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Gaio Giulio Cesare - Denario
Rufilius ha risposto a un topic di Rufilius inviato in Monete Romane Repubblicane
Ciao, rispondo in pausa pranzo a lavoro quindi non ho con me la fonte, ho scritto in quel modo di getto perchè era una cosa che avevo letto da pochissimo, forse proprio in quell'articolo del notiziario che citavo all'inizio però potrei anche sbagliarmi non ce l'ho sotto mano, ricontrollo appena posso 🙂 -
Monaco 2025
AndreTrue ha risposto a un topic di Capirobi inviato in Euro Monete da collezione Italiane e delle altre Zecche Europee.
Ottobre/novembre mesi di fuoco per la carta ahah -
Cartolina Arezzo Broni
caravelle82 ha risposto a un topic di caravelle82 inviato in Filatelia e Storia Postale
Concordo dovrebbe dire proprio ció E giá 😉 -
Vaticano 2024
pandino ha risposto a un topic di naga inviato in Euro Monete da collezione Italiane e delle altre Zecche Europee.
come detto poco sopra, vai al thread delle emissioni 2025 per ogni ulteriore info, questo è dedicato alle 2024 -
Matteo Rossi si è registrato sul forum
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Vaticano 2024
pietrofilippo597 ha risposto a un topic di naga inviato in Euro Monete da collezione Italiane e delle altre Zecche Europee.
Grazie mille!!! -
aless1o si è registrato sul forum
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Gaio Giulio Cesare - Denario
L. Licinio Lucullo ha risposto a un topic di Rufilius inviato in Monete Romane Repubblicane
Perdonami, forse ricordavo male. Quando potrò controllerò le fonti -
Ultimo oro d’Italia - barili Ministero Economia
Ernestina ha risposto a un topic di numa numa inviato in Bibliografia numismatica, riviste e novita' editoriali
le monete del regno danno da mangiare a molti; sappiamo già, senza sapere quante ulteriori ve ne siano negli scantinati, che la loro rarità è sopravvalutata e spesso un misero quarto di grado di conservazione determina scostamenti di valutazione di parecchi €... anche alcuni rivenditori sono ben accorti nel centellinarle nelle loro vendite poi come nell'ultima di Bolaffi vedi 6-7 vette una dietro l'altra si capisce bene la portata del danno che potrebbe sortire un ritrovamento di sacchi pieni; non tanto nella quantità dell'incontro domanda offerta tanto, quanto come danno d'immagine alla rarità della monetazione del regno ecco perchè le monete del regno le lascio stare, oltre che per disinteresse storico ecco perchè a pochi interessa scoperchiare il vaso -
Vaticano 2025
pandino ha risposto a un topic di intermundia inviato in Euro Monete da collezione Italiane e delle altre Zecche Europee.
edit...... -
Raro sesterzio di Faustina
Pxacaesar ha risposto a un topic di Il Sabaudo inviato in Monete Romane Imperiali
Ciao, io mi riferivo esclusivamente al sesterzio postato e non in generale a tutta la monetazione romana Personalmente da foto ho visionato tantissimi esemplari di identica tipologia percui non so se possa essere ritenuto raro, forse più non comune. Sicuramente raro è una variante che ricordo aver visto in un paio di esemplari con la figura della Letizia volta a destra e con corona e scettro praticamente invertiti. 🙂 ANTONIO -
Vaticano 2025
pato19 ha risposto a un topic di intermundia inviato in Euro Monete da collezione Italiane e delle altre Zecche Europee.
