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magdi ha iniziato a seguire Denaro repubblica di Siena
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Denaro repubblica di Siena
magdi ha risposto a un topic di ilukas inviato in Monete Medievali di Zecche Italiane
@mero mixtoque imperio Io non so se hai mai letto "Allegro ma non troppo" di Carlo Maria Cipolla: In questo saggio, Cipolla esplora con un approccio umoristico, come la scarsità e la ricerca di beni quotidiani, in particolare il pepe, abbiano influenzato eventi storici cruciali e lo sviluppo economico nel Medioevo. Argomenta in modo giocoso che persino la mancanza di pepe, noto afrodisiaco, potrebbe aver contribuito allo spopolamento altomedievale e che l'idea di ricompense celesti aiutò le persone a sopportare la carenza di pepe sulla terra. Connette la domanda di tali merci alla crescita del commercio, a conflitti come la Guerra dei Cent'anni per il controllo dei vigneti e persino alla nascita del Rinascimento. Come potrai intendere è una critica radicale all'assolutismo nell'interpretazione delle fonti storiche: l'autore riesce a dimostrare che l'Impero Romano si è estinto a causa dell'avvelenamento da piombo utilizzando le fonti come pretesto per riscrivere una storia assurda. Quando si toccano sistemi complessi, e si smontano costrutti che hanno riscontro in una serie infinita di altri ambiti, dal diritto medievale alle storie locali, e dunque centinaia di migliaia di studi specialistici protratti nel tempo, ritengo che le fonti debbano essere molto più sostenute di una citazione di una moneta in alcuni documenti (che avendo letto il tuo studio sulle monete senesi e quello sui Tornesi mi paiono le uniche giustificazioni addotte). Alla fine si tratta di riscrivere la storia sotto vari punti di vista. Come sappiamo bene è sempre difficile distinguere univocamente tra moneta di conto e moneta reale, e nell'ambito della moneta reale tra emissioni regolari e contraffazioni; se poi ci mettiamo a disquisire sui nomi attribuiti alle monete da mercanti, cambiavalute & co. veramente il gioco diventa inaffidabile. A mio modesto parere, le tue proposte non mi sembrano sufficientemente sostenute dalle fonti. Sono curioso di leggere l'articolo sulla RIN, appena mi arriverà la rivista. Per mio modo di vedere, l'unica fonte che giustificherebbe una simile tesi sarebbe una fonte normativa che, da parte dell'autorità imperiale o di un'autorità delegata, deleghi ad un'altra zecca la coniazione. Sino ad oggi non conosco però casi simili, per cui mi sembra inopportuno aprire una strada di indagine ed una serie di ipotesi e speculazioni su una tesi che sinceramente non mi pare assolutamente che goda di un fondamento giustificatamente documentato. Se ci fossero altre fonti che non ho colto, mi farebbe piacere parlarne, ma ti chiederei di citarle puntualmente e di chiarirne il contenuto evidenziando i passaggi testuali, perchè sino ad adesso non ho trovato niente di convincente. Un saluto, Magdi -
Selinunte: riportato alla luce un grande deposito votivo nel Tempio R
VALTERI ha risposto a un topic di ARES III inviato in Rassegna Stampa
Grazie @ARES III per il Tuo ritorno e per questo articolo sui nuovi ritrovamenti nel tempio R di Selinunte, che ci proponi. Al quale aggiungo, osservando l' immagine dell' acropoli, una mia fotografia, ormai in via di scoloritura, del colonnato del tempio C ( anastilosis del 1925 ), risalente, la mia fotografia, ad Agosto 1975 . A Te una buona serata -
Ok grazie, da cosa l'ho deduce?
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1/2 grosso Paolo V
numa numa ha risposto a un topic di SS-12 inviato in Monete e Medaglie Pontificie
No -
10 euro buttati?
