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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/15/13 in Risposte
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Non mi pare che sia stato già segnalato.. C'è un mitico racconto di Paperino, scritto e disegnato dall' "uomo dei paperi" Carl Barks nel mese di novembre 1944. Il titolo originale è "Ten Cents' Worth of Trouble" in italiano è stato tradotto più liberamente in "Paperino numismatico". Veramente comico !! Si parla di una moneta da 10 centesimi del 1848, il cui valore dichiarato è di 500 $ (del 1944 !!). Vi posto la prima pagina5 punti
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Dopo tanto riflettere ho sostituito il mio 100 lire aratrice con questo...... Renato4 punti
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Bene, per me la discussione può dirsi conclusa. Non avevo bisogno di altro ;)3 punti
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Anche la zecca di Milano, al tempo di GIAN GALEAZZO MARIA SFORZA con la reggenza di BONA DI SAVOIA, (1476-1480), oltre ad aver raffigurato il primo ritratto femminile sulle monete dal tempo dell'impero romano, ha il simbolo della FENICE con la penna sul capo, uccello raffigurato sul rogo che rinasce dalle proprie ceneri. Certo la conservazione è MB ma .......sempre R33 punti
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Salve a tutti Volevo segnalare la pubblicazione, oggi, on - line del Bollettino di NUmismatica - Collana MATERIALI n. 10, dedicato alla zecca di Milano. Il contributo è dedicato al prosieguo della catalogazione della collezione del Re Vittorio Emanuele III - in deposito presso il Medagliere del MUseo Nazionale Romano di Palazzo Massimo e prosegue la catalogazione delle monete della collezione del re per la zecca di Milano iniziata con il BdN - Materiali n. 7 . Il presente fascicolo con tiene le monete del seguente periodo: La zecca di MiLano Da Ludovico II a Berengario II e Adalberto (855-961) mentre il fascicolo precedente era dedicato alla monetazione di Carlo Magno fino a Lotario I (773-855) Anche per questo fascicolo, come per il precedente, la classificazione è stata curata da Luca Gianazza, cui facciamo i complimenti per questa nuova fatica, con il supporto scientifico del prof. Andrea Saccocci. Le fotografie, in alta definizione sono state realizzate dal Poligrafico dello Stato. Il progetto della classificazione delle monete della zecca di MILANO, della collezione Reale, ricordiamo è frutto della collaborazione tra il Medagliere del MNR e la Società NUmismatica Italiana (SNI). Il progetto che è divenuto operativo meno di un anno fa ha già al suo attivo due fascicoli che hanno compreso finora la descrizione, illustrazione e classificazione di 280 monete di quella che è la piu' vasta collezione di monete di Milano al mondo, solo in parte finora conosciuta attraverso la pubblicazione del Corpus (CNI) che questo progetto si prefigge di revisionare e integrare con le monete finora non pubblicate. E' prevista la pubblicazione di altri fascicoli che tratteranno, in modo sequenziale le altre serie di questa zecca presenti nella collezione Reale, rendendo fruibile progressivamente un materiale documentario di straordianria importanza per lo studio della zecca di Milano, finora conosciuto solo in parte. Un sentito ringraziamento alla Direzione del Medagliere, alla SNI e a tutti i collaboratori, in particolare all'autore Luca Gianazza , per aver permesso la realizzazione di questo nuovo fascicolo. Si auspica che questi fascicoli, un domani , siano disponibili anche a stampa in modo da poter costituire una serie che progressivamente possa affiancarsi alla poderosa opera del Corpus. Il bollettino è scaricabile dal Portale NUmismatico dello Stato al seguente URL : http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/pdf/BdNonline_Materiali_10_2013.pdf2 punti
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Eccola! L'avevo salvata: purtroppo non l'avevo comprata :( Anche questa è di Costanzo II, però è parzialmente visibile l'esergo: PLG?2 punti
