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  2. Rara moneta d’oro della regina Berenice II d’Egitto, coniata 2.200 anni fa, scoperta nella Città di David a Gerusalemme. Perché la regina tolemaica appare con il titolo sul conio e cosa rivela della città antica Una scoperta archeologica avvenuta nel cuore di Gerusalemme porta nuova luce sul ruolo della città nel III secolo a.C. Durante gli scavi nel Parcheggio Givati, all’interno del Parco Nazionale della Città di David, gli archeologi dell’Israel Antiquities Authority hanno rinvenuto una moneta d’oro di eccezionale rarità, raffigurante la regina egizia Berenice II, moglie del faraone tolemaico Tolomeo III Evergete. Il ritrovamento è avvenuto per caso, quando la giovane archeologa Rivka Langler, setacciando la terra di scavo, ha notato un riflesso insolito: «Stavo setacciando il terreno quando ho visto qualcosa brillare. Non potevo crederci, ma poi ho capito che era una moneta d’oro. Dopo due anni di scavi, finalmente avevo trovato l’oro!». Credit: Israel Antiquities Authority Un conio eccezionale e quasi unico Solo venti esemplari noti al mondo, il primo in contesto archeologico Si tratta di una quarter-drachma in oro purissimo (99,3%), datata tra il 241 e il 246 a.C. Sul dritto appare il ritratto di Berenice, con diadema, velo e collana, raffigurata come una regina ellenistica a pieno titolo. Sul rovescio compare una cornucopia, simbolo di prosperità e fertilità, affiancata da due stelle, con la scritta in greco «della regina Berenice». Secondo gli studiosi Robert Kool (IAA) e Haim Gitler (Israel Museum), il valore storico è notevole: «La moneta non mostra Berenice solo come consorte, ma forse come sovrana a pieno titolo. È tra i primi casi in cui una regina tolemaica viene raffigurata su una moneta con il suo titolo, durante la sua vita». Ad oggi sono noti appena una ventina di esemplari di questo conio, nessuno dei quali era mai stato ritrovato in scavo stratigrafico fuori dall’Egitto. Credit: Israel Antiquities Authority Gerusalemme nel III secolo a.C. Un centro urbano in ripresa e connesso al Mediterraneo Il rinvenimento contribuisce a chiarire l’immagine della Gerusalemme ellenistica, a lungo ritenuta un insediamento minore e povero dopo la distruzione babilonese del 586 a.C. Gli archeologi Yiftah Shalev ed Efrat Bocher, direttori dello scavo, sottolineano come la moneta, insieme ad altri reperti coevi, dimostri che la città, nel III secolo a.C., stava ricostruendo relazioni politiche, economiche e culturali con i grandi centri mediterranei. Non più un villaggio marginale, dunque, ma una realtà capace di inserirsi nelle dinamiche del potere tolemaico che dominava il Levante. Tra storia e simbolo Il ruolo delle regine tolemaiche e la propaganda numismatica La scelta di raffigurare Berenice su un conio non è casuale. Le regine tolemaiche avevano un ruolo centrale nella legittimazione del potere: il loro volto non rappresentava solo una figura dinastica, ma un messaggio politico e simbolico di fertilità, prosperità e continuità regale. Il conio di Gerusalemme appare così come un tassello prezioso della propaganda dinastica tolemaica, che utilizzava la moneta come strumento di comunicazione capace di attraversare i confini e i popoli dell’impero.
  3. Buonasera a tutti, mi fa piacere vedere che questa discussione si sia ripresa dopo un po' di tempo e ne approfitto per condividere questo nuovo 8 tornesi "SICL" che sono riuscito a mettere in collezione. Purtroppo è carente proprio sulla legenda, ma è comunque discretamente visibile e, tutto sommato, non mi sembra malaccio.
  4. apollonia

