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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/04/13 in Risposte

  1. Sul numero di febbraio 2013 del Giornale della Numismatica, gli ex libris numismatici Quelli del Cordusio ritornano col Premio Linfa Giovane ottenuto per l'iniziativa stessa. Riporto il breve passaggio sulla rivista che parla del premio e con l'occasione approfittiamo di ringraziare ancora il CGN per il riconoscimento avuto veramente gradito a tutti noi. Ricordo che gli ex libris numismatici ritorneranno subito dopo la Festa del Cordusio del 17 febbraio con la seconda parte dell'iniziativa, diversa e ricca di novità, ovviamente sempre rivolta a favore dei giovani e della numismatica, grazie ancora, Mario
    3 punti
  2. Cari amici. È giunto il momento di scrivere la parola fine, sulla discussione "La moneta più bella 2012". Come giá annunciato in altri post, stavo preparando un catalogo con tutte le monete che hanno partecipato alla discussione. Bene questo catalogo e pronto, e colgo l'occasione per ringraziare chi mi ha aiutato sulla classificazione delle varie monete @@dabbene, @@profausto, @@Giovanna Mi voglio comunque scusare anticipatamente per eventuali errori di catalogazione che si dovessero presentare, sappiate che ho cercato di fare del mio meglio. Questo é il catalogo da sfogliare Qui invece potere scaricare lo stesso. Con questo concludo dicendovi ancora grazie per l'enorme partecipazione, per darvi un'idea vi dico solo che la cartella (presente nel mio pc) dove tengo i file "la moneta più bella " e grande 2,07GB.
    2 punti
  3. Ne è passata una nell'asta Varesi 59, lotto 668 :) Riccardo
    2 punti
  4. Ecco qua. Non si può certo dire che sia un tetradramma comune a vedersi. Io personalmente, fino ad oggi l'ho visto solo sul Sear (Greek coins and their values vol.2). Al rovescio si trova Arione che cavalca un delfino. Mi piaceva perché mi ricordava un po' per il tipo, le didramme coniate a taranto con Taras che cavalca il delfino e che ho sempre trovato fantastiche. Qui ovviamente i particolari sono resi meno bene a causa della ridotta dimensione. Ho trovato anche il corrispondente Price: Price 1691 coniato a Metimna tra il 215 e il 200 a.C. Al rovescio dicevo troviamo nel campo a sinistra il poeta Arione che cavalca un delfino. Arione di Metimna (noto anche come Arione di Lesbo) è stato un citarista dell'antica Grecia che, secondo Erodoto, inventò il ditirambo, il canto in onore di Dioniso. È solitamente considerato una figura mitologica in quanto è principalmente noto per la leggenda secondo la quale venne salvato da un delfino. Ecco invece quel che ho trovato su Metimna: Una delle cinque antiche città dell'isola di Lesbo (v. metelino), posta sulla costa settentrionale dell'isola di fronte alla Troade, presso all'odierna località di Mólybos, nella regione maggiormente produttiva dei famosi vini di Lesbo. Con la sottomissione di Arisbe, già riferita da Erodoto, la città estese il suo territorio fino all'Euripo Pirreo confinando col territorio di Mitilene, di cui fu per tutta la sua storia la maggiore nemica e rivale. Perciò essa durante la guerra del Peloponneso parteggiò per Atene, e nel 406 a. C. fu occupata dal navarco spartano Callicratide; al contrario nel 389 a. C., quando Mitilene e tutta Lesbo era dalla parte di Trasibulo, Metimna rimase con gli Spartani, e in essa fu battuto l'armosta spartano Terimaco. Dieci anni più tardi anche Metimna entrò quindi nella seconda Lega attica. Nel 167 a. C. la città occupò anche il territorio di Antissa, venendo a confinare con Ereso ad ovest.
    2 punti
  5. Rinnovo i miei complimenti per il lavoro eccezionale e il risultato superlativo. Per l'occasione vi voglio omaggiare con un rebus interamente dedicato a Voi!
    2 punti
  6. un ci he piu rocche ne fusi,so smarriti'ssi strumenti.....oghje so cambiati l'usi,a lu soffiu di li venti...di a corsica di tandu.....i mistieri si so spenti....!!!.. :(
    2 punti
  7. Leggete qua http://ansa.it/web/notizie/photostory/primopiano/2013/02/04/scheletro-Leicester-Riccardo-III-_8187280.html
    1 punto
  8. Salve a tutti, volevo mostrarvi l' ultima arrivata in collezione ; i fondi sono lucidi, quasi come se fossero a specchio, le foto la penalizzano. Che ne pensate? :)
    1 punto
  9. li vale 20 euri ? comunque a parte la conservazione (che mi interessa poco visto che e` B+ qMB) mi piacerebbe avere piu` notizie circa questa serie che non mi pare sia eccessivamente comune a quel che so e` stata emessa con una sola data e poco dopo la monetazione milanese viene riformata con l introduzione delle macchine qualcuno ha notizie di queste monete ?
