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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/11/13 in Risposte
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Missione compiuta! Mi sono sentito un po' ...Sherlock Holmes ...e con l'aiuto dell'impiegata dell'anagrafe, gentilissima, abbiamo trovato quanto richiesto ...con addirittura l'ubicazione della tomba di famiglia nel cimitero Monumentale di Staglieno. Oggi andrò a fotografare la tomba e ti invierò la documentazione per e-mail. Non è stato facilissimo in quanto la documentazione "antica" di Genova è stata rovinata con l'alluvione del 1970 e ci vuole la pazienza di un impiegato che sappia districarsi negli archivi rimasti... Credo che il nostro amico americano sarà soddisfatto.2 punti
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Qualche anno fa un utente (purtroppo non ricordo più chi) spiegò che alla base di questi difetti vi è un'imperfezione del tondello esterno che non è correttamente tagliato. In parole povere, lo spazio interno del tondello esterno non è perfettamente circolare come dovrebbe essere. Durante la fase di assemblamento dei tondelli, questi vengono pressati l'uno con l'altro e, se non vi sono problemi, il tondello interno trova alloggio (in maniera perfetta) nel tondello esterno. Se invece i tondelli non sono perfetti, durante la fase di assemblamento accade che il tondello interno, non trovando alloggio nel tondello esterno, subisca una deformazione a causa della pressione ricevuta.2 punti
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Cosa ne dite di una raccolta di aneddoti che ci riguarda??? Nel senso cosa dicono di noi chi ci sta vicino e non comprende la nostra "malattia"??? Mia figlia (6 anni) in un tema scolastico... "papà colleziona i soldi finti..." Una mia collega che mi accompagnò ad un mercatino; mentre spulciavo in una ciotola lei si gira e mi fa... "Ma collezioni sassi?" non vi dico la faccia del venditore.1 punto
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Buondì volevo mostrarvi l' ultima arrivata in collezione. Che ne pensate? Posto tre foto diverse che spero si completino reciprocamente. I fondi sono "a specchio" Grazie a tutti :)1 punto
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non è rara e non è certo di notevole qualità ma trovo che abbia comunque un incredibile fascino. SCUDO DA 10 PAOLI 1797 argento 833‰ gr. 28,850 - ø 39,89 mm D/ POPVLVS✶ ET - SENATVS✶ BON✶ stemma di Bologna sormontato da testa leonina frontale ed artigli, tra due rami di alloro; in esergo P • 10 • 1797 • Rv: PRÆSIDIVM ✸ - ✸ ET ✸ DECVS Beata Vergine con Bambino su nubi, sotto veduta di Bologna con mura diritte, e torre della Garisenda a sinistra della torre degli Asinelli. Contorno: foglie larghe in rilievo ↑ incisore Petronio Tadolini Riferimento Cassanelli 47 (U-27), Serafini 42 e 43, CNI 44, Pagani 36b, Bellocchi 1315, Chimenti 1189 var II. Moneta Comune1 punto
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Ho sempre pensato che questa sia una moneta Must per il collezionista italiano, la sacralità della scena dell'incoronazione del re, i particolari così precisi, dettagliati, poi per una moneta ancora del del XV secolo si notano ancora di più. Questa è una delle poche monete che ho di Napoli, ma indubbiamente il fascino che sprigiona è forte e indubbiamente attira ; tra l'altro credo, ma chiederei questo a voi che magari ne avete viste di più, questo è un bel pezzo, mi ha impressionato molto il bel modulo largo, spesso sono tosate, ma anche la patina mi sembra notevole. Le leggende e i dettagli iconografici mi sembrano buoni ; il peso è 3,88 gr. e ho notato che è la variante con m sotto la croce. A voi per eventuali commenti.... Mario1 punto
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Il "cavallo" che vi propongo pesa gr.3,4 ed ha un diametro di mm.19. Lo stato di conservazione non è dei migliori; ma, in ogni caso, vorrei sapere: - A quale numero del MIR può essere assegnato. - Il presumibile valore, anche se per me non è la cosa più importante. A mio parere, in base al peso, è un multiplo. Il 16 Gennaio 2008, odjob ci ha mostrato una moneta simile a quella che posto, anche se quella era in ottimo stato di conservazione: pesava gr.7,74 ed aveva un diametro di mm.23. Saluto tutti e vi ringrazio. Amedeo1 punto
