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ID Byzantine follis
Antonino1951 ha risposto a un topic di Ajax inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
Salve Ale il valore deve vedersi al contrario -
ID unknown Ancient
ART ha risposto a un topic di Ajax inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
Current hypotheses are Greek coin or seal/button. -
Vaticano 2024
Aretusa ha risposto a un topic di naga inviato in Euro Monete da collezione Italiane e delle altre Zecche Europee.
A me su tracking di UPS risulta ancora questo: 20/08/2025 10:01 In magazzino Scansione magazzino Fiumicino, Italy Mentre sul sito CFN sempre consegnato...... -
Salve, qualche esperto mi aiuta a datare indicativamente questa medaglietta raffigurante Venanzio e Anastasio? Dimensioni 1,8 cm, 2,3 grammi. Grazie in anticipo a tutti.
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Del resto era anche insensato falsificare una moneta da 10 centavos nel 1975 con l'inflazione che c'era all'epoca (un picco del 19%, di poco superiore a quella media italiana anche contato il picco del 24%).
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5 centesimi Italia su prora - 1908 VEIII°
Alan Sinclair ha risposto a un topic di Alan Sinclair inviato in Regno d'Italia: identificazioni, valutazioni e altro
Ciao @Oppiano, ottima osservazione ! Nessun punto all'interno dell' 8 , era un puntino di polvere. -
Oria: trovata moneta longobarda di Sicardo di Benevento
ARES III ha risposto a un topic di ARES III inviato in Monete dei Regni Barbarici
Oria Bizantina: scoperte sepolture e complessi monumentali nel Parco Montalbano (Brindisi) La campagna 2025 nel Parco Montalbano ha riportato alla luce strutture, sepolture e reperti che confermano il ruolo di Oria (Brindisi) come centro amministrativo ed economico in età bizantina. Gli studi proseguono per chiarire le dinamiche insediative tra IX e XI secolo in Terra d’Otranto. Si è tenuta martedì 12 agosto a Lecce, presso la sede della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto, la conferenza stampa dedicata ai primi risultati della campagna di scavo 2025condotta dall’Università del Salento nell’area di Parco Montalbano a Oria, in provincia di Brindisi. Alla presentazione hanno preso parte il Soprintendente Antonio Zunno, la funzionaria archeologa responsabile per il Comune di Oria Antonella Pansini, il sindaco di Oria Cosimo Ferretti e Paul Arthur, professore ordinario di Archeologia Medievale presso l’Università del Salento e presidente della Società degli Archeologi Medievisti Italiani. L’intervento ha permesso di illustrare le evidenze emerse durante le indagini archeologiche, che confermano la complessità della stratificazione urbana della città e mettono in luce soprattutto le fasi di vita risalenti all’età bizantina. La zona, collocata ai piedi del castello, aveva restituito già tra il 2013 e il 2015 parte di un complesso riconducibile al X-XI secolo. In quella circostanza era stato rinvenuto anche un sigillo in piombo raffigurante San Teodoro, databile al X secolo, interpretato come traccia di scambi diplomatici tra il governatore bizantino di Durazzo e membri delle élite locali. La scoperta, in ogni caso, non aveva avuto una diffusione pubblica, e rimanevano ancora incerte le dimensioni, la funzione e la rilevanza del sito. Strutture bizantine scoperte a Parco Montalbano, Oria, nel luglio 2025. Foto: © Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto Il progetto attuale rientra in un programma sul patrimonio bizantino dell’Italia meridionale, coordinato dal professor Arthur e sviluppato da cinque atenei italiani. Nel 2023 l’Università del Salento aveva infatti avviato una prima campagna di documentazione, accertando il valore dell’area come centro amministrativo ed economico della Terra d’Otranto in seguito alla riconquista bizantina