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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/10/14 in Risposte
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Premettendo che mi sto spostando sempre di più a collezionare foto invece di monete visti i noti problemi finalmente mi sono deciso. Questo follis radiato è parecchio raro e spero venga apprezzato essendo una coniazione molto particolare e limitata. Autorità emittente: Costantino I Valore nominale: 2/3 Follis (16 denari comuni, sistema duodecimale) Zecca Roma Dritto: FL VAL CONSTANTINUS AVG Rovescio: VIRT EXERCIT GALL con numerale XVI Ric VI 360 Cohen 660 Materiale: Bronzo Peso gr.3,66 Note storiche: Coniato da Costantino I quando prese il controllo della zecca di Roma dopo aver sconfitto Massenzio e circolò per un tempo molto limitato solo a Roma e dintorni Provenienza: Moruzzi fatt. 912-13 Saluti Maurizio4 punti
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Allora... :D Vorrei cominciare da qui, dallo starterkit Lettonia arrivatomi ieri per posta, ma acquistato nel 2013 e inviatomi nel 2013 dal lamonetiano @@cr1c3t0, che, super gentile, si è recato personalmente in Lettonia (come se fosse dietro l'angolo) per compiere la mega razzia dello starterkt Lettone Euro 2014. Con questa razzia ha rifornito il gruppo "Eurofolle" di ben 32 starterkit e di 14 seriette dei nuovi euro Lettonia 2014. Il tutto, aggiungo, guadagnandoci ben Euro 0 (zero) per ciascuno, se non la gratitudine di ognuno di noi.... Mi sembrava giusto che, anche se queste monete non potranno partecipare perché facenti parte tutte insieme di uno starterkit, fossero comunque menzionate come categoria fuori concorso de "La più bella del 2013". Riporto ora le caratteristiche: Autorità emittente: zecca di Lettoina Valore nominale: starterkit con monete da 2 Euro -1 Euro -50 Cent -20 Cent - 10 Cent - 5 Cent - 2 Cent - 1 Cent Millesimo: 2014 Alcune particolarità della storia di queste monete: "I disegni della faccia nazionale delle future monete euro lettoni sono stati fatti da Laimonis Šēnbergs per i tagli da 1, 2, 5, 10, 20 e 50 centesimi e Guntars Sietiņš per i tagli da 1 e 2 euro; essi sono stati resi pubblici nel luglio 2006 sul sito della Banca Centrale della Lettonia[9]. Essi prevedevano il Monumento alla Libertà di Riga sulla moneta da 2 euro, il volto di una fanciulla lettone (già comparsa sulle monete da 5 Lati del 1929, prima della Seconda guerra mondiale) sulla moneta da 1 euro, lo stemma della Lettonia completo sulle monete da 10, 20 e 50 centesimi, e lo stemma in formato semplice sulle monete da 1, 2 e 5 centesimi. La faccia nazionale della moneta da 2 euro proposta inizialmente, il Monumento alla Libertà di Riga, è stata successivamente scartata per l'impossibilità di proporzionare adeguatamente l'immagine mantenendone la riconoscibilità.[10] La moneta da 2 euro riporterà quindi lo stesso volto di fanciulla lettone previsto per la moneta da 1 euro."4 punti
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:director: Inserito in Biblioteca "5 Anni di Osservatorio rarità", statistiche e curiosità sulla discussione più lunga del forum............................ :D In seguito vedremo di pubblicarlo anche sul nuovo portale del network, abbiamo cercato di fare del nostro meglio per realizzare una sorta di bilancio dei primi 5 anni di questa bellissima discussione. Speriamo di aver portato a termine un lavoro gradito e utile per tutti, questo però sarete voi a dircelo, lo potete fare anche all'interno della biblioteca votandolo e scrivendo il vostro commento.................. MEDUSA51 Ciccio86 eccovi il link.................. http://www.lamoneta.it/biblioteca-numismatica/pubblicazione/301-5-anni-di-osservatorio-rarita/4 punti
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Su consiglio di fabione, posto allora un altro bronzo di Alessandro, sempre acquistato nel 2013. :) Categoria: Monte Antiche (Grecia - Macedonia) Autorità emittente: Alessandro Magno (Alessandro III): 320 a.C. Valore nominale: 1/2 AE Peso: 3,49 grammi Diametro: 13,5 mm. Metallo: Bronzo Descrizione del dritto: Episema rappresentante uno scudo da guerra macedone con umbone centrale Descrizione del rovescio: nel campo in alto faretra e arco. Un simbolo tipo una sorta di "ciliegine" subito sotto la faretra. Nel campo in basso la clava. Arco, clava e faretra erano le armi tipiche di Eracle (l'Ercole romano) spesso rappresentate sulle monete di Alessandro Magno. Ancora più in basso in esergo una bella spiga di grano in cui si intravedono persino in chicchi. Descrizione del taglio: bordo perlinato al dritto. Liscio al rovescio. Irregolare nel complesso. Catalogazione: Price 2071 (variante) Note storiche e numismatiche: Zecca di Mileto o Mylasa (entrambe città costiere dell'antica Caria, attualmente sulla costa sud occidentale della Turchia) . Provenienza: negozio on-line della Casa d'Aste tedesca Munzen & Medaillen GmbH.3 punti
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Senza tirare fuori "gongolanti silenti", cravatte o amenità del genere, prova a ragionare un attimo, se reputi questa discussione da bischeri, perché continui a seguirla? Ho capito che la tua esistenza è turbata dal fatto che non si stia discutendo di temi particolarmente dotti... ma allora perché intervieni? Perché non ti tieni le tue idee come io faccio per una miriade di altre cose che non apprezzo nella vita di tutti i giorni (forum e non)? E invece continui a dare del bischero e a criticare. La discussione andava benissimo fin quando non sei intervenuto. E poi, sliv77, sarà anche un "pregio" dire ciò che si pensa, ma NON sempre, occorre senso della misura, o meglio, mi correggo, autocontrollo, questo penso non l'abbia ben capito 'sto numizmo. Ora non stiamo realmente perdendo tempo? Più non ti dico e più non ti rispondo.3 punti
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Grazie ad Inasta per averci messo a disposizione l'immagine di un 2 quattrini del 1791, lotto 2889 asta 33. Mistero risolto, per la gioia degli amici appassionati di monete napoletane e toscane. @@dabbene @@magellano83 @@Rex Neap @ Secondo me era un refuso che andava avanti da oltre un secolo, sotto l'effigie del re troviamo le sigle D.P., iniziali dell'incisore dei conii Domenico Perger e non B.P. Nell'immagine allegata si vede bene la D. Grazie a Pietro che per primo sollevò i dubbi qualche mese fà. Scusate tanto ma il formato delle foto è in tif e non riesco a caricarlo nella discussione, ora provo ad inviarle via e-mail a @@incuso così potrà modicarle e caricarle nella discussione. Grazie3 punti
