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  1. Ultima ora
  2. Carlo.

    Vaticano 2025

    questa la descrizione della serie divisionale: L'ultima serie divisionale del pontificato di papa Francesco, realizzata poco prima della sua scomparsa, racchiude un valore simbolico straordinario. Questa collezione, mai come ora, assume un significato altamente commemorativo: è un omaggio tangibile alla Sua memoria, destinato a rimanere nel tempo. La serie comprende 8 valori (2 e 1 Euro. 50, 20 10, 5, 2, 1 Euro-cent) aventi sul rovescio le previste caratteristiche tecniche, uguali per tutti i Paesi aderenti alla moneta unica europea. Nel diritto di tutte le monete è raffigurato lo stemma di Papa Francesco, la scritta "Città del Vaticano" e dodici stelle. Incisori: U. Pernazza (1 Eurocent) - M.A. Cassol (2 Eurocent) - L. De Simoni (5 Eurocent) - M.G. Urbani (10 Eurocent) - S. Petrassi (20 Eurocent) - E.L. Frapiccini (50 Eurocent) - M.C. Colaneri (1 Euro) - C. Momoni (2 Euro)
  3. Ciao @Carlo... è strana sta moneta, potrei sbagliare ma mi sembra quasi un falso d'epoca... manca anche della scritta Domini...boh, aspettiamo l'esperto 😁
  4. Grazie mille per le risposte e chiarimenti.😊😊 Non capisco perché cercare di fare un buco al centro della moneta soprattutto co un una tecnica tale, quando si poteva utilizzare una semplice punta da trapano (se proprio si voleva forare e di conseguenza rovinare la stessa).
  5. santone

    Medioevale con corona

    Denaro scodellato di Venezia
  6. Carlo.

    Vaticano 2025

    già.. ma la mail di "orine confermato" invece è già arrivata poi, per chi avesse voglia di lamentarsi, per pagare bisogna mettere la spunta su "Accetto i termini di servizio e aderirò a loro incondizionatamente"
  7. Romolo75

    Vaticano 2025

    Ma non va il sistema Epay.......🤡
  8. Carlo.

    Vaticano 2025

    ora sono presenti https://www.cfn.va/it/numismatica/1113-serie-divisionale-2025-fdc.html https://www.cfn.va/it/numismatica/1112-serie-divisionale-2025-fdc-con-5-euro-bimetallica.html
  9. odjob

    Medioevale con corona

    Venezia
  10. Oggi
  11. raimondo10

    A proposito di annulli pubblicitari

    Grazie PostOffice per le informazioni. Anch'io non riuscivo a capire a cosa si riferisse quella frase "bonetteria". Questi annulli fanno parte di un lotto di ritagli che ho acquistato un po' di anni fa. Non capisco perché siano stati ritagliati?
  12. Penguin

    MERCATO DEL CORDUSIO

    Io sono passata oggi da via Armorari e li non vi sono cantieri aperti. Il cantiere è su via Cordusio e piazza Cordusio. Speriamo lo chiudano veramente per il 30 novembre e che dal 7 dicembre riparta il mercatino La data del 7 dicembre è molto importante per Milano. Sant'Ambrogio e il patrono della città ed è festa patronale
  13. DFP

    Vaticano 2025

  14. Alexio85

    Thesaurus n°26

    Dovrebbe farlo qualcuno competente in materia, non io che leggo post su un forum.
  15. andreaVat

    Vaticano 2025

    Benvenuto nel club, in molti la pensiamo così, intanto hanno caricato l'immagine, poi con mooooolta calma inseriranno i prodotti
  16. Villanoviano

    Parthicus

    Il labieno non sarà un eid mar,ma comunque moneta molto rara,ricercata e estremamente costosa.
  17. ARES III

    Thesaurus n°26

    Prego: chi volesse può farlo tranquillamente contattandoli via email, che trovate nel link su contatti...
  18. Romolo75

    Vaticano 2025

    Hanno messo l'immagine della divisionale 2025 con il link al negozio sulla home page......... poi vai al negozio e non c'è nulla...... a questo punto penso che siano proprio improvvisati e senza speranza
  19. PostOffice

