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  2. MERCURIO691

    Vaticano 2024

    Ahah anche a me dal loro sito risulta consegnato oggi 19/8 😂😂😂 mentre su ups continua l’appello quotidiano ogni giorno sempre più idioti Non ho più parole una vergogna!!!
  3. Buongiorno. Moneta sicuramente da tenere,ma in conservazione scarsa, probabilmente MB,con problemi di corrosione come hanno scritto coloro che mi hanno preceduto. Non un grande valore economico,ma un grande valore storico e tirature non altissime considerando che secondo me molte sono state disperse negli anni.
  4. Bellissimo il cartellino allegato. per la catalogazione si riferiva a quest opera: OCCO, Adolf (1524-1606). Imperatorum romanorum numismata a Pompeo Magno ad Heraclium. Milano: Lodovico Monza, 1683.
  5. Sul sito CFN il mio pacco risulta consegnato, cliccando sul link fornito dallo stesso CFN il pacco risulta ancora fermo a Fiumicino🤣 Celerissimi. In 1 giorno spediscono e consegnano
  6. MERCURIO691

    Vaticano 2024

    oggi ho scritto a [email protected] segnalando che dalla loro data di spedizione sono trascorsi 12 giorni e nulla ho ancora ricevuto Vediamo se si degnano di rispondermi
  7. pandino

    Vaticano 2024

    cerca il tracking indicato nel messaggio sul sito UPS: se coincide con la spedizione dal Vaticano allora dovresti essere a posto Il "brokerage" nell'indirizzo mail indica l'ufficio preposto alle operazioni di sdoganamento, quindi potrebbe pure essere legittima, ma suon strano che chiedano a te il codice di spedizione
  8. donato11

    Vaticano 2024

    Si , etichetta switzerland
  9. Oggi
  10. MERCURIO691

    Vaticano 2024

    mi pare una richiesta molto strana. Mai sentito [email protected] prima di fornire il tuo codice fiscale completo, ti consiglio di accertarti che non sia una azione fraudolenta A proposito, mi puoi dire se anche la tua etichetta è stata creata in Svizzera?
  11. Ciao @Kriegsmarine92complimenti per il denario ed il relativo approfondimento per quanto concerne l'incente ritrovamento di Limoges. Anche io ho in collezione un denario della stessa tipologia e nella descrizione veniva riportato come facente parte dello stesso tesoro ( sarà così? 🙂). All'epoca dell'acquisto feci qualche ricerca ma molto superficiale quindi ti ringrazio per questo tuo dettagliato post, per me molto importante. Chiudo, sperando che ti faccia piacere, condividendo il mio esemplare. Alla prossima ANTONIO 18mm 2,75g RIC150
  12. Buonasera a tutti, passato da qualche giorno sulla baia...
  13. donato11

    Vaticano 2024

    Scusate ragazzi , oggi ho ricevuto una chiamata da UPS Express alla quale non ho potuto rispondere ,subito dopo , un messaggio in segreteria dove mi si comunica che c'è un pacco a me destinato , numero di Tracking , ma mi si chiede di inviare una email a [email protected] , inserendo codice di spedizione e codice fiscale , perché di quest'ultimo ne hanno solo una parte ....è normale tutto questo ? inoltre ho notato che nel sito CFN , oggi è stata creata etichetta di spedizione ... poi ho inserito nel sito UPS il codice di tracciatura ed effettivamente la spedizione è in corso ... grazie
  14. gl55

