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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/09/14 in Risposte
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Molto pertinente l’osservazione di Aulisio. Per spiegare il termine “kapeloi”, forse sconosciuto a molti, bisogna partire dal termine greco “kapelike”, composto dai termini “kapelos” (vendere al minuto) e dal suffisso “-ike” (arte di). Quindi, secondo Aristotele, “kapelike” significa letteralmente “arte del vendere al minuto”, al massimo “arte dello scambio commerciale”. In realtà pare che Aristotele, che era contrario all’idea dello scambio lucroso, con grandi profitti, abbia dato alla parola un significato ironico. Lo scambio commerciale non era, naturalmente, il piccolo commercio, non la vendita al minuto, ma piuttosto il vero scambio commerciale, che avveniva sulle rotte marittime. Aristotele ha poi distinto questa parola da: “chrematistike”, che significa “arte di fare denaro” o più semplicemente “arte del procurare i beni necessari per il vivere”; “metadosis”, spesso utilizzato per indicare il baratto, ma che più esattamente significa “dare a ognuno la sua parte”. I “kapeloi” erano quindi quelli che praticavano il “kapelike”. Secondo Erodoto, l’invenzione della moneta era collegata con il fatto che i Lidii erano divenuti “kapeloi”. Erodoto racconta che anche Dario fu soprannominato “kapelos”. In effetti pare che sotto questo sovrano persiano i magazzini militari avessero indotto la pratica del commercio del cibo. Solo successivamente “kapelos” diventò sinonimo di “imbroglione, truffatore, impostore”…..4 punti
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Terzo post, sezione Medaglie. Questa bellissima Medaglia mi è stata regalata dal mio carissimo amico Jagd a Gennaio 2013 che ringrazio sempre ed ancora per la sua gentilezza, amicizia e generosità :give_rose: La Medaglia è stata incisa da Cabral Antunes Autorità emittente - Cabral Antunes, famoso incisore Portoghese contemporaneo, ha lavorato anche per il Vaticano Valore nominale - medaglia commemorativa Peso - gr 436 Diametro- mm 99 Metallo- bronzo Descrizione del dritto - in alto la scritta "Pedro ed Ines", sottostanti le due figure dei sovrani in un abbraccio affettuoso che fa intuire l'amore che li legava. Descrizione del rovescio - in basso la scritta "Imortais do amor" (amore immortale), sopra vi è la firma dell'incisore. La scena si svolge nella Sala del Trono dove Alfonso IV decise di far uccidere la bella Ines Descrizione del taglio- liscio Note storiche e numismatiche: dal sito "Mammagiramondoblogspot.it La leggenda di Pedro I ed Ines di Castro Nel 1340 il principe ereditario Pedro si innamorò della bella Ines di Castro, una "semplice" dama di compagnia. Alfonso IV, suo padre vietò in modo assoluto al figlio di sposarla e temendo che il legame con la donna, imparentata con la corona di Castiglia, potesse pregiudicare l'autonomia del Portogallo, la bandì dal palazzo. Pedro, troppo innamorato di Ines per dare ascolto al padre, sposò la sua bella, nascondendola poi in una tenuta di campagna nei pressi di Coimbra. Il sovrano purtroppo scoprì il sotterfugio e convinto dai consiglieri di corte, fece uccidere la povera sposa. Il dolore per la perdita di Ines rese Pedro folle e, una volta salito al trono, fece strappare il cuore ai responsabili dell'assassinio dell'amata. Poi, riesumatone il corpo, incoronò come sua Regina il cadavere nel Monastero di Santa Cruz ed obbligò i cortigiani a baciare la sua mano che era ormai in un evidente stato di decomposizione. Oggi Ines e Pedro riposano vicini, nelle splendide tombe del Monastero di Alcobaca... https://www.google.it/search?q=cabral+antunes&rls=com.microsoft:en-US&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ei=9aTNUs_mKdSAyQPGtICoDw&ved=0CFgQsAQ&biw=1280&bih=6994 punti
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Stamattina per lavoro sono stato a trovare un amico, mentre faccio per andarmene mi casca l'occhio su un...............tapiro............originale L'estate sempre per lavoro sono assente per 5 o 6 mesi quindi certi avvenimenti me li perdo soprattutto se anche il diretto interessato non fa pubblicità come in questo caso...................... :rofl: Non faccio pubblicità nemmeno io della motivazione del tapiro, comunque come vedete dalla foto è ancora integro quindi le cose non sono andate così male durante la consegna, anzi, è pure autografato. L'ho chiesto in prestito un paio di minuti per una foto ricordo, ogni tanto fa bene farsi due risate e anche qualcuna in più magari.............. Quindi quello che vedete è MEDUSA51.........................attapirato Saluti a tutto il forum...................... :D3 punti
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Mi sembra che siamo a 241 pezzi, credo almeno, siamo oltre le 20.000 letture, numeri che incominciano a diventare veramente importanti lo erano l'anno scorso lo sono ancor di più quest'anno dove c'è tra l'altro qualche limitazione, di certo questo già lo possiamo dire, il collezionismo italiano ha risposto ed è stata una gran bella risposta, c'è voglia di partecipare, di condividere e in particolare di divulgare e fare proselitismo. Direi che è un bel segnale, lontano dal collezionismo solitario raccontato anche qui, certamente la tecnologia e un forum come questo aiutano molto, i risultati sono qui davanti a noi e potremmo ancora migliorare, i margini ci sono.... Mario3 punti
