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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/09/13 in Risposte

  1. Ma non sarebbe infinitamente meglio avere delle norme chiare e precise che stabiliscano che se il denarietto da due soldi, o il colosseo di Tito, vengano trovati in contesti archeologici e di ripostiglio vengano sottoposti a monete di interesse archeologico ; mentre se le stesse monete provengono dal mercato antiquario non lo siano e possano liberamente circolare ? Nel caso di monete particolarmente rare o di pregio , se queste risultino già presenti nelle collezioni pubbliche non vengono sottoposte a vincoli particolari, mentre in caso contrario rivestono carattere di "bene culturale / o a rtistico" e sottoposte a conseguente disciplina. Non sarebbe meglio avere queste regole, sia pure in un grado imperfetto, piuttosto che doversi ogni volta a ffidare a giurisprudenza, giudici, sentenze, avvocati e periti di parte che sèesso ne sanno meno del collezionista oggetto del provvedimento ? Dovremmo andare verso la certezza del diritto, affidandoci alle interpetazioni, che come abbiamo visto possono cambiare da giudice a giudice , rischiamo di andare verso l'incertezza del diritto.
    4 punti
  2. 9 ottobre 2010-2013 Sono trascorsi tre anni dalla improvvisa e inaspettata scomparsa di Mario Traina e, come ormai sta diventando un’abitudine, cerco di non far passare inosservata sul forum la ricorrenza. Ha rappresentato certamente una figura di spicco, vero e proprio collante tra le diverse anime della numismatica: studiosi, commercianti, collezionisti. Senza dimenticare il ruolo da lui svolto nel cercare di mediare e favorire posizioni di incontro tra collezionisti da un lato e tutori del patrimonio culturale dall’altro. Un giornalista di razza, senza peli sulla lingua e tanto meno sulla penna. Questo gli ha provocato anche amarezze e, a volte attacchi personali. Ma ha fatto di lui un punto di riferimento, soprattutto per i giovani che erano il suo vero pallino e dai quali è stato amatissimo. Per il ricordo di quest’anno posto qui la scansione del suo saluto ai lettori, pubblicato sul n. 160 del febbraio 2004 di «Cronaca Numismatica». Naturalmente ha poi continuato, anche se non più nelle vesti di curatore, a collaborare con la rivista, fino alla fine, tanto che le ultime risposte alle lettere che gli pervenivano tramite la seguitissima rubrica della Posta, furono pubblicate per alcuni numeri anche dopo la sua scomparsa. (segue)
    3 punti
  3. Connessioni... la mia parte preferita della moneta raccolta. Abbiamo trovato una scatola di vecchie lettere e immagini che erano appartenuto alla mia bisnonna. Apparteneva al mio bisnonno troppo, ma è morto anni prima ero nato e non ero abbastanza fortunato a conoscerlo. Una delle cose arrotolate nella casella che mi interessava di più è venuto da un successivo capitolo della loro vita insieme: Articoli simili devono ancora esiste in molti altri paesi, ma questo piccolo banner—nelle sue varie forme—è stato un appuntamento fisso del 1940s americano. (Notare la bandiera 48-star di 1912-59, sovrapposta la seconda guerra mondiale "V" per la vittoria). Stelle azzurre, naturalmente, significato figli o figlie in servizio militare. (La nostra famiglia, fortunatamente, mai bisogno di convertire una delle tre stelle blue in una stella d'oro, che indicava una morte in servizio militare.) Ho visto queste cose centinaia di volte nel corso degli anni, ma c'era qualcosa di vedendo quest'ultimo particolare, dalla mia famiglia—attentamente conservato e accompagnato da faraglioni di lettere che i ragazzi avevano inviato a loro gente di quegli anni fa—beh, davvero mi ha colpito. Mia bisnonna era una fattoria-donna circa povera come lo sporco (come mia nonna usato per descrivere la sua madre), e la famiglia ha vissuto diversi chilometri dalla città più vicina. E ancora quella piccola fattoria era stata trascinata nel resto del mondo per alcuni anni. Gran-nonna potrebbe a piedi fuori la porta e girate a est e pensare a suoi due figli 7.000 chilometri di distanza attraverso l'Atlantico in Europa—uno di loro a volte 7.500 chilometri di distanza e 6.500 metri di altezza se 8th aeronautica era sulla Germania nazista quel giorno. E se gran-nonna camminava fuori quella stessa porta Casale e guardato da altra parte, verso ovest attraverso il Pacifico, lei potrebbe pensare che il terzo figlio di lei—10.000 chilometri al largo dell'isola di Iwo Jima o Okinawa. Preoccupante quando o se si potrebbe arrivare a venire casa era un'esperienza comune in quegli anni--e non solo in America, ovviamente. Ma in America c'erano due tormentoni in rima che stava per le scuole di pensiero concorrenti... ------------------------------------------------------------------- Connections…my favorite part of coin collecting. We found a box of old letters and pictures that had belonged to my Great-grandmother. Belonged to my Great-grandfather too, but he died years before I was born and I wasn’t lucky enough to know him. One of the things rolled up in the box that interested me most came from a later chapter of their lives together: Similar items must still exist in many other countries, but this little banner—in its various forms—was a fixture of the American 1940s. (Note the 48-star flag of 1912-59, superimposed over the WWII “V” for Victory.) Blue stars, of course, meant sons or daughters in military service. (Our family, fortunately, never needed to convert one of the three blue stars to a gold star, which indicated a death in military service.) I’ve seen these things a hundred times over the years, but there was something about seeing this particular one, from my own family—carefully preserved and accompanied by the stacks of letters that the boys had sent to their folks those years ago—well, it really struck me. My Great-grandmother was a farm-woman about as poor as dirt (as my Grandmother used to describe her mother), and the family lived several miles away from the nearest town. And yet that small farm had been dragged into the wider world for a few years. Great-grandmother could walk out her front door and turn east, and think about her two sons 7,000 kilometers away across the Atlantic in Europe—one of them sometimes 7,500 kilometers away and 20,000 feet high if the 8th Air Force was over Nazi Germany that day. And if Great-grandmother walked out that same farmhouse front door and looked the other way, westward across the Pacific, she could think about that third son of hers—10,000 kilometers away off the island of Iwo Jima or Okinawa. Worrying when or if they might get to come home was a common experience in those years—and not only in America, of course. But in America there were two rhyming catchphrases which stood for the competing schools of thought….