    Doppia Pio VI 1776

    Prima di scrivere qui ho postato nella sezione economia, pesi monetali ma non ho avuto risposta. Speravo, avendo trovato questa discussione, di poter avere informazioni sulla moneta per classificare il peso. Comunque pazienza, grazie lo stesso
  15. Carissimi, in queste calme (e calde!) giornate agostane sono felice di condividere per la prima volta con voi un acquisto di diversi mesi fa, che mi ha spinto a fare un approfondimento sul tesoro "della centrale a gas" di Limoges scoperto nel 1926. Sul forum ho notato diverse discussioni volte a raccogliere informazioni sul tesoro in oggetto (ad es. qui IL TESORETTO DI LIMOGES). Spero queste mie righe possano essere utili per tutta l'utenza. La moneta La moneta, acquistata in "retail" presso la francese CGB (Comptoir Général de la Bourse), è un comunissimo denario di Settimio Severo (RIC 150) dal peso di 3.28 gr e dal diametro di 19.5 mm. Al diritto, un ritratto dell'imperatore ancora gradevole, con legenda SEVERUS AUG PART MAX. Al rovescio, la Vittoria alata che sorvola uno scudo posto su un cippo, e la legenda PM TR P VIII COS III PP. Di seguito una foto (credits Cgb.fr). La moneta era messa in vendita insieme a un cartellino identificativo da collezione, di cui vi posto le foto qui di seguito, con catalogazione di Occo (rif. p. 274 linea 8). Era la prima volta che acquistavo una moneta con "pedigree" e, intrigato da questo fatto, mi sono subito messo a cercare notizie sul tesoro. Tuttavia, come altri prima di me, inizialmente non sono riuscito a trovare informazioni rilevanti e di "prima mano". Poi un giorno, consultando il sito "Coin hoards of the Roman Empire" (https://chre.ashmus.ox.ac.uk/reference/1155), mi è apparso il nome di un tale Henri HUGON, che avrebbe scritto un articolo a riguardo nella rivista "BSAHL" del 1927. Facendo ricerche su tale Hugon, mi sono imbattuto nella Société Archéologique et Historique du Limousin (SAHL), di cui tale Hugon faceva parte. Ho finalmente compreso che la B di BSAHL stava per "Bollettino", e sono riuscito a trovare sul sito della Biblioteca Nazionale di Francia, il "Bulletin de la Société" del 1927, in cui figura lo studio di Henri Hugon, che fu incaricato insieme ai Sig.ri Delage e Martinaud di realizzare l'analisi del tesoro. Il Bollettino del 1927 è leggibile e scaricabile al seguente link (https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k6552329x/f66.item). Lo studio sul tesoro va da p. 60 a p. 71. Il tesoretto "della centrale del gas" di Limoges (1926). Di seguito una mia sintesi dello studio realizzato dal Sig. Henry Hugon, pubblicato nel 1927. Il tesoro è stato scoperto il 7 maggio 1926 à Limoges, presso i terreni appartenenti alla Società anonima del gas e dell'elettricità di Lione, proprietaria anche della centrale a gas di Limoges. Durante dei lavori edili, gli operai della Società urtano una giara di tipo "dolium" alta 40 cm, che si rompe e rivela il suo contenuto ossidato. Compreso il contenuto, gli operai presenti (non sappiamo quanti) si riempiono le tasche di denari e disperdono dunque una parte del tesoro (ancora oggi si ignora il numero totale delle monete disperse in quei primi momenti). Alcune monete verranno in seguito recuperate dalla Società in cambio del pagamento di una somma in denaro per il ritrovamento. La cosa interessante è che, per calcolare il peso dell'argento contenuto nei denari (e quantificare l'indennizzo), la Società farà analizzare il metallo contenuto in alcuni denari presi a campione. Questo il risultato: Denario Settimio Severo: AR 48.7% Denario Julia Domna: AR 48.8% Denario Caracalla: AR 47.3% Denario Geta: AR 45.1% Denario Alessandro Severo: AR 37.8% Denario Julia Mamea: AR 36.7% Raccolto l'insieme, la Società incarica la SAHL di realizzare un inventario dettagliato della scoperta. Purtroppo, l'articolo pubblicato nel bollettino non fornisce nel dettaglio le tipologie dei denari trovati, ma soltanto un riassunto del numero di monete e tipologie per imperatore. In totale sono state trovate 6.393 monete, tutti denari d'argento tranne quattro antoniani, che vanno da Antonino Pio a Postumo. I tre personaggi più presenti sono Caracalla (2.126 denari, 16 tipologie di diritto e 72 di rovescio), Settimio Severo (1.453 denari, 6 tipologie di diritto e 55 di rovescio) e Julia Domna (1.031 denari, 5 tipologie di diritto e 28 di rovescio). Ad eccezione di Annia Faustina, è presente tutta la dinastia severiana. Di seguito la tabella riassuntiva. Hugon nell'articolo precisa di aver realizzato un inventario più dettagliato per l'insieme delle tipologie, consegnato alla Società del gas e in duplice 2copia alla SAHL, di cui tuttvia non sono riuscito a trovare traccia in internet. In compenso, Hugon descrive in maniera narrativa alcuni dei pezzi più rari trovati nella giara: alcune monete di Pertinace, Clodio Albino, ma sopratutto un denario "ibrido" (mule?) mai recensito, con al diritto il busto di Settimio Severo e al rovescio il busto e i titoli di Caracalla infante. Data la presenza dei quattro antoniani (1 di Treboniano Gallo, due di Valeriano e uno di Postumo), Hugon ipotizza l'esistenza di almeno un'altra giara andata perduta, contenente le monete più contemporanee di chi ha nascosto il tesoro. Infatti, i lavori di scavo hanno permesso di stabilire che la giara era stata posta in un ampio spazio scavato in una parete di tufo. Un crollo parziale di questa cavità avrebbe permesso a questa giara di denari di non essere vista e quindi di rimanere dov'era. Realizzato lo studio, Hugon accenna che una parte del tesoro fu donata dalla Società a diversi musei d'oltralpe, senza però dare maggiori dettagli. Incrociando queste informazioni con quelle riportate nel seguente articolo del "Corpus des Trésors Monétaires Antiques de la France", p. 76, (https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bd6t5370037z.image) possiamo avere un'idea più dettagliata del numero di monete donate: 324 monete al Museo municipale di Limoges, altrettante al Museo nazionale delle Antichità di Lione e al Museo delle antichità di Parigi. 