    Matematica e geometria nei giochi enigmistici

    Giusto. La ceramica è un miglior conduttore: proprio perché sottrae più calore alla pelle, dà l’impressione di essere più fredda di altri oggetti presenti nella stanza. apollonia
  5. esemplari di monete d’argento del Sud-est asiatico tra quelli analizzati da uno studio di ricercatori dell’Università di Singapore Il Sud-est asiatico di 2mila anni fa: una regione commercialmente dinamicissima Un gruppo di ricercatori dell’Università di Singapore ha esaminato 200 monete d’argento di quell’epoca, in zone molto distanti tra loro (tra Bangladesh e Vietnam, per esempio), con caratteristiche comuni e tecniche di conio simili Una vasta rete commerciale collegava con ogni probabilità gli antichi abitanti delle giungle e delle coste del Sud-est asiatico, come si desume dall’analisi di oltre 200 monete d’argento risalenti a 2mila anni fa. È la conclusione a cui è giunto un gruppo di ricercatori dell’Università Nazionale di Singapore, autori di uno studio pubblicato dalla rivista specializzata «Antiquity», in cui si rilevano alcune caratteristiche comuni nel peso e nella metallurgia delle monete. A conferma di ciò, già nel II secolo d.C. le cronache cinesi riportano l’importanza delle politiche del Sud-est asiatico nelle reti commerciali che si estendevano dal Vicino Oriente alla Cina. Anche le prove archeologiche confermano questa circostanza, con scavi che nella zona in questione hanno portato alla luce beni commerciali come oggetti in vetro romani, gioielli indiani e ceramiche persiane, dell’Asia meridionale e cinesi. Di per sé le monete non sono una novità. Ufficialmente denominate «Sole che sorge/Srivatsa», dal motivo raffigurato sul loro rovescio, ovvero un sole nascente e lo Srivatsa (un antico simbolo geometrico considerato di buon auspicio), due immagini significative nella tradizione religiosa indiana, le monete erano state rinvenute in un’area che si estende per centinaia di chilometri, dal delta del fiume Bangladesh alle pianure del Vietnam. Documenti cinesi risalenti al II secolo a.C. menzionano anche una rotta commerciale che collegava gruppi politicamente omogenei in Persia e oltre, attraverso il Sud-est asiatico. Questo studio, comunque, è il primo tentativo completo di studiarle al di là dei confini nazionali e come gruppo. «Questo offre una prova convincente di un’ampia circolazione a lunga distanza», ha dichiarato Andrew Harris, uno degli autori dello studio, al sito specialistico «Science News Today». «Ci fa pensare al Sud-est asiatico non come a un insieme di regni isolati gli uni dagli altri, ma come a una regione dinamica e interconnessa». A sentire Harris, l’ubiquità delle monete d’argento suggerisce una storia finora sconosciuta di rapporti politici ed economici che trascendevano i confini geografici. Le monete trovate in Bangladesh e Vietnam, ad esempio, sembrano essere state prodotte dalla stessa matrice, segno che le pratiche di conio erano condivise tra le culture e che, ad un certo punto, questi due gruppi commerciavano direttamente tra loro. Le monete avevano un peso maggiore nel mondo antico. https://www.ilgiornaledellarte.com/Articolo/Il-Sudest-asiatico-di-mila-anni-fa-una-regione-commercialmente-dinamicissima
  6. santone