    1 punto
  10. Ciao. ho comprato una trentina di monete (?) che sembrano cinesi, le spacciavano per 10 yuan ma il carattere è diverso, così come sono diverse le legende. Sono tutte uguali (8,2 gr - 20 mm), proof, e hanno vari soggetti tipici cinesi (pagode, olimpiadi, Mao, personaggi storici, ecc.) Non c'è anno, almeno io non lo vedo. Sembrerebbe argento, non sono calamitabili. Ne ho fotografata una per esempio, della ricongiunzione di Hong Kong alla Cina. Qualcuno le ha mai viste o ne sa qualcosa?
    1 punto
  11. Ciccio ha risposto perfettamente alla tua domanda. I primi due anni adottammo una giuria che preselezionò le monete da presentare nel sondaggio ma in seguito a qualche malinteso si decise di dare pieno potere a tutta l'utenza, con conseguente minor partecipazione, visto che il concorso, in questa maniera, si prolunga per molti giorni. Sto pensando di riproporre, per l'anno prossimo, tutto come all'origine.....vediamo come va quest'anno...
    1 punto
  12. La leggenda di Arione Arione era il prediletto di Periandro, tiranno di Corinto. Egli convinse il re a lasciarlo andare di città in città per mostrare a tutti la sua arte. Erodoto narra che Arione arrivò fino in Sicilia, dove si arricchì grazie alla sua arte. Nel suo viaggio di ritorno da Taranto, i marinai avevano complottato di uccidere e derubare Arione delle ricchezze che portava con sé. Mentre si trovava in alto mare, ad Arione fu data la possibilità di scegliere fra un suicidio con una degna sepoltura a terra o di essere gettato in mare. Egli allora chiese di poter cantare per l'ultima volta, prima di suicidarsi (nella versione di Igino, Arione sognò la notte il dio Apollo che gli disse di cantare con la sua ghirlanda e le sue vesti di scena e di confidarsi a quelli che sarebbero venuti in suo aiuto). Suonando la sua cetra, Arione cantò quindi una lode ad Apollo e la sua canzone attirò vari delfini attorno alla nave. Appena finito di cantare, Arione si gettò in mare dove uno dei delfini lo caricò sul dorso e lo portò in salvo presso il santuario di Poseidone a Capo Tenaro. Giunto a terra, desideroso di ripartire subito, Arione dimenticò di spingere in mare il delfino, che morì in quel luogo. Egli si diresse verso Corinto dove narrò le sue vicende a Periandro e questi ordinò che il delfino fosse sepolto e gli fosse innalzato un monumento funebre. Poco tempo dopo giunse a Corinto la nave sulla quale Arione era stato trasportato. Periandro comandò che i marinai della nave fossero portati al suo cospetto e chiese loro informazioni riguardo ad Arione; essi dissero che era morto ed era stato da loro sepolto (nella versione di Erodoto i marinari affermano invece che Arione si trovava vivo e vegeto in Italia). A costoro il re rispose: «Domani giurerete davanti al monumento del delfino!» e ordinò che fossero tenuti in prigione. Poi chiese ad Arione di nascondersi il giorno seguente dentro il sepolcro del delfino, abbigliato nello stesso modo con cui si era gettato in mare. Quando il re li fece condurre lì e li fece giurare che Arione era morto, Arione uscì dal sepolcro, ed essi, non sapendo grazie a quale Dio si fosse salvato, ammutolirono. Il re decretò che fossero crocifissi presso la tomba del delfino. Apollo poi, a causa della bravura nella citarodia, trasportò fra le stelle sia Arione che il delfino, dove divennero due costellazioni: la costellazione della Lira, la quale d'altro canto viene ricondotta anche ad Orfeo, e la costellazione del Delfino. Nella prima immagine la "diaeta di Arione" un bel mosaico trovato in una villa romana presso piazza Armerina ad Enna (notare come Arione stia comunque nell'atto di suonare la cetra, come nel tetradramma riportato da Apollonia al post 890) http://www.siciliasud.it/tour/armerina/miocasale.html Nelle altre due immagini le costellazioni della Lira e del Delfino La Lira (in latino Lyra) è una costellazione dell'emisfero nord, una delle 88 costellazioni moderne, e faceva parte anche delle 48 elencate da Tolomeo. La Lira non è molto grande, ma può essere trovata facilmente grazie alla sua stella α, Vega, che è una delle stelle più luminose del cielo e fa parte del Triangolo Estivo. Il Delfino (in latino Delphinus) è una piccola costellazione settentrionale, molto vicina dall'equatore celeste. Era una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo, ed è oggi una delle 88 costellazioni moderne. Si trova sul bordo sudorientale della brillante Via Lattea estiva.
    1 punto
  13. aggiunta in collezione questa monetina si tratta come da titolo della discussione di un forte di VI tipo di Carlo I interessante per la variante inedita della legenda del diritto, il nome del duca è abbreviato in KARO invece che KAROLUS, variante non segnalata per queste sigle di zecchiere GT che qualcuno attibuisce a Pierre Balligny per la zecca di Cornavin. Le legende si leggono quasi completamente e anche se la foto mostra un retro non in ottime condizioni, dal vivo devo ammettere che si presenta meglio, quei chiaroscuri non sono ossidazioni ma colore intenso di patina a chiazze... poi diciamo la verità... a me piacciono queste piccole, poi mancava sia in collezione che a catalogo.... ora non più... :pleasantry: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CA1/19 ma quante sono ste monete savoiarde.....
