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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/05/14 in Risposte

  1. Io aspettavo di ricevere l'ultimo acquisto del 2013 ma tarda ad arrivare, e allora posto le fotografie che mi sono salvato in attesa di ricevere la moneta. Autorità emittente: Repubblica di Genova Valore nominale: Genovino I° tipo o, come lo chiamavano allora, Fiorino genovino. Peso: gr. 3,51 Diametro: 20 mm Metallo: Au 1000/1000 Descrizione del dritto: + ° I °A ° N ° V ° A gran trifoglio ritto - con 5 punti all'interno del castello/imago civitas Descrizione del rovescio: + ° CVNRADVS ° REX ° Descrizione del taglio: liscio Catalogazione ( facoltativa ): Lunardi 9, Varesi 5, Friedberg 351, CNI -vol III-pag 24: n. 62 e 63 Note storiche e numismatiche ( facoltative ): Gandolfi, De Simoni, Astengo, Pesce e Ricci ritenevano che la data di coniazione fosse precedente di circa 30 anni rispetto al 1252 (data nella quale fissavano la coniazione del genovino di II° tipo: Civitas Ianva). Roberto S. Lopez e i più recenti articoli di Monica Baldassarri ritengono invece che questo I° tipo sia stato coniato nell'anno 1252 e il II° tipo tra il 1280/85 e il 1290 Conosciamo 17 diversi simboli a fine legenda (ma forse alcuni sono "doppioni" in quanto molto simili fra loro), una particolarità di questo segno di zecchiere è che solo con il "gran trifoglio ritto" abbiamo esemplari con uno, tre e cinque punti all'interno del castello, evidentemente, per distinguere le diverse "coniazioni".
    7 punti
  2. Aumentiamo un pò il numero delle antiche in oro... - Autorità emittente: Onorio (395-423 d.C.) - Valore nominale: Solido, zecca di Ravenna - Peso: 4,48 gr. - Diametro; 18,68 mm. - Metallo: Au - Descrizione del dritto:DN HONORIVS P F AVG, Busto diademato, corazzato e paludato a destra. - Descrizione del rovescio: VICTORIA AVGGG/ R-V, L’Imperatore in abiti militari che tiene labaro e globo niceforo, calpesta un prigioniero. - Catalogazione: RIC 1287, Cohen 44 - Notizie storiche: questa moneta, coniata tra il 402-403/405-406 d.C., fa parte di una delle prime serie coniata a Ravenna, dopo che la città venne scelta come capitale nel 402 d.C. Non viene giudicata anche la (non) abilità fotografica, vero? :unsure:
    3 punti
  3. Raccolgo l'invito, non so se è la mia più bella ma sicuramente è una delle mie preferite. Autorità emittente: Fosdinovo - Maria Maddalena Centurioni moglie di Pasquale Malaspina Valore nominale: Luigino anonimo Peso: - Diametro: 20 mm circa Metallo: Argento Descrizione del dritto: HEC EST VIRTVTIS IMAGO (Questa e' l'immagine della virtù) Busto femminile rivolto a destra, con ricco chignon, fiocco e pettorale. Descrizione del rovescio: DEVS MEVS ET OMNIA (Mio Dio e (mio) tutto), Scudo con tre gigli e bisante, corona trigigliata. Ai lati dello stemma 16 66. Descrizione del taglio: liscio Note storiche e numismatiche: Non mi dilungo in merito all'affare dei luigini bastera' qui classificare questo esemplare come Cammarano n. 66a, al di la' delle numerosissime piccole varianti esistenti per questa tipologia e' da notare la rara e bella variante del busto. Il ritratto e' più fine ed elegante, la capigliatura e' più ricca ed elaborata e sulla spalla abbiamo un fiocco al posto del classico fermaglio a rosone. Provenienza: Asta MPO n.38 lotto 3256.
    3 punti
  4. La vita nota di una moneta non può che impreziosirla e la tracciabilità delle monete e la storia che hanno dovuto compiere per finire nelle mani dei collezionisti ne sono garanzia. Certo a volte sono passaggi scomodi, per i collezionisti stessi, lo sono ancor di più per chi lavora nella penombra e deleterie per coloro che le monete le trovano. Monete, accidenti a me, non ne ho mai trovata una. Me le sono sempre andate a comprare; spesso alle aste, se non altro perché i cataloghi sono pubblici e pubblicati. Ne hanno copia le questure, ci sono i nomi dei conferenti depositati, in caso di contestazione se ne dovrebbe venire a capo. Il collezionismo è fatto da tracce e le monete non escono dal nulla, più si va a ritroso nel tempo e più le monete devono lasciare una traccia, ancor più se parliamo di monete particolari, almeno nel secolo scorso qualcosa si potrebbe e si dovrebbe trovare. A volte mancano i cataloghi, oppure le informazioni sono abilmente cancellate (con patine, colpetti, ed altri mistri buffi). Così quando acquisto una moneta che considero “particolare” mi metto in testa che deve avere una storia: per rarità, per il periodo, vado avanti a scavare sin quando non riesco a ricostruire qualche passaggio. In alcuni casi si è fortunati, esistono delle tracce chiare, degli autentici sentieri facilmente percorribili è questo il caso del : Ducato di Modena Ferrara e Reggio Ercole II d'Este (1534 - 1559) Biancone sd (1556) Reggio in Emilia Argento grammi 4,842, diametro 29,61mm D/ HER • EST • II • DVX • REGII • IIII busto a sinistra, corazzato e barbuto Rv: (giglio) • R E G I I • (fiorone) • L E P I D I • stemma di Reggio di vecchio stile, di forma a cuore ornato da ricci. Contorno liscio ↑ Bibliografia: Ravegnani Morosini 27, MIR 1303, CNI cfr 179, Bellesia 68/G* (this). Provenienza: ex collezione privata R.E., 2004 ex Artemide III 4, 5 settembre 1996 n. 765 £. 1.800.000, ex Ratto Milano 24-26 novembre 1960 n. 363 per £. 18.000; ex Ratto Milano 23-25 maggio 1957 n. 506 £. 15.000. Sono stato fortunato nella ricerca. Il collezionista mi aveva detto, dove l’aveva acquistata, e trovando la moneta molto particolare con tracce di ossidazione al rovescio ho iniziato a cercare. E’ noto che Ravegnani-Morosini, cita per le monete con ritratto i vari passaggi in asta. La prima indicazione è l’asta Ratto 1957 ed è andata bene, ho confrontato la moneta ed il calco e corrispondono. Proseguo nella ricerca, con poca convinzione, mi pare già essere a ottimo punto con due provenienze più quella del venditore. Invece, mi compare sempre in un catalogo d’asta Ratto del novembre 1960, lotto 363, ed in questo caso è inequivocabilmente lei, abbassata a BB e venduta per £. 18.000. Mi rimarrebbe solo da verificare l’acquisto presso Asta Artemide III del 1996 per £. 1.800.000 ma non ho il catalogo e lo do per certo, non avrebbe ragione di avermi mentito il venditore. Nel 2005 acquisto da Nomisma il volume scritto da Bellesia e me la ritrovo al n. 68/G con la conferma delle informazioni. 55 anni di storia della moneta ricostruiti … ed è solo un “biancone”
    2 punti
  5. 1. Autorità emittente; Guglielmo Gonzaga duca di Mantova e duca del Monferrato 2. Valore nominale; soldo 3. Peso; 1,4 g 4. Diametro; 21 mm 5. Metallo; mistura 6. Descrizione del dritto; busto corazzato a destra 7. Descrizione del rovescio; corso d’acqua, barca e veduta di città; legenda: PLACIDUM SERVATE 8. Descrizione del taglio; liscio
    2 punti