    3 punti
  4. Grazie a te Michelangelo. No Francesco, a quanto ne so i proprietari attuali ci ritornano di tanto in tanto, il circondario invece è un po allo stato selvatico ed è proprio li che qualche tempo fa ho fatto un'escursione e ho scoperto, o meglio riscoperto (visto che nessuno degli storici locali da me interpellati ne era a conoscenza) una lapide con epigrafe su quello che doveva essere il basamento del busto bronzeo di Carlo Filangieri e di cui si è perso traccia. Questo basamento si trova nel giardino del castello contiguo al bosco, l'epigrafe è senza le lettere di bronzo (perdute? trafugate?) ma dalle incisioni ho ricavato, con molta fatica, il testo dell'epigrafe che narra gesta e virtù di Carlo Filangieri a partire dai suoi trascorsi Napoleonici, Murattiani e Borbonici, inoltre si fa cenno al suo famoso padre Gaetano, intellettuale della Napoli ddella seconda metà del '700, la cui opera più nota "La scienza della legislazione" ispirò persino Benjamin Franklin, padre fondatore degli USA e coautore della sua costituzione. questa è l'epigrafe da me fotografata e questo il testo che mi è costato qualche giorno di lavoro e un ritorno di persona a cercare di capire alcune parole non chiare nella foto: A Carlo Filangieri Principe di Satriano per animo e per ingegno non dissimile a Gaetano svo padre e per gli egregi svoi fatti di gverra gloria e decoro delle napolitane milizie il cavaliere Saverio Amirante rettore di queste magone in testimonio di grato e devoto animo l'anno 1856 Francesco Antonio Stagliano' esegvi' *magone: termine arcaico per ferriere Saverio Amirante era il direttore "rettore" della ferriera Francesco Antonio Staglianò era uno scalpellino e intagliatore locale di Satriano
    3 punti
  5. Trovo positiva ed equilibrata negli argomenti la sentenza. A mio avviso vi é solo un bemolle: la questione della "rarità" o del "particolare pregio" in quanto elementi discriminanti circa l'interesse culturale o meno di una moneta. Mi sembra francamente un vecchio retaggio dei tempi in cui l'archeologia ancora era stata inventata, ed esisteva l'antiquaria. Cerco di spiegarmi meglio: una moneta, rarissima e conservata benissimo, ma di cui non siano noti i dati di contesto, puo' avere un elevatissimo valore collezionistico ed uno scarsissimo valore scientifico, e quindi culturale; cosi' come un insieme di comunissimi, "ripetitivi' e sconservati denari anonimi repubblicani, corredati dai dati di contesto, puo' avere uno scarsissimo valore collezionistico ed un enorme valore scientifico, e quindi culturale. Qui al contrario si fa l'equazione: moneta comune e mal conservata=di nessun interesse culturale. Come se l'interesse culturale e quello collezionistico dovessero necessariamente corrispondere. Francamente questo assioma mi preoccupa un po': troppe informazioni i ritrovamenti di monete "ripetitive" e consunte ci debbono dare. Avrei preferito di gran lunga che la sentenza si limitasse alla presa d'atto dell'esistenza di canali di vendita legali ma non tracciati, prosciogliendo su questa base l'imputato, senza entrare nel merito di cos'é "di interesse culturale" con una visione ottocentesca.
    3 punti
  6. Buongiorno, vi posto uno degli ultimi miei acquisti. Diritto, muta di cani con le lettere TVA o TUA, sotto al collo del cane in primo piano Rovescio, ESPOSIZIONE CANINA PIACENZA al centro AGOSTO 1908 Sembra argento, ma non vedo punzoni. Diametro mm. 25 Peso gr. 6,6
    2 punti
  7. a questa Moneta ci sono molto affezionato.... è stata la prima moneta del Regno d'Italia che ho avuto.... mi è stata regalata 24-25 anni fa da un mio pro zio... zio di mio padre, mi disse che per una missione intera in Eritrea fu pagato con 2 di queste monete.... e una la regalò a me dopo 70 anni...