    Francia: scoperto un mausoleo romano vicino Lione

    Interessante
  7. Francia, scoperto un mausoleo romano vicino Lione: “eccezionale” secondo gli archeologi In Francia, a Saint-Romain-en-Gal, vicino a Lione, sono stati rinvenuti i resti di un mausoleo romano di grandi dimensioni, dedicato a una personalità eminente. Secondo gli archeologi si tratta di una scoperta eccezionale. Una scoperta definita “eccezionale” dagli archeologi francesi, quella che è stata fatta quest’estate a Saint-Romain-en-Gal, cittadina di circa 2mila abitanti alle porte di Vienne, vicino a Lione, dove si trovava un importante insediamento di epoca romana, e dove oggi è possibile visitare il relativo sito archeologico. Durante la campagna di scavi condotta nelle scorse settimane, gli archeologi hanno scoperto, nel settore occidentale del sito, un mausoleo le cui dimensioni singolari lasciano supporre che fosse dedicato a una figura molto importante del mondo romano, la cui identificazione è ancora da definire. In tutta la Francia sono noti soltanto 18 mausolei a tumulo, ma questo, fanno sapere gli archeologi del Musée Gallo-Romain di Saint-Romain-en-Gal, è l’unico edificio circolare in elevazione in questo stato di conservazione. Costruito intorno al 50 d.C., con un diametro interno di 15 metri, doveva essere alto più di 6 metri, in modo da essere visibile a tutti coloro che transitavano o arrivavano nella colonia romana di Vienne, in particolare dal fiume Rodano. Queste dimensioni, spiegano gli archeologi, dimostrano l’importanza del personaggio qui sepolto, personaggio che, “anche da morto, doveva essere ancora presente nel mondo dei vivi. Certamente un personaggio appartenente all’élite aristocratica, con un ruolo politico importante e legato al potere imperiale”, spiega Giulia Ciucci, archeologa e direttrice scientifica dei siti archeologici del museo. Il mausoleo di Saint-Romain-en-Gal fu infatti costruito sul modello di quello di Augusto a Roma (27 a.C.-14 d.C.), il primo imperatore romano. “Abbiamo tutti sognato di partecipare a degli scavi e di essere presenti quando viene fatta una scoperta”, afferma Martine Publié, vicepresidente del dipartimento del Rodano, responsabile della Cultura, del Turismo, dell’Attrattività e della Vita Comunitaria. “Questi scavi lasceranno senza dubbio un segno indelebile negli studenti di archeologia coinvolti in questa campagna del 2025, così come nei visitatori che hanno potuto assistere in diretta alla scoperta delle tracce del loro passato per tutta l’estate”. Il mausoleo scoperto a Saint-Romain-en-Gal. Foto: Julien Bourreau / Musée Gallo-Romain di Saint-Romain-en-Gal Il mausoleo scoperto a Saint-Romain-en-Gal. Foto: Julien Bourreau / Musée Gallo-Romain di Saint-Romain-en-Gal Il mausoleo scoperto a Saint-Romain-en-Gal. Foto: Julien Bourreau / Musée Gallo-Romain di Saint-Romain-en-Gal “Questa scoperta sottolinea tutta la vocazione del museo del sito di Saint-Romain-en-Gal”, afferma Émilie Alonso, direttrice del museo dipartimentale. E adesso “l’avventura è solo all’inizio”, conclude Giulia Ciucci, perché ora cominceranno gli studi per capire chi era il personaggio qui sepolto, ma non solo: gli scavi condotti in collaborazione con le università di Aix-Marseille, Marie-et-Louis-Pasteur di Besançon e il CNRS proseguiranno durante le estati del 2026 e del 2027. Non si tratta comunque dell’unica scoperta. Gli scavi archeologici condotti quest’estate nei pressi delle Terme Settentrionali di Saint-Romain-en-Gal hanno permesso di scoprire tre botteghe risalenti al I - II secolo d.C., facenti parte di un edificio commerciale già individuato tra il 1989 e il 1990, comprendente almeno otto botteghe e aperto su un portico che riparava i clienti dalle intemperie. Gli scavi condotti da Benjamin Clément, docente di Antichità e Archeologia Romana presso l’Università Marie-et-Louis-Pasteur di Besançon, e da Marine Lepée della École Française di Roma, insieme ai loro studenti, hanno dimostrato che il complesso economico fu distrutto da un incendio. Due botteghe con vasca erano chiaramente occupate da strumenti che servivano per compattare i tessuti di lana (in modo da renderli più resistenti e alle volte anche impermeabili) calpestandoli, in particolare la toga bianca indossata dai cittadini durante le loro attività civiche. È stata inoltre portata alla luce una terza bottega dotata di un forno per la lavorazione del vetro o per la cottura. La qualità dei reperti, unita alla diversità delle attività artigianali osservate, chiariranno l’attività economica di questo quartiere dell’antica Vienne. “Siamo ben consapevoli del commercio sulle lunghe distanze in quel periodo”, afferma Benjamin Clément. “Saremo adesso in grado di comprendere il commercio locale. Raramente abbiamo l’opportunità di avere oggetti così ben conservati per arrivare a tanto nella nostra comprensione”. https://www.finestresullarte.info/archeologia/francia-scoperto-mausoleo-vicino-lione-eccezionale-secondo-archeologi
  8. numa numa

