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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/23/13 in Risposte
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Il segno è presente sulle lettere che rappresentano un'abbreviatura per contrazione o troncamento: scd --> secundum iudiciu--> iudicium gra --> gratia. A questo link, il grosso tornese rappresentato rende forse con maggiore chiarezza il concetto: http://www.mcsearch.info/search.html?search=louisix&view_mode=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&sort=&c=&a=&l=#10 (guardare il grosso tornese di Luigi IX - Saint Louis) Non è infrequente trovare il medesimo segno sui saluti argentei di Carlo II, come questo (dns --> dominus): http://www.lamoneta.it/topic/100914-saluto-carlo-ii-dangio/ Puo' essere di utilità questo altro link: http://www.hist.msu.ru/Departments/Medieval/Cappelli/index.html Il testo è datato ma davvero comodo ed immediato per le "nostre" necessità. @@Francesco: sai benissimo che f.dc sono le mie inizialicosa che, nel girone dantesco dei malati di monete, ha sempre colpito. Il povero Angelo Bazzoni ci celiava ad ogni nostro incontro. :) @@fedafa: grazie. E' stata una felice e relativamente recente acquisizione.5 punti
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Ci sarebbe da raccontare molto sugli aspetti che contraddistinsero la monetazione tra il 500 e il 600, ma per ora vorrei ricollegarmi al veicolo moneta. Partiamo pure dalla culla Rinascimentale Firenze, e visto che citi Cosimo I de’Medici (1536-1574) come non ricordare lo stellino o testone del primo periodo Duca di Firenze (1536-1555). Pare che questa moneta fu fatta coniare da Cosimo I per restituire ai Genovesi frutto e capitale della considerevole somma di 600.000 scudi che essi avevano a lui dato in prestito. Avendo tuttavia questi ultimi rifiutato gli interessi sul capitale, il duca autorizzò la battitura di questo testone che conteneva maggiore quantità di fino rispetto ai tipi soliti, ripagando così gli inconsapevoli Genovesi di interesse e capitale… Altro esempio importante. Filippo III di Spagna (1598-1621) Scudo 1617 Nel 1617 la Repubblica di Venezia era venuta in guerra con la Spagna. Il Vicerè di Napoli, Don Pedro Giron Duca di Ossuna, acerrimo nemico dei veneti,stanco delle difficoltà e delle lungagini delle trattati vedi pace,di cui non si vedeva la fine. Fece coniare il 17 Luglio di quell’anno questo scudo. La leggenda del rovescio con il ramo di olivo ed il fulmine negli artigli dell’aquila, sono una chiara allusione alla scelta che si offriva alla Serenissima… P.S. Ti sarei molto grato caro Mario se evitassi di citare Giulio Carlo Argan, che inquietò per un lustro intero noi giovani pigri liceali… Eros3 punti
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Ludovico Manin, ultimo doge di Venezia, nell'agosto del 1802 scriveva le ultime righe delle sue Memorie. Discendente da una nobile famiglia friulana, attore e testimone della fine della repubblica, ci lascia un diario in cui, tra notizie di costume, attualità e politica, ci sono alcune note interessanti sulla monetazione di "transizione" tra la venezia dei dogi e l' 800. la prima nota che vi propongo si riferisce alla cosiddetta "osella del lido". 20 ottobre, 1797 Questa mattina nell'Elaboratorio al Lido, prese fuoco della polvere che con uno scoppio estremo, mandò in aria ed attaccò fuoco alla fabbrica con morte di alcune persone; cosa però che non ebbe conseguenze peggiori,, ma il terrore compreso da tutta la città fu estremo. Ludovico Manin, Memorie, 1802 Il fatto è rappresentato su una rarissima osella veneziana del 1797, in genere considerata l'ultima della serie. Il termine "osella" per questo pezzo ha suscitato numerosi dubbi e interpretazioni, in quanto, sine duce, decadeva anche l'onere del dono ai nobili.2 punti
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Mi è venuto in mente di fare una ricerca per vedere se per caso l'€uro fosse stato ricordato all'interno di monete emesse da paesi nel quale non è la valuta ufficiale, un po' come viene fatto quando si vuole commemorare una moneta antica inserendone il disegno all'interno di una moderna, qualcosa ho trovato, anzi sto pensando di iniziare una raccolta di queste monete, limitandomi comunque a quelle d'argento............ Per iniziare mi sono comperato questa........ Liberia, 5 Dollars 2002 (l'immagine viene dal web, non mi è ancora arrivata) Vediamo se qualcuno ha gia qualcosa o qualche suggerimento da darmi.................2 punti