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Buonasera ....un'altro soldino ....1.3g...con data :pleasantry:.....fascinante n'est-il pas .? come dice dabbene..!2 punti
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IMP C POSTVMVS PF AVG RDC MONETA AVG F Moneta standing left scales and cornucopiae RIC V-II Cologne 315; Sear5 10962 C A A me sembra buona la percentuale d'argento degli Antoniniani di quel periodo per Postumo è di circa il 15 %. Da cui la porosità della moneta.2 punti
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______________________ CRONACA DI UNA IDENTIFICAZIONE Una moneta abbastanza vecchiotta e malconcia...... penso: "sarà del '700/ '800" Con questi caratteri restringo il campo e comincio a sfogliare il catalogo 1701-1800 India, successivamente il 1801-1900. ed a me sinceramente mi bruciano gli occhi ogni volta che debbo cercare qualcosa in India o Cina sul krause!! :blink: Naturalmente approdo anche nel catalogo 1901-present sezione India, niente.... quindi, in base ai caratteri guardiamo pure il Nepal e.... post-novecento.... così giovane e così malandata?? ....Mha! :angry: Grazie ai caratteri riportati sul World Coins, tanta pazienza e la lente d'ingrandimento, individuo dove si trova la data: Anche internet viene in aiuto con qualche tabella: Individuo i 4 caratteri che formano la data - sono segnati in rosso [ ] 1985 - troppo giovane... :o viene in aiuto nuovamente il World Coins, la data nepalese è preceduta da VS (era Vikram Samvat) Anche se il 1928 è menzionato sul Krause, utilizzo comunque una tabella funzionale trovata nel web : 1928.... certo che mi potevo risparmiare la ricerca nei 2 volumi 1701-1800 e 1801-1900, ma le fattezze di conio e l'usura mi hanno veramente fatto pensare ad una moneta di un paio di secoli... che ne dite? Il World Coins le considera di "grezza coniazione", ma l'ho saputo solo dopo la ricerca e la lettura della breve descrizione. Finalmente so su per giù di cosa si tratta, ma la mia moneta è piuttosto malandata... cerco quindi nel web la stessa in condizioni migliori per identificare dove si trova il valore, anche il peso che riporta il catalogo aiuta per determinare il valore, ma a volte non è presente per i metalli poveri, men che meno il diametro, in questo caso il peso c'è ma l'oscillazione è notevole: da 11 a 18 grammi. Un simbolo ed il valore (in lettere e non in numeri) si trova dentro al cerchio al centro della moneta. Esattamente la scritta indica CINQUE PAISA - (sul krause è presente la traduzione inglese/nepalese per i diversi valori in lettere che esprimono questi caratteri) la mia ha poco rilievo e quindi la stessa moneta in ottime condizioni presente nel web mi aiuta a capire meglio. _________________________________________________ Ma come faremmo se non ci fosse il wordl coins?? :mega_shok: KM 690.2 Nepal 5 Paisa VS 1985 (1928) - rame ps. al centro della moneta sono riprodotti molto stilizzati 2 pugnali tipici nepalesi che si incrociano.2 punti
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Continuerei con il portavoce del messaggio simbolista, LA FENICE. Zecca di Mirandola. Alessandro II Pico della Mirandola duca di Mirandola e del Sacro Romano Impero (1637-1691) . Ducatone. AR 31,30 g. – ø 45,9 mm. ä ALEX ä PICVS ä DVX ä MIRA ä II ä Busto corazzato e con mantello cadente sul tronco a destra; sullo spallaccio, testa leonina. Rv. ä REDIVIVVS ä PROSILI ä T IDEM ä La Fenice, ad ali spiegate, sorge dalle fiamme e guarda verso il sole che la illumina dall’alto. Asse a 90°. CNI 26. Bellesia pag. 301, 7/B. MIR 590. Ravegnani M 2 (R/4). Davenport 4020 Alessandro II succede nel 1637 per via illegittima al nonno Alessandro I, sotto la reggenza della madre Maria Cybo, e resta sul trono per oltre 53 anni. Nel 1641 ottiene dall’imperatore Ferdinando III la conferma delle investiture e nel 1669 prende parte, in qualità di Maestro di Campo delle armate