaisa, oltre Alaisa Etnea ed Alaisa Archonidea; il nome deriverebbe infatti da αλαομαι= essere cacciati in esilio, errare senza meta. La Etnea doveva essere situata sul monte Bolo, nei pressi di Bronte, sulle pendici occidentali dell'Etna. Ai suoi piedi scorre il torrente Troina, affluente del fiume Simeto. Questa è l'unica moneta assegnabile con certezza a questa zecca, ed è di grande rarità.

Base d'asta: € 350

Numero offerte: 1.

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Premetto, per maggiore chiarezza, che una monografia su Alaisa Etnea può essere rintracciata con questo link:

http://numis.me/arch...laisa Etnea.pdf

Come già accennato, il n. 1 è finora noto in unico esemplare e non mi risulta che siano comparsi altri nel frattempo.

Del n. 2, usualmente riconiato sopra gli "ippocampi" siracusani (nella monografia era riportato PER ERRORE che era riconiato sopra la Testa di Atena/Stella e delfini, che è invece una moneta di peso ben maggiore, sui 28-30 grammi) esistono solo pochi esemplari.

Purtroppo esso risulta falsificato o con esemplari pesantemente ritoccati.

Un esemplare SICURAMENTE autentico e di alta conservazione era passato nell'asta B di NAC:

post-7204-0-52605900-1348870029_thumb.jp

Un altro esemplare, probbailmente autentico, anche se con evidenti tracce di restauro e ripatinatura è passato in asta CNG (al rovescio di nota una traccia del tipo sottostante, per la presenza della testa dell'ippocampo delle litre siracusane):

post-7204-0-74138100-1348870089_thumb.jp

Quello invece di Artemide presenta evidenti tracce di manomissione, per di più di pessima qualità, con risibile tentativo di ricostruire la legenda mediante graffito e la "creazione" della stella al rovescio con altri graffiti e bulinature. Inoltre la testina al diritto presenta una inverosimile capigliatura, ricreata con modesta bulinatura.

Una simile moneta non dovrebbe nemmeno essere presa in considerazione in una seria collezione! Riporto le immagini per confronto:

post-7204-0-11560500-1348870494_thumb.jppost-7204-0-07557100-1348870507_thumb.jp

Modificato da acraf
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Grazie veramente ACRAF, queste cose mi fanno proprio incavolare!!!!!!!!, ci mettiamo tanta passione, pensa che io ho sempre fin da ragazzo collezionato monete romane, poi con il tempo le collezioni evolvono magari alla ricerca di piccole rarità della magna grecia.

Poi ti accorgi che non vai più dal numismatico tuo amico a comprare il denarietto da 80 euro, perchè ci sono le famose aste internet dove alcuni professionisti che si dichiaro tali, ti bidonano con i falsi!!!! o con le mistificazioni, spero che l' acquirente del pezzo si sia fatto sentire, non ti puoi fidare più di nessuno, conosco un mio collega che ha smesso di collezionare per questo motivo!!!.

Scusate lo sfogo, comunque ti ringrazio perchè in poche righe ci hai spiegato tutto sulle monete di Alaisa Etnea e mi raccomando a tutti!!!, qualsiasi monete che acquistate che non avete visionato di persona di cui avete dubbi portatela sempre dal vostro numismatico di riferimento.

Un saluto a tutti alla prossima Andrea.

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Il vero problema di fondo è che c'è ancora molta ingenuità negli acquisti di monete.

Agli inizi è normale e per questo è molto importante essere prudenti e non lasciarsi prendere da un eccessivo entusiasmo o frenesia, magari nella convinzione di avere fatto un "affare" dal primo rivenditore o "amico" (magari nemmeno qualificato)...

Serve sempre un accurato studio e confronto con altri appassionati che siano disposti a condividere le loro esperienze (non tutti però sono così disponibili).

E' sempre triste vedere che per banali errori di approccio non corretto tanti alla fine rinunciano a collezionare, quando bastava stare attenti.

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  • 1 mese dopo...