Regno123 ha risposto a un topic di Ranbel inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
Ciao, autentica, conservazione a mio parere qBB - Oggi
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FRANCOBOLLO ANTIQUARIO GRAND DUCATO DI TOSCANA 1851 - 6 CRAZIE LEONE MEDICEO MARZOCCO
marco1972 ha risposto a un topic di Alan Sinclair inviato in Filatelia e Storia Postale
Mi associo. Sinceramente non sono esperto delle tipologie di timbri e dei loro colori. Attendo anche io il massimo esperto. -
Un Papa in Giordania
marco1972 ha risposto a un topic di dareios it inviato in Filatelia e Storia Postale
Ciao, mi sembra la classica busta commemorativa con la serie completa annullata. Non dovrebbe essere una busta primo giorno in quanto la visita del Papa è avvenuta il 4 gennaio 1964 e i francobolli sono stati emessi lo stesso giorno. I timbri, se leggo bene, sono invece del 5 gennaio 1964. -
Grazie agli interventi in questa discussione ho potuto identificare le mie piastre d’oro Turchia che ho riesaminato in banca dove sono conservate in una cassetta di sicurezza. Le piastre appartengono alla serie “De Luxe” e sono in oro 22 carati (917‰) come le piastre “Standard”, dalle quali si differenziano principalmente per il contenuto d’oro e le dimensioni. Per es., il contenuto in oro puro del 100 piastre De Luxe è di 6,43 g contro i 6,61 g del 100 piastre Standard. Invece il diametro del 100 piastre De Luxe (30 mm) è significativamente maggiore del diametro del 100 piastre Standard (22 mm). Il valore delle piastre è determinato principalmente dal prezzo corrente dell’oro e quindi le monete De Luxe, avendo meno oro, potrebbero avere un valore leggermente inferiore rispetto alle monete standard dello stesso taglio, ma la differenza potrebbe essere compensata dal valore collezionistico dovuto alla loro rarità o alla lavorazione particolare. I tagli in mio possesso sono da 100, da 50 e da 25 piastre. Il dritto raffigura la testa di Kemal Atatürk rivolta a sinistra all'interno di un cerchio di stelle e una corona di fiori; sul rovescio il nome del Paese e la data in un monogramma decorato all'interno di un cerchio di stelle, con un bordo floreale che lo circonda. apollonia
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2 euro commemorativi 2025
Luca1984 ha risposto a un topic di pato19 inviato in Monete a circolazione ordinaria di tutti i Paesi dell’Area Euro.
Ovviamente parlavo in generale. Ho visto post (non qui mi pare) dove veniva difesa. Il fatto poi di non avere Michelangelo o Leonardo cambia poco. Non giudico la moneta in quanto tale perché scenderei a un basso livello, giudico piuttosto il fatto che non si capisce cosa commemora. Ma non solo per un non finlandese. Due gambe. Azz, chiarissimo direi. Puoi farne anche di Bruttissime e il ragazzo che parla di monete passare brutte ha ragione. Prendere anche il Lux, alcune sono inguardabili. Ma quanto meno si capisce cosa commemorano nonostante sia tutto comunque legato al gran duca(compleanno, matrimonio, manca solo di commemorare quando va in bagno e siamo a posto) ma almeno sappiamo cosa e’. Scrivetecelo per lo meno, in Inglese in Finlandese, in Arabo in Ostrogoto. Stile Andorra per la coppa di sci. Almeno ce lo scrissero. Ah no no, io lo soffro enormemente il caldo, lo ammetto non ti preoccupare 😊 Senti Pandino bello ma invece di sapere dove io ho messo piede o no, pensa a dove metti piede te, dai❤️. Le persone le attira, lessi anni fa di 40 mila persone in 2/3 giorni di gara ma il punto non e’ questo. La moneta circola in unione europea, puoi sentirla quanto vuoi, se non spieghi cosa e’ e’ inutile farla. Visto che son 4 gatti in Finlandia. Metti pure le gambe ma quantomeno rendi partecipe il pubblico su cosa intendi commemorare. Vuoi che ritorni in Finlandia per poter esprimere il concetto o la smetti di rompere le p?😜 -
Di Quale città?
ARES III ha risposto a un topic di Numi 62 inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
Souvenir non proprio bello... -
Raccolta di rebus attinenti alla Numismatica
apollonia ha risposto a un topic di apollonia inviato in Agorà
apollonia -
Raro sesterzio di Faustina
Il Sabaudo ha risposto a un topic di Il Sabaudo inviato in Monete Romane Imperiali
Grazie per il tuo intervento. Cosa ha la patina? -
Bruzio ha iniziato a seguire Tallero Maria Teresa del nonno
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Tallero Maria Teresa del nonno
Bruzio ha risposto a un topic di francus inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
I rilievi del bordo sembrano molto usurati, probabile concausa del sottopeso secondo me. -
Peppe321 si è registrato sul forum
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Grazie mille, gentilissimo, buona serata!