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  14. Beh dai comunque torniamo a vedere calcio coi tre davanti, finalmente un pò di divertimento, ci voleva questa ventata di gioventù ! Ma come mai tutti quelli dell'Inter quando vengono qui si mettono a giocare..... :blum: ? Mario
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  15. http://sanza.skynetblogs.be/archive/2007/11/01/beaute-fatale-armes-d-afrique-centrale-2-3.htmlSono armi del mezzo XIX per le piu vecchie eh ora sonno sempre fabricate ..... a presto
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  16. l'interno fatto di pietra lavorata da giganti.........!!!... :lol:
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  17. 2 gennaio 1899 Non so se vale come notizia “storica” di carattere “nazionale” ma io ….ci provo: I quella data ci è pervenuto il primo documento scritto del grande Genoa (conservato dalla Società come una reliquia): Data fondamentale per il calcio italiano, infatti dopo aver vinto il primo scudetto del primo campionato italiano (8 maggio 1898 – campionato iniziato e concluso nello stesso giorno) il dotor J. R. Spensley, da quel primo verbale, decise di far giocare nel campionato successivo (che peraltro vinse ancora) nella squadra anche gli italiani e cambiò il nome della società da “Genoa Cricket and Athletic Club” a “Genoa Cricket and Football Club”. In suo onore posto un quartaro con il grifone, mitico animale preso a simbolo della gloriosa squadra genovese. P.S....A dire il vero ho cercato un po' ma con quella data non mi sembra di aver trovato nulla di particolarmente importante ...che fossero tutti a letto a smaltire gli eccessi del capodanno?
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  18. e un blasone,ricco di storia.........grande casa ne piccollissimo paese perso al interno delle terre........terra de i signori...!!!... :)
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  19. il soppraporta...del piu significativo....!!!.... :huh:
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  20. Grazie dei complimenti che senza dubbio vanno a tutti quelli che in un modo o nell'altro vi hanno partecipato e speriamo di riuscire ad andare molto più indietro nel tempo, che tanto di monete datate dovrebbero essercene ancora parecchie :D Gaetano
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  21. Gajarda sta discussione! Ecco per il 1775 un bel grosso del I anno di pontificato di Pio VI per l'apertura della Porta Santa.
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  22. Tra l'altro è anche una news, mi ero dimenticato di dirtelo ;)
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  23. Attendo volentieri notizie, specialmente se raccolte sul posto.... Sono sempre molto utili i forumisti che stanno nella zona e possono meglio riferire notizie locali. Spesso anche ritrovamenti del posto vengono pubblicati su riviste locali o di difficile reperimento. Quindi benvenute le segnalazioni e grazie anche alla tua amica che può aiutarti in biblioteca. Ciao
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  24. ispirato da questa discussione http://www.lamoneta.it/topic/101645-lamonetait-su-academiaedu/ in cui per la prima volta nella vita mi son trovato d accordo con paleologo vorrei provare a fare un esperimento perche` non proviamo a fare una discussione collaborativa dove chi vuole (e spero tanti) si mettano a cercare informazioni su un certo argomento e le postano in una discussione teniamo una discussione aperta 1 settimana e poi alla fine cerchiam di condensare il tutto in un manualetto o un articolo lo scopo sarebbe quello di cercare qualcosa di nuovo su un argomento che puo essere utile. io per questa settimana 3-10 febbraio proverei con questa discussione http://www.lamoneta.it/topic/101706-il-rottame-della-settimana-milano-lira/ cerchiamo immagini o informazioni sulla lira di milano del 1762 e cerchiam di fare uno studio dei conii per cercare di stimare una tiratura della moneta per far questo servono immagini della moneta , quindi chi ce l ha in collezione la posti , chi ha voglia cerchi passaggi d asta nelle aste italiane (negrini , varesi , deamoneta etc etc etc) e le posti vediamo poi cosa salta fuori mcsearch l ho gia fatto io e per adesso sembra che ci siano 4 conii diversi per il diritto e 3 per il rovescio che darebbero una tiratura di 150-200.000 pezzi che son molto pochi per un territorio come quello di milano. non importa se non siete pratici o se collezionate euro commemorativi cercate di dare una mano cerchiam di usare l energia del forum per qualche studio , non solo per fare 3 pagine di discussione sulle patacche da mercatino o sulla conservazione delle lire impero !
