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Catalogazione denario legionario
Pxacaesar ha risposto a un topic di passionumismatic inviato in Monete Romane Imperiali
Ciao @Tinia Numismaticami permetto di replicare, e ci tengo a precisare e sottolineare senza alcuna vena polemica ne contro queste tue considerazioni ne contro nessuno altro, e di dire la mia sui tre punti che hai espresso. Sul primo sono perfettamente d'accordo e quindi concordo in pieno, sul secondo ti posso assicurare che tu forse non hai mai crocefisso nessuno ma molti altri si ,ed anche in maniera spesso gratuita e soprattutto sbagliando di grosso in centinaia di discussioni in cui io ho partecipato. Mi è capitato tantissime volte di essere additato, deriso ed altro per pareri che avevo espresso e che poi si sono rilevati esatti. Purtroppo quello che più fa male ( almeno per me è stato così, ma ormai ho superato da tempo questa fase 🙂) è che gli attacchi più brutti sono arrivati proprio dai più esperti, tranne poi scomparire ed eclissarsi quando con riscontri oggettivi la discussione si chiudeva nella direzione opposta da quanto loro sostenevano ( per la serie qualora ce ne fosse ancora bisogno ma è sempre bene ribadirlo, con parere espressi su foto e le difficoltà inerenti, chi è senza peccato scagli la prima pietra). Io vi ritengo dei fari e dei maestri per quanto concerne la Numismatica da quando mi sono iscritto al Forum per accrescere le mie conoscenze e di questo vi ho sempre ringraziato, sempre! I bravi maestri, diceva un mio anziano professore, sono quelli che fanno capire le cose, dove si sbaglia, e danno consigli su come migliorare sedendosi in mezzo agli alunni e guardandoli negli occhi. Non quelli che dall'alto della cattedra, con annessa pedana, vi guardano dall'alto in basso solo ed esclusivamente per giudicarvi. Fate attenzione perché spesso sanno poco o niente di quello che dovrebbero insegnare. Sul terzo punto, e parlo ovviamente solo per me stesso, in oltre 3000 interventi non ho mai e risottolineo mai mancato di rispetto a nessuno esperti o neofiti, non è assolutamente una dote del mio DNA, ma questo come dice sempre mio padre forse non è una buona cosa 🙂. Cerchiamo di incentvare gli interventi di tutti e soprattutto dei neoappassionati, che è cosa buona e giusta soprattutto per il Forum tutto. Scusate per il lungo post ma erano 4 anni che volevo farlo, quindi ringrazio anche di questo Tinia che me ne ha dato spunto 🙂. ANTONIO -
Richiesta valutazione
ARES III ha risposto a un topic di Giovanni Zappia inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
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Le piastre da 120 grana di Ferdinando II 1856
favaldar ha risposto a un topic di Raff82 inviato in Monete e Medaglie delle Due Sicilie, già Regno di Napoli e Sicilia
Questo è da capire o da risolvere ma la vedo dura. Più probabile per me che sia un conio vecchio o sporco o qualche spostamento nella battitura visto anche l'orecchio. Non ho studiato molto sulla coniazione per avere certezze. So per aver letto dai vari esperti del tipo molti anni fa, che spesso venivano usate,le monete, come una sorta di pizzini , quindi poteva anche essere voluto.?? Di sicuro è una variante/curiosità da annotare e segnalare per studio, per il valore dipende dai collezionisti. -
Catalogazione denario legionario
torpedo ha risposto a un topic di passionumismatic inviato in Monete Romane Imperiali
Ritengo anch'io @Tinia Numismaticaun grande esperto di monete antiche, per cui anche se a volte è un pò irruento nei modi è comunque persona di grandissima competenza, io personalmente ho imparato molto dai suoi interventi sulle monete antiche che apprezzo sempre molto e che trovo molto istruttivi 🙂. -