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Un altro episodio “genovese” dove può esser vista una sorta di “dispetto” fu l’emissione dello scudo di Luigi XII coniato a Genova nel 1507 quando il Re francese, spodestato da una violenta rivolta popolare e cacciato dalla città con susseguente elezione del Doge Paolo da Novi, di professione tessitore di seta, il più umile tra gli umili, sembra addirittura analfabeta. Ebbene Paolo da Novi, nei 18 giorni in cui fu doge riuscì a battere moneta: il famoso Testone con la legenda “Libertas Popvli Ianve” : http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEV41/1 In tutta risposta, dopo soli venti giorni, Luigi XII, alla testa del suo esercito rientrò in città soffocando il desiderio di libertà dei genovesi, decapitò nella pubblica piazza Paolo da Novi e riprese il governo cittadino. Questo nuovo periodo di dominazione francese fu assai crudo e il monarca, nel far valere la sua assoluta autorità, provvide a modificare la monetazione genovese con l’adozione del blasone regio e la scomparsa del nome del re che stava sulle monete genovesi da 4 secoli (Corrado II, il celeberrimo CVNRADVS REX) : http://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-GEV42 Le monete a nome di Luigi XII sono quindi tutte con questa offesa al popolo genovese per cui prendo a simbolo il famoso scudo da tre lire. Di questa moneta se ne conosce un solo esemplare, appartenente alla collezione Franchini, poi dispersa all’asta infine approdata nella Collezione di Vittorio Emanuele III. Questa foto è del calco conservato presso La Società di Storia Patria di Genova.2 punti
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Su Milano io non mi preoccuperei.. Mi è capitato spesso che la posta rimanesse per molto tempo in giacenza al cmp di Milano, ma è sempre tutto arrivato regolarmente! Eh si a quanto pare quasi tutti abbiamo avuto magagne con Padova.. A questo punto tante coincidenze a mio parere fanno una certezza. Ci dev'essere un furbetto che fa giochi di prestigio..2 punti
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Bellissima medaglia, non è che sia tanto comune in bronzo, anche la conservazione non è male, a mio parere più di spl. Ti segnalo un bellissimo studio a firma Giancarlo Alteri pubblicato qualche anno fà in CN, dalle ricerche di quest'ultimo potrai apprendere in pieno il significato del tradizionale evento pasquale avuto luogo nel 1850 nella reggia di Caserta (durante gli ultimi giorni di esilio di Pio IX nelle Due Sicilie). Si tratta di una medaglia estremamente significativa per noi casertani. Bravo gionni, con questa medaglia stai dimostrando di essere un collezionista specializzato, dimostra una certa maturità collezionistica. :hi: http://www.ilportaledelsud.org/lavanda.htm2 punti
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Buongiorno a tutti! Vi presento l' ultima arrivata : medaglia in bronzo 1850 per la lavanda dei piedi emessa per la messa celebrata a Caserta. Che ve ne pare? :)2 punti
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Per festeggiare il mio compleanno mi sono regalato questa moneta : Scudo d'Oro del Sole 1562 V Tipo Emanuele Filiberto Duca D/ EM FILIB D G DVX SAB P PED - Scudo inquartato, sagomato , in cartocci con corona di tre fioroni e due globetti R/ Sole IN DOMINO CONFIDO (data e sigle) - Croce mauriziana ornata , con rosette al centro , affiancata dalla scritta FERT Oro , 25 mm. , g. 3,36/3,29 , zecca di Chambery Mir Savoia 496b , Biaggi 417g1 punto
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provs s confrontarlo con questo... Sesino 1621-1665 (Filippo IV D'Asburgo) mistura, g ; Ø mm 15 Inv. M.V-00539A-L/IS1 punto
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RÖMISCHE KAISERZEIT Domitianus (81-96) (D) Lokalbronze (5,35g), Perge (Pamphylia). Av.: Kopf mit Lorbeerkranz n.r. Rv.: Artemis Pergaia mit Fackel und Bogen n.r., darüber Mondsichel. -- Dünner Schrötlingsriss. RPC 1516 (9 Exemplare). R sch.1 punto
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...personalmente, un esemplare di questa qualità, lo giudico FDC! Evito di tener conto di quelli che sono impercettibili segnetti...questo è un esempio in cui la foto non rende assolutamente giustizia alla moneta.... :blum:1 punto