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Eccola ;) Trade Dollar Dritto: Figura femminile simboleggiante Lady Liberty, che indossa un fluente abito e guarda a sinistra, seduta su una balla di cotone e altri prodotti americani, che stanno a indicare il carattere commerciale della moneta. Le balle di mercanzia poggiano a loro volta su un tappeto erboso, che ha come sfondo le onde del mare. Con la mano destra, stesa in avanti, la figura femminile regge un ramo d'ulivo, con la sinistra stringe un cartiglio con la parola LIBERTY. Al disotto delle balle di mercanzia, e appena sopra la data, il motto IN GOD WE TRUST. Nel cerchio, a circondare Lady Liberty, 13 stelle. Rovescio: Aquila di fronte ad ali spiegate, che stringe un ramo d'ulivo nel suo artiglio sinistro e un mazzo di frecce nel destro. Al disopra dell'aquila, le parole UNITED STATES OF AMERICA e un cartiglio col motto E PLURIBUS UNUM. Al disotto dell'aquila, il peso e la finezza della moneta (420 GRAINS. 900 FINE) e la denominazione TRADE DOLLAR. Sopra la D di DOLLAR eventuale marchio di zecca. petronius :)3 punti
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Buongiorno a tutti, spinto dalla curiosità conseguente alla lettura della discussione introdotto da @@conrad59 in piazzetta, ho trovato quest'interessante articolo a firma di Claudia Perassi circa il costo della vita ed il valore del denaro nell'antica Pompei. Con un'asse si acquistava un formaggio o vino di mediocre qualità, mentre i ricchi romani spendevano capitali per schiavi come un grammaticus, ossia un filologo critico di opere letterarie. Una famiglia media spendeva sei sesterzi al giorno per la vita quotidiana. Saluti Eliodoro i-prezzi-a-pompei.pdf2 punti
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salve a tutti oggi ho inserito questa banconota da 10 lire nel concorso la più bella 2013 e mi piacerebbe raccontarne la storia. Qualche mese fa mio padre chiese a mio nonno di raccontargli come si è procurato un buco nella tempia e ce ne ha raccontato la storia: nel 1945 si stava recando con un camion americano nella frazione di Torca ,nel comune di Massa Lubrense ,ma si ribaltò e si procurò questa ferita .Mentre era in cura in ospedale , lo stavano portando da qualche parte quando chiese di fermarsi perchè aveva visto,nonostante un occhio fasciato, 10 lire a terra .Queste 10 lire non l'hanno mai abbandonato in questi anni ,fino al momento che ha finito la storia.infatti subito dopo è andato in camera da letto , me l'ha fatta vedere e me l'ha regalata. sperio che vi sia piaciuta saluti alfgio2 punti
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Salve La mia scelta del gettone rimane quello in rame per il carbone postato in precedenza. Questo, in ottone, mi è sembrato interessante da mostrare. Categoria gettoni Autorità emittente: Sindacato dei produttori di limonate di Bèziers (Hèrault, Francia) Valore nominale: 10 centesimi. Peso: 5,031 g Diametro: 25 mm Metallo: Ottone Descrizione del dritto: * SYNDICAT DES LIMONADIERS * // BÉZIERS Al centro 10c Descrizione del rovescio: 10c, il controvalore del gettone di 10 centesimi, in corona di perline Descrizione del taglio: liscio Note storiche e numismatiche: Gettone di necessità da 10 cent emesso dal sindacato dei produttori di limonate di Bèziers (Hèrault, Francia). La Compagnia dei venditori di limonate di Parigi (Compagnie de Limonadiers) è stata riconosciuta come corporazione d’arti e mestieri nel 1676. La Compagnia inventò in questa data il primo ‘soft drink’, una combinazione di acqua, succo di limone e miele. Sempre in tale data, alla Compagnia venne riconosciuto il monopolio per la vendita di limonate. I venditori trasportavano grossi recipienti di limonata sulla schiena e dispensavano bicchieri di questa bibita ai Parigini assetati. Provenienza: eBay, 2013 apollonia2 punti
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Mah, in questi anni di permanenza sul Forum ne ho viste e lette di ben peggiori, forse sia te che Picchio le avete dimenticate, pensateci un momento. In quanto alla decadenza non mi sembra proprio che "ci" riguardi, il Forum è attivo e sempre meglio impostato. Ma se pensi questo, e vista la tua esperienza, perchè non apri qualche bella discussione su argomenti altamente culturali e che ci possano insegnar qualcosa? Criticare e basta mi sembra abbastanza facile, partecipare in maniera costruttiva forse meno...e non venirmi a dire che hai gettato la spugna, non ci credo :D . Comunque al mio solito scrivo: "Ognuno la pensa come vuole, l'importante è rispettare i pensieri altrui", questo vale per noi tutti...ciao, Giò2 punti
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Spettacolare il lavoro di Medusa e Ciccio. Avete profuso tanto impegno per questo piccolo grande progetto e i risultati si vedono. Ho letto il file per intero, mi complimento con voi. Vi ringrazio per averci regalato questo lavoro ben fatto :)2 punti
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medievale in argento SELJUQ OF RUM KAYKHUSRAW III. SIVAS, 668AH. 1232AD. SILVER DIRHEM.2 punti
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Buon pomeriggio molto più vetrina e business che spazio artistico :( saluti luciano2 punti
