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Inviato

ciao, non mi pronuncio, ma dico solo:

-Come facevano a tagliare "conchiglie" tutte al solito spessore o quasi, le strusciavano una per una fino a consumarle? o magari e frutto dell'azione dell'acqua?.

MHA!!!!!

Ciao Lanotte


Inviato

Io non mi stupirei troppo delle capacità di quel popolo nell'ottenere prodotti di questo tipo se consideriamo che essi ci hanno lasciato sigilli in pietra di ottima fattura.

Quello che mi incuriosisce però è la storia, non mi risulta infatti (ma potrei sbagliare) che i Sumeri commerciassero con qualsiasi primitiva forma di moneta...

Qualcuno ne sa di più?


Inviato (modificato)

Posto questo copia incolla tratto dal WEB sulle origini della moneta e del denaro..."c'entra" solo in senso lato..ma è sempre un piccolo approfondimento sulla "genesi":

La "nascita" della moneta

Il processo evolutivo che portò alla creazione della moneta vera e propria fu lungo e lento. L'economia si basava sullo scambio con prodotti naturali o lavorati e bestiame e solo un lungo processo, forse inconsapevole, di ricerca di mezzi sempre più adeguati a soddisfare le esigenze dello scambio, portò all'uso del mezzo monetale.

La moneta vera e propria compare in Asia Minore attorno al 640 a.C. ad opera dei greci della Ionia, che all'epoca erano sudditi del re di Lidia. All'inizio fu utilizzata una lega naturale di oro e di argento che si trovava in natura e che chiamarono elettro.

In seguito fu utilizzato elettro artificiale: la lega era costituita da una quantità fissa di oro, argento e rame. Risultava così più facile lo scambio delle monete di elettro con quelle di oro e argento.

All'ultimo re della Lidia, Creso, è stata attribuita la creazione del primo sistema monetario bimetallico attorno al 560 a.C. Le monete erano, così, emesse in oro e argento e non più solo in elettro. Fra loro esisteva un preciso rapporto di valori.

Altre comunità che non possedevano l'elettro utilizzarono sopratutto l'argento.

Solo nella seconda metà del V secolo a.C le città-stato greche iniziarono a coniare monete di bronzo: infatti, con lo sviluppo dell'economia monetaria, nacque l'esigenza di avere monete anche di minor valore.

Per esigenze di ordine bellico alla fine del V secolo a.C. venne coniato l'oro.

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L’ORIGINE DEL DENARO

Commerci senza denaro

Oggi chiunque di noi, per fare acquisti, usa il denaro. Gli adulti ricevono un compenso in denaro in cambio del loro lavoro, poi scambiano il denaro ricevuto con beni di consumo. Questi beni sono venduti da aziende che a loro volta, per produrli, hanno acquistato, pagandole in denaro, materie prime da altre aziende. Definiamo la moneta, che è la prima forma di denaro, così: è una merce (un bene) che esprime i prezzi delle altre merci (degli altri beni) in termini di se stessa e svolge quindi la funzione di valore.

Fino al VII secolo a.C., invece, la moneta non era stata ancora inventata, eppure materie prime, prodotti alimentari, oggetti artigianali, beni di lusso circolavano ugualmente. Vediamo dunque quattro modi di scambiare merci senza denaro all’interno di una città o tra una città e l’altra oppure tra una città e un popolo nomade.

1) Il baratto: questo era lo scambio diretto di un bene con un altro bene di valore approssimativamente uguale: due buoi per uno schiavo, una pecora per un certo quantitativo di grano, vasi e altri oggetti artigianali per un certo quantitativo di metallo grezzo.

2) La razzia: era il saccheggio di villaggi e città, l’attacco a carovane di mercanti o a navi da carico. Per gli antichi non era un’attività riprovevole, ma una normale forma di appropriazione. Ecco perché il mercante era contemporaneamente un pirata e un guerriero, pronto a difendersi o ad attaccare in qualsiasi momento.

3) Il dono: era un tipo di scambio molto importante che accompagnava eventi significativi della vita di una comunità (matrimoni, incoronazioni, ecc.) oppure dei rapporti tra città e comunità diverse (trattati, alleanze, ecc.). Fare un bel dono significava accrescere il prestigio sia di chi lo offriva sia di chi lo riceveva ed era un altro sistema col quale un gran numero di oggetti cambiava proprietario.

4) Il tributo: questo era uno scambio tra persone di rango (gerarchia) diverso o tra popoli legati gli uni agli altri da rapporti di dominio. Era tipico del rapporto tra re e sudditi. Costoro versavano tributi o fornivano il loro lavoro e in cambio il sovrano li proteggeva difendendoli, amministrando la giustizia, parlando con gli dei. Era tipico anche del rapporto tra città dominatrice e città dominata la quale, in cambio di protezione o per paura di saccheggi o distruzioni, accettava di versare periodicamente una certa quantità di beni.

I sacerdoti-banchieri della città-tempio.

E’ evidente la scomodità del baratto: io ho 4 capre e ho bisogno di una mucca, ma se colui che ha la mucca non ha bisogno delle 4 capre, come fare? Ai tempi dei Sumeri, nel IV e nel III millennio a.C., di questa difficoltà già si era consapevoli tanto che, quelli che erano a capo della città, cioè i sacerdoti, avevano inventato per primi il denaro seppure in modo teorico (oggi diremmo virtuale). Nel tempio, magazzino della città, affluivano i sudditi per versare tributi e per scambiare beni, essi offrivano ciò di cui avevano abbondanza e domandavano ciò di cui avevano bisogno. I sacerdoti escogitarono di contare tutti i beni in termini di alcuni, oro e argento, che conservavano gelosamente in forme di barre e lingotti. Perciò per ogni bene versato ad esempio dal contadino essi erano in grado di calcolare l’equivalente in oro o argento e di valutare nello stesso equivalente il bene artigianale che poteva essere dato in cambio. Il denaro esisteva quindi ma solo come punto di riferimento, come unità di conto nella testa dei sacerdoti, non ancora come mezzo di circolazione. Non esisteva cioè fisicamente, né era necessario farlo esistere e farlo circolare in una società gerarchica e accentrata come quella dei Sumeri perché l’unico luogo dove avvenivano gli scambi era solo e soltanto il tempio.

