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  2. lamanna921

    Autenticità 5 tornesi

    buonasera, buona conservazione bassissima.
  3. Pino 66

    Autenticità 5 tornesi

    Buona sera, autentico per me.
  4. ARES III

    Riappare (in parte) il tesoro degli Asburgo

    Ecco, basta questo per finire la querelle da persone mature e civili (e da persona immatura dico "avevo ragione io, avevo ragione io".....)
  5. Atexano

    Postumius Albinus - denario serrato

    Comunque @Pxacaesar tornando al consiglio di farmi fare la perizia per le monete, mi hanno chiesto £20 CAD con un minimo di 100 pezzi. Come ti sembra come prezzo?
  6. Buonasera a tutti Ho di recente acquistato questa 5 tornesi e vorrei sapere se è autentica. Peso 13,13 g diametro tra 29 e 30 mm. Grazie mille
  7. Atexano

    Victoriae Brit dei Severi

    Quando sono a casa provvedo.
  8. MiChiamoPinco

    Informazioni moneta 2002

    O semplicemente, vivono in luoghi dove non ci sono né commercianti né, fiere forse... anche perché, anche da me, nelle fiere della domenica, sono spariti i banchi numismatici. c'è crisi!
  9. ARES III

    Tesoretto di Como

    Ti rispondo sempre con estrema gentilezza! Qui gioco in casa, ma comunque ti rispondo e ti aiutano nel giro di 24 ore. Secondo me bisognerebbe iniziare a ribaltare il modus di pensare dei vari sovrintendenti: se qualcuno ti contatta per chiedere aiuto non è per infastidirti o darti una scocciatura, ma piuttosto perché rivesti un ruolo importante e quindi devi per forza di cose cercare di aiutare gli altri! All'estero lo capisco e sono anche felici ed orgogliosi nel dare informazioni!
  10. Atexano

    Postumius Albinus - denario serrato

    @decio buonasera. Tornando al mercatino del sabato, c'è un nutrito gruppo di venditori coi propri banchi specializzati in monete, francobolli e memorabilia. È un mercato grande e si svolge a Charing Cross, praticamente in Trafalgar Square, sotto uno spazio coperto. Ho visto decine e decine di italiani comprare e vendere monete.
  11. Antonino1951

    Postumius Albinus - denario serrato

    Ciao Antonio,a questo punto non mi stupisco più di niente😀
  12. caravelle82

    10 lire 1926 falso d'epoca ?

    Guarda anche la testa del cavallo a sinistra: dettagli arrotondati e "affogati". Se guardiamo i numeri della data poi, confrontandoli con quelli genuini,avremo altri feedback positivi sul falso.
  13. fofo

    Riappare (in parte) il tesoro degli Asburgo

    Si certo, ma vuoi mettere se tornasse a Firenze? O non ti farebbe piacere l'idea? Per me sarebbe una cosa piacevole da vedere e per la cittá, anche se non credo succederá purtroppo.
  14. pillole di numismatica: Cristoforo Moro e il suo successore Nicolò Tron furono i soli principi veneziani che posero la propria evidente effigie sulle monete. Senonchè il Governo, stimando mal conveniente una simile introduzione, il 2 agosto 1473, morto il Tron, a due giorni dall’elezione del Marcello, leggiferò: Quod in omni sorte monete que fiet in cecha nostra Imago ducis flat flexis genibus ante immaginam sancti Marci in illa forma: qua Imago ipsius ducis est posita super ducato: nec Imago ducis in moneta nostra fieri possit, nisi per istud maius consilium dichiaratur (M. C., Delib., Regina, c. 121). Con la Delibera del 27 maggio 1472, Doge Tron, viene introdotta la lira. Della lira sono conosciute due tipologie differenti, una con le foglie di edera sotto il busto del Doge e una, probabilmente di prima emissione, con un ritratto molto più raffinato e senza le foglie d'edera sotto il busto. (qui alcuni esempi di entrambe le tipologie) per maggiori informazioni consiglio la lettura di: Luciano Binaschi "I signori tiranni si mettono in medalia e non i cavi de repubblica" (I ritratti dei dogi nella monetazione veneziana). questo ed altro prossimamente...
  15. caravelle82

    10 lire 1926 falso d'epoca ?