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Nel mio precedente intervento mi trovavo sostanzialmente in linea con l`opinione del Prof. Enrico Piras nel definire i tondelli della presunta monetazione Arborense gettoni . Eppure qualcosa mi pungolava . Approffittando della pausa Natalizia mi sono letto di Castellaccio e Sollai “ Monete e monetazione giudicale , la scoperta dei denari d`Arborea” e per ben completare l`opera , quaderno di numismatica n. 8 dell` associazione numismatica Sarda “V. Dessi“ di Sassari “Considerazioni su una presunta monetazione Arborense “ del Prof. Enrico Piras . Sarà stato il ruminare Natalizio ma maturato questa altra possibilità : NON MONETAZIONE GIUDICALE, vale a dire ad ampia circolazione , se ne sarebbero trovati un maggior numero di esemplari . NON GETTONI MERCANTILI, improbabile l`utilizzo dell` albero deradicato , simbolo araldico degli Arborea , senza l`approvazione del giudice , tantomeno usato sotto la dominazione Aragonese visto l`odio per questo simbolo. MA MONETE DI NECESSITA` O OSSIDIONALI . Osservando i tondelli pubblicati e raffrontandoli con le uniche monete simili , vale a dire quelle battute dal Narbona in Sassari , si nota uno stile già piu` semplice e austero . In comune le due monetazioni hanno l`albero deradicato e una lettera in uno dei quarti (patacchina) . Il Prof. Piras identifica come una “B” gotica la lettera su uno dei tondelli, come una “H” la lettera su una seconda moneta ( vista la corrosione anche questa potrebbe leggersi come una “B”) , una lettera gotica indefinibile quella sul terzo tondello , sulla quarta non si intravedono lettere . I tondelli in questione sono anepigrafi , ma il simbolo araldico dell`albero deradicato attesta che , chi li ha fatti battere si riteneva a tutti gli effetti autorità in Arborea . La lettera “B” , certa su un tondello e probabile su un altro , dovrebbe corrispondere all` iniziale del nome dell` emittente . Chi mai sarà messer “B” ? BARISONE é un autorevole candidato , nominato re di Sardegna poteva ben battere moneta , moneta giudicale ed ad ampia circolazione , ma se ne sarebbero ritrovati un maggiore numero . Prendiamo sempre ad esempio patacchine e minuti del Narbona battuti a Sassari , nonostante gli Aragonesi abbiano fortemente cercato di ritirarle e distruggerle , se ne sono rintracciate , non in abbondanza , ma in numero sufficiente . BRANCALEONE DORIA é il mio candidato , é la mia suggestiva ipotesi . 1407 - muore a 28 anni di peste MARIANO V , figlio di Brancaleone e di Eleonora D`Arborea , riconosciuto Giudice d`Arborea alla morte della madre . Non avendo figli si crea un vuoto per la successione alla giudicatura . Storicamente due furono i candidati alla successione , il Cubello (per la fazione favorevole ad una pace con l`Aragona) e il Narbona (sostenuto dalla fazione favorevole ad una guerra ad oltranza) . Brancaleone Doria gioco` il ruolo di terzo incomodo potento legittimamente aspirare a diventare giudice per linea ascendente . Condottiero d`Arborea , lo immagino presentarsi in Oristano , sostenuto dalle sue masnade piu`fedeli , per forzare la mano ai maggiorenti del giudicato . Gli ando`male e temendo per la sua vita si rifugio nel suo feudo piu`prossimo , Monteleone , portandosi come ricompensa parte del tesoro giudicale. 1408 – settembre lo troviamo assediato a Monteleone dalle milizie Arborensi . 1409- sentendo la caduta di Monteleone prossima , nel probabile tentativo di raggiungere gli altri suoi feudi nel nord della Sardegna , viene catturato dai Catalani e muore in data imprecisata in prigione . I due anni passati in Monteleone furono di vigile attesa , Brancaleone era sulla difensiva ma , data la confusione nel Giudicato, nulla era perduto . Ben altre peripezie durante la sua vita aveva affrontato . Per esternare il suo buon diritto ad essere Giudice d`Arborea e pressato da neccessità contingenti , batte` moneta , la cui circolazione era limitata al territorio di Monteleone . Il breve periodo e la poca circolazione spiegherebbero l`esiguità dai pezzi ritrovati . Naturalmente quanto sopra deve considerarsi come fantanumismatica Natalizia perche` basata sulla possibilità che almeno il 50% dei tondelli riportino la lettera “B”. Dovrei inoltre spiegare la lettera indefinibile sulla terza moneta. A chi vuol provare a condividere questa mia ipotesi auguro un buon lavoro e a tutti un buon 2014 .2 punti
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Il gettone ivi postato è fuori Concorso, scusate e grazie, Giò Ultimo post, con questo ho finito il mio "spettro" di possibile partecipazione, ho anche altre monete regalate/comprate nel corso del 2013 ma ho già coperto le categorie a cui appartengono. Sezione Exonumia, rame ed altri materiali, tipologia: Encased Questo gettone è molto comune, negli USA se ne trovano moltissimi esemplari, però sono affascinanti e tutti diversi uno dall'altro, questo che vi mostro è anche in buona conservazione. Autorità emittente: Robinson Mobili di 412-414 Walnut St., Des Moines, Iowa. Valore nominale: gettone pubblicitario contenente 1 cent Lincoln 1941 Millesimo: post 1941 Zecca: del cent Filadelfia Tiratura: del cent 887.039.100 Peso: non posso prenderlo mi dispiace è impacchettato :pardon: Diametro: come sopra... Metallo: alluminio per la cornice e bronzo per il cent Descrizione del dritto: cornice: KEEP ME and you will have GOOD LUCK, la scritta è raccolta in un Ferro di Cavallo, in basso un quadrifoglio. Cent: profilo di Abramo Lincoln rivolto a destra, in alto la scritta "in god we trust", a sinistra, dietro la schiena del Presidente, la scritta "Liberty" ed a destra la data: 1941. Descrizione del rovescio: cornice: in alto la scritta "ROBINSON FURNITURE" ed in basso "412-414 WALNUT STREET- DES MOINES, IA." Cent: in alto la scritta "EXPLURIBUS UNUM", al centro il valore " ONE CENT" sovrastante la scritta "UNITED STATES OF AMERICA", il tutto racchiuso tra due spighe di grano arcuate. Descrizione del taglio: liscio Note storiche e numismatiche: vi posto il link della mia discussione che avevo aperto in merito al gettone presentato, vi troverete alcune notizie ed anche il link della discussione di Petronius Arbiter, buona lettura. Giò http://www.lamoneta.it/topic/110023-keep-me-good-luck/?hl=encased2 punti
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A mio parere la discussione sul biglietto da visita è perfettamente pertinente con la numismatica (la cravatta invece non centra un "biiip" è una questione di fondo: Il biglietto da visita di un Numismatico ha a che fare con la Numismatica, semplice) e soprattuto @@numizmo stai facendo un casino esagerato come se questo thread postato proprio qui ti avesse danneggiato in qualche modo... Take it easy!!2 punti
