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Un denario della Guerra Sociale


acraf

Risposte migliori

Prendo l'occasione della prossima asta ArtCoins n.6 per richiamare l'attenzione su un denario, lotto n.

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Esso appartiene alla SERIE 6 del volume di Campana, "La Monetazione degli insorti italici durante la Guerra Sociale (91-97 a.C.), Soliera 1987.

Apparentemente è stato coniato in Campania, al seguito delle truppe italiche guidate dal generale sannita Caio Papio.

La serie 6 è caratterizzata al diritto dalla testa di Bacco con corona di edera e sulla destra si legge, in caratteri osci (la lingua dei Sanniti) MVTIL.EMBRATUR; al rovescio, il toro (simbolo dei Sanniti) che abbatte la lupa (simbolo dei Romani) e all'esergo c'è, sempre in caratteri osci e con lettura da destra a sinistra, C. PAAPI.

Nell'insieme la legenda significa, "di" Caio Papius Mutilus Embratur (che significa "imperatore" in osco).

Caio Papio Mutilo (forse a causa di qualche sua mutilazione) era il migliore fra i generali sanniti confederati nella lotta contro Roma e il titolo "embratur" gli fu conferito forse in occasione delle sue travolgenti vittorie in Campania nel 90 a.C.

Appare evidente il forte significato propagandistico in senso antiromano.

La serie 6 è suddivisa in tre sottoserie:

- Serie 6a, con i tipi rivolti a destra, con 4 conii D e 4 conii R, senza noti incroci fra loro;

- Serie 6b, con i due animali del rovescio a sinistra, con una sola coppia di conii;

- Serie 6c, la testa di Bacco entro ghirlanda di lauro, anch'essa con una sola coppia di conii.

Subito l'esemplare dell'asta ArtCoins mi aveva sfavorevolmente colpito per la strana espressione che non trovavo usuale nella monetazioe dei ribelli italici.

Al diritto la testa appare smossa dietro, con tracce di doppia battituta. Di contro la legenda sulla destra appare molto netta. Per la presenza delle due ultime lettere (VD) staccate dalla punta del collo dal resto della legenda è facile l'attribuzione a un determinato conio, il conio D65 (sempre abbinato al conio del rovescio R87) e il numero di questa specifica combinazione dei conii nel catalogo Campana è 100 (come correttamente scritto nel catalogo ArtCoins).

Non conoscevo questo esemplare e mi è venuto spontaneo confrontarlo con quelli noti (in tutto 6: SNG Copenhagen 278; Londra, BM 41; Bruxelles, de Hirsch 23; Napoli, Fiorelli 714; Hirsch XXI/1908, 182; Roma, Gnecchi 2304; quindi ben 5 in musei e solo uno apparentemente ancora in mano privata).

(continua)

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Dal confronto sono emerse delle discordanze, che proverò a illustrare.

Intanto allego l'esemplare del BM di Londra (sicuramente genuino e con legenda del diritto poco in rilievo sia per minore forza di battitura sia per un inizio di debolezza di conio.

post-7204-0-65191000-1354363741_thumb.jp

Si nota subito un diverso trattamento degli occhi e del naso, e al rovescio il muso della lupa appare più "pieno").

(continua)

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Sono nettamente diverse nei particolari del conio, perlinatura, legenda ecc. mi colpisce molto lo stile del Bacco al dritto, sembra una divinità femminile greca, in foto però si evince che il tondello sia ''genunino''e la moneta coniata.

Molto interessante.

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Poi ci sono altre due immagini, che però sono ricavate per scansione rispettivamente dal de Hirsch 23 e dal SNG Copenhagen 278:

Dal de Hirsch 23:

post-7204-0-69805800-1354364161_thumb.jp

Dal SNG Cpenhagen 278:

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Diventa facile riconoscere ulteriori discrepanze con l'esemplare ArtCoins. Diversa è la trattazione delle lettere in osco, in particolare della lettera A.

Quella che è posizionata davanti al collo, appare molto diversa e con l'asta obliqua addirittura invertita. Inoltre la lettera T che segue, nel pezzo ArtCoins è troppo grossa e netta, quasi alla maniera latina.

Posto un confronto per meglio capire:

post-7204-0-47771700-1354365049_thumb.jp

In conclusione, ho seri dubbi sull'autenticità del denario messo in vendita dalla ArtCoins.

Escludo possa derivare da un conio diverso e inedito. Lo stile appare poco conforme.....

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Complimenti Acraf, prendere una posizione mi resta difficile perchè non è il mio campo, però hai fatto un bel confronto. Cmq noto che anche la scena del rovescio è poco marcata, delineata. È un pò strano she siano scomparsi tutti i denti mentre il muso sia rimast tutto...... Perchè sei figuro del pezzo del British? Viene da qualche ritrovamento?