    2 punti
  8. @@Angry90 scusami allora e ti ho frainteso visto che la moneta è in argento ..per la piccola esperienza che ho...ti consiglio di far incidere la luce sulla moneta con un angolo di circa 45 gradi..in altre parole...io nelle ultime foto posiziono la moneta su fondo bianco sotto luce bianca a 45 gradi rispetto alla fonte di luce...l'attrezzatura che hai è sicuramente all'altezza....;)
    2 punti
  9. Forze uno di la moneta .. ..po studiare questa :pardon: ..per classificarla....?.peso 0.6 grami quasi nulla..!
    2 punti
  10. Bel post, vorrei aggiungere che non lontano da casa mia, nell'entroterra jonico catanzarese, vicino appunto al comune di Satriano esiste ancora la tenuta della Razzona o comunemente noto come Castello della Razzona (per la località nella quale è situato). Razzona si trova nei pressi di Chiaravalle (Cz). Il castello era inizialmente un casino che serviva come punto di raccolta dei prodotti agricoli. Apparteneva alla famiglia dei Ravaschieri, alla quale era stato concesso il principato di Satriano (Satriano, Davoli, Isca, Sant’Andrea, San Sostene, Badolato, Cardinale, Torre di Ruggiero) nel 1611 da re Filippo IV di Spagna. Divenne poi proprietà di Carlo Filangieri nel 1818, in quanto lo zio di Carlo, Filippo Ravaschieri, non avendo eredi, gli cedette il principato di Satriano. Il castello divenne poi la residenza estiva di caccia e pesca di Carlo, e poco distante c’era la sua Ferriera, piu piccola e meno famosa di quella, non lontana, di Mongiana, ma che forni anche materiale per la costruzione, tra gli altri, della ferrovia Napoli Caserta e del ponte sul Garigliano.
    2 punti
  11. Mi scuso per il lungo silenzio, essendo stato fuori casa e per motivi di lavoro. Desidero informarvi che ho intanto riallacciato i rapporti con l'archeologa che ha trovato il denario di Bruto con EID MAR in Grecia nel Florina Hoard 1996. Molto gentilmente mi ha mandato un vasto trattato bilingue (in greco e in inglese) di questo importante sito archeologico, con molte belle foto. Purtroppo non ha ancora trovato una decente foto digitale del denario di Bruto trovato (mi ha confermato che finora è l'unico sicuramente trovato in contesto archeologico in Grecia) e mi ha promesso di provvedere. Come al solito il materiale numismatico è la cenerentola rispetto agli altri materiali, come le ceramiche..... Appena avrò tutto il materiale, sarà mia cura portare a vostra conoscenza. L'unica cosa certa è che si tratta di un ripostiglio di 125 denari trovato sull'acropoli in preciso contesto (immediatamente dopo la guerra civile contro i cesaricidi). Anticipo soltanto una foto dell'insieme del materiale che ho tratto dal volumetto inviatomi.
    2 punti
  12. sarebbe stato da preoccuparsi se fosse il tema della Slovenia, mi sarei aspettato una riga in mezzo alla moneta e basta ;)
    2 punti
  13. Secondo me o si vieta il collezionismo e il commercio di monete antiche (una vecchia idea di Rick2) o è giusto quello che dice Aemilianus. Se non è vietato deve esserci un regolamento chiaro e univoco. La discrezionalità non può essere presa in considerazione perchè crea ingiustizia. Seconda considerazione sulle giuste riflessioni di Monbalda. Questa riflessione si basa su una vecchia discussione che ho fatto qui sul forum con Vincenzo... ovvero ''ci interessa il possesso o la conoscenza ?''. Chiarito questo forse si potrà ragionare meglio sulle questioni più importanti. Infine credo che la sentenza di Torino non possa essere definita ''mercantile'' ma ''collezionistica''. Arka
    2 punti
  14. caro @@numa numa la legge del 1909 è una delle famose "stratificazioni" presenti nel testo unico, che ovviamente andrebbe rivista e secondo me in parte confligge con alcuni ammodernamenti del testo. Tuttavia ricordiamo che non riguarda soltanto le monete, fa parte in un certo senso della tradizione statalista e pubblica della nostra giurisprudenza e - mi sbaglierò - non sarà affatto facile mutarla. Definire delle linee guida, ovviamente discusse e partecipate con il coordinamento del MiBAC quale ente che poi dovrebbe deciderle ed emanarle, mi pare invece cosa più fattibile (non ho capito quindi cosa ci entrava il paragone con il forum...poi magari una volta me lo spieghi meglio davanti ad un caffè). Tra l'altro con la partecipazione al tavolo/osservatorio anche dei rappresentanti dei collezionisti, come chiesto in chiusura del post do @@aemilianus253. Non mi parrebbe male se ci si riuscisse (ed il se è d'obbligo). Tutto qua. D'accordissimo nel non parlare del MiBAC come un ente monolitico e fatto di persone con un unico pensiero, anzi...Ci sono molte persone che all'interno del Ministero hanno davvero a cuore la tutela del bene numismatico ed anche le garanzie dei cittadini ai quali tali beni in proprietà collettiva o privata appartengono. Bisogna cercare di dialogare con loro e valorizzare i loro sforzi, come ad esempio si sta facendo a Firenze ed ora anche a Roma con la collezione di Vittorio Emanuele III. Uno studio sulla legislazione di altri paesi dalla quale prendere alcuni spunti è senz'altro interessante, anche se in linea di massima molti altre nazioni mediterranee ed alcune del centro Europa che hanno una ricchezza analoga a quella italiana mi sembra che abbiano una legislazione similmente - seppur con storia e caratteristiche diverse - restrittiva. Vi saluto per oggi, e non vi potò leggere di nuovo che in nottata. Buona prosecuzione di discussione MB