    A proposito di annulli pubblicitari

    Benché tutti molto belli e non comuni questo annullo della Rinascente del 1924 e' particolare e sicuramente piu' raro degli altri, mi ha colpito per il termine "Bonetteria", pensavo ad un errore ma invece sembrerebbero essere calzature e prodotti attinenti. Non dimentichiamo poi che il nome "Rinascente" fu dato da Gabriele D'Annunzio ai suddetti grandi magazzini.
  20. Buongiorno a tutti. Chiedo il vostro aiuto per identificare questo pezzo: Materiale: mistura Peso: 0.28g Diametro: 15mm Da un lato leggo: [CROCE] IOhA .... Vedo una corona entro cerchio perlinato Dall'altro lato, in legenda vedo solo una A. Al centro una croce entro un cerchio Grazie mille a chi mi potrà dare una mano a risolvere l'enigma. A presto
  21. Ciao, nemmeno io li seguivo prima,ma sai l'appetito vien mangiando 😁 Ciao e grazie, no non è frattura e non è cancro del bronzo,almeno ho provato e non sfarina
  22. Buongiorno, chiedo aiuto per confermare o meno l'identificazione di questa moneta, che mi sembra essere un dodicesimo di scudo (5 sol) di Luigi XIV tosato, vista la dimensione di 15 mm invece di 19-20 mm e il peso di 1,63 grammi. dal catalogo del forum, penso potrebbe essere uno tra i primi due dell'elenco o il quinto. https://numismatica-francese.collectorsonline.org/cat/FR-112S grazie a chi vorrà contribuire Carlo.
  23. Leggere il thread ch ti ha linkato, ed eventualmente porre lì le tue domande no?
  24. PostOffice