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La Zecca di Falsopolis (Omaggio a Stefano Benni)
nikita_ ha risposto a un topic di littleEvil inviato in Agorà
Questi due "elementi grafici" mi hanno dato un'idea per una foto d'epoca della scoperta archeologica dei resti di Falsopoli Magna. Se ne parla domani però, potresti metterla nella quarta di copertina (il retro del libro), poi magari gli associ una breve recensione. -
Medaglia devozionale cuoriforme, lauretana, bronzo/ottone della prima metà del XVII sec..-D/ La Madonna di Loreto con Gesù Bambino, tra due lampade votive appese ad un arco, anepigrafe.-R/ San Francesco inginocchiato davanti al crocifisso in atto di ricevere le stimmate, anepigrafe.- non comune.- Ciao Borgho
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Selinunte: riportato alla luce un grande deposito votivo nel Tempio R
ARES III ha risposto a un topic di ARES III inviato in Rassegna Stampa
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Clarissa Sappracone si è registrato sul forum
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5 lire 1839 G parere
Carlo. ha risposto a un topic di Carlo. inviato in Regno d'Italia: identificazioni, valutazioni e altro
Grazie @torpedo, ho imparato a non dare per scontata la conservazione indicata nelle aste o dai venditori in generale. Pian piano un poco (ma poco) di occhio me lo sto facendo, ma preferisco sempre potermi confrontare con gli esperti del forum! E poi, come dal post precedente, c'è sempre da imparare qualcosa di nuovo! 😀 Ma ammetto che per questa moneta ho chiesto l'aiuto da casa e Fabrizio @il numismatico mi ha dato dei suggerimenti che mi sono stati utilissimi nella valutazione. -
Selinunte: riportato alla luce un grande deposito votivo nel Tempio R
ARES III ha aggiunto un nuovo link in Rassegna Stampa
Selinunte, grande scoperta: riportato alla luce un grande deposito votivo nel Tempio R Una nuova campagna di scavi a Selinunte ha riportato alla luce l’adyton (zona del tempio riservata agli officianti) del Tempio R, il più antico in pietra del sito, con un deposito votivo contenente oltre 300 reperti, tra cui un anello d’argento offerto da una donna di alto rango, confermando l’importanza del culto femminile. Nel Trapanese, l’acropoli di Selinunte si arricchisce di nuove testimonianze archeologiche grazie a una recente campagna di scavi che ha rivelato uno degli spazi più sacri e antichi della città: l’adyton del Tempio R. L’adyton era una zona dell’edificio sacro riservata agli officianti, e dove solitamente veniva messa la statua della divinità. Il tempio, riconosciuto come il più antico in pietra dell’intero sito, risale agli albori della polis greca, e intorno al 570 a.C. ospitava pratiche rituali di rilievo, testimoniati dal ritrovamento di un anello d’argento, probabilmente offerto da una donna appartenente a un ceto elevato, come gesto votivo rivolto alla divinità. Il ritrovamento dell’anello fa parte di un deposito votivo eccezionale rinvenuto sotto il pavimento originario del santuario, al fondo del naos, ovvero l’ambiente principale del tempio. Questo deposito includeva oltre 300 oggetti, tra cui 27 punte di lancia, pesi da telaio, ceramica fine e altri manufatti preziosi, a testimonianza delle pratiche religiose e del rapporto con le divinità femminili protettrici della città. La scoperta contribuisce a una comprensione più dettagliata delle ritualità connesse al culto femminile a Selinunte e permette di datare con maggiore precisione la crescita del santuario urbano nei primi decenni di vita della città, fondata attorno al 628 a.C. Acropoli di Selinunte “Sta tornando alla luce”, ha detto l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato, “la Selinunte più antica. Prima la porta e le mura, ora il santuario, tutti ritrovamenti eccezionali per leggere le origini della città”. “Stiamo portando alla luce l’anima più antica di Selinunte, quello spazio attorno cui fu costruita la prima comunità”, spiega il direttore del Parco archeologico Felice Crescente. L’area interessata dagli scavi si è presentata sorprendentemente intatta e ha restituito numerosi reperti legati a