Ho trovato la foto di un altro esemplare (non so se autentico, non ho le competenze per affermarlo), dalla collezione privata di un utente del forum francese http://www.forumfw.c...erie-sicilienne

Alaesa (entre 344 et 326) - tête de dieu-fleuve dr. / Etoile à huit rayons

Alaesaentre344et326-ttededieu-fleuvedrEtoilehuitrayons.jpg

Ciao relativamente a questa moneta, mi lascia un po perplesso lo strano effetto a "buccia di arancia" che sembrerebbe avere il metallo, oltre al solito colore verde (ed altri particolari..) che spesso ritroviamo su un po di bronzi..

Come si dice sempre, valutare da una foto è difficile, e va bene..., se dovessi però essere io a doverla acquistare, lascerei perdere.

ciao

skuby

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Esco dal territorio da Alaisa, per approdare in quello di Lipara, postando un esemplare in vendita su ebay da Lanz, che presenta le stesse caratteristiche del metallo... presenti nella moneta di cui sopra.

ciao

skuby

post-7579-0-00107000-1351938800_thumb.jp

post-7579-0-17107100-1351938812_thumb.jp

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mi lascia un po perplesso lo strano effetto a "buccia di arancia" che sembrerebbe avere il metallo

skuby

Avevo pensato la stessa cosa. Mi chiedo se possa trattarsi di una qualche forma di cristallizzazione dovuta al tempo e alle caratteristiche del terreno in cui eventualmente la moneta si sia trovata per secoli.

Oppure una qualche forma di contraffazione, tra l'altro la patina di questa moneta e di quella di Lipara sembrano molto simili. Potrebbe esistere qualche metodo di "patinatura" artificiale che esiti in questo effetto a buccia di arancia? So che sulle monete d'oro contraffatte questo effetto può comparire in seguito all'uso del calore per appianare i segni lasciati dalle macchine moderne, ma non ho mai letto nulla di simile riguardo le monete in bronzo.

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  • 1 anno dopo...

Ciao a tutti,
sono l’utente del forum francese segnalato da Taras : malgrado piccoli indizi sospetti la pensava autentica e avevo fatto un articolo nella rivista del forum (http://www.fredericweber.com/revue/abonn.html). Non cercho a difendere l’autenticità a ogni costo e sarei lieto di conoscere indizi oggettivi della sua falsità perche allora la moneta di Peus è anche un falso (a mio aviso è un medesimo conio di dritto). Ecco quella di Peus :

5404d0498b0c8818c0bb22a24f005440.jpg

Da allora tre esemplari furono venditi da Hirsch (senza pesi come da sempre !) e danno la possibilità di prolungare la discussione se volete.
Ecco una prima lista :

- Calciati III, 1 OS/1 : 8, 019 g = Castrizio, 1

- Calciati III, 1 OS/2 : 6,774 g = Castrizio, 2

- SNG, ANS 1306 (1987.32.88) : 5, 19 g : http://numismatics.org/collection/1987.32.88 .

- NAC, Auction B (sopra)

- CNG, 60 (22/05/2002), 143 : 8, 41 g

- Artemide Aste, XXVI (17-18/102010), 106 : 7, 45 g (sopra, chiaramente tooled)

- Dr. Busso Peus Nachf., Auction 403 (27-29/04/2011), 60 : 5, 24 g

- G. Hirsch, Auction 272 (04/05/2011), 54 : -

- G. Hirsch, Auction 280 (09/02/2012), 4069 : -

- G. Hirsch, Auction 293 (25/09/2013), 2068 : -

Se la riconiazione è un indizio di autenticità, possiamo trovare tracce del hexas siracusano (come per la moneta di Peus). Ma forse i falsari sanno riprodurre undertypes o utilizzano hexantes per coniare nuovi tipi.

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Ciao personalmente non ritengo la riconiazione tecnica probante per l autenticità Del pezzo.

Anzi come hai ribadito tu ormai vengono spesso usati pezzi genuini di poco valore Per copiarli sopra, rendendo difficile l analisi.

Si può approfondire.

