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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/31/13 in Risposte
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Ciao. "Andrò off topic ma devo dirlo : alcuni si sono risentiti , senza neanche dirlo apertamente della definizione " aria fritta " ma , aldilà delle persone , competenti indubbiamente che hanno partecipato , cosa è stata questa discussione ? , che qualcuno mi dica se 15 post sono serviti ad arrivare ad una conclusione accettabile o logica , anche se la risposta la so da per me . Non è la prima volta che questa moneta alza questi polveroni , con mezze verità , congetture , ipotesi , per poi sentirsi dire , volete la verità ? " cercatevela " . Se questo è il messaggio che deve passare , non è " aria fritta " ? ....direi proprio di si ." Capisco la Tua riflessione, ma non è sufficiente aver seguito questa disussione per farsi un'idea complessiva dell'argomento. Iniziamo col dire che prima della pubblicazione del Volume di elledi "Stato e collezionismo - Indagine sulla numismatica", che ha visto la luce nel 2009, nessuno ( e ribadisco nessuno), aveva fino a quel momento resi pubblici alcuni riscontri documentali che mettevano in discussione talune "certezze granitiche" che la Comunità numismatica dava storicamente per assodate. Hai avuto modo di leggere quel libro? Secondo me no, e Ti invito a leggerlo prima di trarre delle conclusioni affrettate e per avere una migliore visione d'insieme di come sono andate le cose in zecca (e non solo in zecca...) nel corso del XX secolo. Certo. Qualcuno è deluso perchè le rivelazioni messe a disposizione dal libro non sono sempre "decisive", e vorrebbe che sul Forum, in quattro e quatt'otto, si dessero le soluzioni esatte a problemi le cui risposte fino al 2009 neppure si ipotizzavano..... ma solo perchè si ignoravano i problemi!....Ma, scusate, che pretendete'? Siete delusi perchè elledi, oltre a diffondere alla Comunità alcuni riscontri ufficiali "sospetti" (che, si badi bene, nessun altro, prima, aveva mai reso noti!), fornisse su un post del Forum anche i nomi e cognomi di chi riconiò illegalmente le monete e magari anche il numero esatto dei pezzi riconiati? Siete delusi perchè non è emersa la "certezza matematica" di brogli e furberie e dunque ritenete che le notizie fornite, in quanto incomplete, costituiscano "ara fritta" o mirino ad ipotizzare "complotti" inesistenti a danno di un ambiente universalmente conosciuto per la sua rettitudine morale? Beh, se questo è il Vostro pensiero allora ha ragione chi dice che fate bene a non leggere quello che scrive Luppino, a non riflettere su alcuni episodi in relazione ai quali, pur non esistendo "prove inconfutabili", esistono gravi indizi, ed a continuare ad ignorare quanto Egli ha accertato nel corso della Sua indagine. E' vero, elledi ha un grave torto. Quello di non aver smascherato, da solo, tutte le manfrine e le vicende oscure che hanno attraversato la numismatica italiana del XX secolo, limitandosi a fornire alla sonnolenta ed appagata Comunità numismatica solo il frutto delle sue faticose ricerche. Il tutto, naturalmente, mettendoci la faccia (e, mi scuserete la volgarità...anche altre parti meno nobili del corpo...)senza mai aver avuto uno straccio di collaborazione da chi, per la posizione rivestita, avrebbe potuto, meglio di Lui, sapere i fatti o conoscere l'esistenza di carte che l'oblio (o chissà che altro...) hanno reso irrintracciabili. In merito poi all'ipotizzata riconiazione dello scudo del 1901, la questione è talmente insignificante per il 99% dei collezionisti, i quali mai potranno permettersi questa moneta, che essa divene più un esercizio accademico fine a se stesso che non una reale esigenza di approfondimento della Comunità numismatica. Tanto da indurmi a ripetere una considerazione già espressa in precedenza: ma chi gliel'ha fatto fare ad elledi di "cimentarsi" pubblicamente con questa storia dello scudo dell'1? Saluti e buon anno a tutti. Che il 2014 Vi porti in dono un bello "scudone" del 1901 (possibilmente non riconiato... :crazy: ). M.6 punti
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Ciao, ti ringrazio per l'apprezzamento. Io la ritengo tra le pù belle monete della nostra penisola. Sebeto era il nome del fiume che attraversava l'antica città di Neapolis. L'antico nome greco del Sebeto era Sepeithos, starebbe a significare più o meno "scorrere/andare con impeto", forse riferito proprio al forza del corso del fiume. La leggenda narra che la foce del Sebeto fosse situata tra le città di Neapolis e quella di Partenope, attualmente corrisponde a Piazza Municipio a Napoli. A Napoli c'è una nota e monumentale fontana per i cultori del Sebeto, come lo sono io, proprio in onore del Sebeto, raffigurato come la divinità presente sulle monete napolete da 120 e 60 grana di Carlo III di Borbone, oltre che su diverse medaglie Borboniche e successivamente del Regno d'Italia.5 punti
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Premetto, prima di iniziare a scrivere, che il tutto è nato da una discussione accesa tra due utenti del forum, non li cito per ovvi motivi, ma sicuramente si riconosceranno e qualcuno li riconoscerà. Non ho potuto fare a meno di pensarli quando ho messo su questi appunti e non nascondo che più di un sorrisino è scappato e per questo mi scuso, ma non ho resistito :D A chi non è capitato di ragionare per assurdo per avvalorare le proprie tesi? In vita mia mi è capitato di assistere a varie discussioni in cui i più strani accostamenti venivano utilizzati per i propri ragionamenti. Applicare questo tipo di logica anche nei discorsi di stampo numismatico porta a crearsi monete e nominali mai esistiti e completamente diversi da quelli già conosciuti, così tra una moneta fantomatica e l'altra è capitato anche un carlino DEFENSOR