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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/05/14 in Risposte

  1. Io aspettavo di ricevere l'ultimo acquisto del 2013 ma tarda ad arrivare, e allora posto le fotografie che mi sono salvato in attesa di ricevere la moneta. Autorità emittente: Repubblica di Genova Valore nominale: Genovino I° tipo o, come lo chiamavano allora, Fiorino genovino. Peso: gr. 3,51 Diametro: 20 mm Metallo: Au 1000/1000 Descrizione del dritto: + ° I °A ° N ° V ° A gran trifoglio ritto - con 5 punti all'interno del castello/imago civitas Descrizione del rovescio: + ° CVNRADVS ° REX ° Descrizione del taglio: liscio Catalogazione ( facoltativa ): Lunardi 9, Varesi 5, Friedberg 351, CNI -vol III-pag 24: n. 62 e 63 Note storiche e numismatiche ( facoltative ): Gandolfi, De Simoni, Astengo, Pesce e Ricci ritenevano che la data di coniazione fosse precedente di circa 30 anni rispetto al 1252 (data nella quale fissavano la coniazione del genovino di II° tipo: Civitas Ianva). Roberto S. Lopez e i più recenti articoli di Monica Baldassarri ritengono invece che questo I° tipo sia stato coniato nell'anno 1252 e il II° tipo tra il 1280/85 e il 1290 Conosciamo 17 diversi simboli a fine legenda (ma forse alcuni sono "doppioni" in quanto molto simili fra loro), una particolarità di questo segno di zecchiere è che solo con il "gran trifoglio ritto" abbiamo esemplari con uno, tre e cinque punti all'interno del castello, evidentemente, per distinguere le diverse "coniazioni".
    7 punti
  2. Aumentiamo un pò il numero delle antiche in oro... - Autorità emittente: Onorio (395-423 d.C.) - Valore nominale: Solido, zecca di Ravenna - Peso: 4,48 gr. - Diametro; 18,68 mm. - Metallo: Au - Descrizione del dritto:DN HONORIVS P F AVG, Busto diademato, corazzato e paludato a destra. - Descrizione del rovescio: VICTORIA AVGGG/ R-V, L’Imperatore in abiti militari che tiene labaro e globo niceforo, calpesta un prigioniero. - Catalogazione: RIC 1287, Cohen 44 - Notizie storiche: questa moneta, coniata tra il 402-403/405-406 d.C., fa parte di una delle prime serie coniata a Ravenna, dopo che la città venne scelta come capitale nel 402 d.C. Non viene giudicata anche la (non) abilità fotografica, vero? :unsure:
    3 punti
  3. Raccolgo l'invito, non so se è la mia più bella ma sicuramente è una delle mie preferite. Autorità emittente: Fosdinovo - Maria Maddalena Centurioni moglie di Pasquale Malaspina Valore nominale: Luigino anonimo Peso: - Diametro: 20 mm circa Metallo: Argento Descrizione del dritto: HEC EST VIRTVTIS IMAGO (Questa e' l'immagine della virtù) Busto femminile rivolto a destra, con ricco chignon, fiocco e pettorale. Descrizione del rovescio: DEVS MEVS ET OMNIA (Mio Dio e (mio) tutto), Scudo con tre gigli e bisante, corona trigigliata. Ai lati dello stemma 16 66. Descrizione del taglio: liscio Note storiche e numismatiche: Non mi dilungo in merito all'affare dei luigini bastera' qui classificare questo esemplare come Cammarano n. 66a, al di la' delle numerosissime piccole varianti esistenti per questa tipologia e' da notare la rara e bella variante del busto. Il ritratto e' più fine ed elegante, la capigliatura e' più ricca ed elaborata e sulla spalla abbiamo un fiocco al posto del classico fermaglio a rosone. Provenienza: Asta MPO n.38 lotto 3256.
    3 punti
  4. La vita nota di una moneta non può che impreziosirla e la tracciabilità delle monete e la storia che hanno dovuto compiere per finire nelle mani dei collezionisti ne sono garanzia. Certo a volte sono passaggi scomodi, per i collezionisti stessi, lo sono ancor di più per chi lavora nella penombra e deleterie per coloro che le monete le trovano. Monete, accidenti a me, non ne ho mai trovata una. Me le sono sempre andate a comprare; spesso alle aste, se non altro perché i cataloghi sono pubblici e pubblicati. Ne hanno copia le questure, ci sono i nomi dei conferenti depositati, in caso di contestazione se ne dovrebbe venire a capo. Il collezionismo è fatto da tracce e le monete non escono dal nulla, più si va a ritroso nel tempo e più le monete devono lasciare una traccia, ancor più se parliamo di monete particolari, almeno nel secolo scorso qualcosa si potrebbe e si dovrebbe trovare. A volte mancano i cataloghi, oppure le informazioni sono abilmente cancellate (con patine, colpetti, ed altri mistri buffi). Così quando acquisto una moneta che considero “particolare” mi metto in testa che deve avere una storia: per rarità, per il periodo, vado avanti a scavare sin quando non riesco a ricostruire qualche passaggio. In alcuni casi si è fortunati, esistono delle tracce chiare, degli autentici sentieri facilmente percorribili è questo il caso del : Ducato di Modena Ferrara e Reggio Ercole II d'Este (1534 - 1559) Biancone sd (1556) Reggio in Emilia Argento grammi 4,842, diametro 29,61mm D/ HER • EST • II • DVX • REGII • IIII busto a sinistra, corazzato e barbuto Rv: (giglio) • R E G I I • (fiorone) • L E P I D I • stemma di Reggio di vecchio stile, di forma a cuore ornato da ricci. Contorno liscio ↑ Bibliografia: Ravegnani Morosini 27, MIR 1303, CNI cfr 179, Bellesia 68/G* (this). Provenienza: ex collezione privata R.E., 2004 ex Artemide III 4, 5 settembre 1996 n. 765 £. 1.800.000, ex Ratto Milano 24-26 novembre 1960 n. 363 per £. 18.000; ex Ratto Milano 23-25 maggio 1957 n. 506 £. 15.000. Sono stato fortunato nella ricerca. Il collezionista mi aveva detto, dove l’aveva acquistata, e trovando la moneta molto particolare con tracce di ossidazione al rovescio ho iniziato a cercare. E’ noto che Ravegnani-Morosini, cita per le monete con ritratto i vari passaggi in asta. La prima indicazione è l’asta Ratto 1957 ed è andata bene, ho confrontato la moneta ed il calco e corrispondono. Proseguo nella ricerca, con poca convinzione, mi pare già essere a ottimo punto con due provenienze più quella del venditore. Invece, mi compare sempre in un catalogo d’asta Ratto del novembre 1960, lotto 363, ed in questo caso è inequivocabilmente lei, abbassata a BB e venduta per £. 18.000. Mi rimarrebbe solo da verificare l’acquisto presso Asta Artemide III del 1996 per £. 1.800.000 ma non ho il catalogo e lo do per certo, non avrebbe ragione di avermi mentito il venditore. Nel 2005 acquisto da Nomisma il volume scritto da Bellesia e me la ritrovo al n. 68/G con la conferma delle informazioni. 55 anni di storia della moneta ricostruiti … ed è solo un “biancone”
    2 punti
  5. 1. Autorità emittente; Guglielmo Gonzaga duca di Mantova e duca del Monferrato 2. Valore nominale; soldo 3. Peso; 1,4 g 4. Diametro; 21 mm 5. Metallo; mistura 6. Descrizione del dritto; busto corazzato a destra 7. Descrizione del rovescio; corso d’acqua, barca e veduta di città; legenda: PLACIDUM SERVATE 8. Descrizione del taglio; liscio