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Segnalo questo link, dove si trovano le novità editoriali degli ultimi 3 anni: http://www.medaillier.org/collection-numismatique/fr/actualite-des-publications-2011 Segnalo inoltre la congrua bibliografia, che si trova negli apparati finali dell'ultimo libro della Travaini: I capelli di Carlo il Calvo.3 punti
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Dai, ora parliamo un po' di qualche contenuto, a me piacciono tutti i contributi (eccellente quello di Michelangelo Bonì e Davide Gabriele, e piacevolissimi quelli di Simone Pierotti e Simone Ascenzi) ma se devo proprio dare una preferenza personale, sceglierei quello di Vittorio Mancini, perchè improntato su un argomento originale. Se non erro non erano state mai indagate le medaglie premio sulle etichette dei beni di consumo. Sbaglio? Si potrebbe aprire una discussione nel forum nella sezione medaglistica e magari con foto alla mano identificare altre medaglie su altre etichette. Essendo a contatto tutti i giorni con prodotti alimentari e non food posso dirvi che ci sarebbe da scrivere tanto ...... :good:3 punti
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Questa sezione è regolarmente monitorata dallo staff perché spesso vengono postate qui discussioni che vanno in altre sezioni (negli ultimi 30 secondi ne ho giusto spostate due :P). Quindi discussioni non numismatiche vengono sicuramente spostate da me o da qualcun altro. È vero che qui la numismatica è argomento di "riflesso" ma secondo me questa discussione può stare qui. Probabilmente non sono neanche l'unico moderatore a pensarla così visto che è qui dal 10 dicembre.2 punti
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Bah, e questo per te che oggetto numismatico è? http://www.lamoneta.it/topic/101983-dove-fate-i-vostri-acquisti-5-anni-dopo/ Bah.... http://www.lamoneta.it/topic/115176-acquistare-da-ebay/ Bah.... http://www.lamoneta.it/topic/117316-conviene/ Chiariamoci bene, io non ho assolutamente niente contro le discussioni citate (ne ho prese tre assolutamente a caso)...... anzi, le trovo molto utili per conoscere un po' meglio il mercato delle monete. C'è un forum intero dove poter parlare e approfondire questioni di "numismatica e del suo contorno".... ... se non ci fosse una sezione dove parlare di queste questioni "meno numismatiche" come dici tu? Ci dedicheremmo alla sola "teoria", ma un po' di "svago" ogni tanto è necessario, mi sbaglio? ... se non ci fosse una sezione dove si apprende che ebay a volte è affidabile, altre meno? I neofiti continuerebbero a commettere ingenuamente errori, mi sbaglio? ... se non ci fosse una sezione dove confrontare le proprie abitudini circa le preferibili vie per acquistare? Un neofita non saprebbe quale scegliere e farebbe testa o croce, mi sbaglio? ... se non ce ne fosse una per chiedere aiuto per migliorare il proprio lavoro di venditore? Io non so se Euenigma è davvero un venditore.... d'altra parte, no aste, no negozi, no monete.... forse mi sbaglio? Non volevo arrivare a parlare di questo, mi scuso con l'autore stesso della discussione..... purtroppo è più forte di me, soffro di una forte allergia all'arroganza......2 punti
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Buona serata Grazie, molto interessante, soprattutto per il fatto che in epoca ormai "veneziana" (ma questo l'avevo già letto altrove), i bresciani computavano ancora i loro acquisti in Lire Planete e non in monetazione veneziane. Leggevo in uno scritto fornitomi da @@corzanopietro che avere il valore in moneta veneziana delle Lire Planete, bisognava fare non pochi calcoli: ad esempio per convertire 103 Lire Planete, bisognava moltiplicare l'importo per 7 per avere il controvalore di 721 gazzette veneziane. Essendo la gazzetta pari a 2 soldi e servendone 10 per fare una Lira di piccoli, allora 721 gazzette, corrispondono a 72 Lire di piccoli ed 1 gazzetta; ovvero a 72 Lire e 2 soldi. C'è da farsi venire il mal di testa... :mega_shok: In ogni caso cedo il passo ai cultori della monetazione bresciana come l'Amico che ho citato o @@mangiafuoco che, senza dubbio, avendo anche scritto sulla monetazione in parola, ne sanno più di me. Ancora grazie, sempre molto interessanti questi articoli. Saluti luciano2 punti
