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  1. Ultima ora
  2. Antonino1951

    Traiano - Sesterzio Armenia e Mesopotamia

    purtroppo quando si commenta una moneta,cosa che non farò più,si dà la stura a questi commenti,d'altronde la moneta era stata solamente presentata e qualcuno,giustamente aveva consigliato di curarla.poi come giustamente fai notare il proprietario è soddisfatto,bene cosi'
  3. ARES III

    Turchia: riemerge l’edificio del consiglio di Laodicea

  4. Il secondo esemplare è del tipo che reputo con ritratto simile a quello dei carlini battuti nel 1633/34 sotto la direzione di Lorenzo Salomone, quindi catalogato al numero 148 del Magliocca Viceregno... Al momento di questo esemplare non ho il diametro,il peso è di 0,90 grammi...
  5. Un particolare dell’edificio del consiglio di Laodicea Foto Sebahatdin Zeyrek / AA Turchia, riemerge l’edificio del consiglio di Laodicea Nell’odierna Denizli l’ultima campagna di scavi ha riportato alla luce la struttura risalente a 2.050 anni fa e rimasta in uso ininterrottamente per circa 750 anni A Denizli, in Turchia, durante i recenti scavi nel sito dell’antica Laodicea, è stato portato alla luce l’edificio del consiglio, risalente a 2050 anni fa. «Sappiamo già, dalle fonti antiche, che era un centro amministrativo che controllava 7-10 città, ha dichiarato all’agenzia turca Anadolu Il responsabile della missione, l’archeologo, Celal Şimşek. Quando abbiamo iniziato gli scavi nell’edificio del consiglio, abbiamo visto che le mura perimetrali erano a cinque angoli e che insieme alla facciata formavano una struttura esagonale. È la prima volta che ci imbattiamo in uno stile architettonico del genere». Il professor Şimşek ha annunciato che sono stati portati alla luce i gradini superiori e inferiori: la parte inferiore è completamente intatta, e sui gradini sono incisi i nomi del presidente e dei membri del consiglio, circostanza che ha permesso di identificare i membri del consiglio in carica all’epoca (anziani, giovani e cittadini comuni). L’edificio era dotato di 17 file di sedili, 8 nella parte inferiore e 9 nella parte superiore: «Sappiamo, ha aggiunto Şimşek, che è stato costruito durante il regno dell'imperatore Augusto, cioè dopo la metà del I secolo a.C. circa. L'imperatore Adriano giunse qui nel 129 d.C. Dopo il suo arrivo, qui fu eseguito un restauro su larga scala: ce lo rivelano i blocchi architettonici. L'edificio del consiglio è stato utilizzato fino al VII secolo d.C. Considerando le dimensioni dei gradini, pensiamo che ci fossero circa 600-800 membri. Tuttavia, dopo che Laodicea divenne la capitale della Frigia, questo luogo divenne anche un centro giudiziario». In merito alla scultura rinvenuta in posizione seduta durante gli scavi dell'edificio, l’effigiato era probabilmente un amministratore, un giudice supremo o un governatore dell'epoca:«La statua, prosegue Şimşek, risale al II secolo d.C. La testa che abbiamo trovato e che è stata collocata sulla scultura risale però al 400 d.C. Ciò significa che, mentre il sistema giudiziario era in funzione, questa persona sedeva qui come giudice supremo e, con il passare del tempo, i presidenti e i giudici venivano sostituiti e i loro ritratti venivano rifatti e qui collocati. Da questo punto di vista, questo è il primo e unico caso del genere». Gli scavi presso il palazzo, conclude Şimşek, sono quasi completati: «Stiamo parlando di una struttura di 2.050 anni. Considerando che questa struttura è stata utilizzata fino al VII secolo d.C., si tratta di una struttura molto importante che ha servito Laodicea per circa 750 anni ininterrottamente, svolgendo funzioni amministrative, amministrative e giudiziarie. Crediamo che ci fosse un'agorà politica proprio di fronte. Su entrambi i lati dell'edificio del consiglio si trovano le sale degli archivi. A sud dell'agorà si trova il Complesso Termale Meridionale, uno dei più grandi dell'Anatolia, e accanto ad esso si trova lo stadio più grande dell'Anatolia. In altre parole, questo luogo è particolarmente importante, potremmo definirlo il "cuore amministrativo" , di Laodicea durante il periodo imperiale». Nell'antica città, risalente al 5.500 a.C. e una delle metropoli più grandi dell'Anatolia, gli scavi e i restauri in corso da 22 anni hanno finora portato alla luce blocchi di travertino affrescati, una statua alta 3 metri dell'imperatore romano Marco Ulpio Nerva Traiano, la fontana di Traiano, la statua di una testa di sacerdote e il gruppo statuario di Scilla. https://www.ilgiornaledellarte.com/Articolo/Turchia-riemerge-ledificio-del-consiglio-di-Laodicea
  6. Pxacaesar