  6. Non sono proprio un esperto ma colleziono cartoline paesaggistiche italiane da tanti anni. E con rammarico, perché piacerebbe moltissimo anche a me, posso dirti che non esiste un catalogo su tutte le cartoline italiane, nemmeno per un singolo comune. Troverai qualcosa se qualche collezionista locale ha voluto pubblicare un opuscolo attingendo dalle immagini della sua raccolta, ce ne sono a centinaia in tutta Italia di queste iniziative, ma non sono nulla di fronte a ottomila e più comuni e non considero le frazioni. Negli ultimi anni si usa anche il web: Te ne faccio vedere qualcuno a tema che ho realizzato, ne ho altri in costruzione: http://bankitaly.altervista.org/index.html Queste pubblicazioni locali : "XXXX in Cartolina" " Ricordi di XXXX" "Vecchia XXXX" e tanti altri, non saranno mai dei veri e propri cataloghi, di solito si inseriscono immagini salienti, solo una rappresentanza più o meno completa di tutti i principali luoghi di un dato paese. Anche il più grande collezionista del paesino più piccolo non può mai dire di aver terminato la propria raccolta, sta proprio qui il piacere della ricerca e della *scoperta*, giusto perchè non esiste un catalogo generale di tutto quello che è stato riprodotto in cartolina, quindi la collezione non si può mai considerare finita. Di un minuscolo paesino ne ho 17 e sono il più grande collezionista da quasi 40 anni, un mio amico ne ha 11 però ne ha 2 che mi mancano... anche se le mettiamo insieme non possiamo mai dire con certezza che con 19 immagini diverse abbiamo tutte le cartoline di quel paesino: http://montallegro.altervista.org/index.html (il sito è mio) proprio l'anno scorso ne è saltata una fuori, magari in futuro ne salterà fuori un'altra :)
    2 punti
  7. Grazie adolfos. Colgo l'occasione per fare i complimenti a te e a Paleologo per l'interessantissimo articolo che avete messo a disposizione del forum. Sono d'accordo con te, anche io credo che ci si riferisca in tutti i casi citati ai denari di Provins; non credo che avrò modo di visionare direttamente le pergamene, ma sarebbe senz'altro interessante conoscere la dicitura originale. Se può essere di interesse anche per voi, qualora dovessi imbattermi ancora in paragrafi che riportano notizie con riferimento ad aspetti numismatici, ve ne renderò partecipi. Un saluto
    2 punti
  8. Scusate ma io sono molto, ma molto arrabbiato !! a vedere quelle foto, ma sopratutto alla possibilità, se motivata, di vedere le monete che possiedono e che è possibile poterle toccare, studiare, ecc.... ma non solo a Vienna, dove personalmente non sono stato, ma ho fonte certa di tale possiblità. A Parigi alla bibblioteca nazionale, ho più volte personalmente richiesto, visto, toccato ecc... monete di inestimabile valore: parlo tra le altre delle 5 doppie d' oro di Carlo I° Cybo Malspina, od il ducatone di Alberico I° con le tre cervie.... Ugualmente a New York al museo numismatico, ho avuto tra le altre nelle mani il Ducatone del 1601 Di Alberico I°, senza nessuna difficoltà e burocrazia e questo più volte in tempi diversi.... Provate ad andare a Roma al palazzo Massimo e chiedere la possibilità di vedere una zecca di particolare interesse o che state studiando.... ??? Non vi prendono neppure in considerazione, neppure Vi rispondono, per educazione. Eppure il re Vittorio Emanuele III°, non certo un gran re, ma sicuramente un eccelso collezionista numismatico medioevalista, ha lasciato la sua raccolata a noi, al Popolo Italiano. Non voglio poi pensare a quante per e con "varie motivazioni" non sono più presenti all'appello perchè " prestate" a Chi? e chiudiamo. Da precisare che anche a Roma fanno vedere in bacheche una minimissima selezione di monete, ma provate a chiedere quelle di vostro interesse? Pubblicamente ringrazio anche alcuni musei italiani, che non nomino, per evitare possibili seccature al direttore, che mi hanno permesso di avere visione di quanto da loro conservato, con molta cura e diligenza . pierboni
    2 punti
  9. @@fabione191 chiama e io rispondo. Ultimo acquisto del 2013: esattamente il 31 dicembre alle 20.57 Categoria Monete moderne > Rame: Autorità emittente; monetazione anonima Valore nominale; 2 soldi o gazzetta Peso; 5,4 gr. Diametro; 26 mm Metallo; rame Descrizione del dritto; leone aureolato intorno SAN * MARC * VEN * in esergo * II * Descrizione del rovescio; * / ARMATA / E · T / MOREA / * Iscrizione in 5 linee Descrizione del taglio; liscio Catalogazione ( facoltativa ); Note storiche e numismatiche; riporto il link di una discussione di questo tipo di moneta http://www.lamoneta.it/topic/44037-armata-et-morea/
    2 punti
  10. @@MATTEO.50AE io non metto in dubbio la qualità di quelli di Renato ma dato che lo conosco e so cosa cerca e in che qualità mi son permesso un commento disinteressato. stiam parlando di un 'ragazzo' :P che ha appena cambiato il 100 lire Aratrice!! non so se intendi!!! trovando una moneta strepitosa da mettere in collezione e cambiando quella che aveva. mica roba da 500 euro!!! questo per dire che è sempre alla ricerca del meglio e questi due elmetti,che dir si voglia,non sono il meglio e lo sa anche Renato. CON QUESTO PERò MI TENGO BEN LONTANO DALLO SVILIRE QUESTI ESEMPLARI...ANZI AVERCENE :) per tornare ai qfdc (io quando parlo di qfdc parlo sempre di qualità reale..non so te) con 1000 euro si trova ...massimo 1100. per il FDC dipende da chi te lo vende :D è molto raro ed è anche giusto pagarlo marco
    2 punti
  11. Anch'io ho ricevuto un paio di giorni fa il Quaderno e quoto tutto quanto ha già scritto uzifox, sia riguardo alla qualità del volume e alla fruibilità degli articoli in versione cartacea, sia a proposito dei ringraziamenti ad Antonio Morello (Libreria Classica Editrice Diana). Aggiungo un grazie anche a @@francesco77 per questa opportunità e per i premi da lui messi in palio a suo tempo. Come già feci all'epoca del concorso, rinnovo i complimenti agli autori degli altri articoli partecipanti, ribadendo la mia particolare preferenza (senza nulla togliere agli altri) per il lavoro di @@uzifox. Ad majora
    2 punti
  12. Il secondo dei rovesci non è funzionale a questa discussione. Dedicato agli anni formativi di Lincoln, lo ritrae seduto su un tronco d'albero mentre legge un libro. Il quarto, dedicato agli anni della Presidenza, andrebbe anche bene, se non fosse che mostra la cupola del Campidoglio di Washington, costruita per metà, e di quell'edificio abbiamo già parlato. Rimane dunque il terzo rovescio :) Dedicato agli anni della vita professionale, mostra Lincoln in piedi di fronte allo State Capitol dell'Illinois, a Springfield Da quando, nel 1818, l'Illinois entrò a far parte dell'Unione, i suoi State Capitol sono stati ben sei. Quello associato a Lincoln, e che compare sulla moneta, è il quinto. La prima pietra per questa costruzione fu posta il 4 luglio 1837, i lavori terminarono nel 1853, per un costo complessivo di 260 mila dollari, quasi venti volte quello della struttura precedente. L'edificio è stato progettato in stile Greek Revival usando la pietra estratta a sei miglia (10 km) dal sito. Per molti anni, fu il più grande e il più stravagante Capitol della frontiera occidentale degli Stati Uniti. Fu qui che Lincoln sostenne le cause dinanzi alla Corte Suprema dell'Illinois, qui ha servito nella legislatura dello Stato, qui la sua salma fu esposta dopo il suo assassinio il 4 maggio 1865, prima di essere tumulata nell'Oak Ridge Cemetery di Springfield, da dove venne poi riesumata nel 1901 per essere trasferita nel Lincoln Memorial di Washington. petronius oo)