Ma noo....è la moneta di Tarzan!! con la sua scimmia -
Cartolina Arezzo Broni
francus ha risposto a un topic di caravelle82 inviato in Filatelia e Storia Postale
Bellissima cartolina, se diventasse virale, partirebbe la diatriba tra quelli che vogliono denunciare i cambiamenti climatici e quanti sostengono che ci sono sempre state situazioni simili causate dal maltempo. Mi pare di leggere, correggetemi se sbaglio qualche parola: "avete inteso sui giornali il nubifragio avuto qua l'altra notte? Una striscia di 900 poderi tutto tritato: 9 milioni di danni. temporaleggia ancora" . Se non sbaglio, sarebbero equivalenti a tra i 9 e i 10,5 milioni di euro di oggi, quindi in media una perdita di 11000€ a podere. All'epoca era una notizia di rilevanza nazionale (Arezzo-Pavia), ora si tirerebbe un sospiro di sollievo se, dopo una violenta grandinata, i danni fossero così contenuti. -
Cartolina Arezzo Broni
dareios it ha risposto a un topic di caravelle82 inviato in Filatelia e Storia Postale
Interessante il contenuto, potrebbe essere scritta anche oggi. Salute e tempo. -
Amos ha iniziato a seguire Andorra 2025
- Oggi
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seforaftg ha iniziato a seguire Vaticano 2025
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gioal ha iniziato a seguire Gaio Giulio Cesare - Denario
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Gaio Giulio Cesare - Denario
gioal ha risposto a un topic di Rufilius inviato in Monete Romane Repubblicane
Io ricordavo che il diritto di porre il proprio ritratto sulle monete era stato conferito a Cesare dal Senato; ma certo fu una vicenda dirompente. -
Ultimo oro d’Italia - barili Ministero Economia
viganò ha risposto a un topic di numa numa inviato in Bibliografia numismatica, riviste e novita' editoriali
Finalmente siamo arrivati alla sostanza della questione ed emerge la verità dei fatti. Lascio alla prudente valutazione degli Utenti del Forum il giudizio sulla utilità sostanziale di organizzazioni che non sentono "il bisogno o l'impellenza di sollecitare ulteriormente la vicenda". Continuino pure a parlarsi addosso e a far finta di niente, sperando d'ingraziarsi la P.A. di turno e che il 100 lire fascione (per fare un esempio tra le tante tipologie citate nella Nota 56) non perda di valore. -
Cartolina Arezzo Broni
caravelle82 ha risposto a un topic di caravelle82 inviato in Filatelia e Storia Postale
Vero Post, grazie. Mettici in aggiunta la.buona calligrafia...😄 -
La Zecca di Falsopolis (Omaggio a Stefano Benni)
Carlo. ha risposto a un topic di littleEvil inviato in Agorà
negli scavi sono stati rinvenuti anche mosaici rappresentanti alcune tecniche di coniazione -
Cartolina Arezzo Broni
PostOffice ha risposto a un topic di caravelle82 inviato in Filatelia e Storia Postale
Cartolina postale con Imperiale da 30c bruno su avorio, emessa il 18.10.1932. Annullo di partenza di AREZZO FERROVIA del 19.7.1937.... ... annullo di arrivo di BRONI (PAVIA) del 10.7.1937. E' un bel intero postale, annulli nitidi, altra STORIA POSTALE.. a trovarli. I paesi di Stradella e Broni nella provincia di Pavia sono abbastanza vicini,.. credo che hai acquistato un lotto proveniente tutto da quella zona. -
Denaro repubblica di Siena
mero mixtoque imperio ha risposto a un topic di ilukas inviato in Monete Medievali di Zecche Italiane