del Mezzogiorno da parte dell’imperatore Basilio I, avvenuta tra l’867 e l’880. Con una nuova concessione ministeriale, nel 2025 sono ripresi gli scavi, che hanno consentito di definire meglio le caratteristiche del sito e di ricostruire alcuni aspetti della vita cittadina in un periodo compreso tra l’arrivo dei bizantini e la conquista normanna della città, avvenuta intorno al 1062. Prima dell’avanzata bizantina, Oria era sotto il dominio dei Longobardi di Benevento e probabilmente fungeva da roccaforte di frontiera. Le forze bizantine si concentravano nel basso Salento, con centro ad Otranto, e la città avrebbe potuto rappresentare un punto strategico contrapposto a una guarnigione bizantina attestata a Lecce, all’interno dell’anfiteatro romano, ipotesi su cui indagano tuttora gli scavi diretti da Giuseppe Muci della Soprintendenza. Le testimonianze materiali della presenza longobarda a Oria restano limitate: oltre a due sepolture rinvenute nel 1999 in via Strabone, i recenti scavi hanno restituito una moneta in argento coniata dal principe Sicardo di Benevento tra l’832 e l’839, segno della rilevanza assunta dal centro in quell’epoca. Le evidenze più consistenti appartengono comunque al periodo bizantino. Oltre alle strutture individuate negli scavi 2013-2015, nel 2025 sono stati messi in luce nuovi edifici che confermano la complessità del complesso edilizio. Le costruzioni, articolate a terrazze e ricavate anche nel banco roccioso con ambienti rupestri, presentano fondazioni in pietra a secco e alzati probabilmente realizzati in legno e mattoni crudi, con un’altezza che avrebbe potuto raggiungere due piani. Il rinvenimento di sottili lastre in pietra calcarea, già documentate in passato e ritrovate nuovamente in questa campagna, fa ipotizzare che i piani lignei fossero rivestiti in pietra, indizio di edifici destinati a persone di rango elevato. Due sepolture bizantine da Parco Montalbano, Oria. Quella a destra conteneva due adulti, probabilmente donne, e almeno cinque bambini. Foto: © Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto Le strutture avevano anche funzioni produttive. Sono stati rinvenuti frammenti di macine per la molitura dei cereali, basi di presse per la lavorazione delle olive, oltre a corna di cervo e manufatti in osso che indicano l’esistenza di un laboratorio artigianale. Gli scarti suggeriscono la possibilità che in quest’area venissero realizzati anche oggetti in bronzo e in altri materiali. L’aspetto amministrativo e militare del complesso è confermato dal sigillo in piombo di X secolo e da nuovi ritrovamenti di apparati bellici. Nella campagna è stata rinvenuta inoltre una punta di freccia in ferro e un oggetto in bronzo interpretato come testa di mazza, elemento che se confermato indicherebbe la presenza di reparti di cavalleria bizantina. Parallelamente, le indagini hanno approfondito lo studio di una necropoli bizantina individuata a nord del complesso edilizio. In una sepoltura particolarmente elaborata l’antropologa Serena Siena ha rilevato un dato peculiare: la prevalenza di tombe femminili e infantili rispetto a quelle maschili. Un aspetto anomalo che richiede ulteriori verifiche. La presenza di frammenti di marmo decorato e la vicinanza delle sepolture fanno ipotizzare l’esistenza di un edificio religioso nelle immediate vicinanze, forse una chiesa collegata al cimitero. La frequentazione dell’area sembra interrompersi dopo l’XI secolo. La demolizione intenzionale degli edifici potrebbe coincidere con la costruzione del castello normanno nel XII secolo. L’assenza di strutture lungo il pendio di Parco Montalbano avrebbe garantito al nuovo insediamento una posizione di dominio, con vista sulle vie di comunicazione principali, tra cui il tracciato dell’antica Via Appia. Le indagini hanno dunque restituito un insieme di dati utili per la