    2 punti
  13. Categoria gettoni Autorità emittente: Opera dei malati e dei giovani bambini poveri di Levallois-Perret, Francia Valore nominale: 25 kg di carbone Peso: 4,280 g Diametro: 30 mm Metallo: Rame Descrizione del dritto: BON POUR 25 Kgs . DE CHARBON Descrizione del rovescio: OEUVRE / DES MALADES / ET DES / JEUNES ENFANTS / PAUVRES / LEVALLOIS – PERRET --- 1899 Descrizione del taglio: liscio Note storiche e numismatiche: Buono per 25 kg di carbone dispensato dall'Opera dei malati e dei giovani bambini poveri di Levallois-Perret, un comune francese situato nel dipartimento dell'Hauts-de-Seine, nella regione dell'Ile de France Provenienza: eBay, 2013 apollonia
    2 punti
  14. Sembrerebbe che abbia subito una pressione a morsa su entrambi i lati, tipo come se fosse stata chiusa tra una porta o in un cassetto, ovviamente non è cosi' perchè in tal caso le incisioni provovate dal legno sarebbero state più larghe ma il concetto è quello, forse un cassettino metallico chiuso con troppa fretta, ma sto' lavorando di fantasia tra un po' ipotizzo l'arrivo dei piemontesi !!! :D
    2 punti
  15. Io tre anni fa andai a visitare Napoli assieme ad un amico che ha i parenti in provincia di Caserta, a Teano, mi portò anche a visitare l'Anfiteatro di Santa Maria di Capua Vetere e il Palazzo Reale di Caserta, gran bei posti quelli, peccato solo per le condizioni in cui versano.. osservandoli mi sono proprio domandato dove finiscano i soldi in gestione ai beni culturali.. son convinto che se mettessimo la gestione delle beni culturali nelle mani di dirigenti giapponesi l'Italia diverrebbe il primo paese al mondo, non solo per quantità e qualità dei monumenti ed opere d'arte, ma anche per l'organizzazione e l'efficienza della manutenzione, ordinaria e straordinaria. Invece ci tocca soffrire guardando il Paese andare allo sfascio.
    2 punti
  16. Lo sai che forse sono in grado di farti il nome di colui che ha addentato questa poastra? Ci puoi arrivare anchw tu: basta osservare il punto dove è stato morso il povero Ferdinando. ........ Vabbe dai non voglio farvi rimanere sulle spine. .... il suo nome è Dracula!
    2 punti
  17. 50 lire Littore 1931 IX Valore nominale: 50 LIRE Peso: 4,4 gr. Diametro: 20,50 mm Metallo: Oro 900/1000 Descrizione del dritto: Busto del Re in uniforme volto a sinistra, attorno: VITT • EM • III • RE •. Sotto il collo del Re, lungo il bordo, i nomi dell'autore (G. ROMAGNOLI) e dell'incisore (A. MOTTI INC.). Descrizione del verso: Littore con fascio littorio appoggiato sulla spalla sinistra che procede verso destra. A destra in basso indicazione del valore (L. 50) sotto al quale vi è l'indicazione del millesimo e dell'anno dell'Era Fascista, in corrispondenza a sinistra segno di zecca ( R ) . Descrizione del bordo : Lievemente rigato Tiratura : 19.760 monete
    2 punti
  18. Sono grato a tutti gli amici per le parole di apprezzamento delle mie monete. Dopo averne postata una di Filippo II di Macedonia, non posso trascurare il suo illustre successore e quindi aggiungo un tetradramma di Alessandro Magno proveniente dalla stessa asta di quello del genitore. Categoria monete antiche: Autorità emittente: Alessandro III, il Grande, re di Macedonia (336-323 a. C.) Valore nominale: Tetradramma Peso: 16,88 g Diametro: 31-32 mm Metallo: Argento Descrizione dritto: Testa di Eracle con copricapo in pelle di leone, a dx Descrizione del rovescio: AΛEΞANΔΡOΥ, Zeus seduto sul trono con aquila e scettro, a sx; KH nel campo a sx Descrizione del taglio: Liscio irregolare Catalogazione: Price 2942; Müller 1244 Note storiche e numismatiche: Zecca di Perge (Panfilia), ca. 194/93 a. C. La scritta in greco sul rovescio si traduce ‘di ALESSANDRO’, sottinteso ‘moneta’. La moneta presenta una leggera ribattitura sul diritto. I tetradrammi di Alessandro Magno sono coniati nello standard ponderale attico (1 dramma = ca. 4,25 g) e pesano quindi sui 17 g mentre quelli di suo padre Filippo II, coniati nel piede traco-macedone basato sulla dramma di ca. 3,6 g, pesano sui 14,4 g. Provenienza: Gorny & Mosch 215 (ottobre 2013), lotto 795 apollonia
    2 punti
  19. salve, avrei bisogno di un vostro aiuto per questa piccola moneta. non ho a disposizione misura e peso. grazie R. ANASTASIUS ma è ufficiale o vandala????
    1 punto
  20. Biglietti del treno fatti, ci si vede al convegno :)
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  21. Sulla foto di sinistra è distinguibile una trinacria simbolo della Sicilia, e nella foto a destra c'è scritto AG sigla della provinciadi Agrigento.Visto che Agrigento viene siglata AG dal 1928 ( perchè prima si chiamava Girgenti GI) il piombo può essere di origine 'quasi' recente ... non so dirti di preciso da dove viene però.Spero di esserti stato d'aiuto , aspetta il parere di altri esperti e buon anno anche a te.
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  22. Taglio: 2 euro Nazione: San Marino Anno: 2012 Tiratura: 627.249 Condizione: SPL- Città: Milano Taglio: 2 euro Nazione: San Marino Anno: 2013 Tiratura: 592.624 Condizione: SPL Città: Milano
    1 punto
  23. Rivedevo anche per cercare qualche ulteriore riflessione su queste monete, che risulterebbero rare oggi per noi, leggendo i dati di coniazione della stessa come riportati dal Cipolla. E' vero che fu coniata, sia con Filippo II, poi con III e IIII e anche sotto Carlo II con Maria Anna d'Austria Reggente e Madre, ma effettivamente qualche differenza anche numerica c'è. Con Filippo II abbiamo coniazioni anche importanti e che variano, si passa dalle 45.800 del 1581 alle 406.000 del 1598 ; in pratica abbiamo un aumento verso fine Regno che continua anche nell'anno successivo ; con Filippo II comunque si mantengono importanti con dei picchi intermedi come nel 1586, 1587, 1592, 1595. Per esempio, se confrontata con una moneta che per noi è più agevole vedere, la parpagliola la stessa è vero che ha un picco nel 1594 di 922.116, però poi si stabilizza negli altri anni su valori decisamente più bassi, come nel 1598 con 98.580 e nel 1599 con 116.250. Probabilmente nel circolante influiscono anche fattori di contraffazioni, imitazioni, falsificazioni numerosi e ingenti della stessa, anche se il soldino stesso annovera imitazioni a Passerano e Castiglione. Proseguendo con le coniazioni dei soldini negli anni, le stesse con Filippo III e IIII diminuiscono di molte unità ; nel1610 sono per esempio 79.016, con l'inizio del Regno di Filippo IIII nel 1621 diventano 65.040, quindi le coniazioni continuano, ma non sono ingenti, rispetto a Filippo II diminuiscono comunque. Invece aumentano di molto sotto Carlo II, nel periodo di Reggenza della Madre Maria Anna con 372.600 negli anni 1672 e 1673 per salire vertiginosamente nel 1674 con ben 1.188.648. E' anche vero che questi soldini col busto di un Carlo II giovanile li ritroviamo anche ora con una maggiore facilità, infatti sono indicati con rarità R usualmente. Quindi dati da riflessione, che un po' spiegano, anche se non completamente, il vuoto tramandato di pezzi di questa moneta con Filippo III e IIII, mentre spiegherebbero la presenza di un numero più consistente che rimane a noi oggi per Filippo II e Carlo II.