Modificato da snam
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Per il pezzo del British Museum non esiste una certezza assoluta, mancando precise informazioni sulla sua provenienza.

Stava nella sezione RPK, una delle più antiche del museo, formata prima della metà del XIX secolo, anche se il suo specifico cartellino (RPK ticket) risulta scorretto in alcuni dettagli.

Ricordo vagamente quando ho visionato di persona tutto il materiale nel museo prima della pubblicazione del libro e non ho annotato alcun sospetto (anche se avevo allora ben minore esperienza di adesso). Ricordo che aveva una spessa patina scura, tipica delle monete d'argento che stanno nel British Museum da lungo tempo e quindi almeno non è sicuramente un prodotto del XX secolo.....

Sul sito del British Museum su questa moneta:

http://www.britishmuseum.org/research/publications/online_research_catalogues/search_object_details.aspx?objectid=1154153&partid=1&searchText=Social+War&numpages=12&output=bibliography/!!/OR/!!/6738/!//!/A+catalogue+of+the+Roman+Republican+Coins+in+the+British+Museum,+with+descriptions+and+chronology+based+on+M.H.+Crawford,+Roman+Republican+Coinage+(1974)/!//!!//!!!/&sortBy=catNumber&orig=/research/publications/online_research_catalogues/russian_icons/catalogue_of_russian_icons.aspx&catalogueOnly=True&catparentPageId=29126&catalogueName=Roman%20Republican%20coins%20in%20the%20British%20Museum&displayEssayResults=True&currentPage=7

è emerso che nel 1990 e poi anche nel 2000 ha subito un trattamento di restauro, per rimuovere la sua vecchia spessa patina di sporcizia (dirty) e ossidazione (tarnished) da museo. Interessanti i dettagli dell'operazione cha ha subito (solita pignoleria inglese, di cui noi ci sogniamo.....). C'è il problema di conservare al meglio nel tempo e all'aria (londinese) una moneta museale e quindi può sorprendere, ma non troppo, l'impiego di una lacca o resina acrilica come Paraloid B72 vedi:

http://it.wikipedia.org/wiki/Paraloid_B72).

Conservation

Treatment date

31 10月 2000

Treatment proposal

Light clean and lacquer where necessary.

Condition

1990 (req40638) dirty and tarnished. 2000 (req74942) lacquered and dirty with glass bristles in lacquer coating.

Treatment details

1990; washed in Acetone (propan-1-one/dimethyl ketone) and brushed with a soft glass bristle brush. Coated with 50% Frigilene (cellulose nitrate) in Frigilene reducer (xylene, butanol) applied by brush. C Enderly 1990. 2000; Lacquer, dirt and glass bristles removed in Acetone (propan-1-one/dimethyl ketone). Coated with 5% Paraloid B72 (ethyl methacrylate copolymer) in acetone applied by brush.

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Guarda che la moneta raffigurata nel libro, al n. 100, raffigura il pezzo di Londra, BM, e l'ex collezione Campana non possedeva alcun pezzo simile.

Quindi se asseriscono questo è una bufala....

Poi allo stato attuale mi sembra che manchi del tutto il pedigree.

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Ho visto dal vivo il pezzo ArtCoins e...non sono un esperto di questa monetazione quindi non mi sbilancio troppo, tuttavia non mi si sono accesi campanelli particolari avendolo in mano. L'analisi comparativa pero' direbbe il contrario.

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Dopo il breve ma esauriente confronto della moneta fatto da Acraf e analizzando con più attenzione la moneta in oggetto, ho notato altre discrepanze con le monete rappresentate nel libro di Campana non solo per il diverso stile ma per la mancanza di metallo alla testa della lupa ed un maggiore spazio tra la testa del toro cozzante e la testa della lupa che escludono sicuramente l'appartenenza allo stesso conio.

Sarebbe più giusto esprimersi dopo una visione diretta della moneta, ma allo stato delle cose ho le stesse perplessità di Acraf sulla sua autenticità.

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Non ho visto la moneta direttamente ma la spiegazione di acraf mi sembra ineccepibile (in particolare la modificazione di aspetto della lettera A e il capo della lupa, se non proveniente da conio diverso del R o non malamente "restaurata").

Quello che a me da inesperto aveva colpito esaminandola era l'aspetto apparentemente poroso e ossidato della moneta senza chiara sensazione di "depositi rimossi" con aspetti concomitanti e contrastanti di alta conservazione (legenda, particolari del D, esergo al R, segni di conio rugginoso -?- al R).

Complimenti al solito ad acraf per l'analisi. Perchè escludi un conio non censito? (forse perchè altamente improbabile che un conio non censito quasi coincidente al D65 sia stato accoppiato ad un conio analogamente non censito quasi coincidente al R87?)