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A grande richiesta :lol: Peace Dollar Dritto: Grande testa di Liberty volta a sinistra, modellata sulle sembianze di Teresa Caffarelli De Francisci, moglie dell'incisore Anthony De Francisci. I suoi lunghi capelli sono pettinati all'indietro e le trecce sono avvolte in una crocchia alla sommità della testa. Diverse ciocche di capelli sono sciolte e spinte all'indietro. Sulla sua testa un diadema che proietta raggi di luce - la libertà di pensiero - nel mondo. Al disopra della testa, parzialmente coperta dai raggi, la parola LIBERTY. Il motto è posto orizzontalmente, con il collo di Liberty a dividere la frase: IN GOD WE - TRUST. Alla base del conio, la data. Rovescio: Aquila volta a destra, poggiante su una montagna, le ali ripiegate, che guarda verso i raggi di una nuova alba di pace, stringendo negli artigli un ramo d'ulivo. Lungo il bordo superiore, avvolgente parzialmente l'aquila, UNITED STATES OF AMERICA e appena sotto il motto E PLURIBUS UNUM. Valore ONE - DOLLAR ripartito orizzontalmente tra le zampe dell'aquila, e nel bordo inferiore, sotto la montagna, la parola PEACE. Questo è la descrizione fatta da Roger W. Burdette in A Guide Book of Peace Dollars (The Official Red Book), la traduzione è mia, naturalmente puoi sintetizzarla, cambiare alcuni termini, non tenerne conto del tutto, insomma farne l'uso che ritieni più opportuno :) petronius :)2 punti
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Perché con la "numismatica" non ha nulla a che vedere...magari con l'agorà o con i consigli personali si, ma con la "numismatica" no di sicuro, quindi casomai, più che un consiglio da un numismatico servirebbe il consiglio di un grafico...in un post di grafica sarebbe centratissimo, in una discussione di numismatica è decisamente "off topic"...detta in poche parole..ma cosa vuoi che me/ce ne freghi di come farà il biglietto da visita? per me può metterci anche paperino....sono cavoli suoi...ma: che c'entra con la numismatica?2 punti
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Beh, insomma, definirla "bischerata" mi sembra quantomeno offensivo, per me non è affatto una cattiva idea... e poi perché mai non dovrebbe riguardare la numismatica "da Piazzetta"???2 punti
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Ma per queste " bischerate" non era meglio Agorà dove si parla di tutto meno che di numismatica? Io suggerirei di spostarla lì....e lasciare la sezione libera per chi vuole utilizzarla per gli scopi precipui.2 punti
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Ciao Antonino, niente di grave, se c'è una stella è rara, se c'è un giglio borbonico è comune, trovi tutto scritto sul catalogo Gigante 2014. La rigatura nel taglio sovrapposta le scritte dipende dal solito difetto di coniazione, durante l'operazione di incusione della scritta PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPIS il taglio si rigava irremediabilmente. Ho studiato meglio dal vivo queste rigature e sono giunto ad una conclusione sul macchinario utilizzato per imprimere queste scritte. Poi magari vi farò sapere.2 punti
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Note storiche e numismatiche. riprendo parte di una pubblicazione che sto cercando di completare attinente a Capua ed alle altre zecche del territorio compreso nell'odierna provincia di Terra di Lavoro del IV° - II° sec. A.C.: "Misteriosa e leggendaria è la fondazione della città di Capua. La sua origine è molto dibattuta tra gli Storici di ogni tempo; in ogni caso, il mito- storia di Capua, quindi, è strettamente intrecciato con quella di Roma, Secondo alcuni fu fondata dal Troiano Capys, cugino di Enea, ivi giunto dopo la distruzione di Troia; altri ritengono che fosse stata fondata da Capi Silvio, Re di Alba Longa, Lo storico Luigi Pedroni sottolinea che le peregrinazioni di Enea e di Capys si intrecciassero, tant’è che i Troiani avevano numerosi legami mitici con la Campania, dove si narrava avessero fondato diverse città; in particolare Dionigi di Alicarnasso indicava in Rhomos, figlio di Enea, il fondatore della città di Capua Lo scrittore romano Livio afferma che il fondatore fosse Capie, famoso Capitano dei Sanniti. Il Pedroni ricorda che, nell’antichità, si diffuse la leggenda secondo il fondatore di Capua fosse Telephus, nato in Arcadia da Ercole e dalla sacerdotessa Auge, esposto sul monte Parthenos dove fu allattato da una cerva ed educato dal Re Corito. In ogni caso, ciò che si deve evidenziare è che Capua, nell’antichità, veniva considerata una città di pari importanza di Roma. Ciò è dimostrato anche dalle simili leggende riguardanti la fondazione delle città. Mentre Romolo fondatore di Roma, infatti, si salvò grazie alla lupa che lo nutrì, Telephus, fondatore di Capua, fu salvato perché allattato da una cerva.Tali leggende sottolineano, in tal modo, la dicotomia e la rivalità tra Roma e Capua mediante il riferimento a due animali in perenne guerra quale il lupo ed il cervo. Alleata di Roma sin alle guerre contro i Sanniti, a seguito della sconfitta subita dai Romani a Canne, si alleò con Annibale aprendo le proprie porte ai Cartaginesi, come ricordato dall'episodio degli ozi di Annibale, ma questa è un'altra storia e, soprattutto, altre monete. Roma, vinto Annibale, non perdonò Capua che, a differenza delle città sue alleate quali Cales, Teanum e Suessa, fu messa a ferro e fuoco, ridotta a semplice Prefettura e ne proibì la coniazione di monete. La biunx postata, pertanto, è rara in quanto la coniazione di monete a Capua si ebbe solo negli anni 216 - 211 a.c.. Tale riporta il nome di Capua in osco in esergo, al diritto Giove, mentre al rovescio Artemide/Diana in biga. Diana è la dea che affascinò anche i Borboni che la celebrarono con la costruzione, nella Reggia di Caserta, della Fontana di Diana ed Atteone che ne riproponeva il mito greco del cacciatore tramutato in cervo per aver osato guadare la Dea nuda mentre faceva il bagno.2 punti