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Visto il proliferare di 5 lire del 1901 che vediamo postare al forum, è meglio rinfrescare la memoria ai nuovi utenti.... affinchè se ne facciano una ragione delle scarsissime probabilità che la moneta sia "vera" :nea: Le 5 lire del 1901 non vennero mai emesse ufficialmente a causa degli obblighi imposti all'Italia dall'Unione Monetaria Latina, la quale non approvo' l'emissione. Le poche centinaia di pezzi già coniate vennero pertanto rifuse ad eccezione di pochi esemplari che, rappresentando la prima moneta con l'effige del nuovo sovrano, furono a lui consegnate. Oltre a queste si salvarono gli esemplari di campione preparati per l'approvazione e consegnati al re, regina, al ministro, al sottosegretario a alti funzionari della direzione generale del ministero del tesoro , in tutto 114 pezzi. """!!! .1 punto
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Sono tutte osservazioni giuste e condivisibili, solo che se si vogliono fissare dei paletti bisogna per forza scegliere degli avvenimenti simbolici che, il più delle volte, sono l'esito di una situazione nei fatti già mutata. Ad esempio, sappiamo data e ora della caduta di Costantinopoli in mano turca ma è innegabile che quel 29 maggio è stato solo la punta di un iceberg con una profondità di molti decenni. Non nego che la numismatica, data la concretezza dei manufatti che studia, dovrebbe fornire dei dati meno soggettivi ma, come stiamo vedendo, la situazione è molto complessa. Alla fine anche la riforma di Anastasio, come secoli dopo quella di Alessio I del 1092, è solo il risultato di una situazione che, dal punto di vista economico, era instabile da tempo. Per quanto riguarda Eraclio potrebbe valere lo stesso discorso, le sue mosse dipendono dalla presa d'atto di cambiamenti già avvenuti, ma in questi casi sono dell'idea che i provvedimenti abbiano avuto delle ripercussioni di grande significato per le epoche successive. Probabilmente è con Eraclio che si può parlare di un primo tentativo riuscito di affermazione di una dinastia longeva sul trono di Costantinopoli (circa 100 anni), consuetudine che dopo l'iconoclastia sarà la prassi per ovvie necessità di stabilità politica. Insomma, se non siamo ancora nella Bisanzio propriamente medievale ci stiamo avvicinando parecchio. E poi con Eraclio inizia anche l'associazione, nel formulario di corte, del nome del figlio maggiore a quello del padre, pratica che ha presto un riflesso sulle coniazioni. Un'altro di quei "paletti" che mi è venuto ora in mente, anche se non di importanza primaria, riguarderebbe l'iconografia monetale: non dimentichiamo che Foca, quindi subito prima di Eraclio, fu il primo Imperatore bizantino a sfoggiare ritratti con lunga barba, connotazione che di lì a seguire sarà imprescindibile per gli Imperatori "di ruolo". Quando i Romani non si sentirono più Romani? Finchè le mura di Costantinopoli resistettero io credo mai, o almeno a loro piaceva crederlo...1 punto
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Buona sera e benvento meccanicissimo, sono la persona meno adatta a fare valutazioni del tipo che chiedi; ma vedrai che altri sapranno essere più esaustivi, per parte mia oltre a darti il benvenuto ti invito a non lasciarle sole...poerette...mi sembrano monete di un certo valore; ma non disfartene...anzi cerca notizie storiche più dettagliate sul "Regno" e vedrai che anche te ti innamorerai di questa meravigliosa scienza: Buona moneta da Nonno Cesare1 punto
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Non diciamo fes......, altrimenti insinuiamo false speranze, non può essere una moneta rara, in quanto escluso il '57 tutte le altre sono comunissime, questa postata NON ha le vele al contrario, NON ha la scritta PROVA ergo, anche senza data si può tranquillamente dire che è comunissima, e vista la conservazione vale il peso dell'argento. saluti TIBERIVS1 punto
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bella,vedo al rovescio la perlinatura diversa dal diritto,è normale o una variante.non sara' un ibrido con il rovescio di francesco I ?.1 punto
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Ciao Jagd :) Denario di Commodo. RIC III 201, zecca di Roma, nel RIC è tra le "undated" probabilmente del 189 d.C. D: M COMM ANT P FEL AVG BRIT, testa laureata a destra V: LAETITI - A - E AVG, Letizia stante a sinistra con spighe di grano e timone su globo. Bella monetina :good:1 punto