FIDEI. La dea Moneta come suo solito si fa beffa di noi poveri studiosi di numismatica e così può far realizzare l'assurdo: durante un lavoro di ricerca, infatti, esce fuori il carlino citato. La moneta in questione, coniata sotto il regno di Filippo II d'Asburgo re di Spagna (1556-1598), è apparsa in un'asta del 2002 (Asta 3 del 17/11/2002, lotto 323, Inasta S.p.A) D: PHILIPP REX ARAGON V Testa nuda del Re volta a destra. GR/VP (Germano Ravaschieri/Vincenzo Porzio) R: DEFEN / SOR / FIDEI In ghirlanda d'alloro. La moneta si presenta praticamente identica a tutti i carlini coniati sotto il regno di Filippo II ed ha la particolarità di riportare al rovescio la disposizione del titolo di difensore della fede in maniera opposta al suo solito: DEFENSOR FIDEI, appunto. Analizzando la tipologia dei FIDEI DEFENSOR, si può facilmente evincere come l'errore di assemblaggio di un conio abbia portato alla nascita di una nuova variante e, in questo caso, di errore si può parlare: si nota, infatti, che sia i carlini coniati precedentemente (durante il periodo da principe di Spagna e quelli recanti la sigla IBR - Giovan Battista Ravaschieri) sia quelli che furono coniati successivamente (con le sigle IAF/CI - Giovanni Antonio Fasulo/Gaspare Giuno) presentano la dicitura corretta e non sarebbe stato logico, tenendo presente anche il periodo di difficoltà economiche per il Regno di Napoli, creare un conio ex novo usato solo per un'unica tipologia. Per quanto riguarda il titolo, esso nasce come Defender of faith nel 1521 e fu attribuito da papa Leone X al re d'Inghilterra Enrico VIII, fin quando quest'ultimo rimase fedele alla chiesa cattolica, e fu ereditato da Filippo II dopo esser diventato re consorte d'Inghilterra nel 1554, nonostante non ne fosse più re, conservò il titolo anche grazie al suo contributo nella battaglia navale di Lepanto contro i turchi.4 punti
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Termino questo 2013 postando le foto di una medaglia a me assai cara, che è entrata nella mia collezione appena qualche mese fa, si tratta della medaglia, in bronzo dorato, fatta coniare a Roma da Francesco II di Borbone, riguardante la Campagna di Settembre/Ottobre 1860, anche conosciuta con il nome di Battaglia del Volturno. Come qualcuno di voi già saprà avendo visionato la medaglia dal vero, la doratura è intatta, anche se dalle foto scattate al diritto sembrerebbe in parte mancante, ma non è così. Misteri della mia macchina fotografica. :lol: Auguro a tutti Buon Anno :drinks: con l'auspicio che il 2014 possa portare a tutti noi comuni mortali numismatici un po di serenità in più.. :)4 punti
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Non ero un grande appassionato di geografia... mi piacevano moltissimo però le grandi cartine geografiche ed astronomiche appese nelle scuole. Ricordo un episodio mentre ero alle elementari: vennero i bidelli in classe a cambiare la cartina dell'Italia appesa al muro, la nuova era splendente e sembrava ancor più grande della precedente, quella portata via era ormai spenta e logora, dissero che era del 1948 e doveva essere cambiata. Abbiamo sperato invano che nella nuova cartina ci fossero i laghi, i fiumi, i monti ecc. menzionati con dei caratteri più grandi, giusto per facilitarci una sbirciatina durante le interrogazioni :D Successivamente ci fu spiegato che il cambio era dovuto al fatto che eravamo da qualche anno passati da 19 regioni a 20, non esisteva più la regione chiamata "Abruzzi e Molise" (come riportava ancora la vecchia cartina) ma solo Abruzzo e solo Molise. ________________ Noi ci occuperemo di tutto il mondo naturalmente, un passatempo fatto con monete di nostra proprietà, quest'ultime saranno accompagnate da una descrizione non troppo lunga (per non tediare) del luogo riportato sul conio (wikipedia od altro sul web ci daranno sicuramente una mano). La parte bella e curiosa sarà allegare un'immagine reale molto simile come inquadratura a quella riportata sulla moneta, monti, piazze, isole, palazzi ecc. ecc, sarà una cosa interessante. Giusto per avere un pizzico di difficoltà in più ho scelto di farlo con le monete, con le banconote risulterebbe meno impegnativo poichè le immagini sui biglietti sono molto più grandi e nitide. Evitiamo personaggi ed animali, quelli andranno bene nella lezione di storia o scienze :D Chi vuol partecipare a tempo perso e senza nessun impegno è il benvenuto, spero che questa idea sia condivisa così ci facciamo un ripasso di geografia... :lol:3 punti
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"la discussione ha portato a delle conclusioni ?" Non sempre è possibile raggiungere delle conclusioni definitive; è accaduto in altre discussioni, i cui temi erano anche più "agevoli" di quello che discutiamo qui. Qundi non mi sorprenderei più di tanto se non siamo arriati ad un punto fermo. Però, anche questa pretesa di ottenere dagli altri (....anzi, in questo caso, da una persona...) una parola definitiva su un argomento delicato e del tutto ignorato ed ignoto fino al 2009, la trovo abbastanza irritante. Se poi ci aggiungi che le risposte vengono richiesto a "tambur battente", senza neppure essersi presi la briga di leggere quello che elledi ha scritto sull'argomento e partendo dal presupposto che quello che Lui non ha dimostrato inconfutabilmente sia aria fritta o adombri un inesistente complotto, capirai che di fronte a tutto ciò il diretto interessato possa anche reagire negativamente. Il tutto polemizzando mentre ci si trastulla comodi (e anonimi...) davanti al PC e prendendosela se le risposte non arrivano puntuali. A me questo atteggiamento appare una notevole mancanza di rispetto verso chi ha almeno provato a rimuovere le coltri che coprivano (e, in parte, coprono ancora) una serie di vicende numismatiche che non conoscevamo affatto. Che poi anche elledi abbia in questi anni ecceduto nella polemica, sovraesponendosi mediaticamente fino ad aver contratto "un'intossicazione da fora", questa è anche vero e secondo me ciò spiega anche il motivo per il quale elledi è diventato eccessivamente "ruvido" nel dibattito, se non ormai del tutto assente. L'ideale sarebbe affrontare questi "misteri italici" non con la polemica ma con spirito costruttivo e con la necessaria collaborazione di chi avrebbe le "chiavi" per aprire certi scrigni. Purtroppo finora questa collaborazione non c'è stata e questa carenza può spiegare anche taluni irrigidimenti nel dibattito da parte di elledi. M.3 punti