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Categoria: Exonumia Autorità Emittente: Comitato Veterani delle Patrie Battaglie di Napoli Valore Nominale: // Peso: 23,9 Gr. Diametro: 37 mm. Contorno: Liscio Metallo: Rame Descrizione del Diritto: Panorama del golfo di Napoli con il Vesuvio fumante. In basso a destra la firma OLIVIERI. e sul fondo NAPOLI. Descrizione del Rovescio: A / RICORDARE / NEI POSTERI / IL IV CONGRESSO / DE VETERANI / ED EX MILITARI / D'ITALIA. Nel giro COMIZIO REGIONALE DEI VETERANI1848-49 DEL NAPOLETANO *. Catalogazione: //2 punti
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perché ne hanno fatte, relativamente, poche..( prima hanno usato le greche, poi hanno fatto le loro e poi, dopo la conquista romana , hanno usato la moneta dei vincitori) la loro storia monetale è durata al massimo tre o quattro secoli, contro gli otto o dieci dei romani e, soprattutto, la circolazione era , giocoforza , limitata ai terreni direttamente controllati dalle autorità etrusche...ben più limitati dei territori poi sotto l'influenza romana e con popolazioni che erano una frazione di quelle sottoposte alla romanità.. quindi anche il circolante era "poco". Aggiungi che essendo andate fuori corso con la conquista romana, le monete etrusche saranno state sicuramente rifuse e riutilizzate per farne moneta corrente, quindi una buona parte sono sparite in quel modo...alla fine, possiamo contare solo sui pezzi perduti all'epoca e quel poco di tesaurizzato e mai recuperato,....... ma è una minima parte, perché essendo un territorio in pace, non avevano necessità di nascondere i tesori posseduti o il denaro disponibile...diverso caso per l'impero romano, dove si tesaurizzava presso i confini in perenne combattimento con i barbari e dove non è infrequente che vengano ritrovate forti accumulazioni di valuta ( al proposito il tesoro di Treviri, con i suoi quasi 3000 aurei, la dice lunga sull'ambiente dell'epoca). Gli etruschi conquistavano più con le arti e l'economia che con la spada, quindi non erano in perenne guerra con qualche altra popolazione per mire espansionistiche territoriali,....... a parte la pirateria sul mare...ma lì è difficile seppellire alcunché....2 punti
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Ci fu un tempo , agli inizi del VI secolo , pochi anni dopo la caduta dell' Impero Occidentale di Roma , in cui l' Italia , o meglio gli Italiani , ebbero la possibilita' , ovvero , la non consapevolezza e la non lungimiranza politica degli Antichi romani , di realizzare un grande Stato romano barbarico che avrebbe reso l' Italia uno Stato forte , saldo e politicamente indipendente da quello , ormai romano solo di nome e di facciata , quale era quello che da vari decenni era l'orientaleggiante Impero romano d' oriente o Bizantino . L' Italia sarebbe divenuta uno Stato europeo potente e rispettato quale divennero gli Stati invasi dai Franchi in Francia , dagli Angli e Sassoni in Inghilterra , dai vari popoli germani , quali l'etnia dei Goti , i Burgundi ed altri popoli , in Germania ; mentre la Spagna subi' in parte la sorte dell' Italia , invasa da popoli germanici prima , da Arabi poi , dovette aspettare alcuni secoli prima di assurgere a grande potenza europea , cosa che al contrario non avvenne , anche per altri motivi , tra cui principalmente quelli religiosi , per l'Italia . Questa grande opportunita' l' Italia l' ebbe al tempo di Teodorico , re degli Ostrogoti , che visse la giovinezza a Costantinopoli quale pegno in ostaggio da parte del padre Teodemiro , in qualita' di alleato dell' Imperatore d' Oriente ; qui Teodorico imparo' e comprese la grande cultura classica greco romana . Teodorico nel 474 alla morte del padre divenne re degli Ostrogoti e nel 484 gli fu concessa la qualifica di Console . Nel 488 invase l' Italia occupata dagli Eruli di Odoacre e dopo 5 anni , nel 493 , divenne padrone d' Italia . La grandezza di Teodorico si manifesto' subito impedendo al suo popolo di comportarsi come era d' uso in quei secoli , cioe' razziando , uccidendo , distruggendo , predando a scapito degli antichi e legittimi abitanti , ma volle nel suo intento creare una unione pacifica , concorde e costruttiva tra barbari e romani , tra conquistatori e conquistati , lascio' infatti ai romani l' amministrazione , le istituzioni , le leggi , la vita politica del suo stato , mentre la parte militare , ai suoi Ostrogoti ; concesse al suo popolo solo un terzo delle terre d' Italia e non permise mai atti di violenza contro la popolazione civile , romana o barbara che fosse , protesse le arti , la letteratura e i commerci , restauro' gli antichi edifici , protesse la Chiesa romana , sebbene Ariano , insomma fece di tutto per fare convivere in pace costruttiva romani e goti . Questo grande progetto che avrebbe reso l' Italia un grande stato europeo fu vanificato dal Senato romano , dalla chiesa cattolica romana e da alcuni influenti uomini politici romani , tra cui forse , non e' mai stato chiaramente dimostrato , Anicio Manlio Torquato Severino Boezio genero di Simmaco , che tramarono con l' imperatore d' Oriente Giustino allo scopo di cacciare i goti dall' Italia . Anche gli Italiani non sentirono mai loro il messaggio di cooperazione lanciato da Teodorico , in quanto videro sempre i Goti come un popolo invasore e barbaro e si illusero o non capirono , che l' impero romano d' Occidente come lo conoscevano , era finito per sempre e mai piu' sarebbe rinato . L'Italia in seguito fu devastata da anni ed anni di guerre tra Goti e Bizantini che desolarono e spopolarono la terra italica e quando alla fine i Bizantini ebbero la meglio sui Goti , gli Italiani si resero conto che avevano solo cambiato padrone , anzi erano caduti sotto un popolo , che di romano non aveva piu' nulla , tranne il nome , ben piu' aguzzino e spietato del Goto che impose tassazioni e balzelli insopportabili agli stremati e sparuti abitanti d' Italia , le cui conseguenze forse ne subiamo ancora oggi . Questo per brevissimi cenni la grande occasione perduta dall' Italia al tempo del re goto Teodorico .1 punto
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Salve Oggi vi sottopongo questo mio autoregalo natalizio. Gradirei sentirei i vostri pareri per lo più sulla sua conservazione. Grazie a chi vorrà intervenire. Stefano P.s: come sono le foto? Retro sfocato...1 punto
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Certe donne mi fanno impazzire... Che ne pensate di questo bel sabinone? 30mm per 22,16 grammi1 punto
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Premettendo che , rispetto tutte le opinioni ma : come fa ad essere falsa ? i dettagli ci sono , la perlinatura anche , il bordo è regolare su tutta la moneta pur essendoci riparazioni e colpi . Ora , può essere che sia un mio abbaglio , ma da questi fattori per me rimane buona :) A questo punto per tagliare la testa al torto , aspettiamo le foto dei fert e delle rosette . Saluto .1 punto
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Per questo i cataloghi vanno aggiornati ed acquistati ogni anno. L'anno prossimo verranno inserite nel Gigante 2015 alcune novità sugli incisori della zecca di Napoli. :good: :good:1 punto
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Scusa la franchezza, ma dopo 12 anni dall'introduzione dell'euro non saper riconoscere il denaro che gira per le nostre mani è un pò strano.1 punto
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@@crisma è una moneta da 100 euro o poco più al giorno d'oggi....in fin dei conti 100 è ancora qualche decina di euro :D1 punto
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Ci sarebbe il catalogo della collezione Sambon Giliberti, collezione Caruso, collezione Maria Sofia di Baviera (1925, se non erro, a memora, ditta Florange & Ciani), asta NAC 12 del 1998 (collezione di un mio caro amico Rodolfo Serpico defunto nel 2008) e NAC 16 dell'ottobre 1999 (collezione Michele Pannuti), Varesi Utriusque Siciliae del 2000 (collezione Francesco Giannoccaro), NAC 53. Poi vi sono anche altre aste con splendidi gruppi di monete napoletane (tipo la Varesi 23 del 1996 e Aureo e Calicò coll. Crusafont) ma quelle più complete di napoletane (al di là che in una o nell'altra possano esserci o meno pezzi importantissimi) sono quelle che ho appena scritto. Se manca qualcosa aggiungiamo pure. Ci sarebbe @@numa numa che sulle medievali può aggiungere altro.1 punto
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Caro Grigioviola sono convinto che sia coniato su tondello fuso, ne ho già visti altri del periodo. A quanto da te detto aggiungerei, come elemento, la sfrangiatura da coniazione del bordo da ore 6 a ore 11 del rovescio Anche Claudio Gotico presenta la stessa tecnica. Sull'autenticità non discuterei nemmeno, tanto è ovvia. Cordialmente, Enrico1 punto
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Altra medaglia rara napoletana per la protezione dai terremoti è questa con al dritto la Vergine Maria, sant'Anna, san Gennaro e sant'Emidio. Essa misura mm. 36. Al rovescio l'epigrafe recita "per intercessione .....". Bisognerebbe chiedere a qualche esperto (scusa @@borghobaffo se ogni tanto ti disturbo) se una simile espressione veniva utilizzata in genere per un ex voto per voti adempiuti o miracoli avvenuti. In questo caso bisognerebbe verificare magari con un esperto di storiografia napoletana in quale anno venne coniata questa medaglia e per quale flagello o terremoto. :help:1 punto
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Complimenti a tutti e due,fa' piacere ricevere in regalo una moneta ancora di più quando arriva dalla propria meta'.1 punto