ricostruzione delle dinamiche insediative e produttive della Terra d’Otranto in età bizantina, periodo ancora poco studiato rispetto alle fasi messapiche e romane di Oria. Reperti, strutture e sepolture, oggi in fase di analisi specialistica, permettono di definire meglio il ruolo assunto dalla città in un momento storico caratterizzato dalla riconquista bizantina dell’Italia meridionale e dalla minaccia araba proveniente dal Mediterraneo. Moneta d’argento longobarda del principe Sicardo di Benevento risalente all’832-839 d.C., proveniente da Parco Montalbano, Oria (sotto) e immagini dello stesso tipo di moneta una volta ripulita (sopra). Foto: © Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto La campagna è stata diretta dal professor Arthur, con attività sul campo coordinate da Paolo Marcato insieme a un gruppo di studenti dell’Università del Salento e delle Università di Padova e Salerno. Lo studio antropologico delle sepolture è stato condotto da Serena Siena, mentre la catalogazione dei reperti è stata affidata a Serena Musco. Il Comune di Oria ha supportato l’iniziativa grazie alla collaborazione del sindaco Ferretti e dell’assessore Immacolata Torchiani. Tra i collaboratori figurano anche Barsonofio Chiedi per la logistica e Marco Leo Imperiale per consulenze scientifiche. La prosecuzione del progetto nei prossimi due anni dovrebbe consentire ulteriori scoperte, con l’obiettivo di colmare le lacune relative alla storia della città tra il IX e l’XI secolo e di arricchire la conoscenza di una fase cruciale per la formazione dell’identità urbana del Salento. https://www.finestresullarte.info/archeologia/scavi-oria-brindisi-nuove-scoperte-bizantine-tra-edifici-tombe-reperti-militari Ti potrebbe interessare @Adelchi66 ? -
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Carlo. ha risposto a un topic di Alan Sinclair inviato in Regno d'Italia: identificazioni, valutazioni e altro
Ok non avevo capito io cosa intendessi -
Oria: trovata moneta longobarda di Sicardo di Benevento
santone ha risposto a un topic di ARES III inviato in Monete dei Regni Barbarici
Interessante -
Oria: trovata moneta longobarda di Sicardo di Benevento
ARES III ha aggiunto un nuovo link in Monete dei Regni Barbarici
Oria, l’ennesimo tesoro riaffiora dal sottosuolo: quante scoperte a Parco Montalbano, viene alla luce un inesplorato periodo bizantino. I dettagli Oria si conferma ancora una volta scrigno di storia, con nuove e significative scoperte archeologiche che gettano luce sul periodo bizantino, una fase poco documentata della storia della città. I primi risultati della campagna di scavo 2025 condotta dall’Università del Salento nell’area di Parco Montalbano sono stati presentati in una conferenza stampa tenutasi oggi, martedì 12 agosto, a Lecce, presso la sede della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio. Erano presenti il soprintendente Antonio Zunno, l’archeologa Antonella Pansini (funzionario archeologo responsabile per il comune di Oria), il sindaco di Oria Cosimo Ferretti (accompagnato dall’assessora alla Cultura Imma Torchiani), il professor Paul R. Arthur, ordinario di Archeologia Medievale dell’UniSalento e presidente della Società degli arceheologi medievisti italiani (Sami). Le indagini hanno permesso di riportare alla luce le fasi di vita di un importante settore della città, con specifico riferimento all’età bizantina (X-XI secolo), la cui reale estensione e funzione erano finora sconosciute. Gli scavi, realizzati nel mese di luglio 2025, hanno confermato l’importanza del sito per il periodo tra la riconquista bizantina dell’Italia meridionale da parte dell’imperatore Basilio I e la presa di Oria da parte dei Normanni nella seconda metà dell’XI secolo. Prima dell’arrivo dei Bizantini, la città era sotto la dominazione dei Longobardi di Benevento, un’epoca di cui si