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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/31/13 in Risposte

  1. Al Convegno di Riccione, aggirandomi tra i banchi, individuo questa medaglia, rimango dapprima un poco incredulo, poi la osservo bene e, domandato il prezzo ,assolutamente ragionevole, la acquisto, considerato che già trovare una medaglia della lavanda in argento non è facile... ancor di più quella del 1870, l'ultima coniata, per di più in un numero molto esiguo di esemplari, ed è anche, direi, in eccellente conservazione. Ma quello che, a mio parere, rende rarissima questa medaglia è il fatto che abbia l'appiccagnolo, l'anello e, forse, il nastrino originale (notare, in particolare, l'attacco al retro). Infatti, tra i collezionisti di medaglie militari pontificie gira una "leggenda", cioè, che negli ultimi anni del conio di questa medaglia, nel pontificato di Pio IX, pochissimi esemplari della Lavanda in argento venissero appicagnolati per essere consegnati ad altissime personalità laiche della Corte Pontificia (Bartolotti ne segnala una del 1866 nella Collezione Boccia). Essendo collezionista anche di medaglie borboniche mi piace pensare che alla cerimonia in Laterano del 14 aprile 1870 era presente Francesco II con i fratelli Luigi ed Alfonso, e che probabilmente questa medaglia sarà stata concessa anche a loro. Andare a Riccione, a parte gli altri piccoli acquisti, e seppur con notevole impegno di fondi e di tempo, si è rivelata ottima cosa... :good: Lord Acton
    3 punti
  2. Una moneta da 100 euro in asta , costa, realmente al compratore, tra i 110 e i 120 euro, e al conferente, vanno in tasca tra 90 e 80 euro. Quindi una forbice di 20/40 euro. Quando compri una moneta da un commerciante, del prezzo che tu paghi a lui, un 25/30% se va in tasse e IVA, e una percentuale deve anche restare in tasca al commerciante sennò lavora alla pari o in perdita e nessuno lo farebbe. Quindi, normalmente, un abbattimento del 40% è da aspettarselo, senza per questo doversi scandalizzare di nulla. Il discorso è fatto premettendo che la moneta non subisca alcun apprezzamento, come invece avviene spesso per motivi inflazionistici e collezionistici, Applicando questi ultimi, e defalcando la percentuale suddetta si ottiene il valore di vendita medio di una qualsiasi moneta. Il discorso ha le sue eccezioni, e sono quelle monete che rivestono particolare interesse, per moda o per rarità oggettiva e che , allargandola base collezionistica, mancheranno a sempre più persone che saranno disponibili a pagarle di più pur di averla in collezione.
    3 punti
  3. Vero è che ultimamente ai possessori di monete rientranti nella categoria dei "beni archeologici" (quindi ante VIII sec. d.C.) viene chiesta la prova di legittima provenienza; tale è considerata la fattura d'acquisto recante i dati della moneta stessa che la possano identificare con precisione. Dubito pertanto che possa essere considerata valida una fattura recante la dicitura generica tipo "moneta romana" o peggio uno scontrino fiscale che non reca alcuna descrizione dell'oggetto. In alcuni casi è stata "presa per buona" anche la sola presenza del biglietto accompagnatorio rilasciato dalla Ditta venditrice (mi sembra giusto, uno la fattura potrebbe anche averla persa o non averla mai avuta) In assenza di queste pezze giustificative.....sono cavoli, purtroppo. Nelle varie vicende di cui sono a conoscenza, alcune solo per sentito dire, altre toccate con mano da vicino, la frase di rito è sempre stata "ha la fattura di questo materiale" ? Alla risposta negativa è sempre scattato il sequestro con relativa denuncia. Mai però ho sentito che chiedessero la prova di legittima provenienza ANTE 1909....... Una "probatio diabolica" per dirla in avvocatese...... Quanto sopra solo per tranquillizzare gli animi di quanti, dopo aver letto questa interessante discussione, ritenessero che non si possano acquistare le monete romane (perchè in effetti questo traspare dalla discussione)
    2 punti
  4. si certo, sorry, aniconico, se togliamo pure l'epigrafe a questi pezzi resta in pratica solo il tondello .... :lol: mancava comunque alla lista citata da Dabbene quello della coll. Trivulzio che non mi sembra sia citato dalla Pardi e alla lista del CNI sopra occorre altresi aggiungere l'esemplare della Confessione di San Pietro, illustrato da un articolo di Arslan che fu ritrovato nella Tomb di San Pietro dove i pellegrini in visita alla tomba usavano lasciare qualche monetina in ricordo. Arslan aveva supposto che un tale regalo avrebbe potuto venire proprio dal grande Carlo in persona nella sua seconda visita in Italia nel 781 . Quindi 6 esemplari del tipo "aniconico "dale fonti classiche.