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Dopo qualche mese trascorso a ''sondare'' il terreno ho finalmente deciso di allargare il mio campo d'interesse al periodo della domianzione Spagnola di Milano. Periodo molto confuso e di difficile ricostruzione che presenta, anche in campo numismatico, ma non solo, ancora molti spazi d'ombra e ambiti da approfondire. Ecco qui presentato il mio primo acquisto (ringrazio l'amico che me l'ha suggerito e proposto). Premessa: dovete perdornare la qualità delle foto, sono pessime, ma la bassa conservazione della moneta e i numerosi riflessi dati dallo stato del tondello, hanno reso il lavoro della mia macchina fotografica davvero arduo. Accetto consigli su come poter avere risultati migliori. Ordunque: Soldino di Filippo II (1554-1598) senza data, in mistura titolo 253 0/00 Ag 0,97 g - equivalente a 12 denari. La variante in oggetto riporta al dritto la scritta PHI II REX ed e' catalogata R2 Al dritto * PHI REX ANGLIAE ETç croce ornata Al rovescio MEDIO LANI D Stemma di Milano inquartato con l'aquila e la biscia. Sopra corona con i due rami. Crippa 45 Mir Milano 330/1 Gencchi - Le monete di Milano 94 ® - CNI 404/406 Grazie a tutti gli amici che vorranno dir qualcosa a riguardo, a seguire le foto.2 punti
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Buona sera. Prima che il 2013 dci lasci ho pensato di fare un riepilogo generale: Quindi abbiamo 72 utenti postanti e 157 monete postate in questo ordine antica oro: 1 antica argento:8 antica rame:4 antica altri:13 medioevale oro:3 medioevale argento:15 medioevale rame:4 medioevale altri:5 moderne oro:3 moderne argento:22 moderne rame:6 moderne altri:6 contemporanee oro:8 contemporanee argento: 18 contemporanee rame:7 contemporanee altri:8 Medaglie: 14 Exonumia: 3 Banconote: 9 Quindi dai dati si evince che a banconote manca un solo appassionato ma a costo di mettere un 5 euro io a 10 ci arriviamo pero io spero di vedere qualcosa di meglio dei miei 5 euro. L'oro specialmente in contemporanee si é svegliato duplicando le presenze in un sol giorno, mentre il rame stranamente non decolla, pensando a tutti i tornesi che vedo in sezione. Per le antiche mancano due esemplari in argento mentre l'oro e sempre fermo ad una esemplare, peccato. Il resto piano piano avanziamo a raggiungere il quorum, mancano ancora 15 giorni, quindi fatevi sotto. Colgo l'occasione per porgere i miei più sinceri auguri di buon anno con tanta salute per voi e i vostri cari e a voi inoltre tante belle monetine, pagate bene. :beerchug: :beerchug: :beerchug: :beerchug: :beerchug: :beerchug: :beerchug: :beerchug: :beerchug: :beerchug: BUONO ANNO2 punti
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Ciao a tutti! Oggi ho fatto "la spesa" ed ecco qui il mio nuovo amore :D Ho comprato anche tanta altra bella roba ma questa, secondo me, e' quella che merita maggiormente di partecipare :) Ho preso la foto del negozio del mio amico che me l'ha venduta (con suo permesso) perche' un orangotango e' piu' bravo di me a fotografare le monete... :rofl: Categoria: monete contemporanee 30 zlotych 2010 Proof valore nominale: 30 zlotych anno: 2010 autorita' emittente: Polonia Commemorativa per l'agosto 1980, anno particolarmente teso in Polonia caratterizzato da numerosi scioperi e la nascita di Solidarnosc. diametro: 16mm peso: 1,7g metallo: oro 900 bordo: liscio tiratura 30.000 pezzi rovescio: polski sierpien (agosto polacco), Solidarnosc, 1980 dritto: valore nominale, rzeczpospolita polska 2010, aquila polacca posta sulle tre croci di danzica2 punti
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Non è vero...se compri da un professionista o da un'asta , avrai una fattura e un certificato fotografico del bene in cui se ne dichiara la non provenienza ( nei limiti dell'umana possibilità) da fonti illecite...e tanto ti basti per la legge italiana...tu, a quel punto, non puoi essere accusato realmente di nulla...potranno ipotizzare qualunque ipotesi di reato, ma alla fine non sarai caricato di nulla....diverso è l'acquisto fatto al mercatino dal privato o dallo pseudocommerciante di turno ( a proposito, vorrei davvero vedere quanti degli espositori di un qualunque mercatino hanno la licenza rilasciata dalla questura per il commercio di beni antichi, che , è bene ricordarlo, è L'UNICA valida per tale attività, essendo qualsiasi altra autorizzazione, comunale o altro, subordinata al possesso di quella licenza) che a fronte di un acquisto, o non rilascia nulla o, al massimo una ricevuta fiscale generica e senza alcun valore se non fiscale... Quindi c'è una bella differenza tra comprare da un commerciante con licenza attiva e specifica o da una casa d'aste e comprare in altre sedi non così aderenti al protocollo....non raccontiamo pericolose balle in giro, per favore, che la situazione è già complessa di suo e non ha nessun bisogno di incasinarsi ancora di più per comodo di qualcuno...2 punti
