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Non e' il caso di comunicarlo alla casa d'aste?
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Piccola curiosità
PostOffice ha risposto a un topic di dareios it inviato in Filatelia e Storia Postale
Il 16.3.25 come da tabella tariffaria il costo aumenta da 30c a 40c, (sei giorni dopo la tua cartolina postale del 10.3.25), infatti nella cartolina postale del 21.4.25 abbiamo un'integrazione del 10c rosso Leoni all' affrancatura. Le tariffe postali negli anni 1924-25 appartengono ad un periodo tempestoso. Furono gli anni in cui l’inflazione toccò uno dei suoi massimi, e, anche per spedire una lettera, il costo aumentò sino ad una cifra che fu poi raggiunta di nuovo solo alla fine del 1943. L’anno esaminato si divide in due periodi tariffari. Nel primo, dal 1 gennaio 1924 al 15 marzo 1925 (ma tutte le tariffe ricordate erano già in vigore dal 1 gennaio 1923), spedire una lettera costava 50c a porto e con 1 lira si poteva richiedere anche il diritto di raccomandazione. L’espresso scontava 60c (oltre, ovviamente, ai 50c della lettera semplice). Costo dimezzato, ma non per i diritti accessori, per le lettere all’interno del distretto (per intenderci, città per città… e immediati dintorni). Stampe e cartoline con sola firma pagavano 10c , aumentati a 15c per le cartoline in distretto o con cinque parole (anni in cui i postelegrafonici dovevano contare le parole, oggi non si mettono neanche più gli annulli ! ). Con 20c s’inviava un biglietto da visita, mentre, con 25c si poteva spedire una fattura o si scriveva ad un militare e con 30c infine, si poteva scrivere quanto si voleva su una cartolina e farla recapitare in tutta l’Italia. -
Nuovissimo e-shop della Zecca di Cipro
francus ha risposto a un topic di mauro53 inviato in Altre discussioni relative alle monete in Euro
Grazie, si sa quando si dovrebbe effettuare questo cambio? E anche le caratteristiche delle nuove banconote sono note (ad esempio: carta tradizionale o polimero?) Immagino che per un certo periodo le banconote coesisteranno. Si prevede che si debba andarle a cambiare in banca o le ritireranno man mano dalla circolazione? -
Parthicus
L. Licinio Lucullo ha risposto a un topic di L. Licinio Lucullo inviato in Monete Romane Repubblicane
Nel 40 a.C. i Parti, approfittando della debolezza di Roma, dissanguata dalle guerre civili e lacerata dalle divisioni conseguenti alla morte di Cesare, invasero le province orientali e dilagarono attraverso la penisola anatolica sino al mare Egeo. Li guidava un traditore, Quinto Labieno, figlio di quel Tito Labieno che, sebbene descritto da Plutarco come “amico tra i più intimi e luogotenente di Cesare, che aveva lottato al suo fianco con grande coraggio durante tutte le guerre in Gallia”, aveva abbandonato il suo comandante per schierarsi prima con Pompeo Magno, poi i suoi figli. Quinto Labieno aveva anche guadagnato alla causa partica le truppe lasciate a presidio della Siria, consentendo così anche l’occupazione di quella provincia. I Parti gli avevano affidato il comando del proprio esercito, ossia quella stessa cavalleria che solo tre anni prima aveva annientato le legioni di Crasso nella devastante battaglia di Carre; per questo, quando emise un proprio denario fece apporre al dritto il suo ritratto, al rovescio un cavallo partico con arco e faretra appesi alla sella. Ciò che colpisce di questa moneta è la legenda, ove egli si definiva PARTHICVS: questi cognomina infatti venivano assegnati a chi debellava un nemico (come nei casi di “Africano”, “Emiliano”, “Asiageno”, “Turino”), non certo a chi si vendeva a lui. Non solo Labieno era un traditore, non solo si vantava di essere un traditore, ma derideva la tradizione guerriera dell’Urbe. Nel 39 a.C. sbarcò nella provincia d’Asia Publio Ventidio Basso, generale incaricato da Marco Antonio di ricacciare i Parti fuori dai confini dei territori romani, con 11 legioni di veterani. Per finanziare la sua campagna militare egli emise allora l’altro dei denari illustrati, che reca al dritto il ritratto di Antonio stesso, al rovescio l’immagine di Giove stante con lo scettro in mano e la propria firma, P.VENTIDI PONT.IMP. Ventidio venne a contato con l’esercito nemico in Cilicia, presso il Monte Tauro (una delle cime della catena che porta lo stesso nome), e lo sconfisse duramente, uccidendo il traditore Quinto Labieno. La