    2 punti
  6. Non sono proprio un esperto ma colleziono cartoline paesaggistiche italiane da tanti anni. E con rammarico, perché piacerebbe moltissimo anche a me, posso dirti che non esiste un catalogo su tutte le cartoline italiane, nemmeno per un singolo comune. Troverai qualcosa se qualche collezionista locale ha voluto pubblicare un opuscolo attingendo dalle immagini della sua raccolta, ce ne sono a centinaia in tutta Italia di queste iniziative, ma non sono nulla di fronte a ottomila e più comuni e non considero le frazioni. Negli ultimi anni si usa anche il web: Te ne faccio vedere qualcuno a tema che ho realizzato, ne ho altri in costruzione: http://bankitaly.altervista.org/index.html Queste pubblicazioni locali : "XXXX in Cartolina" " Ricordi di XXXX" "Vecchia XXXX" e tanti altri, non saranno mai dei veri e propri cataloghi, di solito si inseriscono immagini salienti, solo una rappresentanza più o meno completa di tutti i principali luoghi di un dato paese. Anche il più grande collezionista del paesino più piccolo non può mai dire di aver terminato la propria raccolta, sta proprio qui il piacere della ricerca e della *scoperta*, giusto perchè non esiste un catalogo generale di tutto quello che è stato riprodotto in cartolina, quindi la collezione non si può mai considerare finita. Di un minuscolo paesino ne ho 17 e sono il più grande collezionista da quasi 40 anni, un mio amico ne ha 11 però ne ha 2 che mi mancano... anche se le mettiamo insieme non possiamo mai dire con certezza che con 19 immagini diverse abbiamo tutte le cartoline di quel paesino: http://montallegro.altervista.org/index.html (il sito è mio) proprio l'anno scorso ne è saltata una fuori, magari in futuro ne salterà fuori un'altra :)
    2 punti
  7. Grazie adolfos. Colgo l'occasione per fare i complimenti a te e a Paleologo per l'interessantissimo articolo che avete messo a disposizione del forum. Sono d'accordo con te, anche io credo che ci si riferisca in tutti i casi citati ai denari di Provins; non credo che avrò modo di visionare direttamente le pergamene, ma sarebbe senz'altro interessante conoscere la dicitura originale. Se può essere di interesse anche per voi, qualora dovessi imbattermi ancora in paragrafi che riportano notizie con riferimento ad aspetti numismatici, ve ne renderò partecipi. Un saluto
    2 punti
  8. Scusate ma io sono molto, ma molto arrabbiato !! a vedere quelle foto, ma sopratutto alla possibilità, se motivata, di vedere le monete che possiedono e che è possibile poterle toccare, studiare, ecc.... ma non solo a Vienna, dove personalmente non sono stato, ma ho fonte certa di tale possiblità. A Parigi alla bibblioteca nazionale, ho più volte personalmente richiesto, visto, toccato ecc... monete di inestimabile valore: parlo tra le altre delle 5 doppie d' oro di Carlo I° Cybo Malspina, od il ducatone di Alberico I° con le tre cervie.... Ugualmente a New York al museo numismatico, ho avuto tra le altre nelle mani il Ducatone del 1601 Di Alberico I°, senza nessuna difficoltà e burocrazia e questo più volte in tempi diversi.... Provate ad andare a Roma al palazzo Massimo e chiedere la possibilità di vedere una zecca di particolare interesse o che state studiando.... ??? Non vi prendono neppure in considerazione, neppure Vi rispondono, per educazione. Eppure il re Vittorio Emanuele III°, non certo un gran re, ma sicuramente un eccelso collezionista numismatico medioevalista, ha lasciato la sua raccolata a noi, al Popolo Italiano. Non voglio poi pensare a quante per e con "varie motivazioni" non sono più presenti all'appello perchè " prestate" a Chi? e chiudiamo. Da precisare che anche a Roma fanno vedere in bacheche una minimissima selezione di monete, ma provate a chiedere quelle di vostro interesse? Pubblicamente ringrazio anche alcuni musei italiani, che non nomino, per evitare possibili seccature al direttore, che mi hanno permesso di avere visione di quanto da loro conservato, con molta cura e diligenza . pierboni
    2 punti
  9. @@fabione191 chiama e io rispondo. Ultimo acquisto del 2013: esattamente il 31 dicembre alle 20.57 Categoria Monete moderne > Rame: Autorità emittente; monetazione anonima Valore nominale; 2 soldi o gazzetta Peso; 5,4 gr. Diametro; 26 mm Metallo; rame Descrizione del dritto; leone aureolato intorno SAN * MARC * VEN * in esergo * II * Descrizione del rovescio; * / ARMATA / E · T / MOREA / * Iscrizione in 5 linee Descrizione del taglio; liscio Catalogazione ( facoltativa ); Note storiche e numismatiche; riporto il link di una discussione di questo tipo di moneta http://www.lamoneta.it/topic/44037-armata-et-morea/
    2 punti
  10. @@MATTEO.50AE io non metto in dubbio la qualità di quelli di Renato ma dato che lo conosco e so cosa cerca e in che qualità mi son permesso un commento disinteressato. stiam parlando di un 'ragazzo' :P che ha appena cambiato il 100 lire Aratrice!! non so se intendi!!! trovando una moneta strepitosa da mettere in collezione e cambiando quella che aveva. mica roba da 500 euro!!! questo per dire che è sempre alla ricerca del meglio e questi due elmetti,che dir si voglia,non sono il meglio e lo sa anche Renato. CON QUESTO PERò MI TENGO BEN LONTANO DALLO SVILIRE QUESTI ESEMPLARI...ANZI AVERCENE :) per tornare ai qfdc (io quando parlo di qfdc parlo sempre di qualità reale..non so te) con 1000 euro si trova ...massimo 1100. per il FDC dipende da chi te lo vende :D è molto raro ed è anche giusto pagarlo marco
    2 punti
  11. Anch'io ho ricevuto un paio di giorni fa il Quaderno e quoto tutto quanto ha già scritto uzifox, sia riguardo alla qualità del volume e alla fruibilità degli articoli in versione cartacea, sia a proposito dei ringraziamenti ad Antonio Morello (Libreria Classica Editrice Diana). Aggiungo un grazie anche a @@francesco77 per questa opportunità e per i premi da lui messi in palio a suo tempo. Come già feci all'epoca del concorso, rinnovo i complimenti agli autori degli altri articoli partecipanti, ribadendo la mia particolare preferenza (senza nulla togliere agli altri) per il lavoro di @@uzifox. Ad majora
    2 punti