    2 punti
  5. proviamo a vedere le doppie d oro di milano ho raccolto vari esemplari su mcsearch e son rimasto stupito dal numero elevatissimo di conii di questa moneta cosa che onestamente non mi sarei aspettato visto che 1 l oro è un metallo tenero e 2 l emissione non credo fosse massiccia comunque da un esame di circa 15 pezzi praticamente non ho trovato die matches , se non mi pare in un caso , addirittura in 3 o 4 casi ho pescato la stessa moneta che veniva venduta più volte partendo dalla doppia del 1578 distinguerei i conii in 2 tipi , con legenda PHI 4 conii per adesso e con legenda PHILI 6 conii al diritto , per un totale di 10 conii da notare anche il fatto che il punzone con il busto di filippo II è lo stesso , mentre nello scudo si notano differenze per quanto riguarda la posizione dell aquila e del serpente , mentre la forma sembra la stessa allego i primi 4
    1 punto
  6. Ultimo centesimo che va a completare la serie...Riccione è stato il momento giusto. ora di monete in rame ne mancan solo 3. grazie a chi esprimerà il proprio parere ;)
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  7. Ciao a tutti, Si che si tratta di una moneta comune ma mi attira molto averne 1 in collezione... Ho trovato queste 2 monete e volevo un vostro parere sul loro stato di conservazione e quale prendereste delle due... A me piace di più quella un po' più scura...la 2a...ma chiedo a voi esperti... Per motivi di spazio per visualizzare le foto sono per verso...
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  8. Azzarola,però obbiettivamente se la spari a quel prezzo proprio non la vuole vendere.
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  9. La rosetta da sola non basta, bisogna guardare bene i capelli, l'orecchio, le vesti di Minerva e le foglie. Per me con queste monete dallo SPL in su bisogna essere severi.....
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  10. chi siamo gia tutti passati..........!!!....... :lol: :lol:
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  11. In verità, Nerone era un extraterrestre di nome NoRWiN QuaSaR. È questo il significato del passo citato. Soltanto l'assonanza tra Quasar e Cesare ha potuto creare il problema. Sallustio, nella vita dei dodici cesari (attenzione al 6 + 6), ne da' adeguata contezza. Basta leggere il riferimento a Nerone con una rosa in bocca (attenti alle spine, Canfora si e' rovinato la lingua) ed a rovescio, ma solo nel Papiro detto il Brunelleschi conservato alla Alessandrina; il risultato fonico e' impressionante ed il mistero e' presto svelato. Ho sentito personalmente Canfora pronunciare, sputando sangue, " Io sono NoRWiN QuaSaR" con voce spaventosa e poi crollare a terra in una sorta di crisi comiziale. Ed io che gridavo "Magister, Magister" con le mani nei capelli. Scherzo e mi scuso, non intendo sminuire il lavoro e le passioni filologiche di nessuno. Alleggerisco solo un poco.
    1 punto
  12. Non la voglio sparare grossa scrivendo nel personalissimo cartellino,ho un rapporto 1:10 rispetto alle rarità N\Y Enigma !
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  13. Ti faccio i miei complimenti! Pur essendo un filologo, non conoscevo questa famiglia di papiri. Indubbiamente è un testimone molto importante.
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  14. ...perché, poi, chi vorrà fermarsi a cena con noi potrà trovare questo ghiotto menù alla rinascimentale: Cibo per la mente & per gli occhi, + cibo per il corpo = un pomeriggio/sera da non perdere! :good:
    1 punto
  15. Tutti i dubbi circa la formula onomastica di Nerone in ebraico che è NRWN QSR , tra cui quelli da te formulati con grande competenza, sono stati definitivamente superati col ritrovamento in una grotta presso lo wadi Murraba'at di un testo in ebraico risalente al secondo anno del principato di Nerone in cui l'imperator viene indicato proprio con NRWN QSR.