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Parlavamo dell'aspetto artistico che influisce sulla monetazione, molto dipende anche dal cambiamento che avviene tra il 500 e il 600 del clima artistico stesso. Cambia anche l'uomo, cambia la sua dimensione che si apre di più verso il mondo esterno,il pensiero non è più prerogativa di pochi. In questa evoluzione artistica in essere col manierismo che poi sfocia nel barocco, anche la coniazione è inevitabilmente influenzata. Col manierismo che alla perfezione, a precisi punti di riferimento, alla maniera punta con anche dei canoni che portano a un ruolo imitativo si passa gradualmente al barocco che è un approccio artistico diverso, complesso. E la ritrattistica nelle monete non può che essere condizionata da tutto ciò che succede anche in campo artistico ; ci sono artisti come il Bronzino, il Cellini,( il Bronzino tra l'altro lavora alla corte medicea dal 1539 ) che hanno influssi anche nella monetazione importante medicea e nei ritratti da Cosimo I dei Medici in avanti. Non scomodiamo oltre la storia dell'arte, le analisi di Argan e altri, certamente la moneta si orienta sempre più nel dare un messaggio, nel promulgare anche la cultura dell'immagine, della virtù, di persuasione verso gli altri. In realtà la moneta da sempre viene considerata come veicolo di messaggi, di tramite tra un sovrano e il popolo e chi aveva il potere utlizza questo mezzo di divulgazione, che con la sua riproduzione, ripetitività manda immagini che possono essere recipite da tutti facilmente. Dal 500 in avanti questo processo si alimenta sempre più col culto dell'individuo, dell'immagine, l'immagine sulle monete è studiata, curata perchè il messaggio che deve arrivare deve essere ben recepito e anche la moneta diventa così divulgatrice e persuasiva. Tutto ciò diventerà ancora più evidente col tempo nel secolo XVII e XVIII. Arte e numismatica, monete e mezzo di divulgazione,binomi importanti, il tema è ampio......1 punto
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Tuttavia anche il tempo di Costantino portò dei notevoli cambiamenti. Non è solo la nuova capitale, che comunque portò ad un ridimensionamento politico di Roma, ma anche riforme nel diritto (religione, schiavi, domenica festiva...), nella monetazione (solido, silique e svalutazioni del bronzo), nella concezione del potere imperiale (Dominus Noster). Anche la struttura territoriale dell'Impero subì modifiche sostanziali, che permisero un nuovo impulso economico e sociale. Tant'è che gli ultimi studi rivalutano il IV secolo come ben lontano dalla decadenza che ci aveva visto Gibbon. Dopo Costantino l'Impero era molto diverso, credo più diverso di quanto abbia fatto Eraclio tre secoli dopo. Fin qui gli argomenti a favore di Costantino. Vorrei anche fare un ragionamento su Arcadio. La distinzione tra occidente e oriente era già successa più volte. A differenza delle precedenti questa fu definitiva. Quindi politicamente l'Impero Romano d'Oriente nasce con Arcadio. E questo lo si nota chiaramente nell'evoluzione degli eventi. Formalmente i due imperi sono ancora tutt'uno, ma in realtà le loro strade si dividono decisamente. Nella monetazione si creano due stili, chiaramente opposti, praticamente da subito. Un solido della zecca di Costantinopoli dell'epoca di Teodosio II è ben diverso da un solido di Valentiniano III coniato in occidente. Per quanto riguarda Anastasio, la riforma del bronzo e il fatto che ad occidente fosse finito il potere imperiale mi sembrano motivazioni un po' deboli per far iniziare da qui la serie bizantina. Infine Eraclio. Fu uno dei grandi Basileus indubbiamente. Ebbe la sfortuna di trovare un nuovo avversario, e che avversario, immediatamente dopo aver sconfitto quello tradizionale, i Sassanidi. E' vero che istituì i temi, che fecero egregiamente il loro compito nei secoli successivi. E' vero che adotto il greco come lingua ufficiale. Ma fu una presa d'atto della realtà. E il nome che i suoi sudditi si davano rimase lo stesso di prima: Romaioi (Romani). E numismaticamente non ci sono cesure. Che dite? Arka1 punto
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Probabilmente era un "galantuomo" e un "vincente" - oppure quella Vittoria con ghirlanda e palma era solo di buon auspicio... :pardon: riesci sempre a comunicare sentimenti unendoli alla passione in questo sei il migliore Jagd!1 punto
