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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/21/10 in Risposte
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La transizione daI modello economico di tipo feudale a quello dei Comuni e delle Signorie Prendendo lo spunto dalla lettura di alcuni testi che devo consultare per un piccolo lavoro sulle emissioni di alcune zecche italiane, ho pensato valesse la pena condividere con altri forumisti alcuni dati e nozioni di economia medievale, materia di grande fascino ma ancora ampiamente sotto-ricercata e studiata. In particolare alcune note scritte dal Prof. Bernareggi in margine al suo innovativo (ai tempi) lavoro sulla monetazione rinascimentale, possono rappresentare un'utile fonte di informazioni a chi si avvicina allo studio del mondo medioevale sotto l'aspetto economico e numismatico. I cambiavalute medioevali : i campsores L'insorgenza, all'alba dell'XI secolo, di una nuova economia, comunale e cittadina che prende il posto del modello curtense e feudale che aveva predominato fino a quel momento, introduce un'amplificazione degli scambi economici e commerciali che determina l'apparizione dei cambiavalute, i cosiddetti "campsores" , eredi degli "argentarii" romani , che sopperiscono all'esigenza di cambiare la moneta straniera in moneta del luogo. Comparsi all'inizio del 1000 nelle varie città, a Firenze, già nel 1218 la loro corporazione viene annoverata tra le sette arti maggiori del Comune. Con l'intensificarsi degli scambi, nel sec. XIII i campsores cominciano a prestare denaro ad interesse e ad interessarsi delle attività dei mercanti cui prestano denaro, attività che fanno da garanzia ai prestiti. L'attività di cambiavalute si trasforma così in attività di banca, e da fissa diventa itinerante e si confonde con quella dei mercanti. I mercanti-banchieri italiani I mercanti-banchieri in breve conquistano nuovi spazi e territori, soppiantando spesso l'attività di ebrei, frisoni e franchi che avevano detenuto il monopolio fino a quel momento. I banchieri italiani si espandono a macchia d'olio soprattutto nel nord europa, saranno definiti genericamente "lombardi" – da cui l'origine della famosissima Lombard Street a Londra – in realtà sono astigiani, piacentini, cremonesi, milanesi, toscani, etc. I sovrani dell'epoca, continuamente bisognosi di denaro, ricorreranno ai loro servigi, pagando per i prestiti ottenuti interessi altissimi e dando in garanzia beni mobili e gioielli della corona e poi, quando questi non bastano più, l'appalto delle imposte e delle dogane. Nel breve volgere del secolo non vi è Paese o corte in europa che non dipenda in qualche misura dai banchieri italiani. Il XIV secolo segna il trionfo dei banchieri fiorentini. Si registrano oltre 100 (!) banchi che portano il nome di un fondatore fiorentino (dagli Acciaiuoli, ai Frescobaldi, dai Tornabuoni ai Capponi, ai Bardi, ai Peruzzi, agli stessi Medici…). La Cambiale e le fiere dei Cambi Lo sviluppo di queste attività di cambiavalute e di prestito è stato permesso dall'introduzione e dallo sviluppo di due strumenti fondamentali : la lettera di cambio o "cambiale" l'introduzione delle "fiere dei cambi" (che fungevano da vere e proprie clearing houses ovvero come stanze di compensazione tra i mercanti che vi convenivano da ogni parte d'Europa per il pagamento dell loro cambiali. Tramite l'uso delle cambiali, e ancora di più tramite le fiere dei cambi , era possibile far transitaro da una mano all'altra enormi somme di denaro senza far circolare moneta metallica. Il moderno sistema bancario era ormai nato e certamente in nessun altra epoca il sistema finanziario diciamo "italiano" aveva mai avuto una simile rilevanza in Europa. Per semplificazione (i banchieri centrali di oggi potrebbero prendere ispirazione..) nell'ambito di ognuna di queste "fiere" tutte le monete di corso in europa venivano ragguagliate ad una moneta internazionale convenzionale: lo "scudo di marca" Il cui valore era fissato in confronto a 5 monete-tipo : fiorino di Firenze; ducati di Venezia; Genova; Napoli e Spagna. Alla fine del mercato veniva fissato per votazione il prezzo del cambio (che civiltà! e nessuno si lamentava, mentre i "derivati" erano ben lontani dal rovinare le piazze finanziarie..) sulle diverse piazze. Depositi bancari e assegni Con l'introduzione delle "partite di banco", a Venezia, ovvero l'accettazione di denaro in deposito dietro corresponsione di un interesse nascono i conti di deposito bancari. Le "monete di banco" , ovvero istruzioni verbali o scritte di pagare all'ordine, anticipano gli assegni! La nascita del debito pubblico Mentre il sovrano e il principe, proprio per il concetto patrimoniale di stato e responsabilità, erano costretti ad assumersi ogfni debito in proprio e a risponderne di persona, le repubbliche godevano dell'indubbio vantaggio