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Ciao, Min Ver. Ovviamente potresti aver ragione tu. Le foto, come ho già detto, non aiutano. Personalmente, ho indicato un grado di conservazione migliore dello splendido, in quanto dalle immagini si vede che la moneta ha una notevole lucentezza, presente nei colli corti solo su esemplari estremamente ben conservati.1 punto
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Buongiorno a tutti, visto che ho la possibilità di inserire un'ulteriore moneta, Vi presento l'ultimo arrivata del 2013 ( 31 dicembre): Categoria: Monete antiche fino al 700 d.c.; Valore: biunx Zecca. Capua 216 - 211 a.c. Metallo AE Peso: g. 13.40 Diametro: 25 mm Taglio Liscio Descrizione: D:Testa laureata di Zeus a destra. Dietro, due stelle; R:Artemide su biga al galoppo a destra. Sopra, due stelle. In esergo, KAΠU. Rara Patina:verde intenso Taglio: liscio Catalogazione: SNG ANS 206. Provenienza: Artemide 25E1 punto
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Infatti Machiavelli, riferendosi alla situazione rinascimentale con l'italia schiava degli stranieri, ripercorre i momenti di mancata unità dell'Italia, soffermandosi in particolare alle opportunità mancate con i Longobardi e con Federico II. Machiavelli addebita queste mancate opportunità sempre al ruolo del papato.1 punto
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Assolutamente MB, non ci sta neanche il MB+. Anzi, secondo me il diritto e' sotto il MB. I capelli non ci sono piu (usura oltre il 75%). In questo stato vale commercialmente qualche decina di euro.1 punto
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Come avevi detto si tratta di un bell'esubero di metallo. Se hai passione per le monete con difetti di conio ed hai tempo e voglia ti consiglio di leggerti l'intera discussione dall'inizio, c'è molto da vedere e da imparare..............1 punto
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Stati Uniti - Trade Dollar 1875 Argento 900 Diametri mm 38 - grammi 27,18 D/ -La Libertà seduta - IN GOD WE TRUST- data 1875 R/ - Aquila- Trade Dollar - United States of America Dollaro per il commercio è stato progettato per l'uso nel commercio internazionale con l'Asia, specialmente in Cina. Prodotto dal 1873 al 1885, il dollaro commercio 1875 è stato progettato da William Barber, incisore capo al momento. Come molte altre monete, si fece del 90 per cento d'argento e 10% rame. La moneta raffigura l'immagine della libertà seduta su una balla di cotone con una corona sul capo. Con la mano destra tiene un ramo d'ulivo. Il retro del dollaro commercio ha un'aquila con tre frecce negli artigli a sinistra e un ramo d'ulivo nella destra. Il bordo del dollaro commercio 1875 è zigrinato1 punto
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Grazie a tutti per l'apprezzamento al mio gettone, ecco la mia seconda, categoria Monete Moderne, questa affascinante monetina mi è stata regalata il giorno del Convegno NIP a Marzo 2013 a Roma da Christian Andreani, lo ringrazio ancora moltissimo per la sua gentilezza e generosità :give_rose: Autorità emittente - Ivan IV, detto "Il Terribile", granduca di Mosca e zar di Russia (1530-1584)- zecca di Mosca Valore nominale - Denga Peso - gr 0,34 Diametro- non posso misurarla è impacchettata :search: Metallo- argento Descrizione del dritto - Ivan IV a cavallo in posa da battaglia con in pugno la spada Descrizione del rovescio - iscrizione in cirillico Descrizione del taglio- liscio Note storiche e numismatiche: Dall'Enciclopedia Treccani on-line: Ivan IV il Terribile (russo I. Vasil´evič Groznyj) granduca di Mosca e zar diRussia. - Succedette al padre, il granduca Vasilij III (1479-1533), a tre anni. Incoronato zar nel 1547 (primo a fregiarsi di tale titolo), riorganizzò il sistema militare e l'amministrazione, rafforzando il potere centrale a scapito di quello nobiliare (boiari). La conquista delle capitali tatare Kazan´ (1552) e Astrachan´ (1556) estese il dominio russo all'intero corso del Volga. Meno successo ebbero i tentativi espansionistici nel Baltico, dove I. fu sconfitto anche a causa del tradimento di alcuni boiari (1564). In seguito a ciò - servendosi dell'opričnina, guardia dello zar elevata a nobiltà territoriale - diede vita a una sanguinosa repressione contro i boiari. VITA E ATTIVITÀ Figlio (1530-1584) del granduca Vasilij III, mortigli da bambino i genitori, visse i primi anni - formalmente, dal 1533, sul trono - in mezzo alle lotte dei boiari, divisi fra i partiti degli Šujskij e dei Belskij, ma uniti nella volontà di tenerlo soggetto ai loro voleri. Nel 1543, a 13 anni, dopo essersi creato un seguito di fedeli, cominciò a mettere a morte i boiari più potenti e riottosi, cosicché, quando (1547) cinse la corona di zar, si era già assicurato un potere senza limiti. In politica interna, I. IV cominciò subito a riordinare il sistema militare, l'amministrazione ecclesiastica e quella locale, rendendo più agile l'esercizio del potere secondo quelli che erano i suggerimenti del cosiddetto consiglio eletto, diretto dal principe Kurbskij. In politica estera, con la presa di Kazan´ (1552) e quella di Astrachan´ (1556), la Russia estese il suo dominio a tutto il corso del Volga. Si volse quindi al Mar Nero, e