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  15. Quoto in pieno quanto ha scritto bizerba nel post 32. E' un problema che non poco tempo fa sollevai, proprio qui sul forum: la competenza, in campo numismatico, di quanti vanno poi a vestire i panni dei periti di parte, dei CTU e/o all'interno delle stesse Sovrintendenze. Il problema non è la legge, di per sè migliorabile ma comunque non malaccio, quanto chi consiglia i PM, i Giudici. Se queste persone scrivono che la tua moneta è di grande pregio, di inestimabile valore e che senza alcun dubbio proviene da uno scavo clandestino effettuato sul suolo italico (pure veggenti) quale pensate possa essere l'epilogo della vicenda ? Però la cosa non piacque a tutti..... ;)
    2 punti
  16. Nel frattempo è stata portata avanti l’opera di catalogazione della “Donazione Traina” da parte degli operatori della Biblioteca del Museo. Per chi volesse avere un’idea dell’importanza e della consistenza del dono invito a collegarsi all’OPAC (Online Pubblic Access Catalogue), cioè al catalogo accessibile in rete del Polo SBN di Bologna (LINK) e, una volta aperta la maschera di ricerca, ad operare come segue: - digitare nel campo “ricerca libera” la parola TRAINA - selezionare nel combo “Gruppi di biblioteche” la voce Comune di Bologna - selezionare nel combo Biblioteche la voce B. Museo Civico Archeologico di Bologna - lanciare la ricerca premendo invio o cliccando sul pulsante in basso a destra Otterrete una lista di 2131 risultati, ordinati per titolo, ma che possono essere visualizzati anche per anno o per autore cliccando sui rispettivi pulsanti. Allego due immagini esemplificative Non so se il totale corrisponde alla donazione, perché può darsi che vi siano volumi ancora da catalogare o altri dei quali Traina è Autore e che comunque vengono fuori con questa ricerca. Ma mi pare che comunque l’importanza e il valore di questo dono emergano palesemente. Al ringraziamento che rivolgo col pensiero a Mario Traina, aggiungerei un grazie alla Famiglia e uno alla Direzione del Museo. Ciascuno per la propria parte hanno fatto sì che la volontà di Mario fosse rispettata. I primi permettendo che potesse perfezionarsi il lascito di un fondo che, oltre al chiaro valore culturale, ne aveva indiscutibilmente anche uno venale. La seconda operando in modo tale da consentire – in tempi celeri – la piena fruibilità di quel patrimonio che, a differenza di tanti altri, non è finito ad ammuffire in qualche polveroso scantinato.
    2 punti
  17. Avete visto nel post di apertura l’ultimo saluto ai lettori. Il primo editoriale (o Dritto e Rovescio), pubblicato sul numero 1 di CN, si intitolava invece Dov’è la Biblioteca del Re? In quel pezzo, con lo stile graffiante che gli era consueto, si scagliò contro la dispersione dell’importante biblioteca numismatica appartenuta a Vittorio Emanuele III, deprecandone lo smembramento, confermato dalla periodica comparsa in aste o su bancarelle (anche all’estero) di volumi che un tempo ne facevano parte. Coerente con questa impostazione di fondo, secondo la quale le biblioteche private, quando di una certa importanza, non andrebbero disperse, Traina ha disposto che la propria fosse donata al Museo Civico Archeologico di Bologna, a disposizione dei cultori di numismatica, così come lo era stata quando lui era in vita e apriva le porte di casa sua a chi glielo chiedeva. E qui sul forum c’è chi può testimoniarlo. Circa un anno dopo la sua morte – era il 19 novembre 2011 – una cerimonia presso lo stesso Museo sanciva il completamento del trasferimento dei volumi e la loro sistemazione in uno spazio adeguato, rispettando tra l’altro, nel limite del possibile, la collocazione originaria che volumi e periodici avevano in casa Traina (mi risulta ad esempio che siano state prese delle foto degli scaffali prima del trasferimento). Qui potete vedere due foto scattate quel giorno e anche una del fratello, il prof. Alfonso Traina, insigne latinista e suo collaboratore per la stesura dell’importante volume Il linguaggio delle monete, intervenuto alla cerimonia presso il Museo. (Segue)