    Venditore di monete o di illusioni?

    Quello che gli Yankee definirebbero ‘ultra-cameo’…
  9. Dott_20Kreuzer

    2 Talleri Maria Teresa

    Concordo pienamente con quanto scritto da @santone Buona Domenica.
  10. Arka

    5 lire 1901

    Quello che mi chiedo è cosa spingeva tutti questi nonni a comprare queste patacche? Nostalgia? Curiosità? O cosa? 🤔 Arka # slow numismatics
  11. caravelle82

    2 Talleri Maria Teresa

    Concordo☺️
  12. torpedo

    2 Talleri Maria Teresa

    Sono entrambi talleri autentici, quello di destra è senz'altro meglio conservato.
  13. pato19

    L'euro in Bulgaria

    Ciao, dove hai trovato queste informazioni? Grazie
  14. torpedo

    5 lire 1901

    È una patacca.
  15. Oggi
  16. Antonino1951

    I mezzi folles della rivolta degli Eracli: Alessandria o Alessandretta?

    Salve,belle domande,purtroppo le mie competenze sono circoscritte all'ambito siciliano,qualcuno raccoglierà l'invito e sarà intressante leggerVi
  17. Jjpp

    Vaso romano o falso anni ‘60?

    Fa parte di una collezione romana privata. È un falso se è stato venduto come romano a suo tempo. al Museo di Toledo ne ho viste di simili: https://emuseum.toledomuseum.org/objects/52096/spherical-jug-with-trefoil-mouth io non ho comprato nulla https://emuseum.toledomuseum.org/objects/51659/bulbous-bottle-with-two-handles
  18. PostOffice

    BUSTE PRIMO GIORNO ITALIA

    Gordon..non appena rientro le controlliamo tutte .. quando poi ti arrivano le pinzette andiamo a vedere quel raccoglitore di francobolli che avevi iniziato a postare. Non mi sono dimenticato tranquillo!!
  19. macs

    Matematica e geometria nei giochi enigmistici

    E' così. Al contrario il tappetino è invece un buon isolante.
  20. pandino

    Vaso romano o falso anni ‘60?

    Cioè, tu vorresti sapere se il pezzo in tuo possesso è un originale romano o se appartiene alla serie prodotta negli anni '60? Se fosse il caso allora NON è un falso, visto che quegli oggetti non avevano tali pretese, a meno che non ti sia stato venduto (se lo hai acquistato) come originale romano, ovviamente
  21. santone

    2 Talleri Maria Teresa

    il primo presenta . X . quindi Milano o Venezia, q. MB , il secondo direi Vienna fino al 1955, SPL
  22. PostOffice

    Un po' di tasse dal 1803 al 1966

    Gentilmente metti immagini di tutto l' oggetto fronte/retro, grazie, .. ....nella storia postale se non posti tutto .. l' oggetto e' mutilato e non ci fa ragionare nell' interezza dello stesso.
  23. Oppiano