    1 punto
  24. Ciao a tutti. In questo periodo mi sto avvicinando molto alla monetazione del senato di Roma in epoca medievale ed ho recentemente dato un'occhiata alle discussioni del forum che trattano della zecca capitolina, soffermandomi su questa interessante raccolta di spunti numismatici tratti dagli Annales Ceccanenses. In questo stesso periodo sto rileggendo per l'ennesima volta il libro "Storia di Alatri" del prof. Angelo Sacchetti Sassetti (fondamentale opera, edita nel 1947, sulla storia della cittadina ciociara) e mi sono accorto di un passaggio a cui altre volte non avevo fatto caso. Il periodo storico di riferimento sono i primi anni 70 del XII secolo, nel bel mezzo di alcune trattative di pace tra Papa Alessandro III e Federico I il Barbarossa. La cronaca del Sacchetti Sassetti riporta una sentenza del Papa in merito alla disputa per la definizione dei confini tra Alatri e Frosinone attingendo ad alcune pergamene conservate presso l'Archivio Capitolare di Alatri, datate 1173-1174. Sempre dal testo, apprendiamo che "...La causa, lunga e dispendiosa, costrinse il Comune (di Alatri) a contrarre alcuni debiti, tra i quali uno di 50 lire di denari provisini, pagate per esso al Papa dal vescovo Leone...." La zecca romana dovrebbe aver prodotto il denaro provisino a partire dal 1184; i provisini di cui al testo in parola sono dunque la moneta francese in voga nel lazio meridionale in quel periodo? Grazie per ogni chiarimento, un caro saluto brozzi
    1 punto
  25. Sì, si tratta di caratteri arabi. La moneta è un pezzo da 1 fils iraqeno del 1931 (anno arabo 1349) coniata durante il regno di Faisal I La prima foto va ruotata di 180°
    1 punto
  26. Il commento di Matteo in diversi punti mi ha letteralmente tolto le parole di bocca, come s'usa dire. A parte che oggi si usa il grado FdC come fossero caramelle in regalo, questo atteggiamento è decisamente ancora più sbagliato nel caso della moneta in questione: una moneta difficile da trovare "perfetta", tagliente e brillante e magari anche patinata. Come precedentemente avevo scritto, il problema prima di tutto risiede nelle fotografie proposte; Non che queste siano scadenti, non fraintendetemi, ma non sono davvero all'altezza della moneta che rappresentano. Anni fa Renato la posto quando era ancora sigillata. Aveva una brillantezza incredibile, una freschezza notevolissima ed una pulizia di rilievi davvero particolare. Questa impressione successivamente mi è stata confermata quando ho esaminato l'esemplare in mano. E' vero... ha i suoi segnetti... ma come può non averli una moneta grande 35,5mm e pesante 20 grammi? Parliamoci chiaro... neanche un miracolo la salverebbe da simile cosa... questa al tempo era denaro, e come tale veniva trattato (leggasi: coniato, stipato, trasportato --> sbatacchiato, speso ---> toccato con le mani più sporche/unte/grasse... e chi più ne ha più ne metta). Ritorniamo alla questione madre: E' più chiaro ora "l'assurdità" della ricerca dell'esemplare "perfetto"? (senza segni, patina bella (magari pure originale) lustro accentuato che gioca a ping pong riflettendo bagliori ad ogni inclinazione della moneta e cose di questo genere... Ma per ricercare l'esemplare "perfetto" (e esiste)... ma quante fortuite coincidenze dovrà mai incontrare stà moneta? E' più facile allora vincere la lotteria di capodanno... permettetemi l'iperbole. Torniamo ora all'esemplare di Renato, di cui la foto proposta non rende il dovuto merito. E' un esemplare che SE ha circolato, ha circolato pochissimo. I rilievi sono freschissimi... puliti, ha qualche segno di contatto... ma allora non è più FdC? (lasciamo perdere il FDC inflazionato di oggi...) E' lavato... forse questa è la sua pecca più vistosa (per me)... ma teniamo presente che se una moneta ha un pregio, molto difficilmente ne avrà altri su altri fronti (e chi colleziona predecimali capisce 1000 volte meglio il significato di questa affermazione). Il primo esemplare è notevole. Davvero. Per me (personale gusto) è lavato, ma cercare di migliorarlo è mooooolto difficile. Freschezza e pulizia dei rilievi gli conferiscono una marcia in più. Il secondo non mi piace. parlo sempre di gusto personale, intendiamoci. Non mi piace la patina, le sue iridescenze un po troppo marroni, e l'impronta abbastanza vistosa. Prima accennavo al "traguardo" di trovare un esemplare che racchiudesse quanti più pregi in uno. Ne ho visti tanti (ma taaaanti). Diversi dichiarati eccezionale, di gran qualità e chi più ne ha più ne metta... A mio gusto ho trovato questo compromesso. Ha i suoi segnetti (contenuti però, e non sul ritratto) ed ha la sua brava impronta digitale nella patina (non molto vistosa). però ha un gran lustro, il bordo è "perfetto"... e me lo tengo stretto. Scusate della prolissità del post, ho cercato di argomentare come Renato (che ho imparato a conoscere e ad apprezzare in questo ultimo periodo) chiedeva, e come Matteo mi ha spronato ancora di più a fare. Un cordiale saluto
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  27. Buona Domenica @@Giovanna Prima di tutto, tanti auguri e poi........Grazie. Milano, Venezia.... per chiudere il cerchio, manca solo la città delle 3T :blum: ciao luciano
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  28. QUALITà DELLE MONETE INTRODUZIONE Lo stato di conservazione di una moneta è da sempre oggetto di controversia fra collezionisti, operatori del settore ed appassionati. La difficoltà nellattribuire una precisa qualità ad un esemplare è impresa ardua: ho reputato utile codificare un metodo di classificazione che possa essere di risposta alle perplessità di molti, soprattutto di chi non ha una grande esperienza, ed offrire una semplice ed immediata risposta a quanti operano in questo difficile campo. Ho adottato un sistema collegato agli stati di conservazione già esistenti, BB, SPL, FDC, con una formula lineare numerica e progressiva che suddivide ogni livello di qualità in dieci parti, e consente di attribuire un valore di conservazione con lo scarto di un decimo per volta. SCALA DEGLI STATI DI CONSERVAZIONE Lo stato di conservazione delle monete è regolato per convenzione da vari gradi, indicati con una scala che va applicata con scrupolo e professionalità. In un progetto che ritengo possa offrire la maggiore flessibilità possibile ho inserito sette gradi di conservazione. Essi sono, dal grado più basso: M4 M = Mediocre Stato di conservazione modesto, da attribuirsi a moneta molto usurata con parti delle legende non leggibili e contorni non definiti. Non collezionabile, fatta salva la rarità. D16 D = Discreto Stato di conservazione poco più che modesto, non in uso nei manuali per collezionisti, e nemmeno nelle aste pubbliche, categoria che indica una moneta lisa ed usurata con rilievi riconoscibili e tracce di usura evidenti, fatto salvo il grado di rarità ed il valore dellintrinseco contenuto. B28 B = Bello Grado di conservazione non in uso, indicante una qualità poco ricercata, per moneta molto usurata con rilievi leggibili ma in genere non piacevole allo sguardo: anche in questo caso il valore sta nella rarità e nellintrinseco contenuto. MB32 MB = Molto Bello è uno stato di conservazione quasi gradevole, con percentuali di usura intorno al cinquanta per cento della moneta nuova; anche in questa qualità, fatte salve le rarità, anche le più modeste, il valore è dato dallintrinseco contenuto. BB49 BB = Bellissimo Si tratta di una moneta gradevole con segni di usura che non devono essere superiori al trenta per cento della moneta nuova. Questo è il primo stato di conservazione in cui una moneta inizia ad avere un valore superiore allintrinseco, anche nel caso non fosse rara. SPL51 SPL = Splendido Indica uno stato di conservazione già molto ricercato soprattutto per le rarità piccole e grandi; questa