pontificie, alla sfortunata guerra di Candia. Il suo lungo regno fu caratterizzato da leggi moderne, da importanti costruzioni che abbellirono Mirandola e da uno spirito particolarmente aperto nei confronti delle arti, che culminò nell’ apertura della galleria d’arte e della famosa biblioteca. Questo meraviglioso ducatone raffigura al rovescio la Fenice, l’uccello che visse per 500 anni per essere poi bruciato dal sole e riemergere redivivo dalle proprie ceneri. L’ immagine incarna l’idea d’immortalità che Alessandro II aveva del casato dei Pico. Di questa bellissima e prestigiosa moneta, sicuramente una delle più belle monete del Seicento italiano, si conoscono pochissimi esemplari.2 punti
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@@AlxR...non ho capito bene cosa ti serve, ma se è per stare in guardia dai falsi qui c'è una discussione che può interessarti. http://www.lamoneta.it/topic/66797-i-falsi-nella-monetazione-napoletana-e-siciliana/page-381 punto
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Utilizzo raccoglitori con custodie di una ditta olandese (forse ai piu poco nota) ma che trovo resistenti e ben fatti; all'interno inserisco 20 fogli per contenere monete (ogni foglio presenta 20 posti). In ogni posto inserisco le monete che chiudo in oblò pinzati. Se riesco, posto una foto1 punto
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È scritto o no da qualche parte che a Lanciano si battevano monete senza sigle? Non ha risposto a questa mia domanda..finché non mi fa vedere un documento che lo attesta a mio parere le sue sono solo ipotesi1 punto
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Ipotizziamo per assurdo che le monete senza sigla non siano attribuibili ne a Napoli ne a l'Aquila..dove sta scritto PER CERTO che siano state coniate a Lanciano?1 punto
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Ciao :) credo che l attribuzione a lugdunum venga fatta sulla base del particolare simbolo con le stanghette parallele al posto della X. Sarebbe interessante capire se si possa trovare lo stesso simbolo anche in altre zecche: ma la presenza di poche monete con questo simbolo sul web rende difficile la ricerca.1 punto
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In attesa dei " Genovesi" ti do una mia identificazione. Petachina di Tommaso di Campofregoso sigla Martinus Maruffus http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEV18/6 Ciao Corso.... buona domenica..1 punto
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Cosa dico di questa "offerta"? Il solito sporco comportamento di quei mercanti del tempio di Gerusalemme dell'ufn1 punto
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No, anche io, risulta non raggiungibile. Forse staranno facendo degli aggiornamenti o ci sarà qualche problema...aspettiamo. Intanto complimentissimi a Luca Gianazza per l'enorme lavoro svolto ed a tutti coloro che hanno reso possibile questa collaborazione. Il PDF è anche disponibile su Academia.edu, ciao Giò https://www.academia.edu/5383687/La_collezione_numismatica_di_Vittorio_Emanuele_III._La_zecca_di_Milano_-_da_Ludovico_II_a_Berengario_II_e_Adalberto_855-961_1 punto
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Questo mezzo soldo è decisamente particolare, interessante, diciamo curioso....è intanto del 1777, tipo 44/B Crippa con le scritte a caratteri più piccoli, inizio col rovescio col classico MEZZO SOLDO 1777 . scritto su tre righe entro rami di lauro e di palma. Ma invece del solito diritto con lo scudo coronato e bipartito con l'aquila e biscia coronata mi ritrovo .....1 punto
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Vedrai che ne troverai, potresti dare in cambio una pagina pubblicitaria a basso costo, come abbiamo fatto noi per il libro "Monete e Medaglie della Tuscia". Ora con la stampa digitalizzata puoi anche fare solo una(o quante vuoi) pagina a colori e le altre in B/N. Oppure anche venderlo come E-Book tramite versamento su Posta-Pay o C/C bancario Quando sarai pronto fammelo sapere, cercherò di coinvolgere il C.N.R.L. nella tua iniziativa. Forza Guy, ce la farai, ne sono sicura. Ciao1 punto