    1 punto
  16. Cari amici, abbiamo finalmente il programma completo dell'evento: Ma... ...non finisce qui! :good:
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  17. @@istrice99 Secondo Grierson, e qui condivido, la lettera F corrisponde a Francesco Formica, banchiere fiorentino. In quel periodo si indicava il nome di battesimo e non quella del cognome ed è per questo che molti studiosi non esistendo nomi di Vicari con F iniziale hanno dato appartenenze errate. Qui fedafa ci potrebbe dare una grossa mano ;). Per quanto riguarda l'emissione di Benedetto XI mi aspettavo che prima o poi l'avresti tirata fuori ;). Infatti per me rappresenta un ostacolo all'ipotesi di abbassamento fine conio del paparino al 1316. C'è da dire che ancora vi sono dubbi sull'effettiva zecca di produzione e che eventualmente in sei mesi di "regno" il numero di monete coniate non doveva essere così consistente. La rarità dell'emissione confermerebbe quanto dico. Ti assicuro che ho sempre preso in considerazione il 1303 seriamente comunque. E' motivo di grande soddisfazione per me sapere che alcuni ragionamenti che spesso mi assillano vengano anche da te presi in esame a conferma di una certa validità. :) Cari saluti
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  18. Mi scuso per aver postato monete fuori dal regolamento ora vado a leggerlo per bene..
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  19. No Mirko, a parte 1 2 e 5 cent ( tranne LUX 2002 e 5 c Finlandia 99/02 ) . Stessa regola per il Lussemburgo, infatti il nostro amico @@Napoli921 ha sbagliato con la finlandese e la lussemburghese. Poco male, non verranno conteggiate, niente di grave. Invito a leggere per bene le regole in prima pagina ( spesso cambiano ) :good:
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  20. Ma io non ho capito...ma le monete finlandesi con più di 5M di tiratura vanno postate o no? :D In ogni caso, complimenti a Pino per quei ritrovamenti megagalattici! :good:
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  21. Se può servire ... il Card. Ravasi fa questo calcolo: "Per non dire poi che - secondo l'antica scienza della "ghematria" per la quale le lettere alfabetiche hanno un valore numerico - quel 666 può essere la trascrizione "cifrata" del nome "Nerone Cesare" in ebraico, NRWN QSR: N 50 + R 200 +W6 + N 50 + Q100 + S 60 + R 200 = 666."
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  22. @ Adolfos Interessante osservazione. Non ci avevo pensato. Anche Roberto d'Angiò, nel primo quarto del XIV secolo, emette svariati Gigliati per la zecca di Napoli, alcuni dei quali si contraddistinguono tra loro per la presenza di segni di zecca: giglio (per l'appunto), ghianda, stella, cerchietto ecc. In quel caso però i monetieri non sono francesi ma bensì fiorentini, senesi e campani. C'è anche un altro grosso romanino che si differenzia dalle altre tipologie per avere sotto la base sui cui poggia il leone capitolino, la lettera .F. Che sia anche quello riferibile al nome dello zecchiere??? Sulla presenza dei gigli di Francia nelle monete angioine "extra-regnum" c'è un articolo di Michele Chimienti redatto in occasione del Convegno di Bari del 2010 sulle monete pugliesi dall'antichità al Medioevo. In quel lavoro il numismaticolo bolognese preferisce attribuire il giglio del grosso in oggetto all'Angiò. Addirittura riferisce che a suo parere molte altre monete, di zecche diverse, siano da imputare all'Angiò per la presenza nel campo o in legenda del giglio. Su questo però riservo dubbi.