hanno poche testimonianze materiali. Tra i ritrovamenti più importanti figura proprio una moneta d’argento longobarda del principe Sicardo di Benevento, risalente all’832-839 d.C.. Le scoperte principali riguardano l’assetto del complesso edilizio, che si presentava sistemato a terrazze e faceva uso anche del banco roccioso. Gli edifici erano ben costruiti per l’epoca, con fondazioni in pietra a secco e alzati probabilmente in legno e mattoni crudi, e si ipotizza che avessero due piani. Il ritrovamento di numerose lastrine sottili in pietra calcarea suggerisce che i piani in legno fossero rivestiti in pietra, indicando che alcuni degli edifici fossero probabilmente di alto rango sociale. Oltre agli edifici, sono state rinvenute testimonianze di attività produttive, come frammenti di macine per la molitura dei cereali e basi di presse per la spremitura delle olive, che indicano una produzione agricola. La presenza di corni di cervo, oggetti in osso e scarti suggerisce anche l’esistenza di un laboratorio artigianale. Lo status ufficiale dell’area è avvalorato dal ritrovamento di un sigillo in piombo del X secolo raffigurante S. Teodoro, e di apparenti attrezzature militari, come una punta di freccia in ferro e un oggetto in bronzo che potrebbe essere la testa di una mazza. Gli scavi hanno anche esplorato un cimitero bizantino a nord del complesso, portando alla luce una sepoltura elaborata e suggerendo la presenza di una chiesa nelle vicinanze. Un dato curioso, che richiederà ulteriori studi, è la notevole presenza di sepolture di donne e bambini, piuttosto che di individui di sesso maschile. La vita nel sito sembra essersi interrotta dopo l’XI secolo, e si ipotizza che il complesso sia stato demolito di proposito per la costruzione del castello normanno nel XII secolo https://www.lostrillonenews.it/2025/08/12/oria-lennesimo-tesoro-riaffiora-dal-sottosuolo-quante-scoperte-a-parco-montalbano-viene-alla-luce-un-inesplorato-periodo-bizantino-i-dettagli/ -
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Il_Collezionista_ ha risposto a un topic di Alan Sinclair inviato in Regno d'Italia: identificazioni, valutazioni e altro
Infatti non ho detto la variante senza punto, io intendo la variante CON il punto -
Potin da identificare
gpittini ha risposto a un topic di Paio70 inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
DE GREGE EPICURI A me sembra una "testa diabolica" più che una testa elmata, anche se il diritto è scentrato e si vede male. -
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Carlo. ha risposto a un topic di Alan Sinclair inviato in Regno d'Italia: identificazioni, valutazioni e altro
La variante a me risulta solo al 1913 senza il punto -
ID Byzantine follis
Ale75 ha risposto a un topic di Ajax inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
Ciao qui vedo la barba ed è mezzo scritto e come mi insegna @Antonino1951 dovrebbe essere un follis di Costante II...però non capisco se imitazione araba o ufficiale. -
A San Casciano, per tutta l'estate, passeggiate archeologiche per scoprire il santuario dei bronzi Ogni sabato d’estate un viaggio guidato nel cuore del santuario termale etrusco-romano di San Casciano dei Bagni, dove tra il 2022 e il 2024 sono emerse statue in bronzo perfettamente conservate. Ecco come partecipare. Un viaggio nel tempo dentro il santuario etrusco che è stato teatro di uno dei ritrovamenti più straordinari dell’archeologia italiana degli ultimi decenni. Accade a San Casciano dei Bagni (Siena), dove quest’estate, ogni sabato, è offerta a tutti l’opportunità di vedere da vicino i luoghi degli etruschi grazie alle passeggiate archeologiche nel sito del santuario termale, che proprio grazie alle recenti scoperte si può oggi considerare uno dei luoghi più affascinanti e significativi per lo studio della civiltà etrusca e romana. Tutti i