Archelogia. Un’impronta digitale antica di 2600 anni su un sigillo dal Monte del Tempio rivela il nome di Yeda’yah, figlio di Asayahu… e apre un misterioso legame con la Bibbia Un’impronta di argilla, rimasta sepolta per oltre 2600 anni, riemerge a raccontare i segreti della burocrazia di Gerusalemme all’epoca del re Giosia. È il frammento di un sigillo che porta inciso un nome familiare anche ai testi biblici: Yeda’yah, figlio di Asayahu. Può questo piccolo reperto collegare la storia documentata dagli archeologi con quella narrata dalle Scritture? Che cosa è stato scoperto Una bulla: un sigillo amministrativo con nome e impronta digitale L’oggetto è una bulla, cioè l’impronta in argilla lasciata da un piccolo sigillo su una legatura di corda o su un lembo di papiro/pergamena per chiudere e garantire un contenitore o un documento. Questa bulla, setacciata dal Temple Mount Sifting Project, conserva tre elementi straordinari: l’iscrizione in ebraico antico «Appartenente a Yeda’yah (figlio di) Asayahu»; solchi di corda sul retro, prova che sigillava realmente un sacco o un astuccio; e una traccia di impronta digitale, lasciata dal funzionario che la applicò. La paleografia colloca l’oggetto alla fine del VII – inizi del VI sec. a.C., gli anni immediatamente precedenti la conquista babilonese. Chi era il re Giosia Un riformatore religioso nell’ultima stagione del Regno di Giuda Giosia regna a Gerusalemme tra il 640 e il 609 a.C. Salito al trono giovanissimo, diventa il sovrano delle grandi riforme religiose: elimina i santuari periferici, centralizza il culto nel Tempio e promuove un ritorno alla Legge. Nel 622 a.C. viene ritrovato nel Tempio il cosiddetto Libro della Legge: Giosia consulta la profetessa Hulda e avvia un rinnovamento cultuale che segna profondamente la storia religiosa di Israele. Sullo sfondo, la scena politica è incandescente: crolla l’Assiria, avanza la potenza di Babilonia. Lo stesso re muore in battaglia a Megiddo contro il faraone Necao II. Nei testi biblici, tra i suoi servitori compare un Asayahu, forse lo stesso nome inciso sulla bulla. Che cos’è il Monte del Tempio Il cuore sacro e civico di Gerusalemme, ieri e oggi Il Monte del Tempio (Ḥarām al-Sharīf) è il centro religioso e politico di Gerusalemme: qui si ergeva il Primo Tempio di Salomone, poi il Secondo Tempio, fino alla distruzione romana del 70 d.C. Oggi l’area ospita la Cupola della Roccia e la moschea di al-Aqsa, ed è circondata dal Muro Occidentale, luogo sacro dell’ebraismo. In epoca monarchica era lo scrigno del potere: vi si custodivano offerte, registri e documenti; operavano sacerdoti e scribi al servizio della monarchia e della religione. Proprio dal materiale di questa spianata proviene la bulla di Yeda’yah, recuperata grazie al Temple Mount Sifting Project, che da oltre vent’anni analizza sedimenti e frammenti con metodi di setaccio e lavaggio sistematico. L’iscrizione analizzata, impressa nella bulla L’iscrizione e l’impronta digitale Un nome inciso e un tocco umano che attraversa i millenni La lettura epigrafica, condotta da Anat Mendel-Geberovich e Zachi Dvira, restituisce la formula: «Appartenente a Yeda’yah (figlio di) Asayahu». L’iscrizione non solo ci restituisce due nomi, ma conserva un dettaglio intimo: una traccia di impronta digitale impressa nell’argilla umida. È come se il funzionario, nel compiere un gesto amministrativo, avesse lasciato la sua firma biologica, ponte silenzioso tra l’antichità e il presente. Datazione e contesto storico L’epoca del re Giosia e le tensioni che precedettero l’esilio Gli esperti collocano il reperto tra la fine del VII e l’inizio del VI secolo a.C., in un periodo cruciale: il regno di Giosia e gli anni immediatamente successivi. Una stagione segnata dalle riforme religiose, ma anche dall’avanzata babilonese che culminerà con la distruzione del Tempio e l’esilio del 586 a.C. I possibili legami biblici Asayahu, servo del re, e la memoria dei testi sacri Il nome Asayahu compare nel Secondo libro dei Re (22,12) e nelle Cronache (34,20), dove è descritto come «servo del re». Non è certo che l’Asayahu della Bibbia e quello inciso sul sigillo siano la stessa