Modificato da Giov60
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Avevo già segnalato le mie perplessità alla Casa di aste, per correttezza prima ancora di avviare questa discussione, che infatti è stata fatta partire a causa del perdurante silenzio da parte loro....

A causa delle piccole differenze giustamente rilevate anche dagli altri forumisti è anche possibile che possa trattarsi invece di una nuova e inedita coppia di conii, molto simile ma diversa al n. 100 del volume di Campana.

Proprio di fronte a tale evenienza diventa ancora più importante analizzare bene dal vivo la moneta. Già dalla fotografia noto comunque delle piccole incongruenze, sia del metallo sia della particolare trattazione delle figure e lettere, che mi fanno sospettare una copia posteriore di quella combinazione di conii, non ottenuta direttamente da un preciso calco di una originale moneta. Non ho idea della precisa modalità di un simile esemplare, probabilmente attraverso piccole modifiche sulla matrice che ha poi generato i punzoni.

Al limite potrebbe anche essere una moneta di imitazione, ripresa dopo l'emissione ufficiale della confederazione marsica, forse ad opera di resistenti ribelli italici. Ma ho forti perplessità in merito.

Poi bisognerebbe bene analizzare il titolo e composizione del metallo.

Per la verità i ribelli italici spesso non usavano denari di ottimo titolo e un capitolo ancora oscuro della loro monetazione è proprio la titolatura e composizione dell'argento usato dai ribelli italici. Nel volume di Campana manca tale argomento, che sarebbe molto utile da approfondire anche per meglio definire la seqyenza e distribuzione delle varie emissioni italiche.

Per correttezza non posso affermare con sicurezza che è un falso, ma semplicemente che nutro forti perplessità sull'autenticità e che esistono in realtà delle discrepanze con simili esemplari finora noti.

Poi non bisogna dimenticare che un denario simile, di forte carica propagandistica e con grande fascino storico, può avere facilmente indotto a una falsificazione, magari non recentissima.....

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Ho chiesto alla Casa di aste. Ecco la risposta:

Per quanto riguarda il metallo è certamente argento: il peso specifico dell'antimonio è di molto minore di quello dell'argento (6,7 kg/dm alla terza contro 10,5), inoltre se fosse stata realizzata in un'altra lega il suo peso (gr. 3,80) non si sarebbe avvicinato così tanto a quello degli esemplari citati (3,84; 3,82; 3,99). Magari è argento di prima coppellazione o a basso titolo, tuttavia questo dato andrebbe solo a favore della genuinità della moneta.

La lettera A osca con la stanghetta invertita è stata già notata, infatti nella scheda è citato il Sydenham 641a che, nonostante abbia al rovescio il toro a s., riporta questa variante della legenda.

In ogni modo la moneta è stata coniata a tutti gli effetti e lo stile è simile a quello della coppia di stampi Campana 6a/100... se fare un falso perchè riprendere accuratamente questo stampo ma sbagliare i dettagli?

Sarebbe plausibile l'ipotesi di una coppia di coni inediti?

Inoltre è molto probabile che la moneta sia stata pulita in antico (forse con violenza in alcuni punti).

La moneta è stata visionata da diversi numismatici noti e ha generato pareri più o meno discordanti (nessuno tuttavia si è sbilanciato più di tanto sull'originalità o meno dell'esemplare)...

Per togliermi la curiosità, andrò ad esaminare dal vivo la moneta e spero di avere maggiori dati.

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Sono stato da Artcoins. Ho esaminato con grande attenzione e con un buona lente contafili.

Non sono riuscito a trovare validi elementi per dubitare della sua autenticità.

Il metallo è piuttosto poroso e molto probabilmente ha subito una forte pulizia, ma non in tempi recenti. Inoltre la piccola rottura del bordo alle ore 9 presenta tracce di naturale cristallizzazione del metallo.

Il metallo è argento, con titolo apparentemente non molto alto, ma l'aspetto ricorda quello di altri denari emessi dai ribelli italici (anche se manca ancora, come già detto, una analisi metallografica su questa monetazione).

Ho quindi dedotto che possa essere una nuova combinazione di conii, non descritta nel mio Corpus.

D'altronde la serie con testa di Bacco/Toro e lupa è caratterizzata dall'assenza di incroci di conio, per cui non deve sorprendere la comparsa di una nuova coppia di conii.

Inoltre la particolare forma della lettera A con asticella obliqua invertita si ritrova in altre emissioni dei ribelli italici.

Tornato a casa ho approfondito la questione e ho scoperto che era comparso su Gorny un altro esemplare della stessa coppia di conii e con aspetto simile, ma meglio coniato e non si tratta di un clone.

Esso è stato aggiudicato a 4550 euro.

Pertanto è assai probabile la comparsa di una autentica variante di Campana 100, con conii simili ma diversi.