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Monete arrivate stamattina...ci ho messo dieci minuti x sballare il tutto. Davvero imballo a prova di scasso.. Grazie mille di tutto.1 punto
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il bb+ ci sta, ha un'usura uniforme, e il bordo in alcuni punti presenta dei colpi, ah, per le foto, cerca di ritagliare l'immagine in modo da eliminare più sfondo possibile :D per curiosità, quanto ti hanno chiesto?1 punto
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Ciao. Monete arrivate ieri mattina.Tutto perfetto e complimenti x l'imballo!!A prova di scasso ;-) Grazie Alessio.Salutoni Luigi. Ps: X il caffé a Firenze quando vuoi :-)1 punto
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Assolutamente si, era quasi obbligo sposarsi tra consanguinei con gli evidenti danni a livello genetico. Tutto ciò nell'ottica di evitare la dispersione del patrimonio familiare che così facendo restava nell'intreccio di rami di un albero genealogico proveniente dal medesimo ceppo.Basta considerare che in molte famiglie nobili non solo del sud Italia era il primo maschio ad ereditare tutto, nelle famiglie più democratiche solo una femmina poteva sposarsi con o senza dote (che mai raggiungeva le quote di legittima che tutelano l'odierno diritto di successione). Tutti gli altri figli erano destinati alla nubiltà o più frequentemente alla vita claustrale per evitare di gravare, con la loro sussistenza, sul patrimonio familiare. In questo caso parliamo di famiglie reali, i matrimoni erano compiuti principalmente per procura (viste le distanze spesso i nubendi non si conoscevano) e a fini prettamente politici. Un matrimonio voleva dire garantire un nuovo assetto politico e territoriale, e la garanzia di continuità di una dinastia. Se andiamo a fondo nella genesi delle famiglie reali d'Europa arriviamo a ceppi (con relativo corredo di cromosomi) per un numero che si conta con le dita di una mano. Scusate l'off-topic ma mi sembrava necessario1 punto
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Dallo stesso numero del Bollettino Numismatico, sempre a firma di Rodolfo Costantini...1 punto
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Riporto lo studio di Rodolfo Costantini a cui si fa riferimento nell’articolo citato da Fedafa pubblicato su Cronaca Filatelica (n. 78, settembre 1983). Lo studio è tratto dal Bollettino Numismatico di Luigi Simonetti, anno II, n. 5, Novembre 1965, pubblicato a Firenze. Un saluto a tutti, Valerio1 punto
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Per darti un po un'idea, invece di spiegartelo faccio prima a farti vedere un'esempio. Questa la postò tempo addietro @@MARCO B, in un'altra discussione (clicca per vedere la discussione di origine). Un caro saluto, :) F.1 punto
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Mi ero scordato di aggiungere che l' "immobilità" iconografica di certe particolari monete era anche funzione delsistema politico e di governo dello stato emittente. Lo zecchino veneziano non muta perchè non muta fino alla fine del '700 il sistema di governo mentre a Firenze quando cade la repubblica il cambiamento del fiorino serve a sottolineare il cambiamento politico avvenuto; fatto questo ritenuto prevalente rispetto anche al concetto di stabilità cui prima avevo accennato. Allo stesso modo la raffinatezza di tantissime monete rinascimentali e post-rinascimentali risponde non tanto ad una ricerca estetica fine a sè stessa ma alla volontà di esaltare, attraverso la moneta, la potenza e la ricchezza (vere o presunte) del Signore emittente.1 punto
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Buona Sera, riporto la nota a piè di pagina presente sul Vol I del Bernocchi in relazione alle registrazioni per l’anno 1362. ( il riferimento indicato da magdi ) il motivo per il quale le annotazioni fanno riferimento a quest’anno, credo sia da ricercare nel modo di calcolare gli anni legato alle indizioni. Le annotazioni relative alle spese sono imputate al semestre ne quale sono sostenute. Il Bernocchi non riporta altro, una nota è presente sul MIR Firenze (con riferimento ai grossi), ci dovrebbero essere maggiori notizie sul MIR Toscana che non è nella mia disponibilità. mi viene da pensare, per i tempi ristretti e l'organizzazione a supporto, che la cosa fosse orchestrata e premeditata. cordialità1 punto