qualità rappresenta una moneta che ha circolato pochissimo, e conserva ancora i riflessi della coniazione con rilievi integri e tracce di usura che non devono superare il dieci per cento della moneta nuova. In questo stato di conservazione anche le monete comunissime assumono un valore di molte volte superiore allintrinseco. FDC69 FDC = Fior di Conio Non presenta segni di usura; molto ricercata per la qualità, questa conservazione è molto rara anche per esemplari comunissimi, la moneta conserva la freschezza dellesemplare appena coniato, ed il suo valore sale moltissimo rispetto agli stessi esemplari di qualità diversa. ECZ ECZ = Eccezionale Moneta che costituisce una eccezione, rispetto ad una norma che essa deroga in senso superlativo, straordinario o formidabile. Lesemplare Eccezionale non presenta tracce di usura né segni di contatto, né colpetti da conio ma è caratterizzata da uno stato di eccezione. In questo caso il valore è per specialisti o amatori. è una moneta intonsa. Questo va inteso per tutti i gradi di rarità. Naturalmente anche in questo caso esiste leccezione, perché un esemplare rarissimo in uno stato di conservazione anche inferiore può essere considerata una moneta Eccezionale. FS FS = Fondo Specchio o Proof è una moneta coniata con trattamento speciale dei fondi chiamata anche Proof. Per le monete con i Fondi a Specchio si usano coni particolari e tondelli lucidati e satinati. Si tratta di una pratica iniziata intorno alla seconda metà del 600. La moneta con i Fondi a Specchio può anche presentare tracce di usura, ed essere quindi in conservazione BB o SPL perchè ha circolato, seppur nata con i fondi a specchio: sono le monete di ostentazione, o presentazione. Il loro valore è indicato dalla domanda, non è molto ricercata tra i collezionisti perché ha dei costi esorbitanti, ma non è stata coniata per la circolazione, e quindi non è vissuta. Le prime monete particolari con i fondi a specchio furono le Corone di Re Carlo II dInghilterra coniate dalla Zecca Reale inglese nel 1662. Esse avevano una tiratura molto limitata, in quanto servivano alla presentazione della monetazione del Re e quindi la cura da adottare per la preparazione e la coniazione di queste monete era molto costosa. In seguito vennero emessi cofanetti speciali con serie di monete complete: la prima, del 1746, era considerata di presentazione. Oggi queste serie sono elementi di speculazione, e tutte le zecche del mondo (come la Germania negli anni trenta ed in seguito la Repubblica di Weimar) hanno emesso monete in Fondo Specchio. Dalla seconda guerra mondiale in poi tutti gli stati sovrani hanno coniato monete con i Fondi a Specchio o Proof. Negli ultimi anni è nata una nuova condizione di conservazione: BU (Brilliant Uncirculated, cioè senza segni visibili a 30 ingrandimenti di microscopio), che risponderebbe al nostro eccezionale. Questa nuova qualità, che si differenzia dal Fondo Specchio, ha i fondi neutri e non satinati. Si tratta di monete di raffinata fattura, e tutte queste varianti di conservazione moderne hanno costi molto alti. LA CONSERVAZIONE E LUSURA DELLE MONETE Lusura di una moneta o consumo avviene per effetto dello sfregamento con altri materiali o denaro, variabile a seconda della loro natura, deteriorando e logorando la superficie per effetto delluso prolungato, determinando diminuzione del peso del metallo. Tutte le monete, soprattutto le decimali, hanno avuto un uso quotidiano dovuto sia ad operazioni di ordinario commercio, sia rientrando in grosse quantità per transazioni con spostamento di capitali piccoli e grandi. Esse, in passato, circolavano pochissimo, quasi esclusivamente nei pezzi in rame, un po meno in argento, quasi nulla in oro. Questultimo era molto raro, di difficile reperibilità e appannaggio delle caste più abbienti, (basti pensare che durante il Regno di Sardegna con una moneta da 20 Lire oro del periodo di Carlo Alberto o Carlo Felice o Vittorio Emanuele II si poteva acquistare una mucca, bene preziosissimo che bastava a sostenere lalimentazione di una famiglia numerosa, vita natural durante). Eppure queste monete, sia in oro che in argento, sono quasi sempre molto usurate ed in pessimo stato di conservazione: per la monetazione del Regno di Sardegna, tra le più difficili delle serie decimali, la bella qualità è introvabile. La motivazione è semplice: le monete in oro non circolavano o molto poco, quelle in argento avevano un uso corrente e tutte e due erano usate per transazioni commerciali; non esistevano istituti che compivano operazioni monetarie o creditizie, che custodivano valori o che si ponevano come intermediari nella circolazione: esse venivano custodite in forzieri privati o casseforti. Per i pagamenti, una volta effettuato il trasporto le casse di monete venivano affidate agli esperti che ne controllavano il peso e lautenticità ed in seguito i pezzi venivano contati dopo essere stati battuti su un marmo apposito per verificarne il suono argentino e aureo. Questa prassi veniva ripetuta migliaia di volte, con la conseguenza di usurare considerevolmente le monete, fino a causarne un sensibile calo di peso: in più occasioni con Regio Decreto lo stato disponeva il ritiro degli esemplari troppo deturpati o lisi, per sostituirli con altri nuovi di zecca. Questi infatti non solo si presentavano come estremamente consumati, ma soprattutto erano di peso non più corrispondente a quello originale, e venivano rifiutati sia dalla zecca che dal mercato. Questo passaggio giustifica la rarità delle monete anche comuni in conservazioni Fior di Conio o Eccezionali, mentre spiega la grande quantità di pezzi praticamente lisci presenti nellambiente numismatico: essi sono quelli rifiutati perchè di peso calante. Occorre molta attenzione nellacquisto di monete dichiarate in grande stato di conservazione. Sul cartellino che riporta la descrizione devono essere evidenziati i colpi o colpetti ripresi, che possono sfuggire ad una visione superficiale, bisogna poi controllare che non siano presenti difetti occulti, abrasioni cancellate e campi abilmente riparati, oppure bordi ripresi, come nel caso più classico, o monete di modesta conservazione lucidate e abbellite con tecniche e patine artificiali. Un altro problema sono le righe o graffi di conio che presentano molti esemplari anche in bella qualità: essi venivano prodotti quando le monete appena coniate cadevano in un cesto o recipiente in legno e poi venivano contate a mano e riposte in un certo numero nei sacchi della zecca, che servivano per la distribuzione e per i pagamenti. Non è facile definire lo stato di conservazione di una moneta: dare una classificazione attraverso graduali suddivisioni specifiche è forse la più complessa delle operazioni che si compiono abitualmente in numismatica, sia per il rigore scientifico che deve essere applicato, sia perchè riuscire a riportare unopera coniata in più esemplari ad una categoria dellestetica che non passi attraverso criteri esclusivamente personali ma universalmente condivisi è impresa non semplice. La bellezza di un esemplare di moneta risiede nella corretta proporzione di tutti gli elementi intrinseci: stile, patina, qualità delle incisioni. Anche in presenza di abrasioni, colpi, usura dovuta a circolazione ed altro, occorre valutare la coordinazione e larmonica distribuzione dellinsieme. Ho creato una piccola integrazione ai gradi di conservazione del manuale, adottando una numerazione che possa coprire il divario che si riscontra fra i diversi gradi. Per ogni stato di conservazione sono indicati dieci numeri, e ad ogni numero corrisponde un decimo del valore che distanzia uno stato di conservazione da un altro, prendendo come riferimento un manuale qualunque. Ritengo che questa scala possa chiarire almeno in parte questo confuso