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In questi giorni sto affrontando una lettura che avevo rimandato da un po' e che non pensavo di poter affrontare... invece, complice una traduzione dal tedesco all'inglese, ho iniziato a leggere il lavoro di Elmer sulla monetazione dell'impero gallico (tanto per cambiare :P). Orbene, una serie di letture e ricerche incrociate/collegate mi hanno portato a recuperare in rete un paio di monetine davvero interessanti (ahimé solo le immagini!) che ho deciso di condividere con voi sperando di suscitare un po' di interesse e, magari, qualche altra dritta. Elmer, trattando la questione delle zecche e della proclamazione a imperatore di Vittorino arriva ad una conclusione abbastanza fondata e difficilmente ribaltabile: le zecche galliche ufficiali erano al tempo due, una si trovava sicuramente a Colonia e l'altra con buona probabilità e approssimazione a Trier. Il fatto che la zecca di Colonia come prima emissione (verso la fine del 268) fu l'unica ad emettere aurei quasi certamente dimostra che in quel momento Vittorino doveva trovarsi nella città, tra l'altro eletta a sede palatina già da Postumo (dopo averla sottratta a Salonino). Il tenore dei rovesci di questa prima emissione (e pure della seconda) ben si sposano con il momento trattandosi di PAX AVG (la pace dopo il periodo turbolento che vide il passaggio da Postumo a Vittorino con l'interporsi appunto di Leliano e Mario), INVICTUS (che sottolineava appunto l'invincibilità del neo proclamato imperatore) e FIDES MILITVM (a mo' di plauso alla fedeltà delle truppe che hanno consentito la sua ascesa al trono). In merito a questo fatto, la presenza dell'imperatore a Colonia, depone anche la contemporanea attività dell'altra zecca, Trier, le cui prime due emissioni furono caratterizzate dal rovescio dell'AEQUITAS AVG (riconducibile a virtù dell'imperatore? a suo moto/attenzione nei confronti dei sudditi per indicare quello che sarà il suo spirito di governo per gli anni, pochi ahimé per lui!, a venire?) e soprattutto dal fatto che il ritratto al dritto era mutuato dalle precedenti emissioni di Mario, il che significa che a Trier ancora non avevano avuto modo né di vedere l'imperatore né di avere copia di un suo simulacro (probabilmente oggi Vittorino avrebbe fatto un tweet con un selfie via istagram... perdonatemi questa licenza tecnologica e modernista! ...ma non voglio vestire i panni dell'accademico :P). A ogni modo, questo è quanto uscì dalla zecca in questione: è palese la somiglianza del ritratto con i busti del predecessore Mario (vedi seconda moneta, VICTORIA, inserita per raffronto) e soprattutto balza all'occhio la differenza con le successive emissioni di Vittorino contraddistinte dal naso aquilino e dalla lunga barba. Continuando a scorrere l'Elmer, scorrendo la successione di emissioni della zecca di Colonia, in corrispondenza della terza troviamo ancora solo aurei (il bronzo veniva battuto solo a Trier per il momento) e ne troviamo, tra gli altri, uno di datato, P M TR P III COS I I P P, e uno dal tenore decisamente commemorativo (come del resto anche gli altri): D\ IMP CAES VICTORINVS P F AVG R\ ADVENTVS AVG, Victorinus riding to the right, his right hand raised in greeting Generalmente la monetazione riguardante l'adventus veniva emessa con carattere celebrativo e riguardava il "rientro/ritorno" in patria/capitale dell'imperatore dopo una campagna vittoriosa o per una visita ufficiale legata a un evento di una certa importanza/portata. La domanda è: dove se n'è andato Vittorino dopo essere stato proclamato imperatore? Non gli piaceva il palazzo imperiale di Colonia? E soprattutto, quanto tempo è stato via? Elmer prova a dare delle risposte e a fare delle ipotesi. Innanzitutto, circa la datazione dell'evento Elmer sostiene che il fatto dovrebbe essere riconducibile alla fine di dicembre dell'anno 269 (o 270 stando alla datazione proposta qui: http://www.forumfw.com/t7153p15-victorinus-a-identifier). Elmer ipotizza che Vittorino lasciò Coloniaprima del 1 gennaio 269 per comandare in prima persona una campagna militare che dovette concludersi a suo favore, al termine della quale tornò nella sua residenza imperiale. L'attività contemporanea della zecca di Trier (aurea e bronzea) vide come rovesci i temi MARS VICTOR (con l'imperatore raffigurato con lancia e scudo) e, ad esempio, FORT REDVX (riferibile al ritorno vincente dell'imperatore da una delle sue gloriose imprese). Durante il turbolento periodo di passaggio tra Postumo e Vittorino, finché Leliano mise in atto la sua ribellione, fu sotto agli occhi di tutti (per lo meno di chi era a conoscenza di quanto accadeva ai confini tra i due imperi) quanto accadde a Milano. Aureolo si ribellò all'impero centrale e chiese la protezione di Postumo, che tuttavia non venne in soccorso perché impegnato a fronteggiare Leliano. Le beghe interne dell'impero Gallico (Postumo vs Leliano vs Mario) fecero sì che Aureolo e Milano furono lasciati a sé stessi e Claudio II si riprese la città facendo passare a miglior vita Aureolo. In questo clima di incertezza che si respirava nell'impero Gallico, vedendo bene quale poteva essere la sorte in caso di tradimento, la città di Augustodunum (Autun) vide bene (o male!) di dichiararsi fedele a Claudio II e di passare sotto l'egida dell'impero centrale. Ecco quindi la possibile "meta" della "gita fuori porta" di Vittorino: la riconquista della città di Autun, che puntualmente avvenne e presumibilmente durante il 269, tant'è che Vittorino, tornando a Colonia (passando per Trier?) si guadagnò pure un bell'aureo emesso proprio a Trier (motivo per cui Elmer vi ipotizza il passaggio) con l'appellativo di RESTITVTOR GALLIARVM. Orbene, questo il contesto storico. Ma le monete? Ancora un po' di pazienza (poca poca a dire il vero!) Finora abbiamo parlato di una sola emissione ADVENTVS in oro, perché è l'unica che risulta nota e censita (e ben studiata come abbiamo visto) da Elmer. Tuttavia, qualche anno fa è apparsa sul Forum Ancient Coins questa moneta: Ben si intravede il profilo con il tipico nasone di Vittorino al dritto, mentre al rovescio si vede un cavallo con imperatore che marcia verso sinistra. Ufficiale o imitativo? Reminiscenza dell'aureo? Le uniche notizie su questa moneta sono legate alla descrizione del suo possessore (correva l'anno 2005): E già una moneta di questo tenore rappresenterebbe una bella scoperta... tuttavia, ecco la seconda moneta incriminata (attualmente in vendita, per chi fosse interessato): di questa, il venditore dice: a differenza dell'altro esemplare, qui non vi è dubbio che si tratti di una imitazione, se non bastasse lo stile del dritto, si veda pure la legenda degradata al rovescio. Orbene... e il prototipo? Un precedente adevntus di altro imperatore? L'aureo di Vittorino? Oppure un'emissione ufficiale così rara da non essere mai stata censita e aver visto la luce (se non altro mediatica) nel 2005 con il passaggio sul FAC? Lascio a voi ulteriori ipotesi, commenti, raffronti e quant'altro. Io di mio ritorno alla lettura dell'Elmer e mi scuso per qualche piccola licenza lasciata qua e là e per le imprecisioni dette di cui non mi sono accorto!1 punto