persona, ma la coincidenza onomastica, unita al contesto gerosolimitano e alla cronologia, rende plausibile un legame con la corte di Giosia. Un reperto che parla di burocrazia Il sigillo come simbolo del potere amministrativo Le bullae erano strumenti di controllo e garanzia: sigillavano borse, lettere e registri, rendendoli inviolabili. Non erano usati da privati cittadini, ma da funzionari che gestivano risorse, offerte, tributi. Per questo, osserva Zachi Dvira, «è plausibile che questi sigilli appartengano a uomini di alto rango, non a gente comune». Un tassello nel grande mosaico Il Monte del Tempio come scrigno di storia Il sigillo di Yeda’yah e Asayahu si aggiunge ad altri reperti simili, che hanno restituito nomi di tesorieri, segretari e amministratori del Tempio. Ogni frammento contribuisce a ricostruire la rete di poteri religiosi e civili che reggeva la Gerusalemme monarchica. La bulla non prova identità individuali, ma testimonia l’intreccio tra archeologia e Bibbia: un fragile disco d’argilla che custodisce la voce della burocrazia di un regno ormai perduto. Box finale – Fonti e approfondimenti Temple Mount Sifting Project, sito ufficiale: https://tmsifting.org Anat Mendel-Geberovich, Zachi Dvira, analisi epigrafica in corso di pubblicazione Riferimenti biblici: 2 Re 22:12; 2 Cronache 34:20 Articoli di approfondimento: Biblical Archaeology Society https://stilearte.it/archelogia-unimpronta-digitale-antica-di-2600-anni-su-un-sigillo-dal-monte-del-tempio-rivela-il-nome-di-yedayah-figlio-di-asayahu-e-apre-un-misterioso-legame-con-la-bibbia/
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Un guerriero di 7,5 centimetri emerge dalla città dei celti: il raro bronzetto armato di Manching svela tecniche, riti di confine e la vita nell’oppidum Sembrava solo un grumo di metallo verde, imprigionato da croste di corrosione. Le radiografie hanno svelato un’altra storia: un guerriero celtico in passo d’attacco, scudo alto, spada tesa, una piccola asola sulla testa come a chiedere di essere appeso. È venuto alla luce a Manching, in Baviera, dentro un fossato che gli archeologi interpretano come limite o canale, e con ceramiche associate al III secolo a.C. Un oggetto minuscolo, 7,5 cm per 55 g, ma raro, complesso e senza paralleli diretti noti: un indizio prezioso per capire come si fondava il bronzo in età lateniana e cosa poteva rappresentare un piccolo guerriero al margine della città. Il luogo e il quadro storico Manching, l’oppidum tra Paar e Danubio; una capitale del mondo celtico dell’Europa centrale L’oppidum di Manching sorge a sud-est di Ingolstadt, tra i fiumi Paar e Danubio. La frequentazione inizia a fine IV secolo a.C.; tra II e I secolo a.C. il sito diventa un centro politico ed economico di primo piano a nord delle Alpi. Attorno al 140/130 a.C. viene costruita la grande cinta muraria e l’insediamento raggiunge circa 400 ettari, con una popolazione stimata fino a 10.000 abitanti. A metà del I secolo a.C. il centro declina gradualmente, con il progressivo ritiro degli abitanti. La scoperta: un cantiere, un fossato, un piccolo capolavoro Scavare per la sicurezza stradale e incontrare un confine antico Tra 2021 e 2024, prima di un intervento sulla statale B16, il Bayerisches Landesamt für Denkmalpflege (BLfD) ha indagato 6.800 m² del settore orientale dell’oppidum, documentando 1.300 contesti e recuperando oltre 40.000 reperti. Il bronzetto è emerso dalla riempitura di un fosso datato al III secolo a.C. Il ritrovamento è stato seguito da indagini conservative e diagnostiche centralizzate a Monaco: più di 15.000 frazioni metalliche recuperate a Manching sono state registrate tramite 2.034 radiografie, un protocollo che oggi consente di leggere tecniche, leghe, difetti e riusi. Un guerriero alto 7,5 cm: iconografia e dettagli Capelli portati all’indietro, baffi, scudo e spada; e un anello in testa come traccia d’uso Liberata dalle incrostazioni, la figurina mostra un