    1 punto
  25. Dopo aver dato un volto all'imperiale da due nella discussione Terlina?(1) volevo affrontare ulteriori discussioni/confronti sulla monetazione lombarda all'inizio del XV secolo. Rileggendo attentamente il Bazzini (2) si può notare che ha dato un volto ai sexini novi da 4 imperiali presenti nella grida del 31 agosto 1409 (3)del ducato di Milano. Il sesino a cui si fa riferimento è quello dello stesso conio che utilizzarono Giancarlo ed Estore Visconti (4) nel loro breve periodo di Signoria. Se leggiamo attentamente le due monete in questione, troviamo "DUX" per Giovanni Maria e "DOMINUS" per quel che riguarda i discendenti del Bernabò (5), ma non si è mai notato che nelle monete del "solo" Giancarlo (6) non compare mai la parola "dominus" o appellativi simili per indicare la sua signoria? Non compare mai nemmeno la parola MEDIOLANUM, troviamo sempre MLI per i grossi (pegioni per chi scrive) o al massimo "MEDIOLANENSIS" (Milanese) nei bissoli, anche se, tuttavia, bisognerebbe fare un nuovo censimento per appurare a fondo, ma sorge spontanea una domanda: Siamo sicuri che queste monete del Piccinino (7) siano da catalogare in quel periodo e per Milano? Qualche dubbio potrebbe toglierlo il ripostiglio del Valgreghentino (8). Il Gavazzi nell'annotare il ritrovamento fa fede alla pubblicazione del Gnecchi (9) e lo data al 1412 (entro il 16 giugno), ma tralascia un particolare storico, Giancarlo viene scacciato da Cantù nel marzo del 1411 (10) e si rifugia a Monza con lo zio Estore, e se i due si fossero associati contro Facino Cane (e quindi Giovanni Maria Visconti) per averlo cacciato? I bissoli a loro associati riportano entrambi i nomi ma mai un appellativo di signoria (anche nei grossi di Estore non è presente). Visto che di sesini si conoscono solo 3 esemplari, con recanti il "Dominus" sono passato a leggere i grossi. Come identificativo di signoria troviamo sempre l'appellativo "D" oppure "DNI", ma la cosa interessante è che in alcune monete prima di "MLI","MLAI","MLANI" (ad indicare Milano) troviamo "MO","MOL", "MOE"(ad indicare Monza), e se queste ultime siano state coniate prima del loro insediamento a Milano? (11) Sicuramente un nuovo censimento/controllo di queste monete potrebbe portarci a nuovi risvolti, rimango sempre cauto viste le esperienze passate. (11b) Ritornando al ripostiglio del Valgreghentino nei bissoli presenti è citato anche quello catalogato per Cantù, il Gavazzi esponeva già i suoi dubbi, se uno comanda in un luogo (Milano) perchè deve dire di dove sia (Mediolanensis)? Perchè Giancarlo Visconti, solo e in compagnia di Estore, in quel bissolo si chiama diversamente? A suo giudizio apparterrà ad un Giovanni Visconti... In realtà in quel periodo un Giovanni II Visconti esisteva (12), ed era l'arcivescovo di Milano, venne nominato l'11 febbraio 1409 con il sostegno politico cittadino, dei Malatesta di Rimini e di Papa Gregorio XII, anche se la cattedra era occupata da Pietro Filargo che verrà eletto Papa (Alessandro V) il 17 giugno dello stesso anno. Vengono deposti Gregorio XII e Benedetto XIII e verrà eletto arcivescovo di Milano Francesco Creppa (ottobre/novembre) che non risiederà mai nel capoluogo lombardo per l'impedimento di Giovanni II Visconti. Il 23 febbario 1411 viene nominato arcivescovo anche Bartolomeo Capra (con l'appoggio di Facino Cane), anche se Giovanni II viene deposto dal Concilio di Costanza nel 1415, risiederà a Milano solo dal 1423. Dal 1409 al 1414 a Milano c'erano tre arcivescovi ma solo il Visconti risiedeva nella città. A sostegno della mia ipotesi che possa essere attribuito a lui il bissolo c'è il Biumi (o Bimio) (13) che ricordando le favole di Daniele Cronista e Del Fiamma lodava con una sua orazione Iohannis Vicecomitis. Altro particolare importante è la biscia viscontea presente sulla nostra moneta, non porta la corona, come lo stemma (14)della dinastia dei Giovanni Visconti (Arcivescovo e Signore di Milano 1290-1354), mentre le dinastie dei Bernabò e GianGaleazzo (15) hanno la biscia coronata. Spero di aver sollecitato la voglia di approfondire questo periodo numismatico tanto "tribulato", per ora mi sono soffermato a nuove possibili attribuzioni, successivamente vorrei affrontare/discutere sui nominali emessi in questo periodo e parlare dell'importanza che può avere l'analisi metallografica (per XRF, non distruttiva) perchè esistevano diverse tipologie di argento in quel periodo.