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@@Naevius ce l'ho il libro in questione ! Molto carino ! Mi hai dato tanti consigli utili, penso che per prima cosa cercherò di dare una struttura al materiale che ho raccolto in maniera tale da avere qualcosa di tangibile da mostrare ad un ipotetico editore. @@Giovanna Sarebbe sicuramente un libro in b/n quindi dai costi contenuti. in questo periodo credo sia difficile trovare qualcuno disposto a sponsorizzare una buona causa, ma è una via anche questa. Ad ogni modo provo a lanciare il mio appello su fb ai miei amici colleghi, famacisti e nell'ambiente. Chissà che non ne nasca qualcosa. Male che vada rimane una raccolta divertente da far girare ad uso gratuito!! ;)1 punto
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Ciao Fabrizio, hai già una bella collezione per essere così giovane. Seguirò volentieri la tua discussione. Se posso darti un consiglio...sarebbe meglio se tu ritagliassi le foto delle tue monete e per evitare le sfocature se hai una compatta posizionati a circa 30 cm di altezza, perpendicolarmente alla moneta, con una buona luce, e poi ritaglia la foto togliendo tutto il contorno. Così potremmo apprezzare al meglio le tue monete, ciao e complimenti per la tua collezione, Giò1 punto
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Penso che il compromesso trovato da Giovanna sia il più percorribile, associazione non formalizzata, niente cariche, niente spese, anzie se proprio bisogna spendere... appuntamento mensile presso una buona trattoria o ristorante che si presti alla bisogna, si mangia, si beve e dopo l'amaro si tiran fuori album e valigette e si passano un paio d'ore in compagnia finchè l'oste della malora non vi caccia via....1 punto
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Ciao, sempre Austria, 20 Heller 1893, la moneta è in nickel non in argento. La conservazione è più bassa rispetto all'altra da 1 Heller, valore al massimo € 1,00. Ciao, Giò1 punto
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Per ora no, come mai? :) se hai delle monete in rame rosso, per mantenerle, dovrai metterle in bustine di acetato1 punto
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premesso che @@cembruno5500 ne sa molto piu di me... per quanto ne so, il floccato è abbastanza simile... il velluto è più "prestigioso" (quindi piu caro) e forma una patina diversa (peraltro ho visto che la patina cambia a seconda del colore del velluto).. io non ho ben capito a cosa si riferisce @@Simone90 con gli oblò autoadesivi... personalmente sceglierei il velluto per le monete in argento magari un po' più di valore, mentre per l' infinità di monete-monetine ecc. di valore scarso mi butterei sul floccato (non sono un amante dei raccoglitori -tranne che per rari casi- e comprare solo vassoi in velluto avrebbe costi per me non sostenibili)... userei capsule o bustine di acetato solo per le monete in rame (perchè a me il rame piace rosso) e in bronzo/alluminio (per evitare cancro).. per le antiche in argento sono ancora in dubbio se usare le capsule oppure no.. ci rifletterò su :)1 punto
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Se ingrandite l' immagine si vede che sono P taroccate ........ le R sono diverse con tratti diversi, il tarocco è più visibile nel seriale basso a sinistra. @poseidon perchè dici che è interessante il corto ? le mie E009E6 sono nella maggioranza P25 ..... la più alta è P2585 Buona giornata a tutti1 punto
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buongiorno a tutti , raccogliendo l' invito di Dabbene vi posto il tollero del 1702 ... un po consunto ma nella media ..... ma che dico raccogliendo l' invito... non vedevo l' ora di postare le foto :rofl: !!! ...1 punto