guerriero celtico in affondo: scudo al braccio sinistro, spada nella destra, capelli lunghi pettinati all’indietro e baffi. In sommità, una piccola asola fusa in un sol pezzo con la figura suggerisce l’uso come pendente o sospensione (gioiello, insegna personale, elemento di un oggetto composito). L’RX ha rivelato un particolare curioso: la spada è stata colata con un difetto, indizio diretto del comportamento del metallo e dell’alimentazione della colata. Perché è raro Una miniatura «senza paralleli diretti» e di fattura insolitamente fine Le raffigurazioni umane in ambito lateniano esistono, ma bronzetti così minuti, a pieno metallo, con resa dinamica del gesto e dettagli del volto e dei capelli, sono poco comuni nel corpus dell’Europa centrale. A Manching, già noto per altre immagini antropomorfe, questo pezzo spicca per la complessità formale e la finezza dell’esecuzione; gli specialisti lo considerano privo di paralleli diretti nel quadro regionale. La combinazione tra scala ridotta, qualità scultorea e funzione sospesa (l’anello) ne fa un oggetto d’élite, non seriale, probabilmente uscito da una bottega con competenze elevate. Come avveniva la fusione: la cera persa spiegata semplice Dalla cera al bronzo: cosa vuol dire «vollguss», colata piena Il bronzetto è stato realizzato con la tecnica della cera persa («Wachsausschmelzverfahren») in colata piena (vollguss). In pratica: 1) si modella un originale in cera, con tutti i dettagli (capelli, baffi, dita, bordi dello scudo); 2) lo si ingloba in un involucro refrattario (argilla/terra) lasciando canali di colata e di sfiato; 3) si riscalda l’insieme finché la cera fonde ed esce, lasciando il negativo del modello; 4) si versa bronzo liquido (lega di rame con stagno e, talvolta, piombo) che riempie la cavità; 5) a raffreddamento avvenuto si rompe il guscio e si rifinisce. La cera persa può produrre fusioni cave (il bronzo forma una «pelle» attorno a un’anima) o fusioni piene: qui, le radiografie mostrano chiaramente una massa piena, coerente con le dimensioni ridotte dell’oggetto. La colata piena garantisce robustezza e una certa inerzia al tatto, ma richiede controllo dei canali (sprue) e della temperatura per evitare vuoti locali: il difetto della spada è probabilmente dovuto a una alimentazione insufficiente o a un raffreddamento troppo rapido nella parte sottile. Cosa rappresenta: status, protezione, rito? Pendente personale, insegna guerriera o offerta di confine L’anello sommitale suggerisce una sospensione: un ciondolo da portare al collo, fissare a un cinturone, appendere a un finimento equestre o a un elemento ligneo (scudo, cassa, porta). L’iconografia guerriera – gesto d’attacco, scudo e spada – rimanda a valori di status e protezione; in ambito celtico, miniaturizzazioni di armi e figure sono talora legate a sfere votive. Il contesto di rinvenimento in un fossato che fungeva da limite rafforza l’ipotesi di una offerta di confine: un gesto propiziatorio o apotropaico al margine dell’abitato. Non si esclude, tuttavia, un semplice smarrimento o lo scarto di una produzione difettosa rientrata nel ciclo del riciclo. Il laboratorio dentro l’oppidum RX, scarti e riciclo: cosa dicono i metalli di Manching Le indagini BLfD hanno radiografato in totale 2.034 oggetti metallici, parte di oltre 15.000 frazioni recuperate. Oltre a utensili, elementi di finimento e chiodi, la massa degli scarti e delle gocce di colata racconta una produzione e riparazione attiva in bottega, con una cultura del riciclo (ceramica, legno, metalli) che consente di risparmiare risorse e di rifondere sistematicamente. In questo quadro, il bronzetto – nonostante il difetto di colata alla spada – non appare un esercizio da apprendista, ma un manufatto di alto profilo tecnico. Mangiare e vivere a Manching Pesci, bovini, suini; cavalli anziani e greggi per latte e lana La stessa campagna di scavo ha fornito la prima prova archeologica esplicita del consumo di