sua cavalleria, mandata poi in avanscoperta, si imbatté in un altro contingente partico ai confini della Siria, presso il Monte Amano (attuali Monti Nur, ai confini tra Turchia e Siria); stava per essere sopraffatta, quando sopraggiunse Ventidio stesso con le legioni infliggendo ai Parti una nuova, cocente sconfitta. I Parti si ritirarono allora dalla Siria, ove Ventidio fece acquartierare le sue truppe per trascorrere l’ormai incipiente inverno. Nella primavera del 38 a.C. Pacoro, re dei Parti, decise di reagire duramente contro Ventidio. Predispose un contingente molto numeroso dei temutissimi arcieri a cavallo, gli stessi che nel 53 a.C. avevano fatto strage delle legioni di Crasso, e degli altrettanto feroci catafratti, reparti di cavalleria corazzata capaci di travolgere e scompaginare le fila della fanteria, e ne assunse personalmente il comando. Partì dal suo regno in primavera; Ventidio, informato dalle sue spie degli spostamenti di truppe nemiche e necessitato a riunire le sue legioni (sparse nei diversi accampamenti invernali) prima di poterle affrontare, riuscì, con un’efficace attività di controinformazione, a far pervenire a Pacoro false indicazioni di un’incipiente imboscata romana, convincendolo a intraprendere un percorso più lungo del necessario. I Parti raggiunsero così i Romani solo il 9 giugno, anniversario della battaglia di Carre, e li trovarono trincerati dietro le proprie fortificazioni sulle pendici del Monte Gindaro (nell’attuale Siria settentrionale), paralizzati dalla paura. Decisero quindi di attaccarli e gli arcieri a cavallo si gettarono contro di loro, seppure in salita; avrebbero rinovellato le epiche gesta compiute 15 anni prima. Era una trappola. Al momento opportuno le porte degli accampamenti romani si aprirono e i legionari eruppero correndo - in discesa - contro la cavalleria nemica, armi in pugno. La manovra riuscì alla perfezione; presi alla sprovvista, i cavalieri non ebbero il tempo di colpirli, né di manovrare in ritirata; presi da panico si sbandarono, ostacolandosi a vicenda, galoppando gli uni contro gli altri. Molti non sopravvissero ai gladi dei Romani e agli zoccoli dei commilitoni, gli altri tornarono verso la posizione del loro re. Nella loro travolgente marcia, le legioni raggiunsero così il nerbo dell’esercito partico dove i catafratti, che erano rimasti in attesa alla base del pendio (non potevano caricare in salita, con il peso delle loro corazze), si strinsero in una formidabile formazione difensiva con al centro il re e la guardia reale: un muro di metallo, contro cui i legionari si sarebbero sicuramente schiantati. Ma i legionari non li raggiunsero. Si fermarono e li circondarono, fuori dalla portata degli archi dei pochi arcieri rimasti, A questo punto, dagli accampamenti romani sovrastanti cominciarono a volare le pietre e le glandae plumbae (“ghiande di piombo”) scagliate dai frombolieri greci e cretesi che Ventidio aveva arruolato e portato seco proprio attendendo quell’occasione. Velocissimi, i proiettili cominciarono a tempestare cavalli e cavalieri, ancor più efficaci in quanto arrivavano da postazioni sopraelevate, ferendo gli animali e disarcionando gli uomini; circondati dalle legioni, i Parti non sapevano come reagire. Quando fu il momento, la pioggia di pietra e metallo si interruppe all’improvviso e le legioni, levato un alto grido, si gettarono da tutti i lati contro le fila dei Parti, ormai miseramente scompaginate e composte per lo più da cavalieri appiedati, impacciati nei movimenti. L’attacco romano mirò direttamente contro la guardia reale; malgrado la sua accanita resistenza alla fine essa dovette soccombere e, quando un centurione levò alta la testa del re morto, le poche sacche di resistenza partica si sbandarono definitivamente. Chi aveva ancora un cavallo fuggì nella direzione del ponte sull’Eufrate, deciso a tornare in patria; ma le soprese di Ventidio non erano ancora finite: la cavalleria romana era stata tenuta in attesa proprio in previsione di una fuga in quella direzione e sbarrò la strada ai Parti, impedendo loro di guadagnare la salvezza. Nello stesso giorno in cui i Parti avevano sconfitto le legioni di Crasso uccidendo il triumviro, i Romani avevano debellato i cavalieri di Pacoro uccidendo il re. Ventidio, tornato a Roma, il 27 novembre del 38 a.C. celebrò il trionfo. Come disse Plutarco, “Ventidio è l'unico generale