    Traiano - Sesterzio Armenia e Mesopotamia

    Ciao Nino, capisco quello che vuoi dire ma non parliamo di una moneta pagata migliaia di euro. Fermo restando i difetti della stessa ma se è stata pagata 100 euro invece dei 75 che può valere sul mercato ( le cifre sono puramente inventate) nella fattispecie del sesterzio in questione cosa cambia?🙂 ANTONIO
  7. Ale75

    moneta greca

    @SS-12 Aaaa ora ci siamo...bronzo greco di Kyme o Cyme o Cuma Eolica nella regione dell' Eolide. Ti posto un esempio ma devi fare tu una ricerca moneta in mano per capire il magistrato dal monogramma visto che la moneta è un po consumata. 😊 https://www.acsearch.info/search.html?id=7223196
  8. Rare coin from Year Four of the Great Revolt discovered in Jerusalem A bronze coin minted in Jerusalem during the final year before the destruction of the Second Temple in 70 CE, inscribed with the words “For the Redemption of Zion” was discovered during excavations in Jerusalem. The obverse of the coin features a chalice, with ancient Hebrew script: “For the Redemption of Zion”© Emil Aladjem, Israel Antiquities Authority A bronze coin minted by Jews in Jerusalem during the final year before the destruction of the Second Temple was discovered during archaeological excavations in the Jerusalem Archaeological Garden – Davidson Center conducted by the Israel Antiquities Authority in collaboration with the City of David and Jewish Quarter Reconstruction and Development Company. This rare coin, discovered near the southwest corner of the Temple Mount, was minted during the 4th year of the Great Revolt against the Romans. The obverse side of the coin carries the inscription in ancient Hebrew script: “For the Redemption of Zion”– expressing the heartfelt desire of Jerusalem’s Jews, towards the end of the revolt. Excavations conducted by the Israel Antiquities Authority at this site, now in its sixth season, directed Dr. Yuval Baruch, Dr. Filip Vukosavović and Esther Rakow-Mellet, are revealing impressive, monumental remains ranging from the Second Temple period to the Umayyad period (2nd Century BCE—7th Century CE), and an abundance of finds – some unique. The excavations are financed by the Shalem Project and the City of David Foundation. According to Esther Rakow-Mellet, archaeologist at the Israel Antiquities Authority, “In the last few days an unexpected gift was discovered: Yaniv David Levy, our coin researcher, came here and to his great surprise found a coin, covered in dirt. Already then, we thought from the looks of it that it might be a rare coin. We waited anxiously for several days until it came back from cleaning, and it turned out that it was a greeting from the Jewish rebels in the Year Four of the Great Revolt.” According to Yanniv David Levy, a researcher and curator in the coin department of the Israel Antiquities Authority, “The coin is made of bronze, and its state of preservation is quite good. On its obverse side you can see a model of a goblet, and around it is an inscription in ancient Hebrew script: ‘LeGe’ulat Zion’, ‘For the Redemption of Zion’. On its reverse is a lulav, a palm frond used in the Sukkot festival ritual. Next to it are two etrogs, the citron used in that same ritual. The reverse bears the inscription: ‘Year Four’.” This inscription denotes the number of years since the outbreak of the rebellion and allows us to accurately date the coin to the period between the Hebrew month of Nissan (March-April) of the year 69 CE, and the month of Adar (February-March) of the year 70 CE. According to Levy, “The ‘Year Four’ bronze coins differ from their predecessors. Their size and weight increased significantly, and the earlier rebel coin inscription, ‘For the Freedom (Herut) of Zion’, is replaced by a new inscription – ‘For the Redemption of Zion’. In the research, it is accepted that Great Revolt Year Four coins were minted in Jerusalem under the leadership of Shimon Bar Giora, one of the prominent commanders in the revolt’s last year. Year Four coins are considered relatively rare, given the historical circumstances towards the end of the revolt and its impact on the much-reduced rebel production capabilities. Most of the Year Four coins were discovered in and around Jerusalem. According to Dr. Yuval Baruch, Excavation Director on behalf of the Israel Antiquities Authority, who has researched this site for over 25 years, “The inscription on the coin – “For the Redemption of Zion”, replacing the earlier “For the Liberation of Zion” – indicates a profound change of identity and mindset, and perhaps also reflects the desperate situation of the rebel forces about six months before the fall of Jerusalem on Tisha B’Av, the 9th of the Hebrew month of Av; in August of the year 70 CE. It would seem that in the rebellion’s fourth year, the mood of the rebels now besieged in Jerusalem changed from euphoria and anticipation of freedom at hand, to a dispirited mood and a yearning for redemption. It is also possible that the representatives of the ritual “Four Species’ depicted on the coin, which are symbols of the Sukkot Festival and the ritual national pilgrimage to the Temple, were intended to evoke among the rebels a sense of redemption and anticipation of a hoped-for miracle and happy times.” "Two thousand years after the minting of this coin, we come along a few days before Tisha B'Av and find such a moving testimony to that great destruction, and I think there is nothing more symbolic,” concludes Rakow-Mellet. This unique ancient coin is being presented to the public for the first time during the family tours being held all this summer at the Jay and Jeanie Schottenstein National Campus for the Archaeology of Israel in Jerusalem. https://www.gov.il/en/pages/rare-coin-from-year-four-of-the-great-revolt-discovered-in-jerusalem-31-jul-2025
  9. PostOffice