Il documento di Palermo è in Trasselli. Per ora non mi sto occupando della contraffazione o meno, ma è un dato di fatto che il ducato veneto fosse stato scelto a livello istituzionale da Napoli. Giustamente la moneta ghibellina è andata a sostituire quella guelfa (fiorini) con l’arrivo degli aragonesi: semplice staffetta. Per continuare a parlare di fonti ci vuole il saggio in preparazione per i ducati veneti. In ogni caso le fonti erano isolate 10 anni fa, quando per esempio ho scoperto la coniazione dei Gonzaga a Napoli. Da allora a oggi una moneta in più va solo a inserirsi nel consolidato quadro di moneta forestiera. Comunque prima che esca altro, ci sono esperti più autorevoli di me, come Stahl per i ducati e Day per i fiorini. Chiedete rispettivamente a loro per competenza se a Napoli si coniarono ducati veneziani e fiorini. Ora ho da fare: sono indietro. -
Storia di Roma e delle sue monete
L. Licinio Lucullo ha risposto a un topic di L. Licinio Lucullo inviato in Monete Romane Repubblicane
IL BELLUM SOCIALE L’Italia non fu mai assoggettata formalmente a Roma, ma (con un’opera politica particolarmente lungimirante, nell’epoca in cui fu compiuta) organizzata in una complessa rete di alleanze, sino a divenire - per usare una terminologia moderna - una confederazione composta, a macchia di leopardo, da cittadini romani, cittadini di diritto latino (che, come si è visto, erano sostanzialmente Romani privi di diritti politici) e socii, ossia alleati. Questo sistema si era dimostrato particolarmente efficiente nei secoli precedenti, reggendo all’impatto di invasori stranieri del calibro di Pirro e Annibale e consentendo di far scomparire, poco per volta, i preesistenti contrasti tra le popolazioni della penisola; dopo l’epoca dei Gracchi, tuttavia, era ormai anacronistico: i socii combattevano con i Romani, commerciavano con i Romani, costruivano famiglie con i Romani e quindi, anche per il grande prestigio che godeva nel mondo il nome di Roma, volevano essere Romani. I politici più perspicaci capivano che era venuto il momento di estendere la cittadinanza romana, ma trovavano le forti resistenze del popolo, geloso dei suoi privilegi sino al punto (come si è visto) di osteggiare persino un tribuno che era stato prima adorato dalle folle, come Gaio Gracco. Nel 91 a.C. un altro tribuno della plebe, Marco Livio Druso, avanzò due proposte di legge che, di nuovo, prevedevano un’ulteriore riforma agraria e l’estensione della cittadinanza romana ai socii. Si fece così molti nemici e in autunno alcuni sicarî, con la copertura di uno dei consoli, lo uccisero. Fu la goccia che fece traboccare il vaso: scoppiò una rivolta dei socii ad Ascoli, nel Piceno, che dilagò rapidamente in gran parte dell’Italia trasformandosi in guerra aperta. I Romani lo chiamarono bellum sociale, per non ammettere l’amara verità: era, nei fatti, una guerra civile. I ribelli si organizzarono in una lega, con capitale prima Corfinio poi Isernia, e sul modello romano costituirono un senato ed elessero due consoli e dodici pretori. Emisero proprî denarî, ormai estremamente rari: particolarmente interessanti sono alcuni che riportano la legenda ITALIA, prima attestazione epigrafica dell’uso di questo sostantivo per individuare gli abitanti della penisola. Particolare interessante, l’iconografia di queste monete copia - mutatis mutandis - quella romana, a riprova dell’avvenuta romanizzazione della cultura dei popoli italici. ________________________ Gli eserciti dei ribelli attaccarono quelli della capitale; si stima che entrambi gli schieramenti abbiano mobilitato 100.000 soldati ciascuno. Roma ottenne alcune vittorie importanti ma non decisive grazie ai due comandanti che già l’avevano salvata in situazioni critiche, Mario e Silla, entrambi a tal fine nominati legati, nonché grazie a Gneo Pompeo Strabone, un ferocissimo e ricchissimo personaggio originario del Piceno (corrispondente, all’incirca, agli odierni Abruzzi e Marche) dapprima nominato legato, poi eletto console per