romano che ad oggi abbia celebrato un trionfo sui Parti”. Lui, se lo avesse voluto, avrebbe potuto fregiarsi del cognomen Parthicus, che Labieno aveva infangato. ____________________________ Queste vicende sono ancora più strabilianti, se si tiene conto della storia personale di Ventidio. Originario di Ausculum (Ascoli Piceno), Figlio di un comandante italico del bellum sociale, alla morte del padre fu fatto prigioniero a portato Roma dove, in tenerissima età (forse aveva solo un anno), fu fatto sfliare in braccio alla madre come preda bellica durante il trionfo di Pompeo Strabone. Restò quindi nell’Urbe, dove crebbe in una situazione di estrema indigenza, lavorando duramente per guadagnarsi da vivere. Sappiamo da Cicerone che faceva l’umilissimo mestiere del mulattiere. Siccome, da mulattiere appunto, fu incaricato di portare approvvigionamenti all’esercito, venne notato da Giulio Cesare, che aveva un particolare acume nell’individuare le persone capaci e decise di affidargli compiti di combattimento, avendo apprezzato l’operosità e la determinazione. Partecipò così al bellum Gallicum come tribuno militare e in Gallia conobbe un altro disperato di cui Cesare aveva intuito e valorizzato le doti militari, Marco Antonio; i due impararono ad apprezzarsi. Tornato a Roma potè, grazie al suo curriculum militare, proporsi al popolo che lo elesse tribuno della plebe. Nel 44 a.C., quando fu ucciso Cesare, era pretore; nel 43 a.C. Antonio lo fece nominare consul suffectus al posto di Quinto Pedio, morto prematuramente. Sappiamo da Aulo Gellio che il popolo commentò “È avvenuto un prodigio incredibile e recente: colui che accudiva i muli è stato nominato console”. Da poverissimo figlio di un nemico, era giunto al consolato; da ornamento del trionfo altrui, era giunto a celebrare il proprio trionfo. -
40 a.C., denario RRC 524/2 39 a.C., denario RRC 531/1. Queste due monete, oggi rarissime, nono solo ricordano i protagonisti di una stessa vicenda, ma raccontano anche due modi differenti, due poli opposti di interpretare l’ “essere Romano” alla fine della Repubblica, mentre le guerre civili laceravano la Repubblica.
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6 kreuzer 1684 Leopoldo I
Carlo. ha risposto a un topic di Carlo. inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
i ponderali sembrerebbero anche corretti, 2,97 grammi per 25 mm. ho dota una primissima pulita alla moneta e sembrerebbe, nella piegatura al verso, emergere dell'argento. -
A proposito di annulli pubblicitari
PostOffice ha risposto a un topic di AngeloCF inviato in Filatelia e Storia Postale
Certo, .. sarebbe una collezione tematica eccezionalmente bella. Gli annulli nitidi sono ovviamente più interessanti, ma vorrei puntualizzare che anche gli annulli meno nitidi ma leggibili e visibili non sono da tralasciare. Questo e' ancora oggi un collezionismo di nicchia ma ho buone speranze per il futuro. Ricordo che le targhette sono veramente molte, gli unici cataloghi che le elencano sono l'Ornaghi e il Bartolomasi per l' Italia, sono cataloghi non piu' editi quasi introvabili, l' ultima edizione dell' Ornaghi è del 1974 credo, e del Bartolomasi meta' anni sessanta, quindi anche i valori di catalogo sono obsoleti, esistono poi delle pubblicazioni dell'A.N.C.A.I Associazione Nazionale Collezionisti Annullamenti Italiani, ma sono solo per i soci. Quando un collezionismo è di nicchia diventa difficile anche trovare testi di riferimento attuali, ecco perché quando si trovano i cataloghi vanno acquistati.. anche se vecchi danno comunque un riferimento sulla rarità.. poi il valore con un pochino di esperienza viene contestualizzato al presente. -
Richiesta identificazione e possibile difetto di conio - 1 Shilling 1960
SicilianoMagnoGreco ha risposto a un topic di Alessandro16 inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
Buongiorno, concordo con l'ipotesi di @nikita_. Non credo che sia un difetto di coniatura. - Oggi
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A proposito di annulli pubblicitari
dareios it ha risposto a un topic di AngeloCF inviato in Filatelia e Storia Postale
Anche io non pensavo ce ne fossero tante. Sono anche belle, adatte per una collezione tematica. -
Piccola curiosità
dareios it ha risposto a un topic di dareios it inviato in Filatelia e Storia Postale