(16) 1 http://www.lamoneta..../75213-terlina/ 2 RIN 2006, M.Bazzini, Monete d'argento lombarde nella "lista Camaiani"(secoloXV), pp. 375-396 Bazzini data il documento della Trivulziana attorno al 1415 come fece l'Ambrosoli nel suo articolo sulla zecca di Cantù (Noterelle numismatiche, La zecca di Cantù e un codice della Trivulziana, 1903, pp.216-219). A mio giudizio si tratta di una tenuta di monete avuta in Milano (o Lombardia) e si dovrebbe datare tra la fine del 1409 e prima della morte di Giovanni Maria Visconti (16 maggio 1412). Consiglio la lettura di questo articolo, per merito dell'autore si può finalmente avere una visione diversa della monetazione lombarda all'inizio del XV secolo. 3 Rin 1893, E.Motta, Documenti Visconteo Sforzeschi, pp.217-218 4 Asta Varesi 54 del 18/11/2009, Collezione Este Milani, lotto 132 pag.30 5 Estore Visconti è figlio illegittimo di Bernabò, mentre Giancarlo è il nipote, essendo il figlio di Carlo, figlio naturale di Bernabò , che ottenne dal padre Cremona, Borgo San Donnino e Parma 6 CNI V, pp.103-118 Tavola VI n.1-13 7 Giancarlo Visconti detto "Gianpiccinino" 8 RIN 1888, G.Gavazzi, A proposito delle monete di Giancarlo Visconti pp.225-228. I fratelli Gnecchi in "Monete di Milano inedite"(1894) fanno menzione di questo articolo pp.40-45. Diverso, ma per questo non meno importante, il ripostiglio di Sartirana (Lomellina) pubblicato sulla RIN 1890 (pp.171-173), nel ritrovamento, però, sono presenti anche monete di Filippo Maria Visconti duca di Milano. 9 F. & E. Gnecchi, Le monete di Milano da Carlo Magno a Vittorio Emanuele II, 1884, pp.44-56 10 http://www.condottie...CINO%20CANE.htm 11 RIN 1986, M.Gionfini, Milano 1412 Osservazioni sulle monete di Estore Visconti, pp.229-233 11b CNI IV, pp.443-451 Tavola XXXVII n.11-17 Rimango sempre cauto sulla lettura delle monete da parte del Corpus perchè in ricerche passate le diciture non sempre corrispondevano al reale. 12 http://www.storiadim...l1401al1425.htm 13 Carlo Troya 1855, Appendice di disseratazioni al codice diplomatico longobardo, Intorno ad Everardo figliulo del Re Desiderio ed al Vescovo Attone di Vercelli, p.33 14 http://it.wikipedia....i_(arcivescovo) 15 http://it.wikipedia.org/wiki/Bernab%C3%B2_Visconti 16 Per avere una prima idea consiglio la lettura di C.M. Cipolla, Argento tedesco e monete genovesi alla fine del quattrocento, RIN 1956 pp.100-107
    1 punto
  26. questo tipo di discussioni mi fanno un po rabbia...è come promettere la caramella ad un bambino e poi non darla...
    1 punto
  27. Ciao Marco, l'obiettivo era quello di riuscire a trovare una risposta alla tua domanda, anche se non si è riusciti ad averla precisa almeno siamo arrivati a trovare un arco temporale che era diverso dalla tua idea iniziale. Questo periodo è veramente difficile da decifrare, e, ahimè, ci sono pochissime persone interessate che approfondiscono gli studi. Se dovessi scrivere ciò che ho scoperto (ovviamente per un raffronto alle catalogazioni numismatiche) ci sarebbe da divertirsi. Spero tanto che tutte le informazioni che hai recuperato ti siano d'aiuto per i tuoi studi. Un saluto Gaff977
    1 punto
  28. Questa si che ha circolato. La prenderei solo per quello!
    1 punto
  29. E dopo la Negrini ti aggiungo un mio contributo da Inasta 35, lotto 3386, che tra l'altro mi piace molto per la patina, direi che il campione incomincia a diventare un pò più completo adesso....,
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  30. Dai Rick ti voglio aiutare.... :blum: , incominciamo con lo splendido pezzo dell'ultima asta Negrini del 18 gennaio 2013, lotto 608, peso gr.3, 79, veramente di grande conservazione,
    1 punto
  31. il suo roverscio......no comment....!!! :huh:
    1 punto
  32. e quì si potrebbe ripuntualizzare che, i giudizi espressi su fotografie, si sono dimostrati ancora una volta fallaci........meditate gente...
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  33. E perchè scusa? Puoi sempre accennare a nuovi argomenti e vedremo come svilupparli. E' anche questione di esperienza e non bisogna avere timidezza. Io, nei miei primi lontani passi numismatici, ero stato un vero "imbranato" e piano piano ho imparato molte cose....
    1 punto
  34. OK. A Livorno la pizza la pagherò io... :pleasantry: Ovviamente sul Garda tocca a te.... il mondo è piccolo non si può mai sapere. Ciao.