  12. Il secondo dei rovesci non è funzionale a questa discussione. Dedicato agli anni formativi di Lincoln, lo ritrae seduto su un tronco d'albero mentre legge un libro. Il quarto, dedicato agli anni della Presidenza, andrebbe anche bene, se non fosse che mostra la cupola del Campidoglio di Washington, costruita per metà, e di quell'edificio abbiamo già parlato. Rimane dunque il terzo rovescio :) Dedicato agli anni della vita professionale, mostra Lincoln in piedi di fronte allo State Capitol dell'Illinois, a Springfield Da quando, nel 1818, l'Illinois entrò a far parte dell'Unione, i suoi State Capitol sono stati ben sei. Quello associato a Lincoln, e che compare sulla moneta, è il quinto. La prima pietra per questa costruzione fu posta il 4 luglio 1837, i lavori terminarono nel 1853, per un costo complessivo di 260 mila dollari, quasi venti volte quello della struttura precedente. L'edificio è stato progettato in stile Greek Revival usando la pietra estratta a sei miglia (10 km) dal sito. Per molti anni, fu il più grande e il più stravagante Capitol della frontiera occidentale degli Stati Uniti. Fu qui che Lincoln sostenne le cause dinanzi alla Corte Suprema dell'Illinois, qui ha servito nella legislatura dello Stato, qui la sua salma fu esposta dopo il suo assassinio il 4 maggio 1865, prima di essere tumulata nell'Oak Ridge Cemetery di Springfield, da dove venne poi riesumata nel 1901 per essere trasferita nel Lincoln Memorial di Washington. petronius oo)
    2 punti
  13. Categoria gettoni Autorità emittente: Opera dei malati e dei giovani bambini poveri di Levallois-Perret, Francia Valore nominale: 25 kg di carbone Peso: 4,280 g Diametro: 30 mm Metallo: Rame Descrizione del dritto: BON POUR 25 Kgs . DE CHARBON Descrizione del rovescio: OEUVRE / DES MALADES / ET DES / JEUNES ENFANTS / PAUVRES / LEVALLOIS – PERRET --- 1899 Descrizione del taglio: liscio Note storiche e numismatiche: Buono per 25 kg di carbone dispensato dall'Opera dei malati e dei giovani bambini poveri di Levallois-Perret, un comune francese situato nel dipartimento dell'Hauts-de-Seine, nella regione dell'Ile de France Provenienza: eBay, 2013 apollonia
    2 punti
  14. Sembrerebbe che abbia subito una pressione a morsa su entrambi i lati, tipo come se fosse stata chiusa tra una porta o in un cassetto, ovviamente non è cosi' perchè in tal caso le incisioni provovate dal legno sarebbero state più larghe ma il concetto è quello, forse un cassettino metallico chiuso con troppa fretta, ma sto' lavorando di fantasia tra un po' ipotizzo l'arrivo dei piemontesi !!! :D
    2 punti
  15. Io tre anni fa andai a visitare Napoli assieme ad un amico che ha i parenti in provincia di Caserta, a Teano, mi portò anche a visitare l'Anfiteatro di Santa Maria di Capua Vetere e il Palazzo Reale di Caserta, gran bei posti quelli, peccato solo per le condizioni in cui versano.. osservandoli mi sono proprio domandato dove finiscano i soldi in gestione ai beni culturali.. son convinto che se mettessimo la gestione delle beni culturali nelle mani di dirigenti giapponesi l'Italia diverrebbe il primo paese al mondo, non solo per quantità e qualità dei monumenti ed opere d'arte, ma anche per l'organizzazione e l'efficienza della manutenzione, ordinaria e straordinaria. Invece ci tocca soffrire guardando il Paese andare allo sfascio.
    2 punti
  16. Lo sai che forse sono in grado di farti il nome di colui che ha addentato questa poastra? Ci puoi arrivare anchw tu: basta osservare il punto dove è stato morso il povero Ferdinando. ........ Vabbe dai non voglio farvi rimanere sulle spine. .... il suo nome è Dracula!
    2 punti
  17. 50 lire Littore 1931 IX Valore nominale: 50 LIRE Peso: 4,4 gr. Diametro: 20,50 mm Metallo: Oro 900/1000 Descrizione del dritto: Busto del Re in uniforme volto a sinistra, attorno: VITT • EM • III • RE •. Sotto il collo del Re, lungo il bordo, i nomi dell'autore (G. ROMAGNOLI) e dell'incisore (A. MOTTI INC.). Descrizione del verso: Littore con fascio littorio appoggiato sulla spalla sinistra che procede verso destra. A destra in basso indicazione del valore (L. 50) sotto al quale vi è l'indicazione del millesimo e dell'anno dell'Era Fascista, in corrispondenza a sinistra segno di zecca ( R ) . Descrizione del bordo : Lievemente rigato Tiratura : 19.760 monete
    2 punti
  18. Sono grato a tutti gli amici per le parole di apprezzamento delle mie monete. Dopo averne postata una di Filippo II di Macedonia, non posso trascurare il suo illustre successore e quindi aggiungo un tetradramma di Alessandro Magno proveniente dalla stessa asta di quello del genitore. Categoria monete antiche: Autorità emittente: Alessandro III, il Grande, re di Macedonia (336-323 a. C.) Valore nominale: Tetradramma Peso: 16,88 g Diametro: 31-32 mm Metallo: Argento Descrizione dritto: Testa di Eracle con copricapo in pelle di leone, a dx Descrizione del rovescio: AΛEΞANΔΡOΥ, Zeus seduto sul trono con aquila e scettro, a sx; KH nel campo a sx Descrizione del taglio: Liscio irregolare Catalogazione: Price 2942; Müller 1244 Note storiche e numismatiche: Zecca di Perge (Panfilia), ca. 194/93 a. C. La scritta in greco sul rovescio si traduce ‘di ALESSANDRO’, sottinteso ‘moneta’. La moneta presenta una leggera ribattitura sul diritto. I tetradrammi di Alessandro Magno sono coniati nello standard ponderale attico (1 dramma = ca. 4,25 g) e pesano quindi sui 17 g mentre quelli di suo padre Filippo II, coniati nel piede traco-macedone basato sulla dramma di ca. 3,6 g, pesano sui 14,4 g. Provenienza: Gorny & Mosch 215 (ottobre 2013), lotto 795 apollonia
    2 punti
  19. salve, avrei bisogno di un vostro aiuto per questa piccola moneta. non ho a disposizione misura e peso. grazie R. ANASTASIUS ma è ufficiale o vandala????
    1 punto
  20. Buonasera, ebbene si... non ero intezionato a prenderla ma ho fatto un'offerta, non indecente, ma senza alcuna velleità tuttavia dopo, devo dire pochi, sforzi abbiamo concluso. Questo per chi ha letto dove chiedevo pareri in merito, adesso andiamo sul concreto: Dollaro Morgan 1887 zecca di New Orleans, la particolarità è che si trova in una confezione come gadget promozionale della Roosevelt Automobile Company Inc. Ripropongo il link della discusione di Petronius riguardo le "encased coins", sarà un caso che si tratta di materiale pubblicitario di 2 case d'automobili?http://www.lamoneta.it/topic/80882-keep-me-and-never-go-broke/ Volevo sapere cosa ne pensate: Un po' di notizie: la Roosevelt Automobile Company è stata una società americana fondata da Franklin D. Roosevelt Junior, figlio del Presidente del decino. Fondata nel 1958 diventa concessionaria Fiat e Abarth per gli States. Inoltre pare sia esistita anche una Fiat Roosevelt Motors posso immaginare il "reparto corse" della casa madre che con le auto preparate da Abarth vince diverse titoli. P.S. pare sia stato un oggetto di proprietà del pittore Attilio Bozino, ma questo mi è stato solo riferito e documenti non ne ho. Un saluto a tutti.