antiche cerimonie, tra cui punte di lancia conficcate nel terreno, evidenza tangibile della forte spiritualità e della sacralità che pervadevano questo luogo sin dagli inizi della polis. I lavori di scavo sono condotti dall’Institute of Fine Arts della New York University e dall’Università Statale di Milano, in collaborazione con il Parco archeologico di Selinunte, sotto la direzione dell’archeologo Clemente Marconi. L’intervento ha confermato l’importanza simbolica e religiosa dell’intera area sacra, ribadendo quanto già ipotizzato dallo studioso tedesco Dieter Mertens circa il ruolo distintivo e precoce del santuario nella vita di Selinunte. L’area interessata dagli scavi e alcuni degli oggetti ritrovati L’area interessata dagli scavi e alcuni degli oggetti ritrovati Gli scavi si sono focalizzati principalmente sull’area del grande santuario urbano e in particolare sul Tempio R, rivelando un accesso monumentale risalente al V secolo a.C. nell’angolo nord-ovest del santuario (denominato SAS W). La sequenza stratigrafica di quest’area si è mantenuta pressoché intatta dalla fase pre-greca fino al Medioevo, restituendo reperti di rilievo, tra cui la cuspide di una lancia in ferro ancora conficcata nel terreno, che sottolinea la continuità di un rituale bellico o di protezione nel corso dei secoli. Le scoperte più rilevanti sono state effettuate nel centro del Tempio R (SAS Y), dove è stato individuato l’accesso all’adyton, conservato in condizioni straordinariamente buone. Questa parte del tempio, essendo il luogo più sacro e riservato, era protetta da una transenna che impediva l’accesso diretto ma permetteva alle fedeli di lasciare offerte votive senza entrare. È verosimile che tali rituali fossero rivolti a divinità femminili come Demetra e Kore, figure centrali nel pantheon selinuntino e simboli di fertilità e protezione. Il ritrovamento dell’adyton e del suo deposito votivo rappresenta un elemento chiave per la comprensione delle dinamiche religiose di Selinunte, evidenziando l’importanza attribuita al culto femminile e il ruolo centrale che le donne potevano avere nei riti di devozione. La ricchezza dei materiali rinvenuti, la loro collocazione e la perfetta conservazione delle strutture archeologiche permettono di ricostruire un quadro dettagliato delle funzioni e delle pratiche di uno dei santuari più antichi e significativi della Magna Grecia. https://www.finestresullarte.info/archeologia/selinunte-scoperto-adyton-del-tempio-r-riti-offerte-culto-femminile-nell-antica-citta A Selinunte scoperto l’«adyton» del Tempio R In un deposito votivo sotto il pavimento originario del santuario è stato trovato un anello d’argento, probabilmente deposto da una donna come offerta alla divinità Durante la nuova campagna di scavi sull’acropoli di Selinunte (Tp), condotta da una missione italo-americana, è stato ritrovato uno degli spazi più sacri dell’antica città: l’adyton del Tempio R. Nei templi greci e romani, l’adyton era uno spazio riservato agli officianti del culto per funzioni specifiche, per lo più religiose. Qui, intorno al 570 a.C., una donna, probabilmente di alto rango, depose un anello d’argento come offerta alla divinità. Il gioiello è stato ritrovato in un deposito votivo rinvenuto sotto il pavimento originario del santuario, in fondo al naos (la parte interna del tempio). In origine il deposito conteneva almeno 300 oggetti, tra cui 27 punte di lancia, pesi da telaio, ceramica fine e altri oggetti pregiati. Questa scoperta permette di comprendere meglio le pratiche rituali legate al culto femminile a Selinunte e di datare con maggiore precisione l’espansione del santuario urbano. Curiosamente intatta, l’area ha restituito numerosi oggetti votivi e tracce di riti antichi, come punte di lancia conficcate nel terreno, a significare una forte spiritualità che animava il luogo fin dalla fondazione della città, attorno al 628 a.C. Lo scavo, condotto dall’Institute of Fine Arts della New York University e dall’Università Statale di Milano, in collaborazione con il Parco archeologico di Selinunte, è diretto dall’archeologo Clemente Marconi e conferma l’importanza religiosa e