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Andrò off topic ma devo dirlo : alcuni si sono risentiti , senza neanche dirlo apertamente della definizione " aria fritta " ma , aldilà delle persone , competenti indubbiamente che hanno partecipato , cosa è stata questa discussione ? , che qualcuno mi dica se 15 post sono serviti ad arrivare ad una conclusione accettabile o logica , anche se la risposta la so da per me . Non è la prima volta che questa moneta alza questi polveroni , con mezze verità , congetture , ipotesi , per poi sentirsi dire , volete la verità ? " cercatevela " . Se questo è il messaggio che deve passare , non è " aria fritta " ? ....direi proprio di si . Buona giornata .2 punti
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Categoria: Medaglie Autorità Emittente: Francesco II Re del Regno delle Due Sicilie Valore Nominale: // Peso: 10,79 Gr. Diametro: 32 mm. Contorno: Liscio Metallo: Rame Dorato Descrizione del Diritto: Testa del Re a sx, entro FRANCESCO II RE DELLE DVE SICILIE *, ed una corona di fronde di quercia e di alloro chiusa in basso con un nastro. Descrizione del Rovescio: CAMPAGNA DI SETT. OTT. 1860, entro corona di quercia ed alloro chiusa in basso con un nastro. Nel campo tre Gigli Borbonici. Sotto, TRIFRISCO / CAIAZZO / S.MARIA / S.ANGELO / GARIGLIANO / *. Catalogazione: Ricciardi 268 Millesimo: 1860. Zecca di Roma2 punti
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Ultima arrivata dell' anno, ovviamente per me la moneta più bella. Categoria : Monete Moderne ( 1500 al 1800 ) Autorità emittente : Filippo III Re di Spagna e Duca di Milano Valore nominale : Parpagliola ( valore 2 soldi e 1/2 ) Anno : 1608 Peso : 1,97 gr. Diametro : 20 mm. Metallo : Mistura Descrizione del taglio : Liscio Catalogazione : Crippa 20/C, MIR 351/4 Descrizione del dritto : Stemma del Ducato di Milano arrichito di volute, inquartato con all' interno biscia e aquila con ali spiegate . MEDIO LANI. D. Descrizione del rovescio : La provvidenza stante appoggiata con il braccio sx ad una colonna, la mano destra impugna una bacchetta che tocca il globo terrestre. In esergo .1608. .PROVIDENTIA2 punti
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buongiorno a tutti. leggendo un articolo su dei ritrovamenti monetali nel basso garda come bagattini bolognesi, soldi di mantova, piacenza, monferrato,mi sono chiesto come potevano spendere monete in rame non essendo nel loro ducato di origine. che accordi esistevano tra i vari regni, essendo quasi sempre in guerra fra loro . certo con oro e argento questo problema non esisteva , ma la moneta spicciola, magari frutto di qualche offerta in qualche santuario. ecco, ammettiamo che in qualche luogo del nord italia o in qualsiasi luogo dell italia del 1600 arrivassero pellegrini un pò da tutte le parti e si facessero offerte con monete spicciole come si regolavano i frati o preti del luogo, trovandosi tra le mani un cosi variegato numero di monete.oppure, se un pellegrino poteva pagare un pasto in una locanda del posto con propria moneta . qualcuno di voi sa dirmi, o dove trovare riferimenti o citazioni sull argomento. grazie pier1 punto
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Ciao. Alla fine saremo tutti noi a decidere chi é la più bella della categoria si faranno votazioni che dureranno due settimane e potranno votare tutti, è tutto riportato la post n°21 punto
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La forma non cambia la sostanza: Francesco è Svizzero nella divulgazione delle notizie squisitamente numismatica e molto Partenopeo nello stroppiare i nomi! Sono peccati veniali che gli perdoniamo senza peso!! :blum:1 punto
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Purtroppo, quanto scrivi è anche troppo vero...nel momento in cui si fa il punto della situazione e si mette nero su bianco quello a cui si è addivenuti, inderogabilmente, quelle stesse conoscenze, nel tempo impiegato a scriverle e stamparle, diventano irrimediabilmente già sorpassate....purtroppo, la corsa tra falsari e numismatici, non si ferma mai...ogni volta che uno dei due trova una chiave di lettura che chiarisca una caratteristica, l'altro ,nel frattempo, la modifica e viceversa....quindi i manuali ben vengano, ma non aspettiamoci troppo da essi...e : sempre occhi aperti... Buon Anno a tutti...1 punto
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Credo che uno degli aspetti più interessanti e innovativi del libro possa essere riassunto in queste frasi, che l'autore inserisce nell'ultimo capitolo, decisamente "avanguardista": "Mentre possiamo avere la certezza assoluta che una moneta sia falsa (per esempio essendo presenti durante la sua fabbricazione), non potremmo mai avere la totale sicurezza che un determinato esemplare sia autentico. In fin dei conti, per quanto attenti possiamo essere, può sempre succedere di essere ingannati da qualcuno più furbo di noi. Se vogliamo occuparci di numismatica antica mi pare giusto accettare quanto detto come una delle «regole del gioco» ed iniziare a parlare di probabilità al momento dell’autenticazione di una moneta." (p. 203) Il libro è tutto imperniato su come massimizzare la "probabilità" di riconoscere un falso, non su come riconoscerlo con "sicurezza". Si tratta di un concetto nuovo e, a mio modesto avviso, destabilizzante dal punto di vista del collezionista; tuttavia molto intrigante. Mi piacerebbe avere il parere di Centurioneamico, la cui ottima relazione tenuta a Milano (e postata da snam) presenta molti punti di contatto con il libro (speriamo la pubblichi!). Buon Anno a tutti!1 punto