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  18. "comprendo che occorre difendere gli interessi di categoria .. ma qui stiamo dicendo che la normativa non è piu' cosi rilevante per definire il lecito o l'illecito bensi che occorrerebbe chiarire ogni volta in tribunale ciascuna casistica particolare e che , sulla base di bravi periti e bravi avvocati si puo' ragionevolmente sperare di avere ragione. Ma dico : e quanto costa tutto questo?" Costa moltissimo. Ma prima che di normative si dovrebbe affrontare e risolvere il problema della condivisione di nozioni extra-giuridiche da parte dei "tecnici" numismatici. Perché finche Tu riterrai che la moneta X è archeologica o di interesse archeologico ed è un bene culturale mentre io la stessa moneta la definisco antiquaria e priva di qualunque rarità e pregio, è evidente che la nostra contrapposizione (terminologica o nozionistica) prima o poi è destinata a finire dinanzi ad un organo terzo che dovrà giudicare chi ha ragione. Specialmente poi se Tu, per il ruolo istituzionale che rivesti, hai il potere-dovere di "orientare" l'accusa sulla tesi della colpevolezza dell'imputato mentre io, perito libero professionista posso unicamente confutare le Tue tesi "tecniche" mediante la letteratura, la scienza numismatica, l'esperienza ecc. E con questo non voglio neppure sostenere che sia sbagliato tout court esercitare l'azione penale (che fra l'altro è obbligatoria se si ipotizza la commissione di un reato perseguibile d'ufficio), laddove fossimo in presenza di monete le cui caratteristiche apparissero, prima facie, dubbie o incerte. Ma in questi casi mi aspetterei però che già in fase di indagine si effettuassero tutte quelle verifiche "tecniche" necessarie per escludere o confermare le tesi accusatorie iniziali sulla natura delle monete......altrimenti, se per stabilire se una moneta è o non è archeologica o di interesse archeologico o bene culturale, io imputato devo farmi il processo e scomodare il perito che mi difenda ed il Giudice deve nominare un terzo perito per il dibattimento, il tutto per stabilire per prima cosa la natura delle monete in questione....beh, mi sembra uno spreco di energie e di costi veramente inutile per arrivare ad un accertamento che, a ben vedere, in questi casi si risolve in un giudizio "tecnico-numismatico", durante il quale l'avvocato sta praticamente "a guardare", perché di diritto ancora non si parla, ma si discute su quale sia la natura degli "antoniani" e dei "vittoriani" (sic!) sequestrati.... Se invece mi sbaglio io e mi dite che si può sostenere, con lo stesso fondamento scientifico ed a seconda della "Scuola di pensiero" cui si appartiene", sia la Tua tesi (e cioè che la moneta X è archeologica, di interesse archeologico e bene culturale) sia la mia (e cioè che la moneta X è invece antiquaria e non è bene culturale) allora il problema è davvero grosso ed i giudici non ci possono fare niente e neppure il Legislatore. Ma se così non è, bisognerà che i numismatici/archeologi privati e pubblici, si sintonizzino sullo stesso canale e si mettano a parlare nella stessa lingua, utilizzando le medesime nozione concettuali (sempre che nella realtà esistano..!).. Sarà così probabile che si finisca nei Tribunali solo per un numero fisiologico di casi, in quanto tutte le altre vicende potranno risolversi "a monte", sulla base delle sole considerazioni "tecnico-numismatiche" che emergeranno dagli esami peritali delle monete, che si compiranno durante le indagini preliminari. "Perché non si puo' arrivare ad un'identificazione di bene archeologico o di bene culturale?" Beh, questo è il punto centrale. Me lo sono chiesto anch'io perché non ci si arriva, per quanto la Commissione ministeriale del 1994 presieduta dal Prof. Panvini Rosati e di cui faceva parte anche il Dott. Bernardi, aveva elaborato una nozione di moneta archeologica piuttosto chiara: 1. sono archeologiche le monete riferibili ad un sito di giacitura. 2. Se non sono riferibili ad un sito di giacitura allora le monete non sono archeologiche, ma saranno qualche altra cosa. Mi rimane il dubbio sulla nozione di "moneta di interesse archeologico, se si ritiene che questo concetto con corrisponda, tout court, a quello già enunciato di moneta archeologica. Ho sempre auspicato degli esempi concreti di questa nozione ma il più delle volte si tratta di un "atto di fede". Sulla nozione di bene culturale (legittimamente già in mano privata), l'art. 10 del C.U. fornisce una nozione piuttosto chiara, richiamando i concetti di rarità o pregio. Ma poi va a finire che quello che è raro per Te non lo è per me e viceversa oppure che quello che è di pregio per Te non lo è per me. E siamo punto a capo. Saluti. M.
    2 punti
  19. E questo non fa altro che confermare quello che ho sempre detto: giudicare da una foto in maniera certa non è possibile. Rispetto alla prima foto sembrano due monete diverse .....anche io devo rivedere il mio primo giudizio, alla luce della nuova immagine.... P.S. Perché le discussioni sui falsi non possono essere sempre così tranquille come lo è questa?