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Ho fatto un pdf della monografia di Cagiati, però non riesco a metterlo perchè quello meglio definito pesa quasi 6 mega. Mi sono appoggiato ad un link esterno, ma non so se si può scaricare e salvare. Eventualmente posso mandarlo per email a qualcuno che può inserirlo come pdf nel post. http://www.slideshare.net/slideshow/embed_code/171147681 punto
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Parpagliola di Casale per Vincenzo Gonzaga, data 160 e.....un tot. vedi link al catologo on-line http://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-VI1/11 ciao Mario1 punto
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No la moneta non mi interessava e non sapevo nemmeno che era in vendita, le foto sono inconfondibili del venditore, tipo un marchio di fabbrica...chi segue le sue aste mi capisce al 110%1 punto
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Vai a Bourse: nella zona tra Rue Vivienne e Rue de Richelieu ci sono tipo venti/trenta negozi di numismatica/filatelia dalle piccole bottegucce a CGB, Bourgan, Bourgey, Vinchon etc..etc... Occhio che il sabato molte sono chiuse, meglio andarci in settimana. Buon divertimento!1 punto
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Si, c'è differenza. Diciamo che si tratta di un argomento abbastanza dibattuto e sul quale emergono spesso pareri diversi. Per errore di conio si intende, come dice la locuzione stessa, un errore a livello del conio. Questo errore porta alla coniazione di una moneta che presenterà caratteri diversi dal normale. E' bene specificare però che non è la moneta ad essere "sbagliata" ma il conio: l'errore è presente su questo e viene poi impresso sulla moneta in fase di coniazione. Esempi di errore di conio sono quelle monete con la cosiddetta "mappa sbagliata" (2€ Finlandia 2006, 1€ Portogallo 2008 ed altre) oppure la moneta da 1€ senza segni di Zecca del Principato di Monaco del 2007 dove cui conio, per errore, era appunto privo di questi segni. Si parla di difetto di conio quando invece si verifica un "problema" durante la fase di coniazione e sulla moneta non vengono ben impressi determinati dettagli (dettagli che comunque sono correttamente presenti sul conio). Il classico "conio stanco" può considerarsi un difetto di conio: la moneta presenta parzialmente o non presenta determinati rilievi ma ciò non è imputabile al conio che presenta invece correttamente i dettagli in incuso da imprimere sul tondello. Un altro esempio di difetto di conio è la frattura che avviene non per errore ma in seguito ad un prolungato uso del conio. Anche il "conio sporco" rientra in questa categoria: il conio è correttamente realizzato e quindi non presenta errori ma, durante la fase di coniazione, alcuni residui di metallo ostruiscono alcuni parti in incuso del conio e la moneta che ne deriva non presenta i rilievi previsti. In sostanza potremmo dire che l'errore di conio avviene durante la realizzazione dei coni (quindi prima della coniazione della moneta) mentre il difetto avviene durante la fase di coniazione.1 punto
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Finalmente ho avuto il tempo per leggere in tranquillità l'articolo di Lingenie. L'ho trovato molto interessante, ben argomentato e credibile. Senza dilungarsi, riporto un passaggio utile a chi non ha avuto il piacere di leggerlo: "Come risulta dai resoconti noti delle battiture e dai ritrovamenti, le zecche della Savoia, Bourg e Chambery, si limitarono in quel periodo (ndr 1562) alla battitura di monete in mistura: soldi e quarti. La sigla P, che compare sui soldi, sulle mezze lire, lire e sugli scudi d'oro del 1562, non può quindi essere la sigla di Chambery; è evidente che si tratta della sigla adottata dalle zecche Piemontesi, in particolare da Asti e Vercelli, che si accollarono l'onore principale delle battiture iniziali delle monete della riforma del 1561 sino alla fine del 1562." In altre parole, l'attribuzione della P alla zecca di Chambery, che ha segno C, deriverebbe solo dal riferimento rilevabile, con ?, nel CNI, probabilmente in virtù della presenza nella zecca di Savoia dello zecchiere Pierre Balligny (anche se a quei tempi aveva