argomento. Si parte dagli stati di conservazione M = Mediocre, D = Discreto, B = Bello, qualità che nei manuali in circolazione non sono presenti ma possono essere utili a collezionisti e mercanti per valutare una moneta, procedendo a ritroso del prezzo di un manuale che parte dallo stato di conservazione MB = Molto Bello o BB = Bellissimo. Quindi è opportuno servirsi dello specchietto per meglio comprendere. M = Mediocre M1 M2 M3 M4 M5 M6 M7 M8 M9 M10 D = Discreto D11 D12 D13 D14 D15 D16 D17 D18 D19 D20 B = Bello B21 B22 B23 B24 B25 B26 B27 B28 B29 B30 MB = Molto Bello MB31 MB32 MB33 MB34 MB35 MB36 MB37 MB38 MB39 MB40 BB = Bellissimo BB41 BB42 BB43 BB44 BB45 BB46 BB47 BB48 BB49 BB50 SPL = Splendido SPL51 SPL52 SPL53 SPL54 SPL55 SPL56 SPL57 SPL58 SPL59 SPL60 FDC = Fior di Conio FDC61 FDC62 FDC63 FDC64 FCD65 FDC66 FDC67 FDC68 FDC69 FDC70 ECZ = Eccezionale Poniamo un caso: una moneta da 5 lire del 1914 periziata BB/SPL può indurre a valutazioni diverse, perchè un normale manuale parte generalmente da MB o BB, e segue con SPL, FDC; il prezzo della moneta non ha valutazioni intermedie tra un grado ed un altro, il valore indicato sarà 8.500,00 euro per il BB e 12.000,00 per lo SPL. Il divario tra i due prezzi è notevole, e risulta difficile trovarne uno intermedio che rispecchi la qualità indicata nella perizia. Con questo metodo di applicazione, che attribuisce un valore numerico con gradi intermedi, se la moneta da 5 lire del 1914 è periziata BB46 il suo valore sarà 8.500,00 euro più 5 gradi corrispondenti ai valori numerali indicati nello specchietto, ovvero la differenza in euro tra gli 8.500,00 per il BB e 12.000,00 per lo SPL: 3.500,00. Dividendo questo valore per dieci avremo 350,00, che moltiplichiamo per i 5 gradi corrispondenti ai passaggi da BB42 a BB46, ottenendo 1.750,00: tale valore, aggiunto ad 8.500,00 ci permette di ottenere la giusta quotazione del 5 lire: euro 10.250,00. Scala del BB-SPL 8.500 8.850 9.200 9.550 9.900 10.250 10.600 10.950 11.300 11.650 12.000 BB41 BB42 BB43 BB44 BB45 BB46 BB47 BB48 BB49 BB50 SPL51 CRITERI DI VALUTAZIONE Osservare una moneta ed assegnarle un corretto grado di conservazione è difficile, e richiede una grande esperienza. Bisogna esaminarla attentamente, riguardarla più volte tenendo conto di tutta una serie di possibili alterazioni, valutarne i difetti palesi ed occulti e procedere alla perizia. Righe, graffi, colpetti da conio e da caduta, colpetti ripresi, lavature, patinature posticce ed altro influiscono in modo determinante sulla valutazione finale di una perizia. RIGHE E COLPI. I colpetti da conio sono piccoli e si susseguono per tutto il bordo e nel campo della moneta. Nella monetazione del Reame Sardo sono più evidenti ed anche più marcati, si riconoscono perchè numerosi, piccoli e netti, e non presentano abrasioni da lima, martello o altro. I colpi da cadute accidentali sono molto più evidenti e deturpanti, si possono notare molto bene quando gli esemplari presentano tracce di restauro, quasi sempre occultati da patina artificiale. Le righe da conio sono infinitesimali e contrastano con le righe da usura o accidentali perchè le prime, anche se evidenti non danneggiano la qualità se non nel valore, le seconde invece presentano sempre tentativi di restauro, con levigature prodotte da piccoli flessibili a forte velocità. PATINE. Le monete dovrebbero essere collezionate nello stato in cui si trovano, come oggetti storici e vissuti, ma purtroppo è molto diffusa la pratica di lavarle con liquidi speciali, che oltre ad eliminarne il fascino ne asportano anche la patina originale, un piccolo pezzo di storia trascorsa nel tempo che ha impiegato a formarsi. Le patine che si possono trovare nelle monete di tutti i tempi sono di vari tipi: patine da terra, sabbia, carta, legno, velluto, pelle, ed altro. La patina posticcia invece ha la particolarità di coprire i difetti e si differenzia da una patina originale perchè è sempre uniforme e senza ombre o riflessi, con colori molto forti. GIOIELLERIA. è necessario porre attenzione perché molte monete provengono da manufatti di gioielleria, pratica questa molto diffusa nel XIX e XX secolo. Le monete venivano indossate in gioielli quali collier, pendagli, ciondoli, anelli, bracciali o spille, indossati per ostentazione o per sfoggio. Esse venivano saldate o chiuse nel gioiello con delle graffette, e con il tempo e luso si sono alterate al contatto con la pelle e con le stoffe. Essendo state saldate con altri metalli si sono deturpate. Restano poi segni molto evidenti delle graffe di chiusura quando vengono rimosse dalla montatura e quando viene tolto lappicagnolo per eliminare la saldatura. Queste imperfezioni vengono magistralmente eliminate, ed i colpi abilmente ripresi. Per altre monete vi era lusanza di praticare un foro di sospensione ed indossarle come pendenti, oppure ostentarle in catenelle da orologio. Questi fori oggi vengono otturati, ma anche in questo caso restano le tracce del restauro. RITRATTI. In monete molto lise vengono in alcuni casi ricostruiti i lineamenti del viso e rifatti capelli barba e baffi del ritratto. Questi rifacimenti avvengono a mezzo di incisioni. I lineamenti del viso e del busto appaiono decisamente marcati, mentre i capelli, la barba ed i baffi si distinguono perchè troppo differenti rispetto alla parte restante della moneta, generalmente molto lisa. VARIANTI. Vi sono monete abilmente contraffatte per creare varianti alla moneta campione, o per contraffare monete molto rare. Una particolare alterazione avviene nei segni di zecca, nelle date o nei punti. I segni di zecca vengono abilmente cancellati, come anche i punti, mentre i numeri delle date vengono modificati o sostituiti: il tutto praticato su monete autentiche. Questa usanza risale agli anni 70 e 80; gli alteratori sostituivano le lettere del segno di zecca, come nel caso della zecca di Torino durante loccupazione napoleonica: sul rovescio veniva sostituito il segno di zecca francese A di Parigi con la lettera U, zecca di Torino. Anche nel caso delle monete prova, o prove di stampa del Regno dItalia è stata cancellata la dicitura per farle entrare nella normale circolazione: si tratta di monete autentiche, coniate in zecca, ma nate come Prove. Nel collezionismo numismatico esiste una grande quantità di monete varianti. Si tratta di una serie che sovente nasconde uninsidia: infatti tutti gli esemplari con piccole parti di conio mancanti differiscono dalla moneta campione, costituendo pertanto variante. Ritengo che si possa considerare variante una moneta con una imperfezione non provocata dalla mano delluomo come un conio decentrato, sovrapposizione di simboli o lettere come accade sui bordi delle monete di Sardegna di Carlo Felice, o segni di zecca più piccoli, o punti in più. Quando invece una lettera, o un simbolo, o un punto o altro sono mancanti, suscitano inevitabilmente un legittimo sospetto di contraffazione. Qualcuna di queste varianti esiste, ma trattandosi di un argomento estremamente delicato è bene procedere con estrema cautela. STILI. Lo stile di una moneta si distingue dal conio. Le prime monete coniate presentavano sempre unincisione nitida con i Fondi a Specchio ed un brillìo splendente. Queste erano le prime monete che venivano portate ai regnanti per constatarne la bellezza e la qualità: erano le monete di presentazione o di ostentazione, ed in genere erano di bello stile. In seguito, con lusura del conio la moneta, seppur in qualità Fior di Conio non presentava più incisione nitida e Fondi a Specchio, mentre spariva il brillio e lo stile appariva quasi amorfo, perchè il conio consunto non rifletteva più la forza della bella qualità. Quindi si provvedeva a passare ad un conio nuovo e si ricominciava la battitura, con un conio uguale ma quasi sempre dal diverso stile.