    1 punto
  21. @@fabione191-- aggiungerei - TRENTO: Carlo VI d'Asburgo (1711-1740)
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  22. Sono false . Intanto i dettagli dei veri 3 kurush sono molti differenti e in più come hai potuto testimoniare anche te dall'annuncio , queste monete false hanno tutte un buco e presentano la data 1222 anzichè 1223.Nella foto che posto ti mostro le più evidenti ineguaglianze. La data è importante perchè non esisto 3 kurush prima del 1223 in Turchia. (dati presi dal catalogo Krause 2011).
    1 punto
  23. Taglio: 2 euro cc Nazione: Francia Anno: 2007 TDR Tiratura: 9.406.875 Condizione: B Città: Milano Taglio: 2 euro cc Nazione: Germania G Anno: 2007 TDR Tiratura: 5.000.000 Condizione: B Città: Milano Taglio: 2 euro cc Nazione: Irlanda Anno: 2007 TDR Tiratura: 4.605.112 Condizione: B- Città: Milano Taglio: 2 euro cc Nazione: Olanda Anno: 2007 TDR Tiratura: 6.333.000 Condizione: B Città: Milano
    1 punto
  24. Taglio: 2 euro Nazione: San Marino Anno: 2012 Tiratura: 627.249 Condizione: SPL- Città: Milano Taglio: 2 euro Nazione: San Marino Anno: 2013 Tiratura: 592.624 Condizione: SPL Città: Milano
    1 punto
  25. Bentornato :) Nel primo caso il documento si riferisce sicuramente ai denari di Provins che avevano corso legale a Roma con valore corrispondente a mezzo denaro pavese e parificato a un denaro lucchese.. A mio parere anche gli ultimi due fanno riferimento alla moneta francese. E' vero che nel periodo si venne a costituire un doppio sistema di valori ma le prime testimonianze documentarie che menzionano provisini Senatvs partono dal 1191 e come puoi vedere dopo provisino vi è la specifica ben precisa di Senato. Questo in base alla traduzione dell'Autore; chiaramente sarebbe basilare leggere i documenti originali. Buon proseguimento per i tuoi studi Rendici partecipi perché la monetazione senatoriale ci interessa moltissimo salutoni
    1 punto
  26. Rivedevo anche per cercare qualche ulteriore riflessione su queste monete, che risulterebbero rare oggi per noi, leggendo i dati di coniazione della stessa come riportati dal Cipolla. E' vero che fu coniata, sia con Filippo II, poi con III e IIII e anche sotto Carlo II con Maria Anna d'Austria Reggente e Madre, ma effettivamente qualche differenza anche numerica c'è. Con Filippo II abbiamo coniazioni anche importanti e che variano, si passa dalle 45.800 del 1581 alle 406.000 del 1598 ; in pratica abbiamo un aumento verso fine Regno che continua anche nell'anno successivo ; con Filippo II comunque si mantengono importanti con dei picchi intermedi come nel 1586, 1587, 1592, 1595. Per esempio, se confrontata con una moneta che per noi è più agevole vedere, la parpagliola la stessa è vero che ha un picco nel 1594 di 922.116, però poi si stabilizza negli altri anni su valori decisamente più bassi, come nel 1598 con 98.580 e nel 1599 con 116.250. Probabilmente nel circolante influiscono anche fattori di contraffazioni, imitazioni, falsificazioni numerosi e ingenti della stessa, anche se il soldino stesso annovera imitazioni a Passerano e Castiglione. Proseguendo con le coniazioni dei soldini negli anni, le stesse con Filippo III e IIII diminuiscono di molte unità ; nel1610 sono per esempio 79.016, con l'inizio del Regno di Filippo IIII nel 1621 diventano 65.040, quindi le coniazioni continuano, ma non sono ingenti, rispetto a Filippo II diminuiscono comunque. Invece aumentano di molto sotto Carlo II, nel periodo di Reggenza della Madre Maria Anna con 372.600 negli anni 1672 e 1673 per salire vertiginosamente nel 1674 con ben 1.188.648. E' anche vero che questi soldini col busto di un Carlo II giovanile li ritroviamo anche ora con una maggiore facilità, infatti sono indicati con rarità R usualmente. Quindi dati da riflessione, che un po' spiegano, anche se non completamente, il vuoto tramandato di pezzi di questa moneta con Filippo III e IIII, mentre spiegherebbero la presenza di un numero più consistente che rimane a noi oggi per Filippo II e Carlo II.
    1 punto
  27. Questo è un FDC che hanno decantato in molti, a mio avviso è spettacolare, ma i segnetti li ha pure lui... E' spettacolare come quello di Il*Numismatico. Asta Varesi 55 20 Lire 1928 Elmetto Collezione Demicheli Lotto 721
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  28. ..un elmetto in FDC reale a 1500 euro lo vedi col telescopio...il binocolo non basta!!
    1 punto
  29. Eccoci dinuovo a lavoro tornato da 5 giorni di mare per festeggiare il Capodanno, è ora di riprendere il concorso ;) Questa è la mia prima moneta di casa Savoia precedente a Carlo Felice che mi ha fatto appassionare a questa monetazione :D Autorità emittente: Carlo Emanuele III (1730 – 1773) – Regno di Sardegna Valore nominale: Mezzo Reale nuovo Peso: gr. 2.65 Diametro: 20 mm Metallo: Mistura 292/1000 Descrizione del dritto: CAR•EM•D•G•REX•SAR•CYP•ET•IER• testa nuda a destra, sotto 1771 Descrizione del rovescio: DVX•SAB•ET•MONTISFER•PRINC•PED• scudo sardo coronato Descrizione del taglio: cordonato Catalogazione ( facoltativa ): Mont 270 Note storiche e numismatiche ( facoltative ): Carlo Emanuele III di Savoia Re di Sardegna, Torino 1701-1773. Figlio minore di Vittorio Amedeo II e di Anna di Francia, erede dal 1715 alla morte del fratello Vittorio Amedeo, salì al trono nel 1730 quando il padre abdicò. Al comando dell’esercito franco-piemonetese vinse gli austriaci a Guastalla nel 19 settembre 1734. Con la pace di Vienna ottenne Novara e Tortona, nel 1767 occupò l’isola della Maddalena. La monetazione di Carlo Emanuele III si divide in due periodi : dal 1730 fino al 1755 anno in cui attuò un’importante riforma monetaria basata sul sistema duo-decimale; e dal 1755 fino alla morte nel 1773. La riforma resterà in vigore fino alla Rivoluzione francese
    1 punto
  30. Si tratta di una SPES REI PVBLICE di Costanzo II, risalente agli ultimi anni di regno. RIC VIII 400, zecca di Siscia, databile dal 6 novembre 355 all'estate del 361 d.C. D: DNCONSTANTIVSPFAVG V: SPES REI PVBLICE, imperatore con lancia e globo Esergo ASISV
    1 punto
  31. già ......., poi successivamente aggiustate..