probabilmente cessato l'attività essendo giunto ai tempi di Filiberto I). Resta da comprendere come mai lo stemma del Chiablese sia correttamente raffigurato nelle monete della zecca Piemontese e non in quella di Chambery... Sarebbe più logico attendersi il contrario. Dettaglio finale a parte, mi piacerebbe sapere cosa pensate in merito all'attribuzione della P alle zecche Piemontesi di Asti e Vercelli e se non ritenete opportuno introdurre questa novità nel nostro catalogo. Luca Ps. Ho comprato il volume su Ebay e, alla consegna, ho scoperto che era usato. Normalmente mi sarei indispettito, ma visto che è autografato da Ingrao, farò un'eccezione. :-)1 punto
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buonaserra a tutti...un interrogazione su la circulazione del metale precioso a quel epoqua del medievo.....monete tagliate,smezzate e spartite in peso giusto....o apreciabile per aver un valore di scambio......per campa o comprare un ogetto.....questo pezzo di argento di 10x10mm era certamente un vistigho di moneta che aveva la malafortuna di essere di argento...... di tutte epoque l'uomo a sempre provatto di tirrare un profito massimo per il valore del metale.......da i romani.....fine a oggi........!! :) ....0.45 grammi di argento.........certamente a 999 %1 punto
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Ciao Jagd, bella medaglia il davanti Salvator Mundi il retro la Trinità, dovrebbe esserci il Padre con il triangolo che tiene il Figlio sulla croce e in mezzo la colomba dello Spirito Santo. Dovrebbe essere del XVII secolo, ma è meglio sentire qualche esperto. Con un po di pulizia dovrebbe cambiare aspetto. Tiziano1 punto
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non confondiamo FS con il FDC, sono due monete con lavorazioni completamente diverse. Comunque Euripe, se vieni a Verona te la dò io un 5 centesimi in FDC. L' hanno scorso ne ho portati diversi e a coloro che ho incontrato le ho donate.1 punto
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E' una moneta molto affascinante, è praticamente una foto dell'evento ... il re al centro che viene incoronato dal cardinale Orsino e a destra il vescovo di Barletta... sono inoltre tutti personaggi realmente esistiti di cui noi sappiamo vita morte e miracoli (più o meno). Se non sbaglio il vescovo è Giacomo de Aurilia, giusto? Mentre il cardinale Orsini (visto che di Orsini ce ne sono stati un migliaio di cardinali) è Latino Orsini (su questo sono abbastanza sicuro) Tornando alla moneta, bel modulo, mi piace ed è anche complessivamente in una conservazione un pelino migliore della media. La variante M sotto la croce campita è comune1 punto
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Ciao a tutti, Per uniformare il più possibile la gestione della presente sezione "Altri scambi" e quella "Euro" curata da @sagida ho deciso di cambiare le modalità di rilascio referenze positive e il modello di lista che da oggi sarà uguale a quella presente nella sezione "Euro" Troverete qui le nuove modalità e la nuova lista http://www.lamoneta....ista-referenze/ La novità più importante è che le referenze positive non devono più essere comunicate a me in MP ma rilasciate come post nell'apposita discussione che da oggi in poi rimarrà aperta e non più chiusa come prima. Controllate che le referenze dell 2013 siano corrette, sono andato a memoria nel ridistribuirle. In caso ci sia qualche errore segnalatelo sempre nella discussione "lista referenze". Grazie per l'attenzione Saluti Simone - Curatore della sezione "Altri scambi"1 punto
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Medaglia del XIII convegno dei farmacisti dell’alta Italia a Pavia, 1-2 maggio 1965. D/ Mortaio col disegno di un serpente tra PAVIA e la data 1-2 MAGGIO 1965 – In circolo XIII CONVEGNO FARMACISTI ALTA ITALIA R/ Interno dell’Università di Pavia con al centro la statua di Alessandro Volta Bronzo dorato: 12,34 g ; 28 mm. Mortaio e serpente sono due simboli classici della Farmacia. Davanti alla statua di Alessandro Volta nel cortile dell’Università si trova la sala delle lauree dove proprio nel 1965 mi sono laureato in chimica. apollonia1 punto