16 al piccolo Museo di Gueret e 15 alla "Società degli Antiquari di Poitiers". In totale, circa un migliaio di monete furono donate al "pubblico", le restanti sono rimaste alla Società negli uffici centrali di Lione e nella Centrale a gas di Limoges. Non sono riuscito a trovare maggiori informazioni sulle tipologie dei pezzi donati ai musei. Inoltre, non ho trovato notizie sul destino che gli abbia fatto fare la Società del gas: le ha vendute in asta? Le ha distribuite agli azionisti? Sono state tenute dall'Amministratore delegato o dal Direttore della centrale di Limoges come "bonus"? L'insieme di queste ipotesi? Secondo Hugon, la scoperta del tesoro di Limoges ha posto le basi per ridisegnare la storia della regione. Fino a quel momento infatti, nella regione dell'antica Augustoritum (Limoges) non erano stati ritrovati tesori importanti, e questo aveva spinto numerosi studiosi a ipotizzare un declino della città per cause naturali. Hugon nel suo studio ipotizza invece come il tesoro della centrale a gas sia da inquadrare negli anni turbolenti dell'ascesa di Postumo (di cui è stata trovata una singola moneta nel ripostiglio) e della nascita "dell'impero delle Gallie". Due parole vorrei spenderle sul numismatico Henri Hugon, classico erudito di fine Ottocento, che fu chiamato a gestire la classificazione del tesoretto. Alto funzionario pubblico francese, diventa Direttore Generale dell'Agricoltura in Tunisia, all'epoca protettorato francese. In Tunisia, scrive il primo trattato di numismatica del Paese, "Numismatique Beylicale", che diventerà la referenza per le monete dei Bey di Tunisi. In pensione, va a vivere nel limosino dove si dedica interamente alle attività storico-archeologiche della SAHL, di cui diventerà presidente. Mi sembrava giusto rendergli omaggio. I "passaggi" della moneta e l'etichetta da collezione Un altro fatto curioso ma importante riguarda i vari passaggi che la moneta ha effettuato. CGB nel pedigree aveva inserito unicamente la provenienza dal tesoretto di Limoges. Tuttavia, sono riuscito a individuare almeno due altri passaggi: nel 2017, è stata messa all'asta dal sito "La galerie des monnaies .fr" che ha gestito la vendita di un ampio lotto di monete romane per conto della casa d'aste Prado Falques di Marsiglia (Monnaies Romaines LES SÉVÈRES (193-235 après J.-C.). Insieme alla mia moneta, altri 50 pregevoli pezzi provenienti dallo stesso tesoro. La cosa interessante, tuttavia, è che tra queste 51 monete figura anche il denario con al diritto il busto di Settimio Severo e al rovescio il busto di Caracalla infante, considerato un ibrido unico, descritto nello studio di Hugon (vedi sopra) come il pezzo più raro trovato nella giara. Con ragionevole certezza, pensavo poter affermare che questo lotto di monete, (tra cui anche la mia), facesse parte di quelle catagolate da Hugon nel 1926, poi "tenute" dalla Società del gas di Limoges e quindi disperse chissà come. Poi però ho notato che tra le monete esitate, figura un denario di Gordiano Africano, non recensito dallo studio di Hugon: che fosse una delle monete intascate dagli operai e acquistate dal collezionista? Che ci sia stato un errore in sede di inventario da parte di Hugon? Nel frattempo, ho scritto una email al sito "La galerie des monnaies", chiedendo se potessero rivelare maggiori dettagli sulla provenienza del lotto di monete in questione. Vi farò sapere se dovessero mai rispondermi (tentar non nuoce). Alcune delle monete vendute nel dicembre 2017 sono riapparse nel 2018 da CGB, tra cui il denario ibrido/mule con i busti di Settimio Severo e Caracalla, che ha rivenduto nella Live auction del 5 giugno 2018. Nel 2024, la mia moneta insieme ad altre 8 (sempre tutte precedentemente passate da Prado Falques/La galerie des monnaies) è poi riapparsa tale e quale nell'E-Auction 8 di MDC del 9 marzo 2024. CGB ha nuovamente fatto incetta e le ha acquistate tutte e messe in boutique. Cercando in rete, sono riuscito a trovare un'altra etichetta di una moneta proveniente dalla stessa collezione esitata da Prado Falques e poi da MDC (Finally: a type I've wanted for years! - Roman Empire - Numis Forums), e un'altra etichetta del 1914 che potrebbe essere dello stesso collezionista, proprio su questo forum (https://www.lamoneta.it/topic/169001-aureliano-comune-ma-con-pedigree/#comment-2120863), che però non ho ritrovato sul catalogo online "La galerie des monnaies" del 6 dicembre 2017. Considerazioni personali finali Mi sono divertito molto a fare queste richerche. Questo è stato uno dei primi acquisti e mi ha spinto ad approfondire tanti aspetti non prettamente "numismatici" che però mi hanno ugualmente entusiasmato. Credo di aver pagato un po' troppo (200 EUR), soprattutto considerata la tipologia e qualità di conservazione della moneta. Cercando i vari "passaggi" del pezzo ho infatti notato come solamente nel marzo 2024, nell'asta MDC, il prezzo di aggiudicazione fu di soli 50 EUR. Forse i prezzi MDC erano un po' bassi, ma quello che ho pagato trovo sia un tantino alto. In compenso, la moneta mi piace molto e ha una storia particolare da raccontare (oltre alla storia initrinseca della sua coniazione). Spero questo mio (lungo) intervento vi abbia entusiasmato quanto ha entusiasmato me scriverlo. Rimango ovviamente in attesa di commenti, info aggiuntive, considerazioni o critiche. Grazie mille per l'attenzione e un caro saluto a tutti. K
  16. Ulpianensis