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  20. bellissima!! - 8 real carolus IV zecca Messico http://www.wikimoneda.com/fiche.php?id=6420
    1 punto
  21. Gran bel 5 Kopeki Russo, moneta ricercatissima in alta conservazione in questo stato si trovano sui 15/30 euro dipende dall'asta stiamo su MB+ . Credo che siano in rame e no in bronzo. http://www.mycoindealer.com/Catherine-II-the-Great-5-Kopeks-1771-EM-C-593-VF-30-Russi-p-1530.html Alta conservazione http://www.cdncoin.com/product-p/2833c593714.htm
    1 punto
  22. non riesco a distinguere bene le lettere della legenda, di sicuro c'è qualche monogramma. Ti consiglio di sfogliare questo link http://home.eckerd.edu/~oberhot/france.htm , feudal coins ne trovi diversi con monogramma magari puoi cercare di confrontarla con quelle che stanno..
    1 punto
  23. dovrebbe essere una moneta da 5 kopeki di Caterina di Russia - zecca di Ekaterinburg
    1 punto
  24. RUSSIA - 5 KOPEKS 1771 http://www.ngccoin.com/poplookup/world-coin-prices.aspx?category=60747&worldcoinid=165007
    1 punto
  25. Per la precisione si tratta di busto muliebre simboleggiante la madre "Italia".....magari prima di parlare di inciuci monetali..... ;) sempre senza offesa!
    1 punto
  26. Il mio tono non era polemico! Anzi! Quasi rassegnato direi! Secondo me è nella luce che sbaglio..
    1 punto
  27. Tecnicamente parlando i due esempi postati da @@Mirko8710 per passo e trotto credo che si riferiscano entrambi in realtà a cavalli con un'andatura al passo. Un cavallo al passo é un cavallo che si sposta camminando muovendo una zampa alla volta. Lo stesso cavallo (o elefante) é al trotto nel momento in cui muovendosi stacca da terra due zampe alla volta, una anteriore ed una posteriore, alternate (nel senso anteriore destra/posteriore sinistra e viceversa). Al galoppo il cavallo (l'elefante non lo so) al contrario salta, muovendo, nell'ordine: una zampa posteriore, l'altra zampa posteriore assieme alla zampa anterione diagonalmente opposta, la rimanente zampa anteriore. Come esempio di quadriga al trotto proporrei piuttosto questa: (sbagliato: riguardandola bene potrebbe essere al passo pure questa...) http://www.acsearch.info/ext_image.html?id=668070 PS Nelle monete romane le figure di cui sopra sono estremamente schematizzate e semplificate, mentre nelle greche molto spesso estremamente realistiche. Basti confrontare il galoppo di Evaineto, che potrebbe essere una fotografia presa in un ippodromo, e lo schematico e statico galoppo delle quadrighe repubblicane (non vedremo mai dei cavalli muoversi in quella maniera). http://www.acsearch.info/ext_image.html?id=664319
    1 punto
  28. frusta e goffa.....ma non credo latina.....!..
    1 punto
  29. p.s. Grazie per la spiegazione sulla composizione chimica delle "macchioline". Da cosa pensi siano originate? Dal contatto con lo zolfo dell’ambiente, che può provenire da varie fonti. Nel processo di vulcanizzazione la gomma viene legata chimicamente con lo zolfo per riscaldamento, e un pezzettino di elastico aderente alla moneta è sufficiente a creare la macchia. Lo zolfo è pure usato nel processo di produzione della carta e quindi anche il contatto con la carta può produrre lo stesso effetto. apollonia
    1 punto
  30. non per essere pignolo, ma insomma... http://www.lamoneta.it/topic/86278-lamonetait-e-metaldetector/
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  31. Un'infornata di Indocina Francese :D
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  32. Ciao Leokt : sai da quale zona geografica proviene questo stemma ? ? @@leok090
    1 punto
  33. Da luglio sono indietro con le commemorative....per fine mese mi metterò a passo.
    1 punto
  34. non intendevo essere polemico con te! intendevo dire che circa l'iconografia non c'è molto da discutere. l'imperatore raffigurato sulle monete coniate a Milano è Postumo, o quello che gli addetti della zecca identificavano iconograficamente come Postumo. Quanto alla teoria di questa serie battuta a Milano e attribuita a Aureolo, non bisogna fare affidamento al Cohen in quanto piuttosto datato. Alfoldi nel 1927 ebbe modo di abbozzare quella che attualmente è l'ipotesi ritenuta più credibile (e che già il RIC pur non riservando tale monetazione espressamente a Aureolo, cita nelle note introduttive della sezione dedicata all'impero gallico nel volume Vb). In estrema sintesi gli elementi che depongono a favore di queste emissioni di Aureolo in nome di Postumo sono: - Non vi è traccia storica dell'occupazione di Milano da parte di Postumo. - Questa serie, principalmente riconducibile a rovesci afferenti alla cavalleria presenta i segni di zecca che già con Gallieno identificavano la zecca di Milano (P, S e T: ovvero le tre officine milanesi). - Aureolo era il comandante della cavalleria (di stanza a Milano) ribellatosi a Gallieno e acquartieratosi proprio nel capoluogo lombardo. Tre indizi quindi vanno a comporre una prova, per quanto comunque certezze non ve ne siano. Sta di fatto che stilisticamente questa serie si presenta autonoma e ben distinta e distinguibile dalle altre emissioni di Postumo e giocoforza si riferisce a una terza zecca... unendo il tutto, tale teoria appare fondata su credibili basi storiche e attualmente è quella che va per la maggiore. Anche io all'inizio ero un po' scettico, ma poi, approfondendo... mi son ricreduto! :)
    1 punto
  35. Poi se la confrontiamo con alcune banconote,sempre dollari parlando,fine '800 primo '900 non c'è paragone alcuno.In verità sono alquanto severo perchè quelle erano delle vere e proprie opere d'arte.