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  29. OK adesso ho capito cosa intendevi :D Sent from my Nexus 5 using Lamoneta.it Forum mobile app
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  30. Nickname: Arciduca Taglio: 1 Euro Nazione: San Marino Anno: 2013 Tiratura: 456.205 Condizione: spl Città: Trieste Note: :yahoo: E qui un grande monumento al tabaccaio!!!! :air_kiss:
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  31. Francesco si, è proprio una medaglia riguardante la piccola e florida cittadina di Curti! :lollarge: Confinante anche con Santa Maria Capua Vetere, anche nota come l'Antica Capua, sede dell'Anfiteatro Campano (il primo Anfiteatro del mondo, dal quale presero spunto per la costruzione del Colosseo romano!) e sede anche della Scuola dei Gladiatori, nella quale visse e lottò il gladiatore più famoso del mondo, Spartaco, oggi noto in tutto il mondo grazie alle varie produzioni cinematografiche di Hollywood con il nome di Spartacus! Tra l'altro città dalla quale provengono anche diversi nostri amici forumisti di Lamoneta, non meno importanti di Spartacus! :P La medaglia l'ho ricevuta in dono, o meglio, a dire il vero me ne sono quasi appropriato io deliberatamente, visto che è saltata fuori dopo essere stata chiusa e dimenticata a casa di un mio familiare per molti decenni, purtroppo, ma tutto è bene quel che finisce bene perchè poi l'ho rinvenuta io.. :lol: Oltre alle medaglie acquistate, è possibile postare per il Concorso anche quelle rubate nell'anno 2013, vero?! :rofl:
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  32. A giudicare da diverse monete postate alcuni utenti non hanno compreso che possono concorrere solo quelle acquistate dal collezionista nel 2013; ad ogni modo, tolta la buona memoria di qualcuno oltre lo spirito di osservazione, è difficile dimostrare che quel dato collezionista sta presentando una moneta acquistata precedentemente al 2013. Detto questo e considerato che ognuno dovrebbe cercare di essere il più onesto possibile (anche in sede di votazione, non autovotandosi la moneta presentata, ad esempio o facendo gruppetti per dirigere voti su determinate monete che rappresentato, sempre ad esempio, determinate aree del Paese es. nord-sud o ovest -est ecc.ecc. ) occorre osservare che -credo - lo scopo ludico del concorso sia far partecipare il maggior numero di utenti possibile, vedere tante tante monete, lustrarsi gli occhi ed approfondire aspetti o questioni che poco o per nulla si conoscevano...quindi credo che alla fine importi poco la data di acquisto...l'importante è divertirsi e divertire!!!
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  33. io questa domanda l'ho già letta e ho anche risposto, essendomela già fatta da parecchio, nel post 173( allego estratto): 8) .....colpendo il piccolo collezionista si ingenere timore nella massa, ergo ad es, nessuno più comprerà su internet, o diminuiranno gli acquisti in rete! Visto dal punto di vista della tutela può anche andarmi bene ...... Vedo che l'orizzonte comincia a disvelarsi..a onta di sorrisi da pescecane distribuiti ai vari tavoli di incontro... P.s. Lasciami dire ( per esperienza diretta) che le indagini di cui parli sono SEMPRE state estremamente invasive...solo che le notizie al riguardo, a parte qualche trafiletto sulla stampa locale, non giravano...adesso tra blog e internet, sappiamo molto più di prima.E' aumentata la "consapevolezza" non la frequenza..o meglio non così tanto come sembra..è solo un illusione numerica.
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  34. Prendere vari cataloghi e confrontarli mi sembra la soluzione migliore... visto che ognuno ha modi e criteri diversi di giudicare il grado di rarità Ciao, Dario
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  35. Ma dove si evince quanto asserisci, legioprimigenia, circa l'obbligo di legge della tracciabilità ante 1909 e che il commerciante debba rilasciare tale dichiarazione ?
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  36. Categoria Monete Moderne Autorità emittente; Pietro Leopoldo di Lorena Granduca Di Toscana Valore nominale; Francescone Peso;27,50g Diametro;41mm Metallo;Argento Descrizione del dritto; busto a testa nuda a sinistra, legenda PETRVS LEOPOLDVS .D.G.P.R.H.ET.B.A.A.M.D.ETRVR Descrizione del rovescio;Stemma ovale,coronato,su croce di Santo Stefano e fregiato del Toson ', oro attorno DIRIGE DOMINE GRESSVS MEOS Descrizione del taglio; Ornato Note Variante R2 Busto a sinistra
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  37. Rispetto il tuo parere ma non lo condivido e ti spiego il perchè. Innanzi tutto non mi sembra vero che avere una collezione in FDC sia cosa semplice basta avere dei soldi, ci sono monete che anche se hai i soldi trovare in fdc e molto difficile mi vengono in mente le lire coniate durante la repubblica napoletana sotto Giacchino Murat, tondelli difficili da trovare in ottime condizioni, ma anche grani e tornesi coniati a nella zecca di Palermo anche se dopo l'ottocento sono difficili da trovare in fdc (se non impossibile), certo tu mi dirai bastano i soldi, ma se hai soldi a sufficienza per comprarti una lira di Giocchino Murat in FDC hai anche i soldi per comprarti un asse romano di Giulio Cesare o qualsiasi altra moneta romana che tu desideri per fare ciò ci sono i broker che fanno tutto il lavoro per te. Qui si discute infatti della stessa moneta identica l'unica cosa che cambia è il millesimo , la prima millesimo raro ma le condizioni sono in mb l'altra la stessa moneta ma con un millesimo comune ma in fdc, io preferisco la fdc perchè quando l'ammiro potrò vedere tutto il suo splendore, invece di stare li ad immaginarmi i contorni. Paragonare una moneta antica ma ovviamente logorata da tempo con una in proof secondo me non ha alcun senso senso, e come paragonare una professoressa laureata in 5 facoltà ma con 80 anni di eta, ad una ragazza di 18 anni formosa. Anzi secondo me possedere il millesimo raro non identifica per forza il collezionista studioso, secondo me chi vuole studiare una moneta ha per forza di cose bisogno di avere davanti un tondello più perfetto possible, per fa si che possa trovare particolarità che in un mb non potrebbe mai vedere, so bene che il mio esempio é un pò forzato, perché una moneta con un altro millesimo é probabile che sia anche stato coniato con un altro tipo di conio e che quindi abbia particolarità che non si troveranno in un altro di migliore qualità. Chiudo dicendo che secondo me quando hai una moneta con millesimo raro l'unico vantaggio che si ha è che al momento in cui la si vuole vendere si avrá maggiore probabilità di farci un plus valore visto appunto la suo rarità, mentre per una comune visto appunto la sua disponibilità al massimo ci potrai are i soldi spesi, ma comunque questi sono discorsi che fanno persone che vendono la proprie monete quindi a me questo discorso non mi tocca.. Buon anno Fabio
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  38. OFF - TOPIC non vale in quanto acquistata nel 1994. Regno di Napoli Carlo d’Asburgo arciduca d’Austria, 1707-1734. I periodo: (1707-1711) Carlino 1707 Napoli Argento grammi 2,188 diametro 20,01 D/ CAR•III• REX• - HISP • ET • NEAP • testa laureata e busto paludato a destra, sotto •[iM]• Rv: FIDE • ET - ARMIS• stemma coronato, in basso 17 - 07 Moneta Rarissima. Spink & Tai Zurigo Asta 52 n. 1232 26/10/94 Pannuti Riccio 2 MIR 316 Nota: Unica moneta battuta come Carlo III poi Vi d'Asburgo I cataloghi la classificano per Molto Rara, incluso il MIR, a mio giudizio assai meno frequentemente appare di monete date per R3. Il conio è lo stesso dell'esemplare di Sanni con l'eccedenza di metallo nel campo al rovescio.