    Ciao carissimo Per me sì, fatto bene bene. Guarda il bordo, esso presenta svariate bolle di fusione ( per me sono quelle). Esse sono presenti in parte anche nei campi.
  16. Atexano

    Postumius Albinus - denario serrato

    @Pxacaesar ma questo non è uno di quelli. Perché poveri noi!? Per le leggi pazzesche che ci sono in Italia, che più che bloccare incrementano l'illegalità? Questa stessa moneta non sarebbe costata quello che l'ho pagata con i vari cartellini e compagnia bella...o mi vuoi dire che tu hai tutte le monete chiuse o documentate. @Oppiano
  17. Pxacaesar

    Postumius Albinus - denario serrato

    Ciao Nino, invece ed aggiungo purtroppo ci sono anche falsi di denari serrati. ANTONIO
  18. Atexano

    Tito - Divus Vespasianus

    Scusa @vickydog per la risposta tarda. Non avevo pensato al capricorno per questa moneta, avevo solo visto divinizzazione (infatti è nella descrizione). Faccio ricerca "serrata" da più di 2 anni e mezzo sulle monete che ho acquistato, molto di più sul lato storico che simbolico. Tipo le monete commemorative di battaglie o altri eventi. Ora faccio ricerca prima di acquistare, perché non ho più chi mi dà monete in lotti. Tornando alla genuinità o meno, le linee sul collo sono completamente diverse nella realtà. Sarà una moneta difficile pure questa, ma non ho dubbi. Se dovesse essere un falso, allora è un bellissimo falso che mi è costato soltanto £17.5 quindi ci sta.
  19. Oppiano

    Informazioni moneta 2002

    Qualche “info”: Sulla base di un accordo stipulato tra la Corte del Granducato e il Governo del Lussemburgo, Yvette Gastauer-Claire è stata incaricata di disegnare il simbolo impresso sulla faccia nazionale delle monete del Lussemburgo. Su tutte le monete lussemburghesi è riprodotto il profilo di Sua Altezza Reale il Granduca Henri. Compaiono inoltre l’anno di emissione e il nome del paese nella lingua nazionale (“LËTEZEBUERG”).
  20. ARES III

    Riappare (in parte) il tesoro degli Asburgo

    Facciamo un esempio: il grande diamante rosa Condé (noto anche come Gran Condé o Condé Rosa), è un famoso diamante di 9,01 carati, di colore rosa, tagliato a goccia. Prende il nome del francese Luigi II di Borbone-Condé. Ha origini indiane, ma il primo proprietario conosciuto è stato Jean-Baptiste Tavernier, commerciante e viaggiatore, che lo vendette al re Luigi XIII di Francia. Il re o il suo erede, Luigi XIV, lo regalò poi a Luigi II di Borbone, principe di Condé (da cui diamante prese il nome), come ricompensa per i suoi servigi durante la Guerra dei Trent'anni. Rimase in possesso della famiglia Condé fino al 1892, quando l'ultimo erede, il duca d'Aumale, lo cedette al governo francese, a condizione che rimanesse esposto al castello di Chantilly. Trafugato nel 1926 e successivamente recuperato, è attualmente esposto, con altre gemme storiche, nel Museo Condé, ospitato all'interno del Castello stesso. Quindi @fofo non credi che sia simile alla storia del Fiorentino ? Ma lo avrebbero potuto chiamare anche Mediceo.... 9.01-carat, light pink, pear-shaped Conde Diamond displayed at the Conde Museum in Chantilly, France
  21. nikita_

    Informazioni moneta 2002

    Molto probabilmente sono comprate da chi colleziona monete in euro provenienti dalla circolazione, e magari sin dall'avvento dell'euro non è ancora riuscito a mettere questa moneta del Lussemburgo da 2 euro del 2002 nella propria raccolta. (una vendita conclusa con un compratore) Seppur comunissima possibilmente è disposto a spenderli quei 3,50/5 euro per inserirla nella propria raccolta, ma questo non significa che questa moneta li vale questi soldini, il suo valore resta di 2 euro tondi.
  22. aemilianus253

    Tesoretto di Como

    A me, a noi dovrei dire piuttosto, in Italia solo Firenze ha dato una risposta fattiva. Forse è stata una non comune sensibilità e un'apertura non consueta verso il privato, oppure rapporti di collaborazione già consolidati con l'altro autore (più probabile). All'estero, senza problemi, tutti hanno collaborato, dal British, di cui possiedo le tavole dei bronzi dell'imperatore Emiliano da prima che esistesse forse il web (senza aver pagato un cent), a Vienna, Parigi, Monaco di Baviera e persino Budapest e ne dimentico certamente qualcuno. Roma (mi interessava in particolare la collezione Gnecchi e al limite dare uno sguardo a quella dell'ex Museo Kirkeriano), ci ha messo diversi mesi per mandarmi gentilmente a caxxre, ma almeno ha risposto... E intanto, amici degli amici, pare che vi entrassero, e uscissero talora un po' più "pesanti" di quando erano entrati (no, non mangiavano dentro il medagliere 😆). Altri musei italiani più o meno uguale o peggio (nessuna risposta). Dopo leggi che i collezionisti sono (per loro) il male o parte del male e ti incazzi...
  23. MiChiamoPinco