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Categoria: MONETE MODERNE Autorità emittente: STATO PONTIFICIO - ZECCA DI ROMA Peso: gr. 2,98 Diametro: mm. 27 Metallo: Argento Descrizione del Dritto: SEDE:VAC ANT:M:DCV: Stemma della famiglia Aldobrandini sormontato da Padiglione e chiavi decussate. Descrizione del Rovescio: . ALMA : ROMA . . S:PAVLVS l’apostolo stante di fronte con spada rivolta verso il basso; armetta della zecca di Roma a sinistra; stella tra due punti all’esergo. Descrizione del bordo: Liscio Provenienza: Asta Kunker N° 233 del 19/06/13 (collezione Ing. Calcagni), lotto N° 1336 Note storiche e numismatiche: Il 1605 fù un anno che vide ben due Sedi Vacanti, entrambe presiedute dal Cardinale Camerlengo Ippolito Aldobrandini. come per i rarissimi testoni, non ci sono attribuzioni certe tra la 1° e la 2° emissione del 1605. I riferimenti di questo Giulio sono C.N.I. 5 e Muntoni 5. Note Personali: Classificato dal catalogo Kunker “di grande rarità”, questo Giulio manca in molte prestigiose collezioni Papali del passato (K&M XXI, LEU N°36, "ALMA ROMA" 2000, Christie's 2011) e in tutte le aste specializzate per le monete Pontificie di NAC, Nomisma, Negrini e Varesi. Indubbiamente la miglior conservazione tra i tre esemplari che ho censito.1 punto
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se dici che è 12 mm allora potrebbe essere l'obolo anzichè il denaro.... come questa1 punto
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se ti accontenti di monete circolate dimmi cosa ti manca, sarei felice di aiutarti a completarla, paghi solo la spedizione e al resto ci penso io :)1 punto
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Sono certissimo che il 2014 sarà migliore! Il 2013 a me ha lasciato un po' di amaro in bocca ...direi che è stato un anno ...surreale.1 punto
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Qui mi danno del malato perchè mi sono portato tutti i riferimenti per trovare monete a Roma ... (Vaticano, BdI, negozi numismatici e mercatini ...). Solo voi mi potete capire ... Auguri a tutti e ... tante buone monete per il 20141 punto
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Io ho letto il libro, e devo dire che seppur caro son soldi spesi benissimo. Premesso ciò, l'autore del libro, nonostante abbia posto il proprio parere su molti fatti, è l'unico che ha scritto basandosi su documenti che la maggior parte delle persone naturalmente non potevano consultare, mettendo un punto interrogativo quando non c'era la certezza matematica su determinati fatti. Ognuno è libero di pensarla come vuole...Ma cos'è successo? Sono iniziate a spuntare dal nulla troppi FS, monete di presentazione, aborti di zecca definiti prove, tonnellate di rame rosso (di cui tantissime trattate), ecc..., risultato questo della tendenza di collezionare soprattutto monete in alta conservazione (tendenza che prima non c'era, e la collezione Reale ne è la prova). A me viene più facile credere in un parere meno interessato rispetto ad un parere dettato da una tendenza di mercato. Le prove su lamina di piombo avevano uno scopo preciso, e tutto è documentato, perchè di questi FS o dei fantomatici esemplari di presentazione non esiste nulla di scritto?1 punto
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Si Numa, può diventare effettivamente un appuntamento fisso annuale, magari ogni anno si può apportare qualche piccola modifica migliorativa in base alle esperienze vissute e rendere il tutto sempre più appassionante e virtuoso. L'anno scorso fu in effetti un successo enorme e direi inaspettato ( che comunque rimane a ricordo col catalogo molto bello e che mi auguro possa essere bissato anche quest'anno), quest'anno siamo sulla buona strada, anzi tenendo conto della crisi e delle difficoltà in cui si muove e si è mosso il collezionismo italiano, direi che il risultato a oggi è lusinghiero. Continuo a pensare che la divulgazione numismatica parta anche da eventi come questo, per tutti e di tutti, e che con questi strumenti, utilizzati anche in fora stranieri, non si possa che allargare la base e fare del proselitismo numismatico tra giovani, ma anche non. Può diventare una kermesse, un riferimento annuale per la numismatica e un fiore all'occhiello per il forum Lamoneta, direi un grosso spot per la numismatica. L'anno scorso questa grossa manifestazione, questo grande entusiasmo e partecipazione impressionò questo piccolo mondo, per renderla sempre più grande dipende da voi...come ? Semplicemente partecipando, anche in modo simbolico, anche con uno solo pezzo, non importa se raro o bello, l'importante è che vi piaccia e rappresenti un acquisto virtuoso per voi dell'anno. Se sarà così io ritengo che parteciperete e sarete stati parte attiva a questo " manifesto " per la numismatica e per il collezionismo, secondo me anche questo conta, conta.... visto il numero enorme di letture. Buon anno e allora ancora buon Concorso ! Mario1 punto
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Anche io iniziai con il periodo della dominazione spagnola, periodo travagliato e di bassa qualità delle coniazioni ( tranne la prima parte, con delle coniazioni bellissime sotto Carlo V ) però con un grande numero di monete da collezionare. Veniamo al soldino di Filippo II, tra i due come già detto è quello con la variante di legenda più raro, questa moneta per anni, direi per decenni, è stata avvolta dal mistero perchè in tutti i testi venivano riportate coniazioni ( abbondanti ) di soldini anche al tempo di Filippo III e Filippo IIII, però gli studiosi del tempo e contemporanei non si sono mai posti la domanda di come mai non si trovavano questi soldini. La svolta c' è stata nel 2008 quando A. Toffanin ( MIR di Milano ) con un articolo su Cronaca Numismatica rivelò i soldini coniati sotto Filippo III e Filippo IV, il sunto di questo articolo lo si può apprezzare anche nel MIR inserito all' inizio del capitolo riguardante la Dominazione Spagnola. Ti consiglio la lettura dell' articolo o visto che intraprendi il viaggio nelle monete di Milano nella Dominazione Spagnola di prendere il MIR.1 punto