pesce nell’oppidum (lische e squame), accanto a bovini e suini destinati soprattutto alla carne. I cavalli venivano abbattuti in età avanzata – quindi non come alimento primario –, mentre ovini e caprini erano allevati per risorse rinnovabili (lana, latte). Il quadro che emerge è quello di una città specializzata, con aree residenziali e settori artigianali, e una rete di scambi che beneficiava della posizione fluviale. Cronologia e datazione del bronzetto III secolo a.C. per il contesto, tarda età del Ferro per la cultura materiale Il fossato di rinvenimento è datato al III secolo a.C. sulla base del vasellame associato. L’iconografia e la tecnologia rientrano nella tradizione La Tène dell’Europa centro-occidentale. La parabola dell’oppidum – dalla crescita del II secolo a.C. all’apice tra 140/130 a.C. e il declino a metà del I secolo a.C. – offre la cornice per collocare produzione, uso e deposizione del pendente. Un pezzo che apre domande Oggetto personale o gesto collettivo? Arte miniaturizzata o segno magico? Gli specialisti sottolineano l’assenza di paralleli diretti: questo rende il pezzo prezioso proprio perché costringe a riformulare le domande. Chi lo indossava? Un guerriero? Un artigiano che esibiva il proprio saper fare? Un devoto che “portava” il dio della guerra? Gli scavi hanno chiarito molto, ma alcune risposte restano sospese – come il bronzetto, forse appeso a un collo, forse a un finimento – tra identità, protezione e rito. https://stilearte.it/un-guerriero-di-75-centimetri-emerge-dalla-citta-dei-celti-il-raro-bronzetto-armato-di-manching-svela-tecniche-riti-di-confine-e-la-vita-nelloppidum/
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Tornese
Ale75 ha risposto a un topic di Fra Landi inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
Salve @odjob sono 4gg che cerco di farglielo capire che le foto sono troppo buie e ravvicinate. Non so se l idea della carta e matita potrebbe essere utile, sicuramente più di queste foto😊 -
Tornese
santone ha risposto a un topic di Fra Landi inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
Servono foto perpendicolari -
2 lire 1917 Ag Quadriga briosa VEIII° - conservazione ?
Alan Sinclair ha aggiunto un nuovo link in Regno d'Italia: identificazioni, valutazioni e altro
Buongiorno e Buon inizio settimana, vorrei condividere con voi questa moneta in argento da 2 lire quadriga briosa del 1917 la meno comune della serie ( a parte quella di prova del 1918 ). I dati ponderali : grammi 10 , mm. 27. Sicuramente lavata, infatti parte del bordo presenta una specie di ossido scuro e ci sono alcune tracce visibili anche poco prima del bordo a diritto ad ore 4 circa, come se fosse stata trattenuta tra le dita in quel punto mentre era immersa nel liquido di lavaggio e mi sembra di intravedere delle hairlines. Vi chiedo per cortesia come valutereste la sua conservazione. In allegato alcune foto, incluse quelle del bordo. Grazie. -
Tornese
odjob ha risposto a un topic di Fra Landi inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
Alla luce (scusa il gioco di parole) di queste foto che sono tutte sfuocate e non si riesce a distinguere alcunchè, tu ,poniti al posto nostro, riusciresti a vederci qualcosa? Per quanto concerne le lettere che scorgi tu, questo non ci è di molta utilità,anzi è fuorviante, perchè chi conosce questi Denari Tornesi riesce a capire ,in base allo stile dei caratteri, le lettere precedenti e quelle successive che non si leggono, ma, ripeto, per metterci in condizione di poter giungere ad una plausibile classificazione di questa moneta è importante che tu faccia delle foto buone, che lascino vedere i caratteri, la posizione della croce in legenda o, magari, farci intuire dove potrebbe essere posizionata la croce ,in legenda , da dove inizia il senso della legenda. Soprattutto, ti consiglio,prima di perdere tempo a postare foto che non servono a nulla, di vederle prima tu, immedesimarti in coloro che si apprestano a vederle e comprendere se sono postabili(pubblicabili) o meno. Grazie odjob - Oggi