    Congresso Pedagogico Italiano - 1871 - Napoli

    Ciao Paolo, per scrupolo, ho ricontrollato. Manca l’intera produzione della medaglia per Napoli. Un caro saluto. Questa una versione d’argento Top Asta Nomisma 13/2019 Dicembre Lotto 981 Anno 1871 - Per il VII Congresso pedagogico italiano a Napoli - Esposizione Didattica 1871 Argento - 59,5 mm - 91,39 gr. - R2 - Opus: Luigi Arnaud - Varesi n. 364. Al dritto: Sirena di fronte, su base, sostiene lo stemma turrito della città di Napoli; ai lati merci di vario tipo e sullo sfondo il Vesuvio fumante e sole raggiante. In esergo: VII CONGRESSO PEDAGOGICO ITALIANO. Al rovescio: III ESPOSIZIONE DIDATTICA ITALIANA NAPOLI 1871 Campo vuoto per dedica, entro ghirlanda d’alloro avvolta da nastri contenenti le varie materie d’insegnamento. Dopo l’unità d’Italia, sull’istruzione primaria c’erano, molto ascoltate in quel momento, le proposte della Società Pedagogica Italiana, sorta a Milano, con il primo Congresso Pedagogico Italiano nel settembre 1861, a cura di un gruppo di maestri per la tutela della categoria, ben presto però strumentalizzata dagli intellettuali, che conduceva sperimentazioni didattiche e metodologiche, pubblicava rassegne e partecipava al dibattito del momento. Luigi Settembrini, scrittore e professore di eloquenza a Catanzaro (autore della famosa “protesta del popolo delle Due Sicilie”) nel VII Convegno Pedagogico Italiano tenuto a Napoli nel settembre 1871, dopo aver sostenuto che l’educazione non era cosa che s’imponeva solo mutando i progetti o stanziando somme maggiori o con nuovi ordinamenti, affermava che “essa è in mano nostra assi più che in balia del potere, e noi siamo i veri colpevoli se questa piaga, che ancora ci corrode le viscere, non apprestiamo, a breve andare, i dovuti rimedi”. Il potenziamento del controllo da parte dello Stato, tuttavia, finì con l’essere una scelta obbligata dettata dal fatto che non si sviluppò un iniziativa locale forte, ma pure per la distima in cui era tenuta la classe dirigente locale e per le pressioni della Chiesa. Descrizione dell’Incisore: Luigi o Aloysius Arnaud pittore, incisore, litografo e medaglista, nacque a Napoli nel 1817, per la capacità nell’incisione superò di gran lunga il padre Achille, diventando presto valentissimo incisore dei rovesci, dei dritti, di figure, ornati e caratteri, al contrario dei cultori di quest’arte che solitamente si specializzavano in un solo ramo. Professore presso la Scuola Tecnica di Napoli, eseguì medaglie per diversi eventi ufficiali. Il suo primo lavoro, ancora giovanissimo, fu il rovescio della medaglia per la serie Uomini Illustri “Giovanni Meli” nel 1834. Esordì ufficialmente nel 1837 con il rovescio della medaglia per le nozze di Ferdinando II di Borbone con Maria Teresa d’Austria. Nel 1847 si trasferì a Roma per perfezionarsi sull’incisione di pietre dure, per poi tornare a Napoli riprendendo il posto di incisore nella Regia zecca. Durante la sua feconda carriera di medaglista, troviamo anche medaglioni e lavori in Galvanoplastica, tecnica innovativa che venne introdotta a Napoli dal 1852, ed ebbe la sua applicazione proprio grazie a lui. Si legge che Luigi Arnaud fu l’artefice del dritto della piastra 120 grana del 1855. Morì a Napoli nel 1877. FDC.
  24. santone

    Vaso romano o falso anni ‘60?

    Cè scritto : periodo secondo novecento
  25. PostOffice

    Calendario degli annulli del giorno.

    L' Amico fapetri ci mostra materiale assolutamente non usuale anzi direi eccezionale, gia' con approfondimento e spiegazioni, questa sezione se seguita puo' essere studio per chi ha voglia di capire, sono delle piccole docenze filateliche, .. approfittatene ragazzi.
  26. santone

    5 lire 1901

    riproduzione
  27. generalmente, il rotolino del primo 2€ cc emesso in primavera (in edizione da collezione), arriva in BI in questo periodo, fine agosto/inizio settembre
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