    Francobolli da identificare

    Il primo in alto 1 scellino verde nell' immagine l' uccello lira, è un Francobollo emesso dagli anni 30 agli anni 40 e 60 del novecento, si differenziano dalla dentellatura e filigrana. Hanno diverse varianti sono emissioni da studiare che potrebbero dare soddisfazioni. Stesso discorso vale per il 6 dime kookaburra e il 4 dime verde koala e il 1/2 dime Orange canguro. Il Francobollo da 5e1/2 dime blu ardesia con l' emu nell' immagine e' dell' emissione del 1942 fino al 1968. Su i due lati i quattro fiori che si vedono sono le orchidee dette "the Great Sun orchid" e sono le prime orchidee a comparire su dei francobolli australiani. Tutti appartengono a quelle belle emissioni australiane che partono dagli anni 30 sino agli anni 60, piene di varianti e sorprese, vanno studiate e controllate con attenzione filigrane, dentellature e immagini. Sono considerati Francobolli classici australiani. Complimenti per averli conservati da quando eri piccolo.
  25. Altre immagini della serata Volevamo ringraziare Andrea Costantini per la sua disponibilità e bravura nell'esporre i concetti non solo numismatici ma anche storici di questo valoroso condottiero. Un ringraziamento anche a tutte le persone che in questo anno ci hanno seguito, in presenza o da remoto, con interesse le nostre conferenze...ci impegneremo per il prossimo anno con un calendario di conferenze sempre di ottimo livello coinvolgendo relatori accademici ed amanti della numismatica.
  26. di Gimmo Cuomo Gli archeologi riuniti a Pompei perplessi sullo spostamento a ottobre Una simulazione dell'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Alla fine sembra che Plinio il Giovane avesse ragione. Pompei fu sepolta dalla cenere e dai lapilli eruttati dal Vesuvio il 24 agosto del 79 dopo Cristo. A questa conclusione, con qualche non irrilevante distinguo, sono giunti gli archeologi e i ricercatori che hanno animato il convegno internazionale sulla datazione dell’eruzione del vulcano, organizzato dall’Archeoclub d’Italia e dal Parco archeologico di Pompei. Due giorni di confronto su una questione che sembrava ormai superata dopo il ritrovamento, nel 2018, all’interno del sito archeologico, di una iscrizione effettuata con il carboncino sulla parete di una domus . L’anonimo pompeiano aveva fissato sul muro la data del 17 ottobre. Più in particolare scrisse: «Il sedicesimo giorno prima delle calende di novembre egli si diede al cibo senza misura». Anche se l’anno non era specificato, si disse che, per sua natura, l’iscrizione non avrebbe resistito nel tempo, per cui si desunse che era stata effettuata proprio nel 79 dopo Cristo, quindi pochi giorni prima dell’evento catastrofico. Tanto bastò per spostare la data dell’eruzione dal 24 agosto, indicata nella celebre lettera di Plinio allo storico Tacito, al 24 ottobre. Secondo questa tesi l’errore non sarebbe stato commesso dal magistrato e scrittore romano, che ha rievocato la morte dello zio Plinio il Vecchio durante il cataclisma, quanto da un copista medioevale che avrebbe riportato per errore una data sbagliata. La teoria dell’eruzione in autunno fu sostenuta dall’allora direttore del Parco archeologico Massimo Osanna e trovò condivisioni all’interno della comunità scientifica anche in considerazione di alcune prove archeologiche consistenti nel rinvenimento nel sito di frutti di stagione come le mele granate, di tracce di mosto all’interno delle anfore, di bracieri. L'iscrizione trovata a Pompei che aveva fatto ipotizzare il cambio di data dell'eruzione Nel convegno si è sostenuto da più parti la necessità di arrivare a una soluzione più meditata. Tra i più convinti sostenitori della data del 24 agosto, l’archeologa Helga Di Giuseppe. «L’eruzione — ha spiegato — era d’autunno per quei tempi, questo è certo, era il 24 agosto. «L'eruzione era d'autunno, questo è certo - ha spiegato - ed era il 24 agosto». Una data ritenuta autunnale per quei tempi. «Come ci ha raccontato Plinio il Giovane - prosegue - nella lettera a Tacito inviata poco meno di 30 anni dopo la catastrofe. È davvero difficile pensare che Plinio si sia sbagliato». Per la studiosa sarebbero da scartare gli indizi che porterebbero alla data del 24 ottobre. E cioè, «la moneta mal letta, l’iscrizione a carboncino che non indica l’eruzione in quanto priva di elementi datanti e durevole nel tempo (poteva essere stata scritta anni prima come un esperimento effettuato dal parco ha dimostrato). Le due circostanze di tempo sarebbero, insomma, compatibili. Duemila anni fa, la fine di agosto era considerata autunno a tutti gli effetti. Del resto, il direttore del Parco Gabriel Zuchtrigel è stato molto chiaro a riguardo. «La data dell’eruzione di Pompei — ha ricordato all’inizio del convegno — non è secondaria ed è importante anche come un fatto di memoria, come oggi noi ricordiamo le date sia di tragedie, di stragi, sia di momenti gioiosi, di liberazione, di unità. Così dobbiamo anche considerare il mondo antico, dal quale abbiamo relativamente poche date, ma quelle che abbiamo le dobbiamo studiare e analizzare bene perché sono un fatto appunto di memoria collettiva. Innanzitutto, bisogna chiarirsi sulle premesse di un dibattito e credo che è un po’ come le regole del gioco. Prima di giocare e vedere chi la vince bisogna stabilire secondo quali regole noi stiamo giocando e le regole sicuramente dovrebbero essere che abbiamo una tradizione abbastanza univoca e chiara, coerente, che è quella degli autori antichi che parlano del 24 agosto ma anche dell’autunno che per i romani iniziava già intorno all’8-10 agosto. Quindi è un dato coerente, non c’è una contraddizione. Ora potrebbe sempre essere una data sbagliata però bisognerebbe avere degli argomenti molto forti per spostarla». Questione risolta dunque? Per nulla, ancora apertissima. Eruzione del Vesuvio del 79 d.C., si ritorna all’ipotesi 24 agosto: «Plinio il Giovane non sbagliò» | Corriere.it
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