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Come si può notare dagli esemplari postati, tali "trattini" in considerazione del fatto che si trovano sulla perlinatura lungo il bordo, sono ben evidenti solo in monete di largo modulo e prive di tosatura ecco perchè possono sfuggire ad una lettura della moneta. PS. @f.dc il suo esemplare è semplicemente stupendo.1 punto
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Anninsk è una cittadina sita nel territorio di Perm, una delle ultime propaggini orientali dell'Europa1 punto
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Ciao, al piccolissimo convegno di Forlì ho trovato in un banchetto questa medaglia e visto i bordi integri e i buoni rilievi ho deciso di prenderla. Le scansioni non rendono e sembra abbia una patina piu' scura ma in realtà è delicata e gradevole.1 punto
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Medaglia devozionale Benedettina,ovale,bronzo/ottone del XVIII sec.- D/ S.Benedetto da Norcia,col capo raggiato,tiene la croce sollevata con la mano dx,nella mano sx tiene il libro della regola,in basso a dx il corvo(suo attributo),davanti a lui la medaglia con la preghiera(esorcismo),scritta: CRVX.- S.P. BENED.- R/ LA Medaglia di S.Benedetto,con le iniziali della preghiera(esorcismo), medaglia molto diffusa,è stata più volte descritta in questo forum.Ciao Borgho.1 punto
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Per quanto riguarda i comuni medievali secondo me bisogna ricordarsi che erano un'istituzione in continua evoluzione e che ancora doveva trovare un proprio assetto ideale. Sappiamo che le magistrature cittadine e le cariche erano di durata molto breve (solitamente sei mesi o un anno, ma ve n'erano anche di 3-4 mesi) e che una delle caratteristiche principali era la rotazione delle figure che ricoprivano le cariche (identificate con "militia" prima dell'avvento dei comuni popolari). Queste figure solitamente erano membri delle famiglie cittadine più importanti, che potevano essere sia la vecchia aristocrazia, sia quella di più recente arricchimento. Nelle città grandi, comunque, si parlava di decine e decine di famiglie che si contendevano le cariche. Questa continua rotazione, secondo me, implicava un'incertezza nella scelta di possibili simboli che rappresentassero a tutti gli effetti la città, pertanto si optava per quegli elementi che restavano invariati al cambiare del governo: la religione (il cui simbolo era la croce, talvolta accanto al nome della massima autorità religiosa) e il nome della città. Si deve anche considerare che nei primi secoli i vescovi si erano inseriti nei vuoti di potere lasciati dall'impero romano e non opportunamente coperti successivamente, divenendo la massima autorità cittadina. Inoltre vi era anche una certa reticenza alla rappresentazione del sacro con stereotipi tipicamente collegabili all'uomo (come invece avverrà nel XII-XIII di cui Giotto sarà uno dei massimi esponenti). L'evoluzione dei comuni e delle città coincise, però, anche con un maggior sentimento d'identità degli appartenenti (tanto che alcuni storici usano l'espressione "si parla di città quando i suoi abitanti hanno la consapevolezza di vivere in una città"). Questo ha iniziato a determinare la nascita di simboli che rappresentassero in pieno l'identità comunale, non da ultima la nascita ex novi di molti santi patroni (posso pensare a Sant'Antonio da Padova, diventato simbolo della liberazione della città dal podestà veronese e vicario imperiale Ezzelino da Romano). I comuni, ma soprattutto le famiglie influenti degli stessi, iniziano quindi a dotarsi di simboli e stemmi facilmente riconducibili a loro. Nella tarda epoca comunale, quando determinate famiglie riescono a stoppare la rotazione delle cariche, assumendole in perpetuo (e ponendo le basi per le future signorie) ecco che diviene indispensabile porre il proprio stemma o il proprio viso anche sulle monete (battere la moneta consisteva nell'avere l'autorità, infatti era una delle regalie concesse da Federico I nella pace di Costanza ai comuni ribellatisi). Inoltre è perfettamente in linea con lo sviluppo artistico dell'umanesimo e del rinascimento che pongono una riscoperta dell'uomo, divenuto il centro dell'Universo, e un recupero della perfezione classica. Per questi due motivi (diminuzione dei detentori dell'autorità e nuovo ruolo ricoperto dall'uomo nella vita di tutti i giorni), secondo me, sono sempre maggiori le raffigurazioni di volti. L'utilizzo di coni sempre più pregevoli è invece sintomo di quella ricerca di perfezione estetica. Ovviamente poi si potrebbero valutare altre considerazioni riguardo la monetazione (allargamento dei commerci, scoperta delle Americhe con relativa svalutazione dell'argento, rafforzamento delle monarchie nel resto d'Europa...) P.S Molto interessante il topic, complimenti Mario :)1 punto