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Bella moneta Pier :) Il re ha una folta chioma !!! Anche io prima o poi rimetterò mano alla collezione di marenghi di Carlo Alberto, anche se non si può chiamare collezione perché c'è un solo esemplare :rofl:1 punto
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Sembra di essere tornati indietro di 10 anni..... :( ......non c' e' una squadra...non c' e' un allenatore ...non c' e' un gioco..........solo "NOI" che questa maglia l' amiamo per davvero ci siamo SEMPRE!!!1 punto
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:lol: :lol: Poi però mi pagate il copyright... accetto pagamenti in quadrighe briose del '14 :blum:1 punto
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...mi limito a scuotere sommessamente la testa... (cit. Paolino67)1 punto
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Cavallo chiaramente ribattuto su un precedente cavallo a noem di Carlo VIII, zecca dell'Aquila o Chieti. Mi pare di leggere il CIVITAS a conferma della mia ipotesi. Della nuova impronta si riesce a distinguere a malapena il busto radiato a sx del re e parte della legenda ...VS ...E... (FERRANDVS o FEDERICVS???) Ti allego un'immagine di cosa leggo al D/.1 punto
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Nella discussione relativa al documento programmatico è emerso un interessante problema, che ha non poche implicazioni sia culturali in senso lato sia economiche sia finanche sociali. Parto da una considerazione di Vincenzo (post # 125 della suddetta discussione) L'opera di catalogazione di un medagliere rientra nei precisi compiti dei professionisti, atti a compilare le schede ministeriali. Dal momento che essa viene dirottata a forze volontarie, di fatto, nega un'opportunità lavorativa a un professionista. In un clima di generale difficoltà, con un disoccupazione giovanile in Italia esponenziale, chiedere che siano proprio i giovani a fare un passo indietro nell'interesse comune(super partes), è come infierire sul corpo di morenti. D'altro canto, è da far notare, che a fronte del pesce piccolo, che mangia poco o nulla, il Pesce Grande mangia troppo rispetto a quanto produce(anche ricoprendo più incarichi contemporaneamente). E a questi che il tuo invito andrebbe rivolto, in favore del bene comune. Cosa fare in concreto? Calmierare alcuni compensi e destinare il ricavato ai professionisti non strutturati, cercando, così, di avviare un nuovo circolo virtuoso. Ma aldilà del fattore economico, se proprio non si riuscisse a trovare fondi, per la catalogazione dei medaglieri, il problema può essere affrontato anche in altra maniera. Chiamando a lavorare sempre e solo giovani professionisti non strutturati e garantendo una fondamentale crescita curricolare a chi effettua tale operazione, attraverso: 1) Nomina ad incarichi di responsabilità a titolo Onorario; 2) Diritto di prelazione in pubblicazione di materiale inedito presente nel medagliere. 3) Diritto all'utilizzo gratuito delle immagine, all'interno della pubblicazione medesima. Per citarne solo tre. Nel caso, invece, fossero chiamati "volontari puri", non solo verrebbe negato il diritto costituzionale del lavoro e del giusto guadagno, ma anche la crescita professionale, altro diritto sancito dalla Costituzione. Il problema è complesso, ma non bisogna credere che non sia stato già affrontato in maniera esaustiva da qualcuno e da tempo. P.S. L'argomento posto è interessante, ma esula dall'obiettivo di tale discussione e dal fatto che le osservazioni, finora da noi rivolte, concernono parte del documento stesso e non idee di principio. Il problema non è di poco conto. Concordo che in un documento programmatico, dove si devono enunciare anche principi generali i più condivisibili, era meglio evitare di farne cenno specifico. Anche per questo ho proposto di togliere le famose ultime 6 righe, fermo restando, in altre righe, la possibilità di una generica collaborazione fattiva tra privati e istituzioni pubbliche. In termini generali e in linea di principio, mi sembra accettabile e direi ovvio che sia sempre benvenuta una fattiva collaborazione tra enti pubblici, che possono essere Soprintendenze, Musei, Medaglieri, Istituzioni universitarie e privati muniti di adeguate competenze ed esperienza. Qui forse sarebbe opportuno chiarire meglio la natura e i limiti di tale collaborazione. Intanto