l’anno 89. Per sostenere lo sforzo bellico l’Urbe emise una quantità incredibile di denarî: le monete datate agli anni 90-87 a.C. giunte sino a noi sono oltre 100.000 e attestano l’esistenza di almeno 3.951 conî di diritto e 4.507 di rovescio; tenuto conto che verosimilmente quindi ce ne furono altri a noi non noti, si deduce che - se è vera la stima di 30.000 monete per ogni conio di diritto - furono realizzati oltre 120 milioni di denarî (di cui, secondo Crawford, 77 milioni nel solo anno 90). La singola emissione più abbondante fu probabilmente RRC 340/1, un denario del 90 a.C. firmato L. PISO FRVGI, ossia Lucius Calpurnius Piso Frugi, che sarà pretore nel 74 a.C. e discendeva da Gaio, il quale invece era stato invece pretore nel 211 a.C.: se ne conoscono 864 conî di diritto e 1.080 di rovescio. Appare significativa la scelta del monetiere di non far alcun riferimento, nell’iconografia, alla guerra in corso, quasi a voler fingere che Roma non fosse preoccupata dall’insurrezione; egli infatti raffigura al dritto Apollo, al rovescio un cavaliere al galoppo con, in mano, una torcia o un ramo di palma, chiara allusione ai Ludi Apollinares (competizioni sportive[1] dedicate ad Apollo istituite dal suo antenato Gaio, per ingraziare il dio dopo la sconfitta di Canne). Per quanto concerne le monete di bronzo, proprio per sostenere l’ingente emissione resa necessaria dallo sforzo bellico Roma eseguì un’ulteriore svalutazione: il peso medio dell’asse (che già era stato ridotto a 1 oncia, con l’adozione dello standard onciale) fu ulteriormente abbassato a mezza oncia, portando così al cosiddetto “standard semionciale”. Questa riforma fu adottata nel 91 o nell’89 in forza di una lex Papiria (così chiamata perché proposta dal tribuno della plebe Gaius Papirius Corbo) e, infatti, alcuni assi (RRC 338/1) ne portano menzione, con la legenda L.P.D.A.P. (sciolta in lex Papiria de aere publico o de assis pondere)[2]. È interessante notare come i monetieri di questo periodo, pur attenendosi all’iconografia tradizionale (per gli assi, Giano al dritto, prora navis al rovescio), abbiano cercato di sperimentare alcune varianti grafiche. Un certo Quintus Titius (non altrimenti noto), ad esempio, nel 90 a.C. propose al dritto dell’asse RRC 341/4 una particolare versione della testa gianiforme, con viso allungato e barba appuntita; voleva forse alludere a Mutinus Titinus una divinità italica (che egli scelse, probabilmente, per l’assonanza tra i nomi, Titinus e Titius) che fu poi identificata con Priapo. Nello stesso anno, Gaius Vibius Pansa emise invece l’asse RRC 342/7, caratterizzato al rovescio da tre prue di nave affiancate; potrebbero alludere a tre vittorie conseguite contro gli insorti, oppure al lavoro dei tre triumviri monetali, o infine a un qualche evento mitologico legato alla sua gens (è stato ipotizzato che i Vibii Pansa provenissero da Gaeta e, quindi, le tre prore ricorderebbero la flotta che portò Enea da Troia e fu poi incendiata presso quella città). ________________________ Malgrado i successi di cui si è detto, i Romani non riuscirono a sconfiggere definitivamente i socii sul campo di battaglia; anzi, subirono importanti perdite, fra cui due consoli, Publio Rutilio Lupo nel 91 a.C. e Lucio Porcio Catone nell’89. La guerra, quindi, non fu vinta con le armi, ma fu fatta cessare con le leggi. Infatti, Roma concedette ciò che i ribelli chiedevano: la cittadinanza romana fu infatti estesa, per legge, nel 90 a.C. ai cittadini di diritto latino e ai socii che non si erano ribellati (soprattutto, Etruschi e Umbri) e nell’89 agli insorti che avrebbero deposto le armi; sempre nell’89, fu invece concessa la cittadinanza