    Gapox e i suoi dubbi

    Quello che hai mostrato è tutto materiale STRA-collezionabile.
  10. SS-12

    moneta greca

    ecco
  11. Antonino1951

    Traiano - Sesterzio Armenia e Mesopotamia

    Salve Paxcaesar,se mi è permesso di dire la mia,quando si chiedeva il prezzo forse era per fare un raffronto qualità prezzo senza secondi fini.l'utente penso sia confuso dal troppo bello,al bulinato ,al canceroso etc etc,senza polemicaNino
  12. Pxacaesar

    Traiano - Sesterzio Armenia e Mesopotamia

    Ed allora cerca di essere meno criptico quando intervieni in una discussione. Visto che siamo in due ad averci come dici tu fatto un film... ANTONIO
  13. Gerusalemme, scoperta rara moneta ebraica risalente alla vigilia della caduta del Secondo Tempio A Gerusalemme è stata rinvenuta durante gli scavi al Davidson Center una moneta di bronzo coniata nel 69 d.C., l’anno prima della distruzione del Secondo Tempio. La scritta “Per la Redenzione di Sion” incisa sul recto testimonia la fede e la resistenza degli Ebrei durante la Grande Rivolta contro Roma. Una rara moneta in bronzo, risalente a oltre 1.950 anni fa, è stata recentemente rinvenuta durante gli scavi archeologici in corso nel Giardino Archeologico di Gerusalemme – Davidson Center. Il reperto, eccezionalmente raro, risale al quarto anno della Grande Rivolta ebraica contro l’Impero romano, il 69 d.C., esattamente un anno prima della distruzione del Secondo Tempio, avvenuta nel 70. A rendere ancora più significativo il ritrovamento è l’iscrizione incisa in antico alfabeto ebraico sul recto della moneta: “Per la Redenzione di Sion”. Una formula potente, sintesi del sentimento collettivo del popolo ebraico in quegli anni drammatici, quando la ribellione contro il dominio romano aveva ormai raggiunto il suo culmine e il destino della città santa si faceva sempre più incerto. Il ritrovamento è avvenuto nei pressi dell’angolo sud-occidentale del Monte del Tempio, un’area particolarmente sensibile dal punto di vista archeologico e religioso, già teatro in passato di importanti scoperte. L’intervento rientra nella sesta campagna di scavi condotta sotto la direzione degli archeologi Yuval Baruch, Filip Vukosavović ed Esther Rakow-Mellet, per conto dell’Autorità Israeliana per le Antichità, in collaborazione con la Città di David e la Società per la Ricostruzione e lo Sviluppo del Quartiere Ebraico. Si tratta di un rinvenimento che conferma il controllo esercitato dai ribelli ebrei sulla città fino alle fasi finali del conflitto. La possibilità di coniare moneta propria, in un periodo di forte tensione bellica e politica, indica la presenza di strutture organizzate e di una leadership determinata a mantenere vive le istituzioni, anche simboliche, di una nazione sotto assedio. La moneta ritrovata a Gerusalemme Esther Rakow-Mellet, archeologa dell’Autorità Israeliana per le Antichità, dichiara: “Negli ultimi giorni abbiamo ricevuto un dono inatteso: Yaniv David Levy, il nostro esperto di numismatica, ha trovato una moneta ricoperta di terra. Già allora sospettavamo che potesse trattarsi di un esemplare raro. Abbiamo accolto con impazienza il suo ritorno dal laboratorio, e si è rivelata un vero e proprio saluto da parte dei ribelli ebrei del quarto anno della Grande Rivolta”. Yaniv David Levy, ricercatore e curatore del dipartimento numismatico dell’Autorità Israeliana per le Antichità, spiega: “La moneta è in bronzo e in buone condizioni. Sul dritto si vede un calice e, attorno, la scritta in antico ebraico ‘LeGe’ulat Zion’ – ‘Per la Redenzione di Sion’. Sul retro sono raffigurati un lulav (ramo di palma usato durante la festa di Sukkot) e due etrog (cedri). Il retro reca l’iscrizione ‘Anno Quattro’ che indica il quarto anno dalla rivolta e ci permette di datare