già stava per ottenere un decisivo successo, quando (1558) diresse i suoi sforzi verso il Baltico, dove la secolarizzazione dell'Ordine Teutonico gli offriva l'occasione per sottomettere la Livonia e aprirsi uno sbocco su quel mare. Di fronte al pericolo di essere sottomesse a I. IV, la maggior parte delle città della Livonia passarono sotto il controllo della Polonia-Lituania o della Svezia, creando due nuovi fronti di guerra. Ad alcune sconfitte militari si aggiunse (1564) il tradimento di alcuni boiari, fra cui Kurbskij, passati dalla parte dei Polacco-Lituani. I. IV decise allora di stroncare definitivamente il potere dei boiari, e, come primo atto, costituì una propria guardia del corpo (opričnina) che elevò a nobiltà terriera con la concessione di terre e città tolte ai boiari. Con essa I. IV compì in quasi 10 anni una sanguinosa repressione, che, con le sue 4000 e più vittime, diminuì fortemente il potere dei boiari, impedendo che essi mettessero radici feudali. La lunghezza della guerra di Livonia e la sconfitta subìta a opera del khān di Crimea, Devlet Girej, che giunse a incendiare Mosca (1571), lo indussero ad alleggerire il peso dell'opričnina e a riconciliarsi con i boiari, tracciando un limite fra i territorî facenti parte della zemščina (o amministrazione territoriale, cioè dei boiari), e quelli dipendenti, attraverso l'opričnina, direttamente dallo zar. Questa politica di pacificazione non sottrasse I. IV alle sconfitte da parte di Stefano Báthory, re di Polonia, e degli Svedesi che (1581) presero Narva. Solo la mediazione del papa, che inviò il gesuita Possevino, condusse la Moscovia a una tregua con la Polonia (1582). Nel 1583 I. IV concluse una pace onerosa con la Svezia, rinunciando a tutto il litorale del Golfo di Finlandia. Nel complesso il regno moscovita uscì stremato sia dalla guerra di Livonia, sia dal duro regime dell'opričnina, e solo la conquista della Siberia a opera di Ermak (1581) attenuò sul momento la penosa impressione di sconfitta.1 punto
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qualcuno che ha il redbook sa dirmi se sono riportate le rarità dei morgan? in caso potete fare una scansione per favore?1 punto
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Le contraffazioni e le imitazioni bulgare La Bulgaria, sottomessa nel 1018 da Basilio II, tra il 1185 ed il 1186 riuscì a liberarsi dalla dominazione bizantina: per la seconda volta nella storia rinacque il regno bulgaro indipendente e Tŭrnovo ne fu la capitale. La rinnovata indipendenza bulgara venne consolidata dall’imperatore Kalojan, salito al trono nel 1196, al quale Innocenzo III riconobbe il titolo reale. Tra il 1195 ed il 1215-20, nella capitale del regno, Tŭrnovo, prossima alle miniere di rame, e forse anche in altre località, i bulgari coniarono numerosi trachy ad imitazione di quelli bizantini. In una fase iniziale, si tratta di una vera e propria contraffazione monetaria, in quanto non vi è la volontà di battere una propria moneta, ma di contraffare quella di Bisanzio, mantenendo quanto più possibile invariato tanto il disegno, quanto la legenda. Le differenze sono il risultato di una imprecisa riproduzione dell’originale e non espressione della volontà di differenziare la moneta bulgara da quella di Costantinopoli. Poiché tali coniazioni avvennero durante il dominio dei fratelli Asen, soprattutto lo zar Giovanni III, le contraffazioni bulgare vengono attribuite a questo nome. I tipi contraffatti sono tre, e corrispondono ai tipi di maggiore diffusione e, durante il regno di Alessio III, le coniazioni bulgare e quelle bizantine sono concomitanti: Manuele I (1143-80): trachy n. 18: Manuele stante incoronato dalla Vergine; Isacco II (1185-95): trachy n. 26: Isacco stante; Alessio III (1195-1203): trachy n. 29-31: Alessio e S. Costantino stanti. Le contraffazioni bulgare generalmente (ma non sempre) appaiono più rozze, e la legenda è approssimativa. Le differenze sostanziali tra le contraffazioni bulgare e gli originali risiedono nella mancata “codificazione” nell’uso delle perle nel collare, nel pettorale e nel cinturone, nella minore dimensione (diametro e peso) e nell’uso del rame in luogo della mistura. Poiché tanto il peso quanto il diametro dei trachy originali oscilla ampiamente intorno ai valori caratteristici, spesso è difficile distinguere tra i trachy originali e quelli contraffatti. Nel caso delle contraffazioni dei trachy di Manuele I e di Isacco II, il diverso materiale utilizzato per il tondello generalmente li rende più facilmente riconoscibili. Le contraffazioni bulgare, non hanno la tipica lucentezza scura, opaca e cerosa che caratterizza i trachy di Manuele I, né tanto meno i residui di argentatura superficiale generalmente presente su quelli di Isacco II. A ciò possono aggiungersi, quando presenti e riconoscibili, le piccole ma importanti differenze nel disegno. Infine, generalmente vi è un ampio divario nella qualità della coniazione e nella regolarità della forma del tondello. La contraffazione del trachy di Manuele I corrisponde quasi senza eccezione al tipo con al verso Cristo