di contrarre in nome e con garanzia dello Stato. Nel 1262 Venezia consolida , con una conversione forzata, tutti i mutui volontari precedentemente contratti dai suoi cittadini, in un unico prestito obbligatorio al tasso del 5% (che sarà poi costretta a ridurre al 4% per i continui fabbisogni di denaro per finanziare le guerre contro i Turchi). A Genova lo Stato impossibilitato a pagare gli interessi sui debiti contratti con i cittadini, nel corso del XIV secolo aveva dovuto ricorrere alle "maone", concedendo ad associazioni di creditori di condurre imprese belliche in zone ben circoscritte e di rifarsi dei loro crediti con i bottini derivati da queste spedizioni. Nel 1407 Genova crea il "Banco delle Compere di San Giorgio", come associazione o sindacato dei creditori della Repubblica che finisce per diventare un vero stato dentro lo stato, trovandosi di fatto ad incamerare tutta l'attività che lo Stato concede a garanzia dei propri debiti (come territori e concessioni di entrate fiscali ad esempio). Si può assimilare il banco delle Compere di San Giorgio alle compagnie inglesi ed olandesi che si sono sviluppate con il precipuo scopo di sfruttare le risorse economiche e i commerci dei territori appena scoperti e colonizzati (le celebri compagnie delle Indie). Nella prossima puntata si parlerà del potere di acquisto delle monete in corso all'epoca Continua2 punti
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Finalmente, è stato completato il catalogo sulle prove e i progetti di VEIII per il Regno d'Italia della Regia Zecca: Prove e Progetti della Zecca. Sono graditi consigli, segnalazioni di errori, omissioni e immagini. Saluti. ;)1 punto
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ciao, cofanetto n 1 olimpiadi Mosca, 5 pezzi, se in FS 80 euro.1 punto
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alziamo un altro velo? il 90% delle monete che vengono trattate nella maniera che tu così bene descrivi, sono prive di documentazione di provenienza , o proprio di scavo o ritrovamento. Sono quelle che vengono definite " fresche" e che contribuiscono alla perpetuazione della dffusa abitudine alla spoliazione dei siti archeologici , la cui azione di contrasto stà creando i problemi ben noti tra soprintendenze ,forze di PG e collezionismo. Finché questa situazione continuerà ad essere in atto, è inutile aspettarsi una diversa considerazione da parte degli organi di tutela.....è un mercato che deve cessare se vogliamo poter alzare la voce con ragione. Ma che stai a dì? Non capisco perchè te ne devi uscire - spesso - con considerazioni che hanno un senso se prese in quanto tali ma che diventano illazioni gratuite con riferimento a cosa scrivono gli altri...come se tu debba poggiare tue affermazioni impegnative sulle spalle alturi. Se vuoi andiamo a cercare i miei post dove - spesso - ho fronteggiato polemiche in quanto ho difeso l'operato dei tutori sulla scorta della legislazione vigente...che sarà erronea, ma sussiste e va rispettata sino a cambiamenti. E' da quando sono su questo sito che invito l'utenza ad essere prudente sulla proveneinza delle monete ed anche ad alcuni siti internet ...e a non acquisire monete che non siano tracciate e garantite da chi le cede. Mi sembra che l'ottima Giovanna è stata perspicace ed in buona fede, peraltro la lettera del mio testo è chiara e quindi non non aggiungo altro perchè mi sembra non ve ne sia bisogno. Vedi numizmo... per certi versi abbiamo delle assonanze tu ed io...vogliamo dire le cose come stanno...però c'è una differenza sostanziale: cambia il punto di vista e l'ottica. Tu sewi dalla parte del commerciale (non ho detto dei commercianti... perchè è evidente che tu non nutra particolari simpatie al riguardo). Parlo del mero commercio...del business. Io, evidentemente sono dalla parte degli appassionati. Cos'è? Dà fastidio che, con spirito democratico si dica all'utenza, come vanno le cose nel mondo della numismatica? Pazienza...io il mio contributo agli amici appassionati lo coinferisco volentieri. Peraltro penso tu abbia ben compreso cosa intendo dire...le monete più valide stanno nelle tasche degli operatori professionali e dei collezionisti. Sono tutte tracciabili per essere state vendute dai primi o acquisite nelle aste o per appartenere a collezioni importanti. Spesso non vengono esposte od offerte comunemente...ma mostrate in modo selettivo e mirato...nelle giuste e specifiche occasioni od appuntamenti...e non c'è niente di male. Ove gli appassionati dovessero mettere da parte la pigrizia e qualche eccessivo riserbo, frequentando di più il parterre della numismatica, potrebbero avere più frequente accesso a migliori e legittime fonti anche in occasione di aste e convegni. Rammento infine che le monete romane di cui credo tu abbia voluto parlare...non rappresntano il massimo interesse nella numismatica...anzi, da