    1 punto
  35. 1 punto
  36. Sulla delicatezza e fragilità di alcune monete .... prendiamo questo piccolissimo sesterzio (appena 0,34 grammi) di Mn. Cordius Rufus (Cr. 463/5b) - in alto la foto che appare in asta CNG 61 (del 2002) lotto 1541 - in basso la stessa monete in asta NAC 63 lotto 385 (del 2012 collez. RBW)
    1 punto
  37. Ciao Daniele,in tutto furono coniati 15.000.000 di pz.compresi anche gli altri anni;quindi hai voglia a trovarne di queste monete --Salutoni -odjob
    1 punto
  38. Buongiorno a tutti, cerco di riassumere le conclusioni a cui sono giunto tramite i vostri contributi. I miei obiettivi erano due: 1. confermare che la produzione del fiorino (o ducato) d'oro di Filippo Maria Visconti sia iniziata nel 1442 2. nel caso non fosse possibile confermare tale data, identificare l'effettiva data d'inizio della produzione della moneta Il punto (1) direi che è risolto anche solo dalle vostre indicazioni sulla numerosità degli esemplari della moneta: improbabile che siano stati prodotti in solo 5 anni. Il punto (2) è ovviamente molto più complesso. Non mi sembra di esserne venuto a capo in modo univoco, ma ho comunque raccolto delle indicazioni significative. Le date indicate da Crippa e da altri purtroppo non sono univocamente riconducibili al fiorino di Filippo Maria e potrebbero riferirsi ai fiorini dei suoi predecessori. Anche molte delle grida indicate da Gaff, pubblicate sulla Rivista Italiana di Numismatica (1893), presentano questa ambiguità. Le prime che mi sembrino univoche sono la 123 e 126, del 1426: 123. “floreni auri facti ad stampum Ill.um Dominorum Vicecomitum predecessorum prelibati domini nostri, et fiendi ad stampum prefati domini nostri” - usa il passato per i fiorini fatti con gli stampi dei predecessori di Filippo Maria e il futuro per i fiorini da farsi con gli stampi dello stesso. 126. La seconda citazione è relativa all'ordine di fabbricare fiorini d'oro con lo stampo di Filippo Maria. Ho trovato il testo completo in Giulini ("Memorie spettanti alla storia, al governo ed alla descrizione della città e campagna di Milano ne' secoli bassi", 1854 - pag.290). E' una lettura interessante, perché (come indicato nella RIN) viene vietata l'esportazione d'oro per consentire di produrre un maggior numero di fiorini d'oro: “...si ordina che debbano essere fabbricati Fiorini d'oro con lo stampo del suddetto Signore e che abbiano, in passato, presente e futuro lo stesso corso dei Ducati Veneti. Affinché se ne possano produrre in maggior quantità, questa Grida vieta che chiunque osi o presuma estrarre od esportare dalla Città e dal Ducato di Milano, e da altre terre del suddetto Signore, né approvare l'estrazione o l'esportazione di una qualsiasi quantità d'oro in verghe, né in monete bolzonate, a pena di perdere l'oro, le bestie e le imbarcazioni con cui e su cui avvenga l'esportazione...” (cosa si intenda per “monete bolzonate” a me non è chiaro, ma immagino che per voi sia un'ovvietà :) ) Quindi la data che ho trovato nei documenti è 1426. I ragionamenti per cui la produzione del fiorino di Filippo Maria sia iniziata nei primi anni del suo ducato mi sembrano plausibilissimi, ma non ne ho trovato evidenza univoca. Ancora grazie a tutti, per le indicazioni competenti e puntuali: mi ritengo soddisfattissimo delle conclusioni a cui sono giunto grazie a voi! PS: Riguardo all'annotazione di Gaff su tarocchi e astrologia, i due temi erano originariamente indipendenti: i tarocchi erano semplicemente un gioco di carte le cui immagini rappresentavano una complessa allegoria morale. La passione di Filippo Maria per i giochi di carte in generale è ben documentata da Decembrio (che riporta tra l'altro il fatto che il duca spese ben 1500 ducati per la produzione di un mazzo di carte da gioco). L'affinità tra tarocchi e astrologia può trovarsi nell'uso divinatorio, che nel caso dei tarocchi non risulta essere stato diffuso prima del XIX secolo.
    1 punto
  39. Amici, non sarei sincero se dicessi di non essermi accorto che questo mio post sarà il # 2000. Per entrare dignitosamente nel... terzo millennio penso sia molto indicato nelle attuali circostanze presentare un tetradramma di Menfi della Lanz di qualità veramente extra. Tetradrachmon, ca. 332 - 323, Memphis in ägypten. Kopf des jugendlichen Herakles (mit den Gesichtszügen Alexanders des Großen?) im Löwenskalp rechts. Rs: ALEXANDPOY. Zeus mit Lorbeerkranz und um die Hüften gelegten Himation nach links sitzend, die Füße auf niedrige Fußbank gestellt, auf der ausgestreckten Rechten Adler und in der Linken Szepter haltend; im Feld links Widderkopf mit Isiskrone (khnum) rechts, unter dem Sitz D. Price S. 497, 3964. Müller 1517. SNG Ashmolean 3143 (stempelgleich). O. E. Zervos, The early tetradrachms of Ptolemy I, ANSMN 13 (1967), Taf. 1, 4. 17,23 g, St. 0. Grossartiger Stil, hohes, scharf ausgeprägtes Relief, leicht getönt, Stempelglanz, Prachtexemplar. Aus Bank Leu AG, Auktion 33 (3. Mai 1983, Zürich), Nr. 445. E il prezzo? Pari alla qualità. Numismatik Lanz München - Auction 102 (28.05.2001) - Lot 188 - 24000 DEM (~10714 USD). Notare la data: ben 12 anni fa! apollonia
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  40. Il 5 cent "dirigibile su anfiteatro antico" mi sembra originale ma il cent "elicottero su castello con torri" secondo me è un artefatto ahahaha
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  41. Non ho molta esperienza con i multipli di gold sovereign ma solo con le "full sovereign". Detto ciò, anche un profano riuscirebbe ad apprezzare questo stupendo esemplare che classifico come FDC; anche questo potresti aggiungerlo al catalogo: http://sterline.collectorsonline.org/moneta/S-GEO4M/1 P.S. ho notato le altre monete della tua collezione e hai molti pezzi rari da trovare in ottimo stato di conservazione, complimenti.