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Ciao a tutti non so se è la sezione giusta e spero non sia chiedervi troppo ma qualcuno ha voglia di postare le foto di due monete una BB e una SPL. Dai vostri pareri che ho avuto modo di leggere mi sto rendendo conto che la conservazione BB è molto più alta di quello che ponsavo!!1 punto
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Salve a tutti. E' da un po' di tempo che avevo in mente di mettere a conoscenza tutti voi di una mia singolare idea. Come da titolo, attraverso questa discussione, vorrei parlarvi di una mia "teoria" sull'iconografia di questa statua, oggi in gran parte perduta. Infatti, ho notato che fino ad oggi nessuno aveva mai attribuito la presenza di questa opera su alcuni tondelli di epoca neroniana. I lineamenti che si hanno della scultura sono stati ricostruiti grazie ad alcune rappresentazioni molto più tarde e, per giunta, modificate col passare del tempo, come vedremo di seguito. Prima di passare alla mia idea che prende in oggetto monete e medaglioni, analizziamo a grandi linee, giusto per capire di cosa stiamo parlando, la scultura denominata Colosso di Nerone. Ricostruzione grafica del Colosso di Nerone dopo la morte dell'imperatore. Rovescio dell'aureo di Nerone, illustrato di seguito, rappresentante, secondo la mia analisi, il Colosso di epoca neroniana. <<Quandiu stat Colisaeus, stat et Roma, quando cadet Colisaues, cadet et Roma. Quando cadet Roma, cadet et Mundus>>. (Traduzione: Finchè sta in piedi il Colosseo, sta in piedi anche Roma; quando cade il Colosseo cade anche Roma. Quando cade Roma, cade il Mondo). Questa profezia, redatta da Beda il Venerabile (Britannia, VI-VII secolo d.C.) si riferisce non all'Anfiteatro Flavio che ancora non era chiamato "Colosseo", bensì alla statua colossale di Nerone che all'epoca dello studioso stava ancora in piedi davanti al monumento. Nerone aveva voluto una statua in bronzo dorato di dimensioni uniche per quei tempi, addirittura più grande del famoso Colosso di Rodi, opera ellenistica il cui ricordo era ancora vivo all'epoca di Nerone; secondo la testimonianza di Plinio, la statua era alta 35 metri, senza tenere conto del piedistallo -rivestito anch'esso di bronzo- che era alto circa 11 metri, per un totale di 46 metri di altezza. L'opera, frutto del lavoro dell'artista ellenistico Zenodoros, celebrava l'imperatore nelle vesti del dio Helios-Sole. Zenodoros era considerato per l'epoca un vero esperto di colossi e aveva realizzato in precedenza anche altre statue di questo genere per scopi religiosi. Dopo la morte di Nerone, era iniziata la progressiva trasformazione dell'opera fino all'XI secolo circa, quando il papa Silvestro (per altri Gregorio Magno), fuse la stastua e ne conservò solamente tre parti, oggi riconosciute nei bronzi del presunto colosso di Costantino, conservati ai Musei Capitolini. Stabilire quale aspetto avesse all'inizio la scultura era, quindi, quasi impossibile. Si sono susseguite moltissime ricostruzioni, sia grafiche che virtuali, ma spesso esse invece di illustrarci l'aspetto originario, mostrano la statua già modificata dai successori di Nerone e, peraltro, in modo discordante tra di loro: neanche le ricostruzioni moderne sono, quindi, tutte concordi. Così come, per raggiungere il nostro obiettivo, non possiamo basarci solo su monete o medaglioni del III secolo che, ritraendo il vicino Colosseo, mostrano anche una statua molto distante, iconograficamente parlando, da come si doveva presentare ai tempi di Nerone. Ed è qui che entra in gioco la mia idea: alcuni tondelli neroniani, infatti, presentano al R/ la figura dell'imperatore in una posa e con degli attributi molto simili a quelli del Colosso. Attraverso le monete, anche successive, potrò ricostruire i punti fondamentali della vita del Colosso neroniano.1 punto
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Poichè mi piacerebbe un giorno riprendere uno studio sulla bella e interessante monetazione di Morgantina, ho notato che al medagliere del British Museum è stato donato nel 1995, da un certo Paul Thackray, un bronzetto del peso di 1,14 grammi, che è stato attribuito dubitativamente a Morgantina, Non credo proprio che sia corretta tale attribuzione, ma sinceramente non ricordo una simile monetina. Al rovescio vedo un monogramma, che appare composto da MOP, ma sopra il primo apice della M c'è un'asta orizzontale (T?). Qualcuno è in grado di decifrare questo bronzetto?1 punto
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listino n xx di Ratto -Rodolfo tratta solo medaglie di Milano e provincia napoleoniche comprese in Francia c'e Ratto Mario ma non pubblica nulla nel 1938 in Italia dunque nel 38 di Ratto esiste solo questa vendita a prezzi fissi riguardante le medaglie1 punto
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@...........non disperare verrai ben presto soccorso ma secondo il sistema "triage" sei ancora codice VERDE :blum: :blum: http://it.wikipedia.org/wiki/Triage1 punto
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Tra tariffe postali, stazioni, e spostamento di messaggi, mi accorgo che non ho postato nemmeno una cartolina della mia città...almeno una ci vuole :D Arco e Palazzo del Podestà, da sempre, con la prospiciente Fontana Sturinalto, simbolo di Fabriano. Il Corso Vittorio Emanuele, di cui si vede un tratto, oggi si chiama Corso della Repubblica. Cartolina viaggiata e datata 7 aprile 1931, spedita da Fabriano a New York :blink: e tornata a casa chissà come :D petronius :)1 punto
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categoria banconote Autorità emittente: regno d'italia Valore nominale:10 lire data di emissione:25 novembre 1944 firme :Ventura-Simoneschi-Giovinco dritto: testa di giove rovescio 2 uomini provenienza:http://www.lamoneta.it/topic/117457-storia-di-una-banconota/1 punto