la moneta tra il mese ebraico di Nissan (marzo-aprile) del 69 d.C. e il mese di Adar (febbraio-marzo) del 70. Queste monete si distinguono da quelle degli anni precedenti per dimensioni e peso maggiori, e per la sostituzione dell’iscrizione ‘Per la Libertà (Herut) di Sion’ con ‘Per la Redenzione di Sion’”. Secondo gli studiosi, le monete del quarto anno furono probabilmente coniate a Gerusalemme sotto la guida di Shimon Bar Giora , uno dei principali comandanti della fase finale della rivolta. Sono considerati relativamente rari, a causa delle difficoltà logistiche e produttive dei ribelli verso la fine del conflitto. La maggior parte di queste monete è stata rinvenuta a Gerusalemme o nelle sue vicinanze. Gli scavi, che continuano a restituire materiali e architetture di valore eccezionale, sono sostenuti economicamente dallo Shalem Project e dalla Fondazione Città di David, realtà impegnate nella valorizzazione del patrimonio archeologico ebraico e nella promozione della ricerca storica in Israele. L’antica moneta sarà esposta al pubblico per la prima volta nel corso delle visite guidate estive presso il Campus Nazionale Jay e Jeanie Schottenstein per l’Archeologia di Israele, a Gerusalemme. L’occasione offrirà ai visitatori la possibilità di osservare da vicino un oggetto unico, carico di significati religiosi e storici, che contribuisce in modo determinante alla comprensione degli ultimi anni del Secondo Tempio e della resistenza ebraica contro Roma. Il ritrovamento si inserisce inoltre nel contesto delle commemorazioni legate al Tisha B’Av, giornata di lutto ebraica dedicata alla distruzione del Primo e del Secondo Tempio. Sabato 8 agosto, nella Città di David, si terrà infatti l’evento annuale “Come si frantumano le pietre”, organizzato proprio in coincidenza con questa ricorrenza. Il programma prevede la lettura pubblica del Rotolo delle Lamentazioni, che si svolgerà accanto ai resti descritti nel testo, offrendo così un collegamento diretto tra il passato biblico e la memoria collettiva contemporanea. Il direttore degli scavi per conto dell’Autorità Israeliana per le Antichità, Yuval Baruch, che studia questo sito da oltre 25 anni, commenta: “L’iscrizione ‘Per la Redenzione di Sion’, che sostituisce la precedente ‘Per la Libertà di Sion’, segnala un cambiamento profondo nell’identità e nell’umore dei ribelli. A circa sei mesi dalla caduta di Gerusalemme, avvenuta il 9 di Av (Tisha B’Av, agosto 70 d.C.), lo spirito passò dall’euforia alla speranza di un miracolo, attraverso il simbolismo dei ‘quattro specie’ (lulav ed etrog) usati per evocare la festa di Sukkot ei pellegrinaggi al Tempio”. Conclude Esther Rakow-Mellet: “Duemila anni dopo la sua coniazione, troviamo questa commovente testimonianza proprio a pochi giorni dal Tisha B’Av. Non credo esista simbolo più potente di questo”. https://www.finestresullarte.info/archeologia/gerusalemme-scoperta-rara-moneta-bronzo-caduta-secondo-tempio
  14. Buongiorno a tutti, interessante discussione, peccato che non abbia avuto seguito, sicuramente il motivo principale potrebbe essere la scarsa reperibilità di esemplari di questa monetina e soprattutto in stato di conservazione da poter permettere di esaminarla bene... Anch'io mi sono chiesto diverse volte se anche questa minuscola monetina sia stata in qualche modo segnata dai coniatori ma ,come detto prima,la conservazione tipica di questa tipologia monetale non permette un' accurata e precisa lettura della stessa... Comunque vorrei contribuire postando due dei miei esemplari, ovviamente quelli che si "leggono" meglio... Il primo è un' esemplare del tipo che reputo con ritratto del Re più maturo e quindi catalogato al n°147 del Magliocca Viceregno... Peso 0,74 grammi, diametro 16 millimetri...
  15. vickydog