sabati, alle ore 17, con ritrovo presso le Stanze Cassianensi – il piccolo spazio museale allestito all’interno dell’atrio del Palazzo Comunale – prende avvio un itinerario che guida i visitatori attraverso i secoli, tra archeologia, paesaggio e memoria storica. Le passeggiate archeologiche consentono di approfondire il sito sacro di San Casciano dei Bagni, situato nel cuore della provincia senese: il santuario, scoperto nel 2021, ha restituito, tra il 2022 e il 2024, una collezione di statue in bronzo risalenti al periodo compreso tra il III secolo a.C. e il I secolo d.C., in uno stato di conservazione eccezionale. Le statue, rimaste protette per oltre duemila anni dai sedimenti caldi delle vasche termali, sono state ritrovate in un contesto votivo intatto, rivelando un antico luogo di culto frequentato da Etruschi e Romani. Santuario di San Casciano dei Bagni. Foto: Comune di San Casciano dei Bagni Panoramica dello scavo. Foto: Comune di San Casciano dei Bagni Il percorso delle visite guidate inizia all’interno delle Stanze Cassianensi, uno spazio espositivo concepito per accogliere i primi reperti emersi dagli scavi e per raccontare, con l’ausilio di materiali multimediali, la storia e l’importanza del santuario. Tra immagini, video e reperti selezionati, i visitatori possono farsi un’idea dell’eccezionalità delle scoperte e della complessità storica del sito. Questo primo momento introduce la narrazione archeologica che si sviluppa poi lungo la passeggiata verso il santuario. La seconda parte dell’itinerario si svolge all’aperto, in un paesaggio che conserva intatti i segni di una devozione millenaria. Il santuario termale sorge in una zona ricca di sorgenti di acque calde, le stesse che ancora oggi scorrono nelle vasche naturali presenti nell’area e che, nell’antichità, erano considerate dotate di poteri curativi. Questo legame tra acqua, salute e sacralità è alla base della funzione originaria del sito, che per secoli ha attratto fedeli, malati e pellegrini. Il santuario di San Casciano dei Bagni si presenta come un complesso votivo articolato e ricco di testimonianze, dove si intrecciano dimensioni religiose e terapeutiche. Le statue in bronzo ritrovate raffigurano divinità legate alla medicina e alla salute, ma anche offerenti e figure simboliche, accompagnate da iscrizioni in etrusco e latino che attestano la presenza di due culture conviventi nello stesso luogo sacro. Alcune delle iscrizioni forniscono preziose informazioni sugli autori delle offerte e sulle pratiche cultuali legate all’uso rituale delle acque termali. La portata delle scoperte effettuate tra il 2022 e il 2024 ha attirato l’attenzione della comunità scientifica internazionale. Gli archeologi hanno definito il ritrovamento come il più rilevante recupero di bronzi etruschi e romani in Italia degli ultimi anni. L’eccezionale stato di conservazione dei manufatti ha permesso di ottenere nuovi dati sull’iconografia religiosa, sulla linguistica e sulla società dell’Etruria meridionale. Gli oggetti rinvenuti erano stati intenzionalmente deposti all’interno delle vasche sacre, in un gesto rituale volto a ottenere protezione o guarigione, e il contesto stratigrafico in cui sono stati ritrovati permette oggi una lettura più completa del funzionamento del santuario. Bronzi scoperti nel santuario. Foto: Comune di San Casciano dei Bagni Bronzi scoperti nel santuario. Foto: Comune di San Casciano dei Bagni Bronzi scoperti nel santuario. Foto: Comune di San Casciano dei Bagni Sebbene molti dei reperti siano attualmente in fase di studio e catalogazione, parte delle statue e degli oggetti votivi è già visibile presso le Stanze Cassianensi, mentre è in fase avanzata il progetto per la creazione di un nuovo museo dedicato al santuario termale. Il futuro spazio espositivo ospiterà stabilmente i bronzi e offrirà un percorso museale