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Grazie mille per le spiegazioni!Grazie a tutti,segnalero' la cosa da fare!Poi se la vedra' lui!1 punto
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Salve sono venuto in possesso per pochisimo di un bel pò di queste "banconote " della Germania degli anni 20. Mi interessa soprattutto le raffigurazioni ,la grafica di alcune in linea con lo stile dell'epoca e il loro eccellente stato di conservazione. Premettendo che non conosco le emissioni di banconote della Germania ,volevo chiedervi se sono effettivamente delle banconote tipo di emergenza ,visto che usciva da una guerra disastrosa ,buoni o altro . Ne ho molte di vario formato,valore facciale e grafica ,ne metto alcune per campione.1 punto
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Ciao alano! come potrai ben vedere, la moneta presenta dei segni verticali, con molta probabilità dovuta a una lucidatura. Se è stata pagata a peso meglio così, purtroppo la presenza o meno di una pulizia "invasiva" declassa un pò la conservazione di una moneta. Di per se i rilievi non sono malvagi! l'importante è che il tuo amico ne sia soddisfatto. Mi son permessa di allegare le foto un pò più grandi. A presto Linda1 punto
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Ciao lolita, grazie per la risposta, ho seguito la tua segnalazione ed ho inviato un'e-mail a Inasta per avere un'immagine ad alta risoluzione del lotto 2889, così vediamo se si riesce a vedere meglio la sigla. :hi: :good:1 punto
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Questi sono i nostri piccoli grandi eroi locali che andrebbero ricordati nella prossima toponomastica. Notizia interessante, chissà se in futuro si potrà organizzare un convegno numismatico al suo interno! Sarebbe una cosa bellissima, anche la location è ottima, freschi in primavera, facilmente raggiungibile dall'autostrada uscita Capua o uscita asse mediano Nola-Villa literno uscita Capua @@borbone @@antoncava @@numitoria @ @@Civitas Neapolis @@Layer1986 @@Rex Neap1 punto
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55 interventi (con il mio) per un biglietto da visita. Siamo dei grandi numismatici davvero. Ci sono discussioni di ben altro tenore, e numismatiche vere che non raggiungono i 10 interventi e cadono nel dimenticaio, ci sarebbe da scrivere ed intervenire - ma a differenza di questa "non discussione" bisognerebbe anche saper cosa scrivere. Basta che ognuno dica la sua, un poco di polemica e si va avanti all'infinito: è qui ma ... ma non dovrebbe stare qui come discussione, le monete sono grandi, ed il francobollo piccolo, i colori sono sgargianti ma non sono quelli veri. Di cosa stiamo parlando ? Eunigma Lei ha chiesto un parere sul suo biglietto da visita e visto che è una richiesta aperta intervengo anch'io per fare un po di polemica e portare all'infinto la discussione. Lo butti via, non me ne voglia, ma un numismatico che mi da un biglietto da visita che è un albero di Natale non ci perdo neppure un secondo. Un guazzabuglio (sostantivo; scherzoso, insieme disordinato di elementi), di colori ed immagini. Tratta cartoline, orologi, monete e valuta collezioni. Non discuto sule sue capacità che saranno certamente eccellenti ma sull'immagine che delle stesse Lei da, ed il risultato non è altrettanto eccellente. Nome e Cognome, cosa tratta, e dove reperirla, tutto con un unico font leggibile. Se proprio non può fare a meno di metterci un'immagine ... trovi una moneta un po' particolare cha la rappresenti in modo da catturare l'attenzione. Poi se la discussione debba proseguire qui o spostata in Agorà, mi pare dato il livello dei contenuti abbia già preso la strada dell'agorà ... orologi, francobolli e cartoline cosa hanno a che vedere con la numismatica ?1 punto
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Giusto per non far rimanere sterile la discussione sul gallieno fuso o coniato... :) un breve e rapido excursus sulla tecnica di fabbricazione usata. La realizzazione tramite fusione dei tondelli vergini da coniare, doveva dare come prodotto "semi-finito", qualcosa del genere: si tratta di immagini "prese in prestito" dai nostri colleghi del Forum Ancient Coins e che già avevo postato in coda al mio contributo sulla tecnologia produttiva delle monete imitative (vedi discussioni in evidenza all'interno di questa sezione). Sono relative a un ritrovamento con MD su suolo inglese di una massa informe di metallo fuso e terra che, una volta pulita, ha dato il risultato che potete vedere in foto. Con buona probabilità dovrebbe trattarsi proprio di una parte di "prodotto" ottenuto da una matrice a grappolo... per coniare cosa e soprattutto a opera di chi, non è dato di sapere... di certo, nel caso in oggetto, non doveva trattarsi di una produzione ufficiale. Qui invece potete vedere un video interessante in cui viene illustrata la tecnica di produzione dei tondelli, oltre che le successive fasi (il video in oggetto riguarda la monetazione greca e i tondelli mi pare siano d'argento... ma il procedimento era pressapoco il medesimo). http://www.youtube.com/watch?v=naA87x15MiU#t=871 punto
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ciao, lamoneta è molto comune, in questa conservazione il valore è pressochè nullo, la trovi tranquillamente nelle ciotole dei mercatini a meno di un euro, conservazione un onesto BB.1 punto
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Temo che la cosa sia lapalissiana: Le "prove" o presunte tali, indipendentemente dal metallo escono tutte da un conio fratturato di cui esiste solo la matrice del diritto. Quindi il conio è originale ma la produzione temo privata dal suddetto conio, che è poi finito al museo ed ha finito di generare "prove". Infatti, per quanto abbiamo visto, sono tutte del solo diritto e di conio differente dalla produzione per la circolazione. Si possono avanzare diverse ipotesi, credo che la più logica sia che il conio si sia fratturato un fase di tempera, scartato è finito nelle mani di privati che hanno generato le prove, in vari metalli e soo del diritto avendo unicamente un lato a disposizione. In seguito il conio è stato donato o acquistato dal museo ed ha terminato la sua attività. Sostanzialmente, se vero quanto da me esposto ... si tratta di mezze prove di un mezzo conio. :)1 punto