qualche tempo è il contrario. Nelle tasche delle persone per bene trovi V.E.III, Regno, Monete italiane moderne di tutte le zecche, pontificie,qualche moneta del 1400 e 1500. L'elenco è lungo. Gli oggetti archeologici e quelli di scavo ricettati da figure che si muovono al margine di splendide manifestazioni a noi non interessano. Penso nemmeno a te? :) P.S. Ora se ritieni che ci dobbiamo ingarellare in una diatriba fatta di scritte in rosso che chiosano i testi di parti quotate...non è che mi trovi entusiasta...avremmo di meglio da fare. Probabilmente c'è stato un malinteso...e rivolgiamo la nostra attenzione ad altri lidi. Vedi tu...se proprio dobbiamo perdere tempo...dovrò seguirti: vorrà dire che ti interessa incrementere l'audience della discussione. ;)1 punto
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A me sembra un quattrino della zecca di Mantova per Federico I (III Marchese 1478-1484) con la testa di Virgilio (VIRGILIVS MARO) al dritto e EPO sopra fiore a tre petali al rovescio. Luigi1 punto
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Nel documento in PDF a questo link http://xoomer.virgilio.it/paolopitotto/bolsceviche/schede-a.pdf al numero 122 c'è il gettone in questione.1 punto
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Assomiglia ad un triobolo di Sibari, Rutter HN Italy 1744. Cosa c'è sotto al braccio di Poseidone? http://www.s110120695.websitehome.co.uk/SNG/sng_reply2a.php?verb=SNGuk_0501a0855 http://www.magnagraecia.nl/coins/Lucania_map/Sybaris_map/descrSybIII_triobol2.html Luigi1 punto
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La risposta di Angelo, essendo anch'io di Pescara, la conoscevo già. Il problema non è sapere se i Rotolini sono ufficiali o no, questo riguarda chi(non me) ha intenzione di spendere tanti soldi per prenderli(perchè al facciale scordateveli UFFICIALI O NON), ma capire come sono andate le cose. Se c'è una legge che è stata fatta per contrastare EVIDENTI forme speculative che il Vaticano faceva per la sua monetazione e SE NE CREANO altre per ottenere i medesimi risultati, c'è qualcosa che non va. Perchè la presenza di numerose monete in mano ad un solo commerciante, fa venire qualche dubbio(per me certezza), che qualcosa non abbia funzionato. Volete sapere poi la mia opinione a riguardo l'ufficialità o meno di questi Rotolini, ma questa è un'opinione che esula dal discorso e dai lunghi post da me fatti in precedenza. Se non sono stati fatti Rotolini con Cartigli IPZS e quelli in vendita su ebay SARANNO gli unici Rotolini con Incartamento relativo posto in vendita, questi Rotolini pur ufficiosi sarebbero da considerare ufficiali, perchè ufficialmente sono gli unici esistenti sul mercato e in quanto tali oggetto di collezionismo e richiesti....ripeto è solo una mia personalissima opinione. L'unica certezza che posso darvi è che le vendite continuano, giornalmente dal 1 Agosto, il giorno che ho iniziato a seguirle. Vincenzo. P.S. Modifico per segnalare una curiosità. 7 minuti fa è scaduta un'asta per questo Rotolino e pochi secondi dopo ne è apparso in vendita un altro. Sembra che ci sia un'opzione automatica giornaliera. Finisce uno, inizia un altro...ma Tecnicamente è possibile sulla baia?1 punto
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Ciao. Per quanto riguarda i cofanetti 2 e 3, provo a risponderti io: Cofanetto 2: 30 - 40 euro; Cofanetto 3: Circa 40 euro. Per quanto riguarda la moneta numero 4: 10 - 15 euro La moneta numero 1 vale una decina di euro, così come la numero 71 punto
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Salve a tutti ecco una nuova infornata di articoli tratti da "Il Gazzettino Numismatico", purtroppo non ho potuto fare lo sfoglio completo in quanto inSNI il pubblicato presente e solo parziale. Il Gazzettino Numismatico Falsi Numismatici - Centesimo 1911- P1 Armando Brunelli 1972 n.2 Falsi Numismatici - 2 Lire 1903 - P1 Piero de Luca 1973 n.2 Falsi Numismatici - 2 Lire 1903 - P2 Piero de Luca 1973 n.3 La determinazione della rarità delle monete Roberto Volpes 1973 n.3 Rare preziose monete del regno di Vittorio Emanuele III - P1 Vico d'Incerti 1973 n.3 Rare preziose monete del regno di Vittorio Emanuele III - P2 Vico d'Incerti 1973 n.4 Rare preziose monete del regno di Vittorio Emanuele III - P3 Vico d'Incerti 1973 n.5 Rare preziose monete del regno di Vittorio Emanuele III - P4 Vico d'Incerti 1973 n.6 Rare preziose monete del regno di Vittorio Emanuele III - P5 Vico d'Incerti 1974 n.1 Le zecche d'Italia dopo la proclamazione del regno fino al 1892 - P1 1974 n.2 Le zecche d'Italia dopo la proclamazione del regno fino al 1892 - P2 1974 n.5 Leghe autartiche nella monetazione della serie imperiale 1939-1943 1979 n.43 5 Lire 1908 Mario Traina 1979 n.44 Come al solito è disponibile a questo link1 punto
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