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  23. Grazie per la risposta Michele. Ma continuo a ribadire che nessuna legge vieta il commercio e il possesso (meglio proprietà) da parte di privati di monete antiche. E nessuna legge obbliga a detenere documentazione per ogni singola moneta. Quindi la proprietà statale non si può presumere. Per me è inconfutabile. Sono dello Stato le monete rinvenute nel sottosuolo italiano dopo il 1909 (piccolissima percentuale del totale, come ho già spiegato) e quelle che erano di proprietà statale prima del 1909. E basta. Non tutte le monete antiche. Oppure, come diceva Rick, vietate il collezionismo di monete antiche e in questo caso sarò un fermo oppositore. Arka
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  24. Bellissima questa discussione. Ho subito pensato al "Sabato del villaggio" di Leopardi e un po' mi si addice anche non mi appresto ad ornare il petto e il crine, ...soprattutto il crine. In merito alla mia preparazione è vero che ripasso i miei appunti e faccio la lista dei miei desideri ma, fino ad oggi, non mi sono mai serviti perchè non ho mai trovato quello che desideravo e ho sempre dovuto improvvisare su quello che vedevo al momento e molte volte ho acquistato materiale solo per "ricordo". Sarà che i miei interessi sono limitati a Genova, sarà che quello che "mi manca" è di estrema rarità (e quindi di costi elevati che mal si addicono ad acquisti affrettati), insomma da un po' di anni esco dai convegni un po' deluso. Devo però sottolineare che gli incontri con i lamonetiani, e la loro conoscenza fisica, sono stati invece molto piacevoli per cui ogni volta ho "portato a casa" qualcosa di buono.
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  25. Beh io l'ho letto e anche secondo me sono in circolazione , non si sa quante ma ci sono, il punto però è che ancora non c'è stata altra comunicazione di tiratura che smentisse la precedente, ad oggi dovrebbero essere presenti solo in DIvisionale..
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  26. e questo è l unico caso della doppia 1578 con stesso conio al diritto ma 2 conii al rovescio
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  27. Non è un bronzo di Neapolis, la resa iconografica è molto diversa.... Penso che abbia ragione Taras, la forma del tripode è tipica di quella di Thurium, anche il modulo coincide con il tipo "piccolo" con testa a sx., il peso è molto variabile gli esemplari noto vanno da circa 1,5 gr. ai 4 e passa..
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  28. Non si vede molto spesso quest corto,però mi vien difficile da definirla una R.Da onservare comunque. Come mai 2006?
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  29. Per quel poco che so, leggendo l'ottimo contributo di Grierson, sono d'accordo con @@adolfos; inoltre di quel grosso ne esistono altre varianti, tra cui quella senza nulla nel campo (CNI XV, num 111, pg. 113, tav VII, 19).
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  30. Una ulteriore possibilità per rispondere al quesito sui due labari è quella che Vetranione generale di Costanzo II quando conio' la moneta a nome di Costanzo II (350) essendosi ormai proclamato Avgvstvs volle significare che il proprio esercito fosse al servizio dell'augusto dominante cioè Costanzo II. La stessa cosa fece Costanzo Gallo ma la moneta che coniò aveva al dritto la propria effige per cui il messaggio risultò ambiguo, sta di fatto che fu fatto decapitare da Costanzo II.
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  31. Nel periodo precedente agli spagnoli, quando volevano per la stessa moneta differenziare le emissioni inserivano al D o R dei cunei, anelletti, trifogli, borchie etc. etc. Per queste monete da soldi 5 e 4, il mio parere, l' utilizzo del 4 ( nella data o valore ) in varie posizioni non era voluto per differenziare le emissioni, ma ad errori dovuti all' incuria ( generalizzata a quel tempo ) e alla fretta di battere moneta. Nella preparazione del conio la cifra e tutte le lettere, il 4 in questo caso, doveva essera incisa al contrario e quindi per i motivi detti sopra, oggi ritroviamo le monete con questi errori.
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  32. L'immagine del leone che ho postato nel precedente l'ho trovato su questo indirizzo: http://bifrost.it/ITALIA/Leggende/Viterbo.html dove non si fa menzione ne della provenienza ne tantomeno del suo periodo storico. In rete però ho trovato altri tre belle immagini del Leone viterbese che volevo sottoporvi. Due su pietra e una dipinta. Quelle su pietra sono molto, ma molto, simili a quella che compare sul grosso angioino postato. In particolare focalizzerei l'attenzione sulla folta criniera riccioluta, lo sguardo ruggente di fronte e la curvatura della coda (in particolare nelle immagini dei due leoni che reggono la scritta FAUL). L'altra dipinta invece, risalente al XIII secolo, e pertanto coeva alla nostra moneta è campita nel Palazzo dei Papi (nientemeno). Guardate la palma di forma semplice trifogliata: non ricorda un po' il giglio impresso sul dorso del leone nel grosso??? Evidentemente, come ha osservato Corbiniano, l'intento della somiglianza da parte dell'Autorità emittente (Carlo d'Angiò) era voluto. @ Monbalda Effettivamente è una edizione difficile da trovare. Io ho avuto l'onore di esserne direttamente omaggiato dallo Stahl :-) A volte penso che sia meglio scrivere su riviste commerciali, più accessibili di quelle scientifiche, ma che comunque arrivino agli utenti più agevolmente...non pensi/pensate???