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@@min_ver il numismatico esperto è chiaro non solo che non tiri fuori un centone ma con molta probabilità non la compra a prescindere. Quindi mi pare di capire che quando dai una valutazione economica di una moneta ti riferisca a quanto in quel momento sia disposto a pagarla un "numismatico esperto di questi tempi" :blum: @@elmetto2007 Scusami ma perché dovrei andare armato da un numismatico :nea: per costringerlo a comprare una moneta che posso io stesso vendere sul sito d'aste da voi segnalato ricavandone "qualche decina di euro in più" Ma comunque tranquilli per il momento questo "carciofo" (@@renato vorrà perdonarmi se non gli pago il copyright) non si muove dalla mia collezione :D1 punto
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E' questo il punto: dovrebbero potenziare il personale....., almeno in occasione di questi periodi caldi.....1 punto
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Ti sei già risposto da solo quando hai scritto: Mentre ad esempio i pesi monetali conosciuti per i Sumeri, gli Assiri etc. sono di gran lunga più antichi. Un conto è un sistema per valutare uno scambio tra merci reali ( una mucca contro tre chili di bronzo già pesato e tutti "realmente " presenti) un conto è tra merci virtuali ( il valore di una mucca contro il valore di tre chili di bronzo, ma non sono presenti né la mucca né i tre chili di bronzo).1 punto
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Altra moneta altro post...sezione Monete Contemporanee. Ultimo acquisto per la collezione fatto a Verona. Mi scuso subito per la pessima qualità delle foto(peggiori del solito :pardon: ), purtroppo in questa casa manca completamente una luce che possa chiamarsi tale, penso comunque che potrete valutare lo stesso le condizioni della monetina che vi mostro, apprezzarne la bellezza ed il suo fascino, per me molto particolare. Grazie, Giò :) Autorità emittente: Marocco, Abd al Aziz, sultano del Marocco dal 1894 AL 1908 Valore nominale: 1/2 Dirham Anno: 1313 (1896) Peso: gr 1,5 Diametro: mm 14,8 Metallo: argento Descrizione del dritto: in legenda scritte in arabo ed arabeschi che delineano la legenda in quattro parti. Al centro, racchiusa in un cerchio, la Stella di David con al centro un punto. Descrizione del rovescio: doppio bordo ornato da globetti intercalanti, scritte in arabo e frecce direzionate in modo tale da dividere i campi in cinque parti, in quella inferiore si trova la data: 1313. Al centro, racchiusa in un cerchio, la Stella di David con al centro un punto. Descrizione del taglio: rigato Note storiche e numismatiche: Da Wikipedia: Abdelaziz del Marocco (24 febbraio 1878 - 10 giugno 1943. In arabo : عبد العزيز الرابع), noto anche come Mulai Abd al-Aziz IV, diventò Sultano del Marocco nel 1894, all'età di sedici anni, fu deposto nel 1908. Egli succedette al padre Hassan I Marocco . Faceva parte della dinastia alawita . Vi copio il link direttamente perchè l'ho tradotto con Google Traslate e non è in Italiano corretto, ma è leggibile :) translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://en.wikipedia.org/wiki/Abdelaziz_of_Morocco&prev=/search%3Fq%3DAbd%2Bal%2BAziz%2BMarocco%26rls%3Dcom.microsoft:en-US%26biw%3D1280%26bih%3D6991 punto
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...incontrerete molte stazioni, ma la mia mini-collezione ne comprende una sola :D Peraltro, viaggiando oggi sulla linea Ancona-Roma, nella stazione di Monterotondo, tra Orte e Roma, non si passa più. Tutti i treni da e per Ancona e Firenze, infatti, percorrono la "direttissima", che non prevede fermate intermedie né attraversamento di paesi e stazioni. La stazione di Monterotondo, come molte altre, è attualmente servita solo dai treni Regionali tra Orte e l'aeroporto di Fiumicino, che percorrono la cosiddetta "linea lenta". Ma all'epoca di questa cartolina, nuova e senza alcun riferimento di data ma, dal pulmino parcheggiato lì davanti, riconducibile probabilmente agli anni '30-'40, chi, partendo da Fabriano avesse voluto andare a Roma in treno, passava, per forza di cose, anche da Monterotondo, e magari poteva scendere e salire su quel bel pulmino, che da solo vale tutta la cartolina :) petronius oo)1 punto
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grazie della dritta con calma e tempo darò un occhiata anche perché forse ti sembrerà strano anche se col pc so smanettare ma ancora non riesco a capire bene come interagire al meglio con il sito avendo la presunzione di andare ad intuito senza chiedere e documentarmi cmq. grazie e neanche a farlo a posta ti posto un altro errore . by da mike....... ps: 10 cent italia 2002 con viso deturpato forse o mancanza di metallo oppure quello che ho potuto intuire visto che si notano anche delle piccole linee(capelli) ciocca di capelli sul viso e vi è la presenza (nel dritto ) del doppio bordo.1 punto
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salut phi..a "lamoneta.it" tu es en présence de passionnés et chercheurs ,hors du communs...!!..tant par le professionnalisme que par la gentillesse et le devouement...!!.. :good: senza comenti, un passaggio per salutarvi a tutti.........!!.... :lol:1 punto
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Le contraffazioni e le imitazioni bulgare La Bulgaria, sottomessa nel 1018 da Basilio II, tra il 1185 ed il 1186 riuscì a liberarsi dalla dominazione bizantina: per la seconda volta nella storia rinacque il regno bulgaro indipendente e Tŭrnovo ne fu la capitale. La rinnovata indipendenza bulgara venne consolidata dall’imperatore Kalojan, salito al trono nel 1196, al quale Innocenzo III riconobbe il titolo reale. Tra il 1195 ed il 1215-20, nella capitale del regno, Tŭrnovo, prossima alle miniere di rame, e forse anche in altre località, i bulgari coniarono numerosi trachy ad imitazione di quelli bizantini. In una fase iniziale, si tratta di una vera e propria contraffazione monetaria, in quanto non vi è la volontà di battere una propria moneta, ma di contraffare quella di Bisanzio, mantenendo quanto più possibile invariato tanto il disegno, quanto la legenda. Le differenze sono il risultato di una imprecisa riproduzione dell’originale e non espressione della volontà di differenziare la moneta bulgara da quella di Costantinopoli. Poiché tali coniazioni avvennero durante il dominio dei fratelli Asen, soprattutto lo zar Giovanni III, le