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Catalogazione denario legionario
Tinia Numismatica ha risposto a un topic di passionumismatic inviato in Monete Romane Imperiali
“Esprimere “ un giudizio non ha mai fatto male a nessuno, anzi…. E nessuno è mai stato crocifisso per averlo espresso , fosse giusto o sbagliato… casomai qualcuno è stato poi criticato per aver insistito ,magari in maniera presuntuosa, sulle sue idee , nonostante ripetute dimostrazioni che erano conclusioni sbagliate ,ma è una reazione normale: se chiedi una opinione ma poi non ti va bene se è contraria a quello di cui ti sei convinto, e magari rispondi anche male, il minimo è prendersi un cazziatone…. diverso è quando , nonostante te lo chiedano in più persone, non ti esprimi , la butti sul “ vittimismo” invece di rispondere coerentemente… e si sente stridore di unghie sugli specchi .. -
Le piastre da 120 grana di Ferdinando II 1856
Raff82 ha risposto a un topic di Raff82 inviato in Monete e Medaglie delle Due Sicilie, già Regno di Napoli e Sicilia
Ciao Releo, Queste sono piastre da 50 euro l'una, questo è quello che ho pagato la prima presa su ebay da un venditore francese e la seconda sempre su ebay da un venditore italiano, 50 ero l'una. Ecco, a me non piace parlare di prezzi ma penso che come giustamente dici nessuno per pochi spiccioli si sia messo a fare tutta questa trafila. Le varianti per il Regno delle due Sicilie ci sono ancora, basta solo saperle trovare. Un saluto Raffaele. -
Catalogazione denario legionario
Tinia Numismatica ha risposto a un topic di passionumismatic inviato in Monete Romane Imperiali
Ti sei scordato “ esperto dribblatore” di domande…. -
Costantino I - Principi Iuventutis testa elmata
Arka ha risposto a un topic di Atexano inviato in Monete Romane Imperiali
Questo è il libro con il quale avevo inizato a collezionare romane. Anzi era l'edizione precedente con la copertina azzurra, poi ho comprato questa con copertina rossa, che ho tutt'ora... Arka # slow numismatics -
Catalogazione denario legionario
Villanoviano ha risposto a un topic di passionumismatic inviato in Monete Romane Imperiali
Mi vien da dire,e meno male che ci sono le nuove leve come te a farsi avanti e crescere,il tuo punto di forza è che non ti tiri indietro nelle disamine,perché ho il presentimento che sta crescendo una paura grnerale,nell’esprimere un giudizio,vero o sbagliato che sia,desertificando il forum. -
Tornese
Fra Landi ha risposto a un topic di Fra Landi inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
Ora provo a leggere. Alto, zona frattura,+C P o R A.......... Ultime lettere DEIU e forse una S. -
IVA sulle opere d'arte abbassata al 5%
aemilianus253 ha risposto a un topic di aemilianus253 inviato in La piazzetta del numismatico
Esattamente. Il fastidio rimane poiché fra spedizione e spese bancarie il prezzo è praticamente raddoppiato. Ad ogni modo, l'IVA si è abbassata e il dollaro indebolito, pertanto conviene pescare in America, ma non cose modeste come quella presa da me, poiché le spese fisse sono abnormi. -
Costantino I - Principi Iuventutis testa elmata
Atexano ha risposto a un topic di Atexano inviato in Monete Romane Imperiali
Buongiorno @Arka Grazie mille per la dritta, almeno adesso posso catalogare correttamente. Io praticamente ho un dischetto per computer e questo libro, credo sia la versione ridotta del RIC e molte monete non vengono proprio menzionate. Questa mi sembra degna di attenzione poiché è diversa dalle altre, anche da quelle simili con scudo e lancia che ho di Costantino, e volevo capire di quale periodo si tratta. È forse del primo periodo, diciamo 307 d.C. quando fu fatto imperatore in Britannia? Da come mi sembra di capire, fu prima Augusto, poi accettò di "retrocedere" a Cesare, ed infine di nuovo Augusto. Comunque con il ric dovrei essere in grado di capirlo ora. Grazie ancora arka. -