    Traiano - Sesterzio Armenia e Mesopotamia

    Non si è insinuato quel che affermi. Ti stai facendo un film.
  16. SS-12

    moneta greca

    errore mio nel digitare 14 mm, scusatemi
  17. Antonino1951

    moneta greca

    hai ragione ,mi ero focalizzato a capire il rovescio,forse essendo molto consumata chissà.richiediamo foto migliori e dati ponderali precisi
  18. Pxacaesar

    Traiano - Sesterzio Armenia e Mesopotamia

    Ciao a tutti 🙂. Da neofita mi sento tirato in ballo dalle ennesime considerazioni che puntualmente in molte discussioni vengono fuori e che sono per me in antitesi ed in contrasto tra loro. A volte si demonizzano i vari canali di vendita su piattaforme on line che non sarebbero sicuri, che non danno garanzie, e chi più ne ha più ne metta ...consigliandoci solo case d'asta e venditori che hanno negozi fisici ecc. Ora si mette in discussione un venditore professionale presso il quale @Rufiliusha effettuato il suo acquisto con tutto quello che la discussione ha dipanato. Ma noi queste benedette monete da chi le dobbiamo acquistare? La realtà è una ed una sola! Riuscire quanto prima a farsi una cultura Numismatica che ci permette quantomeno di capire cosa abbiamo d'avanti e che ci consenta una volta visionato dal vivo la moneta decidere cosa fare. Purtroppo gli inconvenienti ci possono essere sempre, indipendentemente da dove e da chi si compra ( sia ben chiaro, io non ho mai criticato nessuna categoria di venditori, mai...e nemmeno in questa occasione. Tutti possono sbagliare, chi non fa non sbaglia. Ed io non credo mai che si faccia volontariamente per fregare qualcuno, mi rifiuto di pensarlo soprattutto quando si parla di venditori professionali sia italiani che stranieri compresi i tantissimi che operano sulle varie piattaforme di vendita da tanti anni con competenza e professionalità) 🙂 ANTONIO
  19. Ale75

    moneta greca

    Ciao @Antonino1951,la stavo guardando ma una domanda...non è troppo poco 3 grammi scarsi per una moneta di 24mm?
  20. Antonino1951