seduto in trono con una stella ad ogni lato. Per quanto concerne la monetazione di Alessio III, essa è spesso approssimativa e, quindi, non dissimile da quella bulgara contraffatta. Occasionalmente vi possono essere alcuni dettagli atti a differenziare facilmente originale e copia: per esempio, l’uso dello scettro in luogo del labaro. Ma il più delle volte, la loro conservazione è talmente modesta da impedire una corretta e chiara lettura della moneta e non sempre le differenze sono evidenti. Non è possibile dare un’indicazione univoca per il riconoscimento delle contraffazioni bulgare. In linea di massima, ogni qual volta ci imbattiamo in un trachy con una decorazione della lorica che non corrisponde a quella canonica e a nessuna delle sue varianti, abbiamo una elevata probabilità di essere di fronte ad una contraffazione, tanto più se la fattura è grossolana ed il peso inferiore al dovuto (ma attenzione: vi sono contraffazioni anche di peso superiore a quello caratteristico dell’originale bizantino). Sul tema, esiste un unico studio approfondito, dovuto a Joppich (2007): un tema molto complesso, sul quale restano ancora numerose incognite e che, al collezionista, può facilmente riservare la sorpresa di imbattersi in esemplari non ancora catalogati. A dimostrazione delle difficoltà insite nel riconoscere e catalogare correttamente le contraffazioni bulgare, è il fatto che il più delle volte i listini d’asta riportano trachy contraffatti attribuendoli ai corrispondenti imperatori bizantini, soprattutto nel caso della monetazione di Alessio III. Nella misura in cui il prestigio di Costantinopoli e, soprattutto, il suo potere politico ed economico venivano a meno, insieme ad essi veniva anche a meno la convenienza di contraffare i trachy bizantini. Appare a questo punto una fase molto interessante, nella quale i trachy bulgari, pur mantenendo l’iconografia canonica della coniazione di Alessio III, adottano particolari che ne rendono volutamente evidente l’origine. Per questa ragione non è piú corretto parlare di contraffazioni, ma di monetazione imitativa di quella di Alessio III. Questa monetazione imitativa probabilmente fu contemporanea a quella di Alessio III, proseguendo anche successivamente alla detronizzazione dell’imperatore bizantino. Antvwala1 punto
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Posto e partecipo con l'acquisto che più mi ha soddisfatto quest'anno; moneta del febbraio 2013 che da tempo agognavo... Categoria: monete contemporanee (dal 1800 a Oggi) Autorità emittente: Repubblica Ligure (1798-1805) Valore nominale: 96 lire Peso: 25,21 gr. Diametro: 33,5 mm. Metallo: Oro (AU) 916°/oo Descrizione del dritto: REPUBBLICA/LIGURE – VIII – Liguria turrita, seduta a sinistra, con lancia e scudo; nella base H.Vassallo, nell’esergo L.96 Descrizione del rovescio: NELL’UNIONE/ LA.FORZA. Fascio sormontato da pileo, tra due rami di lauro; nell’esergo 1805 Descrizione del taglio: PESO.GRANI.550.BONTA’.KAR.22. Catalogazione: Gigante p. 242 n.5 Millesimo: 1805 ; Zecca di Genova , Tiratura : - Rarità: R3 ...mi scuso per la qualità della foto...1 punto
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Autorità emittente:Principe Eugenio di Savoia-Carignano (1663-1736) Valore nominale: Gettone/Tessera Peso: 12,5 gr. Diametro: 32 mm. Metallo: Rame Descrizione del dritto: Stemma coronato sabaudo racchiuso fra nodi in basso collare Descrizione del rovescio: VIRTUTEM DEDIT ORIGO Catalogazione: Vincenzo Promis n.61 Zecca di Nuremberg1 punto
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Tra i doni della Diocesi di Pavia a papa Benedetto XVI in occasione della sua visita pastorale del 22 aprile 2007 c’è la medaglia di un famoso scultore pavese, Angelo Grilli. Della medaglia posso solo postare la fotografia tratta dal sito della Diocesi. Diritto: Il Santo Padre Benedetto XVI in cammino per la visita alla Diocesi e alla Città di Pavia, si avvia a rendere omaggio alle reliquie di sant’Agostino in san Pietro Ciel d’Oro e saluta con gesto benedicente. Sulla destra ecco il bambino incontrato da sant’Agostino sull’arenile mentre, scavata una buca nella sabbia, è intento a versare in essa l’acqua del mare. In secondo piano alcuni monumenti storico-artistici della città di Pavia fra cui il Duomo con la sua cupola; il ponte coperto su cui s’affaccia il popolo festante per Benedetto XVI; sulla sinistra un grande barcone, “nave pavese”, accanto alla sponda del Ticino con il barcaiolo alle prese con il pescato. Attorno la scritta: Benedetto XVI a Pavia 21-22 aprile 2007. Rovescio: “Deus Caritas est” Due uomini si incontrano: uno è in necessità e tende le mani in cerca di aiuto; l’altro lascia cadere le sue protezioni e si dispone all’incontro fraterno. E’ l’egoismo che si diparte. Al centro in basso un bimbo festante che porge a Gesù un cesto con cinque pani e due pesci: per la sua generosità tutti saranno saziati. In lui la tradizione riconosce san Siro patrono della Diocesi e della Città di Pavia. Attorno la scritta: “Ama et fac quod vis”. rati apollonia1 punto
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