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  32. QUALITà DELLE MONETE INTRODUZIONE Lo stato di conservazione di una moneta è da sempre oggetto di controversia fra collezionisti, operatori del settore ed appassionati. La difficoltà nellattribuire una precisa qualità ad un esemplare è impresa ardua: ho reputato utile codificare un metodo di classificazione che possa essere di risposta alle perplessità di molti, soprattutto di chi non ha una grande esperienza, ed offrire una semplice ed immediata risposta a quanti operano in questo difficile campo. Ho adottato un sistema collegato agli stati di conservazione già esistenti, BB, SPL, FDC, con una formula lineare numerica e progressiva che suddivide ogni livello di qualità in dieci parti, e consente di attribuire un valore di conservazione con lo scarto di un decimo per volta. SCALA DEGLI STATI DI CONSERVAZIONE Lo stato di conservazione delle monete è regolato per convenzione da vari gradi, indicati con una scala che va applicata con scrupolo e professionalità. In un progetto che ritengo possa offrire la maggiore flessibilità possibile ho inserito sette gradi di conservazione. Essi sono, dal grado più basso: M4 M = Mediocre Stato di conservazione modesto, da attribuirsi a moneta molto usurata con parti delle legende non leggibili e contorni non definiti. Non collezionabile, fatta salva la rarità. D16 D = Discreto Stato di conservazione poco più che modesto, non in uso nei manuali per collezionisti, e nemmeno nelle aste pubbliche, categoria che indica una moneta lisa ed usurata con rilievi riconoscibili e tracce di usura evidenti, fatto salvo il grado di rarità ed il valore dellintrinseco contenuto. B28 B = Bello Grado di conservazione non in uso, indicante una qualità poco ricercata, per moneta molto usurata con rilievi leggibili ma in genere non piacevole allo sguardo: anche in questo caso il valore sta nella rarità e nellintrinseco contenuto. MB32 MB = Molto Bello è uno stato di conservazione quasi gradevole, con percentuali di usura intorno al cinquanta per cento della moneta nuova; anche in questa qualità, fatte salve le rarità, anche le più modeste, il valore è dato dallintrinseco contenuto. BB49 BB = Bellissimo Si tratta di una moneta gradevole con segni di usura che non devono essere superiori al trenta per cento della moneta nuova. Questo è il primo stato di conservazione in cui una moneta inizia ad avere un valore superiore allintrinseco, anche nel caso non fosse rara. SPL51 SPL = Splendido Indica uno stato di conservazione già molto ricercato soprattutto per le rarità piccole e grandi; questa qualità rappresenta una moneta che ha circolato pochissimo, e conserva ancora i riflessi della coniazione con rilievi integri e tracce di usura che non devono superare il dieci per cento della moneta nuova. In questo stato di conservazione anche le monete comunissime assumono un valore di molte volte superiore allintrinseco. FDC69 FDC = Fior di Conio Non presenta segni di usura; molto ricercata per la qualità, questa conservazione è molto rara anche per esemplari comunissimi, la moneta conserva la freschezza dellesemplare appena coniato, ed il suo valore sale moltissimo rispetto agli stessi esemplari di qualità diversa. ECZ ECZ = Eccezionale Moneta che costituisce una eccezione, rispetto ad una norma che essa deroga in senso superlativo, straordinario o formidabile. Lesemplare Eccezionale non presenta tracce di usura né segni di contatto, né colpetti da conio ma è caratterizzata da uno stato di eccezione. In questo caso il valore è per specialisti o amatori. è una moneta intonsa. Questo va inteso per tutti i gradi di rarità. Naturalmente anche in questo caso esiste leccezione, perché un esemplare rarissimo in uno stato di conservazione anche inferiore può essere considerata una moneta Eccezionale. FS FS = Fondo Specchio o Proof è una moneta coniata con trattamento speciale dei fondi chiamata anche Proof. Per le monete con i Fondi a Specchio si usano coni particolari e tondelli lucidati e satinati. Si tratta di una pratica iniziata intorno alla seconda metà del 600. La moneta con i Fondi a Specchio può anche presentare tracce di usura, ed essere quindi in conservazione BB o SPL perchè ha circolato, seppur nata con i fondi a specchio: sono le monete di ostentazione, o presentazione. Il loro valore è indicato dalla domanda, non è molto ricercata tra i collezionisti perché ha dei costi esorbitanti, ma non è stata coniata per la circolazione, e quindi non è vissuta. Le prime monete particolari con i fondi a specchio furono le Corone di Re Carlo II dInghilterra coniate dalla Zecca Reale inglese nel 1662. Esse avevano una tiratura molto limitata, in quanto servivano alla presentazione della monetazione del Re e quindi la cura da adottare per la preparazione e la coniazione di queste monete era molto costosa. In seguito vennero emessi cofanetti speciali con serie di monete complete: la prima, del 1746, era considerata di presentazione. Oggi queste serie sono elementi di speculazione, e tutte le zecche del mondo (come la Germania negli anni trenta ed in seguito la Repubblica di Weimar) hanno emesso monete in Fondo Specchio. Dalla seconda guerra mondiale in poi tutti gli stati sovrani hanno coniato monete con i Fondi a Specchio o Proof. Negli ultimi anni è nata una nuova condizione di conservazione: BU (Brilliant Uncirculated, cioè senza segni visibili a 30 ingrandimenti di microscopio), che risponderebbe al nostro eccezionale. Questa nuova qualità, che si differenzia dal Fondo Specchio, ha i fondi neutri e non satinati. Si tratta di monete di raffinata fattura, e tutte queste varianti di conservazione moderne hanno costi molto alti. LA CONSERVAZIONE E LUSURA DELLE MONETE Lusura di una moneta o consumo avviene per effetto dello sfregamento con altri materiali o denaro, variabile a seconda della loro natura, deteriorando e logorando la superficie per effetto delluso prolungato, determinando diminuzione del peso del metallo. Tutte le monete, soprattutto le decimali, hanno avuto un uso quotidiano dovuto sia ad operazioni di ordinario commercio, sia rientrando in grosse quantità per transazioni con spostamento di capitali piccoli e grandi. Esse, in passato, circolavano pochissimo, quasi esclusivamente nei pezzi in rame, un po meno in argento, quasi nulla in oro. Questultimo era molto raro, di difficile reperibilità e appannaggio delle caste più abbienti, (basti pensare che durante il Regno di Sardegna con una moneta da 20 Lire oro del periodo di Carlo Alberto o Carlo Felice o Vittorio Emanuele II si poteva acquistare una mucca, bene preziosissimo che bastava a sostenere lalimentazione di una famiglia numerosa, vita natural durante). Eppure queste monete, sia in oro che in argento, sono quasi sempre molto usurate ed in pessimo stato di conservazione: per la monetazione del Regno di Sardegna, tra le più difficili delle serie decimali, la bella qualità è introvabile. La motivazione è semplice: le monete in oro non circolavano o molto poco, quelle in argento avevano un uso corrente e tutte e due erano usate per transazioni commerciali; non esistevano istituti che compivano operazioni monetarie o creditizie, che custodivano valori o che si ponevano come intermediari nella circolazione: esse venivano custodite in forzieri privati o casseforti. Per i pagamenti, una volta effettuato il trasporto le casse di monete venivano affidate agli esperti che ne controllavano il peso e lautenticità ed in seguito i pezzi venivano contati dopo essere stati battuti su un marmo apposito per verificarne il suono argentino e aureo. Questa prassi veniva ripetuta migliaia di volte, con la conseguenza di usurare considerevolmente le monete, fino a causarne un sensibile calo di peso: in più occasioni con Regio Decreto lo stato disponeva il ritiro degli esemplari troppo deturpati o lisi, per sostituirli con altri nuovi di zecca. Questi infatti non solo si presentavano come estremamente consumati, ma soprattutto erano di peso non più corrispondente a quello originale, e venivano rifiutati sia dalla zecca che