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Buon giorno. Non dimentichiamoci di Littore e tartachiara che quest'anno stanno contribuendo egregiamente a questa edizione La scorsa edizione abbiamo realizzato il catalogo ovviamente penso che lo stesso verrà fatto quest'anno. Per quanto riguarda il ripetere annualmente questa manifestazione ne riparliamo fra un paio di settimane. Ma mi sbaglio o non hai ancora postato nulla? Perchè non ci mostri qualche tuo acquisto? siamo a 7ß0 utenti postanti dobbiamo arrivare almeno a 100 per eguagliare lo scorso anno, quindi mano alla macchina fotografica,. e mostrateci le bellezze che hanno ampliato la vostra collezione1 punto
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Purtroppo non è colpa mia. Con lo Smart Phone scappa la parola suggerita mentre scrivo il testo. Lo stesso problema c'è quando ci sono gli accenti o gli apostrofi.1 punto
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Categoria: MONETE MODERNE Autorità emittente: CARLO IV Re di Spagna (1788-1808) Luogo: ALTO PERU’ (PERU’ e BOLIVIA) Attuale BOLIVIA – Città di POTOSI’ Valore nominale: 8 Reales Peso: gr. 26,8 Diametro: mm. 40 Metallo: Argento Descrizione del dritto: Carlo IV di profilo con corazza e corona d'alloro. CAROLUS IIII DEI GRATIA 1796 Descrizione del rovescio: Stemma spagnolo coronato tra colonne di Ercole con il motto PLVS VLTRA. HISPAN[iARUM] ET IND[iARUM] REX - 8 R[EALES] P. P. Descrizione del taglio: Rigato Note storiche e numismatiche: Sotto questo monarca fu coniata l'ultima serie di "dollari spagnoli" prima che la United States Mint iniziasse la coniazione di quelli statunitensi nel 1794. Carlo IV di Borbone (Portici, 11 novembre 1748 – Roma, 20 gennaio 1819) fu Principe delle Asturie dal 1759 e re di Spagna dal 14 dicembre 1788 al 19 marzo 1808 e dal 6 maggio al 6 giugno 1808. Dal 1808 Carlo IV fu prigioniero di Napoleone presso l'ambasciata spagnola di Roma fino alla sua disfatta finale nel 1814; però in quello stesso anno fu Ferdinando VII ad impossessarsi del Trono spagnolo, mantenendo suo padre esiliato per timore di doversi di nuovo disputare la Corona. Carlo e la sua moglie morirono esiliati nella Corte Papale (1819).1 punto
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Stupenda ottimo acquisto, comunque anche quella buona ha sembianze Borboniche... :crazy: Eros1 punto
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Di tale tipologia è possibile differenziare, oltre a quello preso in considerazione, altri tre macrotipi di conii: I macrotipo di carlini coniati tra il 1554 e il 1556, periodo in cui Filippo II era re d'Inghilterra e principe di Spagna. II macrotipo a testa nuda, coniati nei primi anni di regno di Filippo II, almeno fino al 1571. III macrotipo con il busto del re, coniati presumibilmente negli anni successivi la vittoria di Lepanto(*) . Tutti gli esemplari di tale tipologia presentano come data 1572 (o 157Z, per varietà di conio). C'è da annotare una peculiarità per l'ultimo macrotipo, e riguarda la sua collocazione cronologica all'interno dell'evoluzione del conio. Da questo conio viene posta al rovescio una croce che, obiettivamente, ribadisce e quasi ne evidenzia l'importanza del concetto di FIDEI DEFENSOR, bisogna ricordarsi che l'anno di coniazione, per accostamenti logici, ci riporta a quel 5 ottobre 1571 che è il giorno della battaglia di Lepanto che sancì oltre alla vittoria della lega cristiana sugli Ottomani, anche la potenza di Filippo che da allora ottenne il potere di fregiarsi del titolo di difensore della fede. Questo fa pensare che questa coniazione con il busto e la croce al rovescio sia stata creata per celebrare la vittoria sui turchi.1 punto
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Come data di emissione danno Gennaio 2014, speriamo che i tempi di evasione degli ordini da parte di UFN non siano...........biblici stavolta :rofl:1 punto
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Ho ubuntu sul mio computer,quindi uso Gimp,è come Photoshop però è gratis1 punto
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Non capisco chi si ostina a far credere un Suo credo la giusta soluzione e chi si ostina a ricercare prove scritte in un Paese dove fino all'altro secolo davanti ad un Giudice una stretta di mano aveva ancora valore legale?! Dove esisteva fino alla metà del 1900 il Delitto d'onore?! Ci troviamo appena all'inizio della Civiltà Civile in Occidente,al primo vagito,tanta e lunga è la strada. Di mio l'ho sempre dichiarato la monetazione Vittorio Emanuele III m'interesse ben poco proprio per il fatto che si coniavano le monete solo per alcuni o 50/20 unità per un tipo di moneta è un numero serio e normale da emettere per "numismatici"? Forse dovevano scrivere per Amici-Numismatici. Cosa si direbbe oggi se emettessero un 10 Euro 2014 in argento in soli 1000 esemplari o 500? Uno scandolo , la solita furberia o no?! Ed allora di cosa meravigliarsi o quali prove schiaccianti cercare. Fatevi una vostra opignone e riteniamoci fortunati quando possiamo ascoltare più campane (anche se inevitabilmente qualcuna è errata) e non una sola altrimenti staremmo ancora in una dittatura estrema,nera,rossa o bianca o gialla che sia. La liberta d'espressione è il principio dell'uguaglianza,c'è chi ha dato e dà la vita per questo.1 punto
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Categoria: Monete contemporanee - Oro Autorità emittente: Regno d’Italia – Vittorio Emanuele III Valore nominale: 100 Lire Peso: 32,25 g Diametro: 35 mm Metallo: Oro 900/000 Descrizione del dritto: Testa del re rivolta a sinistra e contornata dalla scritta: VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA. Nome dell'autore (A. Motti) sotto il collo del re Descrizione del rovescio: Fascio littorio con la scure verso destra sormontata da testa di montone. A sinistra indicazione del valore (LIRE 100) su due righe, a destra, sempre su due righe, OTTOBRE 1922 • e, su una riga sotto, 1923. Alla sinistra della base del fascio il segno di zecca ® Descrizione del taglio: Rigato Note storiche e numismatiche: moneta commemorativa del primo anniversario della marcia su Roma. Emessa con Regio Decreto n. 2267 del 21 ottobre 1923, che ne autorizzò la coniatura di 20.000 pezzi. La moneta, pur possedendo valore legale, fu offerta esclusivamente in vendita a privati dietro pagamento di un corrispettivo superiore al valore nominale (dato che il valore dell’oro contenuto era di gran lunga superiore al valore nominale). Per questa tipologia di moneta si decise di fare uso di un processo di sabbiatura per eliminare i difetti di conio dovuti alle difficoltà con gli alti rilievi.1 punto