appare evidente che non è ammissibile che una siffatta collaborazione debba implicare una mortificazione di altre figure professionali, come appunto i cosiddetti “professionisti non strutturati”, che in genere sono semplicemente i giovani che hanno conseguito la laurea in archeologia e talvolta anche il dottorato con indirizzo numismatico, i quali però non hanno avuto sbocchi e prospettive occupazionali connesse alla loro competenza. Vediamo prima chi sono i cosiddetti “esperti privati” in grado di fornire collaborazioni a istituzioni pubbliche. In genere sono collezionisti o ex-collezionisti che hanno maturato nel tempo una notevole competenza in determinati settori. Io personalmente sono scettico sui cosiddetti “tuttologi” che si dicono esperti di tutti i periodi numismatici. In genere queste persone, come il sottoscritto, non hanno svolto studi universitari competenti al campo numismatico (ad esempio io sono laureato in Scienze Biologiche e specializzato in Tossicologia). Tuttavia, per la spinta di un sincero interesse verso le monete di specifico settore, hanno allargato le proprie conoscenze anche alla storia e ai contesti archeologici, ovviamente non esattamente sul campo, ma attraverso lunghi e assidui studi. Ci sono persone che hanno raggiunto una notevole competenza senza scrivere, ma solo facendosi conoscere nell’ambiente. Altre persone, come il sottoscritto, invece si sono più “esposte”, pubblicando articoli e studi che spesso vengono anche citati dagli accademici nelle loro pubblicazioni. Molto spesso questo tipo di conoscenza, senz’altro acquisita in maniera autodidatta ma molto spesso affinata dalla lunga esperienza e grazie a varie frequentazioni con gli stessi accademici oltre che con altri “colleghi privati” (spesso all’interno di Associazioni), risulta essere “complementare” rispetto a quella acquisita dai giovani che seguono un normale corso accademico. Un classico esempio è il problema dei falsi, che attualmente sta diventando sempre più grave e pregnante di serie implicazioni anche nello stesso progresso delle conoscenze numismatiche. Purtroppo i giovani che escono dalle scuole di archeologia e finanche dai dottorati di numismatica hanno una limitata conoscenza materiale delle monete e non sanno in genere riconoscere i falsi, e comunque in misura minore rispetto a collezionisti molto esperti. E’ un dato di fatto. Torniamo al punto di partenza. Cosa possono fare in concreto questi “volontari esperti privati” per fornire un utile contributo, ma senza pestare troppo i piedi alle giuste aspirazioni dei giovani (e pure nemmeno troppo giovani) che aspirano ad acquisire maggiore esperienza e prospettive professionali (nel senso di essere prima o poi remunerati) ??? Innanzi tutto qui si tratta di fare “emergere” una conoscenza acquisita fuori dai soliti percorsi accademici, che può tranquillamente essere messa a disposizione e trasferita anche ai “professionisti non strutturati”. In realtà è possibile configurare una sorta di collaborazione. Ma sotto quale forma? Ovviamente servirebbero esempi concreti per meglio schiarirsi le idee. Uno dei problemi più gravi e urgenti per la numismatica italiana, a livello pubblico, è l’emersione dell’immenso patrimonio presente nei vari medaglieri italiani. Apro una parentesi. Quando un collezionista avanza una domanda di esportazione per un gruppo di monete di un certo pregio, il responsabile dell’ufficio di esportazione, almeno se sufficientemente competente e serio, deve valutare non solo il rispetto della lecita provenienza (basterebbe un adeguato pedigree e cioè la moneta non proviene direttamente da recenti scavi archeologici, ma da aste e simili), ma anche che non rivestano un effettivo e indispensabile interesse per lo stato. In altre parole, questa specifica moneta dovrebbe avere un minimo di riscontro in una collezione pubblica. Appare ovvio e pacifico che se un collezionista possiede un pezzo veramente unico e magari inedito, che non esiste in nessuna istituzione pubblica, è un vero peccato che questo bene vada disperso fuori dei confini nazionali e non invece assicurato in qualche modo (e con giusto prezzo) a una collezione pubblica. Ho già sentito dire che nell’ufficio esportazione esiste spesso un grande imbarazzo a