Ciao

Skuby

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Ciao personalmente non ritengo la riconiazione tecnica probante per l autenticità Del pezzo.

Anzi come hai ribadito tu ormai vengono spesso usati pezzi genuini di poco valore Per copiarli sopra, rendendo difficile l analisi.

Si può approfondire.

Ciao

Skuby

Concordo pienamente con Skubydu : siamo innanzi a un falso senza ombra di dubbio.

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Ciao a tutti,

sono l’utente del forum francese segnalato da Taras : malgrado piccoli indizi sospetti la pensava autentica e avevo fatto un articolo nella rivista del forum (http://www.fredericweber.com/revue/abonn.html). Non cercho a difendere l’autenticità a ogni costo e sarei lieto di conoscere indizi oggettivi della sua falsità perche allora la moneta di Peus è anche un falso (a mio aviso è un medesimo conio di dritto). Ecco quella di Peus :

5404d0498b0c8818c0bb22a24f005440.jpg

Da allora tre esemplari furono venditi da Hirsch (senza pesi come da sempre !) e danno la possibilità di prolungare la discussione se volete.

Ecco una prima lista :

- Calciati III, 1 OS/1 : 8, 019 g = Castrizio, 1

- Calciati III, 1 OS/2 : 6,774 g = Castrizio, 2

- SNG, ANS 1306 (1987.32.88) : 5, 19 g : http://numismatics.org/collection/1987.32.88 .

- NAC, Auction B (sopra)

- CNG, 60 (22/05/2002), 143 : 8, 41 g

- Artemide Aste, XXVI (17-18/102010), 106 : 7, 45 g (sopra, chiaramente tooled)

- Dr. Busso Peus Nachf., Auction 403 (27-29/04/2011), 60 : 5, 24 g

- G. Hirsch, Auction 272 (04/05/2011), 54 : -

- G. Hirsch, Auction 280 (09/02/2012), 4069 : -

- G. Hirsch, Auction 293 (25/09/2013), 2068 : -

Se la riconiazione è un indizio di autenticità, possiamo trovare tracce del hexas siracusano (come per la moneta di Peus). Ma forse i falsari sanno riprodurre undertypes o utilizzano hexantes per coniare nuovi tipi.

c427b4faa14dc092fb4026f2ceb1a8f0.jpg

Benvenuto Agathodaimon e grazie per il tuo contributo.

Vedete questo è uno degli effetti potenzialmente piu' nefasti che l'attuale fenomeno di falsificazione ci porta.

Ho detto "potenzialmente" perché occorre sottoporre le monete ad analisi accurate prima di poter determinare con certezza la loro autenticità o meno.

Ma nel caso si dimostrassero delle riconiazioni moderne , ancorché su tondelli coevi originali, abbiamo oltre al danno economico per chi le ha acquisite, il danno

di portata ben maggiore conseguente ad un loro utilizzo scientifico in studi o anche in articoli di divulgazione.

La quantità di monete, e qui parlo specificamente del bronzo siciliano magno-greco, italico, etc. , false che sta arrivando sul mercato sembra essere impressionante, senza piu' il buon controllo dei mercanti storici (oggi scomparsi) che fungeva da filtro e aiutati da una tecnologia che è una potenza di quanto utilizzato ancora 20 anni fa.

Il pericolo maggiore, al di là dell'inevitabile danno economico, è proprio l'inquinamento degli studi, esposti ad accogliere pezzi di dubbia autenticità con le inevitabili distorsioni e inferenze errate che questo potrebbe provocare negli studi.

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Grazie a tutti per le risposte : allora le tre monete da Hirsch sono anche falsi moderni con quella di Peus ? La terza comprata 650 ... senza le spese.

8e1f47663e23527fdb25b20690abad41.png

Ciao le valutazioni vengono fatte da foto, pertanto le monete andrebbero viste anche dal vivo (anche se le immagini in alta risoluzione ci danno un aiuto notevole....).

Da moneta molto rara che è, se ne vedono troppe in giro, tutte con le medesime caratteristiche.....

Personalmente sono pezzi che non acquistarei....