Grazie Marco, queste due cartoline si trovano dunque a cavallo della data dell'aumento della tariffa postale. Ma tu guarda! -
Dal 26% al 12,5%? Le ipotesi sulla nuova imposta per l’oro da investimento
MatteoCaruso ha risposto a un topic di danielo93 inviato in Questioni legali sulla numismatica
Nulla è ancora confermato, ma se la misura permettesse davvero di rivalutare il proprio oro da investimento al 12,5% invece di pagare il 26% sui guadagni futuri, potrebbe essere un buon affare per chiunque avesse già pianificato di vendere a un certo punto. Il vantaggio maggiore sarebbe per chi non ha i documenti di acquisto. Al momento, vengono colpiti dall'intero 26% sull'intero importo di vendita, il che è brutale. Poter pagare un'imposta fissa inferiore per azzerare la base di costo risolverebbe un grosso problema per loro. -
5000 Lire Repubbliche Marinare
torpedo ha risposto a un topic di cipa inviato in Cartamoneta e Scripofilia
E' una banconota molto bella, piace molto anche a me, peccato che nel tuo esemplare siano presenti quelle macchie deturpanti, che ne rovinano a mio parere l'aspetto generale, ma l'importante ovviamente è che piaccia a te🙂. -
Parere su 2 lire Eritrea 1890
torpedo ha risposto a un topic di Fabiohilton inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
Anche a mio parere la moneta è buona, ma malridotta. -
Pxacaesar ha cambiato la sua foto del profilo -
5000 Lire Repubbliche Marinare
falco71 ha risposto a un topic di cipa inviato in Cartamoneta e Scripofilia
complimenti ottimo acquisto! -
Monete super-extra bizzarre della Terra
falco71 ha risposto a un topic di nikita_ inviato in Monete Estere
Buongiorno carina questa colt -
Il museo degli orrori
caravelle82 ha risposto a un topic di caravelle82 inviato in La piazzetta del numismatico
Ahhh partiamo " bene"... Con una manifestazione pseudo umana di "homo defincens". Immagino la soddisfazione del " genio " che ha fatto ciò🫠 -
Buongiorno, la discussione non dovrebbe essere spostata nella sezione degli euro?
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A proposito di annulli pubblicitari
caravelle82 ha risposto a un topic di AngeloCF inviato in Filatelia e Storia Postale
E continuo a vederne altri! Ma.esiste un testo? Un riferimento? Su questi intendo Post @PostOffice? Quello di Salsomaggiore ha il suo perché😁 -
Mezzo tornese 1849
SS-12 ha risposto a un topic di sulinus inviato in Monete e Medaglie delle Due Sicilie, già Regno di Napoli e Sicilia
Bella e in buone conservazione, peccato che nella prima foto a ore 9/10 ci sia una "frattura" (non so bene come definirla) e la macchioline sulla M (può essere malattia del bronzo?) . Comunque bella , buona giornata Bell'acquisto -
Dodrans e Bes , antiche e rare monete della Repubblicana romana
decio ha risposto a un topic di decio inviato in Monete Romane Repubblicane
Buongiorno @gpittini , mi fa piacere di non essere il solo ad ignorare l' esistenza di questi due nominali , pensavo fosse una mia personale "mancanza" , derivante forse dalla loro rarita' dovuta al fatto che solo due Magistrati li emisero . Per quanto riguarda la tua domanda , la parola latina BES , BESSIS , deriva da un peso di otto oncie , oppure dalla misura geometrica contenente otto parti di uno jugero , o secondo Marziale un interesse sul denaro prestato pari all' 8% . -
Mezzo tornese 1849
motoreavapore ha risposto a un topic di sulinus inviato in Monete e Medaglie delle Due Sicilie, già Regno di Napoli e Sicilia
Buongiorno @sulinus, non seguo questi piccoli nominali, ma mi sembra in ottima conservazione. Complimenti per l'acquisto. -
SANPIETRINO SAN SEVERINO LEGENDA CURIOSA
rcamil ha risposto a un topic di latino inviato in Monete e Medaglie Pontificie
Sì @uragano, anche la madonnina di Viterbo era molto interessante, ribattuta su sampietrino, con stile "strano" di probabile fattura repubblicana. E anche questa non adeguatamente descritta, ma almeno valorizzata dagli offerenti ☺️: https://negrini.bidinside.com/it/lot/30514/pio-vi-1775-1799-viterbo-cinque-baiocchi-a-/ Ciao, RCAMIL. -
Ho avuto in mano una moneta di questo tipo, l ho acquistata in fiera a Verona due anni fa… assolutamente false!
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Il museo degli orrori
Carlo. ha risposto a un topic di caravelle82 inviato in La piazzetta del numismatico
"Non eccellenti" è un vago eufemismo, ma del resto siamo al museo degli orrori!
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