simbolica dell’intera area sacra, sin dalle origini della polis. «Sta tornando alla luce, ha detto l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato, la Selinunte più antica. Prima la porta e le mura, ora il santuario, tutti ritrovamenti eccezionali per leggere le origini della città». Gli scavi si sono concentrati sull’area del grande santuario urbano e in particolare sul Tempio R e hanno confermato l’ipotesi dello studioso tedesco Dieter Mertens, che aveva individuato nel precoce sviluppo del luogo di culto un tratto distintivo di Selinunte. «Stiamo portando alla luce l’anima più antica di Selinunte, quello spazio attorno cui fu costruita la prima comunità», dichiara il direttore del Parco archeologico Felice Crescente. Uno dei risultati chiave riguarda lo scavo nell’angolo nord-ovest del santuario, dove è emerso un accesso monumentale del V secolo a.C. La sequenza stratigrafica, dalla fase pre-greca al Medioevo, è praticamente rimasta intatta e ha restituito tracce e reperti straordinari, tra cui cuspidi di lancia in ferro infisse nel terreno. Alcuni degli oggetti ritrovati a Selinunte negli ultimi scavi https://www.ilgiornaledellarte.com/Articolo/A-Selinunte-scoperto-ladyton-del-Tempio-R -
Tallero Maria Teresa del nonno
Alan Sinclair ha risposto a un topic di francus inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
Ciao @francus, dal catalogo di Andrea Maria Ponzi " TALLERO DI MARIA TERESA 1780 " ho estrapolato queste due foto nelle pagine relative alle coniazioni di Vienna. -
Cavalli... che passione!
Oppiano ha risposto a un topic di dareios it inviato in Monete e Medaglie delle Due Sicilie, già Regno di Napoli e Sicilia
Curioso segno a forma di “8” in questo Cavallo aquilano…. -
Scoperta tomba etrusca intatta dopo duemila 600
ARES III ha risposto a un topic di ARES III inviato in Rassegna Stampa
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2 euro commemorativi 2025
pandino ha risposto a un topic di pato19 inviato in Monete a circolazione ordinaria di tutti i Paesi dell’Area Euro.
Evidentemente per i finlandesi, checché ne dica poco più su il nostro amico (che probabilmente in Finlandia non ci ha mai messo piede), la manifestazione sportiva è un importante evento nazionale e molto sentito: d'altronde, se la fanno da 100 anni... -
5 lire 1839 G parere
Carlo. ha risposto a un topic di Carlo. inviato in Regno d'Italia: identificazioni, valutazioni e altro
Wow grazie mille @rickkk per la spiegazione! le varianti non scritte nei cataloghi sono ancora più interessanti, perché discendono dallo studio e dall'osservazione dei collezionisti! E non tutti rendono partecipi i neofiti.. grazie! -
Egitto, dopo 2.300 anni riemergono blocchi del Faro di Alessandria
ARES III ha aggiunto un nuovo link in Rassegna Stampa
Egitto, dopo 2.300 anni riemergono blocchi del Faro di Alessandria, una delle Sette Meraviglie Nell’ambito del progetto PHAROS, 22 colossali blocchi in pietra sono stati sollevati dal mare di Alessandria d’Egitto. Verranno scansionati per ricostruire digitalmente il faro, simbolo dell’ingegno ellenistico. La missione è guidata dal CNRS con il supporto di Dassault Systèmes e GEDEON Programmes. A quasi trent’anni dalla scoperta dei resti sommersi del faro di Alessandria d’Egitto, è in corso un’operazione archeologica di notevole portata: 22 blocchi monumentali sono stati riportati in superficie dalle acque del porto orientale egiziano. Si tratta dei componenti architettonici più imponenti finora recuperati della storica struttura, considerata una delle Sette Meraviglie del mondo antico. L’intervento rientra nell’ambito del progetto PHAROS, un programma scientifico internazionale coordinato dal Centre national de la recherche scientifique (CNRS) francese e condotto sul campo dal Centre d’Études Alexandrines (CEAlex). A guidare la missione è l’archeologa e architetto Isabelle Hairy, ricercatrice presso il CNRS (UMR 8167 - Orient & Méditerranée). L’operazione si svolge sotto l’egida del Ministero egiziano del Turismo e delle Antichità. I blocchi sollevati includono architravi e stipiti monumentali per porte, soglie, lastre di base e persino un pilone in