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Come già accennato da Numa Numa, è un classico esempio delle enormi difficoltà di discernere il grano dal miglio, ossia le monete autentiche a quelle false.

Intanto possiamo dire che si tratta di una moneta molto rara e fino ad alcuni anni fa nota in pochissimi esemplari. Adesso stanno comparendo diverse monete nuove..... Però almeno non sono semplici cloni, il che avrebbe semplificato il problema.

Sono molete diverse e con evidenti tracce di riconio, normalmente sui comunissimi "Ippocampi" siracusani. Purtroppo, come ha detto Skubydu, la presenza di una moneta riconiata non costituisce in sè una prova di genuinità, in quanto appare possibile riconiare anche in epoca moderna, ricorrendo alle presse idrauliche.

A complicare il quadro, apparentemente questa emissione di Halaisa è stata coniata con una sola coppia di conii, giustificando quindi la notevole rarità di alcuni anni fa.

Nulla vieta che sia stato rinvenuto un piccolo ripostiglio con esemplari via via distribuiti in aste. I pezzi riportati su Peus appaiono diversi fra loro, ma noto che la testa del diritto mantiene un pò troppo stesse caratteristiche (anche di usura), mentre il rovescio appare abbastanza variabile (però il primo e il terzo, opportunamente girato, sono molto simili fra loro....). La patina non sembra molto naturale, ma le monete possono anche essere state solo ripulite e ripatinate....

Sinceramente non posso fornire una risposta sicura, ma almeno alcuni esemplari appaiono sospetti.....

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  • 4 mesi dopo...

Posto foto e descrizione per quando il link non sarà più attivo.

Sicily, Alaisa (Etnea) Æ 21. Circa 344-336 BC. Mercenary issue. Horned head of river-god right / Wheel of eight spokes. Calciati III pg. 337, 1 OS; SNG ANS 1306 (part 5); Buceti, Alaisa 'Etnea' page 69, No 2 (R4); Cf. Classical Numismatic Group Mail Bid Sale 60 (May 2002), lot 143 (560 USD Hammer). 7.03g, 21mm.

Beautiful dark-green patina, Good Very Fine. Extremely Rare, apparently the sixth known example.

From the R. Bussey Collection.

Dalla descrizione della casa d'aste sembra che il conio di rovescio sia stato pubblicato dal Buceti (che avrebbe individuato, se la dicitura R4 non mi inganna, almeno 4 conii diversi per il rovescio!), purtroppo non possiedo il suo lavoro, se qualcuno lo avesse nei suoi scaffali potrebbe contribuire ala discussione.

Il conio mi sembra lo stesso dell'esemplare in alto a sinistra nella risposta #17.

Riguardo il conio di dritto, mi colpisce la mancanza di metallo sul collo della divinità fluviale, che in maniera più o meno marcata accomuna tutti gli esemplari, che tuttavia non sono certamente cloni. La stessa mancanza di metallo sembra visibile sull'esemplare 1OS/2 pubblicato da Calciati a pag 337 del volume III. Come si spiega ciò?

Altro elemento per me enigmatico, la piattezza del rilievo in corrispondenza della testa, che anche in questo caso sembra accomunare più o meno marcatamente tutti gli esemplari, è riscontrabile anche sull'esemplare 1 OS/1 pubblicato dal Calciati. E' possibile quindi che non si tratti di usura ma di un difetto del conio?

Personalmente comincio a dubitare che tutti gli esemplari postati un questa discussione siano falsi.

Spero di avere lumi da chi è più esperto di me.

Saluti :)

Nico

post-28866-0-25328800-1396690971_thumb.j

Modificato da TARAS
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Ecco la pagina del Buceti (pagina 69), sperando di non ledere eccessivamente i diritti di immagine:

post-7204-0-41144500-1396692556_thumb.jp

Sicuramente l'emissione esiste e non sono tutti esemplari falsi…. Il problema è il solito e cioè i pezzi che compaiono più recentemente sono tutti molto restaurati ed è difficile dire che sono frutto di semplice pulizia.

Alcuni esemplari poi presentano una usura quasi identica….

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