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Collezionistadibari ricorda un episodio spiacevole che ci coinvolse entrambi proprio 1 anno fa. fate attenzione allo smistamento postale di Padova, qualcuno o alcuni deliquenti e ladri tra gli altri onesti lavoratori delle poste fanno cio' che non dovrebbero con posta e plichi altrui. purtroppo succede anche in altre citta' italiane....1 punto
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mamma mia !!! hai aperto un vespaio........ io ti dico solo che all estero non e` necessario avere nessun certificato di provenienza questo vale per lo UK dove il materiale circola liberamente , a meno che provenga dal sottosuolo e sia stato trovato assieme ad altre monete (hoard) o sia d oro dove si applica il treasure act per la spagna dove ti serve un export certificate se lo vuoi esportare (modifica dell ultimo anno) per la francia e la germania dove non serve niente invece in turchia , bulgaria e grecia non puoi possedere monete classiche per l italia non l ho ancora capito neanch io ! perche` pare che serva, pero` il 99.9% delle transazioni avvengono senza1 punto
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Per l'organigramma del comitato che segue questi Notiziari: Naturalmente si deve attendere l'uscita di questo Notiziario, con pagine veramente interessanti. Ben fatta la descrizione del Tesoretto di Fasano 1933, con ricostruzione anche degli antefatti che hanno premesso il ricupero del tesoretto, compresi documenti intercorsi tra polizia e magistrati riguardo le indagini sulle persone coinvolte (nulla di nuovo già allora....) Molto importante anche il documento sulla intesa tra Italia e USA, ove vengono meglio specificate anche le zecche o addirittura emissioni che NON possono uscire dall'Italia (comprese tessere plumbee per le quali viene attestato un ritrovamento esclusivo dal suolo italiano, tra Tevere e Liri.....). Viene anche preannunciato il futuro sistema di consultazione del Portale Numismatico, del quale verrà illustrati in anteprima in occasione dell'incontro. Spero di poter riferire ulteriori notizie, ma in ogni caso si nota un lodevole tentativo della sezione numismatica del MiBAC di uscire dal proprio isolamento e di sfruttare al meglio le risorse informatiche. Un ruolo fondamentale in tale senso è rivestito dalla dr.ssa Pennestrì.1 punto
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anche in altri centri di smistamento in giro per l'italia ci sono gli stessi problemi a volte...non è che succede solo a Napoli o che i furbi ci sono solo a Napoli!!! cmq io ho ricevuto una raccomandata anche dopo 20 giorni...quindi se sono passati "solo" 8 giorni ancora non mi preoccuperei visto i servizi che offrono le poste da ormai troppo tempo!!1 punto
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ed ecco l'ultima.... :rofl: :rofl: :rofl: Taglio: 5 centavos Nazione: Brasile Anno: 2012 Tiratura: ??? Condizioni: qFDC Città: Milano1 punto
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http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=et&tl=it&u=http%3A%2F%2Fwww.post.ee%2Fnewsolutions%3Flang%3Dee servizi e prezzi - Numismatica e bonistics - E-shop condizioni d'uso credo che la registrazione va fatta tramite : info@@post.ee , o comunque usa questo indirizzo per chiedere come poter comprare da loro1 punto
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Scelta interessante quella di non coniare nessuna moneta (tranne il 2 euro cc)...grazie per l'informazione! :good:1 punto
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Ciao Mirko concordo con il tuo parere è più giusto vederli sui 2 euro italiani che su quelli di san marino (vedi garibaldi o colombo), perchè quelli italiani, circolando realmente possono far conoscere meglio la cultura del nostro paese in europa Ciao diego1 punto
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