stile egiziano con una porta risalente al periodo ellenistico, finora sconosciuto. Ciascun elemento, con un peso compreso tra le 70 e le 80 tonnellate, è stato accuratamente imbragato, issato e trasportato per essere sottoposto a scansione digitale. La finalità è inserirli in un progetto di modellazione 3D che mira a ricostruire l’intera struttura del faro, distrutto definitivamente nel XV secolo. I blocchi del faro di Alessandria d’Egitto. Credito fotografico: GEDEON Programmes / CEAlex L’iniziativa rappresenta il culmine di un decennio di scansioni subacquee che ha già consentito la digitalizzazione di oltre 100 frammenti architettonici. I nuovi blocchi, ora disponibili per la fotogrammetria, verranno analizzati da un team di ingegneri volontari della Fondation Dassault Systèmes. Utilizzando ambienti virtuali e simulazioni scientifiche, gli specialisti proveranno infatti a riassemblare digitalmente i blocchi come fossero parti di un enorme puzzle archeologico, cercando di restituire una rappresentazione coerente dell’antico faro nella sua forma originaria. Parallelamente, il progetto PHAROS coinvolge studiosi di varie discipline, storici, numismatici, archeologi, architetti, che stanno raccogliendo e studiando antiche descrizioni, raffigurazioni e fonti scritte che documentano l’aspetto e la funzione del faro dal IV secolo a.C. fino alla sua decadenza nel XV secolo. L’edificio fu infatti progressivamente smantellato dopo che un violento terremoto, avvenuto nel 1303, lo rese inutilizzabile. I materiali vennero poi riutilizzati per edificare la fortezza di Qaitbay, costruita nel 1477 sullo stesso promontorio. La ricostruzione digitale del faro si basa sulla convergenza di dati archeologici, storici e ingegneristici. L’obiettivo a lungo termine è creare una ricostruzione digitale del faro che possa essere esplorata, consentendo a ricercatori e pubblico di vivere l’esperienza di trovarsi ai piedi di una delle più note costruzioni dell’antichità. I blocchi del faro di Alessandria d’Egitto. Credito fotografico: GEDEON Programmes / CEAlex Costruito all’inizio del III secolo a.C. per volere di Tolomeo I, il faro di Alessandria era una torre di circa 100 metri di altezza, progettata per guidare le navi nel porto e segnalare la presenza della città ai naviganti del Mediterraneo. Era composto da tre livelli sovrapposti: una base quadrata, un corpo ottagonale e una cima cilindrica, dove bruciava il fuoco visibile da grandi distanze. Fu il primo esempio di grande faro monumentale e influenzò l’architettura marittima per secoli, fino al Medioevo. Il progetto PHAROS riveste un valore particolare anche per l’assenza di strutture analoghe conservate: nessun grande faro antico è sopravvissuto fino a oggi, il che rende ancora più preziosa ogni informazione derivata dallo studio di Pharos. La sua progettazione, il suo impatto sul paesaggio urbano e la sua durata, circa 1.600 anni, lo rendono un unicum nella storia dell’architettura. Per molti studiosi, il faro di Alessandria rappresenta anche il primo “grattacielo” costruito dall’umanità. Ricostruzione virtuale della porta monumentale del Faro di Alessandria - Credito fotografico: Isabelle Hairy - Centre d’Etudes Alexandrines A supportare la missione c’è anche GEDEON Programmes, casa di produzione francese specializzata in documentari storici e scientifici. Già coinvolta nel 1995 durante la prima fase delle ricerche sottomarine, GEDEON ha cofinanziato la missione originaria del CEAlex e prodotto il documentario The Seventh Wonder of the World, trasmesso da emittenti internazionali tra cui BBC, RAI, PBS, NHK e ZDF. Nel 2025, l’azienda torna a sostenere l’iniziativa finanziando la chiatta e la gru utilizzate per l’attuale sollevamento dei blocchi. L’intera operazione è stata documentata dalle telecamere di GEDEON Programmes sotto la regia di Laurence Thiriat. Il risultato sarà un documentario di 90 minuti che andrà in onda in prima serata su France Télévisions. https://www.finestresullarte.info/archeologia/dopo-2300-anni-riemergono-blocchi-del-faro-alessandria-una-delle-sette-meraviglie-egitto
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