    1 lira 1862 Torino autenticita

    Senza dubbio buona, quasi BB. Ciao
  24. Atexano

    Tito - Divus Vespasianus

  25. petronius arbiter

    Arsenico e vecchi merletti

    Indian Head Double Eagle MCMVII E' la moneta mostrata nel post precedente, della quale raccontiamo ora la storia. Per molti anni, questa moneta è stata conosciuta negli ambienti numismatici come "J-1776", perché questa era la designazione abbreviata assegnatale dal Dr. J. Hewitt Judd nel suo libro di riferimento "United States Pattern Coins, Experimental and Trial Pieces". Il nome è diventato parte integrante dello status iconico della moneta grazie all'associazione casuale del suo numero, 1776, con l'anno della Dichiarazione d'Indipendenza degli Stati Uniti. Tuttavia, dopo aver acquisito i diritti del libro a inizio anni 2000, Whitman Publishing ha cambiato la designazione in J-1905 per fare spazio a nuove scoperte, poiché le monete sono mostrate in ordine cronologico. Il cambiamento ha sconcertato alcuni puristi, che lo considerano irrispettoso dello status speciale della moneta. Che, nella confusione e nell'incertezza che seguirono la sua produzione, non finì nelle mani di Saint-Gaudens o nel gabinetto numismatico della Zecca, bensì tra gli effetti personali di Charles Barber, che si batté con le unghie e con i denti per ostacolare la riprogettazione monetaria di Saint-Gaudens. Non si ha idea di come Barber ne sia entrato in possesso, ma la situazione ha offerto agli ammiratori di Saint-Gaudens lo spunto per numerose speculazioni. La più semplice, e in fondo probabile, è che Barber abbia semplicemente versato 20 dollari nelle casse della Zecca, portandosi via la moneta (ricordo che il valore dell'oro che contiene corrispondeva, allora, esattamente al nominale). A Barber, Saint-Gaudens sarà anche stato antipatico, ma dopo aver visto i disegni definitivi delle monete da 10 e 20 dollari, deve aver capito subito che questa sorta di ibrido tra le due rappresentava un unicum di enorme importanza numismatica e potenziale valore economico Dopo la morte di Barber nel 1917, i suoi eredi vendettero la moneta a Waldo C. Newcomer, un importante collezionista di Baltimora. Nel 1933, Newcomer si offrì di venderla per 10.000 dollari a John Work Garrett, la cui famiglia aveva formato una favolosa collezione, ma Garrett declinò l'offerta e la moneta fu poi venduta a Frederick CC Boyd, un noto collezionista di New York. A metà degli anni '40, la moglie di Boyd la vendette ad Abe Kosoff e Abner Kreisberg, importanti commercianti di New York dell'epoca, per 1.500 dollari. Questi, la diedero a re Farouk d'Egitto per poco meno di 10.000 dollari. Kosoff la riacquistò poi nel 1954, quando il governo egiziano vendette la collezione di monete rare di Farouk. Il prezzo fu di 1.200 sterline egiziane, circa 3.400 dollari. Kosoff la rivendette a sua volta a un numismatico americano, che la girò a un collezionista del Tennessee per 10.000 dollari. Nel 1979, dopo un paio di altri passaggi, la moneta arrivò nelle mani del numismatico professionista Julian Leidman per 500.000 dollari. Leidman la consegnò all'asta Bowers & Ruddy del 28 luglio 1981, dove fu acquistata dalla società Hancock & Harwell per 475.000 dollari. Infine, qualche anno dopo, fu ceduta in trattativa privata a un collezionista di monete di Saint-Gaudens del Nordest. Si ignorano sia il nome del collezionista (che dovrebbe ancora esserne in possesso), che la cifra pagata, quasi sicuramente a sei zeri E se quel collezionista, o i suoi eredi, decidessero di presentarla oggi in un'asta, quanto potrebbe realizzare? Anche qui le opinioni si sprecano, la più gettonata si spinge a ipotizzare oltre 20 milioni di dollari, una cifra che scalzerebbe dal trono di moneta più costosa al mondo la "cugina" Double Eagle del 1933, che qualche anno fa ha realizzato 18 milioni e rotti. Chissà, voi intanto incominciate a mettere da parte i soldi, così da farvi trovare pronti quando la moneta, prima o poi, riapparirà petronius
  26. Volevo un vostro parere su questa moneta per quanto riguarda autenticita e grado di conservazione.grazie peso 4.96 gr,diam 22.96 mm
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