    Fiorini vecchi d'argento , proviamo a far ordine ?

    E questo secondo voi a quale stile corrisponde…? …perché, al di là del bottone e del nimbo, il volto mi sembra di fattezza piuttosto “arcaica”…
  17. Arka

    Procopio - AE 3 Reparatio Fel Temp

    In realtà il tardo impero nasconde varie tipologie, anche se quasi tutte legate alla salvezza dell'impero. Personalmente lo preferisco all'alto impero proprio per la drammaticità dei tempi... Arka # slow numismatics
  18. Pxacaesar

    Sesterzio di Antonino Pio, Equità

    Ciao ma no perché. È una ricostruzione ( bella o brutta a seconda di chi la guarda) fatta da qualcuno che ci ha messo tempo, impegno e quindi lavoro che sono cose sempre apprezzabili 🙂 ANTONIO
  19. Arka

    Costantino I - Principi Iuventutis testa elmata

    Sì, l'ho conservato perchè in un unico volume c'è tutta la monetazione romana... tutta come tipologia intendo. 😉 Poi ovviamente ho il RIC. Arka # slow numismatics
  20. Ciao Lorenzo, prima di tutto mi ritengo offeso perché non mi hai taggato 🤣, comunque interessante argomento che è stato trattato ma non in maniera esaustiva. In linea di massima mi trovo d'accordo con il De Benetti, i fiorini di stella con legenda IOHANNES per me sono l'ultima emissione del tipo e seguono la tipologia con la legenda SIOHANNE. Per chi non ha il MIR un interessante estratto
  21. Ulpianensis

    Denari Enriciani

    La prima (cioè la prima e la terza) risale alla fine del regno di Enrico IV / inizio del regno di Enrico V di Franconia, con datazione ipotetica al passaggio tra XI e XII secolo (1090-1115?). La seconda non mi sembra di stile troppo degenerato, la attribuirei ancora al pieno regno di Enrico V, diciamo entro il 1125. Dovevi inserirle nella discussione “Denari di Lucca”!😅 Lì sì che trovavi qualcuno in grado di datartele quasi all’anno!😂
  22. favaldar