di diritto latino alle popolazioni della Gallia Cisalpina. Sul piano giuridico, l’Italia diveniva così un’unica “grande Roma” mentre i Celti della Gallia Cisalpina (discendenti di quegli stessi popoli che nel 390 avevano saccheggiato l’Urbe) divennero i “nuovi Latini”. Grazie a queste iniziative legislative i popoli che si erano ribellati deposero via via le armi e la guerra si spense progressivamente. Dopo l’88 a.C. rimasero solo alcuni focolaî di insorti fra i Sanniti (a Nola) e i Lucani (in Bruzio), ma le loro attività andarono ad alimentare un nuovo, ennesimo conflitto: la guerra civile tra mariani e sillani. Proprio nell’89 operò un monetario che si firmava SABINI L. TITVRI e, pertanto, si ritiene che possa essere Lucius Titurius Sabinus, citato dalle fonti come legato nel 75 a.C. Di lui sappiamo pochissimo, ma è evidente dal cognomen che era o si riteneva di origini sabine: infatti, al dritto dei suoi denarî raffigura la testa di Tito Tazio (identificato, su alcune monete, dalla didascalia TA), il mitico re sabino che, dopo aver combattuto contro i Romani a causa del ratto delle Sabine, aveva non solo stretto la pace con Romolo, ma perfino accettato di associarsi a lui sul trono, consentendo che i loro due popoli si fondessero in uno solo. A ciò il monetiere aggiunge, sui rovesci di due denarî, la raffigurazione di situazioni topiche del mito legato a Tito Tazio: il momento del ratto su RRC 344/1, la morte di Tarpea su RRC 344/2. Quest’ultimo denario presenta anche un dotto particolare: un crescente lunare e una stella sopra la testa di giovane; sappiamo infatti da Properzio[3] che Tarpea usava il pretesto di dover adempiere ai presagi della dea Luna per giustificare la sua uscita dalle mura del Campidoglio. Questi denarî sono notevoli sia per ragioni numismatiche, sia per la loro importante testimonianza storica. Dal punto di vista numismatico, non si può non sottolineare come la scelta di raffigurare un uomo, su un’emissione repubblicana ufficiale, fosse rivoluzionaria: sino ad allora, al dritto delle monete romane erano comparsi solo dei o semidei[4]. Interessante pure il significato, di cui si è detto, del crescente lunare: ci fa immaginare quanti altri piccoli particolari ci possono sfuggire, in mancanza di fonti storiche adeguate, nell’interpretazione di altre monete. Ma è la testimonianza storica che più ci colpisce: nel momento in cui i popoli fratelli si ribellano in armi contro quello romano, e dentro Roma si discute se e a chi concedere la cittadinanza, questo colto monetiere ricorda ai suoi concittadini e agli stessi socii che la grandezza di Roma è iniziata proprio quando il popolo romano si era fuso con quello dei territorî circostanti, dopo un’inutile guerra fratricida. Titurio Sabino emise anche monete di bronzo; gli assi in particolare, RRC 344/4, presentano molte variazioni iconografiche. In alcuni di essi la testa al dritto è sì gianiforme ma (com’era avvenuto per l’asse 341/4) le sembianze non sembrano quelle di Giano; è probabile che il monetiere abbia voluto riproporre anche qui le sembianze di Tito Tazio. NOTE [1] La gara con torcia era uno specifico tipo di competizione ippica e il ramo di palma veniva dato a chi la vinceva. [2] È interessare notare che ancora oggi, spesso, sugli oggetti prodotti in esecuzione di una specifica legge (soprattutto se innovativa) ne viene apposta la menzione. [3] Elegie, IV, 4: “Vidit harenosis Tatium proludere campis pictaque per flavas arma levare iubas: obstipuit regis facie et regalibus armis, interque oblitas excidit urna manus. Saepe illa immeritae causata est omina lunae et sibi tingendas dixit in amne comas” (vide Tazio giostrare nella pianura