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  42. Salve a tutti, volevo mostrarvi l' ultima entrata in collezione ; è del 1884 zecca Sydney ; in che conservazione vi sembra? Grazie :)
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  43. Ecco una nuova arrivata, che ne pensate? :)
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  44. Capisco benissimo (anch'io ho famiglia oltre agli impegni di lavoro). Comunque è meglio aspettare e trovare il momento migliore per scrivere con calma (evitando possibilmente di scrivere dallo smartphone dove è facile sbagliare i tasti). Qui non è come smanettare con gli SMS a quattr'occhi, ma dal momento che abbiamo una platea molto vasta e anche composita raccomando a tutti di scrivere con calma e sviluppare in maniera chiara i propri pensieri ed osservazioni. Questo anche per evitare possibili equivoci....
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  45. Ricevute anche io, e come diceva il carissimo amico AndreaMCMLXXVIII, la spedizione proviene direttamente dall'Olanda... In quest'occasione ho ricevuto tramite corriere "Bartolini", e non più tramite posta normale come negli anni precedenti... Intanto non posso astenermi dal dire la mia circa la tecnica utilizzata per il conio di queste monete: non direi, a mio avviso, che si tratta di un vero e proprio ologramma...e inoltre l'effetto ottico è davvero scadente. Insomma avrei preferito il conio tradizionale... Dunque questa moneta a me non piace affatto!
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  46. Ciao Davide non mancherà un'altra occasione, stanne certo e per il reportage ci organizzeremo, così da immortalare i momenti più belli per postarli sul forum a beneficio di coloro che non son potuti venire. Un caro saluto luciano
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  47. Nel 1355 la morte nera,la peste,che evidenziò l'uguaglianza tra ricchi e poveri dinanzi alla morte,colpì il Re Lodovico D'Aragona Per approfondire le caratteristiche storiche e socuo-economiche della pandemia che colpì l'Europa a metà del secolo XIV ed uccise un terzo della popolazione europea vi rimando a questa discussione a cui potrete,eventualmente,fornire un vostro contributo culturale per far comprendere al meglio il quadro storico che si delineò in Europa durante e dopo: http://www.lamoneta.it/topic/97101-la-peste-del-1347-50/ Vi posto la foto del bellissimo dipinto di Pieter Bruegel il vecchio che s'intitola "Il trionfo della morte"che è consono per essere associato alla peste nera che mai come in quel periodo creò il trionfo della morte --Salutoni -odjob
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  48. DESCRIZIONE DELLA PRORA AL RETRO (http://www.lamoneta.it/topic/16783-sempre-sulle-navi-romane/?p=187236) 1. ACROSTOLIO. Sulle galee romane da guerra risulta sempre curvato all'indietro (a poppavia), differentemente dai Cartaginesi, che vi sviluppavano spesso un pericolo uncino verso avanti presente anche in area ellenica. A volte inizialmente, all'estremità appare disegnato uno scudo; in seguito, venne raffigurato sporadicamente il profilo di Venere o Minerva. La parte di quell'oggetto dove può capitare che ci sia raffigurato qualcosa è quella più in rilievo e perciò la più soggetta a consumo; pertanto, un'eventuale figura in quella posizione, potrebbe risultare scomparsa. 2. BASE DELL'ACROSTOLO. È solitamente decorata da due file di borchie o una o due file lineari, oblique. 3. DECORAZIONE DELL'OCCHIO. Può essere interpretata in modi vari: vigilanza, aggressività, scaramanzia o per dare vita alla nave. Nell'ultimo periodo delle raffigurazioni scompare. Ha un profondo significato apotropaico, per dare all'opera la possibilità di vedere dove va. 4. ROSTRO SUPERIORE (PROEMBOLIUM). Il rostro superiore è una trave robusta che si prolunga fuori la prora e che è sostenuta, esternamente, dalle cinte di rinforzo del fasciame. Esso a volte è decorato con una fila di borchie o unite tra loro o separate da spazi. Quest'arma era molto efficace nell'azione di speronamento per danneggiare l'apparato remiero e le fiancate della nave nemica. Serviva anche a evitare l'eccessiva penetrazione del rostro, quello a pelo d'acqua, nello scafo nemico. 5. ALA. Al principio venne raffigurata, sopra il rostro, un'ala a lato della prua, ovvero appunto nel punto in cui la prua, fendendo l'acqua, creava due specie di ali. Alcuni architetti navali ritengono l'ala un'estensione del cappello del rostro per evitare danni in una zona sottoposta a micidiali sollecitazioni. 