strutturato per valorizzare al meglio la scoperta e inserirla nel contesto storico e paesaggistico di San Casciano dei Bagni. Nel frattempo, le passeggiate archeologiche rappresentano il modo più diretto e coinvolgente per entrare in contatto con la storia del luogo. Ogni appuntamento, previsto il sabato alle ore 17, consente di visitare non solo il museo temporaneo ma anche il sito archeologico vero e proprio, che conserva le vasche votive e l’area degli scavi. L’iniziativa è pensata per un pubblico ampio, composto sia da appassionati di archeologia sia da semplici visitatori curiosi di conoscere da vicino uno dei luoghi più emblematici dell’incontro tra civiltà etrusca e romana. Le passeggiate guidate offrono un’occasione di approfondimento culturale ma anche di scoperta del territorio, inserendosi nel ricco calendario estivo di eventi che anima San Casciano dei Bagni. Per partecipare alle passeggiate archeologiche è necessario prenotare. Il punto di ritrovo è fissato presso le Stanze Cassianensi, all’interno del Palazzo Comunale di San Casciano dei Bagni. Per informazioni e prenotazioni si può contattare il numero 0578 58141, scrivere all’indirizzo email [email protected] o utilizzare il servizio WhatsApp al numero 338 1547577. https://www.finestresullarte.info/archeologia/san-casciano-per-tutta-l-estate-passeggiate-archeologiche-santuario-dei-bronzi @CdC secondo te queste due discussioni si dovrebbero unire ?
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5 centesimi Italia su prora - 1908 VEIII°
Il_Collezionista_ ha risposto a un topic di Alan Sinclair inviato in Regno d'Italia: identificazioni, valutazioni e altro
Salve, Le varianti in realtà sarebbero 4, le 3 citate da te ed anche la variante D'· Italia del 1912 e 1913 -
Una nuova sezione numismatica all’Archeologico Nazionale di Arezzo
santone ha risposto a un topic di ARES III inviato in Monete Preromane
Molto interessante -
Stesso graffio su tre solidi beneventani?
Oppiano ha risposto a un topic di appah inviato in Monete dei Regni Barbarici
Possibile però che in tutti questi anni, nessuno abbia mai sollevato la questione, o avanzato un dubbio? Ho cercato anche nel Forum, ma non ho trovato alcuna discussione e/o osservazione al riguardo. Eppure è stata esitata anche da Operatori di un certo nome (NAC, Varesi, Artemide, CNG)…. -
Una nuova sezione numismatica all’Archeologico Nazionale di Arezzo
ARES III ha aggiunto un nuovo link in Monete Preromane
Due monete etrusche in bronzo del III secolo a.C. In quella a sinistra, tra i raggi della ruota sono presenti tre lettere etrusche. In quella a destra. la raffigurazione di un'ancora. Cortesia Museo Archeologico Nazionale di Arezzo Una nuova sezione numismatica all’Archeologico Nazionale di Arezzo Le oltre 2mila monete della raccolta provengono perlopiù da collezioni private dell’Ottocento e del primo Novecento All’interno del Museo Archeologico Nazionale «Gaio Cilnio Mecenate» di Arezzo è stata aperta al pubblico la sezione numismatica. Non si tratta di un’iniziativa di poco conto, dato che il museo aretino accoglie una raccolta costituita da oltre duemila monete che vi sono confluite in occasioni diverse. Il nucleo iniziale è rappresentato dalle monete riunite dalla famiglia Bacci e acquistate nel 1850 per il Museo Pubblico di Storia Naturale e Antichità della Fraternita dei Laici, le cui collezioni sono confluite più tardi nell’attuale museo. Ad esse, nel tempo, si sono aggiunti gli esemplari donati da Gian Francesco Gamurrini, uno dei maggiori archeologi del suo tempo e direttore del museo aretino dal 1892 sino alla morte, avvenuta nel 1923, e quelli della collezione Guiducci acquistati nel 1924. Per il nuovo percorso espositivo sono state selezionate 170 monete, così da ripercorrere la storia della monetazione antica, da quella greca a quella romana di età repubblicana