Qualcosa nasce perché di essa c’è bisogno

Del denaro i Sumeri non sapevano che farne perchè non ne avevano bisogno. Fenici e Greci, che nel corso del I millennio costruirono una fitta rete di scambi tra madrepatria e colonie, del denaro ebbero bisogno e furono essi, se non a inventarlo, i primi a diffonderne l’uso per il Mediterraneo: in un mondo di colonie, empori e mercati, città, che s’incontrano nel commercio via mare, era assolutamente necessario che il denaro divenisse anche mezzo di circolazione oltre che unità di conto. Si diffondono allora piccoli dischi di metallo, monete di grande, medio e piccolo taglio, perché ora i luoghi dello scambio sono tanti e le persone interessate alle transazioni divengono innumerevoli, anche di umile origine. E’ lo stato, nella sua peculiare forma di città-stato, a garantire l’autenticità della moneta, della sua lega (ad esempio una certa % di oro ed un’altra di stagno) e del suo peso: mediante la coniazione la città trasforma una lastra metallica in monete. Su di esse appaiono in rilievo i simboli della città: su quelle di Atene, ad esempio, viene impressa la civetta, animale sacro della città. Questi simboli sono i certificati di garanzia. Infine un’ultima curiosità: perché proprio oro e argento, e non capi di bestiame, conchiglie, zolle di sale o zanne di animali come pure fu tentato da diverse comunità in diversi tempi, divennero denaro? Perché questi materiali non si deteriorano, sono molto duttili, facilmente divisibili e pochissimo ingombranti.

Modificato da federicom73

Inviato

Ok ma il punto è che il commercio inteso come scambio di merci (baratto) dovrebbe includere solo prodotti utilizzabili come generi alimentari o attrezzi, ecc.

Nel caso specifico si parla di una conchiglia lavorata di nessuna utilità, di una premoneta, e questo il mio dubbio, i Sumeri adottarono una simile forma di premoneta oppure impiegarono esclusivamente il baratto?

Io direi la seconda fra le due ipotesi ma ripeto, potrei sbagliare...


Inviato

Da quello che ricordo di quanto studiato a scuola, ma ormai è passato diverso tempo, utilizzavano il baratto...


Inviato

...scusate ho letto quanto sopra e sono d'accordo...

trattandosi di Sumeri...non sono MONETE....ma credo che sia solo una forma di gettone...usato a fini religiosi...oppure pezzi appartenenti a qualche forma di gioco sconosciuto

Marco

Awards

Inviato

Io ne avevo sentito parlare anni fa...per la verità ne avevo viste su di un catalogo...forse addirittura italiano e mi avevano incuriosito.

Sembrava proprio che fossero monete e risalissero al 3500 ac.

E' vero che e' sempre difficile stabilire con certezza l'utilizzo di un oggetto senza avere fonti scritte ma, come diceva Centurioneamico, non ci sarebbe da stupirsi di nulla dei Sumeri. Ruota ed astronomia ad alti livelli dovrebbero farci capire quanto hanno fatto per la storia dell'umanità...per non parlare della scrittura e della loro capacità contabili..

Anche l'ipotesi di Cori di gettoni e' affascinante ma ricordatevi che la distanza fra gettone e moneta non e' abissale...

Altri popoli hanno utilizzato le conchiglie come moneta....anche se e' piu' giusto definirle protomoneta...

Avevo anche visto un sito che vendeva delle copie di tali anelli di conchiglia...proprio come riproduzioni di antiche monete sumere...

In ogni caso..trattandosi di merce che se originale arriva dall'Iraq io ne starei alla larga..

Ricordatevi che alcuni anni fa avevano tracciato tutti gli acquirenti di tavolette cuneiformi apparsi sul web, giustamente e per ovvi motivi...visto che arrivavano da furti del museo di Bagdad


Inviato

Del denaro i Sumeri non sapevano che farne perchè non ne avevano bisogno

...non voglio essere pedante...ma, fino a prova scientifica certa é meglio pensare che gli oggetti messi in asta sono solo... "oggetti"... e non proto- monete sumere,

loro, proprio per come erano organizzati, non ne avevano bisogno....lo scambio era regolato come sopra descritto. Solo al momento della riscossione dei tributi usavano la bilancia...metodo adottato anche dagli egizi

...i contabili, al momento di pesare il grano da immagazzinare usavano semplicemente delle pietre sulle bilance...ma queste pietre erano un peso uguale per tutti quelli che dovevano pagare il tributo.

La quantitá di pietre determinava la stessa quantitá di grano...

Marco

Awards

Inviato

...non voglio essere pedante...ma, fino a prova scientifica certa é meglio pensare che gli oggetti messi in asta sono solo... "oggetti"... e non proto- monete sumere

110537[/snapback]

Su questo sono d'accordo..pienamente... E' difficile garantirne la genuinità...

E se sono originali...indipendentemente se sono protomonete o semplici dischetti..e' meglio starne alla larga.. :P


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