Tornese
Fra Landi ha risposto a un topic di Fra Landi inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
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Fredd 1972 si è registrato sul forum
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Tornese
Ale75 ha risposto a un topic di Fra Landi inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
Buongiorno @Fra Landi scusa ma forse non mi hai capito... cosi non si vede niente,apposta ho detto se riesci tu ad indicare cosa c'è sulla moneta...se non riesci prova come si faceva una volta con foglio e matita e ricalca per far risaltare le scritte. Forse si vedrà qualcosa di più...😊 -
Gianni1969Ri si è registrato sul forum
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Catalogazione denario legionario
babelone ha risposto a un topic di passionumismatic inviato in Monete Romane Imperiali
Buongiorno @Villanoviano Grazie per la citazione, spesso nella vita si devono prendere delle decisioni, sopratutto se riguardano la salute,anche contrarie al proprio volere. La voglia di scrivere è tanta anche perché ho notato che le famose discussioni di migliaia di visualizzazioni talvolta fatte anche in maniera verbalmente violente con Alessandro @Tinia Numismatica , che conosco personalmente e che reputo di enorme competenza, come lo sono tutti gli altri da te citati,non si fanno più. Nelle nostre animate discussioni si notava la nostra passione per la numismatica ma, soprattutto la voglia di trasmettere anche la nostra conoscenza ai meno esperti e naturalmente, come tutti, qualche volta ci si sbagliava. In questa discussione, ho visto differenti idee di pensiero,non me ne voglia il forumista @Antonino1951 che non conosco personalmente ma, che ho notato in parecchi interventi,avere delle ottime basi e conoscenze credo che sul giudizio di questa moneta abbia ragione Alessandro considerando la moneta un falso e non una provinciale come da lui ipotizzato. Al nostro amico Antonino, proprio per la mia opinione espressa sopra nei suoi riguardi e visto anche quello da lui ipotizzato per le lettere nel post # 5, credo non sarà difficile dare la risposta, sempre se vuole, se la moneta sia coniata o meno soprattutto prendendo in considerazione la mancanza di metallo sul busto e le crepe sui bordi. Buona giornata a tutti!!! -
Tornese
Fra Landi ha risposto a un topic di Fra Landi inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
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Decisamente piccina
Fra Landi ha risposto a un topic di Fra Landi inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
Grazie a tutti per l'aiuto. -
Costantino I - Principi Iuventutis testa elmata
Arka ha risposto a un topic di Atexano inviato in Monete Romane Imperiali
In realtà sbagliavo. Ora con il RIC in mano leggo meglio: CONSTANTINVS P AVG, che corrisponde al RIC VI, 268. Moneta parecchio rara. Arka # slow numismatics -
Le piastre da 120 grana di Ferdinando II 1856
Releo ha risposto a un topic di Raff82 inviato in Monete e Medaglie delle Due Sicilie, già Regno di Napoli e Sicilia
Abrasione contemporanea all’epoca della coniazione? Lo escluderei, visto che nessuno ci avrebbe guadagnato neanche un solo spicciolo! Abrasione recente? Lo escluderei ugualmente, visto che la variazione in oggetto non risulta catalogata da nessuna parte, non è stata segnalata dal venditore e la moneta è passata senza alcuna “maggiorazione” del prezzo. Tutto ciò per ambedue gli esemplari in possesso di Raffaele. A questo punto, chi eventualmente si fosse adoperato per mettere in atto l’abrasione dei 4 puntini del rovescio l’avrebbe fatto per puro diletto, non certo per fini speculativi… È cosa credibile? Molto più credibile e realistico pensare che i punti non ci siano perché non impressi dal conio. Per quale motivo non lo sapremo mai. Per un malfunzionamento del conio stesso o per altra finalità? Saluti.
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