e imperiale. Non mancano testimonianze della monetazione italica ed etrusca. La scelta si deve all’archeologa Maria Gatto, che dirige il museo, e al numismatico Fiorenzo Catalli che sta coordinando la realizzazione dei cataloghi della raccolta di monete con la collaborazione di altri specialisti. Di essi sono stati appena pubblicati i primi due (Edizioni D’Andrea), mentre il terzo è in stampa. Le monete sono una testimonianza importante e in grado di parlare del loro tempo: suggeriscono, ad esempio, i contatti commerciali, che diventano poi anche culturali, tra i diversi popoli; come pure evidenziano personaggi, avvenimenti, miti, valori del mondo antico. Inoltre, nell’antichità, sono state utilizzate di frequente per veicolare motivi propagandistici. Nelle monete romane esposte sono ricordati magistrati della Roma repubblicana, imperatori quali Augusto, Tiberio, Caligola, Claudio e Nerone come pure personaggi di spicco delle loro famiglie. Vengono celebrati, inoltre, singoli interventi edilizi come la realizzazione a Roma del mercato alimentare, il Macellum magnum, voluto da Nerone sul Celio, o il restauro del Circo Massimo. Osservando le monete con attenzione, si potranno notare le raffigurazioni di divinità quali Giano, Minerva, Apollo e le allegorie della Fortuna, della Vittoria e di alcuni popoli sconfitti da Roma. Non mancano nemmeno scene riferite a miti e leggende: il ratto delle Sabine, la fuga di Enea da Troia, il ritorno di Ulisse a Itaca. Tra le monete etrusche esposte sono numerose quelle della serie «della ruota», databili nel corso del III secolo a.C. e quindi in decenni centrali nell’incontro-scontro con il mondo romano. La ruota del carro risulta associata, di volta in volta, a simboli quali l’àncora, l’anfora o la stessa ruota. L’esemplare in bronzo più rilevante appartiene alla serie «ruota-àncora», nota in pesi e misure diversi: ha un peso di quasi 750 grammi e venne rinvenuta in località Stroppiello, lungo la strada che collega Arezzo al Casentino. Sulle due facce sono raffigurate rispettivamente un’ancora e una ruota a sette raggi tra i quali si possono osservare tre lettere etrusche. Un espositore del nuovo monetiere. Cortesia Museo Archeologico Nazionale di Arezzo https://www.ilgiornaledellarte.com/Articolo/Una-nuova-sezione-numismatica-allArcheologico-Nazionale-di-Arezzo -
5 centesimi Italia su prora - 1908 VEIII°
Oppiano ha risposto a un topic di Alan Sinclair inviato in Regno d'Italia: identificazioni, valutazioni e altro
Ciao @Alan Sinclair, solo per curiosità. Il numero 8 dell’anno ha un punto all’interno? grazie. -
Bagattino di Francesco Foscari per Brescia
ak72 ha risposto a un topic di italov. inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
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Sesterzio di Antonino Pio, Equità
Pxacaesar ha risposto a un topic di Pxacaesar inviato in Monete Romane Imperiali
Ciao, sempre per rendere più interessante la discussione, ed invogliare altri interventi, io non ci vedo tutte le bulinature o le reincisioni di cui fate cenno. Dal basso della mia esperienza sbaglierò sicuramente 🙂 ANTONIO -
Sesterzio di Antonino Pio, Equità
leop ha risposto a un topic di Pxacaesar inviato in Monete Romane Imperiali
A mio avviso è un pezzo autentico bulinato fino a stravolgere completamente la fisionomia del ritratto. Falsa o no, ormai di originale è rimasto solo il metallo -
ID Byzantine follis
Ale75 ha risposto a un topic di Ajax inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
Ciao,dovrebbe essere mezzo follis di Maurizio Tiberio. Chiederei però conferma a @Poemenius https://www.acsearch.info/search.html?id=3279601 -
Banconote 50 Euro dal 2002 firmati Draghi
sspigna ha risposto a un topic di Oscar Garrido inviato in Cartamoneta e Scripofilia
Grazie, e scusate
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