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Dalla foto, dalla patina il bronzo argentato pare plausibile. Invece - sempre dalla foto - la medaglia di Stack in catalogo sembra metallo bianco. Tuttavia sarebbe strano che una medaglia di questo modulo in argento o bronzo e con spessore assolutamente nella norma non avesse suono con una leggerissima percussione: se così è, si tratta di una mistura di metalli poveri argentata. La difficoltà per i medaglisti sta nel distinguere l'argento (soprattutto le coniazioni in argento opaco) dal bronzo argentato; per le misture l'assenza di suono è predittiva.1 punto
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Sul volume dedicato ai massimi moduli il Bartolotti al n.15 la riporta come Bronzo (anche argentato e dorato) ma subito sotto scrive testualmente: "Non sono stati reperiti documenti relativi ai metalli usati per la coniazione"1 punto
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Povera Italia! A mio modesto giudizio i punzoni falsi NON dovrebbero MAI essere commercializzati, anche se questi non sono di fabbricazione molto recente. Non so però se esistono appigli legali. Al limite uno può anche costruire un punzone a imitazione di una moneta fuori corso, compresa una moneta antica, al solo scopo di "divertimento" e senza scopi fraudolenti, magari per semplici e innocue riproduzioni per uso degli orefici (per essere incastonate in collane, ecc.). Ci sono falsari, anche di buon livello, che non vendono mai le proprie "creazioni" direttamente ai collezionsti specciandole per autentiche. Quindi loro si limitano a fare appunto le "riproduzioni" e ci pensano altri intermediari a collocarle in giro.... Al limite se pizzicato con punzoni simili, l'autore, se ancora vivo, potrà sempre dire che è solo un semplice artista e si divertiva a creare semplici riproduzioni.... Forse servirebbe una legislazione più severa e chiara e semplicemente, per le riproduzioni a scopo artistico e per orefici, serve una specifica autorizzazione. Per il resto NULLA deve essere permesso e l'autore del punzone SEMPRE perseguito proprio per l'assenza di autorizzazione. Basta la volontà politica e si potrebbe cercare di stroncare a monte un meccanismo molto perverso, specialmente per la falsificazione delle monete antiche e medievali. Questo naturalmente anche con una appropriata legislazione a livello anche almeno europeo.1 punto
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Una grande conquista per me :D Taglio: 1€ Nazione: Olanda Anno: 2005 Tiratura: 200.000 Condizione: SPL Città: Milano1 punto
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In questo caso l'assenza della doppia piuma nella coda è l'elemento piú facile da verificare. Intendiamoci, non che la doppia piuma sia un'esclusiva del conio romano ma se non c'è permette perlomeno di escluderlo: http://numismatica.lamoneta.it/collezionismo-numismatico/i-talleri-1780-coniati-in-italia1 punto
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Oggi voglio segnalare una cosa che rende particolarmente felici noi collezionisti di medaglie napoletane. Un mio caro e giovane amico ha aperto un negozio di numismatica in Lombardia, e guardate cosa ha messo in vetrina? La presa di Capri del 1808 e il testo Il Medagliere. Medaglia simbolo della numismatica napoletana. Non si esclude che prossimamente i clienti di questo negozio possano trovare anche qualche bella medaglia. Per una questione di correttezza ho dovuto tagliare il nome del nogozio per una questione di correttezza nei confronti di altri amici negozianti e periti. @@Michelangelo2 @@picchio @@gionni980 @@giangi_75it @@providentiaoptimiprincipis @@incuso1 punto
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Ma anche il denaro in se stesso non é altro che carta, quindi non ha nessun valore, se dipendesse da me passerei nuovamente alle monete in metallo nobile, in quel caso quando hai 10 monete d'oro da 10 grammi, quei 100 grammi d'oro non te li può togliere nessuna inflazione al mondo hai voglia che se banche falliscono il tuo oro e il tuo argento potrà solo aumentare di valore, ma ai me so bene che si tratta solo di un utopia, anche se nessuno ci vieta (per il momento) di comprare oro e argento e e "imboscarlo" sotto il famoso mattone. Pensateci gente pensateci.1 punto