concedere o meno un permesso di esportazione per una semplice ragione. Lì non sanno che cosa effettivamente c’è o manca nelle collezioni pubbliche per la quasi totale mancanza di cataloghi. Questo a prescindere da una valutazione ulteriormente restrittiva come attualmente in vigore per le monete antiche greche. Quindi esistono mille ragioni, sia per gli accademici come pure per un sano collezionismo, che venga finalmente edito l’immenso patrimonio numismatico nei nostrani medaglieri. Appare ovvio che per la catalogazione e fotografia di tale materiale si potrebbe utilizzare la vasta disponibilità dei laureandi, laureati e dottorati. Il buon senso suggerisce che si debbano creare ad hoc dei contratti, con remunerazione, per questi giovani. Così è stato fatto in alcuni casi, come ad esempio a Torino per una prima sistemazione del materiale numismatico nel Museo di Palazzo Madama. Ma la crisi economica morde e i soldi semplicemente non ci sono. Resta solo il volontariato, magari con un piccolo contributo personale (basti pensare all’attrezzatura fotografica che in genere manca nei musei, che devono appaltare il servizio fotografico ad esterni, con spreco di denaro pubblico). So che tanti di questi giovani “professionisti non strutturati” sarebbero disposti a lavorare anche gratis e per un certo tempo (ovviamente non all’infinito!), soprattutto per acquisire esperienza. Il problema è che spesso serve comunque un apporto di persone che abbiano già maturato una conoscenza e un’esperienza ben maggiore. E qui possono dare una mano proprio questi “esperti privati”. Supponiamo che un importante medagliere voglia fare emergere un nucleo composto da monete di una determinata zecca medievale, magari composto da qualche migliaio di esemplari. Che facciamo? Ovviamente ci deve essere un responsabile del progetto, che deve essere per forza un accademico o quanto meno un professionista munito di adeguati titoli, che deve anche fare assicurare tutti i crismi di sicurezza e competenza. Si potrebbe costituire un team “misto”, dove possano convivere giovani laureati e un esperto volontario privato (volontario nel reale senso della parola e cioè senza alcun onere a carico dello stato). In questa maniera si potrebbe anche agevolate al massimo il dialogo tra i futuri professionisti e accademici (almeno qualcuno farà carriera) e i privati depositari di buona conoscenza. Possiamo prendere spunto da queste preliminari considerazioni per avviare una discussione sulla migliore forma di collaborazione tra pubblico e privato, che non potrà che avere favorevoli ricadute anche sui noti problemi dello stesso collezionismo. Giusto?1 punto
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L'osservazione di Amedeo ha senso sinceramente non sapevo di questa variabilità di peso per i cavalli. All'epoca non valeva piu' moneta a peso ma fiduciaria, quindi una volta emessa dall'autorità non vi era piu' necessità di pesarla ogni volta per conoscerne il valore che era garantito appunto dall'autorità emittente. Esistono articoli che parlano di questi multipli di cavallo ?1 punto
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Altra cosa particolare del tuo cavallo, che mi è stata fatta notare ieri da un utente, è la corona radiata che presenta solo 4 punte rispetto alle solite 5. Caratteristica particolare che rientra nelle innumerevoli varianti di questi cavalli, ma di certo meritevole di essere segnalata.1 punto
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Ti consiglio di non "sforzarti".. bisogna abituare che chi chiede una identificazione, debba fornire elementi necessari per dare una seria risposta :pardon: ...1 punto
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veramente, a mio parere, quella di destra è Marco Aurelio con legenda M AVG ARMENIACVS, l'altra sembra una moneta di Tito come Cesare con legenda IMP T CAESAR VESPASIANVS AVG quali rovesci corrispondano a queste legende dovrei controllare, a memoria non lo sò1 punto