sabbiosa e brandire sulla bionda criniera le armi dipinte; fissò attonita la bellezza del re e le armi regali, e l'anfora le cadde dalle mani dimentiche. Spesso addusse a pretesto i presagi dell'innocente luna e disse di dover immergere nel fiume le sue chiome). [4] Anche se, per amore di precisione, occorre precisare che alcuni ritratti apparsi su monete precedenti non sono stati identificati con sicurezza (ad esempio, quelli su RRC 304/1 e 336/1). ILLUSTRAZIONI 89 a.C., denario dei ribelli raffigurante la testa dell’Italia e la Vittoria che incorona l’Italia; in esergo, ITALIA Due esemplarî del denario RRC 340/1, uno con torcia, l’altro con ramo di palma. Gli altri disegni presenti al dritto e al rovescio sono solo simboli di controllo Assi semionciali; nell'ordine, RRC 338/1, RRC 341/4 e RRC 342/7 Denario RRC 344/2 Asse 344/4; in questa variante l’iconografia al dritto, differente da quella classica di Giano, ripropone forse le sembianze di Tito Tazio -
Vaticano 2025
pato19 ha risposto a un topic di intermundia inviato in Euro Monete da collezione Italiane e delle altre Zecche Europee.
Tuttavia, la raffigurazione della moneta sul sito web della Gazzetta Europea è molto scadente. Non sono visibili né la lettera "R" della zecca italiana, né il nome dell'incisore a sinistra, né il nome del disegnatore a destra ("O. ROSSI" per Orietta Rossi). -
Tallero Maria Teresa del nonno
Alan Sinclair ha risposto a un topic di francus inviato in Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità
@francus, secondo me potrebbe proprio essere quel tipo di Tallero viennese. -
Lombardia Crocione 1800/1799
Ernestina ha risposto a un topic di incuso inviato in Monete Moderne di Zecche Italiane
ciao, scusa non riesco a capire di che moneta si tratta... il crocione 1799 non mi sembra così raro, si trova per qualche centinaio di €; ti riferivi alla variante IUSTITIA? -
DFP ha iniziato a seguire Vaticano 2025
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canioriccardo ha iniziato a seguire Vaticano 2025
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Buste inglesi da Mogadiscio verso l'italia
PostOffice ha risposto a un topic di Gapox inviato in Filatelia e Storia Postale
Busta per raccomandata con timbro via aerea da 3 pence effige di Giorgio VI + 6p rosa + coppia di 9p verde oliva Giorgio VI, emissioni 1937-1939, busta soprastampata E.A.F.(East African Forces) come i francobolli. Annulli di partenza (inglesi) cerchio singolo di Mogadiscio del 26 luglio 1946... .. la raccomandata viaggia via LONDON ENGLAND timbro in blu su una riga, non c'è scalo in Italia.. e successivamente viene reinstradata per l' Italia... .... annullo di transito di Ferrara del 16.8.1946... .... annullo di arrivo di Cento (FERRARA) del 16.8.1946 MOLTO MOLTO BELLA.. di valore, non sono rarissime ma sono quotate. Ho notato che il tuo materiale è sempre interessante, sicuramente hai acquistato in un momento dove c'era abbondanza ed era poco considerato soprattutto in Italia. Non studiando e non valorizzando questo materiale sottrai qualcosa a TE STESSO. -
Ciao Adelchi66, nel mio paesino si disputa da qualche anno il "mondiale" di trucco.
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gioal ha iniziato a seguire Raro sesterzio di Faustina
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Raro sesterzio di Faustina
gioal ha risposto a un topic di Il Sabaudo inviato in Monete Romane Imperiali
Credo che la rarità si riferisca non genericamente alla personificazione della LAETITIA nella monetazione romana, ma a questo particolare sesterzio di Faustina: il RIC 1654 è classificato raro.
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