6. ROSTRO (ROSTRUM TRIDENS). È raffigurato in modi diversi ma ciò che appare quasi sempre evidente, sono le tre lame o speroni a becco d'anatra di cui è composto, efficaci non tanto nella perforazione, quanto nella sconnessione del fasciame colpito. 7. SEGNO DI VALORE. 8. ONDE. In un apposito spazio compare, specie nel primo periodo, la rappresentazione stilizzata delle onde. 9. CINTE DI RINFORZO. Le cinte di rinforzo del fasciame compaiono più evidenti come il sostegno (o il rinforzo) per il rostro. Sono spesso tre ma potrebbero anche essere due o 4, lineari o decorate con borchie. Su una prua rostrata devono essere almeno le 2 laterali al galleggiamento più la chiglia. In casi particolari, ma più a scopo decorativo o di irrobustimento generale della prua ne erano applicate altre 2 soprastanti il galleggiamento. 10. TERMINALE DI PRORAVIA. Questa parte terminale delle file dei rematori, è sporgente. Essa serviva per riparare la fiancata ed i rematori stessi. Probabilmente da lì usciva la cima a cui era assicurata l'ancora. Appare spesso decorato con un motivo a X, ma anche con linee oblique o borchie. 11. SCALMIERA. La parte da cui fuoriuscivano i remi. Spesso aveva il profilo superiore obliquo ed internamente era scalinata. 12. MARINAI O BITTE. Secondo alcuni studiosi, si tratta di due marinai visibili dal busto e riparati dalla curva del ponte di combattimento; secondo altri, di bitte d'ormeggio, analoghe ai mancoli delle barche fluviali. 13. PONTE DI COMBATTIMENTO. Appare spesso decorato con delle borchie. Nei primi periodi è molto alto ed è decorato con una clava (simbolo di forza); in seguito venne disegnato rozzamente e molto basso, fino a scomparire del tutto. Segno che le tecniche militari navali erano cambiate con il tempo. Altri studiosi, riprendendo studi del primo Novecento, ritengono che si tratti di un casotto a protezione dei marinai e dei guerrieri d'abbordaggio, più che un innalzamento del tutto (che avrebbe aumentato peso ed instabilità laterale). Il ponte rimane appena al di sopra della linea più alta della scalmiera e di solito su queste monete non sarebbe visibile. 14. STRUMENTO. Sul ponte di combattimento appare uno "strumento", iconograficamente unico nel suo genere, rappresentato solo sulle monete della Repubblica. Esso è costituito da una parte centrale di forma più spesso quadrangolare, a volte triangolare o pentagonale; a questo elemento sono apparentemente collegate due aste orizzontali, una più lunga, a poppavia e l'altra, più corta e leggermente obliqua, a proravia. Tale oggetto rappresenta un dato importante dal punto di vista stilistico in quanto la sua forma varierà nel tempo fino a scomparire. La rappresentazione più fedele è certamente quella presente sulle monete del II periodo (semilibrale) ma che comunque non rivela l'enigma. Il fatto dell'unicità di questa figura sulle monete della Repubblica Romana ci potrebbe far pensare ad un oggetto in uso esclusivamente presso i Romani ed il fatto che poi sia scomparso nel tempo, non ha permesso alle più recenti ed accurate raffigurazioni imperiali di renderlo noto. Partendo dalla considerazione che esso si trova ubicato sul ponte di combattimento dobbiamo desumere che si trattasse di un oggetto, utile alla navigazione, che durante la battaglia era necessario rimuovere per far posto ai soldati, oppure uno strumento necessario alla battaglia, ovvero un'arma. Sembra troppo piccolo per rappresentare una vela di trinchetto (sembra potersi escludere una stilizzazione dell'apparato velico) e troppo grande per costituire un'ancora (che peraltro risulterebbe sarebbe di forma inedita), di sicuro ingombra in caso di battaglia. Sembra quindi doversene dedurre che costituisca un'arma. Essa infatti appare nei particolari prospettici nelle monete della serie semilibrale, coniata nei momenti appena successivi alla Prima Guerra Punica. Secondo Antonio Morello (Prorae, 2008), si tratta invece del corvo descritto da Polibio, sebbene lo storico greco parli di uno strumento sostenuto e manovrato con pulegge; potrebbe darsi che lo storico erri nella sua descrizione, oppure che nel tempo le limitazioni di spazio su una nave avrebbe suggerito uno strumento meno ingombrante, con un fulcro per ruotare il corvo sulla nave nemica, e questo è ciò che sembra essere mostrato sulle monete. In seguito quell'oggetto rimase raffigurato in maniera rozza e spesso non fedele alla realtà, forse perché sconosciuto agli incisori del II sec. Quando si riprese a disegnare la prora nei suoi minimi dettagli, esso scompare quasi del tutto dall'iconografia monetale così come scomparve anche il ponte di combattimento che venne sostituito da piccole torri mobili montate solo per le battaglie.
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