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Ciao, è la tipologia Imperator/ Otto pius rex attribuita seconda la classificazione di Saccocci, ma anche Limido-Fusconi a Ottone I Imperatore e Ottone II RE per il periodo 962-967. La cronologia saccocciana la ritengo valida perchè si basa sullo studio dettagliato e sul'analisi dei dati relativi a circa 62 ripostigli di undici nazioni diverse con ritrovamenti di denari pavesi. E' un bel denaro comunque, per la tipologia di moneta, che meriterebbe di essere postato nella apposita discussione, tra quelle importanti in alto nel sezione medievale, sui denari di Pavia. Mario1 punto
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Si e no... ovviamente la prenderei in considerazione solo a prezzi abbastanza scontati :pardon: ritenendo che ormai sia da considerarsi una "curiorità" e cosi manomessa dal punto di vista esclusivamente numismatico ha poca importanza (non è nemmeno una data introvabile...). Non so dove l'hai vista, se sulla baia non la frequento più da molto tempo, ma al limite potresti sentire quanto vuole il venditore. Sul forum tempo fa mi sembra che magellano mostrasse monete anche toscane utilizzate per cucchiai (se ricordo bene) ed argenteria in generale; ricordo però di aver visto almeno un mezzo francescone da qualche parte con scritte-ricordo in inglese, ma non ho conservato le immagini. x Dabbene: ok, volevo solo dire che quelle modifiche difficilmente possono essere attribuite a spregi "campanilistici" sia perchè evidentemente lo spianamento è stato fatto per far posto allìincisione di scritte sia perchè volendo fare degli "spregi" alla città di Livorno dubito ci si sarebbe limitati alla scritta nel cerchio attorno al porto lasciando l'effige ed il granduca inalterati ... qualche vicino dei livornesi probabilmente ci sarebbe andato assai più pesante :girl_devil: Comunque spregi di quel tipo sulla monetazione toscana non ne ricordo, anche se non li escluderei.1 punto
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Nel campo della prima immagine puoi vedere la scitta su due righe PA PIA nel contorno dovrebbe essere OTTO PIVS REX. nella seconda immaginenel campo OTTO, nel contorno IHPERATOR. Per cui Pavia, in base a quanto scritto da Limido e Fusconi, per Ottone II (962 - 967). In link l'opera citata. http://www.lamoneta.it/tutorials/article/42-le-monete-coniate-a-pavia-dalla-riforma-monetaria-di-carlo-magno-alla-seconda-meta-xiii-secolo/ Ciao Mario1 punto
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Ciao Cecco anche a me interessa e ritengo possa interessare tutti gli appassionati di monetazione medievale del sud Italia Puoi cortesemente postare in questa discussione il file scannerizzato della monografia del Cagiati? --Grazie -odjob1 punto
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"...E' l'ultima moneta che mi manca per finire VEIII" ...che cosa intendi precisamente per: finire Vittorio Emanuele III?? ...trovare una quadriga del '14 a 3000 euro lo vedo un sogno.....e, ammesso riuscissi a trovarla, non sarebbe certo un saggio acquisto! renato1 punto
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È vero. Il cent di Lincoln del 1944-46 furono coniate utilizzando metallo recuperato da involucri cartuccia spesi. In una sola volta, 1944-45 Lincolns erano comunemente chiamati centesimi "shell case", ma che uso linguistico è molto meno comune oggi, e le monete del 1946 ora sono anche generalmente incluso nel gruppo. :) v. ---------------------------------------------------- It’s true. The Lincoln cents of 1944-46 were struck using metal recovered from spent cartridge casings. At one time, 1944-45 Lincolns were commonly called “shell case” cents, but that linguistic usage is far less common today, and the 1946 coins are now also generally included in the group. :) v.1 punto
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Salve a tutti, vi mostro il mio ultimo acquisto messicano, un 8 Reali di Carlo IV nel suo penultimo anno di emissione, che si presenta davvero in ottima conservazione :) Messico Carlo IV (1788-1808) 8 Reales 1807 M° T.H. - Argento .8960 - diametro 39,05 mm - peso 27 g. D/ CARLOUS • IIII • DEI • GRATIA • 1807 • "Carlo IV per grazia di Dio, 1807" Carlo IV di profilo con corazza e corona d'alloro. R/ • HISPAN[iARUM] • ET IND[iARUM] • REX • M • 8 R[EALES] • T • H • "Re delle Spagne e delle Indie" - "segno di zecca messicano" - "valore da 8 Reali" - "sigle del saggiatore" Stemma spagnolo coronato tra colonne di Ercole con il motto PLVS VLTRA. Saluti, Luca1 punto