    Doppia Pio VI 1776

    Non dovevi postarla qui il tuo è un post che andava aperto in una nuova discussione nel "reparto" pesi monetali per avere delle risposte qui non so se ne avrai. Queste erano le discussioni di tanti anni fa quelle che insegnano qualcosa, in pochi anni come è peggiorato il Mondo. Speriamo torni ai suoi tempi migliori. Ciao Roberto spero vada tutto bene a me sinceramente no ma sono un combattente. Fino alla Morte e oltre.🥰
  23. ARES III

    Sesterzio di Antonino Pio, Equità

    Bella moneta e l'assenza di patina personalmente non mi disturba proprio in questo caso. Bravo. PS: non è colpa tua naturalmente, ma quella ricostruzione di Antonino è stata fatta veramente male, è proprio brutto. Io la toglierei subito perché danneggia esteticamente la tua moneta...
  24. Fra Landi

    Tornese

    Perdonate le mie scarse capacità con la matita, dopo varie prove, pessime, di ricalco, questo disegno riassume quello che a me sembra di intravedere. Ripeto sembra, nessuna certezza data la mia scarsa esperienza.
  25. https://www.bing.com/ck/a?!&&p=2eaef23b37bed1b9296e1e367eb29bd656e52242581ca696a278376ba78e5373JmltdHM9MTc1NTU2MTYwMA&ptn=3&ver=2&hsh=4&fclid=0fc354c2-4a46-699f-259b-42e34b31682d&psq=torre+sul+danubio+dell'+epoca+di+marco+aurelio&u=a1aHR0cHM6Ly93d3cubXNuLmNvbS9pdC1pdC9ub3RpemllL290aGVyL3VuYS1zdXBlci10b3JyZS1yb21hbmEtc3VsLWRhbnViaW8tbHVsdGltYS1zY29wZXJ0YS1zdWxsZS1ndWVycmUtZGktbWFyY28tYXVyZWxpby9hci1BQTFLSU12Rj9vY2lkPUJpbmdOZXdzU2VycA&ntb=1 Notizia di alcuni giorni fa : (Adnkronos) - Un'importante scoperta archeologica è emersa nel piccolo villaggio croato di Mohovo, non lontano dalle rive del Danubio: una squadra di archeologi guidata da Marko Dizdar ha identificato i resti di una torre di guardia romana, risalente con ogni probabilità al regno dell'imperatore Marco Aurelio (161-180 d.C.). I resti della struttura sono stati rinvenuti tra frammenti di ceramica e fibule antiche, sparsi sul terreno. Secondo le prime analisi, la torre era parte di un sistema difensivo più ampio, pensato per sorvegliare uno dei passaggi strategici lungo il Danubio, confine naturale e militare dell’Impero romano. "La torre è stata costruita in un punto strategico, con una vista eccellente su un'ampia area. Era protetta naturalmente da profondi burroni su tre lati", ha spiegato Dizdar. La fondazione misura 40 metri di lunghezza per 30 di larghezza. La struttura originaria, probabilmente in legno, si elevava fino a sei metri di altezza e risultava circondata da fossati profondi e da una palizzata difensiva. Non si trattava di un avamposto isolato: la torre comunicava con altri presidi militari della zona, come quelli di Ilok e Sotin, distanti circa 12 chilometri. "È verosimile che fosse presidiata da diversi soldati, pronti ad avvertire in caso di pericolo le torri e le guarnigioni vicine", ha aggiunto l’archeologo. La costruzione della torre si inserisce nel contesto delle guerre marcomanniche, combattute da Marco Aurelio contro le popolazioni germaniche dei Marcomanni e dei Sarmati Iazigi, che minacciavano i confini danubiani dell’Impero. Questi conflitti, durati dal 166 al 180 d.C., spinsero Roma a rafforzare in maniera significativa i propri limes, ovvero le linee di confine fortificate. La torre di Mohovo sarebbe stata oggetto di almeno tre fasi costruttive, a testimonianza del continuo adattamento delle difese romane in risposta alle minacce esterne. Secondo gli studiosi, la struttura potrebbe essere stata trasformata in un piccolo forte nel IV secolo d.C., durante una nuova fase di instabilità politica e militare. I lavori di scavo, iniziati lo scorso aprile, hanno rivelato che l’area fu abitata in modo continuativo dall’età del rame fino al Medioevo. La campagna archeologica ha già restituito importanti reperti, ma il team conta di proseguire le indagini l'anno prossimo, focalizzandosi sui resti del presunto forte tardoantico. La scoperta aggiunge un tassello prezioso alla conoscenza delle strategie difensive dell’Impero romano lungo il Danubio, una zona di frizione costante tra Roma e i popoli barbari dell’Europa centrale. (di Paolo Martini)
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