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  39. Denaro tornese di Campobasso per Nicola II di Monforte; per confronto allego un estratto dall'opera "Il denaro tornese nell'Italia meridionale" di Davide Fabrizi Io leggo abbastanza distintamente NIC......COM nel dritto e CAM nel verso Ciao Mario
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  40. Con le mie adoro fare delle comparazioni di prima e dopo, si puo' cogliere le diversita' dell'assetto urbanistico, ma il più delle volte con rammarico...
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  41. Passiamo adesso ad un'altra bella monetina...ero indeciso quale acquisto più bello in argento postare per la sezione 1500-1800 e alla fine ho optato per questo che segue, anche perchè è un tondello che ha un racconto storico curioso ed interessante Autorità emittente: Ferdinando II de' Medici (Granduca 1621-1670) Granducato di Toscana monetazione per Livorno Valore nominale: luigino Peso: 1,78/2,25 gr Diametro: 19/20 mm Metallo: argento Descrizione del dritto: testa del Granduca rivolta a dx con corona dentata e capelli lunghi, sul giro FERDINAND . II . MA . D . E . V . Descrizione del rovescio: scudo con 3 gigli dentro un cerchio e sormontato da una corona, tra le punte della corona . 1662 . , sul giro SOLIDEOVITR . HON .ETG N.b.: esistono numerosissime varianti di legenda sia al D/ che al R/ Descrizione del taglio: liscio Provenienza : asta Crippa Cronos 7 Catalogazione : MIR 60/5 (NC) Note storiche e numismatiche: questa moneta fu coniata dalla zecca di Firenze per Livorno sulla falsa riga del luigino francese e utilizzata nei mercati del Levante. Il Luigino arrivò nell'impero ottomano ed ebbe un successo particolare in Turchia dove era pratica comune delle donne utilizzare questi tondelli per bracciali orecchini collane e qualsiasi tipo di ornamento. Aumento a tal punto la richiesta che questa moneta divento una vera e propria merce e molti signorotti iniziarono a coniare privatamente contraffazioni del luigino con titolatura più bassa presso zecche minori per poi portarli in Turchia dove venivano pagati più del loro valore monetale, tutto ciò creò un vero e proprio squilibrio monetario tanto che fu smessa la coniazione del luigino. Molto interessante a tal proposito è anche questa discussione sul nostro forum http://www.lamoneta.it/topic/106212-luigino-per-livorno/
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  42. Autorità emittente : Cosimo III dè Medici ( 1670 - 1723 ) - Monetazione per Livorno coniata nella Zecca di Firenze Valore nominale : Mezzo tollero Data : 1683 Peso : gr. 13,49 Diametro : 38 mm. Metallo : Argento Diritto : COSMVS . III . D . G . MAG . DVX . ETRVRIAE . VI , busto coronato, in esergo nel giro .1683 . Rovescio : PRAESIDIVM . ET . DECVS , galera che naviga, in esergo LIBVRNI con sotto . 1683 . Catalogazione : MIR 75, CNI 20, GAL. L, 1, RMM.17 Provenienza : Asta Cronos 7, 2013 Commento : Una galera che naviga, i rostri, le vele, un mare tempestoso..., una immagine che fa sognare, il vascello e il mare, dove andrà e cosa porterà ? Commerci, traffici internazionali, il Levante....emozioni e sogni che portano una moneta.
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  43. Autorità emittente:Vittorio Emanuele III (1900-1943) Regno D'Italia Valore nominale: 1 Lira Peso: 5 gr. Diametro: 23 mm. Metallo: Argento 835/.. Descrizione del dritto: VITTORIO EMANUELE III - Testa nuda rivolta a destra , sotto SPERANZA Descrizione del rovescio: Aquila sabauda con ali spiegate e scudo sabaudo REGNO D'ITALIA in alto fra due nodi ; in basso il valore , la sigla di zecca tra due stelle e la data. Descrizione del taglio: FERT FERT FERT in incuso tra nodi e rosette Catalogazione: Mir Casa Savoia n.1145c Millesimo: 1905 ; Zecca di Roma , Tiratura : 700.069
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  44. La moneta è un bronzetto emesso da Valentiniano I e II° - Valente e Graziano - al R/ c'è la SECVRITAS REIPUBLICAE - ovviamente la zecca non si legge. A Mio parere il ritratto potrebbe essere di Valentiniano I
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  45. Chiedere ad un numismatico di rinunciare ad un catalogo cartaceo da inserire nella propria biblioteca è come chiedere a Berlusconi di rinunciare ad invitare le ragazze a casa sua quando organizza il Bunga-Bunga... :D
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  46. La qualità di una moneta nel tempo paga sempre.. Chi ci dice che prima o poi non salti fuori quella moneta rara in una conservazione superiore, ad un prezzo onesto?! Accontentarsi di una moneta rara in MB non mi sembra il massimo dell'appagamento... ma i gusti son gusti ovviamente.
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  47. Sono molto d'accordo con quello che scrive Numa Numa e vorrei provare a dire la mia da Archeologo Fallito. Credo che la comprensibile rabbia di @@Vincenzo colpisca però una delle poche cose buone che può vantare questo paese... il volontariato. So benissimo come ci si sente a pulire per anni i "cocci" del professore di turno senza una prospettiva per il futuro. Ma con chi ce la vogliamo prendere? con i volontari? questo mi sembra veramente un paradosso... Tu scrivi in un altro topic che sei pronto a rivolgerti verso le sedi opportune per denunciare "CONCORRENZA SLEALE", ma stiamo scherzando? E' come se l'ordine dei Medici denunciasse la "Croce Rossa". "Essere volontario o volontaria significa mettere il proprio tempo e le proprie energie al servizio degli altri, senza alcuna costrizione e senza desiderare nulla in cambio. Per alcuni, fare volontariato è una scelta di vita, per altri una vocazione, per altri ancora un modo per dare qualcosa, non solo agli altri, ma soprattutto a se stessi." Ogni organizzazione seria di volontariato ha poi dei "professionisti" che coordinano, ma il volontariato è fondamentale e per quel che mi riguarda non si tocca, altro che concorrenza sleale. Senza polemica, da archeologo fallito che oggi fa l'informatico e non certo per colpa dei volontari.
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  48. buonadomenica a tutti,io figlio di aiaccio,sono contento di trovare questa discuzione e se mi permetto vi posto un oggetto di bronzo di 23cm di diametro,anonimo,e sicuramente ,se non mi sbaglio per la patina del 800......
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