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Che dire....complimenti per l' acquisto! Per mettere questa in collezione occorre ( a parte un bel pò di soldini)...una certa "incoscienza" numismatica :blum: nel senso buono del termine! A me ancora manca dal momento che finora, è stato piu' forte di me, preferirgli altri pezzi da inserire in collezione!1 punto
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Farei una distinzione tra vittorie in nome di Ilderico e vittorie del tempo di Ilderico. Le legende nei nummi di Trasamundo sono sempre estremamente approssimative, al contrario di quanto avviene nella moneta d'argento. Poiché non esistono nummi regi con il rovescio della vittoria con legenda chiaramente riconducibile a Ilderico, mentre nel caso dei nummi con la croce la legenda è sempre indiscutibilmente in suo nome, Mario Ladich ha ritenuto che quel nummo isolato, simile a quello di Lulliri, con una legenda approssimativa che pare essere IREI ma con lettere malamente eseguite, sia da attribuirsi a Trasamundo e precisamente al periodo iniziale di Trasamundo, quando si era ancora in una fase di transizione tra la pseudo-legenda con lettere e la legenda nominativa. Ipotesi che ritengo condivisibile, in modo particolare proprio per il nummo illustrato da Ladich nel suo catalogo (che è un nummo di Cartagine, non sardo). Tornando al nummo di Lulliri, mi pare che non sia stato sottolineato con la necessaria evidenza un aspetto molto importante; la monetazione vandala della Sardegna è una monetazione imitativa, con la sola eccezione dei nummi emessi in nome di Godas. La monetazione enea del V e VI secolo (e non solo quella), è rivolta a un mercato che in gran misura è analfabeto e pe ril quale la legenda è priva di significato. Tuttavia si conia moneta enea con legenda: questo avviene per il carattere propriamente di manifestazione di sovranità proprio della monetazione ed è la legenda stessa che riporta l'autorità emittente. Quindi quando nel regno vandalo la coscienza della propria identità nazionale viene via via affermandosi, nella stessa misura diventa importante l'apposizione del nome del sovrano sulla moneta. Nel caso della moneta d'argento, poiché destinata a un mercato più ampio e più colto e quindi più alfabetizzato, la convenienza di apporre il nome del sovrano sulla moneta si manifesta con molto anticipo rispetto alla moneta enea. La monetazione di zecca sarda è imitativa: dunque in essa è del tutto assente la funzione di manifestazione di sovranità nazionale che, invece, esiste nella monetazione ufficiale. Inoltre il mercato sardo è analfabeto nella sua quasi totalità. Da qui l'assoluta indifferenza verso l'apposizione di una legenda sulla moneta coniata in Sardegna che, infatti, spesso quando decentrata al dritto non mostra legenda alcuna nel campo, oppure solamente pseudolegenda. Solo con l'avvento di Godas, proprio in quanto egli si proclama sovrano della Sardegna, la monetazione sarda assume il carattere di rivendicazione della sovranità e quindi viene apposta una legenda che indiscutibilmente riporta al suo nome: CVDAREX. E' interessante notare che le vittorie reali di Guantamundo e Trasamundo, che costituiscono il prototipo imitato dalla zecca sarda, pesano mediamente 0,61 g, cioè quanto nominalmente stabilito per il nummo alla fine del V secolo, mentre le vittorie imitative sarde pesano mediamente 0,38 g: dunque sono sottopeso com'è caratteristico di tutta la monetazione imitativa. I nummi in nome di Godas mediamente pesano 0,78 g, cioè sono addirittura sovrappeso!, ciò che è abituale in un'emissione monetaria che vuole sottolineare il prestigio del soggetto in nome del quale viene emessa. Quando la Sardegna viene occupata dall'esercito bizantino e si pone fine alla dominazione vandala, per