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Buongiorno a voi, intervengo solo ora perché per motivi famigliari non ho avuto il tempo materiale di farlo prima. Riguardo alla domanda posta da Mangiafuoco al post # 13, effettivamente non è un quesito facilmente risolvibile. I pochi pezzi conosciuti e la difficoltà di reperire notizie sul loro rinvenimento consente - quanto meno a me, ma certo non è detto che altri abbiano differenti e più felici intuizioni - solo qualche ipotesi di lavoro. Per il momento resto convinto che la zecca medievale di Lodi abbia funzionato sporadicamente, per brevissimo tempo. E' soprattutto la rarità delle sue monete e l'uniformità nel tipo di punzoni utilizzati per incidere le lettere su di esse che mi fanno essere di questa opinione. Tuttavia è senza dubbio degna di nota la differenza ponderale fatta notare dallo stesso Mangiafuoco. La vexata quaestio è dunque la seguente: "Quando fu aperta la zecca lodigiana?" Riguardo ad eventuale diploma di concessione, esso resta incerto, sebbene l'autore della pagina web 'lausfil' sia convinto che "la concessione ci fu". Come già sottolineato nella Guida delle zecche, nel Seicento di questo diploma non restava traccia. Da questo punto di vista, dunque, prima di fidarsi di autori Sette-Ottocenteschi o di altri più recenti, bisognerebbe forse intraprendere un lavoro di ricerca storica risalendo alla fonte che per prima ha cominciato a parlare di questo - per ora - solo supposto rescritto imperiale. Effettuando un'analisi di questo tipo, mi è capitato di osservare come da proposte iniziali chiaramente dubitative si sia infine arrivati, per salti più o meno lunghi, a 'forzare', a volte in buona fede o per amor di Patria, il pensiero di questi autori. Si comincia omettendo alcune parole, altre volte interpretandone in modo errato il pensiero iniziale, ma il punto finale è una 'certezza' basata su presupposti sempre e solo ipotetici. Può darsi che per Lodi non sia così, ma credo che si dovrebbe quantomeno provare a farla questa ricerca. Infine, uno studio approfondito della realtà storica ed economica della Lodi del tempo, se fattibile, potrebbe consentire di stabilire con buona approssimazione in quali momenti storici la città può avere avuto innanzitutto le risorse e poi la capacità giuridica oltre che politica di emettere moneta. Tornando alle monete, il peso degli esemplari attorno al grammo è coerente con quello dei cd. 'grossi minori' milanesi, emessi verosimilmente attorno alla metà del Duecento, mentre il range di 1,20-1,40 è simile a quello riscontrabile sugli esemplari di altre zecche 'lombarde' più o meno coeve, ai quali è generalmente attribuito il valore di 4 denari imperiali. Sarebbe importante un censimento capillare di tutti gli esemplari noti, sia dei grossi che dei denari che degli oboli (o terzoli?) per poter avere una somma di dati maggiore e più significativa di quelli offerti da una manciata di pezzi. Certo sarebbe interessante avere anche dati metallografici precisi, dal momento che Murari [1985, p. 362] stesso nutriva forti perplessità sul valore di 990 millesimi proposto dall'Aldini. A mia conoscenza esso non è purtroppo riportato, in maniera specifica ed univoca, in nessuna pratica di mercatura o trattato di algorismo noto. Per quanto riguarda il grosso del Da Vignate, esso non doveva/poteva correre parificato con quello bresciano, probabilmente a motivo della differenza di intrinseco. Lo attesta chiaramente la cd. 'lista Camaiani' (p. 189 nell'edizione della Travaini 2003) nella quale è detto che Un grosso di Brescia... vagliono l'uno soldi 4; mentre Uno grosso da Lodi... vale soldi 2 e denari 6. Dunque quello malatestiano valeva oltre 1/3 in più di quello del Da Vignate. Ciò non toglie che nei territori sottoposti alle relative signorie le due monete possano aver circolato forzosamente con valori più o meno simili, ma anche questo fatto, anche se è probabile, resta per il momento tutto da dimostrare. Riguardo al cd. quattrino' forse Pierpiero potrebbe trovare qualcosa qui: https://www.academia.edu/543138/Recensione_al_volume_di_Germano_Fenti_La_zecca_di_Cremona_e_le_sue_monete._Dalle_origini_nel_1555_fino_al_termine_dellattivita_Cremona_2001 https://www.academia.edu/543103/Monete_dargento_lombarde_nella_lista_Camaiani_secolo_XV_ A risentirci appena mi sarà possibile. Colgo l'occasione per augurare a tutti voi i miei più cordiali saluti e auguri di buone feste, Teofrasto1 punto
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Non hai messo i dati ponderali, in particolare servirebbe il diametro (il peso sarebbe comunque molto calante). Nel verso io leggo abbastanza distintamente CVMA.....per me dovrebbe essere un denaro di Como emesso a nome di Enrico VII. Riferimenti MIR 269 (1° edizione); CNI 2 dritto: HENRICVS I P, aquila ad ali spiegate verso: CVMANVS, croce ciao Mario1 punto
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Non è esatto perchè anche se non hanno mai circolato hanno comunque i requisiti di moneta circolante come furono le 500 caravelle, Dante e unità d'Italia, e come anche le 1000 di Roma capitale. Il ragionamento "de facto più medaglia che moneta" si potrebbe farlo per gli altri tagli di lire d'argento o d'oro, che non solo non hanno mai circolato ma neanche hanno mai corrisposto a monete per la circolazione.1 punto