dal mercato. Questo passaggio giustifica la rarità delle monete anche comuni in conservazioni Fior di Conio o Eccezionali, mentre spiega la grande quantità di pezzi praticamente lisci presenti nellambiente numismatico: essi sono quelli rifiutati perchè di peso calante. Occorre molta attenzione nellacquisto di monete dichiarate in grande stato di conservazione. Sul cartellino che riporta la descrizione devono essere evidenziati i colpi o colpetti ripresi, che possono sfuggire ad una visione superficiale, bisogna poi controllare che non siano presenti difetti occulti, abrasioni cancellate e campi abilmente riparati, oppure bordi ripresi, come nel caso più classico, o monete di modesta conservazione lucidate e abbellite con tecniche e patine artificiali. Un altro problema sono le righe o graffi di conio che presentano molti esemplari anche in bella qualità: essi venivano prodotti quando le monete appena coniate cadevano in un cesto o recipiente in legno e poi venivano contate a mano e riposte in un certo numero nei sacchi della zecca, che servivano per la distribuzione e per i pagamenti. Non è facile definire lo stato di conservazione di una moneta: dare una classificazione attraverso graduali suddivisioni specifiche è forse la più complessa delle operazioni che si compiono abitualmente in numismatica, sia per il rigore scientifico che deve essere applicato, sia perchè riuscire a riportare unopera coniata in più esemplari ad una categoria dellestetica che non passi attraverso criteri esclusivamente personali ma universalmente condivisi è impresa non semplice. La bellezza di un esemplare di moneta risiede nella corretta proporzione di tutti gli elementi intrinseci: stile, patina, qualità delle incisioni. Anche in presenza di abrasioni, colpi, usura dovuta a circolazione ed altro, occorre valutare la coordinazione e larmonica distribuzione dellinsieme. Ho creato una piccola integrazione ai gradi di conservazione del manuale, adottando una numerazione che possa coprire il divario che si riscontra fra i diversi gradi. Per ogni stato di conservazione sono indicati dieci numeri, e ad ogni numero corrisponde un decimo del valore che distanzia uno stato di conservazione da un altro, prendendo come riferimento un manuale qualunque. Ritengo che questa scala possa chiarire almeno in parte questo confuso argomento. Si parte dagli stati di conservazione M = Mediocre, D = Discreto, B = Bello, qualità che nei manuali in circolazione non sono presenti ma possono essere utili a collezionisti e mercanti per valutare una moneta, procedendo a ritroso del prezzo di un manuale che parte dallo stato di conservazione MB = Molto Bello o BB = Bellissimo. Quindi è opportuno servirsi dello specchietto per meglio comprendere. M = Mediocre M1 M2 M3 M4 M5 M6 M7 M8 M9 M10 D = Discreto D11 D12 D13 D14 D15 D16 D17 D18 D19 D20 B = Bello B21 B22 B23 B24 B25 B26 B27 B28 B29 B30 MB = Molto Bello MB31 MB32 MB33 MB34 MB35 MB36 MB37 MB38 MB39 MB40 BB = Bellissimo BB41 BB42 BB43 BB44 BB45 BB46 BB47 BB48 BB49 BB50 SPL = Splendido SPL51 SPL52 SPL53 SPL54 SPL55 SPL56 SPL57 SPL58 SPL59 SPL60 FDC = Fior di Conio FDC61 FDC62 FDC63 FDC64 FCD65 FDC66 FDC67 FDC68 FDC69 FDC70 ECZ = Eccezionale Poniamo un caso: una moneta da 5 lire del 1914 periziata BB/SPL può indurre a valutazioni diverse, perchè un normale manuale parte generalmente da MB o BB, e segue con SPL, FDC; il prezzo della moneta non ha valutazioni intermedie tra un grado ed un altro, il valore indicato sarà 8.500,00 euro per il BB e 12.000,00 per lo SPL. Il divario tra i due prezzi è notevole, e risulta difficile trovarne uno intermedio che rispecchi la qualità indicata nella perizia. Con questo metodo di applicazione, che attribuisce un valore numerico con gradi intermedi, se la moneta da 5 lire del 1914 è periziata BB46 il suo valore sarà 8.500,00 euro più 5 gradi corrispondenti ai valori numerali indicati nello specchietto, ovvero la differenza in euro tra gli 8.500,00 per il BB e 12.000,00 per lo SPL: 3.500,00. Dividendo questo valore per dieci avremo 350,00, che moltiplichiamo per i 5 gradi corrispondenti ai passaggi da BB42 a BB46, ottenendo 1.750,00: tale valore, aggiunto ad 8.500,00 ci permette di ottenere la giusta quotazione del 5 lire: euro 10.250,00. Scala del BB-SPL 8.500 8.850 9.200 9.550 9.900 10.250 10.600 10.950 11.300 11.650 12.000 BB41 BB42 BB43 BB44 BB45 BB46 BB47 BB48 BB49 BB50 SPL51 CRITERI DI VALUTAZIONE Osservare una moneta ed assegnarle un corretto grado di conservazione è difficile, e richiede una grande esperienza. Bisogna esaminarla attentamente, riguardarla più volte tenendo conto di tutta una serie di possibili alterazioni, valutarne i difetti palesi ed occulti e procedere alla perizia. Righe, graffi, colpetti da conio e da caduta, colpetti ripresi, lavature, patinature posticce ed altro influiscono in modo determinante sulla valutazione finale di una perizia. RIGHE E COLPI. I colpetti da conio sono piccoli e si susseguono per tutto il bordo e nel campo della moneta. Nella monetazione del Reame Sardo sono più evidenti ed anche più marcati, si riconoscono perchè numerosi, piccoli e netti, e non presentano abrasioni da lima, martello o altro. I colpi da cadute accidentali sono molto più evidenti e deturpanti, si possono notare molto bene quando gli esemplari presentano tracce di restauro, quasi sempre occultati da patina artificiale. Le righe da conio sono infinitesimali e contrastano con le righe da usura o accidentali perchè le prime, anche se evidenti non danneggiano la qualità se non nel valore, le seconde invece presentano sempre tentativi di restauro, con levigature prodotte da piccoli flessibili a forte velocità. PATINE. Le monete dovrebbero essere collezionate nello stato in cui si trovano, come oggetti storici e vissuti, ma purtroppo è molto diffusa la pratica di lavarle con liquidi speciali, che oltre ad eliminarne il fascino ne asportano anche la patina originale, un piccolo pezzo di storia trascorsa nel tempo che ha impiegato a formarsi. Le patine che si possono trovare nelle monete di tutti i tempi sono di vari tipi: patine da terra, sabbia, carta, legno, velluto, pelle, ed altro. La patina posticcia invece ha la particolarità di coprire i difetti e si differenzia da una patina originale perchè è sempre uniforme e senza ombre o riflessi, con colori molto forti. GIOIELLERIA. è necessario porre attenzione perché molte monete provengono da manufatti di gioielleria, pratica questa molto diffusa nel XIX e XX secolo. Le monete venivano indossate in gioielli quali collier, pendagli, ciondoli, anelli, bracciali o spille, indossati per ostentazione o per sfoggio. Esse venivano saldate o chiuse nel gioiello con delle graffette, e con il tempo e luso si sono alterate al contatto con la pelle e con le stoffe. Essendo state saldate con altri metalli si sono deturpate. Restano poi segni molto evidenti delle graffe di chiusura quando vengono rimosse dalla montatura e quando viene tolto lappicagnolo per eliminare la saldatura. Queste imperfezioni vengono magistralmente eliminate, ed i colpi abilmente ripresi. Per altre monete vi era lusanza di praticare un foro di sospensione ed indossarle come pendenti, oppure ostentarle in catenelle da orologio. Questi fori oggi vengono otturati, ma anche in questo caso restano le tracce del restauro. RITRATTI. In monete molto lise vengono in alcuni casi ricostruiti i lineamenti del viso e rifatti capelli barba e baffi del ritratto. Questi rifacimenti avvengono a mezzo di incisioni. I lineamenti del viso e del busto appaiono decisamente marcati, mentre i capelli, la barba ed i baffi si distinguono perchè troppo differenti rispetto alla parte restante della moneta, generalmente molto lisa. VARIANTI. Vi sono monete abilmente contraffatte per creare varianti alla moneta campione, o per contraffare monete molto rare. Una particolare alterazione avviene nei segni di zecca, nelle date o nei punti. I segni di zecca vengono abilmente cancellati, come anche i punti, mentre i numeri delle date vengono modificati o sostituiti: il tutto praticato su monete