    moneta greca

    Salve,è un bronzetto greco molto usurato,al dritto dovrebbe esserci una parte anteriore di cavallo e al rovescio un Kalathos.postala nel settore riconoscimenti e Ale 75 te la classifica appena la vede
  21. Buongiorno. Parto da presupposto che è da pochi mesi che seguo ed ho iniziato a collezionare monete. Chiedo a chi è da più tempo in questo fantastico ambito, come stanno andando le quotazioni e le valutazioni . Mi sembra di capire che la forbice fra quelle in conservazione alta e bassa si stia sempre più allargando. Ma ero interessato a capire se per esempio monete del regno dieci anni fa si compravano a prezzi in linea con quelle di oggi, al di là delle mere quotazioni riportate sui cataloghi del passato da confrontare con quelli di oggi. Non è un discorso speculativo , ma solo per farmi una idea dell' andamento dei prezzi. Ringrazio anticipatamente chi vorrà partecipare alla discussione con un suo contributo.
  22. Si si non mi importa del valore economico me la terrò, poi magari un giorno chissà che il collezionismo delle votive si evolve e magari boh chissà grazie mille
  23. Roma, emerse strutture di età romana e medievale dal cantiere della stazione Venezia della linea Metro C Nel cantiere per la costruzione della stazione di Piazza Venezia della linea Metro C a Roma sono emerse strutture di età romana e medievale. Nel cantiere per la costruzione della stazione di Piazza Venezia della linea Metro C a Roma, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Speciale di Roma, sono emerse strutture di età romana e medioevale. “Ancora una volta la costruzione di una stazione della metropolitana ci fa riscoprire il passato della nostra città”, spiega Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma. “È nel sontuoso palinsesto di varie epoche che torna sotto i nostri occhi e dovrà essere valorizzato al meglio nella futura stazione che risiede il grande fascino di questo scavo, che la Soprintendenza sta conducendo all’interno dei lavori per la realizzazione della Linea C, commissionati da Roma Metropolitane, per conto di Roma Capitale e realizzati dalla società Metro C, guidata da Webuild e Vianini Lavori”. Sono emerse testimonianze di un complesso a più piani risalente al periodo tardo repubblicano e primo imperiale, probabilmente con funzione abitativa e commerciale, la cui tipologia andrebbe ricondotta alle insulae, ovvero le residenze per le classi popolari della Roma di età imperiale. Le strutture romane si trovavano a ridosso dell’inizio della antica via Flaminia, di cui è stato rinvenuto il tracciato di epoca medioevale: in questa fase la strada non si presenta più fatta di basoli, che probabilmente si trovano a un livello più basso, ma di vari strati di terra battuta, che nel tempo venivano sovrapposti quando il precedente si era deteriorato. Al Medioevo risalgono alcune calcare, le semplici fornaci utilizzate per trasformare il marmo in calce viva, collocate anche queste sul limitare della Flaminia per facilitare il trasporto dei blocchi di minerale. Cantiere dall’alto Cantiere dall’alto Cantiere dall’alto Secondo la responsabile scientifica dello scavo, l’archeologa della Soprintendenza Marta Baumgartner: “Il rinvenimento di strutture abitative di epoca romana rappresenta una straordinaria occasione di conoscenza della topografia storica del centro di Roma. Questi resti, riconducibili a edifici residenziali di età imperiale, contribuiscono ad arricchire il quadro urbanistico dell’area inserendo i grandi monumenti conosciuti nel tessuto abitativo”. Tutte le costruzioni che si sono succedute nelle varie epoche, compresi i palazzi moderni abbattuti per l’allargamento di Piazza Venezia tra Ottocento e Novecento, hanno inglobato le strutture precedenti creando un insieme di complessa interpretazione. Solo la prosecuzione dello scavo, l’analisi e lo studio dei reperti consentirà di avere un quadro completo dei ritrovamenti anche per la loro futura ricollocazione. Cantiere in Piazza Venezia Fornaci medievali Percorrenza via Flaminia medievale https://www.finestresullarte.info/archeologia/roma-emerse-strutture-eta-romana-e-medievale-da-cantiere-stazione-venezia-linea-metro-c
  24. caravelle82

    Documento

    Questo era un mio ragionamento eh😅 Siccome ho appurato che nelle RICEVUTE DI RITORNO ad esempio, vi é scritto il n° del modulo e sotto da un'altra parte la tiratura, pensavo che anche qui, essendoci stampato mod 26, di trovar da qualche parte una eventuale tiratura ( certo, se fosse anche questo il caso😅). Magari per questi moduli non possiamo appurare questa info eh o magari ci sono manuali appositi... Aspettiamo info tecniche😁
  25. ARES III