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Categoria: Monete Medievali in Rame Autorità emittente: Federico III d'Aragona (1496/1501), Regno di Napoli Valore Nominale: Cavallo Peso: 1,36g Diametro: 19mm Taglio: Liscio Metallo: Rame Descrizione del diritto: FEDERICVS°°° REX, Testa del re radiata volta a dx Descrizione del rovescio: *EQVITAS° REGNI°, Cavallo gradiente a dx sormontato da una stella, in esergo, tra due stelle, la lettera "L", simbolo del coniatore. Catalogazione: Pannuti-Riccio 17; MIR110/5 Note Storiche e Numismatiche: Esemplare ribattuto su un cavallo di Carlo VIII, si può notare l'incongruenza di alcune lettere in legenda che corrispondono invece alle legende dei cavalli di quest'ultimo sovrano. Le lettere che si notano sul Dritto <LV> potrebbero essere una sottoimpressione di una moneta di Carlo VIII <KARO[LV]S>. Sul Rovescio le lettere <IM> potrebbero essere quelle impresse di <XPS VINCIT: XPS: REGNAT: XPS: [IM]P> Gaetano1 punto
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Si il 2001 adesso mi ricordo,è un bel pò dispendiosa,e a mio avviso la più bella del più buon papa che è vissuto nei nostri anni (anche se Francesco sta decisamente seguendo le sue orme)...1 punto
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Ecco la mia scelta per l'oro, il pezzo in argento lo posterò più avanti....la moglie vuole farmi un regalino natalizio . Autorità emittente: Regno d'Italia Valore nominale: 100 Lire Millesimo: 1925 Zecca: Roma Tiratura: 5000 Pezzi coniati Peso: 32,25 gr. Diametro: 35 mm. Metallo: Oro 900 Descrizione del dritto: Testa del Re volta a sinistra contornata dalla scritta: VITT • EM • III RE D'ITALIA, sotto la testa ramo di quercia che attraversa la Corona Ferrea. Ai lati della base del ramo le date 1900 e 1925. Descrizione del rovescio: Fante vittorioso rivolto verso sinistra con Vittoriola nella mano destra e bandiera del Regno nella mano sinistra, sotto di esso una roccia che porta in incuso la scritta VETTA D'ITALIA su due righe e un fascio littorio. Ai lati della figura maschile in orizzontale indicazione del valore (LIRE 100), a destra verso il basso il segno di zecca R e ai lati della roccia le date 1915 e 1918 posizionate lungo il bordo, tra le due date si trova indicazione dell'incisore e dell'autore (A.M. INC. – MISTRUZZI). Descrizione del taglio: Rigato Note storiche e numismatiche: Moneta coniata per commemorare il 25° anniversario della salita al trono di Vittorio Emanuele III prodotta grazie all'utilizzo dell'oro offerto alla patria durante la prima guerra mondiale, la maggiorparte degli esemplari furono sottoposti a sabbiatura per nascondere vari difetti di conio. La moneta non ebbe corso legale poichè di valore intrinseco superiore a quello nominale e venne riservata a privati che ne fecero richiesta pagando un corrispettivo superiore.1 punto
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Ho approfittato dell'ultima giornata di apertura della biblioteca dell'Istituto Germanico, prima della lunga chiusura al pubblico per la pausa natalizia (fino al 6 gennaio), per fotocopiare l'articolo della Morrison, che resta attualmente lo studio più esaustivo su questa monetazione con graffito. Dal momento che fa parte di un volume edito in onore del noto numismatico Philipe Grierson, di non facilissimo reperimento, ho ritenuto utile riportare sotto le relative pagine. E' interessante notare che la più vasta collezione di questi bronzi graffiti sta al museo di Berlino (ben 61 esemplari e si può chiedere le relative ottime immagini a colori pagando al museo 30 euro a moneta, compresi diritti di immagine), seguito dal Fitzwilliam Museum a Cambridge (con 26 esemplari, 3 dei quali già della coll. Grierson) e dal Museo Nazionale Romano (con 17 esemplari, che l'autrice non ha potuto esaminare di persona). Penso che per gli ulteriori commenti non si possa ignorare questo studio, che costituisce un ottimo punto di partenza....1 punto
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Inizio io :) Autorità emittente: Regno d'Italia Valore nominale: 1 lira Aquila Sabauda Anno: 1902 Peso: 5 grammi Diametro; 23 mm Metallo: argento 835 Descrizione del dritto: Testa del Re volto a destra contornato dalla scritta: VITTORIO EMANUELE III. Sotto il collo del Re, il nome dell'incisore SPERANZA. Descrizione del rovescio: Aquila araldica con stemma di casa Savoia. Intorno la scritta: REGNO D'ITALIA, sotto l'indicazione del valore (L • 1), il segno di zecca ® tra due stelle a 5 punte e la data. Descrizione del taglio: in incuso, il motto FERT alternato a nodi savoia e rosette. Note storiche e numismatiche: Il 14 luglio 1902 crollò il campanile di San Marco a Venezia.1 punto
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Ci sono commercianti che se ne fregano di qualunque codice etico, prima di mettere in commercio le proprie monete amano lavare le monete con prodotti chimici per eliminare qualunque patina presente sopra di esse, per dar una parvenza di moneta fresca ed immacolata.. Ovviamente fanno ciò solo per scopi economici! Si vede che ci sono ancora collezionisti che amano credere di poter trovare in commercio una moneta di cento o duecento anni fa conservata come fosse stata coniata il giorno prima, un po come entrare in una casa chiusa alla ricerca di qualche ragazza ancora vergine da portarsi in camera.. :rofl: La patina è la numismatica! Chi toglie la patina da una moneta è... non fatemelo dire che è meglio! :bash:1 punto
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Quando ho visto questa foto ho pensato subito: "un giorno dovrò farlo anch'io!", quel giorno però forse non mi vedrete più perché mi faranno sicuramente rinchiudere da qualche parte :rofl:1 punto
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