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  33. L'esigenza di passare dal virtuale al reale è sempre più sentita, il forum può essere il collettore per far incontrare gli appassionati, i mercatini numismatici, ce sono ancora diversi per fortuna, possono diventare il teatro di tutto questo. E credo che comunque virtuale ( forum ) e reale ( incontri ) debbano andare di pari passo, se vogliamo che la numismatica abbia sempre una base di appassionati, numericamente e qualitativamente preparata, interessata e che si confronti quasi quotidianamente. Forum e incontri locali reali, un buon mix, anche numerico, che serve a noi, ma anche di esempio e monito verso l'esterno, l'appassionato di numismatica, comunque c'è e bisognerà anche tener conto di questo, Mario
    1 punto
  34. Da sempre consiglio a tutti di liberare le monete, anche periziate, dagli involucri di plastica. Io amo toccare le monete, e poi nel momento in cui si decidesse di cederle, non c'è bisogno di perizie se si sceglie un professionista, saprebbe di certo riconoscerne l'autenticità e il grado di conservazione.
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  35. @@eracle62,qua l'unica cosa noiosa,e' la campana rotta di rick.....non perde mai occasione per esporre la sua idea di liberta',rispettabilissima per carita'.....ma dopo un centinaio di post sempre uguali,sinceramente,comincia a stancarmi.. @@rick2,per quanto mi riguarda non ho mai segnalato nessuno...e te saresti l'ultimo a cui lo farei....come ti ho detto prima,fai tutto da solo....
    1 punto
  36. Ciao Artur: Se la Tua domanda è questa: "E, sempre a mio avviso, c'è un errore di fondo (non so quante volte l'ho già ripetuto) nel discorso ''1909'' e del quale nessuno tiene conto. Nel 1909 milioni di monete erano di proprietà privata. Non essendo stato fatto un censimento all'epoca, perchè una moneta di un qualsiasi collezionista non può essere una di quelle? Se sbaglio qualcosa Vi prego di spiegarmelo." La risposta, secondo l'orientamento più "punitivo", è che la legge ha introdotto una "presunzione di appartenenza allo Stato" di tutto il materiale potenzialmente archeologico. Secondo la logica tale presunzione è abnorme, specialmente se si ragiona fra "addetti ai lavori"; ma in un'ottica giuridica, che ha delle regole ben precise e che parte dal suddetto presupposto della proprietà statale, la conseguenza può essere anche quella fatta propria da una parte (rilevante) della giurisprudenza. Se invece la Tua domanda era quest'altra: "Scusate sono duro, portate pazienza. A fronte di milioni di monete antiche trovate in Italia prima del 1909, milioni di monete trovate all'estero, quante monete sono state trovate in Italia dal 1909 ad oggi? Intendo quelle con provenienza certa (pubblicate). Forse qualche decina di migliaia. Ma comunque una percentuale bassissima rispetto alla mole di monete in circolazione. In che modo scatta la presunzione di proprietà dello Stato? Il discorso continua a non tornare. La presunzione di proprietà statale scatta immediatamente nel momento in cui: a. si presenta (i "tecnici" presentano..) il reperto come proveniente, anche solo potenzialmente, dal sottosuolo nazionale; b. il privato che ha il reperto non presenta documentazione ritenuta attendibile/sufficiente in ordine all'acquisto/provenienza dello stesso ovvero non ha documentazione tout court. E scatta in virtù del motivo che abbiamo già detto ovvero perchè esistono, ormai da oltre un secolo, delle leggi che attribuiscono allo Stato la proprietà esclusiva (non cedibile e quindi non usucapibile) dei reperti rinvenuti nel sottosuolo. M. P.S. Anch'io non ci capisco più niente con tutti quei colori e quei "quote"..... :crazy:
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  37. Non penso si possa affermare che provenga da montatura senza un esame del bordo
    1 punto
  38. MOMI95 solo una domanda, tu per fare la risposta fai tre interventi? Non potevi scrivere tutto in un unico messaggio? Hai forse trovato il sistema per avanzare in modo semplice e poco dispendioso in termini d'impegno, il numeratore degli interventi? buona motte TIBERIVS PS ho notato che il "vizietto" lo hai in molte risposte
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  39. Io eviterei l'esser scurrile! Eros
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  40. E' corretto e giusto domandare, ma bisogna mettere in condizione chi vuol rispondere dare un parere il più corretto ed attendibile possibile. Si chiede un parere di una moneta, presentando una foto di bassa qualità, ( non era possibile fare la foto senza quella plasticaccia?), si presenta l'immagine del solo D/, manca quella del taglio ( importantissimo in questa tipologia ) non vengono enunciate le misure, peso, diametro, spessore........ in queste condizioni l'unico parere è: RIPROVA SARAI PIU' FORTUNATO saluti TIBERIVS
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  41. Uno scudo VEII FdC (quello vero ovviamente) è merce rara (=costosa), anche di annata comune. E mi pare inverosimile che un commerciante venda a 80€ tali monete in simile conservazione. Se così fosse, sarebbe da comprarli tutti, senza neanche starci a pensare oltre. A questo punto, la cosa più spiccia per svelare ogni dubbio è farti mandare una foto chiara e dettagliata delle due facce, del contorno, e dato che fidarsi è bene non fidarsi è meglio pure del peso. Allora ne riparliamo ;)
    1 punto
  42. Cara Linda, nessuna deficenza mentale, è una domanda legittima che nessuno ha magari avuto il coraggio di fare, anche altri mi sottoposero lo stesso quesito qualche anno fà. Fino a prova contraria si tratta quasi certamente di un errore di punzonatura poi corretto apponendovi al di sopra il numerale 8. La cosa strana è che lo stesso errore è presente anche nella mezza piastra, quest'ultima protagonista di una mia ricerca del 2010 sul Quaderno di Studi numero V http://www.ilportaledelsud.org/mnf.pdf http://www.ilportaledelsud.org/monete_napoletane.htm E' pur vero che le emissioni del 1817 a nome di Ferdinando I sono rare ma non dimentichiamo che tra il 1818 e il 1825 ebbero luogo a Napoli abbondanti coniazioni di monete in oro e argento, tutte però con il millesimo 1818 a ricordo del decreto monetario che stabiliva i rapporti tra i diversi metalli e le caratteristiche e la bontà delle nuove monete napoletane post napoleoniche (epoca della restaurazione), cfr. Legge del 20 aprile 1818 n. 1176, http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1963_1.pdf è possibile quindi che nel 1819 qualcuno abbia pensato di creare il nuovo millesimo e che alla fine abbia avuto ordine di correggere il tutto in 1818? Questo non si sa, è solo una mia idea, ma ................. non si sa mai, potrebbe anche essere andata così.