    Scoperti ad Orvieto reperti etruschi e monete romane

    Archeologi al lavoro nell'area della chiesa altomedievale Cortesia Associazione Campo della Fiera Diario di scavo al Fanum Voltumnae • Quarto giorno Con Giuseppe M. Della Fina seguiamo «in diretta» lo scavo di uno dei luoghi più rilevanti dell’intera Etruria, la sede religiosa e politica della Lega etrusca, ai piedi della rupe di Orvieto Oggi, partendo dalla rupe di Orvieto, ho raggiunto l’area di scavo, a piedi. C’è un motivo preciso, che mi ha spinto a farlo: ho voluto ripercorrere la strada descritta dallo storico Procopio di Cesarea in La guerra gotica, dato che mi soffermerò sui rinvenimenti di età altomedievale e medievale avvenuti e che stanno avvenendo nell’area di Campo della Fiera. L’autore ebbe modo di osservare da vicino la rupe essendo al seguito di Belisario, generale dell’imperatore Giustiniano, che riuscì a strapparla ai Goti dopo un assedio. Scrive Procopio: «Su quella altura gli Antichi costruirono una città senza mura né fornita di altra difesa, dato che parve loro quel luogo inespugnabile per natura. Infatti a quella conduce una sola strada tra le rupi». Veduta dall'alto della chiesa nella fase altomedievale. Cortesia Associazione Campo della Fiera Quella (allora) unica via di accesso è divenuta attualmente Via Filippeschi, che si unisce a Via della Cava e termina con Porta Maggiore. Da lì, in 30 minuti, ho raggiunto l’area di scavo. I lavori relativi alla fase post-classica sono coordinati da Danilo Leone, docente di Metodologia e tecnica della ricerca archeologica presso l’Università di Foggia. La fase post-classica che le campagne di scavo hanno restituito è di interesse notevole e suggerisce una linea ininterrotta di frequentazione dell’area sino al Seicento. Vediamo il quadro restituito: si parte da un punto di grande crisi, la lussuosa domus, che aveva ospitato il «praetor Etruriae», risulta abbandonata e crollata nella seconda metà del IV secolo d.C. Nei suoi spazi, durante il secolo successivo, s’insediò una ristretta comunità contadina: buche di palo per apprestamenti con tetti di paglia danneggiarono i pavimenti mosaicati. Nel corso del VI (è il secolo in cui Procopio raggiunse la rupe nel quadro della Guerra gotica) il quadro iniziò a mutare: la domus venne liberata dalle macerie, che ancora la occupavano, e la grande aula, che era stata riservata ai «publica consilia», fu trasformata in una chiesa con nuovi pavimenti musivi (fine VI-inizi VII secolo). Intorno ad essa si sviluppò un cimitero restato in funzione sino al Duecento: in due/tre tombe sono stati rinvenuti oggetti di uso quotidiano che rinviano alla cultura longobarda. Nella campagna di scavo in corso sono state individuate dieci nuove tombe. Veduta dall'alto della chiesa e del convento di San Pietro in Vetere. Cortesia Associazione Campo della Fiera Una piena ripresa della vita nella zona si ebbe, comunque, più tardi e si può seguire attraverso le fasi edilizie della chiesa, sulla quale s’intervenne nell’VIII e IX secolo d.C. Nel 1211 si ha la prima citazione dell’esistenza di una chiesa denominata San Pietro in Vetere, l’intitolazione con quella specifica «in Vetere» fa intuire che si era consapevoli della frequentazione assidua della zona in precedenza. Nel 1226, nell’anno della morte di San Francesco, vi giunsero tra i dodici e i quindici frati francescani, tra i quali era Ambrogio da Massa, destinato a divenire beato: la sua comunità e gli abitanti di Orvieto, che, nel frattempo, era divenuto un florido Comune, lo avrebbero voluto santo. Ai francescani si deve una nuova chiesa, che venne edificata sui resti di quella altomedievale, e un convento; nel 1260 ad essi subentrarono i Servi di Maria, che vi rimasero sino al 1265. Entrambi gli Ordini si trasferirono in città e costruirono loro chiese. La peste del 1348, che investì Orvieto con particolare durezza, venne avvertita anche dagli uomini e dalle donne che vivevano nell’area ai piedi della rupe. La peste venne superata, seppure con difficoltà: la chiesa di San Pietro in Vetere continuò a funzionare seppure ridimensionata, il convento fu demolito. L’area intorno divenne sede di fiere periodiche per tutto il Quattrocento, il Cinquecento e il Seicento. Da qui il toponimo di Campo della Fiera. Ipotesi ricostruttiva della chiesa e delle infrastrutture del mercato nel XV-XVI secolo (disegno M. Sbrancia). Cortesia Associazione Campo della Fiera In una pianta del Catasto Tiroli (1764) l’area risulta ormai terreno agricolo e solo la presenza della chiesa, probabilmente diruta, viene segnalata. Ė l’ultima testimonianza prima del ritrovamento dei suoi resti, grazie alla ricerca archeologica. Resta da dire di una scoperta eccezionale avvenuta negli anni scorsi: lo scavo di un pozzo, profondo più di 11 metri, ha restituito reperti che vanno dalla metà del Duecento sino al Seicento. In particolare ceramiche, tra cui ben mille brocche che conservano le decorazioni e i colori intensi degli smalti. Vi è stato effettuato anche un rinvenimento singolare: una incisione in bronzo con la raffigurazione di Filippo IV il Bello, re di Francia. Essa è stata ritrovata spezzata in quattro parti all’interno