autentiche. Questa usanza risale agli anni 70 e 80; gli alteratori sostituivano le lettere del segno di zecca, come nel caso della zecca di Torino durante loccupazione napoleonica: sul rovescio veniva sostituito il segno di zecca francese A di Parigi con la lettera U, zecca di Torino. Anche nel caso delle monete prova, o prove di stampa del Regno dItalia è stata cancellata la dicitura per farle entrare nella normale circolazione: si tratta di monete autentiche, coniate in zecca, ma nate come Prove. Nel collezionismo numismatico esiste una grande quantità di monete varianti. Si tratta di una serie che sovente nasconde uninsidia: infatti tutti gli esemplari con piccole parti di conio mancanti differiscono dalla moneta campione, costituendo pertanto variante. Ritengo che si possa considerare variante una moneta con una imperfezione non provocata dalla mano delluomo come un conio decentrato, sovrapposizione di simboli o lettere come accade sui bordi delle monete di Sardegna di Carlo Felice, o segni di zecca più piccoli, o punti in più. Quando invece una lettera, o un simbolo, o un punto o altro sono mancanti, suscitano inevitabilmente un legittimo sospetto di contraffazione. Qualcuna di queste varianti esiste, ma trattandosi di un argomento estremamente delicato è bene procedere con estrema cautela. STILI. Lo stile di una moneta si distingue dal conio. Le prime monete coniate presentavano sempre unincisione nitida con i Fondi a Specchio ed un brillìo splendente. Queste erano le prime monete che venivano portate ai regnanti per constatarne la bellezza e la qualità: erano le monete di presentazione o di ostentazione, ed in genere erano di bello stile. In seguito, con lusura del conio la moneta, seppur in qualità Fior di Conio non presentava più incisione nitida e Fondi a Specchio, mentre spariva il brillio e lo stile appariva quasi amorfo, perchè il conio consunto non rifletteva più la forza della bella qualità. Quindi si provvedeva a passare ad un conio nuovo e si ricominciava la battitura, con un conio uguale ma quasi sempre dal diverso stile.
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  33. I 10 daler svedesi in rame del 1658 pesavano 19 kg., e circolavano...anche per questo la Svezia fu il primo paese ad adottare la cartamoneta :P http://www.lamoneta.it/topic/4137-19-kg-di-rame/ petronius :)
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  34. Molti scrivono di cambiarle per una migliore... Ma di elmetti quanti ne avete visti da QFDC a FDC reale??? Il primo è già ottimo, non se ne trovano in FDC a zero segni e il secondo elmetto è molto bello e particolare. Trovarne uno migliore ne passa di tempo... Gli elmetti dalle foto dei vari venditori su internet sembrano tutti belli ma vanno visti in mano!!! Per un FDC reale non bastano 1500,00 euro e senza il minimo segno, chi ha una tale moneta prego postarla. Tutti scrivono commenti ma nessuno posta Elmetti migliori. Dove si vedono Elmetti in FDC e non difficili da trovare? Quelle di Renato sono due Elmetti importanti e non se ne vedono tanti in giro...
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  35. Personalmente preferisco sempre parlare chiaro ed evitare termini burocratici o vagamente allusivi. Sicuramente a quelli del MiBAC girano le palle che non poco materiale anche importante sia stato esportato regolarmente. Davanti a una moneta di qualche importanza da esportare (ossia con libera circolazione) e corredata da regolare documentazione (provenienza nota, fattura, ecc.) ci sono, a mio modesto avviso, solo 3 strade: 1) concedere l'autorizzazione per l'esportazione (e dovrebbe essere la norma); 2) negare l'autorizzazione con la scusa di "moneta di grande importanza storica, rarità, ecc.", con varie giustificazioni. Il collezionista ha facoltà di opporsi, fornendo spiegazioni. E' capitato che una moneta era stata bloccata in quanto ritenuta di grande rarità sulla base della classificazione del RIC, che reca anche i gradi di rarità. Ma spesso i volumi del RIC sono vecchi e non sempre corretti ed era bastato dimostrare la diffusione sul mercato per ridurre di molto il grado di rarità e conseguente importanza e l'Ufficio Esportazione ha accolto il ricorso, anche se noto che ultimamente c'è un certo irrigidimento specialmente verso monete cosiderate "sensibili", come le greche e repubblicane (e la morale è che sono crollate le domande di esportazione per quei settori e non credo affatto sia un bene per tutti...). Le monete, una volta "vincolate", tornano al collezionsita, che ha ovviamente maggiori difficoltà a venderle (in patria) e talvolta preferisce smaltirle mediante la donazione direttamente alla Soprintendenza (cosa abbastanza semplice se è di "modico valore", mentre il discorso si fa complicato se la moneta o gruppo di monete è di grande valore, per implicazioni legali e notarili....); 3) negare l'autorizzazione e nel contempo proporre l'acquisto coattivo, sempre con le dovute motivazioni. Anche in questo caso il collezionista può avversare questa decisione, ma se non accetta l'acquisto coattivo (che comunque ha tempi piuttosto lunghi) si ricade nella soluzione 2 e la moneta non potrà più uscire fuori dal nostro paese, ossia rimane "vincolata".... Le motivazioni che sono alla base dell'acquisto coattivo sono varie, ma hanno sempre il concetto fondamentale che la moneta è di grande interesse per lo Stato, indipendentemente dal fatto che abbia un lunghissimo pedigree che arrivi fino all'Ottocento oppure di comparsa recente ma presso commercianti professionisti. Chi decide per l'acquisto coattivo e per quali reali motivazioni? Eh. Si tratta di un discorso ovviamente delicato e ancora debbo capire bene chi realmente decide e con quali basi e competenze.... In genere quando si fa una domanda di esportazione per un gruppo di monete (in genere si fa una domanda per un gruppo fino a 20 monete per volta), se sono tutte comuni (anche se magari sono di alta conservazione e quindi con buon valore commerciale) in genere lo Stato non fa obiezioni (intendendo chiaramente per le monete che abbiano comunque una nota provenienza). Quando ci sono in mezzo monete realmente rare, talvolta lo Stato prova a negare l'autorizzazione per uno o due pezzi. All'incontro sull'Eredita Salvata ho assistito a una statistica delle domande di esportazione relativa agli ultimi 5 anni. Bisogna dire che il diniego all'autorizzazione ha riguardato un numero veramente molto basso di monete, poco più dell' 1% del totale. Vedremo poi i promessi Atti per vedere meglio i numeri. Quindi nel contempo non si dovrebbe neppure esagerare con lo spauracchio del diniego di autorizzazione per la libera circolazione. Sicuramente resta una maggiore attenzione per settori come le greche e le repubblicane fino al II secolo a.C. (sempre per la solita storia che sono monete che hanno circolato esclusivamente sul suolo italiano), ma in genere possono fare poco per monete che hanno una provenienza ben nota. Per maggiore sicurezza, per le monete che entrano ora in collezione, si potrebbe procedere alla domada per la temporanea importazione, che copre un periodo di 5 anni e può essere rinnovata. Una volta concessa l'autorizzazione alla temporanea importazione, lo Stato non dovrebbe esercitare più manovre avverse per il collezionista. Passando al sesterzio di Vespasiano ex-Garrett, non si deve stupire che lo Stato abbia deciso di acquistarlo anche se era noto da prima del 1909. La motivazione non riguarda una possibile "recente" provenienza dal suolo italiano (in questo caso poi assolutamente insostenibile) quanto semplicemente che era una moneta molto rara e di grande pregio. Sicuramente fa bella figura in una collezione pubblica e se la stima allegata alla domanda era congrua e non esagerata poteva anche essere un buon acquisto. Ma resta sempre la solita domanda: vale veramente la pena? Ci sono diversi fattori da tenere conto, non ultimo quello della possibile presenza di sesterzi della stessa emissione (obiettivamente di grande importanza storica) nelle collezioni pubbliche. E il discorso si ripete......