contraffazioni bulgare vengono attribuite a questo nome. I tipi contraffatti sono tre, e corrispondono ai tipi di maggiore diffusione e, durante il regno di Alessio III, le coniazioni bulgare e quelle bizantine sono concomitanti: Manuele I (1143-80): trachy n. 18: Manuele stante incoronato dalla Vergine; Isacco II (1185-95): trachy n. 26: Isacco stante; Alessio III (1195-1203): trachy n. 29-31: Alessio e S. Costantino stanti. Le contraffazioni bulgare generalmente (ma non sempre) appaiono più rozze, e la legenda è approssimativa. Le differenze sostanziali tra le contraffazioni bulgare e gli originali risiedono nella mancata “codificazione” nell’uso delle perle nel collare, nel pettorale e nel cinturone, nella minore dimensione (diametro e peso) e nell’uso del rame in luogo della mistura. Poiché tanto il peso quanto il diametro dei trachy originali oscilla ampiamente intorno ai valori caratteristici, spesso è difficile distinguere tra i trachy originali e quelli contraffatti. Nel caso delle contraffazioni dei trachy di Manuele I e di Isacco II, il diverso materiale utilizzato per il tondello generalmente li rende più facilmente riconoscibili. Le contraffazioni bulgare, non hanno la tipica lucentezza scura, opaca e cerosa che caratterizza i trachy di Manuele I, né tanto meno i residui di argentatura superficiale generalmente presente su quelli di Isacco II. A ciò possono aggiungersi, quando presenti e riconoscibili, le piccole ma importanti differenze nel disegno. Infine, generalmente vi è un ampio divario nella qualità della coniazione e nella regolarità della forma del tondello. La contraffazione del trachy di Manuele I corrisponde quasi senza eccezione al tipo con al verso Cristo seduto in trono con una stella ad ogni lato. Per quanto concerne la monetazione di Alessio III, essa è spesso approssimativa e, quindi, non dissimile da quella bulgara contraffatta. Occasionalmente vi possono essere alcuni dettagli atti a differenziare facilmente originale e copia: per esempio, l’uso dello scettro in luogo del labaro. Ma il più delle volte, la loro conservazione è talmente modesta da impedire una corretta e chiara lettura della moneta e non sempre le differenze sono evidenti. Non è possibile dare un’indicazione univoca per il riconoscimento delle contraffazioni bulgare. In linea di massima, ogni qual volta ci imbattiamo in un trachy con una decorazione della lorica che non corrisponde a quella canonica e a nessuna delle sue varianti, abbiamo una elevata probabilità di essere di fronte ad una contraffazione, tanto più se la fattura è grossolana ed il peso inferiore al dovuto (ma attenzione: vi sono contraffazioni anche di peso superiore a quello caratteristico dell’originale bizantino). Sul tema, esiste un unico studio approfondito, dovuto a Joppich (2007): un tema molto complesso, sul quale restano ancora numerose incognite e che, al collezionista, può facilmente riservare la sorpresa di imbattersi in esemplari non ancora catalogati. A dimostrazione delle difficoltà insite nel riconoscere e catalogare correttamente le contraffazioni bulgare, è il fatto che il più delle volte i listini d’asta riportano trachy contraffatti attribuendoli ai corrispondenti imperatori bizantini, soprattutto nel caso della monetazione di Alessio III. Nella misura in cui il prestigio di Costantinopoli e, soprattutto, il suo potere politico ed economico venivano a meno, insieme ad essi veniva anche a meno la convenienza di contraffare i trachy bizantini. Appare a questo punto una fase molto interessante, nella quale i trachy bulgari, pur mantenendo l’iconografia canonica della coniazione di Alessio III, adottano particolari che ne rendono volutamente evidente l’origine. Per questa ragione non è piú corretto parlare di contraffazioni, ma di monetazione imitativa di quella di Alessio III. Questa monetazione imitativa probabilmente fu contemporanea a quella di Alessio III, proseguendo anche successivamente alla detronizzazione dell’imperatore bizantino. Antvwala1 punto
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Il discorso non vale per il bronzo...all'epoca il valore delle monete enee era fiduciario, non era dato dal valore del metallo. Alla metà del III secolo d.C., la situazione econimica era in condizioni critiche: Traiano Decio cercò di sistemare le cose in torno al 250 con una "riforma" in cui introduceva un nuovo nomiale (il doppio sesterzio) e ripristinava un vecchio nominale non più emesso, il semisse. Già in questo periodo il peso delle monete in bronzo è oscillante: facendo rapide ricerche nelle aste passate si può notare, ad esempio, che i dupondi di Decio e consorte hanno pesi che vanno dai 6,9 ai 13,5 grammi circa. Dopo il suo regno, ad ogni modo, sia il doppio sesterzio che il semisse non vennero più coniati e, inspiegabilmente, anche la coniazione del dupondio viene estremamente ridotta ( rarissimi i dupondi degli imperatori successivi). Il doppio sesterzio viene ripristinato da Postumo e inserito nel circolante dell'Impero delle Gallie accanto al sesterzio: i grandi bronzi emessi nell'impero secessionista si dividono, infatti, tra quelli che hanno il busto dell'imperatore con corona laureata e quelli con corona radiata. A mio avviso è questo ciò che si deve tenere in considerazione, non tanto le differenze di peso e/o modulo ( visto che già da almeno un decennio il peso dei nominali era molto fluttuante). Questa differenza era ben presente alla popolazione dell'epoca in quanto abbiamo alcuni sesterzi di Postumo con busto laureato a cui, sulla corona d'alloro, hanno sovrapposto ( per incisione o per mezzo di un punzone) una corona radiata, raddoppiando così il valore della moneta. Se la differenza si fosse basata solo sul peso, un'operazione del genere non avrebbe avuto significato...1 punto
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Quello però che a me interessa,in questo periodo di crisi,è se posso mangiarlo anche l'uovo...o lo devo buttare? :rofl: :rofl: :rofl:1 punto
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Scaricatevi questa Carta delle Qualita' dei Servizi Postali , dovrebbe chiarire alcuni dei vostri dubbi [url="http://www.poste.it/azienda/cartaqualita/cartaqualita.pdf"]http://www.poste.it/azienda/cartaqualita/cartaqualita.pdf[/url] ciao1 punto
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