    1 punto
  36. a prescindere dall'equità dello scambio...che a mio avviso dovrebbe esser relazionata alla conservazione del 100 lire del 31,penso che dar via una moneta che non ti dice più nulla per prenderne due che ti affascinano sia la cosa giusta....ripeto a prescindere da 20 euro in piu o in meno. non hai fatto bene....hai fatto più che bene! :D marco
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  37. @Druso Galerio Aureolo batté monete in nome di Postumo cercando una sua alleanza che però non ebbe. Leggi qui, per qualche info sulla sua storia: http://www.forumancientcoins.com/dougsmith/feac75aur.html @Alessandro0 bella moneta e buona conservazione. sono antoniniani relativamente comuni (anche se vengono "spacciati" per rari) che hanno un considerevole valore aggiunto storico.
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  38. Si, hai ragione, me ne sono accorto solo ora che ho ingrandito l'immagine... -donty-
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  39. Scusatemi se esco dal tema medaglie, ma penso che Apollonia apprezzi questa banconota PAVESE e ci dica qualcosa su di essa.
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  40. proprio per questo si puo', si deve, pervenire a delle definizioni chiare che permettano di individuare subito in che casistica ci si trovi per le varie categorie ricordate sopra, altro che lasciare al tribunale/giudice di turno (che magari è digiuno di numismatica e deve ricorrere a costosi periti allungando tempi e costi del procedimento. Una possibile via era stata inoltre indicata in altre discussioni e ricordata da Dabbene : quello che veramente importa nella maggior parte dei casi è il dato scientifico che pertiene ad una data moneta/ritrovamento. Infatti, tranne eccezioni veramente particolari , nelle collezioni pubbliche si trovano già quasi tutte le tipologie di monete conosciute . Rilevante invece il dato scientifico, sia inerente eventualmente la moneta in sé , ma soprattutto se rinvenuta in ripostigli, scavi, stipi etc. Questo è l'interesse culturale precipuo che va salvaguardato (tranne ovviamente per quegli esemplari che rivestissero rarità o pregio eccezionali e quindi superiore ineresse artistico/storico/archeologico/ etc.) , registrandolo e mettendolo in relazione al contesto adeguato per l'avanzamento della scienza numismatica. Solo cosi sarebbe possibile da un lato superare l'infinito pasticcio dell'attuale legislazione dove il MIBAC stesso ammette che le regole non sono chiare, dall'altro si adeguerebbe di un colpo la vetusta normativa italiana a quella in vigore nella maggior parte dei Paesi UE.
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  41. io cmq non capisco come si possa "restaurare" monete del genere in questo modo. Credo non sia mai successo nella monetazione antica trovarsi tra le mani certi pezzi, magari, tutti assieme e ridurli cosi... mah..., se qualcuno dovesse mai conoscere il restauratore, dategli una bella tirata di orecchie da parte mia... skuby
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  42. mi sa che hai fatto una grandissima confusione e che non hai le idee molto chiare... io privato che ho una moneta di lecita provenienza (acquistata da siti stranieri e anche da detectoristi stranieri, dove ciò è consentito, o acquistata da negozianti o ereditata) ho il sacrosanto diritto, se voglio, di venderla/scambiarla e in quanto privato la vendo de visu o online come preferisco e come mi è più conveniente. la transazione di per sé è esentasse per il semplice motivo che a monte l'iva è stata assolta (se l'ho acquistata presso un negoziante) e perché essendo bene usato e alienato da privato non rientra nel "commercio" inteso come "commercio al dettaglio" ricadendo soggetto a una differente normativa fiscale. esempio beota, se io ho un libro che, dopo averlo letto, decido di vendere che faccio? verso l'iva allo stato in qualità di cosa e per quale motivo? se tu un domani deciderai di vendere le tue monete, credi di pagarci delle tasse sulla transazione (ricordo che le hai già pagate a monte all'atto dell'acquisto)? o credi di dover aprire un negozio per poterle rivendere? questa è una sentenza numismaticamente corretta. che finalmente e credo per la prima volta inquadra il fenomeno del collezionismo legale così com'è e rende giustizia all'ambiente e alle figure che lo popolano dal grande commerciante al collezionista di fama passando per gigetto il rigattiere e tonino il piccolo collezionista... fotografa tutti gli attori coinvolti offrendone la giusta collocazione. penso sia impossibile non condividere tale sentenza. sul fatto che faccia scuola... lo spero, anche se un po' ne dubito. credo abbiano giocato un ruolo non indifferente diversi fattori: dai pezzi da novanta della numismatica coinvolti alla figura di un magistrato particolarmente illuminato e, azzardo, conoscitore del mondo del collezionismo (anche se non frequentatore)
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  43. Quercia ed alloro in una mastodontica medaglia per Ferdinando II. Ma di esempi ne potete fare tanti, vi invito a cercare monete e medaglie europee con fronde di palma e di quercia.