Esemplare di ArtCoins:

post-7204-0-41963500-1354748141_thumb.jp

Esemplare di Gorny:

post-7204-0-17025200-1354748167_thumb.jp

Ecco l'importanza di studiare bene a fondo e le sorprese non mancano....

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Caro Alberto,

Grazie per l'aggiornamento e per il parere certamente molto autorevole e che spazza via ogni perplessità. Avevo visto anch'io l'esemplare di Gorny, ma avevo dimenticato di segnalarlo. In effetti, quando ho visto la moneta di Artcoins ho ricordato quella della Gorny e sono andato a confrontarle e ho dedotto che non era lo stesso esemplare (la mia prima impressione, a memoria, era quella, ma non ho approfondito il discorso sui coni, visto che un'immagine era piccola, quella del catalogo e l'altra una stampa fatta dal web). Mi ero ripromesso di confrontare i coni non appena avessi ricevuto il catalogo di Artcoins, ma ad oggi non è arrivato. Come detto privatamente, avevo visto in mano la moneta a Verona, sia pure con una brutta luce e senza lente. Soprattutto il metallo non mi aveva dato un'impressione positiva. Certo, aveva anche la ribattitura al dritto, elemento mai notato su un esemplare non genuino. Bene, sono contento del tuo intervento risolutore. Grazie ancora per i tuoi preziosi interventi :)

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Stasera sono stato da un mio pusher e gli ho mostrato la foto della moneta di ArtCoins e mi ha risposto che la moneta andava esaminata da vicino.

Quello che mi rende perplesso è la mananza di pedigree ed il metallo poroso .

Mi affido al giudizio di chi studia tali monete.

--Salutoni

-odjob

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Un prezzo stranamente molto basso per una moneta tanto rara.

Secondo me sono poco collezionate, a torto, anche il pezzo di inasta (che ho visto dal vivo) era molto ma molto bello eppure non c'è stata molta lotta....per quello che ricordo.

Ciao

Sono monete relativamente collezionate, ma sottolineo il "relativamente". Basta guardare i realizzi mostruosi che fanno nelle aste internazionali, vedi ad esempio NAC - Coll.ne RBW. Di norma il prezzo molto più alto di un comune denario repubblicano allontana molti papabili collezionisti, questo in particolare da noi, mentre all'estero godono di un successo crescente. Ribadisco che a mio parere il pezzo di Artcoins ha realizzato molto meno di quello che sarebbe stato ipotizzabile e ciò è molto strano. Si tratta infatti del denario attraverso il quale gli insorti italici festeggiano i loro successi militari contro Roma e espongono una sorta di "manifesto politico", con il toro italico che schiaccia la lupa romana.

Riguardo la moneta di Inasta, la conosco in quanto anni addietro era parte di una grande collezione di repubblicane, poi dispersa. E' un bel pezzo, con un rovescio spettacolare, ma si tratta del più comune in assoluto fra i denari del Bellum Sociale e comunque il realizzo, 3.500 Euro più i diritti, non mi pare inadeguato.

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Un prezzo stranamente molto basso per una moneta tanto rara.

Secondo me sono poco collezionate, a torto, anche il pezzo di inasta (che ho visto dal vivo) era molto ma molto bello eppure non c'è stata molta lotta....per quello che ricordo.

Ciao

Sono monete relativamente collezionate, ma sottolineo il "relativamente". Basta guardare i realizzi mostruosi che fanno nelle aste internazionali, vedi ad esempio NAC - Coll.ne RBW. Di norma il prezzo molto più alto di un comune denario repubblicano allontana molti papabili collezionisti, questo in particolare da noi, mentre all'estero godono di un successo crescente. Ribadisco che a mio parere il pezzo di Artcoins ha realizzato molto meno di quello che sarebbe stato ipotizzabile e ciò è molto strano. Si tratta infatti del denario attraverso il quale gli insorti italici festeggiano i loro successi militari contro Roma e espongono una sorta di "manifesto politico", con il toro italico che schiaccia la lupa romana.

Riguardo la moneta di Inasta, la conosco in quanto anni addietro era parte di una grande collezione di repubblicane, poi dispersa. E' un bel pezzo, con un rovescio spettacolare, ma si tratta del più comune in assoluto fra i denari del Bellum Sociale e comunque il realizzo, 3.500 Euro più i diritti, non mi pare inadeguato.

si hai ragione era quello piu comune, ma come gia' detto da entrambi aveva un rovescio impressionante......cmq intendevo che per il valore storico che hanno meriterebbero piu' attenzione. Secondo me, dal punto di vista storico hanno un valore di gran lunga superiore a molti dei sesterzi visti nelle diverse aste e con realizzi assurdi. Dal punto di vista stilistico le cose si invertono, pero' il loro significato compensa di gran lunga lo stile piu' gretto. Modificato da snam
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