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  36. OK adesso ho capito cosa intendevi :D Sent from my Nexus 5 using Lamoneta.it Forum mobile app
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  37. Vediamo se la trovo fra i miei "scarti" non pensavo valesse così tanto....:)
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  38. A giudicare da diverse monete postate alcuni utenti non hanno compreso che possono concorrere solo quelle acquistate dal collezionista nel 2013; ad ogni modo, tolta la buona memoria di qualcuno oltre lo spirito di osservazione, è difficile dimostrare che quel dato collezionista sta presentando una moneta acquistata precedentemente al 2013. Detto questo e considerato che ognuno dovrebbe cercare di essere il più onesto possibile (anche in sede di votazione, non autovotandosi la moneta presentata, ad esempio o facendo gruppetti per dirigere voti su determinate monete che rappresentato, sempre ad esempio, determinate aree del Paese es. nord-sud o ovest -est ecc.ecc. ) occorre osservare che -credo - lo scopo ludico del concorso sia far partecipare il maggior numero di utenti possibile, vedere tante tante monete, lustrarsi gli occhi ed approfondire aspetti o questioni che poco o per nulla si conoscevano...quindi credo che alla fine importi poco la data di acquisto...l'importante è divertirsi e divertire!!!
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  39. Si va dalle monete greche e romane fino ai giorno nostri. Quelle grandi sono medaglie degli asburgo.
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  40. Categoria Monete Moderne Autorità emittente; Pietro Leopoldo di Lorena Granduca Di Toscana Valore nominale; Francescone Peso;27,50g Diametro;41mm Metallo;Argento Descrizione del dritto; busto a testa nuda a sinistra, legenda PETRVS LEOPOLDVS .D.G.P.R.H.ET.B.A.A.M.D.ETRVR Descrizione del rovescio;Stemma ovale,coronato,su croce di Santo Stefano e fregiato del Toson ', oro attorno DIRIGE DOMINE GRESSVS MEOS Descrizione del taglio; Ornato Note Variante R2 Busto a sinistra
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  41. OFF - TOPIC non vale in quanto acquistata nel 1994. Regno di Napoli Carlo d’Asburgo arciduca d’Austria, 1707-1734. I periodo: (1707-1711) Carlino 1707 Napoli Argento grammi 2,188 diametro 20,01 D/ CAR•III• REX• - HISP • ET • NEAP • testa laureata e busto paludato a destra, sotto •[iM]• Rv: FIDE • ET - ARMIS• stemma coronato, in basso 17 - 07 Moneta Rarissima. Spink & Tai Zurigo Asta 52 n. 1232 26/10/94 Pannuti Riccio 2 MIR 316 Nota: Unica moneta battuta come Carlo III poi Vi d'Asburgo I cataloghi la classificano per Molto Rara, incluso il MIR, a mio giudizio assai meno frequentemente appare di monete date per R3. Il conio è lo stesso dell'esemplare di Sanni con l'eccedenza di metallo nel campo al rovescio.
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  42. Con le mie adoro fare delle comparazioni di prima e dopo, si puo' cogliere le diversita' dell'assetto urbanistico, ma il più delle volte con rammarico...
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  43. Autorità emittente:Vittorio Emanuele III (1900-1943) Regno D'Italia Valore nominale: 1 Lira Peso: 5 gr. Diametro: 23 mm. Metallo: Argento 835/.. Descrizione del dritto: VITTORIO EMANUELE III - Testa nuda rivolta a destra , sotto SPERANZA Descrizione del rovescio: Aquila sabauda con ali spiegate e scudo sabaudo REGNO D'ITALIA in alto fra due nodi ; in basso il valore , la sigla di zecca tra due stelle e la data. Descrizione del taglio: FERT FERT FERT in incuso tra nodi e rosette Catalogazione: Mir Casa Savoia n.1145c Millesimo: 1905 ; Zecca di Roma , Tiratura : 700.069
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  44. Autorità emittente: Pietro II Conte di Savoia(1263-1268) Valore nominale: Denaro Secusino - Forte Peso: 1,62 gr. Diametro: 21 mm. Metallo: Argento Descrizione del dritto: + P COMMES - Fiore a sei petali affusolati Descrizione del rovescio: + SABAVDIE - Croce patente Catalogazione: Mir Casa Savoia n. 37 ; Biaggi n. 30 ; Simonetti n. 1 Zecche : Avigliana , Chambery , S.Maurizio
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  45. Autorità emittente: Carlo Emanuele I (1580-1630) Valore nominale: Un Fiorino Peso: 3,75 gr. Diametro: 25 mm. Metallo: Argento/Mistura Descrizione del dritto: CAR EM D G DV X SAB P P -Busto completo del Duca corazzato, rivolto a destra, con mano destra sul guardastanca del petto della corazza , e mano sinistra impugnante la spada Descrizione del rovescio: EXPECTA DM VIRILIT AGR - Scudo sabaudo con corona di cinque fioroni , con attorno il collare ; in alto 1629 Catalogazione: Mir Casa Savoia n. 635a ; CNI Vol. I N.452 Millesimo 1629 , Zecca di Vercelli
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  46. La moneta è un bronzetto emesso da Valentiniano I e II° - Valente e Graziano - al R/ c'è la SECVRITAS REIPUBLICAE - ovviamente la zecca non si legge. A Mio parere il ritratto potrebbe essere di Valentiniano I
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  47. Zecca di Cagliari, dovrebbe essere un tre cagliaresi, battuto sotto Filippo III di Spagna(1598-1621), M.I.R.,65 var. (la moneta presenta un salto di conio). Ciao Borgho.
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  48. Per stemperare gli animi : " Se sapevo di diventare da grande collezionista numismatico...., da piccolo avrei studiato legge....." E stasera mi rileggo anche il Codice Urbani, in particolare l'art.64, mannaggia cosa mi tocca fare..... :help: accidentaccio....
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  49. buonadomenica a tutti,io figlio di aiaccio,sono contento di trovare questa discuzione e se mi permetto vi posto un oggetto di bronzo di 23cm di diametro,anonimo,e sicuramente ,se non mi sbaglio per la patina del 800......
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