un certo periodo di tempo la zecca sarda (forse sita nella zona mineraria nei pressi di Cagliari) batte ancora moneta: nuovamente si tratta di moneta imitativa, ma ora avendo quale prototipo il nummo di Giustiniano con la lettera A. E' molto interessante notare che nuovamente il peso medio di questa emissione sardo-bizantina si colloca molto al di sotto dello standard del nummo bizantino e che sparisce la legenda con il nome di Giustiniano (o quello di Giustino II) in quanto sostituita da una pseudolegenda. Ciò è del tutto coerente con il carattere proprio di una monetazione imitativa. Cosa concludere? Che in quanto imitativa, la monetazione vandala della Sardegna riproduce la vittoria vandala avendo quale prototipo quella apparsa dopo la riforma di Guntamundo (che, un po' impropriamente, è spesso chiamata vittoria di Trasamundo in quanto è in nome di questo monarca che è stta battuta gan parte di questa tipologia). Credo che questa monetazione imitativa in Sardegna sia stata coniata dal momento dell'apetura della zecca, ciò che avvenne forse all'nizio del regno di Trasamundo se non alla fine di quello di Guntamundo, mantenendosi invariata durante tutto il tempo intercorso dal suo apparire sino all'irrompere della monetazione di Godas e che, quindi, abbia poco senso parlare di monetazione imitativa della Sardegna vandala in nome di un quasivoglia monarca. Non escluderei neppure che durante il breve regno di Godas ci fosse una doppia emissione monetaria: quella dei suoi rari nummi prestigiosi, nominativi e di peso superiore allo standard, senza per altro interrompersi l'emissione delle vittorie imitative anepigrafi o con pseudolegenda sottopeso. Non lo affermo, poiché non ho elementi a sostegno di questa affermazione, ma non lo escludo poiché la logica indica che tale situazione è ragionevole. Ciò equivale a dire, ovviamente, che le vittorie sarde imitative del tipo cosiddetto di Trasamundo, potrebbero essere state coniate anche durante i regni di Ilderico e persino di Gelamir. Antvwala1 punto
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La moneta è buona, ma francamente con qualche decina di euro in più potresti portarti a casa un esemplare di ben altra conservazione, magari anche già periziato da un perito numismatico Nip.. e ricorda che la qualità nel tempo paga sempre!1 punto
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Tutto tace.. Mi andrebbe bene anche una risposta tramite MP... Sinceramente gradirei capire realmente come funziona la cosa in tali situazioni visto che quanto letto stona non poco con quanto dichiarato ufficialmente nei regolamenti d'asta e credo che chi possiede una collezione che prima o poi vorrà cedere vorrebbe conoscere anche questo lato delle battute d'asta... Chiedo troppo? Spero proprio di no.1 punto
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Ne approfitto per inserire una mia nuova foto del rovescio, che rende meglio la patina...1 punto
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Sul Pucci troviamo le tirature di questa moneta per anno, credo sia importante riportarle, perché possono darci utili indicazioni : 1656 - 1.512 1659 - 20.625 1664 - 4.865 1665 - 33.563 1667 - 14.162 1668 - 10.125 1669 - 33.125 1670 - 6.875 con Cosimo III vedremo che i numeri saranno ben diversi, la moneta si accrediterà sempre più. Moneta che a seconda degli anni per Ferdinando II, viene considerata da R2 a R4 e che possiamo catalogare così : D/ FERDINANDVS . II . MAG . DVX . ETRVRIAE V . , testa coronata ( corona dentata ) e con lunga capigliatura, sotto nel giro l'anno R/ ET PATET ET FAVET , veduta del Porto di Livorno Argento, peso da 26, 85 a 27, 20 gr., diametro 41/42 mm. Ci sono in questa moneta piccole variazioni nella testa del Granduca, nella veduta del porto, anche nelle leggende, ma la moneta rimane sostanzialmente quella, con Cosimo III ovviamente cambierà l'immagine del Granduca, continua con le immagini.....1 punto
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