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  44. Non sono abbastanza competente per esprimere giudizi sulla storia della Chiesa per quegli anni. Piu' modestamente mi limito ad osservare che è piuttosto soggettivo definire "brutte" le medaglie di Paolo VI che sono state firmate, tra gli altri , da Emilio Greco, Pericle Fazzini, Manzu', Minguzzi, Guido Veroi, Manfrini, Affer, Kovalic e tanti altri artisti, non ultimo il sublime Giampaoli. Di contro si potrebbe dire che molt delle medaglie successive al pontificato di Montini sono abbastanza prosaiche ma anche qui si rischierebbe di non dire una cosa accurata in quanto molti ottimi artisti hanno lavorato per Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Se dovessi giudicare con un metro puramente artistico direi che quelle di Montini hanno rappresentato una forte rottura con il passato (anche se in parte iniziata con Giovanni XXIII - pensiamo ai coni di Manzu') e per questo hanno forse incontrato piu' resistenze ad essere accettate, ma certamente queste creazioni hanno mostrato un vigore ed una forza di espressione estremamente significative.
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  45. @@alessandr0 Condivido al 100% quanto scrittodall'amico Andrea: si tratta di una tipologia di moneta difficile perché molto falsificata ed a volte molto bene. alessandr0, trovi in questa precedente discussione l'analisi di alcuni falsi e la discussione dei particolari che desideravi fossero discussi in dettaglio. Come vedi, il secondo esemplare presentato in quella discussione è molto ben fatto e -dalle immagini che proposi (malgrado fossero buone immagini)- molti amici (anche molto bravi) del forum non si accorsero che era un falso... Guarda bene le irregolarità dei bordi, ad esempio. alessandr0, sarebbe bene avere da te immagini migliori ed i dati molto precisi di diametro, spessori (uno solo non basta per questa bellissima moneta, che è un antesignano della tecnologia 3D ...) e peso. Infine, secondo me, vale la pena e comunque dovrai far periziare la tua moneta ad un perito che sia davvero molto bravo su questa monetazione (posso dare un consiglio, ma soltanto tramite MP...). Un salutone, Antonio
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  46. Buonasera, intervengo in merito alla moneta "incriminata", ho preso in considerazione la segnalazione e verificherò la cosa martedi. Di seguito altra foto della stessa moneta http://www.deamoneta.com/en/auctions/view/69/16 Trovandomi a Londra sottoporrò la moneta all'attenzione di altri numismatici al fine di chiarire la problematica e informerò il forum dei pareri e da chi forniti. Non mi stancherò mai di ripetere che sbagli ed errori ce ne sono stati, ce ne sono e sempre ci saranno Come sempre consigli e segnalazioni sono sempre ben accetti. Cordialmente Alessandra Brunetti LAC Ltd
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  47. carissim* non vi volevo far impazzire nella ricerca...:) A me sembrava di ricordare uno di quei denari apparentemente con una pseudolegenda e che io proponevo di leggere, anche se non si vedeva in modo chiarissimo come l'esemplare di Cecilia, come possibile legenda retrograda (ma può darsi che se fate la ricerca con la parola non vi compaia). Forse era uno di quelli commentati con @avgvtvs, ma non ne sono certa. Come premio, sia per una ricerca in questa discussione, che in altri archivi elettronici (così proviamo ad aiutare davvero Cecilia) io posso mettere in palio un libro di prossima uscita, in cui ci sarà un mio articolo sulle monete di Lucca tra XI e fine del XIII secolo, con qualche nuova proposta ;) (il resto del volume sarà dedicato all'arte, la storia e l'archeologia di Lucca nello stesso periodo). Buona serata MB
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  48. A mio modesto avviso, e per quello che é possibile dire guardando una foto, i due pezzi postati sembrano buoni (o quanto meno troppo ben fatti per essere attribuibili all'artigianato bresciano). Possono essere classificati come 3° tipo del Pautasso che lo riferisce all'area pedemontana, o al tipo VII della classificazione dell'Arslan, che l'autore attribuisce genericamente all'area boico-cenomane (Emilia e province di Brescia e Verona). Entrambe i tipi citati sono in realtà estremamente diversificati al loro interno, e mostrano articolazioni che facilmente possono essere delimitate ulteriormente e messe in relazione con tipologie di II secolo. I due pezzi postati in particolare appartengono ad un sottogruppo a mio avviso all'origine delle successive emissioni attribuite ai Cenomani (5° tipo del Pautasso e IX e X dell'Arslan). La moneta postata da Corzanopietro appartiene per l'appunto a quest'ultima tipologia (P.5, A.X), successiva alle due monete postate precedentemente e caratterizzata dalla peculiarità di condividere la rappresentazione del dritto con alcune emissioni a leone naturalistico e legenda autonoma in caratteri nord etruschi attribuibili agli Insubri.
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