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La moneta è stata maldestramente pulita, e nemmeno qualche decennio di ripatinatura potrà coprire gli effetti di tale maldestra operazione. Quando si lucida una moneta in questo modo le si asporta materiale, e questo non torna mai più. Oggi ti sembra di aver migliorato l'aspetto della moneta, ma quando acquisirai maggiore esperienza ti renderai conto che hai causato un danno pressoché irreversibile. Sei giovane, e la moneta ha un valore commerciale trascurabile, pertanto il danno può essere considerato la normale esperienza che tutti all'inizio devono farsi e che serve per crescere. Quello che mi preoccupa invece è la tua mancanza di umiltà (non solo in questa discussione, peraltro), visto che invece di accogliere le critiche continui a sostenere di aver migliorato la moneta (in altra discussione addirittura sostieni che la moneta sia quasi splendida :mega_shok: ). Le monete vanno toccate il meno possibile, perchè qualsiasi intervento invasivo cancella decenni di patina e di storia; per eliminare qualche ossidazione come nel tuo caso basta una facile e rapida lucidata, ma i rilievi originali della moneta, quelli non si ripristineranno mai più.1 punto
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Complimenti Amedeo per il cavallo. Presenta un ritratto veramente particolare!!! Nel MIR ti premetto che non vengono indicati i cavalli di peso superiore in quanto identici per conio a quelli "regolari", ma sono comunque segnalati in nota ed indicati giustamente come rarissimi. Il tuo quindi si classifica come MIR n° 85/9 riportante all'esergo del R/ la sigla dello Spinelli. Come per la maggior parte di cavalli di peso superiore anche il tuo riporta la sigla dello Spinelli... un particolare da non trascurare... Stimare il valore è difficile. Mi viene da fare una battuta dicendo che vanno un tanto "a peso" visto che più sono pesanti e più fanno realizzi maggiori, ma dare un prezzo sinceramente non credo sia facile. Di sicuro è una moneta ambita. Ammetto che io sono uno di quelli che non tende a considerarli come multipli... capisco le monete in metallo nobile, ma dubito che nelle piccole transazioni di mettessero a pesare moneta per moneta. E' una mia opinione ed è facile che mi sbagli comunque. Spero di aver risposto almeno in parte ai tuoi quesiti. Un saluto ed ancora complimenti per la moneta!1 punto
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Domani se riesco a trovare il tempo procedo alle foto di rito e inserisco la discussione relativa. Per ora massimo riservo :blum: P.s. Sempre oggi ho preso alla base le monete in asta che ti avevo fatto vedere lunedi' , il due fiorini a quel prezzo e' regalato1 punto
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:pleasantry: :pleasantry: La prima 2013 è mia :pleasantry: :pleasantry: Taglio: 2 euro cc Nazione: Germania-zecca F Anno: 2013B Tiratura: 7.200.000 Condizioni: qFDC Città: Agordo (BL)1 punto
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Buon giorno Prov...ecc.. dal saggio indicativo effettuato sembra di poter dedurre che dopo immersione per 24 ore della moneta in Argento in una soluzione di AEDTA contenente 3,72 gr di sale per litro di acqua distillata (poco importa la Molarità o la Normalità visto che non dobbiamo utilizzare la soluzione per effettaure titolazioni quantitative) non vi sia asportazione significativa di Argento, tuttavia la tenue colorazione azzurrina che si osserva è indice di solubilizzazione dello ione Rame. Per fare un lavoro serio occorre quantificare il contenuto di questi ioni. Rame ed Argento, con una metodologia analitica più efficace di quella utilizzata nel saggio il chè implica l'utilizzo di una strumentazione più compless cui non posso accedere se non sborsando somme che francamente, sopratutto in questo periodo, preferisco destinare all'acquisto di libri e/o monete; tuttavia se nel forum c'è qualche lamonetiano che opera o che ha a disposizionein un laboratorio chimico ben attrezzato è possibile ampliare questo piccolo saggio ed effettuare uno studio più esaustivo Spero di aver risposto con parole semplici alla tua domanda; buona domenica ed un saluto ate ed alforum; buona moneta a tutti1 punto
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