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  43. Il 1316 è un anno molto particolare per la monetazione piccola, anzi direi fondamentale: mi riferisco in particolare alla Toscana. Infatti è il momento in cui Firenze insieme a Siena (seguita poi da Massa di Maremma un anno dopo), Pisa (e Monica ci può illuminare), Lucca, Arezzo e Volterra (e includo anche Perugia) riprendono le emissioni di moneta piccola e predispongono gli accordi per l'emissione dei "famosi" grossi da 6 denari (coniazione che poi si rileverà un totale fallimento: includo i grossi da 6 nella moneta piccola perchè sono monete per il minuto commercio a basso tenore intrinseco. Diciamo sono il primo approccio verso a una moneta di taglio "intermedio" tra il denaro piccolo e il grosso; intento che poi troverà concretezza nel quattrino dal 1332). Tutto ciò accade, fondamentalmente, perchè il mercato dei cambi (oro/argento) subisce un forte "scossone" dovuto all'impennata del valore dell'oro rispetto all'argento: pertanto è il momento ideale per allineare le coniazioni. Tutte le citate zecche emettono pertanto denari piccoli ad un titolo di 1 oncia d'argento la libbra, contro 1 oncia e 12 degli anni '80 del XIII secolo e 1 oncia e 18-22 degli anni 1257-1262 (sono gli altri anni in cui si registrano forti variazioni nei mercati dei cambi). Mi collego pertanto alla tua bella moneta paparina. Se attribuisci un range temporale di emissione così ampio i casi sono due: 1) la moneta non ha subito svalutazioni come invece avviene nelle altre città toscane seguendo pertanto un mercato valutario prettamente locale. Rimane pertanto invariata per oltre sessant'anni la coniazione di questa moneta alla stessa lega 2) ci sono altre coniazioni intermedie (che non conosco ma che probabilmente si differenziano nell'impronta dei conii per qualche dettaglio - e qui mi devi aiutare tu!!!) che sono di titolo differente tra loro. Ciò implicherebbe pertanto che la tua moneta (di cui non conosciamo l'intrinseco effettivo) sia da attribuire ad un periodo di questi, ovvero limitato ad un range più ristretto. Nelle pratiche di mercature (vedi libro Travaini) i Paparini piccoli "a chiave" sono riportati a: - 2 once (definiti "vecchi" ovvero la prima emissione) - 1 oncia e 22 (presumo tra il 1270-1280 a grandi linee) - 1 oncia e 10/12 (quelli "nuovi" presumo tra il 1280 e il 1300) Non vengono citati quelli da 1 oncia. Pertanto, è un mio parere prettamente personale, farei 1268 - 1270/80. Faccio l'avvocato del diavolo ma spero che questa discussione, che mi intriga tantissimo, porti a qualcosa di costruttivo....
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  44. @@Davhibernian non mi serve più, l'ho trovato oggi, grazie per la disponibilità
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  45. Forse ho trovato qualcosa... nastrino ma mi pare d'argento...
    1 punto
  46. Visto che dai messaggi precedenti è diventato un pò un tormentone, proprio stamane ho trovato un 50 cent Italia 2009. Se per caso qualcuno è interessato si faccia avanti che sarei felice di cederlo. In più aggiungo altre due belle commemorative difficili da trovare ;)
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  47. Che bella iniziativa! Ne approfitto e mi unisco mettendo a disposizione le mie, visto che non riesco a scambiarle. Il 2 euro SM è da rotolino, è stato toccato, non è un FDC perfetto ma è bellissimo. I 50 cent invece sono circolati (so che in alcune parti di Italia si faticano a trovare). Ovviamente cedute al facciale + spese di spedizione, prioritaria in busta classica (si va sulla fiducia e niente più, se non arriva pazienza, è capitato pure a me!). Accetto PostePay. Requisiti esser un euro-folle con all'attivo almeno 300 messaggi :P. P.S.:se non rispondo subito è perchè sono molto impegnato col lavoro, le monete vanno al primo che le chiede. Vale la prenotazione in questa discussione. Poi ci accordiamo tramite MP o mail.
    1 punto
  48. Forse se tu fossi un dipendente del Vaticano potresti averli... :dirol: Oppure puoi scrivere una lettera al Papa...sembra che risponda a tutte le richieste... :D
    1 punto
  49. Il bello è che quando le dovevo pagare le ha prese in mano per contarle! :rofl:
    1 punto
  50. Nel Paese dove abito, che del resto è anche molto piccolo, domenica scorsa c'è stato un piccolo mercatino. Girando ho trovato una bancarella di antiquariato in generale e ho trovato un sacchetto di monete che costavano 50 centesimi l'una. Lentamente giro, mescolo e rimescolo, all'improvviso vedo una moneta con una patina tipica dell'argento, la guardo e mi accorgo che sono 3 marchi tedeschi del 1924. La prendo in mano, faccio finta di niente e mi rimetto a cercare. In somma, dopo esser stato li un abbondante quarto d'ora ho trovato oltre alla seguente moneta 1 franco svizzero del 1921, 2 franchi svizzeri del 1914, 1 gulden olandese del 1923 e un dime del 1964 q.FDC. Le ho pagate 2,50 euro mentre il loro valore si aggira attorno ai 100 euro. Che ne dite?
    1 punto
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