del pozzo, come se qualcuno se ne volesse liberare. Tra le ipotesi avanzate da Luca Becchetti (Archivio Apostolico Vaticano), vi è quella che la sua distruzione potrebbe essere collegata a una possibile damnatio memoriae in relazione alla posizione ostile assunta dal sovrano contro i Cavalieri Templari, che erano presenti nel territorio orvietano. Incisione in bronzo di Filippo IV il Bello. Cortesia Associazione Campo della Fiera https://www.ilgiornaledellarte.com/Articolo/Diario-di-scavo-al-Fanum-Voltumnae-Quarto-giorno Donario monumentale (metà III sec.a.C.). Cortesia Associazione Campo della Fiera Diario di scavo al Fanum Voltumnae • Quinto (e ultimo) giorno Una settimana di lavoro nell’area archeologica di Campo della Fiera si sta concludendo. Arrivato sullo scavo, ho camminato sino a un donario monumentale che si trova di fronte al tempio A e risulta in asse con esso. Su di esso originariamente erano infisse, con ogni probabilità, statue in bronzo. Spicca nell’area archeologica, ma la sua rilevanza non è soltanto visiva. L’archeologa Alba Frascarelli lo ha collegato agli interventi che il console Marco Fulvio Flacco fece realizzare a Roma, nell’area di Sant’Omobono, di fronte ai templi di Fortuna e Mater Matuta, per celebrare il suo trionfo. Lì sono state rinvenute anche due iscrizioni seppure frammentarie, incise su altrettanti donari rettilinei, nelle quali il console rammenta la conquista della città. Se l’ipotesi avanzata da Frascarelli fosse da seguire e appare probabile (una tesi diversa è espressa da Daniel P. Diffendale), ci troveremmo di fronte a uno dei primi interventi al Fanum Voltumnae dopo la conquista di Velzna (Orvieto), da parte del corpo di spedizione guidato al console romano. Non si trattò, come ho già scritto, solo di un assedio conclusosi a favore dell’assediante, ma di un intervento che previde la rifondazione della città altrove, seppure non a grande distanza. Un intervento così duro trova una spiegazione con la volontà romana di vendicare l’uccisione di uno dei consoli dell’anno precedente avvenuto durante l’assedio, ma soprattutto con la data dello scontro: 264 a.C. Edificio F lungo la Via Sacra. Cortesia Associazione Campo della Fiera Non è una data qualsiasi nella storia di Roma: è l’inizio della prima guerra punica. I Romani con la durissima repressione intesero inviare un messaggio alle altre città etrusche, che erano entrate nella loro orbita da pochi anni. Non avrebbero dovuto rivoltarsi mentre Roma era impegnata nello scontro per il controllo del Mediterraneo occidentale, altrimenti avrebbero rischiato di subire lo stesso trattamento. Il santuario federale (il Fanum Voltumnae) non venne risparmiato per il motivo che il messaggio arrivasse a tutti e con chiarezza. Per la sua rilevanza anche politica, dallo scavo di Campo della Fiera si passa rapidamente agli accadimenti più significativi della storia antica. Un’altra testimonianza degli anni immediatamente successivi all’intervento di Roma è stata portata alla luce nelle scorse campagne di scavo: si tratta di un’officina di ceramisti che si era insediata alle spalle del tempio B, il più monumentale tra quelli scoperti sinora e abbandonato in coincidenza degli scontri. Lo scavo stratigrafico ha indicato che la bottega s’impiantò sul posto solo pochi anni dopo i combattimenti, anche prima della metà del III secolo a.C. Possiamo ipotizzare che tra i suoi clienti vi fossero quegli uomini e quelle donne che ripresero a frequentare il santuario, dove il tempio A era restato in funzione. Archeologi al lavoro lungo la Via Sacra. Cortesia Associazione Campo della Fiera A un personaggio di primo piano nella politica romana e a un ceramista, si dovrebbe la prima ripresa della zona seppure con intenti e prospettive distanti e diverse. Un’altra area dove ancora stamani si stava lavorando è quella attorno agli edifici E e F, affacciati direttamente sulla Via Sacra e accanto al tempio C. Essi accoglievano altari monumentali, di cui sono stati recuperati alcuni resti, tra i quali due protomi angolari di ariete e una lastra con protome di leone. Gli altari vennero smembrati e rovesciati senza alcuna forma di rispetto per la loro sacralità. Quando si è trascorsa una settimana su uno scavo per cercare di documentarlo, occorre ricordare chi lo ha reso possibile e le persone con le quali si è tentato di dare le prime interpretazioni di quello che si andava riportando alla luce; «a caldo», si dice (un modo di dire che risulta particolarmente appropriato in queste giornate di agosto): Simonetta Stopponi, che lo dirige, Danilo Leone, che segue da vicino le fasi post-classiche, Silvia Simonetti e Serena Bramucci, le responsabili di area. https://www.ilgiornaledellarte.com/Articolo/Diario-di-scavo-al-Fanum-Voltumnae-Quinto-e-ultimo-giorno
  26. modulo_largo

    Traiano - Sesterzio Armenia e Mesopotamia

    Sono d'accordo con chi mi ha preceduto, nel senso che se hai pagato poco hai fatto bene ( o se te ne sei innamorato) , se hai pagato troppo puoi correggere il tiro con i prossimi acquisti, magari chiedendo consigli prima , ma in definitiva deve piacere soprattutto a te..
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